parolescritte
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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paola Capriolo, Mi ricordo, 2015

concordanze di «il»

nautoretestoannoconcordanza
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2015
Lei lo conosce, professore, il gioielliere Rosenberg? Un’ora
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non mi schioderebbe neanche il diavolo. Rimarrò di guardia
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in modo tanto sinistro il nostro deserto. Il povero
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sinistro il nostro deserto. Il povero Rosenberg… perché non
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E perché turbare così il sonno della sua ninfa
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ospedale; più difficile «stimolare» il vecchio cercando di infondergli
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rantolante che per tutto il tempo si era udito
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provenire dal letto vicino. Il pudico paravento che avevano
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a spiare per tutto il tempo l’andirivieni di
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medici e infermieri dietro il paravento, per tutto il
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il paravento, per tutto il tempo aveva teso l
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erano due, insolitamente brevi: Il principe, diceva la prima
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la prima, sostiene che il mondo lo salverà la
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Ma quale bellezza salverà il mondo? ¶ Con un moto
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di rabbia, Sonja richiuse il libro e lo rimise
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lo rimise nello scaffale. Il mondo lo salverà la
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ripugnanza, prese di nuovo il libro e lo riaprì
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alle più strampalate chimere. Il mondo lo salverà la
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confortato… La bellezza salverà il mondo: come no? E
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più forte di tutto, il pensiero di quella giovane
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cui non si indovinava il colore, persino quando l
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bambina, tra i genitori: il centro biondo e paffuto
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alla bellezza che salverà il mondo… Lei che, almeno
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dall’amore travolgente per il genere umano. Si chiamava
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prima di aver concluso il mio racconto. Lo consideri
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sua frase profetica circa il ripudio della compassione. Di
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per la testa. Benché il dottorino ci avesse suggerito
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per ringraziare di nuovo il suo antico allievo e
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dormire, dato che ormai il pericolo era cessato. La
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quell’orgia di distruzione. Il dottorino, che davvero non
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aveva davvero importanza che il cane avesse dormito fuori
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calò la mano verso il pavimento. Continuava a parlare
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un momento all’altro il brusco, rapido strappo dei
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c’è lo speck!» ¶ Il respiro di un animale
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ricomparire sulla soglia, ma il suo sguardo non era
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sguardo fisso, spaesato, e il mento gli tremava come
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Come quando, in collegio, il professore di matematica concludeva
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Mi venne in mente il sindaco, che per anni
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regolarmente a farsi controllare il diabete e in occasione
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sempre pronta a lodare il mio «profilo sbarazzino»; o
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mio «profilo sbarazzino»; o il lattaio, l’idraulico, l
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maestra di pianoforte, o il preside della facoltà. Chi
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occupare a occhi aperti il proprio posto nel mondo
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li chiuderò mai più. Il necessario ripudio della compassione
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un paio di settimane il vecchio poté tornare a
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della città per portare il suo imbambolato passeggero sino
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e ogni volta che il veicolo traballava nell’affrontare
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una curva gli stringeva il braccio in una presa
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funzionò davvero, perché infine il vecchio ritornò in sé
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per quel che possiamo.» ¶ Il vecchio, a giudicare dagli
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mondo dei vivi. Era il folle, rocambolesco assolo di
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venne da sorridere, e il vecchio ricambiò il sorriso
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e il vecchio ricambiò il sorriso: come da un
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Che tutto… no… che il quadrato… E biscotti. Dille
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una conclusione, bisognava avere il coraggio di troncarlo, come
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la soglia e lasciando il vecchio alla sua ben
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azzurre e violette, e il cielo, al tramonto, si
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che mi lascia appena il tempo, sbrigate le faccende
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del lungofiume, prima che il buio e la paura
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inveterata pigrizia, ebbe inizio il giorno in cui papà
