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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matteo Bandello, Canti XI de le lodi de la signora G. di Gazuolo, e del vero amore, col tempio di pudicizia, e con altre cose entro poeticamente descritte, 1545

concordanze di «il»

nautoretestoannoconcordanza
1
1545
che si prenda cura ¶ il ciel di questa aventurosa
2
1545
mondo crea; ¶ e fece il tempo e i moti
3
1545
uom l'impero ed il dominio avesse. ¶ 10. ¶ Fece lá
4
1545
gli elementi, ¶ lor separando il conceduto regno, ¶ né per
5
1545
ma fanno quanto vuol il lor Motore, ¶ seguendo lor
6
1545
fruir son sí fermi il ben eterno ¶ che mai
7
1545
l verno ¶ han sempre il corso d'un medemo
8
1545
ha 'nanzi gli occhi il fuoco e l'acqua
9
1545
ha di ver uom il buon lodato merto: ¶ ma
10
1545
poi de la sinteresi il suono, ¶ al ben si
11
1545
s'apiglia a lor il fier uncino, ¶ mercé del
12
1545
ciel con l'opre il core. ¶ 19. ¶ S'un temporal
13
1545
di chi fa caldo il fuoco e freddo il
14
1545
il fuoco e freddo il gielo, ¶ ha queste cose
15
1545
al nascer di costei ¶ il mondo rinovar che fatt
16
1545
Ebrei cavar d'Egitto il gran Motore, ¶ quanti segni
17
1545
lasciava a l'uom il ver vedere, ¶ apparver molti
18
1545
cose e piú remote, ¶ il tutto seppe e tal
19
1545
aggiunto. ¶ 26. ¶ Ma prima essendo il mondo tutto pieno ¶ d
20
1545
che dar al mondo il suo figliuol Alcide. ¶ 27. ¶ Onde
21
1545
si feo, ¶ che purgò il mondo d'ogni mostro
22
1545
per far che questa il mondo rinovelle ¶ e cacci
23
1545
giá comincia d'infiammarti il petto, ¶ perché non canterai
24
1545
dritto sentier ha posto il piede, ¶ u' van le
25
1545
giunto, ¶ che come vide il signoril tugurio: ¶ "Ecco l
26
1545
e antiche, ¶ e verso il mezzo dí la vista
27
1545
dove ¶ dopo l'aurora il sol n'appar aurato
28
1545
aurato, ¶ e riverente adora il trino Giove, ¶ con tutti
29
1545
gli stanno a lato. ¶ Il caducèo dopo tre volte
30
1545
si raggira, ¶ e sovvra il letto sacri odori spira
31
1545
incanto slega. ¶ 38. ¶ Cosí lustrato il letto attorno attorno, ¶ che
32
1545
guarda che quasi albeggia il novo giorno, ¶ e che
33
1545
prestamente allora ¶ chino adorando il folgorante padre, ¶ e diede
34
1545
folgorante padre, ¶ e diede il segno ch'ordinato gli
35
1545
trova Mercurio e seco il luoco adorna ¶ u' Camilla
36
1545
allor gioire. ¶ 43. ¶ Eta scaldava il sol, lasciata l'onda
37
1545
con spirto sovvra tutti il piú perfetto. ¶ E quando
38
1545
tale ¶ ch'al ben il premio, al mal la
39
1545
Giove eterno ed immortale ¶ il tutto pesa e 'l
40
1545
ascendente, ¶ e di quella il signor era Dïone; ¶ la
41
1545
a meraviglia, ¶ e sferza il mondo sempre a rimirarla
42
1545
espresso: ¶ "In questa figlia il ciel infonde e aduna
43
1545
ingegno, ¶ e d'eloquenza il fonte le fondea, ¶ il
44
1545
il fonte le fondea, ¶ il piú fresco, il piú
45
1545
fondea, ¶ il piú fresco, il piú chiaro ed il
46
1545
il piú chiaro ed il piú degno: ¶ e sí
47
1545
pegno, ¶ che, tacendo, sovente il suo bel viso ¶ cose
48
1545
che fanno un paradiso. ¶ 53. ¶ Il petto le purgò sí
49
1545
petto, ¶ aveva fra' lodati il primo luoco, ¶ tal fu
50
1545
l principio a farsi il piú perfetto; ¶ ma sí
51
1545
sí piace d'Amor il dolce gioco ¶ che di
52
1545
vittoria avuto ha sempre il vanto, ¶ ch'or di
53
1545
sotto sé mantenne Roma ¶ il ligure pastor Giulio secondo
54
1545
dive ¶ di capèl rosso il gran Clemente onora; ¶ ma
55
1545
Clemente onora; ¶ ma volse il ciel che 'l mondo
56
1545
che di piú vecchi il saper aguagliavi. ¶ Troncar la
57
1545
la morte non pensava il fiore ¶ de gli anni
58
1545
immortale. ¶ 84. ¶ Ma troppo lungo il mio cantar sarebbe, ¶ se
59
1545
che dove l'Oglio il bel Gazuolo bagna, ¶ molti
60
1545
Gazuolo bagna, ¶ molti anni il seggio altieramente tenne, ¶ e
61
1545
tra' quali è stato il generoso Pirro, ¶ giovane bel
62
1545
che del sangue nemico il bel Metauro ¶ fe' rosseggiar
63
1545
Fedrico nel secreto aperse ¶ il tradimento ordito occultamente. ¶ Federico
