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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Umberto Fracchia, Il perduto amore, 1921

concordanze di «il»

nautoretestoannoconcordanza
1
1921
cogliere fiori sull'argine. Il cavaliere era stato sbalzato
2
1921
Poi aveva temuto che il cavallo, galoppando per il
3
1921
il cavallo, galoppando per il sentiero, la travolgesse, si
4
1921
subito, soccorrere lei e il ferito. Ma Silvina, che
5
1921
incominciava appena ad alzare il tono della voce, e
6
1921
e quando infine, stanco, il campanile tacque, la strada
7
1921
dinnanzi alla porta, sotto il glicine, ma il mio
8
1921
sotto il glicine, ma il mio pensiero non poteva
9
1921
che ora riposava sotto il mio tetto, dopo essere
10
1921
nude del fiume, mentre il suo irlandese impazzito caracollava
11
1921
della morte, a pesare il dolore sul palmo della
12
1921
come fa Amleto con il teschio di Yorik. Io
13
1921
i suoi sogni, cioè il suo spirito, il suo
14
1921
cioè il suo spirito, il suo pensiero, la sua
15
1921
sentito quanto fosse lieve il peso del suo corpicino
16
1921
Ma in quel momento il suo orgoglio l'aveva
17
1921
così doloroso e appassionato, il suo bell'abito scuro
18
1921
momento alla stanza dove il ferito riposava, vidi al
19
1921
giallo di una veilleuse il suo respiro calmo nel
20
1921
veramente vi seduce oltre il limite della vostra vita
21
1921
quello stesso luogo dove il caso vorrà che io
22
1921
Poi pensavo che forse il caso non era stato
23
1921
guarda tutte le cose. Il mondo non gli sembrava
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1921
e sperimentato come me il sorriso d'una donna
25
1921
udito mio padre dare il catenaccio alla porta, poi
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1921
a dormire. A vegliare il ferito avevano lasciato Battista
27
1921
e chiusa. Poi spensi il lume e la luce
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1921
nel corridoio per vedere il raggio di luce che
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1921
contro quella fessura illuminata il contorno appena distinto di
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1921
in pieno giorno. Con il viso appoggiato contro il
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1921
il viso appoggiato contro il battente, ella guardava nella
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1921
e fra lei e il letto doveva levarsi qualche
33
1921
vedere, ella doveva allungare il collo ed alzarsi sulla
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1921
gli occhi e spazzando il pavimento con le mani
35
1921
poca luce della fessura, il suo viso era completamente
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1921
continuai, — e parlando accesi il lume, — che cosa stavi
37
1921
per ogni verso sotto il suo viso — questa lettera
38
1921
quando eri mezzo svenuta? ¶ Il viso di Silvina si
39
1921
nelle spalle e scrollò il capo. ¶ — Allora, esclamai, quando
40
1921
presto in fondo, e il suo viso non si
41
1921
si scompose, non ebbe il più lieve moto nè
42
1921
modo, voi uomini! ¶ Abbassai il capo e mossi qualche
43
1921
hai mai voluto sapere il bene che io ti
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1921
tutta intenta a intrecciare il nodo della sua cintura
45
1921
poi tranquillamente, senza interrompere il lavoro delle sue dita
46
1921
A me non importa. ¶ Il fiocco della cintura era
47
1921
guardare l'uscio per il quale se ne era
48
1921
felice! ¶ Silvina ripiegò indietro il capo e i capelli
49
1921
raccolta le idee pratiche. Il grande affare di Porfirio
50
1921
porta in porta con il suo vecchio sacco sulle
51
1921
vecchio sacco sulle spalle, il tubino unto calato sugli
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1921
solita modestia e semplicità. Il suo tesoro lo portava
53
1921
vestito scozzese, senza affrettare il passo imbucava la prima
54
1921
avrebbe dovuto svegliarsi con il pensiero deciso di affrontare
55
1921
di quella strana avventura, il vecchio Porfirio non si
56
1921
autunno era trascorso: incominciò il grigio inverno. Io allora
57
1921
di là. Ma sempre il peso vivo dei miei
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1921
per ironia, si chiama il banchetto della vita. ¶ La
59
1921
squallide, i campi grigi, il bosco tutto giallo e
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1921
subito soffocata di primavera. Il cielo non aveva più
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1921
erano scomparse, come se il loro compito fosse di
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1921
quelle sere si festeggiava il compleanno di Silvina. Eravamo
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1921
anulare destro, ed era il dono che le avevano
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1921
stato in città tutto il giorno, e la diligenza
65
1921
che lui per incominciare il pranzo. Ed egli entrò
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1921
mi sentii tutto gelare il sangue e chiusi gli
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1921
sedette soddisfatto e spezzò il suo pane. ¶ PARTE TERZA
68
1921
Porta vestiti sfarzosi che il principe paga per lei
