Carlo Bernari, Tre operai, 1934
concordanze di «il»
n | autore | testo | anno | concordanza |
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1 | 1934 | per venire qua perdi il posto che ti dà | ||
2 | 1934 | della-sua-volontà. E il padre morto; ma la | ||
3 | 1934 | gli strilli gli torturano il cervello. Spinge la testa | ||
4 | 1934 | sedile, come a trattenere il pianto. La stazione, con | ||
5 | 1934 | e le idee sono il frutto di determinate condizioni | ||
6 | 1934 | parte ammalati di malaria. Il loro salario è tenuto | ||
7 | 1934 | in cerca di lavoro. Il pecoraio lasciò le greggi | ||
8 | 1934 | tra le baracche e il mare squallido, e parlavano | ||
9 | 1934 | degli uomini, nere per il tempo che s’oscurava | ||
10 | 1934 | alla luna. ¶ Appena ottenuto il congedo, Teodoro tornò da | ||
11 | 1934 | certo di riuscire, benché il compito che gli è | ||
12 | 1934 | episodi sporadici, che hanno il solo fine di vaghi | ||
13 | 1934 | campagna, gli operai hanno il permesso di uscire per | ||
14 | 1934 | collina e gli stabilimenti. Il sole batte sul cemento | ||
15 | 1934 | quelli incaricati di controllare il carico e lo scarico | ||
16 | 1934 | delle merci. Lo chiamano il forestiero per quel suo | ||
17 | 1934 | mortificante. Ed egli intravede il fallimento: ma cosa può | ||
18 | 1934 | poverissimi, attraverso i quali il deputato socialista Oddino Morgari | ||
19 | 1934 | punto di perdersi per il trionfo dei nemici, ma | ||
20 | 1934 | questi pensieri di lotta. Il capo del personale rompe | ||
21 | 1934 | capo del personale rompe il filo di quei pensieri | ||
22 | 1934 | sul rumore del mare, il ronzio degli insetti che | ||
23 | 1934 | volteggiano intorno agli escrementi. Il puzzo; la calma che | ||
24 | 1934 | sua presenza. Teodoro guarda il cielo terso attraverso i | ||
25 | 1934 | palo in palo, raggiungono il paese; e il rumore | ||
26 | 1934 | raggiungono il paese; e il rumore di vecchi motori | ||
27 | 1934 | a misurare le baracche; il maresciallo scrive in un | ||
28 | 1934 | che regge premendolo contro il cinturone, i numeri che | ||
29 | 1934 | me la passo tutto il giorno con zia Rosa | ||
30 | 1934 | gola, che gli tiene il respiro sospeso. L’ingenuità | ||
31 | 1934 | mirabile armonia invece tra il suo licenziamento, la tassa | ||
32 | 1934 | ad Elisa perché preghi il suo amante Catello d | ||
33 | 1934 | vero che io faccio il propagandista, come ha detto | ||
34 | 1934 | faresti piacere. Ti abbraccia il tuo Teodoro.” ¶ XII ¶ Anna | ||
35 | 1934 | ne occorrono. Ma veniva il momento in cui di | ||
36 | 1934 | e dell’educazione, pensava il buon uomo, mentre scriveva | ||
37 | 1934 | buon uomo, mentre scriveva il nome di lei su | ||
38 | 1934 | poiché non sapeva confessare il suo misero passato, descrivere | ||
39 | 1934 | suo misero passato, descrivere il posto occupato anni fa | ||
40 | 1934 | effetto, e forse commosse il direttore: ¶ «Sono stata sempre | ||
41 | 1934 | Sì, sì, capisco...» disse il direttore. «Mi fa piacere | ||
42 | 1934 | uno. E vi raccomando il massimo rispetto per gli | ||
43 | 1934 | cominciasse ad andare per il suo verso, e tutto | ||
44 | 1934 | famiglia di piccoli impiegati, il cui capo, che è | ||
45 | 1934 | dispersiva le hanno fatto il cuore così tenero e | ||
46 | 1934 | più urgente, a tagliarle il respiro, quando nella mente | ||
47 | 1934 | con Teodoro. Ora sente il desiderio di rivederlo, magari | ||
48 | 1934 | di non attrarre più il suo sguardo. Perciò s | ||
49 | 1934 | che Teodoro le guarda il seno e sorride. Anche | ||
50 | 1934 | alla donna: nel porgerle il fuoco le sorride perché | ||
51 | 1934 | con l’altra chiudendo il rubinetto: «Desidera più niente | ||
52 | 1934 | rubinetto: «Desidera più niente il signore?» aggiunge ironica chiudendo | ||
53 | 1934 | allontanarsi? La donna interrompe il filo dei suoi pensieri | ||
54 | 1934 | suoi pensieri: «Qui» dice, «il guaio è che pochi | ||
55 | 1934 | è che pochi fanno il bagno. Son quasi tutti | ||
56 | 1934 | segno di fuori, «fa il barbiere e in un | ||
57 | 1934 | subito che quello è il tuo amante. Meno male | ||
58 | 1934 | per caso sbagliava? E il marito era invece geloso | ||
59 | 1934 | lavoro e si fanno il bagno tutte le mattine | ||
60 | 1934 | questo, mentre le guarda il collo, l’inizio del | ||
61 | 1934 | fretta, promettendole di tornare. ¶ Il giorno in cui Marco | ||
