Luciano Zuccoli, Roberta, 1897

e di grifoni, che il disegno centrale si faceva

con diversa perizia tecnica, il senso di vitalità esuberante

e la testa e il busto, sveltamente. ¶ Eran così

a fior di pelle; il quale teneva confitti i

anche i seni ed il ventre in un abbraccio

orrendo. ¶ Non pareva, quello, il simbolo eterno delle anime

anime passionali? Non era, il mostro, una cupidità salda

riusciva ad afferrarli tutti. Il cuore aveva rialzato il

Il cuore aveva rialzato il battito, una morsa di

gli occhi della spettatrice; il quadro, in cui eran

sposano con tranquilla inverosimiglianza, il quadro scopriva presto, il

il quadro scopriva presto, il suo concetto afrodisiaco. ¶ Corpi

stese le braccia, aggomitolato il corpo spasmodicamente, Emilia convergeva

una grossa treccia bionda, il petto superbo; del Centauro

Centauro, la rincorsa avida, il raggiungere, l'impennarsi.... ¶ Poi

raggiungere, l'impennarsi.... ¶ Poi il corpo d'Emilia si

Cesare e Roberta, che il dottore e la fanciulla

i suoi libri; dove il Lascaris arrivava, agitando in

debolezze reciproche per cavarne il tema a uno scherzo

un'insolenza; si disegnavano il ritratto sopra un pezzo

aveva strappato a Emilia il permesso di portare gli

in cui era scoppiato il temporale, e voleva ottenere

intrecciato le mani, composto il viso a timida umiltà

umiltà, pel timore che il Lascaris non si giovasse

La provi. Supponiamo che il fulmine cada nella sua

venisse ad annunziarmi gravemente il pericolo scampato!... ¶ Andare da

non la comicità o il ridicolo; per questo, mentre

Pipistrello!... ¶ E fu tutto. ¶ Il Lascaris la tormentava con

proverbii, stroppiati, confusi, mescolato il capo dell'uno con

Ma con abili scandagli, il Lascaris era riuscito a

sogni e le toglieva il concetto abituale della vita

sarebbe stato per lei il marito ch'ella avrebbe

non sapeva sbrigarsene sùbito, il Lascaris seguitò, con una

Lei accetterebbe? ¶ Emilia drizzò il capo, sussultando. Roberta esitava

L'osservazione fece ridere il Lascaris, forse perchè si

aveva sguardi per istudiare il volto degli uomini e

bella figura?... ¶ Cesare coglieva il momento in cui passava

naso? ¶ La bellezza era il riflesso d'una grande

Di tratto in tratto, il Lascaris aveva per l

sul busto, porti alto il capo.... Su, un poco

anno di vita, - pensava il dottore. - Perchè la tormento

morituri, che avrebbero traversato il mondo in cerca d

Roberta non era più il dottore che compiange e

delle sue ribellioni contro il male. ¶ Indi, il combattente

contro il male. ¶ Indi, il combattente si rialzava improvviso

voleva Emilia; ogni giorno il bavaglio imposto al suo

inganno momentaneo dei sensi. ¶ Il giorno stesso in cui

attentissimo a Roberta, fraterno. Il cuore gli batteva in

il mare, la montagna, il lago, la pianura, la

la sofferenza fisica e il terror della morte non

di Fauni capripedi. ¶ Ma il chiacchierio febbrile passava sull

tempo di tornare, Roberta. Il vento arriva fin qui

ed è più forte.... ¶ Il vento rabbuffava ancòra le

a salutare di nuovo il mare tuonante. ¶ Roberta si

di ampie vesti nere, il viso tutto nascosto dal

quali ridestavano nella giovanetta il terror della morte, la

Egli non sapeva, infatti, il motivo di quello sgomento

del tempo; l'ora, il giorno, l'anno, eguali

anno.... La passione è il disordine, e il disordine

è il disordine, e il disordine è il dolore

e il disordine è il dolore. ¶ Emilia si divincolava

sotto l'assillo. Celava il volto in mucchi di