69
1921
madre, sono ora grandi il doppio e cerchiati di
70
1921
anche continuando a passare il pettine nelle sue chiome
71
1921
ad annodarle, per tutto il tempo mia madre la
72
1921
di solito cupe come il suo carattere, fogge capricciose
73
1921
più stravaganti delle nuvole. Il suo segreto, credo, consisteva
74
1921
senza scomparire del tutto, il suo corpo piccolo stava
75
1921
Così vestita pareva che il suo abito la portasse
76
1921
la vedeva passare per il giardino o muoversi per
77
1921
novità dei suoi modi, il suo carattere scontroso e
78
1921
la sua pettinatura per il solo gusto di stabilire
79
1921
viva percezione di tutto il male di cui la
80
1921
ringhiere s'intrecciò poi il glicine, che ora fiorisce
81
1921
per i prati verso il greto del fiume. Lo
82
1921
metteva di passo lungo il fossato, come uno che
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1921
cosa è stato? ¶ Alzammo il capo e la vedemmo
84
1921
che guardava lontano, verso il fiume, dove noi non
85
1921
siepe e, correndo per il viottolo lungo il fosso
86
1921
per il viottolo lungo il fosso, vidi finalmente Silvina
87
1921
con gli occhi chiusi, il respiro soffocato, incapace di
88
1921
soffocato, incapace di parlare. Il suo piccolo cuore batteva
89
1921
caduto... ¶ Allora guardai verso il fiume, vidi un cavallo
90
1921
la mia corsa verso il fiume. Mio padre, seguito
91
1921
uscì dalle sue labbra. Il suo corpo era inanimato
92
1921
Appena adagiato sul letto il ferito riaprì gli occhi
93
1921
piedi. ¶ Fummo chiamati per il pranzo, ma il posto
94
1921
per il pranzo, ma il posto di Silvina rimase
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1921
avevo lasciata, Silvina piangeva. Il cavallo s'era imbizzarrito
96
1921
lei, mentre ritornava per il sentiero a casa, dopo
97
1921
colori meravigliosi, e sopratutto il sangue, di cui tutte
98
1921
tramonti d'estate. Ma il verde di quella gemma
99
1921
tutti, e senza neppure il tempo di fiatare, se
100
1921
suoi calzoni, nella quale il furbo ragazzo aveva fatto
101
1921
facchino. All'Alhambra esercitava il nobile mestiere di sguattero
102
1921
i muri. — Guarda, disse il maestro di casa che
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1921
come la stoppa, e il suo viso era tutto
104
1921
mezzodì Bombita si slacciò il grembiule e lo buttò
105
1921
incontrava lungo la via. Il mercato era semi deserto
106
1921
passare in fretta lungo il molo. I cani randagi
107
1921
tirata a secco dietro il casotto dei doganieri, dove
108
1921
rideva silenziosamente, e batteva il pugno sul ginocchio dove
109
1921
sul ginocchio dove sentiva il duro dello smeraldo. Lo
110
1921
gomiti sulle ginocchia e il mento sui pugni chiusi
111
1921
la schiena, Bombita, ficcato il dito nel buco della
112
1921
luce lo smeraldo che il sole d'un tratto
113
1921
poco a poco, abbassando il braccio, gliela calò sul
114
1921
la toccò, e, abbassato il capo, stette silenziosa e
115
1921
e tenendola aperta contro il sole, guardava le belle
116
1921
Certo che cosa era il nastro dorato di Rosina
117
1921
sopra un sasso, perchè il sole lo illuminasse in
118
1921
e, vedendole gocciolare contro il sole d'oro, pensava
119
1921
felice se avesse conosciuto il segreto per trasformare quelle
120
1921
aveva cessato di segnare il tempo. Anche Porfirio era
121
1921
come quell'orologio, e il suo cuore aveva da
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1921
eredità favolose, affari indovinati. Il sogno costante di Porfirio
123
1921
porta in porta, con il suo sacco in spalla
124
1921
tutto guadagno. ¶ Fra sè, il vecchio meditava sulla sua
125
1921
false gemme del mare. Il suo tubino calato sulla
126
1921
tubino calato sulla fronte, il naso arcigno, la pipa
127
1921
una bella collana; ma il nastro d'oro di
128
1921
non avrebbe più portato il nastro di Andromaco come
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1921
Andromaco come se fosse il più bel nastro dell
130
1921
ricompravo io. ¶ Egle abbassò il capo. Quindici soldi! Forse
131
1921
pietra verde! ¶ Porfirio sentiva il suo vecchio cuore scoppiare
132
1921
scoppiare, e di sotto il tubino nero gli gocciolava
133
1921
intera. ¶ Allora Porfirio afferrò il suo sacco per il
134
1921
il suo sacco per il collo, lo squassò e
135
1921
lo sbatacchiò per terra. Il vecchio orologio, risvegliato da
136
1921
in fondo? Questo è il sacco nero dove sta
137
1921
stupenda, come se per il tetto scoperchiato vi fosse
138
1921
sublime benefattore, e quando il pensiero della Divina Provvidenza
139
1921
candela illuminava in tutto il suo splendore, egli pregò
140
1921
al sole di anticipare il tramonto. Non essendo che
141
1921
per conto proprio, spense il moccolo, e stringendosi al
142
1921
lettuccio di stracci. Ma il sonno non fu così
143
1921
raggio di sole, attraverso il folto fogliame, cade a
144
1921
Ma avendo già pagato il suo tributo d'entusiasmo
145
1921
non discernevo chiaramente che il bianco degli occhi. Riconobbi
146
1921
Prima che io avessi il tempo di parlare, mi
147
1921
seno, mentre con tutto il corpo aderì al mio
148
1921
corpo, tanto che sentivo il suo cuore battere contro
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1921