64
1545
sparse le sacre ossa il vil marrano, ¶ e 'l
65
1545
in mezzo del pantano, ¶ il buon Luigi fe' quella
66
1545
mente affaticosse ¶ per temprar il furor di que' profani
67
1545
ostia divina sparse sovvra il suolo, ¶ ch'era di
68
1545
e tanti, ¶ non trovarebbe il fin di tai misfatti
69
1545
piú divote. ¶ 102. ¶ Per questo il gran pastor e per
70
1545
l'alma chiesa diede, ¶ il frate di Luigi allora
71
1545
de li Gonzaghi dunque il dire, ¶ di cui la
72
1545
fama è chiara com'il sole, ¶ e piú che
73
1545
oggi fiorire, ¶ ov'ondeggiar il Mencio ed Oglio suole
74
1545
l'Apennin, lá dove il Reno ¶ da la Romagna
75
1545
molti anni sempre signorile ¶ il sangue Bentivoglio alto e
76
1545
poi che gente strana il piè vi pose, ¶ a
77
1545
pose, ¶ a tutt'Italia il chiaro sol s'ascose
78
1545
e altiero, ¶ che quivi il freno lungamente tenne, ¶ e
79
1545
se si cerca chiaramente il vero, ¶ da l'alta
80
1545
madre, ¶ figlia d'Alcide, il duca sí famoso. ¶ Di
81
1545
aspri lai ¶ t'aperse il cor e ti mostrò
82
1545
ben chiaro, ¶ com'era il suo dolor penace e
83
1545
Alme felici, ch'or il terzo cielo ¶ fra tanti
84
1545
godete, ¶ non vi doglia il morir da poi che
85
1545
or terso han preso il lucido colore, ¶ e scherzan
86
1545
sí belli non vide il mondo mai. ¶ Son schietti
87
1545
ed amorosi rai: ¶ quivi il suo seggio Amor eletto
88
1545
sarai ¶ soggietto, e tanto il ciel a ciò t
89
1545
Ninfa bella, ¶ e meco il mio pensier diceva allora
90
1545
quella ¶ che sí propicio il ciel aveva ogni ora
91
1545
che, che m'ingombrava il core, ¶ e sentir mi
92
1545
vedeva in me cangiato il viso e 'l pelo
93
1545
tanto cessava in me il disio ¶ d'udir il
94
1545
il disio ¶ d'udir il fin de le cantate
95
1545
luci fisse. ¶ 7. ¶ - Seguendo dunque il nostro primo tema, ¶ i
96
1545
parmi ch'un pensier il cor ti prema, ¶ che
97
1545
e aprico suolo ¶ fondò il famoso e bello Marmiruolo
98
1545
e di sua gente il nome sí l'appaga
99
1545
spande. ¶ Ma chi cantar il tutto ti volesse, ¶ fatica
100
1545
gli onorati figli pose il freno ¶ a' suoi nemici
101
1545
del sangue loro ¶ correr il Mencio sanguinoso e pieno
102
1545
piú gradita: ¶ e mentre il corso suo fará lo
103
1545
chiari sí ch'ancor il nome dura, ¶ cui non
104
1545
al mondo e vuol il ciel che doni; ¶ che
105
1545
a sí alto grado il ciel sortillo ¶ per la
106
1545
a questi in cura il primo suo vesillo ¶ Vinegia
107
1545
Aristíde, ¶ e sí quïeto il Mencio ogni or mantenne
108
1545
cani. - ¶ 55. ¶ Fece ogni cosa il vero pastor Pio, ¶ per
109
1545
prender l'arme contra il popol rio, ¶ da cui
110
1545
or sospira e geme ¶ il cristianesmo tutto in Orïente
111
1545
Voleva Pio pastor passar il mare, ¶ e por la
112
1545
andare, ¶ e giá tremava il Cairo e Babilona, ¶ quando
113
1545
Babilona, ¶ quando da febre il pastor assalito ¶ morí d
114
1545
ondoso lito. ¶ 57. ¶ Tant'era il buon disir di far
115
1545
di Cristo u' nacque il nido, ¶ ch'essendo quasi
116
1545
fido, ¶ andate a ritrovar il re Corvino, ¶ che sempr
117
1545
era levato, ¶ sí fieramente il regno difensava. ¶ Tenea Belgrado
118
1545
giá su l'Austria il turco fa dissegno. ¶ 59. ¶ E
119
1545
s'appressa. ¶ Ov'arde il fuoco alcun l'acqua
120
1545
Odi la furia, ascolta il gran romore, ¶ che fa
121
1545
ne l'Ongaria fermato il core, ¶ e poca se
122
1545
croce. ¶ 61. ¶ Ben s'affatica il gran pastor e vuole
123
1545
move a tant'impresa il piede. ¶ Il gran gallico
124
1545
tant'impresa il piede. ¶ Il gran gallico re si
125
1545
che, sendo di Milano il vero erede, ¶ convenevol li
126
1545
per tutto suona ¶ aver il Gallo terra santa presa
127
1545
onde far pace indarno il pastor prova, ¶ e insieme
128
1545
Né per tanto devrebbe il cristïano ¶ lasciato il buon
129
1545
devrebbe il cristïano ¶ lasciato il buon camin pigliar la
130
1545
sí piana, u' corre il luterano ¶ e vuol che
131
1545
Ma dove mi trasporta il buon disire ¶ ch'ho
132
1545
gire, ¶ spargendo di concordia il vero seme? ¶ Non piú
133
1545