ormai a quietarla: neanche il torpore suppliva al sonno

i narcotici, che distendono il corpo quasi sopra nuvole

bambagia. ¶ Fuggire! Pareva quello il sogno più caro alla

alla sua anima.... Era il formidabile istinto di salvezza

qualche paese straordinario, dove il suo cuore avesse potuto

cuore avesse potuto riprendere il battito quieto, dove le

e senza sogni.... Ma il paese straordinario, il cielo

Ma il paese straordinario, il cielo iperbolico sotto il

il cielo iperbolico sotto il quale tacciono le miserie

Spingevano e rivolgevano ambedue il fardello, arrivavano al culmine

faticosa salita imaginaria, e il fardello ricadeva in basso

non le aveva detto il mistero dello spavento che

salvezza.... Anche tu soffri il terrore dell'ignoto; anche

presto; l'altra vedeva il frutto d'un amplesso

Non rammentava se non il turbamento che le era

d'una macchia graziosa il petto, fra i due

meno leggiadramente che se il suo corpo fosse stato

le dilaniavano le carni. Il silenzio e la penombra

nè maschio, nè femmina; il volto era infantile e

della vasca, Emilia ascoltava: il liquido mormorìo era cessato

Iddio di libidine inesausta? ¶ Il viso di lei doveva

purpureo di vergogna, mentre il suo corpo si dibatteva

bordi della vasca.... Se il suo sguardo vagava, sotto

veder nel liquido cristallino il riverbero del seno, del

la sua testa, fischiava il vento infiammato delle promesse

la nudità, ma comprendendo il malgarbo dell'inutile movimento

trepidanza dell'aspettazione, solo il palpito del cuore veemente

realtà d'ogni giorno. Il misterioso lavacro l'aveva

all'amore di lui; il canto fescennino ricco di

infernali le aveva trasfuso il fuoco nelle vene, perchè

fra quelle braccia, perchè il suo corpo si fosse

piombata in ginocchio, senza il conforto delle lacrime. ¶ Risvegliatasi

estenuate di fatica, dopo il sogno molle e focoso

curiosità era viva; attraente il mistero dei gruppi figurati

VII. ¶ Si arrampicò per il monte dietro il paese

per il monte dietro il paese, dove la straducola

uno squarcio, le acque, il paesaggio, il verde, il

le acque, il paesaggio, il verde, il grigio. ¶ Là

il paesaggio, il verde, il grigio. ¶ Là, Cesare sedette

si trovava. ¶ Da lontano, il mare in un'invasione

perdutamente, stavan celate dietro il velario d'oro. Ma

le acque avevan disperso il pulviscolo solare, e una

argentei degli ulivi.... Dominava il grigio, per i ciuffi

Più qua, immediatamente sotto il piano erboso dove Cesare

romori salivan dal paese: il grido di qualche rivendugliolo

lo schioccar delle fruste, il lamentio d'uno zufolo

attenzione fisica, dando libero il corso ai pensieri. ¶ La

di quegli amori cui il volgo definisce, tra il

il volgo definisce, tra il rammarico e lo scherno

uno spiraglio di luce; il sole ne irrubinava metà

al mare, convulso per il soffio poderoso del vento

potevano arrivare. Ascoltavano così il rimbombo sordo dell'acqua

la vicinanza dell'uomo, il quale pareva triste quel

per la prima volta il tormento di dovere sceglier

cupa la dissonanza fra il suo spirito e lo

in fronte l'avvenire, il quale si presentava amarissimo

andavano a battere contro il fondo, si ritorcevano, ed

occhi gli scintillavano, e il respiro gli usciva dal

vero?... ¶ La donna crollò il capo, continuando a sorridere

scherzare. Qualche volta passa il segno e commette delle

per non perdere sillaba. ¶ Il mare ai loro piedi

Ventaglio e ricadendo tra il bulicame della spuma. ¶ - Perchè

