parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Crisostomo Trombelli, Fedro tradotto da Gio: Grisostomo Trobelli, 1797

concordanze di «il»

nautoretestoannoconcordanza
1
1797
Vo’ che ne paghi il fio. Ma perchè il
2
1797
il fio. Ma perchè il fuoco, ¶ Per cui Religione
3
1797
non più si accende il sagro fuoco ¶ A la
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1797
util racchiuda la novella, ¶ Il potrà solo disvelar l
5
1797
Che non per ira il ciel punisce i rei
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1797
spesso tarda la vendetta il fatto ¶ Con gli empj
7
1797
l’odio, che ha il forte a le ricchezze
8
1797
inchina; al venir Pluto il figlio ¶ De la fortuna
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1797
cagione al Padre, che il richiede, ¶ N’adduce: Odio
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1797
ragion corrompe. ¶ FAVOLA XII. ¶ Il Leone regnante. ¶ QUanto d
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1797
retto avviso! ¶ S’approva il detto; pur veggiam non
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1797
de le fiere fattosi il Leone, ¶ Per conseguir di
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1797
conseguir di giusto Prence il nome, ¶ Oltre al natìo
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1797
a tutte rende ¶ * * * * * * * ¶ Manca il rimanente, intorno e che
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1797
Chiesto da un altro il vecchio, così parla: ¶ *Prometeo
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1797
testè parlai: ¶ E che il loro impastò, d’onde
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1797
Per adattarlo, ove bisogno il chiede. ¶ Allorchè Bacco di
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1797
cena ¶ L’invitò, così il nettare gli piacque, ¶ Che
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1797
barba a le Caprette il dono: ¶ Quasi le mogli
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1797
e gli ornamenti, ¶ Quando il vigor lor manca, abbian
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1797
a noi. ¶ FAVOLA XVI. ¶ Il Piloto e i Naviganti
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1797
subito seren l’arreca il giorno, ¶ Di fosco, e
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1797
e mesto, allor che il cangia in lieto. ¶ Reso
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1797
cangia in lieto. ¶ Reso il Piloto dal periglio accorto
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1797
gli umani ¶ Strazj soggetta. Il pan, ch’a lor
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1797
destinaro. ¶ La fama intanto il lor fallir palesa; ¶ Sicchè
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1797
a’ secondi, ad essi il podice ¶ Di replicato e
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1797
chieggono, l’impetrano. ¶ Siede il gran Padre, e la
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1797
i Cani, ¶ Poichè giugne il rumor loro improvviso, ¶ E
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1797
Non dèe, soggiugne, rattenere il Prence ¶ Gli Ambasciatori, e
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1797
si rilascian tosto. Ecco il perchè. ¶ I Can’, che
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1797
XVIII. ¶ L’Uomo e il Serpe. ¶ TArdi si pente
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1797
appena, ¶ Che l’uccise: il perchè chiesto: a’ malvagi
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1797
XIX. ¶ La Volpe e il Drago. ¶ TErra scavava per
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1797
un Drago ¶ Appiattati guardava. Il vide appena, ¶ Che, di
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1797
o doni? E’ tale il mio destino. ¶ Se audace
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1797
d’erede, a cui il suon di cetta, ¶ E
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1797
incenso, ¶ Cui de’viveri il prezzo elice il pianto
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1797
viveri il prezzo elice il pianto; ¶ E purchè a
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1797
aggiungasi, ¶ Con sordidi spergiuri il cielo stanchi: ¶ E purchè