62 | 1934 | troppi gli sfaccendati che il cantiere doveva sopportare. ¶ «E | ||
63 | 1934 | caro giovanotto» gli rispose il capo del personale: «potrei | ||
64 | 1934 | per rendere più amaro il loro significato. ¶ Teodoro allora | ||
65 | 1934 | in cuor suo contro il padre che non l | ||
66 | 1934 | una sera a Marco; il quale, per quanto si | ||
67 | 1934 | apparire, era raggiante per il nuovo impiego: ¶ «Mi dispiace | ||
68 | 1934 | nuovamente di loro. Infatti il giorno seguente, mentre Marco | ||
69 | 1934 | mattino andò dal barbiere. ¶ Il sole spunta picchiettando di | ||
70 | 1934 | spunta picchiettando di oro il mare increspato. E v | ||
71 | 1934 | è silenzio, come se il lavoro stenti ad iniziarsi | ||
72 | 1934 | altro quelle parole. ¶ «Ecco il guaio! In quest’epoca | ||
73 | 1934 | uomo cava di tasca il portafogli, ne estrae alcune | ||
74 | 1934 | qualche cosa e chiama il ragazzo: «Vedi se sta | ||
75 | 1934 | casa» gli dice passandogli il biglietto: «Digli che venga | ||
76 | 1934 | urgente.» ¶ Dopo un po’ il ragazzo è già di | ||
77 | 1934 | Non riesce a capire il mistero e gli pare | ||
78 | 1934 | Entrate!» Teodoro entra, tenendo il cappello in una mano | ||
79 | 1934 | in cui è stato il primo giorno. «Come vanno | ||
80 | 1934 | le cose?» ¶ Teodoro scuote il capo senza rispondere. Gli | ||
81 | 1934 | la donna, quasi intuendo il suo imbarazzo, gli fa | ||
82 | 1934 | che tutto andrà per il meglio» e poi quasi | ||
83 | 1934 | marito?» ¶ «E chi allora?» ¶ «Il principale...» e infine soffia | ||
84 | 1934 | sa, gli sembra sproporzionato il compito che gli è | ||
85 | 1934 | una parte, e tutto il resto è sfuocato, avvolto | ||
86 | 1934 | Due rivoltelle, due, pensa. Il successo della sua propaganda | ||
87 | 1934 | a sandwich: hanno indovinato il suo pensiero o lo | ||
88 | 1934 | un rivoltoso? Teodoro ha il batticuore: hanno intuito quello | ||
89 | 1934 | rivoltelle ed i manifestini. Il Commissario non c’è | ||
90 | 1934 | ove gli hanno preparato il foglio di via per | ||
91 | 1934 | foglio di via per il fronte, così impara. Imparerà | ||
92 | 1934 | morto in santa pace, il Signore non ha voluto | ||
93 | 1934 | la debbo passare tutto il giorno sola a piangere | ||
94 | 1934 | per venire qua perdi il posto che ora ti | ||
95 | 1934 | Spero di no per il fatto che sei figlio | ||
96 | 1934 | vengono grida e canti: il treno è pieno di | ||
97 | 1934 | casa!» interrompe quella soffiandosi il naso. ¶ «Da che te | ||
98 | 1934 | Quando escono piove ed il viale del Re sembra | ||
99 | 1934 | e pesante. Si sente il ronfo del loro respiro | ||
100 | 1934 | parlate. È libero solo il terzo.» Si sente un | ||
101 | 1934 | amica indica ad Anna il letto in cui dovranno | ||
102 | 1934 | spilli di sicurezza; e il freddo spinge Anna a | ||
103 | 1934 | letto. Sta per assaporare il benessere del riposo, quando | ||
104 | 1934 | col corpo nudo contro il suo corpo. ¶ Una sensazione | ||
105 | 1934 | eccitamento nervoso cresce, con il crescere delle sensazioni sgradevoli | ||
106 | 1934 | delle sensazioni sgradevoli, finché il sonno scompare. Così, ricordi | ||
107 | 1934 | scatto. Rivede Teodoro, rivede il caffè in cui è | ||
108 | 1934 | fare? Si promette che il giorno appresso domanderà un | ||
109 | 1934 | la quale Anna ascolta il battere disordinato del suo | ||
110 | 1934 | fra i letti. Trattiene il fiato mentre il cuore | ||
111 | 1934 | Trattiene il fiato mentre il cuore batte più forte | ||
112 | 1934 | di un bambino. È il figlio della sorda che | ||
113 | 1934 | delle mani al collo.» «Il mio orologetto!» «Io avevo | ||
114 | 1934 | questo tempo, a rincorrere il mariuolo che se l | ||
115 | 1934 | l’è filata durante il primo trambusto. «Ma chi | ||
116 | 1934 | finestra e vede, dietro il fanale, la schiena curva | ||
117 | 1934 | pioggia. ¶ Dentro intanto continua il bilancio del furto e | ||
118 | 1934 | si può andar più; il bambino riprende a piangere | ||
119 | 1934 | che incontra; ma forse il lavoro non è fatto | ||
120 | 1934 | essi arrivano; ed oltre il ponte si vedono le | ||
121 | 1934 | della città vecchia, rileggendo il biglietto che Marco tiene | ||
122 | 1934 | via del litorale. Raggiungono il ponte girevole, lo percorrono | ||
123 | 1934 | numeri della via Archita. ¶ Il numero nove indica un | ||
124 | 1934 | e non abbiano detto il nome di chi li | ||
