Lorenzo Marone, Un ragazzo normale, 2018

canzone del cantautore emiliano; il mio piano, infatti, era

bagno in attesa che il nonno mi facesse entrare

mi anticipò. “Dov’è il tuo amico?” disse mentre

a calciare le punizioni?” ¶ “Il calcio non ha il

Il calcio non ha il potere di smuovere le

Credevo che ti piacesse, il calcio intendo...”. ¶ “Simulo interesse

mani alle ginocchia e il viso a un palmo

dodici anni già conosci il valore dell’amicizia. Complimenti

figlia del signor Iacobelli, il pilota d’aerei al

aerei al settimo piano...” ¶ Il giornalista sembrò dubbioso, allora

lei mi sono rotto il braccio...”. ¶ Non so se

che spuntava da sotto il giubbino, le mani lungo

lungo i fianchi e il capo sollevato a cercare

capo sollevato a cercare il suo sguardo. “Tu combatti

criminalità, è vero?” trovai il coraggio di chiedere infine

eroe, guarda”, e alzò il braccio a mostrarmi i

tenta di fare bene il suo lavoro. Ti assicuro

risposi deciso. ¶ “Faccio solo il mio dovere,” ribadì e

ricoperte dal clang con il quale l’ascensore si

A quella frase anche il mio eroe si lasciò

mia età interessa solo il calcio!” ¶ In quel momento

avanti e acciuffandomi per il cappuccio del giubbino, “Mimì

aggiunse: “Non vedi che il signore deve andare? Su

al bel sorriso con il quale lui andava sempre

stesso. Odiavo, a dire il vero, tutti i varietà

la casa come faceva il personaggio di Bomb Jack

personaggio di Bomb Jack, il videogioco di una nuova

solito e batteva nervosamente il piede a terra, mentre

sguardo era sceso verso il basso: avevo il pene

verso il basso: avevo il pene duro come mi

ero tornato a guardare il mio viso sudato, con

stesso colorito di Alberto, il parrucchiere di mamma fissato

bagno. Ero convinto fosse il nonno, che trascorreva la

avevo chiuso occhio per il forte dolore al basso

aveva trascinato nel bagno (il luogo deputato ai segreti

la prima volta che il corpo reagiva in quel

quindi mi aveva afferrato il braccio e sussurrato: “Mimì

sua ostentazione aveva punto il mio orgoglio, perciò mi

che, come temevo, giungesse il nonno. ¶ Sasà aveva infilato

nonno. ¶ Sasà aveva infilato il giornaletto sotto la felpa

le femmine!” era stato il commento contrariato di nonno

a Moana,” aveva suggerito il mio amico prima di

sera stessa avevo atteso il momento giusto, poco prima

indaffarati in qualcosa e il nonno era appena uscito

e mettere in pratica il consiglio. Non avevo pensato

ragione Sasà, dovevo continuare. ¶ Il gol da calcio d

smesso di piovere, cosicché il marciapiede era lastricato di

spigoli dei tetti e il cielo plumbeo. In mano

giubbino di pelle nero, il pollice alzato e la

quando un tizio con il pizzetto lunghissimo e gli

alla salumeria di Angelo. Il suo arrivo, in realtà

i giovani, anche se il tizio giovane non lo

era rimasto immobile, con il pallone fra le mani

le mani, ad ammirare il suo sogno senza trovare

suo sogno senza trovare il coraggio di fare un

accanto alla motocicletta finché il tipo era tornato e

cose rimaste c’era il costume di Spider-Man

lo ritrovavo davanti) e il povero signor Esposito cercava

iniziare che arrivò Criscuolo, il quale esordì: “Né, guagliuncè

Sgattaiolammo all’esterno e il mio amico rispose con

mio amico rispose con il gesto dell’ombrello all

po’ restava spesso vuota il pomeriggio in quanto la

me ne restavo tutto il tempo a scrutare lo

voluto chiedergli cosa fosse il libero, ma mi avrebbe

ricci e scuri. ¶ Comunque, il motivo per il quale

Comunque, il motivo per il quale la madre di

una sera in bagno, il luogo deputato dalla famiglia

e disse: “Mimì, è il nostro momento, mammà non

sbrigarsela da solo. Aspettammo il momento giusto e ci

rispose quindi, e posò il prosciutto sul tagliere. ¶ Se

metteva a giocherellare con il tagliere, perciò mi alzai