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aprire come al solito il giornale si schiarì la
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pioggia o porgerebbe loro il braccio per attraversare la
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soffocava, ci confessò che il «nuovo ordine delle cose
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quello finanziario; e che il nostro tenore di vita
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i panni, a usare il ferro da stiro, a
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abituata. Rimpiango, è vero, il tempo in cui la
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cosa. Ma sì, naturalmente: il nostro notturno. Almeno quello
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nei primi giorni dopo il ricovero, quando il vecchio
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dopo il ricovero, quando il vecchio era ancora in
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le cose cambiarono. Che il vecchio sarebbe tornato a
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casa ormai si sapeva, il medico del reparto gliel
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che restavano prima che il vecchio fosse rilasciato (Sonja
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Ad attrarla era soprattutto il pianoforte, il logoro pianoforte
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era soprattutto il pianoforte, il logoro pianoforte verticale che
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di una nazione straniera, il marito che ammutoliva nella
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lei, Sonja, la figlia, il cui sguardo si fissava
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si fissa sulla lampada il volo abbacinato della falena
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e neppure ne serbava il ricordo. Non ne conosceva
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ricordo. Non ne conosceva il titolo esatto né l
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con mano incerta sollevò il coperchio sui tasti bianchi
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è così bello… È il notturno, l’unico che
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c’è: ascoltalo bene.» ¶ Il notturno… Sì, così si
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così bene, e sollevò il coperchio con il gesto
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sollevò il coperchio con il gesto deciso e tremante
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mentre la nota che il mio orecchio tentava di
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inaccessibile, forse avrebbe trovato il coraggio di precipitarsi da
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rosa che mai per il fiammeggiare degli incendi che
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per addormentarmi quando udii il guaito di Tristan: un
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tra l’atterrito e il lamentoso, che non gli
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di fuoco rischiarava cupamente il cielo di là dal
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mentre cercavo di tranquillizzare il cane con qualche carezza
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atroce condanna, mi bastò il tempo di un respiro
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a una decisione, quando il campanello della porta d
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porta d’ingresso emise il suo dolce, inappropriato suono
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io… Ma cosa significa?» ¶ Il dottorino era pallido come
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disse mio padre, e il giovane amico crollò a
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terra, Sonja vide che il bicchiere del vecchio era
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mente la mossa giusta.» ¶ Il vecchio annuì, e Sonja
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più del previsto, giusto il tempo di scaldare nel
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affrontare con più lucidità il seguito della partita. Poi
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ma questi non ricambiò il suo saluto. In compenso
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la fissasse, mentre percorreva il viale, senza mai staccare
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addirittura l’impressione che il vecchio le stesse sorridendo
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Sonja si accorgesse che il corpo del vecchio era
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nuovo in casa, verso il telefono. ¶ VII ¶ Sa, Maestro
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cosa mi prende; sento il bisogno di un altrove
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vede, sembra invece che il mondo stia restringendosi di
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l’orizzonte, più basso il cielo. E in quest
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dopo la celebrazione: neanche il tempo di riprendersi dalla
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esistenze che osano addossarsene il retaggio abbandonando tutte le
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nessuna possibilità di tastare il polso dell’epoca, come
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Già: a quale ritmo? Il dottorino parla esplicitamente di
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quel ragazzo sta sacrificando il suo avvenire per una
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fronte a lei, oltre il corridoio: rispettivamente verde, giallo
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poteva indovinare senza difficoltà il significato. La porta con
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significato. La porta con il cerchio verde, i pazienti
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un infermiere; quella con il cerchio rosso, dall’arrivo
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chiusa; oltre quella con il cerchio giallo, quasi un
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ora prima, era scomparso il vecchio ancora sulla lettiga
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a queste cose: persino il medico e i lettighieri
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si erano trovati davanti il corpo del vecchio prostrato
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volta l’equilibrio, tendiamo il braccio per sorreggerlo, e
