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interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Bernari, Speranzella, 1949

concordanze di «il»

nautoretestoannoconcordanza
1
1949
macchia d’acetilene fra il giallo accecante dei limoni
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1949
l’acquaiuolo non conoscendo il suo nome – vico Be
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se non addirittura libere: il timore di dover interrompere
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ad una fune tra il robinetto dell’acquaio e
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1949
robinetto dell’acquaio e il pomo del letto. Ed
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1949
da cui ora emergeva il suo torso in canottiera
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1949
ascelle. ¶ «Dorme?» aveva chiesto il chiromante affacciandosi dalla porta
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1949
vi ringrazio» aveva risposto il chiromante che indossava un
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1949
aveva chiesto Elvira mescendo il caffè. ¶ «E allora da
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1949
voi dipende» aveva risposto il mago. ¶ «La raga gaga
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1949
aveva detto poi indicando il gruppo della Maria Santissima
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1949
ciglio. Per prima cosa il rospo cercherà di evitare
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1949
rospo cercherà di evitare il vostro sguardo, ma poi
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1949
A seconda» aveva risposto il mago. «Sai, colle idee
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1949
mai provato. Quest’è il fatto.» ¶ «Chi? Io? Ma
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cuore.» ¶ Così aveva detto il mago prima di perdersi
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1949
ripreso a ciabattare tra il fornello e la porta
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1949
poteva nel frattempo fissare il suo sguardo alla spalla
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1949
temendo di ritrovarseli per il cervello l’indomani. ¶ Si
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1949
senza neppure aspettare che il caffè passasse. ¶ Restò con
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troppo e non guasta il cuore di don Luigi
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settimanali vincite, l’ambo, il primo estratto, il terno
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ambo, il primo estratto, il terno, ma forse val
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1949
biglietti al socio sospirava: ¶ «Il signore non l’ha
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1949
dice, che so, che il comunista ci pensa, se
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1949
tutt’altro parere. ¶ «Ah, il comunista?» disse. «Così è
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e subito tacte, esce il posto.» Ora le intenzioni
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1949
quasi alzato, appena vide il letto del fratello vuoto
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1949
seguire o a precedere il corpo senza mai staccarsene
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Pascalotto, richiamandosi nell’orbita il suo sguardo disperato. ¶ «Nessuno
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1949
elettricista; poi vennero insieme il baroncino Pananca e il
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il baroncino Pananca e il figlio del cavalier Capezzuto
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1949
stomaco pienotto. «E venuto il momento che mi devi
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che mi devi dare il conto.» ¶ «Signor Me’ e
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se vi dovete levare il debito per voi non
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sono mille lire per il ragazzo, dove sta?». ¶ «E
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disse la Cafettèra raccogliendo il danaro sparso sul tavolo
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1949
veramente ci avete messo il pensiero?… Sapeste quant’è
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sai?» ¶ «Ci sta sempre il figlio o no?» ¶ «Per
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rispondere.» ¶ «Li vedo come il fumo negli occhi, Elví
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1949
accordo, perché se cambia il vento, signor Me’, sono
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sono guai sia per il signore che non è
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più signore, sia per il pezzente che diventa peggio
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1949
cose come si ritrovavano. Il re, e a chi
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1949
qualche cosa che onorava il paese. Solo lo sfizio
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di dire: Sua Maestà il Re, vale milioni. Chi
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lo dico con tutto il cuore...» ¶ «Perché sono della
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1949
chiese don Giosuè, accarezzando il suo sacchetto di milioni
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avanzare del lume che il mago porgeva sulle scale
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1949
sulle scale per rischiarare il cammino al cliente, e
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1949
in cui si perdeva il passo dell’ultimo cliente
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1949
Perché io ci avevo il cognato mio… uno che
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1949
prima! Che fa?» ¶ «Faceva il postino… Poi entrò nella
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1949
a uno che fa il postino? Ti pare che
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1949
pare che uno come il professore può fare miracoli
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dove sta la scienza? Il professore è specializzato, ma