Sasà si affaccendava con il tagliere alla stregua di

chiese allora lei, rompendo il silenzio. Guardava me. ¶ “Cosa

Se l’è rotto il giorno che quei due

gli occhi e trattenne il respiro. “Davvero? Non ricordo

Mi girai a guardare il mio amico con espressione

esempio.” ¶ “E chi è?” ¶ “Il primo uomo che ha

Giancarlo.” ¶ “Chi è Giancarlo?” ¶ “Il giornalista che vive nel

con gli eroi? È il suo lavoro, lo pagano

che in camera hai il poster di Simon Le

Non mi piace ingannare il prossimo.” ¶ “Certo che facevano

replicò lui indicando con il pollice il punto dove

indicando con il pollice il punto dove poco prima

un eroe, ma è il tuo mito. E io

avanti non sarai più il mio assistente.” ¶ Lui ciondolò

mio assistente.” ¶ Lui ciondolò il capo verso destra e

sola persona: Vasco Rossi, il semieroe che mi avrebbe

mia amata. ¶ Vita spericolata ¶ Il sabato seguente fu proprio

portineria con mio padre, il quale non riusciva a

fatto più vedere, quando il giornalista sbucò dall’ascensore

potevo non andargli dietro, il mio piano non doveva

fretta. Restai a fissare il didietro verde di quella

nell’esperimento per sviluppare il pensiero telepatico. ¶ Trascorsi la

della giornata ad aspettare il mio nuovo amico e

deficiente. ¶ Nonostante avessi trascorso il pomeriggio a ripetermi il

il pomeriggio a ripetermi il discorso da fare, ora

perché, se lo becca il padre, lo scomma di

più grande, uno con il ciuffo alla Nick Kamen

sedeva tranquillo a leggere il giornale, incurante degli sguardi

Si erano fermati sotto il portone e lui l

più di me. Perciò il pomeriggio ero caduto in

accendere subito le torce. Il mio amico iniziò a

mano funzionante senza trovare il coraggio di prendere nulla

un manichino che indossava il costume di SpiderMan e

com’ero ad ammirare il blu intenso della stoffa

ragno sul petto. Sporsi il collo per guardare il

il collo per guardare il cartellino e sgranai gli

a guardare di nuovo il costume, disorientato, e per

mi avesse acciuffato per il braccio sano, trascinandomi verso

giunsi sotto casa avevo il cuore a mille e

rispose sottovoce spingendomi contro il marmo della parete. “Mimì

refurtiva, non ho avuto il tempo di prendere nulla

quando tentai di sfilare il giubbino mi accorsi che

tenuto per me. ¶ Fu il mio primo atto d

l’invisibilità, la forza, il volo – ma possedeva un

me: la telepatia. Con il solo potere della mente

mente riusciva a controllare il pensiero altrui, a entrare

era tornato a rinverdire il mio interesse. ¶ Mi infilai

i piedi ghiacciati e il sorriso sulle labbra, chiusi

la riflessione scientifica lasciò il passo a fantasticherie su

e smise di russare. ¶ Il segreto per dormire con

attardava davanti alla tv, il sabato con i soliti

quelli regionali, tanto che il nonno spesso si infastidiva

a sudare per raggiungere il centro della terra. ¶ Quelle

calvario: si lamentava tutto il giorno e la sera

sue colpe immolandosi per il bene comune, così lei

materassino. In realtà anche il nonno non scherzava mica

imparare a convivere con il russare del marito, fino

uno stare tutti insieme, il respiro di uno sulla

a non avvertire più il russare di papà, a

politici del nonno o il ruminare rumoroso con il

il ruminare rumoroso con il quale Bea masticava il

il quale Bea masticava il solito chewingum. ¶ Il giorno

masticava il solito chewingum. ¶ Il giorno che pensai di

una bacinella. Avevamo sistemato il catino sul terrazzo di

avevamo dovuto attendere che il tempo alternasse un giorno

continuo la lingua sotto il palato, in preda a

ero rimasto per tutto il tempo in silenzio, cercando

Si trattava di raschiare il fondo della bacinella con

avremmo dovuto trovare, quindi, il modo di procurarcene uno

piazzato l’immagine sotto il naso. “Come chi è

Wow,” avevo ribattuto con il solito piglio, anche se