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umana… ¶ La porta con il cerchio giallo si aprì
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signore. Ho già disposto il ricovero.» ¶ «Un ictus?» ¶ «Un
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a più tardi.» ¶ Appena il medico si fu allontanato
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verso l’uscita. Sentiva il bisogno di una sigaretta
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sigaretta, ma soprattutto sentiva il bisogno di lasciarsi alle
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cura.» «Bene,» aveva risposto il medico «allora devi essere
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non piaccia) dovrà prendere il posto del vecchio e
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libro alla biblioteca e il mio dottorino era di
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città di provincia: terminato il lavoro la gente si
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nell’atto stesso, senta il bisogno di scusarsene. E
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aiutarlo a rialzarsi; e il mio sguardo si spostò
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quarantina, aveva già teso il braccio verso il vecchio
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teso il braccio verso il vecchio, poi però lo
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steso sul marciapiede, con il rivo di sangue che
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cerchio di solitudine, aiutare il signor Rosenberg a rialzarsi
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Ecco, Maestro, questo è il mio piccolo episodio quotidiano
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avrebbe ritratta. Se avessi il minimo dubbio in proposito
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estremo lampo di coscienza, il padre aveva guardato per
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così la guardava ora il vecchio, il padrone, l
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guardava ora il vecchio, il padrone, l’odiato usurpatore
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Sonja ogni volta distoglieva il suo. ¶ Così si continuò
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le sembrava di percepire il respiro al capezzale del
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del tutto incompatibile con il pieno rispetto che intendeva
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non doveva essere. Ma il demone della curiosità non
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prospettata da suo padre, il Poeta era ancora vivo
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lo scaffale. ¶ Quando aprì il libro che aveva scelto
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volesse gridare al mondo il suo plauso, la sua
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ammirazione, a volte anche il suo dissenso o la
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di una frase o il pensiero che vi era
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la selva a catturare il suo sguardo. ¶ Forse ne
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prima o poi; ma il vecchio, al piano di
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sopra, stava già suonando il campanello. Con il permesso
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suonando il campanello. Con il permesso del demone, Sonja
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Sonja rimise a posto il libro e si avviò
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ancora… ¶ III ¶ Maestro, perdoni il nervosismo cui mi sono
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una nuova bandiera, ma il suo aspetto resta quello
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conseguenze gravi, almeno per il momento. È vero che
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forse lo avrà presente) il momento di tenerezza improvvisa
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quel carnevale si scambiano il bacio e l’intimità
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festa… Credo che anche il dottorino ne fosse commosso
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saluto a braccio teso. ¶ Il peggio, comunque, è stato
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nel foyer del teatro il mio dottore si è
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Proprio niente, e anche il mio dottore si affrettò
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affrettò a comunicarmi che il disprezzo di gente simile
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altro pianeta. Ricordo ancora il sorriso di compatimento di
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sabato, la prozia accendeva il vetusto candelabro che chissà
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in casa, o quando il nonno socchiudeva la porta
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così affermava, nientemeno che il profeta Elia; ma ormai
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la prego, a capire il perché di tutto questo
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avvicinarsi con allegria, ritrovando il più possibile l’estrosa
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la musica, a martoriare il loro strumento con le
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indotta a derogare. Con il vecchio, però, non era
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sempre uno in grembo, il collo piegato ad angolo
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la più equanime indifferenza il thriller e l’interruzione
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dell’immagine quando mancava il segnale. ¶ «Mi dica, signore
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papà tiene come sempre il nero, la mamma è
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pericolosa. Chissà, pensò, se il vecchio ha mai fatto
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E cosa sono, signore?» ¶ «Il possibile: semplicemente il possibile
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signore?» ¶ «Il possibile: semplicemente il possibile, nelle sue infinite
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l’estate, qui fuori il susino comincia a esibire
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dure come sassi, e il viola lucido delle bacche
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così, anzi, sia esattamente il contrario. Nella sua lettera
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mi sono sentita salire il sangue al viso; mio