125 | 1934 | le lenti e legge il biglietto che Marco gli | ||
126 | 1934 | è Marco De Martino?» ¶ «Il De Martino sono io | ||
127 | 1934 | qui c’è anche il mio amico Teodoro... Oh | ||
128 | 1934 | Teodoro Barrin...» ¶ «Molto lieto.» ¶ «... il quale cerca anche lui | ||
129 | 1934 | un lavoro qualsiasi. Sapete, il segretario si è dimenticato | ||
130 | 1934 | dimenticato evidentemente di scrivere il suo nome. Credo che | ||
131 | 1934 | con la barba. «Ma il fatto è che è | ||
132 | 1934 | deve pur rispondere. Datemi il tempo di riflettere.» ¶ Marco | ||
133 | 1934 | uomo prende Teodoro sotto il braccio e lo conduce | ||
134 | 1934 | la barba» dice, sporgendo il capo. «È il primo | ||
135 | 1934 | sporgendo il capo. «È il primo cliente da stamattina | ||
136 | 1934 | gli toccherà fare, trovando il lavoro. E se non | ||
137 | 1934 | accorge còme sia difficile il lavoro anche per uno | ||
138 | 1934 | acqua in niente» interrompe il corso dei suoi pensieri | ||
139 | 1934 | da bagno a regolare il rubinetto. «Voi vi annoiate | ||
140 | 1934 | sedervi intanto qui, mentre il bagno si riempie» ¶ e | ||
141 | 1934 | fare. Per fargli pagare il servizio più del normale | ||
142 | 1934 | dovrà pagare? O tutto il servizio gli è offerto | ||
143 | 1934 | Tutti questi interrogativi accrescono il suo imbarazzo. Ci poteva | ||
144 | 1934 | più piacenti. Le guarda il seno pingue, i capelli | ||
145 | 1934 | lavato da poco e il sole, riflettendosi sui vetri | ||
146 | 1934 | acqua. Operai stanno sotto il portone vestiti da domenica | ||
147 | 1934 | banco. Dai vetri passa il sole che si posa | ||
148 | 1934 | e si vede ora il suo vetro annerito e | ||
149 | 1934 | sporche di mosche; ma il sole le rende leggere | ||
150 | 1934 | un caffè balneare; mentre il fondo della bottega con | ||
151 | 1934 | la vedova che prepara il caffè e una donnetta | ||
152 | 1934 | una donnetta che spazzola il panno verde e stinto | ||
153 | 1934 | e stinto del bigliardo. Il vapore della macchina inumidisce | ||
154 | 1934 | mobili dalla vernice bruciacchiata. Il silenzio è rotto ogni | ||
155 | 1934 | parlato con De Martino, il fuochista; lui si è | ||
156 | 1934 | mai la massima che il padre ripeteva sempre: un | ||
157 | 1934 | e intelligente ¶ Teodoro percorre il corso Vittorio assolato che | ||
158 | 1934 | corso Vittorio assolato che il getto d’acqua di | ||
159 | 1934 | nero. È settembre; ma il caldo soffoca ancora, e | ||
160 | 1934 | ripensando alla sua decisione. Il palazzo è silenzioso, laccato | ||
161 | 1934 | fare altro che preparargli il pranzo al più presto | ||
162 | 1934 | Perché sono tornato? E il pensiero ricomincia torturante: fermati | ||
163 | 1934 | balcone, gli dice che il padre è di là | ||
164 | 1934 | fabbrica. È artritico e il cuore va Dio lo | ||
165 | 1934 | gli occhi. Ora capisce il perché di quel silenzio | ||
166 | 1934 | quella nessuna meraviglia per il suo ritorno! Come vorrebbe | ||
167 | 1934 | perduto. ¶ Decide di veder il padre allorché imbrunisce e | ||
168 | 1934 | l’odore degli ospedali. Il padre sembra morto, così | ||
169 | 1934 | è per me, per il mio avvenire, vorrebbe dire | ||
170 | 1934 | nella strada, ma affretta il passo, scansando la gente | ||
171 | 1934 | lenta nella sera tiepida. Il palazzo dietro di lui | ||
172 | 1934 | tra le labbra e il berretto in mano. Si | ||
173 | 1934 | curiosità accresce in lui il desiderio di parlare. Prende | ||
174 | 1934 | parlare. Prende Marco sotto il braccio, e comincia a | ||
175 | 1934 | di sudore, quando viene il principale: “Marco, sentite un | ||
176 | 1934 | E allora vattene, fammi il piacere, che tu ci | ||
177 | 1934 | caldaia. Ma ora viene il fino. La sera mi | ||
178 | 1934 | La sera mi chiama il principale e mi fa | ||
179 | 1934 | dirti anche chi è: il segretario della Camera del | ||
180 | 1934 | che, mi ha detto il segretario, basta che vuole | ||
181 | 1934 | scoramento. Cerca di simulare il suo turbamento: parla troppo | ||
182 | 1934 | tu con me?» ¶ «Fosse il cielo!» fa Teodoro abbassando | ||
183 | 1934 | altre volte per stabilire il giorno, l’ora della | ||
184 | 1934 | ora della partenza e il programma da espletare, una | ||
185 | 1934 | poco dopo, dirigendosi verso il buffet. «Tanto, ci sono | ||
186 | 1934 | tanta roba da stamattina!» ¶ Il liquido amarognolo e forte | ||
187 | 1934 | Ma capisci che è il momento buono. M’hanno | ||
