Matilde Serao, Lettere d'una viaggiatrice, 1908

tutto l’azzurro, tutto il sole entra nelle case

che li curi e il sole che li baci

fragranza, di grazia. Qui, il malato sembra convalescente, sul

suo terrazzo fiorito, e il convalescente sembra guarito nella

uomo giovane sente tutto il piacere della vita, poiché

immortale beltà gliene ispira il senso più alto. Che

sia pure per sfruttare il forestiero, ne hanno fatto

di bianco, e hanno il passo svelto, e sorridono

paglia, a quattro lire il posto: fra il marciapiede

lire il posto: fra il marciapiede che va lungo

marciapiede che va lungo il mare e la banchina

lire i secondi: dietro il marciapiede che rasenta i

passo: sul marciapiede dietro il leggiero steccato, si metterà

si metterà, si mette il pubblico a gruppi, a

promenade ed è tale il rispetto della legge e

fu naturalmente respinta e il proprietario ciclista chiese anche

altra, levando in alto il paniere dei loro fiori

le mani che levavano il paniere in alto, in

gialle, di garofani rossi; il timone, fra i due

staffoni delle victorie. Ma il trionfo floreale aumenta: ecco

un molino a vento, il molino tutto di margherite

ridenti, una che guidava il cavallino, una che gittava

risposta: ma uno scegliere il più bel mazzolino, vedendo

e una conoscenza e il gittarglielo con grazia, con

mani, in grembo: ma il raccoglierne tre o quattro

pioggia di viole; ma il lasciare per terra i

ma sempre educatamente: e il buon cocchiere allegro, goguenard

circa quindici giorni: e il piccolo appartamento separato, ove

memoria, e sarà, domani, il brivido della nostalgia per

fantasia, tenendo nelle mani il fatale cofanetto, donde verrà

spalancati, sembra già riluca il sogno tragico dell’ora

qualche fiore innanzi, è il solo ricordo apparente della

la veste magnifica né il magnifico manto che Worth

giro in Italia, superando il resto di una influenza

far questo, così, semplicemente, il giorno seguente a un

questo passo supremo onde il suo nome, la sua

vita interiore, sa che il segreto d’arte, suo

rifare l’anima e il corpo, sembra loro più

eleganza, Cosmopoli manda tutto il suo blasone, tutti i

di atto in atto, il suo spirito multanime si

parte, qualcuna arriva, e il silenzio del salotto sente

con cui Cosmopoli dice il suo tranquillo entusiasmo, per

diceva, nella sua musica, il suo sentimento e il

il suo sentimento e il suo pensiero, era una

volevamo, suggerendogli, noi sommessamente, il nome a noi più

noi più gradito, dicendogli il primo verso di quell

nobili espressioni dolorose musicali, il primo verso di quella

nè l’italiano, nè il meridionale, ma ne hanno

un tratto, accendersi anche il volto del bellissimo, intonando

prima di morire salutò il suo Tirolo, Mein liebe

la libertà, Andrea Hofer, il cui monumento sorge a

la libertà, cioè tutto il Tirolo! al momento in

canto che andava verso il cielo, sogno di un

Nizza, marzo,........ ¶ (Io prego il tipografo e il correttore

prego il tipografo e il correttore a non lasciar

restaurants; immediatamente vi danno il senso di trovarvi fra

la gente di tutto il mondo, la più ricca

non rivedranno mai più il mio volto, fra un

eccessivamente femminile — e ha il maggior amore dei paesi

quella Sampierdarena, che meritò il nome utile se non

fra i colli e il mare, guardanti, dalla mezza

dalla via ferrata, fra il profumo delle mimose e

non vi è che il solo albergo, oltre il

il solo albergo, oltre il mare e il sole

oltre il mare e il sole; del resto, manca

e, sovra tutto, costruì il palazzo del giuoco, non

somigliante, all’esterno: poi, il governo italiano, convenendogli più

italiano, convenendogli più tenere il giuoco del lotto che

povere, non dette mai il permesso che vi si

che vi si giuocasse. Il Casino di Ospedaletti è

la sua facciata, fra il verde, che guarda il