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1797
pur di lode degno il mio lavoro; ¶ Esopo mi
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1797
Esopo mi fu duce, il resto è mio. ¶ Ma
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1797
dire impresi. ¶ FAVOLA XXI. ¶ Il Naufragio di Simonide. ¶ DOvunque
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1797
va, seco ha dovizie il Dotto. ¶ * Simonide d’illustri
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1797
men sentir di povertade il peso, ¶ Per le chiare
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1797
a gir, u’ stabilito il prezzo, ¶ Le lodi in
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1797
Che in Geo nascesse il vuol comune sentenza) ¶ S
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1797
di prezzo, e chi il danajo ¶ De la vita
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1797
fosse a l’Usignuolo il canto, ¶ Con Giunon si
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1797
beffe incontra. ¶ La Dea il consola: ed in grandezza
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1797
consola: ed in grandezza il vinci, ¶ Ed in beltade
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1797
vinci, ¶ Ed in beltade. Il collo pur t’adorna
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1797
Sì vario n’è il color) più gemme intessono
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1797
talento ¶ Divise i pregi il fato: a l’Usignuolo
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1797
fato: a l’Usignuolo ¶ Il canto, a te beltà
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1797
Se a destra è il Corvo, e la Cornacchia
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1797
NIun altro servo avea il padron d’Esopo, ¶ Cui
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1797
alcune case ¶ Ricerca Esopo il fuoco, al quale accenda
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1797
casa ritorna. Un Saccentino ¶ Il vede, e perchè, dice
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1797
ora col lume, ¶ Che il pianeta maggiore è nel
61
1797
in fretta parte. ¶ * Se il motto a rilevar l
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1797
Con baje intrattener pure il volea. ¶ FAVOLA XX. ¶ L
63
1797
altre soffrirne è forza. ¶ Il Fine del Terzo Libro
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1797
più d’uno deluse il primo aspetto: ¶ Sicchè rado
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1797
io nol finga, mostrerà il racconto ¶ De’ Topi e
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1797
e dispregia. ¶ FAVOLA III. ¶ Il Cavallo, e il Cignale
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1797
III. ¶ Il Cavallo, e il Cignale. ¶ IN quel guado
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1797
solea un Cavallo, ¶ Mentre il Cignal s'avvolge, il
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1797
il Cignal s'avvolge, il turba e mesce. ¶ Quindi
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1797
mesce. ¶ Quindi vien lite: il Destrier d'ira acceso
71
1797
soccorso ¶ Chiesto, sul dorso il toglie, e al Cignal
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1797
Cui trafigge con dardi il Cavaliere. ¶ Indi al Destrier
73
1797
possa; ¶ E suo malgrado il freno vuol, ch'ei
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1797
in mano. ¶ FAVOLA IV. ¶ Il Poeta. ¶ CHe sovente in
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1797
Che in molti insieme, il mio racconto insegna. ¶ * Morì
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1797
ma con patto ¶ Ch’il retaggio ugualmente a lor
77
1797
loro. ¶ Allor poscia ch’il tutto avran consunto, ¶ Cento
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1797
chi intenda; ¶ Nè come il prezzo sborsino, se nulla
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1797
eseguir s’accinge, ¶ Ed il popol le applaude, che
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1797
popol le applaude, che il desio ¶ Sa de le
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1797
gli orticelli ¶ Deliziosi, e il vin serbato ottenga ¶ Colei