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è affrettato a troncare il discorso. «Bene, Lotte, come
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un grembiule e con il mio aiuto ha fatto
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così caldo che persino il vecchio soffriva a stare
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in casa. Perciò, appena il sole cominciò ad abbassarsi
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posizione dei pezzi; invece il suo sguardo, come uno
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che tirano in continuazione il guinzaglio, correva ora al
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di limonata.» ¶ Sonja riempì il bicchiere del vecchio, poi
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und Moritz. Decisamente, pensò, il vecchio è uno che
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rendeva affatto più simpatico. Il suo non era rispetto
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quell’altra, medesima cosa il cui nome è nostalgia
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incomparabilmente più forte, arriva il passato. Arriva sgorgando come
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una dolcezza che stringe il cuore: come lo sguardo
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la musica; che senza il velo interposto tra noi
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d’amore: se come il sole potessi innalzarmi verso
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2015
sole potessi innalzarmi verso il cielo, intorno a te
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tua finestra… Ma ora il sole è tramontato, anche
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c’è più e il suo volo ardito si
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si cala sul viso il velo scuro, non così
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2015
che la bellezza salverà il mondo; o meglio, credo
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Peccato però, signore, che il giardino sia ridotto in
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sospiro, Sonja lasciò ricadere il lembo della tenda che
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le prime foglie nuove, il senso di profanazione che
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È una giornata magnifica, il clima mi sembra già
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senza problemi almeno per il primo tratto di viale
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2015
troppo ripido, scendendo verso il fiume.» ¶ «Come lo sa
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nessuna cautela, come se il vecchio per lei avesse
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2015
violacee che, schiacciate contro il palato, erano aspre e
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aspre e rinfrescanti come il tuffo in un torrente
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rumore comincia a darle il mal di testa.» ¶ «Infatti
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che alla bambina piacesse, il rumore del fiume. Poi
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2015
signore.» ¶ Sonja pensò che il vecchio doveva aver comprato
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sarebbero mai cambiate; ma il tempo è veloce e
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alle loro botteghe, persino il povero Tristan è caduto
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2015
è caduto in disgrazia (il macellaio non si degna
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spieghi: così potrò mettermi il cuore in pace e
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della tappezzeria. Quando suonò il campanello della porta d
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2015
della porta d’ingresso (il solito, gentile rintocco) trasalii
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trasalii con violenza, e il cuore mi balzò in
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balzò in gola. Raccolsi il libro, che mi era
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medicina (o dovrei dire il dottore, perché pochi mesi
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su e giù per il vialetto, evitando con ogni
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2015
ogni cura di incontrare il mio sguardo, il giovane
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incontrare il mio sguardo, il giovane medico si disse
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2015
la mia famiglia, sotto il nuovo regime; e mi
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2015
che lo studente, ossia il dottore, chinava gli occhi
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2015
generosità. Adesso era lui il più forte: l’umile
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l’amante non corrisposto, il Tristan bipede, per così
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2015
visita.» ¶ Insomma, troncai bruscamente il discorso, e credo di
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2015
avrei trovato mai più il coraggio di scriverle. Sposarsi
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2015
ninfe abbiamo pur sempre il nostro orgoglio e, soprattutto
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che Sonja non trovava il coraggio di aprire erano
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quale rammentava così bene il nome. Non che fosse
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e anche dopo, durante il Terzo Reich, ma ormai
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2015
Se Sonja ne ricordava il nome, era per averlo
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2015
amava quell’altro, invece, il Grande Poeta, lo ha
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2015
d’ali appena accennate, il profilo fragile delle scapole
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2015
non arrivava a coprire il pallore del collo, leggermente
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figlia, portandosi alla bocca il dito imperlato di sangue
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2015
essere toccata.» ¶ Proprio allora, il vecchio suonò il campanello
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2015
allora, il vecchio suonò il campanello. Sonja adesso doveva
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2015
adesso doveva calmarsi, riseppellire il più in fretta possibile