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1949
sapete che vi dico, il mondo non è cambiato
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1949
poteva averci quel ragazzo?» ¶ Il dialogo, masticato a chewing
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E allora entra» disse il chiromante guidandola per la
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1949
quelle tubolari da minatore. Il mago se la pose
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se la pose sotto il braccio, dette tre girate
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Bella luce, no?» disse il mago, appendendo la lampada
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stipite in modo che il fascio luminoso fosse ben
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Nannina: “La candela per il ricovero!” e si vide
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1949
ai passanti distratti, per il prossimo inevitabile allarme. Come
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1949
Come se avesse letto il suo pensiero il chiromante
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1949
letto il suo pensiero il chiromante disse: ¶ «Avercela avuta
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un’immagine sacra, che il mago s’affrettò a
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1949
riacciuffando con quel voi il suo tono professionale. «Come
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gli occhiali. ¶ Nannina tese il braccio al di sopra
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1949
potuto accompagnarla… ¶ «Così» fece il chiromante. E presa la
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1949
due se fai presto.» ¶ Il ritorno al tu familiare
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1949
capito già tutto» disse il mago. «Ridatemi la mano
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1949
cominciò a palpare ora il monte di Venere ora
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1949
monte di Venere ora il monte di Apollo. Poi
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1949
Ma Nannina non comprese il linguaggio del chiromante: il
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1949
il linguaggio del chiromante: il suo sguardo era stato
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1949
retini con le ombre il bel volto di Umberto
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1949
nascondere. L’uniforme che il principe indossava era un
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1949
diverse: tanto per dare il buon esempio, diceva quella
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1949
per contenere tutt’intero il lungo e sfortunato principe
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1949
bustina d’ordinanza sfiorava il margine della stampa e
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1949
della stampa e copriva il punto più doloroso della
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1949
del principe si leggevano il tormento e l’incertezza
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1949
Dire che cosa?» chiese il chiromante Lonegro interrompendo la
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1949
sarete amata, ma controllate il cuore. La linea della
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1949
ottobre avete detto?» disse il mago e piegò di
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1949
che siete nata sotto il segno della Vergine che
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1949
sotto l’ipnosi: allora il mago si sporse un
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1949
Qua» fece Nannina segnandosi il collo. ¶ Il chiromante allora
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1949
Nannina segnandosi il collo. ¶ Il chiromante allora sorrise soddisfatto
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1949
poi passerò a prendermi il caffè.» ¶ Le posò una
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1949
organo sveglio in tutto il suo corpo che il
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1949
il suo corpo che il sonno aveva sconvolto gettando
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1949
toccata e accarezzata durante il giorno. È tutt’occhi
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1949
di Elvira a spiare il sonno di Nannina con
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1949
rubicondo quando passava per il suo vicolo avviato verso
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1949
fuori» disse Elvira porgendo il pacchetto di sigarette al
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1949
voi» fece Elvira premendo il suo seno, con il
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1949
il suo seno, con il pretesto di prendere la
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1949
voi» aggiunse mettendo tutto il dolce che le rimaneva
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1949
rilanciando come un amo il suo sguardo sulla strada
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1949
onorabilità. Farla odorare è il detto antico che corre
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1949
porta si aprirà, ma il più tardi possibile; quando
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1949
tardi possibile; quando già il sacerdote e il maestro
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1949
già il sacerdote e il maestro di musica son
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1949
di Elvira, che lascia il suo sguardo nero e
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1949
come un moscone verso il cielo della Speranzella alla
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1949
al pensiero di asservire il corpo della ragazza al
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1949
e di guidarlo (per il suo bene, s’intende
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1949
discorso allusivo in cui il senso della fedeltà e
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1949
controbilanciava l’esatto opposto, il senso del possesso, del
113
1949