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1797
ameni. ¶ Sì fia che il lor retaggio a lor
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1797
vendero, avrà la madre ¶ Il denar, che lasciolle il
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1797
Il denar, che lasciolle il vecchio astuto. ¶ * Ed ecco
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1797
uom, palese. ¶ FAVOLA V. ¶ Il combattimento de’ Topi, e
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1797
agevol scampo. ¶ FAVOLA VI. ¶ Il Poeta. ¶ TU che nasuto
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1797
brani del fratello, e il varco ¶ A la fuga
88
1797
punture lor andarne esente. ¶ Il dissi a tal (se
89
1797
VIII. ¶ La Volpe e il Becco. ¶ QUando un astuto
90
1797
a cui l’uscita, ¶ Il margo un cotal poco
91
1797
Che saziar non puossi il piacer mio. ¶ Scende il
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1797
il piacer mio. ¶ Scende il barbuto: allor la Volpicella
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1797
pozzo, e nel pantano il lascia. ¶ FAVOLA IX. ¶ De
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1797
l riprendi. ¶ FAVOLA X. ¶ Il Ladro che spoglia l
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1797
l’Altar di Giove ¶ Il lume accese, onde spogliarlo
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1797
vita, ¶ Allor che giunga il destinato giorno, ¶ Vo’ che
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1797
Rattener il furor, ch’il cuor gl’ingombra, ¶ S
98
1797
uom, nulla avvertendo, ¶ Purchè il dolor de l’onta
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1797
al figlio nel petto il ferro immerge. ¶ Portano intanto
100
1797
ferro immerge. ¶ Portano intanto il lume; il figlio vede
101
1797
Portano intanto il lume; il figlio vede, ¶ E la
102
1797
La giusta pena, e il ferro, di che armollo
103
1797
Augusto ch’ei, disciolto il nodo, ¶ Porti a la
104
1797
calunnia avvolte ¶ Sgombrate, e il ver ne la sua
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1797
fonte appreso: ¶ Paghi (dice) il Liberto, che n’è
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1797
i neri delitti avesse il vecchio ¶ Sollecito ricerco, e
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1797
mia brevità, lungo è il racconto. ¶ FAVOLA XI. ¶ L
108
1797
di ch’era privo, il punge e morde. ¶ E
109
1797
quegli; ma tu, stolto, il danno ¶ D’avversa sorte
110
1797
a l’uom, ch’il suo fallir gli adduce
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1797
gli adduce. ¶ FAVOLA XII. ¶ Il Pollo alla gioja. ¶ MEntre
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1797
che non le gioje, il cibo estimo, ¶ A che
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1797
A colui si dirige il mio racconto ¶ Che non
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1797
apprende de’miei detti il senso. ¶ FAVOLA XIII. ¶ Le
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1797
litiganti impone. ¶ Somigliante è il colore, uguale è il
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1797
il colore, uguale è il corpo; ¶ Sicchè da lor
117
1797
Chi far non possa il mele, e chi lo
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1797
chiaro. A l’Api il frutto lor si renda
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1797
renda. ¶ * Di buon grado il racconto omesso avrei, ¶ Se
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1797
scherno. ¶ Se n’avvide il buon vecchio, che potea
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1797
fatto, o ser saputo? ¶ Il Popolo s’affolla. Il
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1797
Il Popolo s’affolla. Il derisore ¶ Pensa, e ripensa
123
1797
tosto infranto; ¶ Ma se il rallenti, fia che forza
124
1797
sciolta rieda. ¶ FAVOLA XV. ¶ Il Cane all’Agnello. ¶ A
125
1797
capre ¶ Ove, gli dice il Can, folle t’aggiri
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1797
Poscia cader dal ventre il lascia, io cerco. ¶ Io
127
1797
sicchè io n’abbia, il latte. ¶ Pur chi ti
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1797
Ch’ognor del macellajo il colpo attenda. ¶ Come vuoi