188 | 1934 | mandate giù a forza, il suo fisico non sarebbe | ||
189 | 1934 | e infine trovare qualcuno?... Il letto in tre, l | ||
190 | 1934 | posseduto i soldi per il tram. Si sa come | ||
191 | 1934 | di ripassare, poiché per il momento... ¶ In questi andirivieni | ||
192 | 1934 | fa ad Anna, mostrandole il recipiente. ¶ «No, grazie, non | ||
193 | 1934 | situazione, e a studiare il modo più pratico per | ||
194 | 1934 | mentalmente, e non aveva il coraggio di intervenire nel | ||
195 | 1934 | maledetta faccia da bambino, il massacro dei comunardi nelle | ||
196 | 1934 | di persuaderla prendendola per il suo verso. ¶ Anna non | ||
197 | 1934 | qualcuno che può pagarmi il biglietto?» ¶ «Nulla, certo. Ma | ||
198 | 1934 | in grado di pagarle il biglietto. Che c’entrava | ||
199 | 1934 | alla biblioteca circolante, né il prestito di libri che | ||
200 | 1934 | erano capitati per mano: Il manuale del socialista dell | ||
201 | 1934 | di Oddino Morgari. ¶ Ecco il socialismo, pensava Teodoro, avendo | ||
202 | 1934 | era di romperla con il Consiglio generale dell’Associazione | ||
203 | 1934 | dell’officina del gas il fumo va a infilarsi | ||
204 | 1934 | nere, dalle tappezzerie sporche. Il gas spande per l | ||
205 | 1934 | divertono a veder passare il trenino della circumvesuviana, che | ||
206 | 1934 | fatto niente durante tutto il giorno: maledizione! Vorrei sapere | ||
207 | 1934 | pancia, questo è certo! ¶ Il treno è passato: il | ||
208 | 1934 | Il treno è passato: il passaggio a livello viene | ||
209 | 1934 | c’è pericolo che il compagno si accorga del | ||
210 | 1934 | l’unico che sa il fatto suo, ma scompari | ||
211 | 1934 | me l’ha data il fattorino; dice che è | ||
212 | 1934 | per mezzo di Giacomo il fattorino e spero che | ||
213 | 1934 | predica la pazienza e il rispetto dell’ordine. Ma | ||
214 | 1934 | di panni strofinati e il lontano battito di una | ||
215 | 1934 | vede in uno specchio il suo viso deforme color | ||
216 | 1934 | Dopo pranzo Anna nasconde il viso tra le mani | ||
217 | 1934 | le ha letto e il suo crescente disinteresse sono | ||
218 | 1934 | egli non è più il disoccupato in cerca di | ||
219 | 1934 | legge solo per passare il tempo. ¶ Anna finge di | ||
220 | 1934 | tavolo. ¶ La stanza ha il parato grigio a striscioni | ||
221 | 1934 | fanale tra gli alberi. Il vento pettina le fronde | ||
222 | 1934 | amici. ¶ Teodoro butta giù il mozzicone che fa una | ||
223 | 1934 | d’impotenza gli trafigge il cuore. ¶ Maria ora tenta | ||
224 | 1934 | un cappotto grigio e il cappello marrone; e l | ||
225 | 1934 | eccola completamente nuda. Guarda il suo corpo con attenzione | ||
226 | 1934 | flosci, le gambe secche, il ventre magro. Forse curandomi | ||
227 | 1934 | potrei rimettermi, e forse... Il pensiero le corre a | ||
228 | 1934 | non le sarebbe scappato il buon partito. Poi Teodoro | ||
229 | 1934 | Anna guarda di nuovo il suo seno cui pare | ||
230 | 1934 | che ella non ha il tempo di fermarlo sulla | ||
231 | 1934 | Invece, in piedi presso il letto, egli guarda le | ||
232 | 1934 | d’altra parte fa il comodo suo e fa | ||
233 | 1934 | continuare nella menzogna, mentre il rossore gli sale alle | ||
234 | 1934 | dirlo, sfoga in lagrime il suo rancore. ¶ Teodoro ha | ||
235 | 1934 | di freddo le pervade il corpo. Nasconde il capo | ||
236 | 1934 | pervade il corpo. Nasconde il capo nella spalla di | ||
237 | 1934 | di panni che pungono il viso, sente la seta | ||
238 | 1934 | non sono mutati, malgrado il tempo ed i fatti | ||
239 | 1934 | maniglie delle porte, cantando. Il sole forte entra dai | ||
240 | 1934 | sui gradini di marmo. Il cortile è stato lavato | ||
241 | 1934 | suono così sgradevole. ¶ «È il guardiano del serbatoio» fa | ||
242 | 1934 | non più una parola: il cielo fra le colonne | ||
243 | 1934 | si va schiarendo lentamente. Il fiato rattenuto per un | ||
244 | 1934 | ricontati; e Teodoro ripercorre il viale col cappotto sbottonato | ||
245 | 1934 | col cappotto sbottonato e il cappello all’indietro. Il | ||
246 | 1934 | il cappello all’indietro. Il cielo è quasi chiaro | ||
247 | 1934 | sulla banchina del porto. Il molo scompare nella nebbia | ||
248 | 1934 | delle imbarcazioni oscillano, tutto il resto è fermo. ¶ Ha | ||
249 | 1934 | egli aveva creduto che il suo coraggio e la | ||
250 | 1934 | che su questa terra il valore personale conta ben | ||