suo cuore battere contro il mio. ¶ — Pazza, pazza, — dissi
150
1921
di incenso, vaporava contro il mio viso un odore
151
1921
io penavo a respirare. Il suo cuore batteva sempre
152
1921
Soave mi trascinò verso il fondo del corridoio e
153
1921
follia. Le sue labbra, il suo mento tremavano, e
154
1921
fronte e sulle gote. Il suo povero corpo scompariva
155
1921
mi sentivo morire. Nuovamente il mio cervello si riempiva
156
1921
svenuta si abbandonò contro il muro. Poi riaprì gli
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1921
delle due imposte contro il muro, un tumulto di
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1921
muovo: ero fredda come il marmo. Si direbbe che
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1921
strada, ed io con il cuore in bocca mi
160
1921
cascata la lingua per il troppo gridare! E si
161
1921
piangere e a battersi il petto: — Maria Vergine, perdonatemi
162
1921
Sterpoli che ne esce. Il vicolo è stretto e
163
1921
Mi faccio piccina contro il muro. Sterpoli cammina adagio
164
1921
indietro. Io mi nascondo il viso nello scialle e
165
1921
uscita, sono tornata su, il cancello era aperto, una
166
1921
e gli abbracci, e il resto? Vuoi che io
167
1921
doleva. Nelle orecchie avevo il tumulto di una burrasca
168
1921
del piede, ma sopratutto il mio ridere a scatti
169
1921
barcollando, disfatto, esausto, ripercorrevo il corridoio per rientrare nella
170
1921
disse, — sei tu... ¶ Abbassò il capo, si passò un
171
1921
Dove sei stato? ¶ XI. ¶ Il silenzio che seguì fu
172
1921
tutto era svanito. Rimaneva il peso inerte di un
173
1921
detto: — Sarò tua. Tutto il male sarà compensato. Tu
174
1921
ti apriremo le porte. Il mondo sarà tuo. Promettere
175
1921
e mi avvolse con il suo sguardo buio, beffarda
176
1921
come una madre guarda il suo bimbo morto. Poi
177
1921
morire? Perchè uccidersi? E il mio furore cresceva, cresceva
178
1921
sua luce da cimitero. Il cancello era socchiuso. Guardandomi
179
1921
io! — rispondo. Poi alzo il braccio, lo alzo appena
180
1921
quel rumore mi gelò il sangue. Mi pareva d
181
1921
un angolo e attesi. Il buio era opprimente. Soffocavo
182
1921
si avanzava strisciando. Sentivo il suo alito gelido sulle
183
1921
cagionava nessuna maraviglia, nè il fatto di esser disteso
184
1921
sul letto, vestito, nè il fatto di esser desto
185
1921
scritto soltanto per alleggerire il peso dell'anima mia
186
1921
invitano nella loro intimità il maggior numero di persone
187
1921
molti cuscini disseminati sopra il tappeto, e là rimase
188
1921
di ogni altro Clauss, il quale pure all'apparenza
189
1921
poi non ne ebbe il tempo, perchè se ne
190
1921
seguirono la notte e il giorno dopo ci condussero
191
1921
delle sue tempie, come il rosso crudo di cui
192
1921
Anche più tardi, quando il delirio che per intere
193
1921
scarpette e rovesciando indietro il capo disse con semplicità
194
1921
sua sorella. ¶ Strana creatura! Il suo corpo aveva quindici
195
1921
ai suoi polsi. E il suo viso era invece
196
1921
azzurri, e pesanti come il ferro. ¶ — Ah! io capisco
197
1921
si strappò di testa il grande cappello di paglia
198
1921
me lo riaprì sotto il naso. Poi mi si
199
1921
si buttò con tutto il suo peso contro la
200
1921
pensi tu... ¶ Io scossi il capo ed ella soggiunse
201
1921
Dove ci conduce talvolta il nostro insensato desiderio di
202
1921
No? Non credete che il segreto della felicità sia
203
1921
nella propria casa dopo il trionfo, e incontra Calpurnia
204
1921
del triclinio. — Calpurnia, dice, il tuo abito è poco
205
1921
sei troppo bello per il marito di Calpurnia. E
206
1921
la sua grande felicità, il suo smisurato orgoglio, annegano
207
1921
ha, per un uomo, il suo lato interessante. E
208
1921
bello e stupido ragazzo, il quale non possedeva se
209
1921
era senza dubbio tutto il suo orgoglio e la
210
1921
la vedono i fanciulli. Il mare, la brezza leggiera
211
1921
e cercavo di nascondere il mio turbamento portando spesso
212
1921
mio turbamento portando spesso il bicchiere alle labbra per
213
1921
anch'io con tutto il resto. Ma mi sollevai
214
1921
orecchio. E poi udii il rumore di un bacio
215
1921
ritmo cercavo di misurare il mio passo. Non sapevo
216
1921
seduto in fondo, dietro il banco, tra le bottiglie
217
1921
a un tavolo, battei il pugno due o tre
218
1921
si alzò, mi portò il boccale e il gotto
219
1921
portò il boccale e il gotto, e rimase appoggiato
220
1921
guardarmi. Mi sembrava che il suo viso giallo e
221
1921
Poi inzuppai nel boccale il fazzoletto e incominciai a
222
1921
signore, — disse l'oste. — Il vino non serve... ¶ Aveva
223
1921
se ne tornò dietro il banco, a rintanarsi fra
224
1921
rintanarsi fra le botti. Il mio dolore cresceva. Se
225
1921
bianca e inafferrabile, e il mio tormento cresceva tanto
226
1921
nessun male alla fronte. Il male era tutto dentro
227
1921
fronte a me stava il mare e che quella
228
1921
rumore fastidioso era appunto il rumore dell'onda. La
229
1921
molto semplice, molto facile... — ¶ Il desiderio di morire era
230
1921
un braccio. ¶ Egli scosse il capo, sospirò, si volse
231
1921
bevuto. Ti si vede il vino rosso, sulla faccia
232
1921
Che cosa importa tutto il resto? Che cosa può