il verde, che guarda il mare: ha un aspetto

quella solitudine. Soggiungerò che il palazzo del giuoco di

così amabilmente è chiamato il Cercle des étrangers, malgrado

perda o guadagni, ma il palazzo del giuoco, di

sempre austero. Ah sì, il nostro governo è immorale

la imperatrice Federico e il suo Mackenzie vi furono

intorno vi è Taggia, il paese di Ruffini, dove

la regalmente profumata, Bordighera, il cui paesaggio ha un

a Ventimiglia, o perde il treno per Nizza! Non

abbrutito dal lungo tragitto, il viaggiatore guarda con occhi

occhi istupiditi ed esasperati il largo paese, che era

sue avenues, azzureggiano intensamente il cielo e il mare

intensamente il cielo e il mare: invano, una folla

dei bei cavalli: invano. Il viaggiatore in un ebetismo

e l’oscurità e il silenzio, e la posizione

anch’essi delle violette: il penetrante, fresco, giovenile profumo

fate l’ombra, fate il silenzio, venti minuti, mezz

infiammandola: vi voltate verso il muro per resistere alla

alle vostre orecchie; è il rumore del mare che

blandamente finisce, e ricomincia il suo moto sulla riva

sapendo più resistere, prendiate il cappello e scendiate nella

voglia sedersi al sole, il mare, giù, è libero

modo di dire, che il mare l’avete sempre

notte, quando passate sotto il cielo stellato, quando passate

odore fresco vi dilata il petto. Questi villini, queste

mattina, Giulietta, per cercare il suo confessore e la

punti differenti e lontani, il Calvario, a Gerusalemme: e

vi va in pellegrinaggio: il cristiano sa che in

giorno livido e tempestoso, il Suo Signore morì: gli

amò e morì: tutto il resto è silenzio. ¶ MEIN

portano con fedeltà, sotto il braccio, il loro volume

fedeltà, sotto il braccio, il loro volume rosso, che

immaginazione, basta aver letto il vecchio Itineraire de Paris

Palestina, basta aver letto il Marocco di Edmondo De

di nulla ammirare: poichè il sogno non si trasmette

poichè ogni uomo ha il suo sogno o non

fine, nel Tirolo, ritrovar il sogno di Alfred de

Ah se voi passate il Brennero, andando verso il

il Brennero, andando verso il Tirolo, e avete per

per bagaglio letterario solo il poema di Alfred de

lévres, se voi cercate il Tirolo del poeta, di

le balze ove salta il camoscio, fra le sorgenti

de Musset! ¶ Ma se il vostro animo è mite

Tirolo, voi dovete ascoltare il canto delle donne, degli

fumo, che avvolgeva tutto il paesaggio. Tutte le tende

le tende vivide, contro il sole, erano tirate e

non io, che sapea il tedesco, rispose al saluto

fiera e pensosa. Vestivano il perfetto costume tirolese, la

a grosse pieghe, rotonda, il busto di velluto nero

busto di velluto nero, il gran fazzoletto di merletto

a una catenina e il grembiale chiarissimo, a fiori

sopra un lato: e il cappello tirolese, sovra tutto

cappello tirolese, sovra tutto, il cappello sull’orecchio, col

indica, dovunque e subito, il tirolese. ¶ Gli uomini avevano

arrivanti sino a sotto il ginocchio, fermate da legacce

gran cintura colorata, sovra il panciotto, e le piumette

sui loro cappelli tirolesi. Il capo della comitiva, l

in fondo alla veranda, il suo istrumento, la zithar

e l’altro uomo, il cantante, un bellissimo giovane

disposero in semicerchio, e il canto cominciò. E una

mirabile canto in cui il giovine che cantava, metteva

Curiosamente, a un tratto, il canto s’interrompeva: e

canto s’interrompeva: e il grido acuto, stridente, tirolese

grido acuto, stridente, tirolese, il yu inimitabile, il grido

tirolese, il yu inimitabile, il grido dato da una

col grido lontanissimo stridentissimo, il yu, il yu, onde

lontanissimo stridentissimo, il yu, il yu, onde i tirolesi

liebe Tirol, ah che il sogno si ergeva innanzi

ergeva innanzi a noi, il sogno di una patria

una patria libera, fra il cielo e i monti