morí, a cui succede ¶ il magnanimo primo Federico, ¶ non
134
1545
egli a l'Italia il nuovo Marte diede, ¶ che
135
1545
che tra li grandi il primo fu piú grande
136
1545
guerra, ¶ i cui trofei il Carmelita ha scritto, ¶ e
137
1545
largamente sparte, ¶ ove nasce il Sebeto ed ove more
138
1545
ove more: ¶ le sente il Tarro che l'ingegno
139
1545
grand'onore, ¶ l'Arno, il Tesino e 'l Po
140
1545
onore. ¶ 72. ¶ Successe a questi il generoso figlio, ¶ Federico secondo
141
1545
de' saper com'egli il primo è stato ¶ che
142
1545
acquistato, ¶ sí presso Carlo il suo valor riluce. ¶ E
143
1545
Ah se sapeva moderar il fuoco, ¶ che fòr di
144
1545
di modo gli arse il cor e 'l petto
145
1545
presti: ¶ di sacre mariali il casto coro ¶ cercan stuprar
146
1545
con lor dannati incesti: ¶ il confessarsi e tòr la
147
1545
e gravi errori? ¶ Lasciar il freno a tutt'i
148
1545
provar se per costei ¶ il mondo può tirarsi a
149
1545
I' ti diceva com'il dio di dèi ¶ al
150
1545
divin consiglio dimostrava ¶ essere il mondo pien di vizii
151
1545
ch'ei ¶ voler disfar il mondo menacciava, ¶ facendo come
152
1545
colmo e pieno; ¶ ond'il suo sacro concistoro appella
153
1545
legge, ¶ con cui conserva il mondo e ogni or
154
1545
benigno assenso allora, ¶ ed il fatal decreto commendaro, ¶ con
155
1545
commendaro, ¶ con desir aspettando il tempo e l'ora
156
1545
Grazie a volo ¶ lasciando il vizio in sempiterno duolo
157
1545
frena, ¶ "Figliuol mio," disse, "il carco a te fia
158
1545
è fermato ¶ che levi il mondo fòr d'affanno
159
1545
Cillenio allor, per ubedir il padre, ¶ si pose a
160
1545
e cose ¶ fa sovvra il corso uman meravigliose. ¶ 19. ¶ Con
161
1545
de le nubi rompe il folto velo ¶ e l
162
1545
e d'Apennino ¶ scorse il piú grande ed eminente
163
1545
che quinci e quindi il vento ogni or scuotea
164
1545
scuotea. ¶ 21. ¶ L'ispida barba il mento li copriva, ¶ di
165
1545
vena: ¶ quivi di Maia il figlio, com'arriva, ¶ il
166
1545
il figlio, com'arriva, ¶ il lungo volo a poco
167
1545
e da la cima il bel paese vede ¶ ove
168
1545
a l'acque porta il corpo snello, ¶ per tòr
169
1545
corpo snello, ¶ per tòr il pesce al fondo de
170
1545
terra e l'aria il mezzo rade, ¶ poi su
171
1545
lievemente cade. ¶ 23. ¶ Cosí veduto il bel castello altiero, ¶ ove
172
1545
devea la cara figlia, ¶ il passo verso quel tutto
173
1545
che di madonna aspetta il partorire ¶ ch'or tutto
174
1545
azurri e gialli fiori ¶ il caro suco mastramente aduna
175
1545
quanti buoni odori ¶ possa il Sabeo mandar da parte
176
1545
ed erbe, ¶ u' vuol il ciel che tal vertú
177
1545
si dá vanto ¶ aver il mondo di tal figlia
178
1545
figlia adorno, ¶ e parmi il tuo disir ch'al
179
1545
giusto quadre, ¶ di quella il padre udir, udir la
180
1545
che di lor alme il terzo ciel ornaro; ¶ ché
181
1545
par che l'aria il mondo stempre, ¶ quando la
182
1545
geme, ¶ a tesser cominciasti il caro nodo ¶ che poi
183
1545
Fu Pirro di Gonzaga il padre ch'io ¶ or
184
1545
ciò che dir volea, ¶ il padre canterò col ceppo
185
1545
che con le stelle il ciel ha tant'amico
186
1545
Enea, ¶ che, per fuggir il greco suo nemico, ¶ nuovo
187
1545
nuovo paese, ¶ e sovvra il Tebro la sua stanza
188
1545
soggiorno. ¶ 34. ¶ In la Sassonia il giovane decoro ¶ piú volte
189
1545
le prime che rimiri il sole: ¶ e fe' ch
190
1545
e fe' ch'ardito il giovane e virile, ¶ per
191
1545
e virile, ¶ per aggrandir il regno, come suole ¶ ogni
192
1545
ove per non lasciar il nome estinto, ¶ in mezzo
193
1545
anzi crescendo l'uomo il vizio crebbe ¶ sí, che
194
1545
al mondo che cangiasse ¶ il viver tristo, e 'n
195
1545
mondo giove: ¶ volge Sisifo il poderoso sasso, ¶ e di
196
1545
ore. ¶ 80. ¶ Sentí di Febo il fier pungente strale ¶ Tizio
197
1545
cui strazia 'l petto il crudo augello, ¶ e quanto
198
1545
rinovello: ¶ de le Belide il secchio è fatto tale
199
1545
l'avoltor ei porge il petto. ¶ Star ne l
200
1545
l'inferno in ozio il gran Tesèo ¶ senza speme
201
1545