gli mette paura… Quando il suo scopo è quello
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1949
fuori al balcone rifletteva il tiro a dodici fino
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1949
per me, se no il mondo è finito: il
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1949
il mondo è finito: il re coi parenti e
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1949
arginare con quel richiamo il flusso delle confidenze erotiche
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1949
la voce dell’inverno il venditore d’aglio che
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1949
cosa addosso, prima che il freddo ti scenda per
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1949
sul ventre per conservarvi il calore di una zuppa
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1949
mai, e lasciando sventolare il bolerino per far svampire
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1949
le salivano al petto. Il suo passo si ripeteva
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1949
riudì lo zoccolio e il tacchettio delle ragazze: placata
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1949
verso Toledo per riguadagnare il tempo perduto. Parole rosse
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1949
pareva smarrito per sempre il senso d’avventurosa e
126
1949
volta quel che faceva il ragazzo appollaiato nell’ombra
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1949
FLOK. ¶ E capì pure il significato di quel Joe
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1949
misera tavola di Parenti, il pellicciaio. Ogni sera alla
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1949
sera alla stessa ora il Joe entrava toccandosi la
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1949
per anni aveva illuso il vicinato facendo il propalatore
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1949
illuso il vicinato facendo il propalatore di Radio Londra
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1949
e a rimontare? ¶ «Tornerà il tempo mio!» esclamò Parenti
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1949
di pianoforte. «Ma tornerà il mio mestiere, sta’ tranquilla
134
1949
si era rifugiata contro il petto. ¶ Spartì il respiro
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1949
contro il petto. ¶ Spartì il respiro affannoso fra i
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1949
cinque pazienti che aspettavano il loro turno seduti attorno
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1949
mattina. Mai aveva avvertito il peso della sua spalla
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1949
a quella voce, era il signor Mele. ¶ «Che fai
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1949
piove.» ¶ «Piove ancora?» chiese il vecchietto a Nannina. ¶ «No
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1949
che è. A voi il professore che vi ha
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1949
che vi ha detto il professore, che non si
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1949
pensiero. ¶ «Anche a me il professore ha detto la
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1949
rispose un’altra voce. ¶ «Il turno, mi raccomando» fece
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1949
è primo?» ¶ Si alzò il vecchietto. ¶ Una bavetta di
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1949
agli occhi di Nannina il sembiante di quel novembre
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1949
croce sul petto, ma il brivido continuò a trapassarle
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brivido continuò a trapassarle il corpo come un lungo
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1949
nera di dubbia provenienza, il reggipetto di Carmilina utile
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neppure sotto le mani il suo misero seno che
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1949
fino a sentirsi rintronare il calcagno nel cervello; attraversò
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1949
petto come a difendere il suo segreto nascondiglio, e
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1949
un M.P. Svelto il milite le afferrò i
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1949
sciuscià già allineati contro il muro, ma ben eloquente
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1949
Convinto d’una carezza il seno s’era gonfiato
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lasciano a te?» replicò il ragazzo che prima le
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1949
M.P. avevano ripreso il loro metodico lavoro di
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stoffa a contatto con il reagente si scoloriva, senza
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senza troppi complimenti spogliava il malcapitato e lo consegnava
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di Nannina le sollevò il mento con due dita
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Nannina. E nel pronunciare il suo sì l’americano
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mani, essa già disponeva il suo animo all’attesa
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1949
aspettativa del sempre nuovo il suo sguardo si ravvivava
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1949
mai di sorpresa, giacché il suo futuro essa lo
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1949
Indisposta come sempre verso il presente, rispose con malgarbo
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che spaccava in due il vicolo e da una
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1949
ammaccando don Tremendina! Facesse il santo se deve fare
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1949
santo se deve fare il santo; e ci lasciasse
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1949
al fornello. «È cominciato il freddo» aggiunse poi «e
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1949
freddo» aggiunse poi «e il caffè è l’unica
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1949
ad aggirarsi inquieta tra il fornello e l’acquaio
171
1949