alle sorgenti gelide, perseguitando il camoscio sulle pietre aguzze

camoscio sulle pietre aguzze, il fiore al cappello, la

canti delle fanciulle e il giocondo yu, interroga sul

Ma, sovra tutto, gioisca il maggior figlio di Venezia

maggior figlio di Venezia, il più ardente il più

Venezia, il più ardente il più operoso, il più

ardente il più operoso, il più efficace figliuolo che

ogni uomo che vede il suo sogno diventare una

centinaia di anni che il mistero del volto umano

ombra fascinante che è il segreto del volto umano

ritratti e a traverso il tempo, ha riempiuto le

perchè ella possa ricevere il dono della verità, da

da un grande pittore, il volto umano di una

odiò, pianse, agonizzò, sparve; il volto umano di uno

di malinconia serena come il divino Violinista di Raffaello

anni, chiunque senta che il più grande dei misteri

l’anima umana, e il solo bizzarro specchio di

di tanto arcano sia il volto dell’uomo! ¶ * ¶ Così

diversamente vince e avvince il pittore e le esposizioni

loro attitudini differenti, che il catalogo dell’esposizione di

volti singolarmente mobili, ove il mistero dell’anima si

simile ritratto per guarire il nostro spirito dalla stanchezza

sangue generoso, per ridarvi il senso della beltà maschile

un artista volle farne il ritratto! Potenza della vita

questi ritratti, anche se il pittore non giunse a

va sempre più verso il palpito della realtà e

realtà e, insieme verso il fremito dell’anima manifestato

de la Gandara, formano il fascino della sala francese

la grande corrente verso il volto umano. Ma chi

ritratti di John Sargent, il più grande mago, di

di lady Warwick è il conforto della nostra fantasia

Blanche, ritratto che porta il nome di Voyageuse, ma

di una tristezza inconsolabile, il ritratto di una viaggiatrice

avviano verso Firenze, se il loro sogno li circonda

fulmineamente: e subito proclama il suo amore: «se egli

e sordi, e invano il tempo e le cose

di parte e scorre il sangue, essi vanno, vanno

vie di Verona, cercando il giardino di Giulietta e

giardino di Giulietta e il balcone di pietra per

cui salì alla felicità il bellissimo Romeo? Perchè non

Che fate voi per il mondo, a Parigi, a

se tra i boschetti il canto che si ode

eco, forse, può commuovere il vostro spirito. Vi è

arco elegante, si vede il verde pallido di un

duri da secoli e il salice pare che vi

parola dell’amore scuotere il loro cuore freddo, i

mano non osa toccare il cumulo alto delle carte

giovinetti di creature che il dolore maturò più che

e questo mazzolino è il più sacro di tutti

fine di ogni fiducia, il rallentamento di ogni energia

qui, portò con sè il suo mistero amoroso: e

del tradimento? Quale uomo, il più austero, il più

uomo, il più austero, il più rigido, il più

austero, il più rigido, il più legato ai suoi

suoi giuramenti, non sognò il tradimento, in una sera

Giacchè, è inutile discutere, il tradimento non consiste solo

noi! Che importa se il tradimento non sia consumato

è solo una conseguenza: il grande peccato è nel

aspirazione, e nel desiderio: il grande peccato lo commette

detto, forse, san Paolo, il più alto e il

il più alto e il più aspro e il

il più aspro e il più saggio fra i

con sè, ahimè, purtroppo, il senso del dolo e

senso del dolo e il senso della frode. Ogni

morte. L’amore e il tradimento germogliano e fioriscono

più breve, più duraturo, il tradimento lo accompagna: perchè

perchè l’amore muoia, il tradimento gli vive accanto

fu Georges Sand, se il suo tradimento passò dal

desiderio all’azione, se il suo sogno divenne una

temperare con carità feminile il suo tradimento: poichè ella

niente, la sua crudeltà. Il modo, l’orrendo modo

noi e agli altri il tranello più grottesco e

poichè si deve aver il più profondo rispetto dell