fan che si sprezzi il vizio in terra mai
202
1545
raro cangia l'uom il mal costume, ¶ né val
203
1545
di noi, ¶ n'ammenda il mondo tanti mali suoi
204
1545
figlia fasse, ¶ acciò Febo il pudor non le dispoglie
205
1545
Citerea ¶ qual putta prostituta il coro mena, ¶ che novi
206
1545
né mi par uopo il tutto ch'i' repliche
207
1545
disfarsi, ¶ tanto v'abonda il vizio e in alto
208
1545
madonna ¶ di quanto scalda il sol la fece e
209
1545
tristo lascia e sol il buon gastiga: ¶ ed ella
210
1545
dí come 'l Tesino, ¶ il Po, la Schirmia, il
211
1545
il Po, la Schirmia, il Lambro e Adda ed
212
1545
fòre ¶ di mai veder il mal influsso sazio; ¶ ché
213
1545
si vedrá di Franza il pio signore, ¶ da molti
214
1545
tal soffrire ¶ che quasi il Giglio si vedrá sfiorire
215
1545
fare ¶ cosa che possa il nome suo macchiare. ¶ 97. ¶ Al
216
1545
Al fin per oro il saggio re si move
217
1545
ingiure annichilate; ¶ ma quivi il suo furor Megera adopra
218
1545
Indi mettrá con furia il tutto a fuoco ¶ il
219
1545
il tutto a fuoco ¶ il luteran che Cristo istima
220
1545
poco. ¶ 100. ¶ Si vederá palese il disonore ¶ ch'a Roma
221
1545
lati: ¶ prigion vedrassi far il gran pastore, ¶ con quanti
222
1545
Roma saran stati: ¶ vedrassi il luteran, nido d'errore
223
1545
capo guiderá costoro ¶ pagherá il fio de l'opre
224
1545
doma. ¶ 102. ¶ Fu più modesto il re di Turchi e
225
1545
irato a volo ¶ celando il lume a quelle scelerate
226
1545
terra e luoco, ¶ appar il segno de l'ardente
227
1545
effetto: ¶ cerca destrur ciascun il suo vicino, ¶ e l
228
1545
al forastiero, ¶ che supportar il suo signor primiero. ¶ 107. ¶ Napoli
229
1545
fòre? ¶ E quanto spesso il fertile Milano ¶ or caccia
230
1545
menti disunite: ¶ di Pedemonti il giá gioioso stato, ¶ or
231
1545
forse un'altra volta il mondo tutto ¶ avrei con
232
1545
e leva al mondo il pianto, ¶ del nascer di
233
1545
faran che 'l mondo il viver suo rinove ¶ e
234
1545
levarne da gli occhi il folto velo ¶ de l
235
1545
scopra crudo e fiero, ¶ il tutto fa per darne
236
1545
si correggesse ¶ ed ammazzasse il fier, rodente tarlo ¶ che
237
1545
la ragion e ammorba il core, ¶ e presta al
238
1545
copia che fe' morir il seme ingrato. ¶ Cosí creder
239
1545
ogni or s'affretta: ¶ il casto sacerdote vuol che
240
1545
e non s'avede il miserel che corre ¶ al
241
1545
Orfeo fra noi. - ¶ 49. ¶ - Affrena il tuo dolor, altiero rivo
242
1545
ché de l'Amanio il nome eterno e divo
243
1545
alma gientile. ¶ 50. ¶ Risguarda, Serrio, il tuo famoso Vida, ¶ il
244
1545
il tuo famoso Vida, ¶ il Vida de le selve
245
1545
de l'Amanio forma il fier dolore: ¶ ché, s
246
1545
ciel le chiuse porte? - ¶ 52. ¶ Il Savio col Santerno ed
247
1545
Savio col Santerno ed il Metauro, ¶ e loro presso
248
1545
Metauro, ¶ e loro presso il nostro dotto Reno, ¶ Esi
249
1545
e quanti d'Adria il mar n'accoglie in
250
1545
insieme ¶ con gli altri il picciol fiume non ardiva
251
1545
ch'ov' ella spira il sacro suo favore, ¶ gloria
252
1545
sempre, fama e onore. ¶ 55. ¶ Il Rodano veloce con la
253
1545
dotta e sí preclara: ¶ il Savo col Danubio in
254
1545
altri quella voce rara: ¶ il forte Reno si facea
255
1545
oro: ¶ vi si vedeva il Beti piú polito, ¶ e
256
1545
lira e 'l canto. ¶ 57. ¶ Il Termodonte con le Donne
257
1545
Sperchio v'era ed il Caistro aurato, ¶ l'Eufrate
258
1545
Caistro aurato, ¶ l'Eufrate, il Nilo e 'l Gange
259
1545
col Fasi sí cantato, ¶ il Tigre, Idaspe, Permesso e
260
1545
Idaspe, Permesso e Granico, ¶ il Tanäi, Strimone ed Enipeo
261
1545
le sassose spalle ¶ coprendo il capo d'un irsuto
262
1545
ed Aracinto, ¶ Alburno, Artemio, il Tauro ed Erimanto; ¶ da
263
1545
che nomato è tanto: ¶ il Caucaso con Pindo e
264
1545
la Chimera. ¶ 61. ¶ D'augelli il luoco in un momento
265
1545
sí fier ch'adora il sole: ¶ orsi, lioni e
266
1545
labra spira, ¶ e tempra il suon di questa sacra
267
1545
Non ti rincresca alquanto il chiaro Anfriso ¶ lasciar da
268
1545
che d'ogni bell'il Re del cielo dota
269