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1797
Non da le leggi, il mio racconto addita. ¶ FAVOLA
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1797
avvien, che lo scortese il fio, ¶ Che sua alterezza
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1797
qualche cavo tronco dorme il giorno, ¶ Toglieva il sonno
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1797
dorme il giorno, ¶ Toglieva il sonno un’incivil Cicala
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1797
sì le parla. ¶ Giacchè il tuo dolce armonioso canto
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1797
di Febo udirmi sembra il plettro, ¶ Dormir mi vieta
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1797
plettro, ¶ Dormir mi vieta, il nettare vo’ bere, ¶ Che
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1797
a grado, ¶ Vieni che il beveremo. La Cicala, ¶ Ch
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1797
alta Quercia a Giove, il Mirto ¶ A Venere, l
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1797
Febo piacque. ¶ Gradì Cibele il Pino, Ercole il Pioppo
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1797
Cibele il Pino, Ercole il Pioppo. ¶ Stupì Minerva, che
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1797
A lor piacesser, e il perchè ne chiese. ¶ Sì
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1797
sue l’Ulive eleggo. ¶ Il gran Padre a lei
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1797
o figlia, ¶ Di saggia il nome, onde ciascun t
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1797
s’imprenda. ¶ FAVOLA XVIII. ¶ Il Pavone a Giunone. ¶ MAl
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1797
a Giunone. ¶ MAl soffrendo il Pavon che a se
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1797
insegnerà pria d’altri il mio racconto. ¶ * Fuvvi già
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1797
Mesto ricorre per consiglio. Il capo ¶ Del padron si
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1797
lor disse, ¶ Se vittima il periglio non rimova: ¶ Altri
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1797
dà moglie. ¶ FAVOLA IV. ¶ Il Capo della scimmia. ¶ FRa
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1797
del sapor ne chiese. Il Macellajo: ¶ Qual è il
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1797
Il Macellajo: ¶ Qual è il capo, tal è il
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1797
il capo, tal è il sapore ancora. ¶ * Arguto egli
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1797
è anzi che vero il motto: ¶ Spesso virtude in
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1797
in cui se accetti il colpo, ¶ Premio ne avrai
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1797
Sel crede, e scaglia il sasso; ¶ Ma s’ingannò
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1797
Su una forca pagonne il giusto fio. ¶ FAVOLA VI
156
1797
tu pigra! ¶ Vuoi che il collo col mio stilo
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1797
E perchè non affretti il tardo passo? ¶ Cui l
158
1797
al vento. ¶ FAVOLA VII. ¶ Il Cane, e il Lupo
159
1797
VII. ¶ Il Cane, e il Lupo. ¶ LIbertà quanto è
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1797
Fermi si salutaro. Primo il Lupo: ¶ Onde tal liscio
161
1797
onde sì lauto cibo, ¶ Il ventre ti distese? Io
162
1797
ria fame astretto. ¶ Semplicemente il Can: Fia ugual tua
163
1797
sorte, ¶ Se ugual servizio il mio padron n’ottenga
164
1797
ottenga. ¶ E qual? Custode il dì sia de la
165
1797
più agevol fora sotto il tetto ¶ Viver agiato, e
166
1797
s’accorge, ¶ Che roso il Can da la catena
167
1797
da la catena ha il collo. ¶ Onde è ciò
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1797
saperlo. ¶ Poichè sembro feroce, il dì mi legano ¶ Perchè
169
1797
chiegga, mi si porta il pane; ¶ Da la mensa
170
1797
pane; ¶ Da la mensa il padron l’ossa mi
171
1797
Così senza fatica empiomi il ventre. ¶ Ma se d
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1797
io perdo. ¶ FAVOLA VIII. ¶ Il Fratello, e la Sorella
173
1797
Sorella. ¶ SPesso a mirarti il mio racconto insegna. ¶ * Un
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1797