aver messo a nudo il suo cuore e i

che ha mortalmente offeso il povero tradito e il

il povero tradito e il mondo? La menzogna è

amante e nell’amore, il pericolo è di non

è una carezza. Fate il vostro dovere, amando, amando

mano dell’uomo e il tempo e il sole

e il tempo e il sole carezzoso o ardente

come in quelle ove il cielo sembra una serica

ricordi, sentendo, ora tutto il peso del mondo come

di Shakespeare, sentendo, ora, il cuore libero e lieve

a quei quadri che il sole, che la luce

nei paesi più lontani, il senso dell’arte è

curioso, bizzarro, come è il nostro, in cui l

calme profonde, esista; che il suo Canal Grande sia

questo, l’anima faccia il pascolo spirituale più originale

linea di orizzonte ove il Lido vi chiama, misteriosamente

che vi abbia, laggiù, il verde e sonante mare

fiori — l’albero e il fiore, o supremo conforto

ali dei primi sogni, il padiglione della esposizione è

cercate, colà, solo che il vostro sogno continui, si

hanno messo di accordo il talento e il gusto

accordo il talento e il gusto perchè un’armonia

è concorde, perchè anche il più bel pregio di

paese, ove basta che il sole circondi di sua

bagni di sue bianchezze il ponte di Rialto, perchè

se essa non racchiuda il capolavoro che tutti cerchiamo

e solo allora ricevere il beneficio altissimo di una

larghi volti calmi che il Masaccio amava, accanto ai

da maglie d’acciaio il petto e il cuore

acciaio il petto e il cuore, contro i colpi

fremente, innanzi a sè, il primissimo idillio di Beatrice

avvenimento. Ma, in verità, il sogno è breve; di

come una pietra è il vostro spirito, stanco, ed

della giornata, allora, hanno il potere d’irritarmi, successivamente

giganteggia e oscura tutto il mio orizzonte. Queste crisi

lucidi intervalli, in cui il sofferente comprende tutta l

ciò che guarisce, cioè il silenzio, la pace, la

incalzava; io potevo finire il mio romanzo, da una

io conobbi, di nuovo, il delirio del nobilissimo sforzo

quasi straziante: e divorai il tempo; e compii la

le mie fibre, vuoto il mio cervello, vuota la

sangue; dover saldare dolorosamente il conto delle più belle

dello spirito, quell’amico il cui soffio guarisce, le

le cui mani guariscono, il Mirabile Amico, il Silenzio

guariscono, il Mirabile Amico, il Silenzio! ¶ * ¶ Freschissima sera delle

delle calende di giugno. Il palazzo Ferro apre la

questa loggetta terrena, lungo il muro, sono disposte delle

ed appresta, già compie il suo divino ufficio: e

divino ufficio: e mentre il corpo è immobile, mentre

ogni cosa tace, mentre il pensiero si rallenta e

della luce elettrica e il loro elegantissimo ferro scintilla

passaggio di legno, mette il piede sulla veranda, sparisce

di veli, per mettervi il piedino sottile, per sdraiarvisi

un sogno, poichè ignorate il viso di chi canta

armoniosa giunge. Pare che il movimento delle gondole che

traboccante dolcezza che tutto il nostro essere invada, pervada

fine; e sogniamo che il nostro sogno duri, ancora

Como e di Ostenda, il corpo dell’edificio è

albergo, i camerieri o il mastro di casa non

diletta e lontana, ma il cui cuore è sempre

di ebbrezza di vita, il dottor Pagello ha visto

a questa finestra che, il medico veneziano, chiamato per

con Georges Sand, perchè il malato non udisse e

semplice e simpatico, che il suo cuore e i

e, così, qui visse il dolore. ¶ * ¶ Qual donna potrebbe

non seppe neanche sostituire il balsamo della amicizia al

sino alla morte? Eppure! Il tradimento, è vero, fa

verità chiara e assoluta. Il mondo dell’amore è

brevi capricci, ma persino, il loro grande amore, l

la religione, la musica, il vizio, la virtù, la

la virtù, la poesia, il paesaggio, tutte cose che

ma non saprà dirvi il come, il quando ed

saprà dirvi il come, il quando ed il perchè

come, il quando ed il perchè. Domandate a una