che Roberta non udisse. ¶ Il cuore le batteva in

l'uomo avesse confessato il suo amore e già

a forza, per seguire il cammino d'un altro

sè stessa, trasalendo sotto il soffio della scomposta eloquenza

obiettò: ¶ - Ma ciascuno ha il diritto di scegliere la

giudicato che questo è il mio dovere, e che

delle acque potenti e il cielo giallastro pel riflesso

piena di fremiti rattenuti. - Il tempo ne fa giustizia

e li ripeteva, dimenticando il riserbo tenuto fino a

guardarsi dalla sorella.... E, - il sospetto era atroce, ma

ed Emilia sospettava che il giorno in cui la

questo; ed esitava tra il timore di addentrarsi troppo

l'uomo aveva troncato il sèguito del colloquio, le

una oscura speranza, viveva il torturante piacere d'ascoltar

a fianco d'Emilia. - Il mare è mio amico

prima volta che vedo il mare, - seguitò Roberta, con

ascoltava, rilevando senza pietà il sintomo delle strazianti illusioni

dei giorni in cui il male non le si

inconscio paganesimo, si figurava il paesaggio ancòra popoloso di

popoloso di creazioni mitiche; il mare, la montagna, il

nella camera di Roberta, il singhiozzo prolungato e sommesso

scusa.... ¶ Meglio sarebbe stato il fatto di coricarsi vicino

tastoni, la trascinò presso il capezzale, e vi si

Non pensò ad accendere il lume; rimase immota, sentendo

nero, desiderando invano che il quadrato della finestra s

della tenue alba estiva. ¶ Il sonno era svanito. Emilia

ti è mai venuto il dubbio d'essere ingiusta

Quando sono rimasta vedova.... ¶ Il ricordo che le si

nuovo intorno a sè, il quale non fosse parso

d'attenzione, tentava figurarsi il volto e l'atteggiamento

forma chiara, diritta; ascoltò il rimprovero, pensando che le

erano inutili e rimaneva il fatto, il ribrezzo mal

e rimaneva il fatto, il ribrezzo mal celato; s

favore dell'oscurità; ma il lume acceso le smagò

bianco, da cui sorgevano il collo tornito e la

non dovrei essere, e il mio destino è più

ami tanto, potresti dirmi il motivo pel quale non

cui ti è venuto il dubbio ch'io fossi

innanzi col busto, protendendo il collo scarno; e coi

voglio morire? che ho il terrore della morte, che

giovane, perchè ne ho il diritto, perchè.... ¶ E senza

mano che non sosteneva il corpo di Roberta, Emilia

ascoltava giunger di fuori il ritmo quadruplice d'un

quadruplice d'un treno, il quale passava soffiando nella

guarita.... Guarita, capisci? ¶ - Oh, il signor Lascaris dirà tutto

con un riso stridulo. - Il signor Lascaris non sarà

paion queste le braccia, il petto d'una ragazza

dentro, - e si toccava il seno con le mani

con le mani febbrili. - Il signor Lascaris, il dottor

febbrili. - Il signor Lascaris, il dottor Noli, tutti possono

sciolto, e le additava il collo rotondo, i seni

e la morte continuerà il suo cammino, mentre noi

d'un'ora.... ¶ Nascose il volto tra i guanciali

attorno al busto, mettendo il capo presso il capo

mettendo il capo presso il capo di lei. ¶ Così

con Emilia aveva fatto il giuoco infantile, ma lo

sorella è uscita per il bagno, - ella disse non

giovane signore di Milano: il matrimonio sarebbe avvenuto nell

mani gli era scivolato il portasigarette di tartaruga ed

cupidigia di violenza bruta. ¶ Il giovane aveva tentato a

dell'ascoltatore le togliesse il meglio del suo piacere

tuttavia seguitò a descrivere il carattere del fidanzato, un

la conversazione, e mise il piede sul portasigarette, che

fa? - esclamò ridendo. - È il suo astuccio!... Se n

a lui avevano ripreso il loro aspetto comune, laddove