A Sasà piacevano solo il calcio, le ragazze e

andava in giro con il giubbino di pelle nero

queste cose è per il tuo bene. Altro che

tornai a scuola con il gesso e la scritta

colorata attorniata dai cuoricini. Il primo a notarla fu

stucchevole di mia sorella...” ¶ Il mio amico mi fissò

perciò non trovai più il coraggio di chiedere loro

chiedere loro di firmarmi il gesso. L’avevo promesso

da scuola, voglio vedere il braccio pieno di scritte

Di conseguenza rincasai con il morale sotto i tacchi

quando ero uscito, con il gesso bianco che rifletteva

quel momento aveva telefonato il signor Criscuolo, l’amministratore

al tavolo della cucina, il volto affondato nell’incavo

buono), mentre nonna preparava il caffè e il nonno

preparava il caffè e il nonno russava sulla poltrona

film, accussì ti passa il nervoso...”, e mi mostrò

è?” ¶ “La chiave per il paradiso...” rispose soddisfatto e

videoteca di Nicola Esposito”. ¶ Il mio viso dovette subire

urlai, “Come hai fatto?” ¶ Il trambusto, nel frattempo, aveva

nel frattempo, aveva svegliato il nonno, che si sedette

film hai portato?” chiese il nonno guardando la videocassetta

puntati sulla copia de “Il Mattino” mentre sorseggiava il

Il Mattino” mentre sorseggiava il caffè. Feci un segno

Gennà, pensavamo di vedere il film adesso, possiamo o

o vi diamo fastidio?”. ¶ Il nonno rispose senza sollevare

nonno rispose senza sollevare il capo: “Ma quale fastidio

sudare freddo e incenerii il mio amico con lo

cose...” proruppe di nuovo il nonno coprendo il rumore

nuovo il nonno coprendo il rumore del nastro che

guaglione?” chiese la nonna. ¶ “Il ragazzo che abita qui

ragazzo che abita qui, il giornalista con quella macchina

di scatto per spegnere il videoregistratore, ma Sasà fu

e premette play. Trattenni il fiato e guardai con

con la tuta e il mantello rosso, e io

stavo per dire, ma il nonno mi rubò la

aggiunse infine. ¶ Guardai entrambi, il nonno e la nonna

essere fieri di lui. Il mondo ha bisogno di

bisogno di eroi.” ¶ Fu il nonno a stoppare la

Professor X ¶ Dovemmo aspettare il sabato seguente per intrufolarci

Era arrivato febbraio e il freddo non sembrava volerci

poi ti lamenti che il ragazzo è sempre solo

ragazzo è sempre solo...”. ¶ Il signor Esposito abbassò la

di Angelo, ad attendere il momento giusto, nonostante il

il momento giusto, nonostante il vento ci costringesse a

costringesse a indugiare con il viso affondato per metà

le ha date Carmine, il figlio del portiere. Il

il figlio del portiere. Il negozio ha un’entrata

pentirti, Sasà, se attraversi il guado non torni più

filosofiche mi affascinavano, e il fatto poi che una

Carminiello, che non ha il coraggio di entrare perché

la fisica mi entusiasmava. Il signor D’Alessandro era

degli altri. ¶ Sasà agguantò il pallone e provò a

tutto di testa sua. Il Super Santos si alzò

Mannaccia...” si lasciò scappare il mio amico, “scusatemi di

esclamò con un sorriso il giornalista prima che sfilassi

giornalista prima che sfilassi il pallone dalle mani di

fianco al Super Santos, il corpo in perpendicolare, come

perpendicolare, come aveva detto il mio nuovo eroe dalla

superò con un balzo il tettuccio dell’auto verde

cricetidi...” ero intervenuto io, “il suo nome scientifico è

curioso. La curiosità è il motore che muove i

semp’ zoccole rimangono!” ¶ E il dibattito “animali” in casa

formicolarmi o finché arrivava il nonno che in quei

poltrona al gabinetto. Insomma, il mio mondo interiore era

sempre pronto a parare il bolide di Sasà (che

facendola apparire in tutto il suo splendore, come sospinta

tutti i giorni nonostante il freddo polare di quell

non è che fossi il tipo che se ne

estasiati neanche stesse parlando il messia. ¶ Ma dicevo di

Viola e di come il cuore iniziò a pompare

sulla cassa del morto”, il canto piratesco dell’Isola