ad elevare, ad esaltare il loro spirito: probabilmente quello

viaggiare da dieci anni, il mondo, nelle sue parti

sfuggita e non guarda il suo vicino; e non

null’altro vedono, salvo il loro sogno: e li

superbe e ardenti, muta il corso dei loro pensieri

di cui Roma è il centro, Roma è il

il centro, Roma è il segnacolo, Roma è la

strano albergo come è il Minerva, in una basilica

un’anticamera cardinalizia, sotto il grande stendardo di amoerro

talvolta papale, che ricorda il grande antenato e ove

antenato e ove è il Crocifisso, immenso mondo che

bisogna, amica carissima, avere il bizzarro gusto e il

il bizzarro gusto e il singolare coraggio di vedere

viverci in mezzo, quando il loro miglior tempo è

politico che ha toccato il bene supremo per esso

supremo per esso, cioè il potere, se lo frequentate

della delusione, avranno inacidito il suo sangue; quando tutta

della vita avrà inasprito il suo spirito, liberandolo dalle

sincero, che vi griderà il suo sdegno e il

il suo sdegno e il suo dolore, e vi

dal silenzio solenne, mentre il sole che rende di

che si avvolge, sotto il soffio dello scirocco, per

fu, che dovrebbe essere, il centro di una vita

Roma, per consuetudine trentennale il sovrano arriva, con la

più economiche, per spendere il meno possibile, anche l

anche l’agiato, anche il ricco, tanto il senso

anche il ricco, tanto il senso del provvisorio, del

deputati, i senatori! ¶ E il Sovrano, naturalmente, lascia in

primi di luglio, già il mondo politico si agita

e tanto fa, che il Parlamento si chiude, nella

del dieci luglio parte il Sovrano con la famiglia

e gentiluomini; parte tutto il mondo diplomatico: è una

non ha potuto togliere il suo carattere di maestoso

caldo e ove maledice il suo destino, felice se

per toglierle, anche superficialmente, il suo indelebile carattere di

cosa per attirarvi gente, il venti settembre: poi, hanno

morte di Re Umberto, il migliore fra gli uomini

migliore fra gli uomini, il più buono fra i

eran degni di pronunciare il vostro sacro nome, o

carattere, che aveva conosciuto il rigore e la freddezza

aveva temprato a ciò il suo spirito, che aveva

Quale indicibile contrasto fra il Re Galantuomo e Lorenzo

più ridente età, salutavamo il sole e i fiori

e i fiori e il sorriso ineffabile materno, allora

Esso serve a chiarire il profondo dissidio che rinasce

rinnega, di cui rinnega il fascino, posto che essa

pure, avevano consumato tutto il loro sforzo per ammirare

negare la verità che il tempo e gli spiriti

o per gli stessi: il viaggio è, per essa

viaggio è, per essa, il secondo dei due soli

della sua anima, mentre il primo è il lavoro

mentre il primo è il lavoro dell’arte. E

NELL’ALMA ROMA ¶ I. ¶ Il voyagea. ¶ Il connut la

ROMA ¶ I. ¶ Il voyagea. ¶ Il connut la mèlancolie des

amertume des sympathies interrompues. ¶ Il revint. ¶ G. Flaubert — L

Non ripetete, amica carissima, il verso malinconico di una

sincera di cui ribocca il vostro cuore ignoto alle

o non altro che il disegno lineare di una

lento decadimento, acciò che il nostro passaggio non sia

che sembra debbano sfidare il tempo, sono caduchi, giacchè

dell’anima che è il viaggio, perchè privarci di

Ognuno di essi, anche il più fulmineo, anche il

il più fulmineo, anche il più tremendo, porta in

le fibre sensibili e il cuore molle, ne soffrono

mormorare: coloro che hanno il cuore vivido e le

amori che farebbero ricredere il pessimista più ostinato dell

forti, non è venuto il momento della noia più

questo sentimento che è il solo a esser rinforzato

amata, rattiene a stento il fiume d’ingiurie che

la cetra per rallegrare il festino, ma che impallidisce

che lo minaccia: è il cuore che ha salutato

per anni, per anni, il sublime tranello ci appare