251 | 1934 | poiché una volta rifatto il bel salto nella realtà | ||
252 | 1934 | nulla da fare, senza il più elementare programma per | ||
253 | 1934 | e rinunziare, almeno per il momento, alla fuga? Cosa | ||
254 | 1934 | in ciò egli vede il segno della debolezza e | ||
255 | 1934 | tanto, dimenticandosi dell’inverno, il sole torna a dondolarsi | ||
256 | 1934 | quell’antipatica cameriera che il signore non è in | ||
257 | 1934 | danno i soldi. ¶ Riducendosi il suo programma all’essenziale | ||
258 | 1934 | influente. Allora qui, tact! il pensiero ritorna a Maria | ||
259 | 1934 | si dividono sulla fronte. Il viso non ancora lavato | ||
260 | 1934 | alzando una gamba scopre il ginocchio nudo, e fissa | ||
261 | 1934 | faccio nulla!» E allunga il muso con grazia, come | ||
262 | 1934 | tutto questo tempo?» Versa il caffè. Mentre si china | ||
263 | 1934 | e sorride. Quando alza il capo s’incontra nello | ||
264 | 1934 | Eh! è diventato geloso il mio avvocato! Se ti | ||
265 | 1934 | con una mano. ¶ «Se il mio avvocato fosse come | ||
266 | 1934 | dire lei, quasi intuendo il suo stato d’animo | ||
267 | 1934 | E mostra di nuovo il ginocchio nudo. ¶ Ciò che | ||
268 | 1934 | è facile a dirsi. Il desiderio sempre più forte | ||
269 | 1934 | Maria si è sovrapposto il proposito di abbandonare anche | ||
270 | 1934 | anche Anna. E vede il ginocchio tondo e bianco | ||
271 | 1934 | come per distrarsi, ma il pensiero è fisso alla | ||
272 | 1934 | pallido, che gli ricorda il colore del volto di | ||
273 | 1934 | ora si starà allacciando il reggipetto... Bussa alla porta | ||
274 | 1934 | si può mettere per il momento un materasso qui | ||
275 | 1934 | meglio.» ¶ Anna intuisce però il pericolo di questa soluzione | ||
276 | 1934 | di no, con tutto il cuore. ¶ Quando Maria è | ||
277 | 1934 | dal cuscino, prendono corpo, il letto diventa un prato | ||
278 | 1934 | letto diventa un prato, il guanciale è il volto | ||
279 | 1934 | prato, il guanciale è il volto di Maria che | ||
280 | 1934 | andata? Ma scaccia subito il pensiero, perché vuol esser | ||
281 | 1934 | le fiamme che riflettono il loro rosso vivo sul | ||
282 | 1934 | vuol piangere; perciò trattiene il fiato come per premere | ||
283 | 1934 | premere sul cuore. Sente il bisogno di essere confortato | ||
284 | 1934 | decisione ¶ Dopo qualche tempo, il materasso tolto dal letto | ||
285 | 1934 | dava sotto a bere. Il viso di Anna era | ||
286 | 1934 | petulante, Teodoro notava che il suo abbandono, il suo | ||
287 | 1934 | che il suo abbandono, il suo isolamento avevano qualcosa | ||
288 | 1934 | non può neppure studiare. Il danaro è come un | ||
289 | 1934 | porco paese, appena spunta il sole, tutto si accomoda | ||
290 | 1934 | per le donne! ¶ Dopo il corso Umberto il movimento | ||
291 | 1934 | Dopo il corso Umberto il movimento si va diradando | ||
292 | 1934 | poi si placa. Ecco il Vasto, la periferia, dove | ||
293 | 1934 | passa veloce, scampanellando, per il viale alberato e polveroso | ||
294 | 1934 | ragazze, e gli viene il fiato grosso per l | ||
295 | 1934 | di carne al tegame, il rumore di una porta | ||
296 | 1934 | che si chiude, e il viso di uno che | ||
297 | 1934 | cravatta e si soffia il naso. ¶ Gli apre la | ||
298 | 1934 | farà passi da gigante, il suo interesse per Anna | ||
299 | 1934 | non ha mai provato il minimo turbamento. Perciò si | ||
300 | 1934 | solo, tuttavia, lo assale il rimorso di non essere | ||
301 | 1934 | a lui si estende il Vasto, segnato da miseri | ||
302 | 1934 | di cartapesta. Si ode il rumore di un tram | ||
303 | 1934 | a quadretti sul selciato. ¶ Il tram gira intorno alle | ||
304 | 1934 | una serie di francobolli. Il quadro luminoso del suo | ||
305 | 1934 | leggere. ¶ Appende in sala il cappotto e il cappello | ||
306 | 1934 | sala il cappotto e il cappello che sta per | ||
307 | 1934 | Della cena mangia solo il pane e una mela | ||
308 | 1934 | nella mente gli torna il motivo inquietante, caro a | ||
309 | 1934 | anch’essa ad esasperare il suo stato d’animo | ||
310 | 1934 | l’affetto scemava sotto il vento di un’indifferenza | ||
311 | 1934 | Maria, per Marco, per il padre, anche per il | ||
312 | 1934 | il padre, anche per il padre, che non sa | ||
313 | 1934 | ma non la trova; il letto s’è disfatto | ||
314 | 1934 | impediscono di stendersi. Accende il lume: sono le tre | ||