Nannina tacque e seguendo il filo dello sguardo di
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1949
come se dovesse sfogliare il suo segreto per sparpagliarne
173
1949
non aveva alcuna importanza il fatto che lei fosse
174
1949
l’orologio.» ¶ Elvira ritrasse il suo sguardo in casa
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1949
concedergli un riposo dopo il lungo peregrinare, lo posò
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suga.» A questo punto il timore che la sua
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1949
io, picceré. Su, pigliati il caffè che si raffredda
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1949
disse la ragazza dopo il primo sorso. ¶ «Parli sul
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1949
a quindici giorni prima. Il chiromante le aveva detto
180
1949
Elvira. «I guaglioni poi il chiamano Mamma e Papà
181
1949
la verità, donn’Elvì!» ¶ «Il mangiar buono, figlia mia
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1949
Certo» sentenziò Elvira rilanciando il suo sguardo sulla strada
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1949
una donna vuol fare il male trova centun’occasione
184
1949
e riportando in casa il suo sguardo cominciò a
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1949
detto mai, e neppure il cognato mio si è
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1949
segnò con un’occhiata il lato destro. ¶ «E va
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1949
si contenne e abbassò il capo in segno di
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1949
lo sgrondò agitandolo per il bavero e lo appese
189
1949
acquaio. ¶ «Così non bagna il pavimento» disse. «Si può
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1949
Me’» fece Elvira assecondando il capriccioso cliente nel tardivo
191
1949
voi? Ditelo, se avete il coraggio: la verità, però
192
1949
nel gesto che sapeva il più offensivo per Elvira
193
1949
logico, dicevano tutti. E il chiromante non se ne
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1949
l’onorificenza. Era ormai il comm. della Corona d
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1949
di sopra Toledo; ma il popolino di quei vichi
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1949
mentire allora, quando vide il Re con la corona
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1949
Imperatore o quando vide il Principe esule, e non
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1949
nei mesi che precedettero il referendum egli spiegava: ¶ «Monarchia
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1949
cui volgeva le spalle il chiromante durante le sue
200
1949
domandate che cosa rappresentò il tempo della Baraonda e
201
1949
sua storia privata, per il peso della tanta gente
202
1949
piovoso; portandosi in giro il peso della sua carne
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1949
impedirono la Military Police, il filo spinato, gli off
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1949
limits ad ogni cantone, il sospetto, le perquisizioni. A
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1949
muro, una leggenda impediva il passo al soldato americano
206
1949
manca; e si formava il vuoto intorno a loro
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1949
i due M.P. il vuoto si ripopolava e
208
1949
si facevano restii, ma il passo, seppure cauto, era
209
1949
a portata di mano: il “18” il “28” il “48” il “94” coi
210
1949
portata di mano: il “18” il “28” il “48” il “94” coi loro
211
1949
di mano: il “18” il “28” il “48” il “94” coi loro numeri
212
1949
mano: il “18” il “28” il “48” il “94” coi loro numeri luminosi
213
1949
permesso non concedeva scelte, il “domani si può morire
214
1949
Vincenzini raccoglievano, Nannina rivendeva il giorno dopo ai signori
215
1949
la cooperazione e cominciava il distacco. I signori si
216
1949
over sea era sofisticata. Il caffè non sa di
217
1949
non sa di caffè; il cioccolato sa di carruba
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1949
caramelle sanno di medicinali; il formaggio sa di sapone
219
1949
zuppa di piselli e il brucior di stomaco? e
220
1949
ritrovare in quelle cose il sapore della libertà e
221
1949
spalle del cognato e il crine, ormai consunto, pungendola
222
1949
crine consunto della giacca: «Il cognato mio dice sempre
223
1949
assali: che lei fosse il primo anello di una
224
1949
le impediva di udire il mondo di fuori. Carmelina
225
1949
per darti da mangiare.» ¶ Il disgraziato è il marito
226
1949
mangiare.» ¶ Il disgraziato è il marito, cognato di Nannina
227
1949
una mensa del porto. Il postino faceva di tutto
228
1949
tutto perché si dimenticasse il suo passato; finché un
229
1949
ad altri mentre superava il terzo sbarramento di controllo
230
1949
un terzo. ¶ Finché giunse il turno del postino: ¶ «Fascista
231
1949
postino: ¶ «Fascista?» gli domandò il mastodontico M.P. con
232
1949
fazzoletto rosso al collo. ¶ Il postino si fece più
233
1949
Si.» ¶ «Finalmente uno» esclamò il milite statunitense ai suoi
234
1949
suoi compagni e invitò il postino ad uscire dalla
235
1949
fila. Congedati gli altri, il postino fu accompagnato in
236
1949
manate e di pugni. Il povero postino esterrefatto non
237
1949
in città. ¶ Era questi il disgraziato che Nannina avrebbe
238
1949
l’avrebbe inseguita, né il cognato che stava dentro
239
1949
le labbra del bambino il capezzolo che dal troppo
240
1949
in un volo scopri il cielo basso sopra le
241
1949
che non deve scontentare il cliente. ¶ «Signor Me’» dice
242
1949
cliente. ¶ «Signor Me’» dice «il vostro, speciale, sta in
243
1949
è bisogno di raccomandazioni? Il caffè che prendete qui
244
1949
mandato» dice Nannina lisciando il braccio che il signor
245
1949
lisciando il braccio che il signor Mele ha lasciato
246
1949
battiamo tutti. Come conosciamo il caffè noi che lo
247
1949
bisognava capire qual era il sacco che era stato
248
1949
paffuta di don Giosuè, il suo animo gentile e
249
1949
complice mentre lui sorbisce il caffè, e avvicina la
250
1949
lunga occhiata. Non basta il vapore della espressi a
251
1949
Per te.» ¶ «No, per il figlio, invece.» ¶ «Che figlio
252
1949