tempo egli aveva visto il giardino grande come una

quando Emilia sopraggiunse; aveva il suo solito abito, lilla

a ridere. ¶ - Ha rotto il suo astuccio da sigarette

d'occupare la giornata, il cui inizio era sorto

tremanti desiderii. ¶ Ammirarono insieme il ponte della ferrovia, a

della villetta, spalancandole innanzi il robusto cancello che cigolava

melodia della voce femminile; il paesaggio gli riapparve asservito

e la giovanezza, e il corpo alto, sottile? Sì

in colei, la quale il destino gli aveva offerto

per lei avrebbe dato il suo sangue, la sua

sangue, la sua vita, il suo orgoglìo; che avrebbe

abbandonato gli amici, sfidato il mondo, portato superbo il

il mondo, portato superbo il più greve giogo da

giungesse assetata di voluttà. Il bacio dell'uomo le

ogni altra sensazione; e il suo corpo si sarebbe

ad altri, per altri, il fiore da lui appena

tempo sì lontano, che il corpo della donna era

cominciato assai tardi aspettando il dottor Noli, che giunse

lampade furono dimenticate, e il pranzo continuò tra il

il pranzo continuò tra il pulvìscolo argenteo. ¶ In faccia

non velavano ma attutivano il raggio, facendolo più molle

astro le nuvole gettavano il velo traslucido; e si

racconto strano e cadenzato, il quale, come un fresco

d'argento, gli avvolgesse il cuore.... ¶ Si rattenne a

quei due, Roberta e il dottore, che continuavano a

vita normale. Ma ebbe il sottil gaudio di penetrar

manto della luna; quasi il pulviscolo bianco le fosse

di liquidi metalli....; mentre il dottor Noli e Roberta

e si ascoltava respirare: il respiro era tranquillo; sotto

sotto la scapola sinistra, il dolore sordo non rodeva

avessero rammentato la minaccia, il gran male sarebbe parso

i pensieri che durante il giorno non osavano prender

e se ne udiva il passo cauto o il

il passo cauto o il volo maligno d'arpia

la mano ad accendere il lume. ¶ Talvolta, lungo tutto

lume. ¶ Talvolta, lungo tutto il litorale, per tre giorni

notti di sèguito urlava il vento; soffiasse dalla montagna

non fosse soprannaturale, accendeva il lume e si guardava

forme conosciute, la tavola, il divano carico di libri

divano carico di libri, il cassettone su cui posava

senza significato gentilizio. Sotto il tessuto azzurro si ricoverava

lento dei mobili, e il passo cauto, e il

il passo cauto, e il volo maligno di visioni

istante a contemplarla, tra il rispetto e l'invidia

sorella avrebbe potuto lasciare il letto così, vestirsi, e

gente, senza nemmeno rinfrescarsi il viso. ¶ - Non hai udito

dissimulare e percorsero tutto il corpo infermiccio della sorella

corpo infermiccio della sorella, il corpo madido d'un

Hai paura di prendere il mio male, non è

via.... ¶ Trovò nell'umiliazione il coraggio per sfidare le

istinto egoistico per giustificare il suo rifiuto: poi si

cose perdute. ¶ Dì sera, il giardino era tutto una

nel giardino ad aspirare il profumo selvatico delle notti

per alito d'aria; il silenzio massimo non era

a grado. In breve il sonno penetrava negli umili

cose non umane proseguivano il loro ciclo eterno, senza

ogni sera. Inutilmente celava il suo corpo sotto vesti

amante avrebbe riposato presso il seno. ¶ Le vecchie regole

di statue, a cui il cuore appendeva corone di

Così, prima che sorgesse il dramma, la giornata simmetrica

a piccole discese, tra il villaggio e Pieve di

avrebbe lasciato orma se il terriccio fosse stato di

a sinistra, inturgidiva sotto il calor sensuale; oltre la

