Oriana Fallaci, A Saigon sette anni dopo, 1975

s’era ignorato perfino il nome: Vietnam. Questa guerra

di bombe: per frantumargli il morale, per estinguergli l

cosa aspettano a dare il colpo mortale a Saigon

parte Saigon, non è il caso di farsi illusioni

An Xuyen, coltivano tranquillamente il riso. I loro attacchi

un unico sbocco verso il mare: il suo fiume

sbocco verso il mare: il suo fiume. E per

venti divisioni, capisci che il confronto con l’esercito

nuovo la mappa. Senza il riso che viene dal

viene dal Delta, senza il pesce che viene da

Stalingrado. Non a caso il soprannome dispregiativo che gli

nove di sera, quando il coprifuoco ci imprigiona dentro

inevitabilmente, irrimediabilmente. Dove cadrà il primo razzo? Proprio qui

sibilo, ogni fruscio, e il tuo sguardo corre verso

che vanno a gettare il napalm sul nemico, dal

munizioni a Bien Hoa. Il giorno ti coglie spossato

non dover poi affrontare il problema di una città

vuoto che passa tra il dileguarsi delle autorità sudvietnamite

preoccuperà certo di chiedergli il passaporto prima di linciarlo

funzionari, poi col ridurre il personale, poi col limitarlo

che restare qui rasenta il suicidio. ¶ Poi la paura

i giornalisti stranieri. Qui il 12 aprile, sotto la bandiera

bandiera di Hanoi e il ritratto di Ho Chi

sua uniforme verde oliva, il colonnello Vo Dong Giang

Giang ha rivelato che il Comitato rivoluzionario di Saigon

ignoravan perfino dove fosse il palazzo presidenziale. ¶ Persero anche

così come l’annuncia il colonnello Giang, la verità

reazionari: quelli per cui il rosso è il colore

cui il rosso è il colore dell’inferno e

inferno e, quando sventola il rosso, meglio il suicidio

sventola il rosso, meglio il suicidio. Se Thieu è

serve affermare che forse il diavolo è meno brutto

di andare alla Messa: il giorno di Pasqua le

cattolici predica a Saigon il suicidio e ci si

Singapore, Hong Kong, Taipei. Il commercio dei biglietti è

è diventato turpe. Idem il commercio dei passaporti, dei

suoi occhi di marmo, il colonnello Giang era stato

anno fa li difendevo. Il fatto è che un

ugualità. Quando invece hanno il coltello dalla parte del

dettano le loro condizioni. Il guaio dei comunisti vietnamiti

fondo non temo nemmeno il comunismo, temo lo stalinismo

belve. Se per convincere il capo di un villaggio

villaggio è necessario ammazzargli il bambino, lo ammazzano senza

contadini. Non dimentichiamo che il Sud è sempre stato

ricco, mai povero come il Nord, e che la

spirito liberale. Anche durante il regime coloniale francese qui

nella sua rabbia contro il sudicio gioco degli americani

per primo quegli accordi? Il mondo aveva appena incominciato

ad esempio, e rivitalizzare il fronte. Poi doveva tentare

di Ferro. Fu lui il primo a violare gli

uno studente di sinistra, il discorso è identico: «Thieu

continuato a fare tranquillamente il dittatore e ha allargato

e caffè, poteva permettersi il lusso di pagare ai

alla tribù dei Jaray. Il 13 marzo i nordvietnamiti attaccarono

e Kontum dov’era il grosso della difesa, Thieu

dell’Honda» e cioè il benessere rappresentato dal possesso

provinciale vecchia e stretta. Il corteo raggiungeva una lunghezza

scarpate anche la gente. Il panico era indescrivibile, presto

venne abbandonata Dalat? Perché il capo della provincia si

che Thieu e Kiem, il primo ministro, avevano mandato

I ricchi si precipitarono. Il capo della provincia si

nessun reggimento vietcong minacciavano il capoluogo e la provincia

a Danang, bisogna chiarire il punto principale di questa

legate tra le macerie, il puzzo soffocava. Però il

il puzzo soffocava. Però il solito Thieu, anche a

a trovargli un gommone, il generale si tolse le

combattere i nordvietnamiti? Dopo il tredicesimo parallelo, a Phan

linea Maginot di Thieu, il suo fronte gotico. Phan

a pochi giorni, anche il porto successivo: Phan Thiet

mai vista. E lui, il capro espiatorio di questa

disfatta. Perché siamo onesti: il leader di un sistema

che ha raggranellato taglieggiando il suo popolo e ricattando

miliardi di lire. Rifiutò il trasporto e denunciò Thieu

in una banca inglese). Il palazzo presidenziale è un

del corpo, poliziotti, soldati. Il tetto è rinforzato contro

spiazzati ci sono elicotteri. Il più bello è suo

vero bacchettone e finoggi il Signore è stato generoso

chef c’est moi! Il padrone sono io!». Lo

Nessuno ci fa caso, il cielo di Saigon pullula

due colonne di fumo. Il pilota ha sganciato bene

al palazzo vengono sbarrate, il coprifuoco viene imposto per

su ventiquattro, e mentre il silenzio si abbatte sulla

le bombe è stato il tenente di aviazione Nguyen

Bien Hoa, viene trovato il cadavere del generale Hieu

cioè di Saigon. Ha il cervello spappolato da un

in bocca per punire il suo fallimento. Altri dicono

la sapremo mai perché il cadavere non viene mostrato

le danno a lui, il denaro lo danno a

dell’alba, e poi il pilota dice serafico: «Siamo

passaporti USA che attendono il visto di soggiorno e

Saigon: guastatori? Da Giakarta il generale Georges Brown, capo

se impopolare». Non solo: il senatore Jackson ha svelato

accordi di Parigi, e il generale Alexander Haig l

che passò inosservata: «Ormai il destino dell’Indocina è