catenella con la quale il signor D’Alessandro recintava

signor D’Alessandro recintava il suo posto auto. Me

ma fu un disastro: il piede sinistro si aggrovigliò

terra. ¶ Mi ero rotto il braccio, lo capii subito

a noi dopo che il tentativo di inseguimento si

lo sguardo e vidi il signor D’Alessandro che

non riuscire a reggere il suo sguardo, paura che

faccia. E poi con il gesso sembravo ancora più

coordinare i movimenti e il sapone mi scivolava continuamente

A cena mamma affrontò il discorso: “Mimì, domani torni

provocazione, intento a inzuppare il cozzetto del pane dentro

zuppiera dell’insalata. ¶ Chinai il capo e non dissi

Fu Beatrice a interrompere il silenzio. “Comunque rompersi un

rompersi un braccio ha il suo perché, puoi farti

perché, puoi farti ricoprire il gesso di scritte colorate

sua avvenenza e per il carattere aperto, non era

arruffati pieni di lacca, il chewingum perennemente in bocca

polso. Era fissata con il film Il tempo delle

fissata con il film Il tempo delle mele, che

l’anno, ascoltava tutto il giorno proprio Cindy Lauper

della Naj Oleari o il Jolly Invicta, Bea, invece

ed ero convinto che il mio ruolo fosse un

di intervenire: “Perché perdi il tuo prezioso tempo con

scrivania accanto e afferrò il portapenne dal quale cacciò

Uniposca. Quindi mi prese il braccio e lo tirò

sul gesso. Poi chiuse il pennarello e mi restituì

altri sei patetico!” ¶ Chinai il capo. Lei mi si

ci integravamo alla perfezione. Il suo carattere esuberante e

la mia pacatezza e il naturale istinto ad adattarmi

come occupare la giornata. Il calcio non mi appassionava

quindi tanto valeva passare il tempo con Sasà. ¶ Prima

Prima che diventassimo amici, il pomeriggio spesso mi rifugiavo

avevano gettato, è proprio il caso di dirlo, per

all’amicizia con Sasà il passo era stato breve

stato breve, anche se il primo approccio, come ho

In realtà credo invidiasse il nostro modo di trascorrere

troppo intento a recitare il ruolo per accorgersi del

ogni tanto portava giù il loro barboncino a fare

che si portava appresso il nome più bello del

fresca e nuova, beato il primo che ti trova

primo che ti trova, il tuo profumo gli dirà

lei non dovette cogliere il senso della dedica o

che non vidi partire il calcio di punizione di

miei compagni di classe. Il problema, scoprii presto, era

di più mi rendevano il volto ancora più buffo

che quello era davvero il modello adatto ai miei

gli occhiali che per il viso. Il nonno, invece

che per il viso. Il nonno, invece, rimase davanti

e, quando parlava lui, il mondo doveva zittirsi. ¶ Per

scuola, prima che diventassi il pupillo di Sasà, qualcuno

aveva costretto a fare il giro del cortile insieme

che andavano in onda il pomeriggio. Perfino la mia

insegnanti dicono che ha il futuro assicurato e che

nei paraggi, lei cercava il modo per inserire nel

la mia bravura e il mio futuro certamente radioso

mio futuro certamente radioso. Il luogo preferito per vantarsi

della mia intelligenza era il salone di Alberto, il

il salone di Alberto, il parrucchiere. Qualche volta capitava

chiederle cinquecento lire per il gelato Cucciolone e la

Ho capito poi che il bisogno di raccontare a

sproporzionate e, soprattutto, con il mio modo bizzarro di

lingua italiana e adoravo il vocabolario, e uno dei

termini tipo “zuzzurellone”, con il quale un giorno avevo

da tavola commentando soddisfatto il pranzo “luculliano” e mi

nel lavello, lei spezzò il silenzio ed esordì: “Mimì

capisci più niente, fai il buffone, dici frasi senza

se solo avesse accolto il mio pauroso sentimento con

una pantera (da lì il nome, perché mi ricordava

nome, perché mi ricordava il felino del Libro della

Libro della giungla), quando il giornalista sbucò dal portone

perciò costretto a dire il mio amico, sollevando un