1545
del cielo dota: ¶ ferma il tuo corso, com'allor
270
1545
Poi che mille fiate il sommo Giove ¶ si sforzò
271
1545
Giove ¶ si sforzò rinovar il guasto mondo, ¶ per far
272
1545
voi vedete ¶ come vertute il mondo ogni or si
273
1545
Di nulla i' feci il tutto, e l'uomo
274
1545
volgesse al ben oprar il core: ¶ ebbe la prima
275
1545
dava ¶ in abondante copia il cibo ogn'ora, ¶ l
276
1545
mandi l'erbe ed il frumento fòra. ¶ L'acqua
277
1545
era dolce, l'olmo il mèl sudava, ¶ si curan
278
1545
oro con fatica. ¶ 73. ¶ Cominciò il mondo allor andar sossopra
279
1545
sossopra, ¶ che del fratello il sangue il frate sparse
280
1545
del fratello il sangue il frate sparse; ¶ com'al
281
1545
sparse; ¶ com'al padre il figliuol gli occhi ricopra
282
1545
erede farse; ¶ co tra il suocero il genero s
283
1545
co tra il suocero il genero s'adopra; ¶ del
284
1545
ciascun de gli altri il solfo incende e strugge
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1545
vizii avea di Gange il lito, ¶ con quel dove
286
1545
ed u' Boote aggiela il freddo sito, ¶ e dove
287
1545
dèi, ¶ con l'acque il mondo allor perir i
288
1545
mosso a pietá rifeci il mondo ¶ piú che mai
289
1545
or terso e biondo il capo m'assembrava, ¶ con
290
1545
fornita ¶ la veste dimostrava il lembo adorno; ¶ era succinta
291
1545
quant'ogni stella ¶ avanza il sol cui dona chiaritate
292
1545
detto avrei che Diana il santo coro ¶ quivi condutt
293
1545
per ch'ogni bellezza il ciel contempre: ¶ - Chi mi
294
1545
suono, e col sonar il canto, ¶ ed a me
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1545
dove metti i piedi, il luoco adorno ¶ al dio
296
1545
aspetto ¶ d'eterna gioia il cor m'ingombra e
297
1545
che pur i' faccia, il tuo bel viso seco
298
1545
la tua prima fiamma il vago aspetto, ¶ e sí
299
1545
che ti parrá veder il viso schietto, ¶ onde ti
300
1545
ma fia sí dolce il duol, sí car l
301
1545
e schietta ¶ attorno attorno il vago sito adombra. ¶ La
302
1545
ricercar al canto ugual il tuono, ¶ che come il
303
1545
il tuono, ¶ che come il ferro a sé la
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1545
monti e augelli ancora. ¶ 37. ¶ Il dritto e lieve abete
305
1545
dritto e lieve abete, il salce e l'orno
306
1545
suda, e 'l gelso, ¶ il lauro trïonfal e 'l
307
1545
e 'l saldo corno, ¶ il lugubre cipresso e 'l
308
1545
la madre d'Amor il mirto adorno, ¶ l'eterno
309
1545
pino irsuto e celso, ¶ il tardo busso e la
310
1545
giusta salma: ¶ 38. ¶ di midolla il sambuco tutto pieno, ¶ lo
311
1545
rami e fronde sparte, ¶ il bel genebro ch'unqua
312
1545
olmo ch'a' viti il suo favor comparte, ¶ l
313
1545
de l'osso duro, ¶ il tamarisco sano ed infelice
314
1545
tamarisco sano ed infelice, ¶ il sovero che 'l piè
315
1545
arbor che di Giove il mondo dice, ¶ di Pallade
316
1545
spiega primo i fiori, ¶ il persico gratissimo e odorato
317
1545
Arabia vincono gli odori, ¶ il naranzo, il timone e
318
1545
gli odori, ¶ il naranzo, il timone e 'l cedro
319
1545
e 'l cedro aurato, ¶ il pomo che dimostra i
320
1545
fòri, ¶ e da' fanciulli il bel ceraso amato, ¶ pomi
321
1545
un bel giardin ombroso, ¶ il mastico lodato si vedea
322
1545
queste bande ¶ v'era il fagiuol a par del
323
1545
gioiva del gran fiume il Dio, ¶ da sí bell
324
1545
da sí bell'ombre il luoco mirar fosco; ¶ ed
325
1545
de l'alma Ninfa il bel cieleste viso. ¶ 44. ¶ Da
326
1545
l'umida sua grotta il Pado allora, ¶ che dentro
327
1545
e divi. ¶ 45. ¶ Vi venne il Mencio e seco l
328
1545
lieti, ¶ mercé di quella il cui valor è tale
329
1545
sovvra natura cose vale. ¶ 46. ¶ Il Tesino vi stava, e
330
1545
Meco a canto, ¶ - diceva, - il Lambro, Trebbia ed Adda
331
1545
Adda voglio. - ¶ V'era il Verbano e 'l Lario
332
1545
Mella e 'l Tarro il verde manto ¶ spiegavan carco
333
1545
mar e 'n boschi. ¶ 47. ¶ Il giá vittorïoso Tebro quivi
334
1545
l'antiche spoglie: ¶ assiso il Gariglian vedevasi ivi ¶ col
335
1545
molte ella ribombe. ¶ 48. ¶ Eravi il Serrio ancor, ma si