sabato, perché dice che il professore ha una potenza
253
1949
morto.» ¶ «A lui naturalmente il professore ha detto che
254
1949
professore ha detto che il figlio è vivo…» ¶ «E
255
1949
sapere solamente qual è il giorno buono; e il
256
1949
il giorno buono; e il signor Mele insiste dal
257
1949
le ha dette pure il professore che ha parlato
258
1949
che ci ha ancora il figlio prigioniero in Russia
259
1949
come quello…». ¶ Ciccillo richiama il suo sguardo sperduto nei
260
1949
Poi arriva da Erminio il saponaro e fatti dare
261
1949
per le tazze…». Segue il bambino fin sulla strada
262
1949
un avventore ha arrestato il passo esitante. ¶ «Favorite, don
263
1949
forza sull’ultima “o” il passino al bordo della
264
1949
Francesca si è collocato il primo rintocco del Sacro
265
1949
invece i minuti sogguardando il precipitare dell’ora sulla
266
1949
per ottenere da Ciccillo il permesso di uscire. E
267
1949
alla strada, ma come il presagio di un pericolo
268
1949
ogni sabato le stringe il cuore. Don Tremendina chiama
269
1949
Addio Nannina bella!» dice il figlio del barone Pananca
270
1949
e: «addio bellezza» soggiunge il figlio del cavalier Capezzuto
271
1949
ancora dei ragazzi, frequentavano il Liceo, quando assaggiarono la
272
1949
assaggiarono la prima volta il carcere. Ora sfoggiano vestiti
273
1949
di date, come dice il chiromante. ¶ «Allora io vado
274
1949
panni sciorinati al sole. ¶ Il chiromante aspetta lei, come
275
1949
LONTANANZA O D’INTERESSE – IL COMM. LONEGRO VI CONSIGLIA
276
1949
fissava più a lungo il volto d’inchiostro scolorito
277
1949
visitò la prima volta il mago aveva già superato
278
1949
necessari ad essere pronunciata. Il potere magico, egli diceva
279
1949
ospedale da campo, e il Re Soldato nel suo
280
1949
sorriso a lucerna se il soldato Lonegro, incoraggiato forse
281
1949
ardiva chiamare Sua Maestà il Re. Subito un capitano
282
1949
sussurrò: ¶ «Sei ammattito?» ¶ Ma il soldato Lonegro forte della
283
1949
ripeté: ¶ «Maestà.» ¶ Sua Maestà il Re Soldato si volse
284
1949
fortuna del paese» disse il Re rivolto a qualcuno
285
1949
e dimenticò Lonegro; ma il soldato Lonegro non dimenticò
286
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la sua Casa. Appena il Principe di Piemonte prese
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ottenne un’udienza, ma il Principe non volle affidargli
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nessuna licenza e nemmeno il portasigarette d’argento con
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la sua bellezza tiepida, il suo sguardo che s
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bottegaio allora essa infiora il numero degli espressi con
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e su quello colloca il nome del cliente con
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raccomandazioni del caso: ¶ «Per il signor Diomede, tre lunghi
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carattere volitivo e irresoluto. Il più piccolo dei suoi
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bustina di zucchero accanto. Il più grande vuol specializzarsi
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stesso si china sotto il bancone, prende una bottiglia
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esclama Mastrovincenzo vedendo entrare il ragazzo trafelato. ¶ «Ora ora
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Ti trattano bene» commenta il principale indossando la sua
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sua tuta azzurra. ¶ «Principà il detto dice: o danaro
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Quelli che mi date il sabato voi… Quelli che
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Quelli che mi dà il Governo ogni sei mesi
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mi dà col Lotto il sabato.» ¶ È disposto al
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disposto al buon umore il vecchio ora che, resuscitato
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riesce a fargli ritrovare il sapore della vita che
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la notte assecca sotto il suo palato e che
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scomoda solo per raggiungere il vicino gabinetto. ¶ Di notte
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a sirena da rimontare, il quadro di una Aprilia
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fuori uso. È tramontato il tempo in cui si
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hanno imparato anche loro il proverbio di Mastrovincenzo che
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con tinte sgargianti esclama: ¶ «Il cavallo vecchio va a
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fesso.» ¶ Ora si vende. Il vecchio e il nuovo
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vende. Il vecchio e il nuovo. Tutto si vende
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Sai come dice Pulcinella?» ¶ Il ragazzo alza le spalle
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un colpetto sulle spalle. ¶ Il ragazzo si allontana battendosi
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ragazzo si allontana battendosi il culo della bottiglia nel
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e zufola. Michele solleva il capo dal cofano del
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ti ho detto niente.» ¶ Il ragazzo si avvia nella
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asseconda col ginocchio scontento il grembiule troppo lungo sulle
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sue gambe esili. ¶ III ¶ Il sabato accende una nuova
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i mille bottegai che il sabato infiorano le loro
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sulla porta ad adescare il passante. I sarti approfittano
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come lo ha battezzato il parroco del Santissimo Rosario
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bucce di limoni esauste. ¶ Il sabato è pure il
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Il sabato è pure il giorno che il forestiere