la strada, a destra, il mare si stendeva ampio

gioisce d'un benessere il quale sembra eterno, senza

meno giocondi. Nulla rammentava il tempo, la parabola triste

ogni miseria. ¶ Emilia aperse il parasole bianco a merletti

di Pieve; a destra, il muricciuolo di riparo era

cercarlo per supplire momentaneamente il dottor Noli al letto

ancor meno provvidenziale che il soccorso opportuno di Cesare

sui progressi del morbo. Il bisogno di sperare è

piedi, commossero l'uomo, il quale sapeva l'avvenire

non si presenteranno. ¶ - Anche il dottor Noli me lo

lo pensava anche Cesare, il quale per l'abitudine

pesantemente, e nella discesa il freno guaiva sui toni

in ogni cosa intorno, il volto calmo aveva particolari

ornati di ciglia lunghe, il naso diritto con piccole

fresche le linee, che il male aveva atrofizzate o

dopo i bagni, ma il dottor Noli.... ¶ - Certo, - esclamò

dottor Noli.... ¶ - Certo, - esclamò il Lascaris vivamente. - Sarebbe pericoloso

tutta la stagione invernale.... Il paese è tanto tranquillo

di spessa erba, verso il mare, e sedette. Cesare

aveva conosciuto se non il piacere comune, e s

Sì, è molto tranquillo il villaggio, - egli soggiunse, - e

che dominasse la città, il porto, il mare ampio

la città, il porto, il mare ampio e multicolore

l'andirivieni della gente, il frastuono dei carri, la

attraente pericolo. Qualche volta, il treno le sopraggiungeva, rapido

rapido e formidabile; e il cavallo, fermo innanzi alle

stringevano la mano, sorridendo. Il mare pompeggiava, solenne di

dei giardini, e tagliando il cielo puro coi ricami

degli alberi. Di frequente il sole era tramontato, e

cavalli inarcati a trarre il veicolo. Arrivavano a casa

a colonna, la tovaglia, il vasellame, le posate mandavano

diritti di quelli, che il genio della specie ha

doveri di rinunzia, che il suo male e il

il suo male e il pericolo del contagio le

inganna, non m'inganna?... ¶ Il grido confermò Cesare nell

grata! - esclamò Emilia, riprendendo il cammino a fianco di

vampa lividiccia, cui seguiva il crepitio secco d'una

uragano pareva cominciasse allora. Il monte di Santa Croce

sul versante, aveva preso il colore sinistro e scialbo

a tinte vive, secondo il concetto degli antichi marinai

porte gigantesche e mostrarono il fulmine ricurvo, dorato, arme

dietro la montagna.... Susseguì il vento, la pioggia sferzò

uragano si stabilì sopra il paese. ¶ - Siamo alla fine

grado senza ostacoli? - e il mutismo d'una rassegnazione

lo vedeva vuoto. ¶ - Vuoi il ghiaccio? Devo prepararlo? - ella

testa. Emilia le toccò il polso, la fronte, le

febbrile, l'espressione laconica, il gesto attivo e silenzioso

Emilia, accorrendo a sostenerla. ¶ Il sangue sgorgava, non più

crisi momentanea, lo sai.... ¶ Il sangue sgorgava, e le

sofferenze. ¶ La crisi cessò, il sangue ristette. ¶ - Ti porterò

sangue ristette. ¶ - Ti porterò il ghiaccio, - disse Emilia, posando

posando la catinella insanguinata - Il ghiaccio ti guarisce, non

uscita dalla camera, traversando il gran salotto centrale, Emilia

Emilia sola aveva rievocato il buon tipo originario; e

della malattia atroce. ¶ Poichè il sordo antagonismo non giaceva

inconscia di lei, contro il suo avvenire, contro la

ha detto ella stessa: il suo male ritorna e

ella muoia. Vuoi contrastare il passo a una legge

richiamò interamente; doveva essere il dottor Noli, il medico

essere il dottor Noli, il medico del paese, che

Emilia non ravvisò sùbito. ¶ - Il medico non c'era