mani ai fianchi e il sorriso stampato sul volto

in avanti e recuperò il Super Santos per riposizionarlo

era stato tirato. “Sbagli il movimento del corpo”, e

te stesso, così prende il giro...” ¶ La testolina del

patito anche di quella; il mio sogno era diventare

casa, sulla parete sopra il letto, dopo ripetute insistenze

ero riuscito ad attaccare il poster di Neil Armstrong

allontanato senza aggiungere altro. ¶ Il nonno, invece, era rimasto

so’ buoni, dovevi mettere il poster di Gagarin, il

il poster di Gagarin, il primo uomo a volare

pagina lasciata a metà il giorno prima. Ogni tanto

la scopa e urtando il libro mi perdeva il

il libro mi perdeva il segno. Una volta avevo

era morta sul nascere. ¶ Il problema è che fra

passavano mesi, perciò avevo il tempo di rileggere la

fine dell’adolescenza sotto il letto avevo più di

Quei libri sono stati il mio primo mattone, la

e tanti altri. ¶ Anzi, il grazie più grande lo

filastrocca di Rodari e il sasso di Dirceu ¶ Insomma

avventura alla Jim Hawkins, il protagonista de L’isola

o di diventare come il ragazzino di Karate Kid

nella scala opposta. Faceva il giornalista a “Il Mattino

Faceva il giornalista a “Il Mattino”, il quotidiano più

giornalista a “Il Mattino”, il quotidiano più importante della

mio padre,” aveva risposto il mio nuovo amico ed

tornato a palleggiare con il Super Santos non accorgendosi

sul viso. ¶ Avevo trovato il mio esempio da seguire

mio esempio da seguire. ¶ Il sabato mattina successivo attesi

sabato mattina successivo attesi il giornalista vicino alla sua

in stile cartoon, con il tettuccio removibile di tela

corsi incontro per dargli il cinque. ¶ Lui rimase un

gli amici si danno il cinque e noi amici

di certo. ¶ “Ciao. Sei il figlio di Rosario, giusto

farlo andare via subito. Il mio piano, infatti, era

ai quali si dà il cinque, per l’appunto

saltellando per la contentezza. Il mio piano per diventare

vincente. ¶ In attesa che il progetto si realizzasse (Giancarlo

modo li avrei rovinati. Il fatto è che non

soldi, e poi sotto il letto già c’erano

di morte. In realtà il motivo della raccolta non

ha detto che sotto il letto c’hai gli

sempre accadeva quando trovavo il modo per non rispondere

siano solo morti e il paradiso non esista. Mi

meglio la nostra storia, il nostro passato.” ¶ I miei

annunci ben ripiegati sotto il braccio. Ne aprii uno

alla platea. ¶ “Mimì,” intervenne il nonno fino ad allora

sollevò l’indice e il mignolo per eseguire il

il mignolo per eseguire il segno delle corna. ¶ “Gennà

gesto in casa, ché il Signore si stizza”, e

maglione la catenina per il rosario, che spesso recitava

ilarità, ma scientifici) mentre il nonno cedette al terzo

ultimo nomignolo della serie. Il gesto fece da apripista

fra i palazzi. No, il mio supereroe non aveva

supereroe. E forse, con il senno di poi, aveva

immobiliare è già sotto il palazzo, lo riconosco da

Non mi sfiora neppure il pensiero che possa non

al centro della trachea, il colletto della camicia inamidato

inamidato che punta verso il basso, i capelli, né

verde in una mano, il cellulare nell’altra, e

svetta, silenzioso e immobile, il grande murale che parla

un tempo accoglieva anche il mio nome, il muro

anche il mio nome, il muro che ha visto

una volta c’era il vecchio negozio di lingerie

di soprannome del defunto. Il pensiero corre veloce a

quella del mitico Alberto, il parrucchiere, oggi campeggia un

pensato bene di comprare il locale e infilarci l

fuori. Ricordo che Angelo, il papà di Sasà, il

il papà di Sasà, il mio migliore amico, spesso

di sicuro. ¶ “Prego,” dice il giovane agente, che è

riuscito infine ad aprire. ¶ Il meccanico, un uomo con

e mi accorgo che il bagliore oleoso del pomeriggio

ultimo piano,” sta spiegando il giovane imbalsamato mentre schiaccia