336
1545
Amanio, - egli gridava, - ¶ Amanio, il tuo morir troppo m
337
1545
qualche tempo è, compose il nostro vertuoso messer Matteo
338
1545
e parendomi che secondo il mio giudicio, quale egli
339
1545
se non commendato, che il mondo vedesse ciò che
340
1545
Ora non potendo scemare il desiderio che io avea
341
1545
avedesse, di potermene impatronire. Il che mi successe sí
342
1545
fosse fatto, che egli il tutto si prenderebbe in
343
1545
sentito sovra queste stanze il parere di molti uomini
344
1545
sorte di dottrina eminentissimo, il signor Giulio Cesare Scaligero
345
1545
tra li nobilissimi dottissimo, il quale ha giudicato che
346
1545
Quella in Verona partorí il suo primogenito, il signor
347
1545
partorí il suo primogenito, il signor Giano Fregoso, le
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1545
valoroso e lodato cavaliere il signor conte Guido Rangone
349
1545
spinto, ho voluto che il piacere che io leggendo
350
1545
io le divolgassi sotto il nome di qualche onorato
351
1545
mai. Ché forse, quando il chiaro nome di Quella
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1545
e vaghe composizioni con il mondo, e non lascierò
353
1545
ora di piú, manifesti il desiderio che ho di
354
1545
incolpato e valoroso cavaliere, il signor Cesare Fregoso, consorte
355
1545
di Vostra Signoria. Lascierò il giudicio a quelli che
356
1545
ha, e ove tutto il dí in questa sua
357
1545
sofferte e soffre tutto il dí per allevare li
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1545
Vostra vederá quanto poeticamente il nostro Bandello abbia la
359
1545
conversione del peccatore, e il modo con cui si
360
1545
a Dio. Ritroverá poi il luoco che dentro il
361
1545
il luoco che dentro il sacro tempio di pudicizia
362
1545
la sua vertú e il donnesco valore le ha
363
1545
si acquistano. Potrá poi il signor Giano suo primogenito
364
1545
zottico dire molesto, pregando il datore di ogni bene
365
1545
datore di ogni bene, il nostro signore Iddio, che
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1545
grazia umilemente mi raccomando. ¶ IL BANDELLO A LA VERTUOSA
367
1545
affisa gli occhi contra il sole, ¶ o sia nel
368
1545
I' che sotto occhio il divin vostro volto ¶ stato
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1545
quella la cui vertute il mondo onora, ¶ l'alto
370
1545
canto sí ti piacque: ¶ il canto che d'andar
371
1545
t'avivi. ¶ 3. ¶ Né taci il dir di quel buon
372
1545
chiaro si dimostre, ¶ e il seggio vostro scopra, e
373
1545
seggio vostro scopra, e il gran valore ¶ che sovvr
374
1545
altra donna favvi onore. ¶ 6. ¶ Il mio Parnaso voi, la
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1545
o sia ¶ di Cirra il piú sacrato luoco ancora
376
1545
non fia, ¶ ché sciocco il mio pensier e vano
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1545
sole ¶ e nostra madre il mondo rinovella, ¶ che di
378
1545
suole ¶ col suo piagnendo il duol de la sorella
379
1545
neve sempre carche tocca il cielo, ¶ e col cristallo
380
1545
e di mill'anni il duro gielo, ¶ la selva
381
1545
fonti ¶ d'alto cadendo il re di fiumi fassi
382
1545
visti sovente, ed acquetato il vento, ¶ e spesso ancor
383
1545
elemento. ¶ 13. ¶ Come l'orecchie il suono mi ferio ¶ ed
384
1545
di gioiosa speranza armoss'il core. ¶ 15. ¶ Vedeva non so
385
1545
può tôrr' al sol il suo splendore? ¶ E men
386
1545
Ti vederai per contra il ciel la terra, ¶ e
387
1545
e con le stelle il sol armato starti: ¶ che
388
1545
vanno. ¶ 72. ¶ Ben è vero il proverbio che si dice
389
1545
una volta ne scopre il viso irato, ¶ che de
390
1545
è maggior contrasto opponi il petto: ¶ e sempr'audace
391
1545
d'avversa sorte ridi il gran disdetto; ¶ ché s
392
1545
farai contesa, ¶ mostrando aperto il cor palese e schietto
393
1545
or per questa strada, ¶ il tuo servir convien ch
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1545
ad ogni banda rivoltar il core, ¶ e raro a
395
1545