233
1921
Che cosa può darci il vino? Il nostro cuore
234
1921
può darci il vino? Il nostro cuore è frollo
235
1921
essere. ¶ Tacque e scosse il capo. Strinse più forte
236
1921
che gira. Non è il cuore. Sento anche il
237
1921
il cuore. Sento anche il cuore. È un'altra
238
1921
sera sarò tua. Tutto il male sarà compensato. Tu
239
1921
e, cercando di vincere il tremito dei miei ginocchi
240
1921
imposta e vidi contro il muro, nell'oscurità fonda
241
1921
una fessura dell'uscio; il suo riso vitreo mi
242
1921
miei abiti goffi e il mio volto infantile, fra
243
1921
lento e pesante lungo il corridoio e Sterpoli entrò
244
1921
ha colpito sul viso... ¶ Il riso si spense sulla
245
1921
un cane? Io sono il tuo Lippi! Non ti
246
1921
di molto duro, contro il mio petto, che mi
247
1921
un cane! Fa sferzare il cavallo e la carrozza
248
1921
la porta chiusa. Suono il campanello e aspetto. Nessuno
249
1921
forte, a lungo; strappo il cordone. La vecchia si
250
1921
ritornata. Forse non ritornerà. — Il malanno! — urlo. — Non è
251
1921
uomo. ¶ Io sentivo contro il mio viso il suo
252
1921
contro il mio viso il suo alito di ubriaco
253
1921
a gravarmi con tutto il peso della sua persona
254
1921
temo che mi manchi il coraggio di dirle nulla
255
1921
al sole lunghissime reti. Il meriggio era tiepido e
256
1921
tiepido e sereno: calmo, il mare, appena ondeggiava. Vagai
257
1921
occhi erano miti e il suo atteggiamento umile. In
258
1921
darò. Così per tutto il resto... ¶ S'interruppe e
259
1921
l'omicida s'impiccò il giorno dopo a un
260
1921
pace. ¶ Mi condusse presso il cancello. Camminando pensai ancora
261
1921
una stanza vicina giungeva il parlottare di più persone
262
1921
avvicinai al pianoforte, sfogliai il quaderno di musica, lessi
263
1921
per guardar da vicino il ritratto di una donna
264
1921
salotto ed attesi. Finalmente il chiacchierìo nella stanza vicina
265
1921
numero? ¶ Si volse, sporse il capo nell'altra stanza
266
1921
in quello spaventoso silenzio, il rumore di un paio
267
1921
La vecchia guardò piuttosto il soffitto, rovesciando le pupille
268
1921
di bianco, mentre tutto il suo viso color di
269
1921
volere ancora da me il signor Clauss? Vuole che
270
1921
gesto intendesse cancellare tutto il passato, ed ambedue ci
271
1921
che io parlassi. Ebbi il pensiero di alzarmi e
272
1921
capo chino, vedevo soltanto il lembo della sua veste
273
1921
signora, non è tutto... ¶ Il suono della mia voce
274
1921
ancora? — domandò Daria. ¶ Sollevai il capo. Ella mi guardava
275
1921
uomo condannato a salire il patibolo, all'alba di
276
1921
che hanno un po' il profumo del reseda. Ebbene
277
1921
ne andò, strisciando, carezzandomi il mento, leggiera, lenta, ed
278
1921
ed io rimasi con il profumo di quella carne
279
1921
di più commovente che il pianto, di più tenero
280
1921
verrò questa sera... ¶ Allora il mio fervore cadde. Mi
281
1921
come se avessi lasciato il mondo buio, muto e
282
1921
di rumori, di musiche (il rotolare saltellante delle carrozze
283
1921
leggiero e inebbriante. Guardai il mio orologio: era ancora
284
1921
in piena notte e il buio e la solitudine
285
1921
angelico. Così la bellezza, il candore, la pietà, l
286
1921
specchio d'acqua offriva il suo grembo translucido a
287
1921
i suoi polsi! Come il suo cuore è indifeso
288
1921
inchina la fronte e il suo viso s'adombra
289
1921
quel giovane finisce male. ¶ Il mercante, che era tutto
290
1921
matto rigò di giallo il cielo cinerognolo. Due preti
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1921
quelle ore di viaggio. Il fiume andava tranquillamente per
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contenti, gli animali soddisfatti, il cielo senza troppo sole
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e senza troppe nuvole. Il mondo intero era calmo
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erano finiti. Si vedeva il porto; s'incontravano carri
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1921
di due santi sconosciuti, il letto di ferro, tutto
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1921
sull'impiantito. Dopo cena il notaio, con molte carezze
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di pel rosso, con il naso tozzo e la
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due sigarette placidamente, leggiucchiando il giornale; ora aveva acceso
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1921
lo dirò. ¶ Mi infilai il soprabito e chetamente uscimmo
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1921
sua mano strinse forte il mio braccio. ¶ — Vuoi credere
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1921
a miagolare una polka, il velario si schiuse e
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sul tavolo e brandiva il bicchiere come una clava
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bicchiere come una clava, il bicchiere che era vuoto
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1921
Che te ne pare? Il diavolo non è dunque
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1921
si deve dunque consolare il corpo? E c'è
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in pubblico, tu e il tuo seguito di servitori