giovane imbalsamato mentre schiaccia il pulsante per chiamare l

illuminavano l’ambiente; sarà il riverbero lattiginoso che proviene

riggiole i binari dove il legno si è retto

strisce perpendicolari che seguono il pavimento abbiano circoscritto lo

ancora arrivato, perciò ho il tempo di contare il

il tempo di contare il numero di mattonelle che

dalla polvere che lascia il tempo quando smette di

lisciarsi i baffi e il volto incollato al vetro

venire a parlarmi. Indossava il solito giubbino malconcio e

la sua voce e il freddo portato dal vento

a breve sarebbe diventato il mio amico del cuore

e all’epoca era il portiere dello stabile del

Beethoven, che non era il musicista, ma un cane

altra branda che durante il giorno riposava piegata dietro

erano costretti ad aprire il divano letto. Non era

soffrirne, anche perché con il tempo i nostri movimenti

che chiedeva di mamma, il fruttivendolo che si fermava

chiacchierata sul Napoli con il nonno, una delle tante

per poco o niente. Il tagliando dell’auto? Un

ai piedi di Sasà, il ragazzino “scostumato e manesco

figlio unico di Angelo, il salumiere della strada, che

organizzare molti giochi sotto il palazzo, anche se alla

di Angelo, c’era il magazzino di Alberto (che

di Alberto (che era il parrucchiere di mamma e

a ’na zoccola”, diceva il nonno, e il vetusto

diceva il nonno, e il vetusto e ormai chiuso

strada finché un giorno il figlio (che, si diceva

che leggevo in genere il pomeriggio dopo pranzo, l

zizze accussì!” e mimò il gesto portandosi le mani

ghiacci del Canada ne Il richiamo della foresta di

solo un rutto. Chiusi il libro e passai a

più maturo, come se il solo fatto di essere

dicevo, mi fissava con il collo allungato e quei

mozzafiato, si scorgeva solo il cappello del vulcano e

giù, affrontavamo i giorni, il vento e le perturbazioni

scesa con Mauro e il nonno dormiva davanti al

e Matthias stava piegando il cartone che usava come

li offrii a Beethoven, il quale mi saltò addosso

Anche a te,” rispose il tedesco, “sei proprio un

che pregavano ogni giorno il loro dio salvo poi

palazzo e lasciai che il vento tiepido mi sbattesse

mentre gli vado dietro. ¶ Il ragazzo nemmeno si gira

sensazione di quando percorrevamo il corridoio di ritorno dal

centinaia di libri. Ora il bianco sporco del muro

Mi avvicinai per leggere il titolo del libro che

perciò andavano di fantasia: il collant era solitamente di

costavano un occhio, ma il carbone (quello non mancava

di cioccolato che vendeva il bar in piazza, dei

carta con sopra disegnato il celebre macinatoio. Mamma sapeva

in basso come se il suo fosse stato il

il suo fosse stato il gesto più generoso di

principessa”. Beatrice aveva messo il muso perché, sosteneva, di

di Peter Pan sotto il naso. Lei si girò

con occhi curiosi. ¶ “...Quando il primo bimbo rise per

le mani...”, e ricambiai il sorriso. ¶ “Lo conosci a

a memoria?”, e sollevò il romanzo in aria. ¶ “Sì

sguardo di sfida, chiuse il libro di colpo (e

con lei. Era iniziato il nostro gioco, quello che

ribatto, “solo un attimo.” ¶ Il tempo di ricordare. ¶ Il

Il tempo di ricordare. ¶ Il tempo di ritrovare. ¶ Di

di casa, mi accolse il buio. Tutti erano già

dalla finestra della cucina. Il silenzio della notte era

che continuava a muovere il capo da un punto

ipotesi c’erano papà, il nonno e Bea, che

riuscire a dormire per il gran caldo, e ne

costretta a svegliarsi per il putiferio che questi creava

tutte me!” aveva risposto il nonno, stizzito. ¶ “E allora

poi non dormo per il caldo,” era stata la

Dovetti attendere paziente che il camion finisse le operazioni

non scese di certo il silenzio, quello della campagna

nella cucina di casa: il trambusto di una vecchia

la nostra finestra. E il russare del nonno, solo