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2015
alla buon’ora» disse il vecchio in tono risentito
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2015
a quanto pare, perché il vecchio si affrettò a
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2015
come se non sentisse il minimo desiderio di godersi
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2015
Sonja andò, e preparò il tè, e quando tornò
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2015
studio, dopo aver servito il vecchio, cominciò a spolverare
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2015
ma dopo qualche istante il vecchio soggiunse: «Ossia, per
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2015
l’aveva già sentito, il nome che si ripeteva
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2015
quando era contrariato. ¶ Anche il vecchio ora si accigliava
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2015
la capisco. Come se il bello potesse attrarre soltanto
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2015
bello potesse attrarre soltanto il brutto, per un’amara
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2015
ad aggiornare un po’ il misero settore dedicato alla
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2015
per la terza volta il piatto degli affettati che
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2015
mia passeggiata mattutina con il cane e ho percorso
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2015
cane e ho percorso il lungo viale che costeggia
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2015
lungo viale che costeggia il fiume tra ville e
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2015
ordinati, dietro i quali il padrone o il commesso
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2015
quali il padrone o il commesso mi rivolgeva ogni
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2015
di una simile assurdità. Il vero pericolo che ci
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2015
cosa che scorre è il fiume, per riversare chissà
266
2015
la sua irrequietezza; o il tempo, ma solo per
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2015
le stesse stagioni. Tutto il resto è immobile, mollemente
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2015
di particolarmente notevole salvo il nome: si chiama Tristan
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2015
camera dove ora dormiva il vecchio, e Sonja aveva
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2015
proprio. Sarà la noia, il vuoto dei giorni, questo
271
2015
essere inchiodato così, tra il letto e la sedia
272
2015
voltò di nuovo verso il vecchio. «Scusi, signore, posso
273
2015
Non intendevo questo: è il mio mestiere.» ¶ «Brava. Allora
274
2015
tiene con minuziosa precisione il computo del tempo trascorso
275
2015
non so bene come, il primo anniversario del nostro
276
2015
è proprio la nostalgia il tema di questo brano
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2015
separazione. Esule a Vienna, il giovane musicista inviò alla
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2015
la canzone, ma qui il desiderio si trasforma appunto
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2015
trasforma appunto in nostalgia, il motivo originario viene troncato
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2015
mai, o chissà quando, il proprio adempimento nella realtà
281
2015
aver messo a letto il vecchio per il sonnellino
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2015
letto il vecchio per il sonnellino del pomeriggio, o
283
2015
uno spiraglio per sentire il vecchio, se mai avesse
284
2015
porta accostata, dato che il vecchio non avrebbe certo
285
2015
pianterreno, né captare, con il suo udito ormai debolissimo
286
2015
aveva rimesso a posto il volume, allineandolo con precisione
287
2015
nello studio per tutto il pomeriggio, seduta sulla poltroncina
288
2015
un paziente…» aveva replicato il padre accogliendo con un
289
2015
ne afferro del tutto il significato, o forse proprio
290
2015
per questo; e sarebbe il più splendido dei regali
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2015
chiamava principe Myškin, come il protagonista di quel romanzo
292
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sino a confondersi con il vago luccichio che proveniva
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in una camera estranea. Il letto, certo, non era
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più quello, e anche il resto dell’arredamento era
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stesso si rallegrava che il nuovo proprietario, fosse per
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persino la dormeuse e il pianoforte verticale del salotto
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pochi, sconclusionati ingredienti che il frigorifero le metteva a
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mattina, prima ancora che il vecchio si alzasse, in
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dovere accontentarlo e mantenerlo il più possibile in buona
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andò ad apparecchiare, accompagnò il vecchio dallo studio in
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cuoca eccellente» disse infatti il vecchio dopo che ebbe
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vuotato con misurata avidità il primo piatto di minestra
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conversazione. Poi Sonja accompagnò il vecchio di sopra, lo
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l’antica stanza matrimoniale. Il grande letto a due
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Sonja si domandò se il padrone di casa se
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costretto a rimpiazzarlo con il gelido, funzionale letto da
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di qualche albero; anche il fiume, laggiù, era diventato
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di mantenerne in vita il ricordo scarno e offuscato
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sforzandosi invano di stabilirne il colore. Dal vero, non
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No» gridò con tutto il fiato. «Portami con te
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da quando ho ricevuto il suo dono me ne
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liceo, pur essendo per il resto un ammiratore entusiasta
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lei. Sappiamo entrambi, come il principe Myškin, che il