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1921
tavolo per non cadere. Il mantello, aprendosi, lasciò scoperto
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mantello, aprendosi, lasciò scoperto il suo collo, su cui
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1921
diritte fissavano senza tremare il volto della donna; senza
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1921
donna; senza tremare sostenevano il suo sguardo torvo e
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1921
gli stava a fianco. Il volto del giovane di
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1921
e a stento tratteneva il respiro. Pareva che volesse
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1921
tremava, fino a sfiorare il braccio della donna, e
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labbra lunghe, e illuminò il suo viso. ¶ Paolo attendeva
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1921
per voi? ¶ Daria abbassò il capo, respinse con un
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1921
anche capace di piangere? ¶ Il volto di Sterpoli esprimeva
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1921
Non piangete... Non è il caso di piangere! ¶ Ebbi
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voce. Daria infatti sollevò il capo. ¶ — Chi è costui
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vampa che m'affocò il viso m'avvertì che
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Nulla... — ripetei senza comprendere il senso delle mie parole
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un angolo e nascosi il viso fra le mani
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le mani per coprire il mio rossore. Con gli
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1921
accade? — pensavo senza trovare il coraggio di muovermi. Pareva
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1921
e fuggì. ¶ Sterpoli ricevette il colpo sugli occhi come
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1921
dalla stanza. ¶ — Daria! Daria! ¶ Il suo richiamo si ripetè
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io solo lo seguii. Il teatro era ormai semivuoto
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stesso rossore mi avvampava il viso, ed io vedevo
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e apparir lei con il mantello avvolto; e poi
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abbandonare con le mani il mantello che si apriva
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che si apriva scoprendo il suo collo niveo, la
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Non piangete. Non è il caso di piangere. Ella
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di piangere. Ella piangeva. Il suo sdegno, la sua
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1921
contro le mie ginocchia il suo corpo molle, il
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il suo corpo molle, il tepore dei suoi abiti
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1921
vi balbettava di fuggire? Il mio ospite, insomma? — domandavo
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1921
la tenevo stretta contro il mio petto, la baciavo
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Le stelle di cui il cielo ora è pieno
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le musiche del bosco, il canto dei rosignoli nell
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dei rosignoli nell'ombra, il fruscìo dei giunchi (di
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sarei come un orfano il quale conducesse la propria
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o mostrarmi là dove il bosco è più folto
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è più folto, dove il fiume scorre tra le
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è che io soffro il sole, la luce mi
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caso nelle conversazioni famigliari il discorso cadeva sopra un
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e mia madre prendeva il vecchio album di fotografie
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invariabilmente si fermava sopra il ritratto di un giovane
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altissima tuba in capo, il cui volto ovale, circondato
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una logorante passione. Allora il vecchio album passava di
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mano in mano, faceva il giro della tavola, e
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giro della tavola, e il nome di Carlo Clauss
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padre da una città il cui nome parve nuovo
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tutti noi, dicendo che «il desiderio di morire in
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lo spingeva ad abbandonare il paese dove aveva vissuto
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queste valli e lungo il mare, e non se
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se ne udiva neppure il fischio lontano. Noi, che