l'ama mette mente, ¶ il dí cangiando mille volte
396
1545
e caldi amanti. ¶ 78. ¶ Onde il vero amator che questo
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1545
ritrar di lei seguir il piede, ¶ anzi piú l
398
1545
c'ha sí sincero il cor, la mente schietta
399
1545
e scempio, ¶ e giustamente il suo favor vedrai ¶ che
400
1545
di ghiaccio tutto pieno il core. ¶ 82. ¶ Convien che la
401
1545
e veggio tutt'acceso il tuo disio ¶ veder come
402
1545
disio ¶ veder come Lucrezia il luoco adorni, ¶ e se
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1545
vero t'ha detto il parlar mio ¶ di lei
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1545
non le seppi mai, ¶ il che veggiendo l'alma
405
1545
mi scopre e mostra il mio ¶ saldo pensier, or
406
1545
sterpe i' guardo, ¶ sento il suo dolce e folgorante
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1545
Chi m'arde adunque? Il cor chi mi divora
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1545
D'ogni bel viso il bell'i' veggio ogni
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1545
non veggia e senta il fuoco. ¶ 94. ¶ Or se 'l
410
1545
penso ben ch'io ¶ il compimento avrò d'ogni
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1545
vado, né so dove il piè mi porte, ¶ poi
412
1545
che, che m'arde il core, ¶ e de l
413
1545
se veder voglio quant'il cor agogna". ¶ 98. ¶ Cosí di
414
1545
or e pèro. ¶ Dentro il castello e nel palazzo
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1545
donna de le donne il mondo appella. ¶ 99. ¶ Né mi
416
1545
altre fra le stelle il sole. ¶ E tanta grazia
417
1545
quelle. ¶ Allor i' vidi il viso bel pudico, ¶ e
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1545
non osai, ¶ cosí verso il boschetto m'inviai. ¶ 101. ¶ Vidi
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1545
frondi intorno sparte. ¶ Correva il fonte fresco e cristallino
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1545
sole, ¶ vibra le lingue il bel aurato Croco, ¶ che
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1545
amoroso fuoco, ¶ ch'amando il vago Croco, e non
422
1545
discopriva ¶ di fior ornato il giovane Giacinto, ¶ che l
423
1545
verde riva, ¶ e mostra il nome in mezzo a
424
1545
cangiato. ¶ 105. ¶ Stava non lunge il figlio di Cefiso, ¶ che
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1545
senti, ¶ e rassembrava ancor il bel Narciso ¶ vicino al
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1545
alcun vedea. ¶ 106. ¶ Mirava verdeggiar il giesemino ¶ in pergolati ordito
427
1545
in pergolati ordito mastramente: ¶ il candido volgar, ma piú
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1545
soave, rar, sullime. ¶ 107. ¶ Eravi il giallo poi, ma senz
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1545
o vi si sparga il fior o ponga l
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1545
da man casta brama. ¶ 110. ¶ Il polio i' vidi, a
431
1545
e aprico sole. ¶ 114. ¶ Onde il bel fior sí culto
432
1545
misura. ¶ Dal buon odor il nome li fu dato
433
1545
eletto, ¶ ed a costanzia il cor sospigne e inalma
434
1545
questa gran beltate, ¶ ov'il ciel versa ogni sua
435
1545
bella e sí famosa il ciel t'addita ¶ come
436
1545
t'addita ¶ come su il Po giá ti cantò
437
1545
ritrar da quest'impresa il piè non déi, ¶ poi
438
1545
volgo dica, ¶ che spesso il dritto biasma e 'l
439
1545
prima. ¶ 34. ¶ Molt'altre cose il mio pensier dicea, ¶ mostrandomi
440
1545
mi sconviene. ¶ A questo il primo allora rispondea ¶ che
441
1545
sol vento è resa, ¶ il primo a pena mi
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1545
altro a dentro penetrava il core, ¶ e pur il
443
1545
il core, ¶ e pur il primo ancor facea romore
444
1545
onizzi e salci poi il lato manco ¶ una bell
445
1545
m'apparve. ¶ 37. ¶ Di vergine il vestir aveva e 'l
446
1545
al collo avolto ¶ avea il turcasso in abito pomposo
447
1545
avanzava de l'Ebro il gir veloce, ¶ o quello