315 | 1934 | vetri ondulati, spostando leggermente il capo a destra e | ||
316 | 1934 | e allungarlo, come se il muro fosse di pasta | ||
317 | 1934 | e si chiede se il suo atto non sia | ||
318 | 1934 | madre. Dove vado? Apre il portone. Ricomincia a piovere | ||
319 | 1934 | di quelle che danno il senso precario della vita | ||
320 | 1934 | Dove vado? Domani, asciutte, il piede stenterà ad entrarvi | ||
321 | 1934 | sotto la pioggia, e il suo passo gli rammenta | ||
322 | 1934 | suo passo gli rammenta il battito del suo orologio | ||
323 | 1934 | e l’altro guarda il manometro: «L’affare è | ||
324 | 1934 | Si crede di fare il gallo solo perché ha | ||
325 | 1934 | scritto che uno, finito il servizio, deve fare pure | ||
326 | 1934 | Gli pare di riudire il battito della macchina a | ||
327 | 1934 | a vapore della lavanderia: il rumore secco delle bronzine | ||
328 | 1934 | smussati; più a destra il livello spruzza un filo | ||
329 | 1934 | nell’aria; più giù il manometro con un segno | ||
330 | 1934 | sul sei, che indica il massimo di atmosfere che | ||
331 | 1934 | si dice, mentre percorre il corso Umberto, poi la | ||
332 | 1934 | si può prevedere anche il sereno e forse il | ||
333 | 1934 | il sereno e forse il sole più tardi. La | ||
334 | 1934 | un lago, in cui il cielo è sottosopra. Ha | ||
335 | 1934 | ora s’ode solo il rumore della fontana, interrotto | ||
336 | 1934 | chiede una sigaretta: «Anche il cerino, per piacere.» ¶ «Chi | ||
337 | 1934 | marzo. Luigi Barrin e il figlio Teodoro sulla via | ||
338 | 1934 | via Poggioreale. In fondo, il cimitero coi suoi alberi | ||
339 | 1934 | giorno, Don Luigi» dice il custode, aprendo. «Questo è | ||
340 | 1934 | dice Barrin; e indicando il figlio: «Sono venuto per | ||
341 | 1934 | spaesato.» Luigi Barrin precede il figlio. Già di fuori | ||
342 | 1934 | mucchio di rifiuti. Dietro il tetto spunta la ciminiera | ||
343 | 1934 | capannone. ¶ «Ecco» gli dice il padre, «questa è la | ||
344 | 1934 | sognava abbandonando la scuola. ¶ Il lunedì Teodoro è già | ||
345 | 1934 | a vapore si ode il battito degli zoccoli tra | ||
346 | 1934 | perderla dietro le sciocchezze. ¶ «Il fatto è che nessuno | ||
347 | 1934 | Luigi Barrin, che durante il riposo diventa loquace e | ||
348 | 1934 | accontenta della sua posizione.» ¶ Il martedì, appena al secondo | ||
349 | 1934 | vapore, e preferisce Anna. ¶ Il mercoledì piove a dirotto | ||
350 | 1934 | dagli scoli. A mezzogiorno il cortile era rosso come | ||
351 | 1934 | Teodoro. ¶ L’ipoclorito e il bisolfito danno nausea. Eppure | ||
352 | 1934 | i vetri del lanternino. Il caseggiato che si vede | ||
353 | 1934 | s’alza obliquo contro il cielo grigio con le | ||
354 | 1934 | lungo scolo di ruggine. ¶ Il giovedì si lavora ininterrottamente | ||
355 | 1934 | della ferrovia Nola-Baiano. Il treno ogni tanto s | ||
356 | 1934 | fermo nella campagna deserta. Il cielo è lucido come | ||
357 | 1934 | campagna deserta e gelata. ¶ Il venerdì Teodoro esce in | ||
358 | 1934 | cosa serva un sindacato. ¶ Il sabato Teodoro prende la | ||
359 | 1934 | Vorrebbe far tutto lui! Il sabato ogni operaio fa | ||
360 | 1934 | la sa prendere per il suo verso, perché a | ||
361 | 1934 | mobili, la cucina, ma il suo sguardo non sa | ||
362 | 1934 | corto e lucido, e il giacchetto con il collo | ||
363 | 1934 | e il giacchetto con il collo di pelliccia bionda | ||
364 | 1934 | fuori a fatica perché il pacchetto è rotto: offre | ||
365 | 1934 | fuma anche lui. Guarda il fumo che sale lento | ||
366 | 1934 | la lampada e tra il fumo vede l’ombra | ||
367 | 1934 | a palline nere. E il mare argilloso, pieno di | ||
368 | 1934 | un’altra stanza e il capo di uno che | ||
369 | 1934 | in fretta per comperare il giornale al padre, ed | ||
370 | 1934 | la sua mansione domenicale. Il padre lo ferma per | ||
371 | 1934 | io dove finirai tu!» ¶ Il figlio si guarda le | ||
372 | 1934 | guarda le mani, guarda il soffitto, le connessure dei | ||
373 | 1934 | si ripete, senza capire il senso della frase. E | ||
374 | 1934 | fuori dalla finestra, guarda il paesaggio umido di terrazzi | ||
375 | 1934 | le piante gialline che il signore di rimpetto mette | ||
376 | 1934 | mattina. ¶ «Ho capito» dice il padre, «ho capito quello | ||
377 | 1934 | per gli sfaticati. Se il mio mestiere non ti | ||