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nè stanchezza nè dolore. Il suo volto pallidissimo, di
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Anche la sua voce, il suo modo di gestire
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meravigliosi. Io vedevo contro il paesaggio montuoso che, dietro
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tornato! — esclamava. — Vi pare il caso, ora, di spaventarvi
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spaventarvi? Siamo passati attraverso il fuoco... Tutto è uguale
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ascoltava con minor meraviglia. Il suo pensiero non era
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mio padre si palpava il mento e le gote
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un tuono secco schiantò il silenzio e scompaginò le
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arcobaleno era molto pallido. Il sole, già mezzo nascosto
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già mezzo nascosto dietro il monte, dardeggiava sulla pianura
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Clauss si volse dove il sole era scomparso. Grandi
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di non poter meritare il suo amore. Un altro
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la spiò lungo tutto il sentiero. Si nascose poi
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riconosco... — E questo è il mio coltello! — gridò l
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giudicato, perchè io ero il padrone, egli cantava come
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a cantare. ¶ Clauss sollevò il capo. Il suo volto
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Clauss sollevò il capo. Il suo volto si animò
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mormorò, — quel giorno o il giorno dopo, con quell
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così facile! — esclamai, nascondendo il viso fra le mani
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ci trovassimo soli insieme. Il terzo giorno se ne
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io cominciai a sentire il peso della solitudine e
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peso della solitudine e il mal sottile della malinconia
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lasciato cadere in me il suo seme diabolico, e
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pronto per partire. ¶ Ricordo il penoso distacco da mia
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abbracciò piangendo e sentii il suo esile corpo tremare
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esile corpo tremare contro il mio petto, il suo
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contro il mio petto, il suo cuore battere, le
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come in un lampo il pensiero di rinunciare a
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per guardare da lontano il campanile roseo tra le
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poi s'allontanava maledicendo il diavolo tentatore che per
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vetro colorato. ¶ Silvina e il principe avevano chiesto di
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ad un tavolo, e il gioielliere, inforcati certi occhiali
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i quali era scomparso il suo sguardo, aveva incominciato
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splendeva un superbo smeraldo. Il suo cuore palpitò. Era
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proprio la sua collana! Il principe Stroztki disse vedendola
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tutta la vostra collana. — Il gioielliere commentò lentamente: — È
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e volle che subito il principe gliela allacciasse al
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per l'ultima volta il suo passato, e la
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calda e scintille che il vento faceva roteare sui
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portatori di torce. Attraversato il mercato, si precipitavano in
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gli uni passando per il quartiere dei cotonifici, gli
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cattedrale, altri ancora verso il quartiere degli armatori e
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poi a convergere verso il centro della città. Le
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accese non avevano attraversato il mercato. Dove queste s
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faccia meravigliati, e allibirono. Il primo impulso fu, nei
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e qualcuno certo maledisse il sole il quale impediva
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certo maledisse il sole il quale impediva che quelle
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che spuntasse la alba. Il mare era livido e