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pure il giorno che il forestiere sceglie per attraversare
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ai suoi sfoghi. E il giorno di don Giosuè
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dal Vomero, per visitare il celebre chiromante di vico
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Ma non imbocca mai il palazzo deciso; si sofferma
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indietro, e in fila il Bar Babilonia. Lo frequenta
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c’era in mezzo il letto di ottone a
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basso trasformato in bar. Il letto maritale, arretrato dietro
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letto maritale, arretrato dietro il tramezzo con le specchiere
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Un’insana curiosità attraversa il corpo robusto di don
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ferita che richiama tutto il sangue e lo lascia
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a martello. ¶ Nannina, scorgendo il visitatore che ha pagato
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Me’.» ¶ «Nannina bella!» canta il signor Mele, che entrando
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lampade fluorescenti si sbianca, il suo bel colorito rimane
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filo e batte contro il ferro di un vecchio
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mastino al fianco. Solo il cane pare non abbia
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Ha l’aria seccata il mastino, e muove i
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solo per pietà verso il suo padrone. ¶ La Vigile
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vicoli rubano dalle traverse il respiro alla grande arteria
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meno traballante per appoggiarvi il suo piede gonfio d
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in cui mette tutto il suo mal di schiena
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l’occhio destro ora il sinistro, quasi a contare
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un sospiro quando riode il passo uricemico di don
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è già pronta e il guardiano vi cerca una
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positura facendola gemere sotto il suo corpo massiccio. ¶ «Accoglie
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Mastrovincenzo e si accarezza il troncone di gamba che
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poi. ¶ Don Luigi ama il vino robusto del suo
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questo cane?» ¶ «Fa ancora il suo servizio… Comunque quando
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aria, laddove dovrebbe esserci il piede, come se la
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dopo l’amputazione. ¶ Quando il barellista dell’ospedale, dove
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parlare di gamba mosse il troncone e fece una
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E pigliatevele. Stanno sotto il giornale.» ¶ Ciccillo si servi
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letto. Era piccolissima; sollevò il coperchio e trasse fuori
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poi v’insegno pure il posto quando ci vorrete
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si allontanava con sotto il braccio la cassetta contenente
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la piango… Mi piango il dolore, avete capito?» ¶ Don
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dal cuore del compagno il ricordo dolente della sua
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Be’ e che dice il principale?» ¶ «Se continua così
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lavorare veramente so’ poche. Il rimanente è tutta roba
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e gli indica con il mozzone della gamba la
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che s’era fatto il camioncino se l’è
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raggio di sole colpisce il balcone del chiromante, e
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balcone del chiromante, e il vetro diventa di brace
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secondo piano dove abita il barone; un deschetto compare
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giornata a voi… Cammina!» Il cane si muove strofinandosi
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che continua a battere il coltello contro l’acciarino
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II ¶ Passa di nuovo il polmonaio ogni sabato, come
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calce mezza Speranzella; divorano il polmone e non si
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appena a terra, agita il sacco vuoto per disperdere
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disperdere le bestie avide. ¶ Il conducente scende dall’altro
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nel bar più vicino. ¶ Il Caffè Babilonia è gremito
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riempirlo, che l’ultimo, il conducente, deve chiedere il
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il conducente, deve chiedere il suo espresso dalla strada
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in fretta, che tengo il camion coi freni uno
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presto, pensa Ciccillo sbirciando il camion dagli specchi del
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del suo bar che il sole del sabato accende
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collegarsi a quei traffici il ricovero d’urgenza di
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Mastrovincenzo e più tardi il ritrovamento della penicillina per
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di un verde pallore il volto dei clienti. ¶ «Eccolo