di sua età costume il porta) ¶ Prendevan giuoco, a
175
1797
S’affaccian. Sue bellezze il fanciul vanta. ¶ Ella nol
176
1797
e a grave oltraggio il reca. ¶ Corre al padre
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1797
uomo) i femminili arredi. ¶ Il buon padre li bacia
178
1797
rei costumi; e tu il tuo volto ¶ Vinca con
179
1797
comun d’amico è il nome. ¶ * Picciola casa fabbricossi
180
1797
piacer mi roda.) ¶ Come il costume il vuol, talun
181
1797
roda.) ¶ Come il costume il vuol, talun del volgo
182
1797
egli rispose. ¶ FAVOLA X. ¶ Il Poeta sopra il Credere
183
1797
X. ¶ Il Poeta sopra il Credere, e non Credere
184
1797
Credere, e non Credere. ¶ IL credere egualmente è periglioso
185
1797
egualmente è periglioso, ¶ Che il non creder: gli esempli
186
1797
gli esempli in breve il mostrano. ¶ A la madrigna
187
1797
arrenda, ¶ Un sollecito esame il tutto indaghi, ¶ Anzi che
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1797
con vecchj ¶ Esempj favolosi il persuada, ¶ Ciò narrerò, ch
189
1797
ver la moglie, e il figlio, ¶ Cui preparata avea
190
1797
ch’altamente sa che il cuor gli pugne, ¶ Ch
191
1797
la moglie ¶ Dorme, ch’il figlio vuol ch’ivi
192
1797
che non pote ¶ Rattener il furor, ch’il cuor
193
1797
astuzia di costui comprende il Duce, ¶ E quale nel
194
1797
indarno: ¶ Poscia a se il chiama. Ei pronto si
195
1797
Nequizia a forza unita il tutto atterra. ¶ * Trasse l
196
1797
l’alte stelle innalza il volo, e a piombo
197
1797
orzo l’altro. ¶ Superbo il primo per lo ricco
198
1797
Dimesso l’altro, chetamente il segue. ¶ Quand’ecco i
199
1797
l’infelice è forza; ¶ Il vil peso de l
200
1797
hanno in dispregio. ¶ Mentre il compagno de la sorte
201
1797
perigli esposte. ¶ FAVOLA VIII. ¶ Il Cervo, e i Buoi
202
1797
fuor de’ folti boschi il Cervo, ¶ Da fiero cacciator
203
1797
cacciator che a morte il cerca, ¶ Tal ha timor
204
1797
lacciatemi, a lui soggiugne il Cervo: ¶ Quando il vorrà
205
1797
soggiugne il Cervo: ¶ Quando il vorrà fortuna a’ boschi
206
1797
Buoi la fronde arreca ¶ Il bifolco, nè il Cervo
207
1797
arreca ¶ Il bifolco, nè il Cervo ivi discopre. ¶ Vengono
208
1797
tanti ¶ (Fra quali evvi il fattor) nessun l’osserva
209
1797
morte, ¶ A render grazie il Cervo s’accingea. ¶ Bramiam
210
1797
tua vita in periglio: il dice appena, ¶ Che ritorna
211
1797
dice appena, ¶ Che ritorna il Padron da cena, e
212
1797
a l’eccelse corna il Cervo ascoso. ¶ Ei chiama
213
1797
Ei chiama la famiglia: il prende, e uccide. ¶ * La
214
1797
se racchiude: ¶ Vede acuto il Padron ne le sue
215
1797
mi spinse. ¶ Che se il Lazio mie cure e
216
1797
Se condannarmi invidia imprenda; il merto ¶ Fra se stessa
217
1797
Se poi tue orecchie il mio lavor diletti, ¶ E
218
1797
a vita trasse, ¶ Costante il soffrirò; finchè conosca ¶ Fortuna
219
1797
soffrirò; finchè conosca ¶ Fortuna il suo delitto, e rossor
220
1797
e rossor n’abbia. ¶ Il Fine del Libro Secondo
221
1797
la forza pervenga. ¶ Ma il tuo ingegno non merta
222
1797
casa, e amici; e il corpo stanco, ¶ E la
223
1797
Memnosine ¶ Di nove figlie il nobil Coro a Giove
224
1797
acquisto apprezza, ¶ Nulla cura il vegliar le notti intere
225
1797
condotto a lui davanti, ¶ Il terzo Libro de le
226
1797
consagro, ¶ Mel recherò, se il leggi, a gran ventura
227
1797
Sì di sua sorte il fan cauto i perigli
228
1797
con novelle si sottrasse. ¶ Il varco aprimmi Esopo; io
229
1797
a mia sventura. ¶ Se il testimon, l’accusator, il
230
1797
il testimon, l’accusator, il giudice ¶ Non fosse un
231
1797
andrei. ¶ Che se taluno il suo sospetto inganni, ¶ E
232
1797
se ciò tragga, ove il comune io purgo, ¶ Porrà
233
1797
scusa ascolti. ¶ Nessun addito. Il pubblico costume ¶ Io sol
234
1797
se Anacarsi Scita, o il Frigio Esopo, ¶ Eterna fama
235
1797
giusto onor rapisca? ¶ Nè il primo già sarò, cui
236
1797
chiara lode è degno il mio lavoro. ¶ * Alfin t
237
1797
Pastori. ¶ SOglion gli offesi il contraccambio rendere. ¶ * Inavvedutamente una
238
1797
lusinga ¶ Di morta ritrovarla il dì vegnente, ¶ Ogni timor
239
1797
FAVOLA III. ¶ Esopo, e il Villano. ¶ CHe più d
240
1797
Uom pratico, ¶ È proverbio; il perchè non v’ha
241
1797
imprudenti estolle. ¶ FAVOLA XXIII. ¶ Il Cane fedele. ¶ UN’improvvisa