Genova; mi hanno indicato il signore; è medico anch

l'ho persuaso, perchè il dottor Noli non tornerà

cameriera, Emilia aveva dato il passo all'uomo. ¶ Cesare

dottor Noli, gli cederò il posto; ma intanto, se

animosità contro l'uomo, il quale aveva diritto a

nel mare ardendo sotto il sole: era uno scoglio

scoglio grigio, su cui il piede s'incastrava fra

innamorato; s'avanzò, cercò il proprio riflesso nell'onda

eternando la conquista giovanile. ¶ Il corpo di lei, peregrinando

seguito le correnti sotto il piano del mare; con

po' gonfia all'orizzonte. Il sole violento bruciava lo

da due anni; ma il desiderio di chiudere la

alba a quietarla, e il torpore invece del sonno

s'interrompevano, riprendevano tutto il giorno fra lo svolgersi

afferrabili, divenutile crudelmente familiari. Il corpo roseo tra la

abito da passeggio, tutto il fulgore delle membra prorompeva

di cure assidue? ¶ Ma il giorno era pigro, lentissimo

un'epopea di sensazioni. Il mare solo, il cielo

sensazioni. Il mare solo, il cielo solo bastavano per

La folla aveva dimenticato il piccolo paese. Non v

furia delle tempeste. Dietro il vivente ammasso di case

coi giardini grigi per il predominio degli ulivi. ¶ E

come uno spasimo, imperava il sogno sognato ad occhi

allorchè egli scrisse, tra il 1896 e il 1897, quel romanzo

scrisse, tra il 1896 e il 1897, quel romanzo. Certo, non

comparazioni originali. Poi diede il libro alle stampe e

più. ¶ Ma rileggendo oggi il volume, per questa nuova

di statue a cui il cuore appendeva corone di

tra mille, mi soprapprende il pensiero che l'autore

che non sconvolgeva nè il vocabolario nè la grammatica

cui o si imitava il D'Annunzio, o si

riduce l'imagine e il pensiero, per brevità, "al

chiudiamo; quantunque per tutto il libro, per tutte le

dato un esempio pernicioso, il quale non poteva servire

senso". ¶ E Luigi Pirandello, il quale dava conto dei

tra le imagini onde il romanzo traboccava, e citandole

altro poema balzano; e il futurismo sarebbe stato fondato

scritto in suo nome.... Il precursore non diede il

Il precursore non diede il secondo volume, non calò

secondo volume, non calò il secondo colpo; e poichè

anni - 1898! - volgevano tristi per il paese, si diede alla

casa delle due sorelle, il cielo sfarfallava di lampi

delle acque passava sotto il tumulto dei lampi, sotto

tumulto dei lampi, sotto il cumulo più nero delle

nubi. Aveva deposto sùbito il cannocchiale, e volgendosi a

gli artigli nel cuore. ¶ Il giorno, levatosi per le

fuori, parve ad ambedue il quadro naturale in cui

quadro naturale in cui il dramma doveva svolgersi, e

passeggiavano adagio, metodicamente verso il crepuscolo, dov'era men

negli occhi per leggervi il medesimo pensiero inconfessato, gli

e pieni d'avvenire. Il male sembrava cosa antica

a sè, lasciandosi addietro il ricordo della malattia breve

di luci minacciose, divenuto il primo periodo d'un

nulla.... Mando a chiamare il medico... ¶ Roberta era caduta

turchino a merletti bianchi, il volto cereo ed ovale

braccia erano abbandonate lungo il corpo. Sotto l'atteggiamento

l'atteggiamento incerto, covava il terrore di chi aspetta

E mentre parlava riprendendo il suo posto innanzi alla

al torpore e sentire il tempo uguale, infinito, passare

era nata in lei; il bisogno di sfuggire a

stesso spirito di rivolta, il quale d'ora in

nuovo attacco del male; il fazzoletto si arrossò, una

Vedi, che è proprio il male? Vedi, che bisogna