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il principe Myškin, che il mondo può salvarlo soltanto
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la nostra anima, o il nostro io, o mi
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dica lei qual è il nome giusto per questo
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capito è come se il principe, o l’angelo
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tornare al nostro tema, il piacere del Bello, perché
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Eppure qualche volta raggiungo il binario, attendo sul marciapiede
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di valigie e quando il treno arriva immagino di
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nella realtà quotidiana era il ricordo profondamente assopito di
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supplice, quasi a chiedere il permesso di stringere per
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nella realtà; ricordava soltanto il gesto frettoloso con cui
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la mamma le rincalzava il piumino, facendole brillare per
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e quindi spariva oltre il rettangolo illuminato della porta
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caso affermativo, se preferisce il sigaro, la sigaretta o
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sigaro, la sigaretta o il morbido aroma della pipa
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i vetri posso scorgere il giardino di casa (niente
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po’ pignola), e oltre il giardino una brusca discesa
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fondo alla quale scorre il fiume. Non lo vedo
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sentire, giorno e notte, il suo scroscio ostinato, che
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dimostrarle che ho ritrovato il buonumore le riferirò ancora
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allo studente di medicina, il quale ha ritenuto di
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sforzandomi di rammentare fedelmente il suo aspetto. Scusi la
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ripetere un’espressione che il fotografo usava senza ombra
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vivo da farle scivolare il coltello di mano. La
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finestre all’inglese, con il bovindo proteso verso il
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il bovindo proteso verso il giardino e verso la
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l’impiego costituisse addirittura il più allettante dei diversivi
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neppure quella diffidente postilla. Il suo problema era semplicemente
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istante, dominando a fatica il tremito della mano, afferrò
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tremito della mano, afferrò il giornale e lo scagliò
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o rubato per pagarsi il quotidiano pacchetto di sigarette
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da sua madre, per il momento restava in grado
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vengo al dunque; e il dunque sono quelle due
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se non ho sbagliato il calcolo) trascorsi stasera nel
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sto correndo di nuovo il rischio di annoiarla. Ma
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ho lasciato da poco il collegio, e nonostante la
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così difficile sollevarci. Come il canto di un angelo
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a un tratto trovasse il modo di manifestarsi con
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file di poltroncine. È il mio accompagnatore abituale, uno
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vento e nella notte. Il suo sguardo confuso e
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in avanti, per me, il mondo intero sarebbe stato
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dirle questo ho trovato il coraggio di scriverle. Per
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la quale, con tutto il cuore, ha voluto inchinarsi
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potuto, Sonja avrebbe raggiunto il campanello di corsa, tenendo
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percorrere passo dopo passo il breve vialetto lastricato che
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vialetto lastricato che attraversava il giardino e osservare con
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sua destra avrebbe visto il prato, o ciò che
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lo fece. Risoluta, dominando il tremito che minacciava di
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d’ingresso e premette il campanello. Si stupì di
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estraneo. ¶ Doveva essere lui, il signore solo e molto
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questa parte, prego» disse il vecchio vedendola indugiare come
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nella penombra dell’anticamera. «Il salotto è laggiù: sarebbe
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che la stanza finisse, il bovindo si slanciava in
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busta che aveva preparato. ¶ Il vecchio scorse le referenze
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avrebbe, per così dire, il governo assoluto della casa
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non avendo mai contratto il vincolo del matrimonio, ora
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signore.» ¶ «Che fa, Sonja? Il foglio: non va a
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suo stipendio?» ¶ «Senza conoscerlo.» ¶ Il vecchio scoppiò a ridere
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idea? Benché sia contro il mio interesse, devo pur
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vetri protesi, sfaccettati, che il bovindo azzardava verso il
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il bovindo azzardava verso il grigio insondabile del fiume
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evenienza.» ¶ «A sinistra, verso il giardino?» ¶ «Ha indovinato: deve