della notte e infilava il bicchiere sotto il lavandino

infilava il bicchiere sotto il lavandino. Poi andava in

e allora potevi sentire il getto intermittente della sua

su quella poltrona durante il giorno!” era stato il

Iacobelli alle spalle. Strattonai il braccio con forza e

del muro. Prima che il povero cane lanciasse un

cinque lettere a formare il suo magico nome. Non

nocche al legno. Sentivo il cuore in gola e

del viso, e trattenni il fiato. ¶ Lei aprì la

che cantava incurvato verso il pubblico, i capelli bagnati

come rivelare a Viola il mio amore. “Ci sono

momenti nei quali abbiamo il dovere di dire quello

mi guardò senza capire. “Il pesce rosso,” fui costretto

una felpa scura con il cappuccio. ¶ “Non vorrei dire

vorrei dire stupidaggini, ma il tuo abbigliamento ricorda i

a me estraneo. E il nero ti dona, contrasta

com’ero a conquistare il cuore della mia amata

Devi imparare a osservare il mondo che ti è

non sanno nemmeno se il cielo è blu o

davanti a Viola. Con il tedesco, un po’ come

aveva ascoltato per tutto il tempo senza dire una

coppia di passaggio, afferrava il muso di Beethoven e

lo stringeva forte finché il cane non emetteva un

vale la pena perdere il proprio zeit, credimi.” ¶ Ero

rimasto inebetito a fissare il suo volto, gli occhi

lunga conversazione per appoggiare il muso sulla mia gamba

ne parlasse volentieri. Considerato il mio silenzio, però, si

nell’impresa e sfondammo il pavimento di una cantina

Lui aveva fermato subito il mio entusiasmo. “In realtà

girava di spalle, guardava il pavimento. Allora tentai di

letto. Io rimasi tutto il tempo in piedi, le

e abbassai lo sguardo. ¶ Il consiglio di Matthias si

avevo ascoltato sulla Mehari, il preferito di Giancarlo. Viola

di Giancarlo. Viola ricambiò il sorriso e commentò: “Ma

indimenticabile istante. ¶ Aveva ragione il mio amico Giancarlo, una

era arrivata là dove il parlato e i gesti

fine si sbafava solo il nonno – ma anche della

siciliana che ci portava il signor Scognamiglio ogni Natale

intrufolò Beatrice nella discussione, “il signorino qui presente è

vedo costretto a controbattere il tuo attacco gratuito...”, e

mamma si girò verso il marito e commentò serafica

dint’ ’a sacca,” fece il nonno. ¶ “Ma quanto è

Ma quanto è caro il nostro Mimì,” sentii dire

È un paraculo,” fu il secco commento di Beatrice

come un ghepardo, suonava il clacson e Beatrice, qualunque

trascorrere dieci minuti almeno (il tempo necessario a Bea

e altre cose incomprensibili. Il mio amico, come avevo

gli uscivano dalle tasche: il prototipo di uomo perfetto

mia sorella e rivelarle il disegno oscuro di Mauro

era mai in casa, il che diventava un vantaggio

lei correva ad abbracciarlo, il sorriso sul volto e

sorriso sul volto e il grosso petto che traballava

vita cerca di fare il musicista e suona ai

corse incontro per dargli il cinque, quindi gli posò

salutò appena. È che il ragazzo non mi era

metro di distanza, aveva il naso a patata e

scendere un po’ sotto il palazzo, si era vestito

e Timberland ai piedi. Il valore di ciò che

non importava, lui aveva il solo scopo di diventare

più amava. ¶ “Avete visto il Gran Premio?” domandò mentre

piace come si esprimono, il suono musicale dei loro

Fabio non mi diede il tempo di rispondere perché

la noia stava prendendo il sopravvento sulla gelosia che

momento, ma avrei commesso il più grande errore della

sarebbe arrivata la pioggia, il cielo si era annerito

vento freddo che tagliava il viso iniziava a soffiare

Sasà aspettava da tempo, il motivo per il quale

tempo, il motivo per il quale nell’ultimo periodo

e corse ad abbracciare il suo nuovo amico prima

di casa, così ebbi il tempo di recuperare l

i colori predominanti erano il bianco, il beige e

predominanti erano il bianco, il beige e il grigio