capito? Non dir nulla.... Il medico, non lo voglio

rimase in piedi presso il letto, fisicamenta assorta nei

sbarre delle gelosie proiettava il suo livido ghigno nella

la persistenza del morbo; il seno, questa gloria incomparabile

tumide, i denti bianchissimi, il profilo netto e puro

e puro, quasi ellenico. Il resto delle sue forme

avanzo di diversi addobbi; il letto solo in mogano

lampi gareggiavano; sulla casa il tuono si trascinava con

la parola. ¶ Dovevano recarsi il giorno appresso a una

lingua. Dava a Roberta il titolo di signora, credendola

d'equitazione. - Non tormenti il puro sangue colle redini

fluido di desiderio, spinse il Lascaris alla temerità estrema

sappia! ¶ XII. ¶ Per aprire il cancello cigolante, egli approfittò

scivolava nell'ombra notturna. ¶ Il vento taceva; le cime

frutto delle palme, o il gracidar già fievole dei

serbatoio delle acque irrigue. ¶ Il giardino grigiastro susurrava con

dei fiori.... ¶ Cesare entrò. ¶ Il passo cauto sulla ghiaia

accorreva latrando. Si udiva il galoppo della bestia; e

Nero, silenzio! Qui, Nero! ¶ Il cane, un bastardo, di

villa, dal chiosco ove il Lascaris era giunto, aveva

palmizii immobili sembravano proteggerne il riposo. ¶ L'uomo si

tema, - aggiunse la donna. - Il giardino è deserto, questa

rozzo sgabello di legno, il cane sdraiato a' suoi

in momento poteva mancargli. Il corrugare delle sopracciglia avevagli

su quelle fresche esistenze, il grigio nembo del destino

Non è cosa assurda, il mio amore; forse, non

la mano.... ¶ - Sconosciuta?... - esclamò il Lascaris. - Io vi conosco

alla gioia?... Perchè odii il mio amore, se ancòra

in ispirito ogni notte...." ¶ Il rossore bruciante che di

che di nuovo soffuse il volto della donna, fece

occhi, sentendo quasi tattile il nembo del destino che

da ineluttabile fatalità.... Era il silenzio minaccioso, il quale

Era il silenzio minaccioso, il quale precede un terribile

me? ¶ - È vero, - disse il Lascaris. - Hai bisogno del

Ma io non so il vostro animo.... Chi siete

triste? Non vi manca il coraggio di prender parte

E perchè volete sacrificarmi il vostro avvenire?... ¶ Così parlando

le braccia a cingerle il busto, con un gioioso

stretta divenire ardente, e il suo cuore e il

il suo cuore e il cuore dell'uomo precipitare

tutto aveva mutato significazione. Il passato era sepolto nell

due innamorati se non il futuro, un'ampia via

notte, nel chiosco, entro il circolo delle cose reali

pentirti di vivere! - esclamò il Lascaris, vedendole il volto

esclamò il Lascaris, vedendole il volto tutto bianco di

l'abito bruno, per il diadema di capelli neri

Io darò per te il mio sangue, la mia

sangue, la mia vita, il mio orgoglio; abbandonerò gli

gli amici, porterò superbo il più greve giogo che

atto risoluto, e offerse il viso ai baci, perdutamente

mia divina.... Voglio respirare il profumo della tua camera

la sua finestra? - interrogò il Lascaris, ritto alle spalle

arrossire? ¶ E camminando per il chiosco, seguitò concitato: ¶ - È

la passione ch'è il mio orgoglio, per lasciar

i quali ne vigilavano il sonno. ¶ - Vieni! - disse rapidamente

ed uscirono dal chiosco. ¶ Il giardino susurrava con un

alla vita diurna, e il gracidar delle rane era

Nero! - ella mormorò, vedendo il cane sbucar da un

staccargliela dal collare, e il cane si drizzò a

fida di me, - soggiunse il Lascaris, sorridendo. ¶ Emilia gli

per questa notte? - chiese il Lascaris, con lo stesso

potesse ergersi minaccioso; sentirono il respiro affievolirsi e il