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la strada da dove il conducente del camion della
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e s’avvia verso il suo camion. Prima di
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lingua e palato è il sorriso di Nannina, la
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che dice il giornale? Il giornale dice così che
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nel “Risorgimento” ci fosse il suo nome e cognome
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dove. A buon intenditore…» ¶ Il mago inforcava gli occhiali
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scambi di vedute fra il Governo militare Alleato e
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Governo militare Alleato e il Governo dei Traditori Italiani
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di tutte queste cose il mago non riusciva ad
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si limitava a scrollare il capo come a dire
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combinate, si può sapere?» ¶ Il mago che per non
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andate sempre più diradandosi. Il caffè cominciava a trovarsi
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Cafettèra, impegnata a trasmettere il suo pensiero a varie
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ne andate così?» ¶ «È il mio mestiere ormai! Gli
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pesce, soprattutto pesce…» ¶ «Perciò il pesce è diventato così
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fare adesso, Elví, e il tempo libero vola che
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c’entra? Ormai è il mio mestiere… Questo stavo
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raddoppiavano o moltiplicavano. Né il comando inglese gli poneva
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mi deste voi per il re?» ¶ «A proposito? Che
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al doppio, proprio per il re.» ¶ «Per portarle a
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al papà di tutto il movimento monarchico, un colonnello
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Me l’hanno presentato il mese scorso e ora
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giornali dice che è il re che ci paga
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Dice: ma come è il re che ha bisogno
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dalle mie mani!» ¶ «Ma il vestito a Nanninella, almeno
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Glielo farò a Nannina, il vestito, come pure le
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Pascalotto, ma quando sarà il momento…» ¶ «Ma che ne
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Aveva allora ripreso frettolosamente il suo sacco di danaro
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giornata.» ¶ Nannina, che tutto il tempo era stata a
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era stata a comprare il pepe senza muoversi dalla
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sfiorare dal sacco che il milionario si sollevava sulle
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segno di no. ¶ XVI ¶ Il giorno della Cafettèra doveva
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due notti qualsiasi, ha il pregio di arrivare ultimo
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vicoli dov’è noto il tortuoso cammino che il
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il tortuoso cammino che il sole deve compiere tra
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e biancheria per raggiungere il selciato. Eppure il sabato
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raggiungere il selciato. Eppure il sabato non manca mai
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e con qualche indumento il più possibile nuovo. Se
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sia fermata da “Rafele” il pizzaiolo, da Pica la
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la pasticciera, da “Arturo” il parrucchiere, o da Maruzza
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parrucchiere, o da Maruzza il farmacista, o al “94” di
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solenne rito di maggio. ¶ Il maggio intanto si era
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appoggiare le spalle durante il giorno; ed Elvira – che
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Elvira raccomandava al Signore il compimento dell’opera da
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in Parrocchia e raddoppiava il fervore nel recitare le
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Padre Ferdinando e faceva il guardaportone – vestiva di bianco
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ne viene da me il vice Parroco, e mi
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su e giù per il presbiterio, ogni tanto accennando
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doveva seguir dietro tutto il suo lungo corpo a
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S. Rita! Questo è il loro mese, maggio. Ma
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Ma questo è pure il mese di altre cose
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dovuto faticare per trovare il posto al claxon, che
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a che doveva servire il freno su quel carroccio
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di un guaio offrendo il suo mezzo di trasporto
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Nuovo, una fascina per il fornaio di vico Tre
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sacco di segatura per il nichelatore di vico Monte
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baccalà, pesce fritto. ¶ Conquistato il grosso pane imbottito, Pascalotto
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non gli danno neppure il tempo di portarsi il
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il tempo di portarsi il pane alle labbra la
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Cantiniere; e non fare il difficile! Pascalotto non sa