378 | 1934 | Chi ti fa credere il contrario o è pazzo | ||
379 | 1934 | con la sensazione che il rosso delle gote gli | ||
380 | 1934 | speranza di trattenerlo per il caffè. ¶ Nelle scale sente | ||
381 | 1934 | caffè. ¶ Nelle scale sente il cattivo odore delle immondizie | ||
382 | 1934 | secchi appena vuotati. Legge il suo nome sulla parete | ||
383 | 1934 | i carri avviati verso il centro: le ruote sbattono | ||
384 | 1934 | rubato? ¶ Corso Umberto diritto: il cielo si va schiarendo | ||
385 | 1934 | e Marco, non trova il coraggio e la forza | ||
386 | 1934 | in faccia. Teodoro legge il giornale, Marco fischietta per | ||
387 | 1934 | Marco fischietta per nascondere il suo nervosismo, Anna è | ||
388 | 1934 | sguardo: e appena finito il desinare, escono ognuno per | ||
389 | 1934 | E sconfitta la trova il sonno; distesa sul letto | ||
390 | 1934 | sonno; distesa sul letto, il lume ancora acceso, e | ||
391 | 1934 | gialle degli alberi che il sole nascente disegna sul | ||
392 | 1934 | lo sciopero ha svolto il lavoro più massacrante per | ||
393 | 1934 | tra le masse: e il comitato si è servito | ||
394 | 1934 | la decisione mostrata durante il breve sciopero, Marco ha | ||
395 | 1934 | una sciocchezza verrebbe fuori il ferimento del ragazzo... ¶ Agosto | ||
396 | 1934 | alle sue ultime faville: il sole che cola compatto | ||
397 | 1934 | lucernari rende a Teodoro il lavoro insopportabile. I compagni | ||
398 | 1934 | invece non risentono né il peso della fatica, né | ||
399 | 1934 | peso della fatica, né il fastidio del caldo; parlano | ||
400 | 1934 | altro sindacato, visto che il loro non si muove | ||
401 | 1934 | riescono a parlare malgrado il sibilo dei fogli di | ||
402 | 1934 | di latta percossi, malgrado il picchiettio assordante degli stampi | ||
403 | 1934 | assordante degli stampi, malgrado il rumore che le scatole | ||
404 | 1934 | la sera sfinito, dopo il lungo tragitto nel treno | ||
405 | 1934 | nel treno di Castellammare. ¶ Il puzzo di stagno gli | ||
406 | 1934 | Marco invece è allegro. Il nuovo incarico gli ha | ||
407 | 1934 | a tavola, senza avere il coraggio di rompere il | ||
408 | 1934 | il coraggio di rompere il silenzio; bisogna trovare un | ||
409 | 1934 | più attratta da Teodoro, il silenzio e la tristezza | ||
410 | 1934 | con lui: bisogna trovare il momento opportuno per fargli | ||
411 | 1934 | opportuno per fargli intendere il significato di quel silenzio | ||
412 | 1934 | non ricominci a fare il cretino!... Per conto mio | ||
413 | 1934 | venir meno le forze. Il cuore...» ¶ «Ma sono crisi | ||
414 | 1934 | lei. ¶ «Ora lui fa il comodo suo. Entra ed | ||
415 | 1934 | male...” e non ha il coraggio di dirle che | ||
416 | 1934 | la vicinanza ha rotto il ghiaccio che s’era | ||
417 | 1934 | in quei giorni; e il lume tende a spegnersi | ||
418 | 1934 | gettandosi” potrebbe venire fuori il ferimento del ragazzo di | ||
419 | 1934 | una causa giusta e il timore di agire per | ||
420 | 1934 | fondo questo scopo. Poi il tentativo si è frantumato | ||
421 | 1934 | come per pensare meglio. Il sale gliele ha rese | ||
422 | 1934 | dal mare non viene il tonfo della risacca, fa | ||
423 | 1934 | della risacca, fa udire il fruscio del suo zampillo | ||
424 | 1934 | e poi di nuovo il mare nel riflusso a | ||
425 | 1934 | nel riflusso a riempire il silenzio. ¶ Teodoro mentre sale | ||
426 | 1934 | inferiorità, hanno ormai svelato il suo gioco. È inutile | ||
427 | 1934 | parola, si riprende: per il momento, porco diavolo, me | ||
428 | 1934 | debbo strafottere. ¶ Per tutto il resto della giornata, compresa | ||
429 | 1934 | possa destare nei due il sospetto che egli sappia | ||
430 | 1934 | i capelli; e qui, il ventre della vacca; siamo | ||
431 | 1934 | cosa in generale, non il tuo tornaconto.» Teodoro è | ||
432 | 1934 | stai pure tu?» ¶ «Ma il fatto è...» ¶ «Che fatto | ||
433 | 1934 | Marco. Sui lanternini picchia il sole forte, che spande | ||
434 | 1934 | degli stampi si sostituisce il grido dei fogli di | ||
435 | 1934 | sciopero ci vorrebbe – dice il primo dei due. Certamente | ||
436 | 1934 | due. Certamente, gli ribatte il secondo: Vedresti se farebbero | ||
437 | 1934 | politico, ecco lo dicevo, il vero pericolo è questo | ||
438 | 1934 | qualche cosa per Anna: il desiderio di aiutarla, come | ||
439 | 1934 | egli dorme male per il caldo; ma al mattino | ||