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dice e non dice; il suo modo verbale preferito
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verbale preferito sembra essere il congiuntivo, il più sfuggente
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sembra essere il congiuntivo, il più sfuggente e circospetto
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posizione verso Dio e il mondo, gli uomini e
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terso, adamantino, scolpito; invece il suo stile epistolare (che
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se le confesso che il tono appassionato della sua
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sua esperienza dalla mia, il suo sapere dal mio
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menzionare dai vecchi durante il pranzo pasquale; ma anch
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a un certo punto il protagonista dice che la
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che la bellezza salverà il mondo. Questa frase non
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obbedire. Così venne davvero il giorno in cui sbarcai
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vettura di terza classe. ¶ Il resto lo sai già
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muro azzurro, ad ascoltare il fiume che scorre gorgogliando
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prima che avesse inizio il mio attonito viaggio fuori
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io non trovo più il coraggio di condannarti per
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si è sottratto: Socrate, il Messia dei cristiani, forse
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ai margini del bosco, il maître ha la cortesia
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ancora non aveva trovato il modo di sfuggire al
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nascondere a se stessa il sospetto, anzi, quasi la
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cosa rispondere. Per fortuna il vecchio cambiò subito discorso
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le era parso, tutto il contenuto; ma si fosse
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ordine e avvolgervi intorno il nastro di raso rosso
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aveva descritto al Poeta il proprio ingresso nella casa
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svolgersi della prima sera, il suo racconto era scivolato
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essere stato per lei il trauma più cocente. Era
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forse era stato semplicemente il pudore, il riserbo di
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stato semplicemente il pudore, il riserbo di fronte a
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quasi furtiva cerimonia, ricordava il nudo «grazie» opposto da
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lutto per fare attraverso il legno a quel corpo
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la madre stessa, avverando il più lancinante fra i
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una mano per prendere il bicchiere, il tè coi
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per prendere il bicchiere, il tè coi biscotti l
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delizia di noi bambini, il Café Central si dotava
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fiume, perché per me il fiume era davvero l
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e papà. Papà faceva il dottore, anche se in
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primario dell’ospedale, rispettavano il dottore e rispettavano sua
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signore, questa donna percorse il corridoio del pianterreno e
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sodo per poterla sentire. Il giardino, lei lo conosce
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piano, agevole, e poi il pendio erboso, la scarpata
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signore, io ricordo bene il modo in cui camminava
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se, più che calcare il terreno, il suo piede
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che calcare il terreno, il suo piede vi scivolasse
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che mi cullano, con il loro scroscio, da quando
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l’ho sempre ricordato, il grido di mio padre
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scale di quercia, oltrepassare il corridoio, la porta a
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la porta a vetri, il viale di ghiaia. Quando
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sotto. Guardava giù, verso il fiume, stringendo tra le
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ancora stesse gridando. ¶ III ¶ Il vecchio la fissava con
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Quella buona, sai, con il prosciutto…» ¶ «Certo, signore: vado
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in un certo senso, il vecchio aveva capito fin
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colpire al primo tentativo il centro del bersaglio; e
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mentre si allontanava per il corridoio, Sonja continuava a
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Sonja continuava a sentire il dolore acuto di quel
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quel colpo. ¶ Sì, forse il vecchio aveva visto giusto
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a galla faticosamente tra il ricordo e l’oblio
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di tutto, o forse il principio: Sonja non lo
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punto fosse stato ritrovato il corpo di sua madre
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la riva, là dove il fiume, stanco della corsa
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che ne filtra ha il rosso, cupo colore del
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avevo smesso di misurare il tempo. Finché vivevo nella
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e io ne contemplavo il dissiparsi con una sorta
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ormai sazi e arricciando il naso in una lieve
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smorfia di disgusto lasciavano il salotto impregnato di fumo