448
1545
ognintorno ¶ d'aurati nodi il lembo aveva adorno. ¶ 39. ¶ Tal
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1545
è 'l tempo, giunto il giorno e l'ora
450
1545
ito a trovar Mercurio il fier augello ¶ che gli
451
1545
che faccia ¶ gl'impose il buon Mercurio e poi
452
1545
ch'egli Gazuolo ed il castello trova, ¶ ov'era
453
1545
sicura scorta. ¶ E come il nibbio che 'l pulcino
454
1545
genebri e mirti è il bosco santo, ¶ di che
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1545
notte buia e chiaro il giorno, ¶ le due sorelle
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1545
la parte dove nasce il fonte. ¶ 47. ¶ E questa è
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1545
tutto è scarco, ¶ ov' il bel bosco e 'l
458
1545
carco, ¶ che d'ognintorno il lieto viso e bello
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1545
Ben qui si vede il dolce e bel sembiante
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1545
tante ¶ si rappresenta ancor il caro padre. ¶ Ma chi
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1545
e ancor meravigliose, ¶ veggiendo il fin de le predette
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1545
ché dove quella mette il picciol piede, ¶ l'erbette
463
1545
mena. ¶ 56. ¶ Ecco del Chiesi il Tartaro figliuolo, ¶ cinto di
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1545
di que' bianchi cigni il vago stuolo, ¶ come gioisce
465
1545
sí vaghi fior abonda ¶ il ricco seno de la
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1545
d'Amaltea è riversato il corno. ¶ 58. ¶ Tu vederai la
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1545
e 'l lor splendore ¶ il ben s'aviva, il
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1545
il ben s'aviva, il mal si strugge e
469
1545
scorge chiaramente ch'ella ¶ il mondo aggioia e 'l
470
1545
e 'l tutto rinovella. ¶ 60. ¶ Il giardino vedrai lá dove
471
1545
e ancor Pomona. ¶ Venere il bel verzier adacqua e
472
1545
giá senti come brama il core ¶ innanzi a lei
473
1545
mentire, ¶ se di questa il favor ti brami amico
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1545
nemico, ¶ frenando con ragione il tuo disire. ¶ Tra l
475
1545
contempre. ¶ 63. ¶ Come la vedi, il fuoco tuo coperto, ¶ che
476
1545
ardendo porterai d'Amor il giogo. ¶ 64. ¶ Che tant'a
477
1545
Che tant'a dentro il liquido e sottile ¶ fuoco
478
1545
suole ¶ come fa Clizia il suo cocente sole". ¶ 66. ¶ Poi
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1545
Amor giá sí forte il cor t'assalse. ¶ Anzi
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1545
assalse. ¶ Anzi sará maggior il lor martíre, ¶ veggiendo che
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1545
il greco Omero ed il divino Orfeo, ¶ ben che
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1545
favor d'alcun poeta, ¶ il suo bel nome è
483
1545
liberale e d'onestate il fiore, ¶ qual che di
484
1545
Quant'a voi deve il mondo, o donne, poi
485
1545
al senso la ragione ¶ il freno metta ch'ogni
486
1545
costei ¶ l'alta bellezza il dí che giugnerai, ¶ e
487
1545
baleno, ¶ ch'a pena il senti innanzi a la
488
1545
vidi senza, ¶ quasi morir il cor sentimmi in seno
489
1545
gire, ¶ tanto m'increbbe il presto suo partire. ¶ 105. ¶ E
490
1545
gira, ¶ e mille volte il nome suo chiamai, ¶ n
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1545
luoghi, che d'intorno il fiume lava ¶ de la
492
1545
pur chiamando d'Eridania il nome, ¶ quasi la voce
493
1545
Ninfa diva, ¶ e godi il re soperbo d'ogni
494
1545
presume, ¶ faccia come Licurgo, il gran nemico ¶ di Bacco
495
1545
fiorita landa. ¶ 111. ¶ Non cresca il fiume tanto mai ch
496
1545
l'erba avivi ed il terreno infiori: ¶ d'augei
497
1545
li dèi consente, ¶ ed il consenso di ciascuno dice
498
1545
E pur mi spigne il mio desir far conte
499
1545
qual ferro calamita, ¶ ed il timor da me ratto
500
1545
che cercan di lodar il trino Iddio, ¶ che poi