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luce di levante, dove il sole insinuava tra cielo
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dai loro nidi, assalivano il vento a testa bassa
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malediceva in cuor suo il boia destino che invece
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Almeno la gobba, che il destino, previdente di ciò
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un momento all'altro il fiato. ¶ Se avesse avuto
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ali, a lottare contro il vento senza nessuna speranza
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e tanto meglio se il vento, prendendolo in poppa
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scogliera e poi lungo il molo tutto ingombro di
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via dell'uscita. ¶ Ma il ritorno non era andato
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e gli avevano sbarrato il cammino. ¶ — Olà! diceva una
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uomo, tu prendilo per il collo e tiello fermo
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sentì veramente mancare tutto il fiato che dopo tanto
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due mani gli abbrancarono il ginocchio, e Perdifiato, barcollando
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gli si infilarono sotto il corpetto e incominciarono a
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viene niente! gridò indispettito il ragazzo, che era quello
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di sollevarsi, e palpandosi il fianco sentì che versava
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giallognole, trasparenti, lavorate come il brillante, ed erano quattro
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acuto gli attraversò improvvisamente il fianco ferito e gli
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lamento. Si rovesciò allora il corpetto, e si vide
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vedere che cosa avesse il suo caro marito per
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nel cencio e, sollevato il corpetto di Perdifiato, gli
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si strappò dal fianco il corpetto, l'impiastro di
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neri, pareva che per il gran dolore gli dovessero
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d'acqua salata che il mare aveva lasciato nel
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senza pietà gli lavò il viso, le orecchie e
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La sua pelle aveva il colore del bronzo: era
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fronte gli spazzolò bene il ciuffo. Quindi, preso lo
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e, accoccolata, incominciò con il pettine, che aveva sì
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sciogliere qualche ricciolo, e il resto le rimase tutto
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mi disse sommessamente: — Tutto il giorno ha chiesto di
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volesse interrogarmi. Ma abbassò il capo, e, accigliato, in
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certamente Battista stava rigovernando il letto di Casacca dopo
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quella sera ella recitò il pater e l'ave
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per la dispensa, attraversai il frutteto e trovai laggiù
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radici degli alberi, affondavamo il piede nei solchi freschi
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in casa, e, rallentando il passo e camminando in
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chiudemmo a chiave. ¶ Acceso il lume, Silvina si abbandonò
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a non vedere appagato il suo ultimo desiderio, l
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madre tentò di sollevare il capo dal guanciale, e
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tempie. Si era tolto il cappellino, e, accanto a
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per volontà di Dio il pensiero di mia madre
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in fretta si asciugò il volto, e nervosa sfece
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Poi mia madre sciolse il suo abbraccio, e guardando
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passi cauti, e persino il respiro affannoso di un
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e dall'altro. Ma il corridoio era perfettamente buio
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piaceri, forse pentita, quantunque il suo maledetto carattere le
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paura di mio padre, il timore di esser trattata
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a mio padre, invocare il suo perdono. Avrebbe dovuto
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atto di umiltà, tutto il male che aveva fatto