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nel sonno tirandosi addosso il lenzuolo con un gesto
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segno a indicare che il tempo, dopotutto, seguitava a
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nome Sara dovevamo corrispondere il più possibile all’ideale
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gli amanti dell’esotico, il tipo fisico caratteristico della
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le altre, consolandomi con il pensiero dei privilegi che
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e della ciminiera. No, il mio sguardo non si
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estranei. Questo, Maestro, era il mio orizzonte. Volendo avrei
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non sapevo più cogliere il minimo barlume di senso
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tra la baracca e il lavoro nel campo. La
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la casa di prima, il che la rendeva scomoda
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la normalità: l’armadio, il letto, la stanza da
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che mi toccava vivere il senso dell’episodio, dell
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alla casa della gioia il mio nome era diverso
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che era qualcosa tra il civettuolo e lo sbrigativo
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che cominciavano poco dopo il tramonto e si concludevano
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della notte, quando fuori il cielo illividiva nel pallore
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un colore cangiante, tra il verde e l’azzurro
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di sangue che neppure il lavaggio più accurato era
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acquavite inteso a ravvivare il colorito delle guance e
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ci disponiamo in salotto. Il grammofono è già in
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Maestro, perché qui viene il bello), uno dei principi
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al grammofono e toglie il disco del tango argentino
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alle prime note: è Il pipistrello di Strauss, la
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riempiono i bicchieri per il brindisi chi accennando qualche
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mettono addirittura in pratica il suggerimento, appioppando alla prima
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le altre, quando è il mio turno mi lascio
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di un sogno, appare il teatro. Intorno a me
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si inarca di nuovo il cerchio assorto dei palchi
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e laggiù, sul palcoscenico, il valzer è danzato in
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di luce. Come se il tempo non esistesse; come
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faccio felici tanti, è il mio mestiere. Premuta contro
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le guance, e quando il mio turno finisce getto
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Le voci, le risate, il greve calpestio degli stivali
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principi e schiave, mentre il grammofono continua a ripetere
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cui vivevo laggiù e il fluire del tempo con
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Dalla cucina, dove udendo il rombo delle camionette seguire
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verso di noi lungo il corridoio, lentamente, con una
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tra la compassione e il disgusto. Lo vidi bene
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la complicità o con il silenzio, ci avevano imposto
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vicenda delle stagioni? Ma il pensiero più bruciante, lo
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anche semplicemente di incontrare il loro sguardo. E Kurt
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E Kurt… E te… ¶ Il fatto è che non
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avevano indicato per ottenere il rimpatrio. Non mi costava
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come se fosse divenuta il mio stato d’animo
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rivolgermi a te con il «tu», come vado facendo
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certa è di averne il diritto. Credimi, l’ho
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trattarmi diversamente. ¶ V ¶ Così, il mattino dopo, cominciai a
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mi toglieva tutto, persino il possesso di me stessa
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le guance si accendono. Il nostro era un vento
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leggersi nei miei; allora il saluto della buonanotte, quell
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giorno e notte verso il cielo il suo nero
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notte verso il cielo il suo nero sbuffo di
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non a lungo portai il difficile nome di Sara
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altra vita, avrei sentito il bisogno di giustificarmi, ma
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sospetto, senza neppure interrompere il filo dei suoi pensieri
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passava un ufficiale con il frustino in mano, come
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oltre. Allora noi riprendevamo il lavoro che alla sua
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avevamo involontariamente sospeso, trattenendo il respiro, e le nostre
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dovere, mi avrebbero restituito il mio tailleur verde muschio
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mio tailleur verde muschio, il mio nome, la mia
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a meno di attribuire il tuo volto. ¶ La caposquadra
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così a lungo sotto il getto, accogliendolo con una
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avrei dovuto indossare: non il tailleur verde muschio, ma