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leva a malincuore, posa il pane sul predellino e
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forma di “M” per il “Mondragone”, e di questo
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forma di “G” per il “Gragnano”, ma di questo
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nessuno ne beve, tranne il padrone, che gli piace
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negli occhi degli operai il significato di quel che
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riprendeva a mangiare; ma il pane aveva perduto la
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continuavano a cantare finché il giorno non moriva lento
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Michele non ricordava più il sapore di quel pane
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timone e trascinandosi dietro il carroccio, come si trascina
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era sentito visto, neppure il suo carroccio che gli
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imbasciata della Pizzicatella; e il giovane che era venuto
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Vapore e don Armando il Messico, magliari tutti e
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fatto d’essere stati il primo in Russia e
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primo in Russia e il secondo nel Messico durante
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qualunque commercio facile, persino il magliaro. Hanno trovato l
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quei giovani intraprendenti. E il parente della Pizzicatella poteva
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sorprendere con ancora indosso il cappotto coprimiseria. Voleva farsi
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con quel secco rifiuto il colloquio, ma temendo di
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chi devo rivolgermi.» ¶ Ma il giovane magliaro aveva già
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e stava ora agitando il braccio in segno di
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carezza era emerso poi il dito mignolo munito d
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elegante e strafottente. ¶ Fallito il tentativo di opporre Michele
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madre, e di farne il principale accusatore, la Pizzicatella
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sentitemi bene”, deve venire il momento che la Cafettèra
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un aiuto. “Come sarebbe? Il re ha proprio bisogno
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di quella miseria? Ma il re lo sa come
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che Ciccillo aveva compiuto il suo dovere coniugale. ¶ Qualcuno
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così facile, come se il pacco stesse sotto le
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le vostre mani!” ¶ Forse il gruzzolo non esiste che
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lui, senza aspettare proprio il giorno di precetto per
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La Cafettèra non ignorava il mare di voce che
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un giorno aveva viste il re, il vecchio re
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aveva viste il re, il vecchio re che se
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estate della magia. E il re si abbracciava con
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piangeva… ¶ «Ma chi piangeva, il luciano oppure il re
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piangeva, il luciano oppure il re?» ¶ «Tutti a due
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sopra non riceveva che il riverbero della stanchezza. ¶ «Vi
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una vanteria, per attribuirsi il merito di qualcuna delle
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Avete sentito che dice il giornale? Il giornale dice
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che se si rivolta il cuscino, già sto sotto
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soltanto la morte? Perciò il vero signore e il
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il vero signore e il vero pezzente si mettono
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come si ritrovano. “Viva il re?” fa uno e
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fa uno e “viva il re!” fa l’altro
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fa l’altro. Così il re può mettere la
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ora.» ¶ «Mi credete» disse il giovane, e abbassando la
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l’ha voluto!» disse il ragazzo, che in quel
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allo zecchinetto) ora sfidava il parlare proverbiale di Mastrovincenzo
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avesse spinto lui, con il suo parlare sentenzioso, a
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di volgere in ischerzo il discorso troppo serio per
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troppo serio per ricondurre il ragazzo nei limiti della
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è? È come dice il proverbio: più dai biada
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di male? Che è il primo sarto che esce
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vecchio.» ¶ «Chi sa» fece il ragazzo trasognato. «Ma poi
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che ci vuole ?» disse il vecchio. ¶ «Che ci vuole
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tutti, e che se il re non si sveglia
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noi provassimo a rivoltare il cuscino per dormire meglio
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non v’offèndete» disse il ragazzo «ma voi sareste
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com’è che tenete il ritratto del re nel