contro l’idea, contro il sentimento, contro la persona

innanzi ai quali bruciò il più puro nostro incenso

ora, creatura timida, che il viaggio è un atto

ferite si rimarginano: e il suo cuore si guarisce

di esser liberi. E il viaggio contiene la illusione

ove nacquero, donde vennero: il partenopeo espansivo e ciarliero

soffrirà di nostalgia per il brio e la gaiezza

la gaiezza di Napoli; il vivido toscano innanzi alle

ma che dicono egualmente il fasto della fede e

è la campagna romana, il nordico oserà rimpiangere i

notte, non può cancellare il ricordo di un voluttuoso

ebbri di colore e il cuore è ebbro di

posto, si può apprezzare il piacere spirituale delle cose

ambiente di Roma: se il vostro spirito misero e

risanato, di botto, mentre il treno partiva, da quei

sorsi sempre più lunghi, il filtro che Roma appresta

amo, nell’inverno, fra il gennaio e il febbraio

fra il gennaio e il febbraio discendere a Roma

è tutta bianca, sotto il sole, la scala della

passo umano che rompa il silenzio; innanzi a quel

giorno di febbraio, oltre il ponte Nomentano. Snobs! Probabilmente

a Montecarlo, come applaudirebbero il cake walk, alle Folies

alle Folies-Bérgeres: probabilmente, il loro gusto d’arte

loro gusto d’arte, il loro gusto di poesia

rende subito più libero il vostro respiro, che dà

già sogna l’iceflower, il fiore delle nevi, gelido

Così parlano, nella notte, il vento freddo della montagna

e di fiori, e il bianchissimo fiume, figlio delle

piccole stanze e, subito, il largo letto bianco e

chiudono le porte; eppure il grande terrore delle camere

del villaggio d’Issime, il secondo dopo quello di

bimbi dell’albergatrice, mentre il cane ancora vi festeggia

e i garofanetti, sotto il vento s’inchinano dal

e che importa?.. Quando il cocchiere della vostra carrozza

vostra carrozza ha dato il primo colpo di frusta

libro . Ah no, no, il libro ... Meglio guardare questa

prati verdi, dove ancora il Lys scorre tranquillo, dove

e sembrano inaccessibili. Ancora il vento confonde in una

gli ulivi spariscono. Verdeggiano il larice oscuro e il

il larice oscuro e il pino di montagna. La

volte la carrozza passa il fiume sui ponticelli di

più stretto, poi strettissimo, il muletto si avvia, con

la strettezza della via, il fragore del Lys che

danno le vertigini. Ma il muletto va, così quietamente

volte, ancora, si passa il fiume sovra un ponte

fiume sovra un ponte, il muletto volta da sé

si fa stretta, come il palmo della mano, ripidissima

viva, dove appena appena il sentiero è tracciato, dove

risuoni. Ma ecco, dopo il ponte di Trento, in

banderuoreline isolate che segnano il confine della valle di

di montagna la chiudono: il colle della Ranzola, da

da una parte, e il colle della Valdobbia, dall

paurosa, l’alpe magnifica, il []][w:Monte Rosa|monte

cantuccio della valle, ecco il piccolo, il modesto villaggetto

valle, ecco il piccolo, il modesto villaggetto di san

bellezza, la massima poesia, il massimo fascino di questa

questa valle di Gressoney: il suo piccolo, bianco, armonioso

bianco, armonioso, limpido fiume, il Lys, il giglio. Non

limpido fiume, il Lys, il giglio. Non è il

il giglio. Non è il più bel nome di

bel nome di fiume, il giglio?.... ¶ COME SI VIVE

vera risorsa alpina contro il freddo e contro il

il freddo e contro il vento che, quando spira

laggiù, da Aosta verso il Monte Rosa, è un

moda gressonese: o semplicemente il cappuccio sollevato sui capelli

è pietroso; quando piove, il fango è profondo; e

profondo; e se solamente il ghiacciaio richiede le scarpe

Regina Margherita, adottan subito il costume gressonese. che si

un bizzarro sarto locale, il Doucet, delle gonnelle rosse

ed ella non dà il suo cuore che agi

di novecento abitanti. ¶ Fra il grazioso, ma piccolo albergo