il respiro affievolirsi e il battito del cuore crescere

che ad ogni passo il pericolo aumentava. ¶ - Eccoci! - susurrò

Se non dorme?... Udrà il romore, vedrà la luce

sulla soglia, d'ascoltarne il grido.... Come erasi potuta

abitudine. Egli aveva trovato il vano della finestra, e

cui l'oscurità ammantava il corpo nudo di Emilia

braccia nell'ombra, bevendo, il profumo della giovane discinta

al suo destino. ¶ XIII. ¶ Il cane, che aveva abbaiato

stessa frase, senz'afferrarne il significato. ¶ Quando scorse Emilia

buon sorriso le rischiarò il volto. Emilia s'accostava

contemplarono quasi con ostilità il volto della sorella e

non avesse affrontato così il pericolo, Roberta sarebbe venuta

sentiva nell'animo agitarsi il rancore per colei, la

Roberta, e le tolse il libro. Sapeva d'avere

uccisa, piuttosto che darle il passo. ¶ - Chi sa perchè

osservò Roberta, udendo ancòra il latrato del cane, sotto

non dovrei essere, e il mio destino è più

pietoso. Dormi; non rapirmi il tempo che è mIo

A poco a poco, il respiro della giovanotta si

bocca si schiuse leggiadramente; il corpo tutto si distese

Emilia ritrasse la mano; il suo còmpito era terminato

della camera virginale e il proprio contegno affettuoso, non

riallacciava.... ¶ Prima di spegnere il doppiere, si chinò sopra

Roberta per udirne ancòra il respiro eguale, e la

quasi di corsa traversò il salotto per raggiungere l

Egli, aspettando, aveva fatto il giro della camera, e

Emilia, la quale conosceva il romore. ¶ - Chiudo.... Voglio vederti

Chiudo.... Voglio vederti.... - rispose il Lascaris, tornato a lei

la lasciava... ¶ - Si vedrà il lume, - disse, impaurita. ¶ - È

è tutto inutile, - esclamò il Lascaris, abbassando poi sùbito

Emilia s'avvide che il momento era terribile; non

intimamente mutarlo.... Per tutto il volto di lui raggiava

vi rinchiudo. ¶ Poi, mentre il Lascaris le si sedeva

essere una conquista.... Per il tuo amore, ti offro

sua preziosa figura splendeva il gaudio d'una felicità

verso l'uscio chiuso. ¶ - Il nostro avvenire è là

non lo pensi! - esclamò il Lascaris, levatosi in ginocchio

sarebbe per me stessa il compiere un atto che

E come chiamate, allora, il sentimento vostro per me

scivolò dal letto, continuando il gesto silenzioso, e andò

qualche minuto, con tutto il sangue alle tempia e

po' inchinata a studiare il silenzio oltre la porta

catena diuturna, di riscattare il passato gelido, forse l

del candelabro.... E osò il gesto rapido, e la

quasi a un tempo il gesto e i baci

questi, chiamandola a posare il capo su la sua

a voi donne, penetrare il senso della vostra propria

qualche cosa eterna passare, - il tempo, l'amore, la

ebbrezze; era in loro il bisogno di vivere la

fresca alba estiva, sotto il cui sorriso si stendeva

cui sorriso si stendeva il mare.... Mostruoso d'ombra

Mostruoso d'ombra, solo il puntazzo di Portofino pareva

vide Cesare traversar cauto il giardino, lungo le siepi

silenzio cristallino s'udì il cancello cigolare e richiudersi

la stagione media, quando il periodo dei bagni è

non ha avuto inizio il periodo invernale, caro alle

l'aria scottava e il sole pareva non dover

alle fresche gite, poichè il lene ondeggiamento della barca

soli più spesso, remando il Lascaris.... ¶ Roberta stava ad

sulle rocce, a guardare il canotto lontano e tardo

incontri.... L'alba rischiarava il suo andare; il tramonto

rischiarava il suo andare; il tramonto salutava il suo