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possibilità di veder compiuto il suo ardente desiderio, sarebbe
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cui avrei sentito eternamente il rimorso. ¶ Allora chiamai Marta
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dissi, va a preparare il letto di Silvina, riordina
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sarebbe venuto a prendere il suo posto accanto al
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che cercava di soffocare il suo pianto. Ah! perchè
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anche in quella notte, il suo dolore, ed egli
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sarebbe stata salva, e il male di quei mesi
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letto e ad appoggiare il capo sul mio cuscino
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accanto a lei, con il cuore pieno d'angoscia
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a cercare in città, il silenzio notturno fu rotto
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e scomparire e riapparire il suo freddo splendore nelle
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era poi necessario ricondurre il lettore a fare alquanti
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di completare un racconto il quale, d'altronde, non
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del principe Stroztki o il principe Stroztki di lei
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mondo, dal quale ora il caso lo ha allontanato
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alcuni secoli, quando ritornerà il suo turno di maleficio
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più io quello che il destino condurrà ad urtargli
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condurrà ad urtargli contro. Il nostro solo conforto può
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uomo, appena sveglio, guardi il mondo dal suo davanzale
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suo piccolo guscio. No, il sole d'inverno non
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e dei merciai aprono il loro commercio, e i
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e i portinai, ramazzato il loro tratto di marciapiede
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camminare o di portare il cappello, di un naso
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tagliato, ma bisognerebbe essere il Re in persona, in
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collana!... — Povera Silvina! esclamò il principe, quella collana vi
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dunque tanto cara? — Era il solo ricordo che avessi
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Infine, Silvina cara, disse il principe, non vi disperate
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consolò. Quel giorno stesso il principe la mise in
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amato. ¶ — Ah! Silvina, gemette il principe, se lui non
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donna. ¶ — Silvina, Silvina, gemette il principe, come siete crudele
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elemosina di speranza, supplicò il principe. Che io possa
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e attendere umilmente che il destino vi riconduca a
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modo? ¶ — Savio, savio! balbettò il principe illuminandosi d'un
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parrucca sopra e sotto il letto, se la calzò
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minacciosi che avevano atterrito il principe Stanislao. Soddisfatta rise
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bottiglie di profumi, sotto il cuscinetto appuntaspilli, dietro lo
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passo nel corridoio. Ma il corridoio era troppo buio
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a palmo a palmo il corridoio in tutta la
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accorsero, e accorse anche il principe, e tutti in
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quell'ultima stanza dove il principe Stanislao era stato
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spostati mobili, rovesciate sedie; il letto in quella stanza
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per ogni verso, e il principe, ginocchioni, frugò sotto
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le scale, e preso il candeliere, che aveva posato
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sull'ultimo gradino, rifece il corridoio passo passo, e
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andava così curva, scrutando il pavimento, fu raggiunta da
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Non ne ho centomila... ¶ Il corridoio era finito. Silvina
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meglio di due. Poi il campo delle ricerche si
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hanno rubata! — Silvina rovesciò il letto, buttò all'aria