piccolo albergo Delapierre, fra il meno grazioso ma anche

gustata, potrà mai dimenticare. ¶ IL GRAND PRIX ¶ Parigi, giugno

quieto e infinito, sotto il cielo. Come dimenticherò io

No, non era solo il Grand prix di Longchamps

Boulogne: non era solo il maggior avvenimento mondano e

l’uomo politico, se il sociologo, se il cronista

se il sociologo, se il cronista delle storie umane

casa, nervose, seccate, fra il panico infantile e l

non andava troppo bene il chiaro cappellino nuovo, o

chiaro cappellino nuovo, o il cui corsage non vestiva

delle loro case, guardare il cielo azzurro con un

sul campo di Longchamps il sole ardeva più forte

sedia, un orizzonte libero, il cavaliere preferito sulla cui

e volevan veder arrivare il corteo, volevano vedere il

il corteo, volevano vedere il presidente Loubet e vedere

fine, veder correre anche il Grand Prix, tutto volevano

e pure reali, tenendo il loro ombrellino, il loro

tenendo il loro ombrellino, il loro ventaglio, la jumelle

a quelle che assumevano il carattere schiettamente inglese, nelle

rare eccezioni, avevano avuto il loro piacere dello spirito

ieri, a Longchamps... ¶ * ¶ Declinava il sole al ritorno, mentre

aria, salendo lentamente verso il cielo, più bianco, più

che avevano colà trascorso il pomeriggio: al restaurant della

poiché non era quello il tempo di pedaleggiare; le

fiacres, di cui ricorreva il gran giorno, ieri. In

La sera saliva, saliva; il bosco che, a poco

si danno la mano, il fascino del femminile eterno

argento, quella cui vibra il rimpianto, nella canzone di

Essa dice: Conosci tu il sentiero della montagna? La

se mai voi sentiste il desiderio urgente, invincibile della

e più misteriosa, proverete il gusto delle lacrime pungervi

le labbra. Conosci tu il sentiero della montagna? Così

Wilhelm Meister: Conosci tu il sentiero della montagna? Egli

per raggiungerle, bisogna bruciarsi il sangue, tendere i nervi

spumanti sul greto, lungo il corso bizzarro di un

ora è lunga; e il corpo affaticato, l’anima

sera, stanco, sfinito, sovra il letto ospitale, nella cameretta

i vostri polmoni e il vostro cervello. O primissima

dei piccioli grilli, fra il ronzìo ancora sottile dei

vainiglia delle Alpi, ove il timo esala fragranze delicate

esala fragranze delicate, ove il fieno è stato pur

i ghiacciai candidissimi sotto il sole e andate, ancora

draghi, lassù, conservano gelosamente il tesoro della terra... ed

della terra... ed ecco, il tesoro appartiene a chi

appartiene a chi seguì il sentiero della montagna, a

sulla cima. Ed è il tesoro della salute, la

più tormentosa che è il viaggio in ferrovia, l

occhi e gli annerisce il volto, condannato a non

le sue valige, mentre il fischio di partenza che

e identificati: appena avvenuto il riconoscimento, si portano via

e si sotterrano, dando il posto ad altri. La

trovato modo di identificare il cadavere e non si

d’ordine: e sotterrato il cadavere, la fotografia resta

la fotografia ha luogo il riconoscimento. Quando io vi

io vi sono andata, il quadro delle fotografie ne

su cui era impresso il numero d’ordine, la

a quella lugubre esposizione! Il numero dei visitatori fu

dei visitatori fu sensibilmente il medesimo, durante più di

qualche parente e cercavano il suo cadavere, qui? Micidiali

forse, per assicurarsi che il loro morto, fosse proprio

nel reparto centrale, dietro il cristallo. In verità, per

cui si fermò lungamente il mio sguardo. Non bella

in tutta la faccia: il corpo era magro e

sul corpo: fissando bene il suo fazzoletto, anche ritrovato

persone; e vi soggiunge, il viaggiatore, che le pietanze

ai quali non esiste il prezzo, contro le proposte

interesse, fra voi e il gran restaurant, perchè la

perchè non vi tolgano il danaro e la reputazione

le poltrone profonde, e il gran silenzio del servizio