440 | 1934 | umore, perché ha scoperto il modo di offrire ad | ||
441 | 1934 | aiuto senza fargliene sentire il peso. La proposta è | ||
442 | 1934 | sole, alla spiaggia, curandosi il più possibile. Egli continuerebbe | ||
443 | 1934 | più possibile. Egli continuerebbe il suo lavoro abituale, e | ||
444 | 1934 | e Marco, se vuole, il suo. E la domenica | ||
445 | 1934 | sera i tre prendono il caffè sul terrazzino della | ||
446 | 1934 | Entra nella fabbrica asciugandosi il sudore, saluta i compagni | ||
447 | 1934 | sull’erba gialla sotto il muro della conceria da | ||
448 | 1934 | impiego; ed Anna muore ¶ Il rione Cattori era formato | ||
449 | 1934 | Torre Annunziata e Castellammare. Il vecchio Cattori, proprietario della | ||
450 | 1934 | abitare dai suoi operai. Il progetto comprendeva la costruzione | ||
451 | 1934 | case, passavano sull’imbrunire il più lontano possibile da | ||
452 | 1934 | una nebbiolina lucente che il caldo sollevava dalla rena | ||
453 | 1934 | più sporca e triste. Il mare batteva quasi sempre | ||
454 | 1934 | con pochi mobili tarlati. Il primo giorno essi lo | ||
455 | 1934 | peggio era spesso Marco; il quale, poi, una volta | ||
456 | 1934 | tutto quello non fosse il risultato di qualche sua | ||
457 | 1934 | lasciato l’ingegnere e il suo brevetto, con l | ||
458 | 1934 | solita. Scrive all’ingegnere, il quale gli manda presto | ||
459 | 1934 | è molto utile per il momento trovarvi scritto che | ||
460 | 1934 | massima buona volontà e il più perfetto zelo. La | ||
461 | 1934 | di precisione. Ha lasciato il posto di sua spontanea | ||
462 | 1934 | un vecchio abito, cerca il “benservito” che ancora conservava | ||
463 | 1934 | dei cantieri T.; prende il suo congedo militare; lega | ||
464 | 1934 | locomotive ferme. Marco compra il giornale della mattina e | ||
465 | 1934 | i giorni feriali, escluso il sabato.” Potrebbe dunque recarvisi | ||
466 | 1934 | giovedì, un giorno fortunato: il giovedì le cose mi | ||
467 | 1934 | da essa si diparte il lungo ponte di ferro | ||
468 | 1934 | incitanti al lavoro: abbandonare il lavoro significa abbandonare la | ||
469 | 1934 | famiglia e la patria; il lavoro porta il benessere | ||
470 | 1934 | patria; il lavoro porta il benessere e la felicità | ||
471 | 1934 | arma con la quale il proletariato combatte contro se | ||
472 | 1934 | perder tempo!» fa grave il direttore. «Ve ne intendete | ||
473 | 1934 | v’impressionate» lo interrompe il capo personale, scambiando il | ||
474 | 1934 | il capo personale, scambiando il suo imbarazzo per timidezza | ||
475 | 1934 | sarete assunto senz’altro.» Il diffusore elettrico della scrivania | ||
476 | 1934 | della scrivania gli taglia il viso a metà, una | ||
477 | 1934 | Esce nel cortile vuoto, il terreno è rosso di | ||
478 | 1934 | neri e snelli contro il cielo di cristallo vi | ||
479 | 1934 | perché gli piace fare il martire, e poi il | ||
480 | 1934 | il martire, e poi il bellimbusto con te; o | ||
481 | 1934 | il suo silenzio interno. «Il vostro fisico è debole | ||
482 | 1934 | vita calma e ordinata.» ¶ Il suo interesse per Marco | ||
483 | 1934 | cattiveria. ¶ Qualche volta sente il bisogno di parlare insieme | ||
484 | 1934 | e cosa faccia. Ma il suo gioco è così | ||
485 | 1934 | di stampi, di fusione. Il capo personale vide in | ||
486 | 1934 | ci si tiene molto.» ¶ Il lunedì Teodoro fu introdotto | ||
487 | 1934 | le indicazioni di lavoro, il modo di controllare la | ||
488 | 1934 | Teodoro diventava rosso; e il bisogno di confidarsi a | ||
489 | 1934 | quel tormento. Ma tardava. Il reparto era pieno di | ||
490 | 1934 | colazione, Teodoro prese sotto il braccio il compagno e | ||
491 | 1934 | prese sotto il braccio il compagno e gli disse | ||
492 | 1934 | Teodoro girava sicuro per il reparto; manovrava con competenza | ||
493 | 1934 | in lui aveva preso il sopravvento la sfiducia per | ||
494 | 1934 | e faticosa del partito, il quale faceva da inquisitore | ||
495 | 1934 | Egli fa quasi tutto il tragitto a piedi, ripensando | ||
496 | 1934 | ha pensato di tornarvi il giorno che avrebbe soldi | ||
497 | 1934 | correre le cose per il loro verso. Meglio. ¶ Entra | ||
498 | 1934 | lo prega di dirle il suo nome; che egli | ||
499 | 1934 | parlato già qualche volta. Il signor Teodoro Barrin... il | ||
500 | 1934 | Il signor Teodoro Barrin... il signor... Barrin.» Suona strano |