242
1797
col cibo amicarsi possa il Cane, ¶ Un pan gli
243
1797
Un pan gli porge. Il Cane a lui rivolto
244
1797
La Rana crepata e il Bue. ¶ CHi dal destino
245
1797
ha scarsi beni, ¶ Se il grande imitar vuol, ruina
246
1797
Rana in un prato il Bue fu visto; ¶ E
247
1797
a’ figli, ¶ Se ancora il Bue ne la grandezza
248
1797
chi maggior fia, chiede. Il Bue ripetono. ¶ Sdegnata alfin
249
1797
estinta giace. ¶ FAVOLA XXV. ¶ Il Cane e il Cocodrillo
250
1797
XXV. ¶ Il Cane e il Cocodrillo. ¶ SE stesso a
251
1797
inganno. ¶ L’altro dice, il farei, se quel desio
252
1797
la può la volpe; ¶ Il famelico augel nulla n
253
1797
Tutto col becco agevolmente il prende, ¶ E si pasce
254
1797
Cui tormenta ria fame, il collo lambe. ¶ Sì allor
255
1797
ti lagni, ¶ Ch’altri il tuo esempio in danno
256
1797
tuo rivolga. ¶ FAVOLA XXVII. ¶ Il Cane, il Tesoro e
257
1797
FAVOLA XXVII. ¶ Il Cane, il Tesoro e l’Avoltojo
258
1797
l’Aquila. ¶ NOn dispregi il possente un uom del
259
1797
non previsto apre vendetta il varco ¶ * Ingegnoso pensier. L
260
1797
cui de la prole il rischio affanna, ¶ Supplice i
261
1797
fratel, gli dice. Egli il saluto ¶ Rigetta, e d
262
1797
l’Asin risponde, estratto il pene) ¶ Se in altro
263
1797
e farlo in brani ¶ Il Cignale; ma pur l
264
1797
da gli stagni è il lor soggiorno? ¶ Nè natura
265
1797
ecco a noi funesto il lor furore. ¶ FAVOLA XXXI
266
1797
lor furore. ¶ FAVOLA XXXI. ¶ Il Nibbio e le Colombe
267
1797
ratto volo le Colombe, ¶ Il Nibbio predatore avean deluso
268
1797
che fatta lega insieme, ¶ Il comando io n’ottenga
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1797
che eran rimase: ¶ Tale il volemmo, s’è crudel
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1797
s’è crudel costui. ¶ Il Fine del Libro Primo
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1797
noi fe’ dono, ¶ Talchè il comun fallire si corregga
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1797
variando, apporti, ¶ Vo’ che il lettor in buona parte
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lettor in buona parte il prenda. ¶ Mia brevitade questo
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la lode. ¶ FAVOLA I. ¶ Il Giovenco, il Leone e
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1797
FAVOLA I. ¶ Il Giovenco, il Leone e il Cacciatore
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1797
Giovenco, il Leone e il Cacciatore. ¶ A rigettar de
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dabben colà perviene; ¶ Ma il Leon vede appena, e
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1797
Leon vede appena, e il piè ritira. ¶ Ei mite
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1797
Averne parte. Francamente prendila. ¶ Il bue divide, e fa
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1797
che si crede, ¶ Che il pulisca lor cura, di
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1797
III. ¶ L’Uomo, e il Cane. ¶ UN Uomo a
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1797
quercia annosa ¶ Fatto avea il nido. Una selvaggia Scrofa
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figli pasce: ¶ Qual timida il dì tutto osserva, e
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colle fabbricò Lucullo, ¶ Sicchè il Mar di Sicilia a
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soggetto, e da lunge il Tosco mira; ¶ Fra gli
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amene iva a diporto, ¶ Il terren caldo inaffia. Ma
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terren caldo inaffia. Ma il Padrone ¶ Punto nol cura
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1797
In un altro vial il suo Signore ¶ Precorre, ed
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1797
pur fuggito. ¶ FAVOLA XII. ¶ Il Cervo alla fonte. ¶ SPesso
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1797
E chiaro vel dimostra il mio racconto: ¶ * Presso ad
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passa, e folta selva il cela; ¶ E la turba
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XIII. ¶ La Volpe e il Corvo. ¶ SI pente in
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vergogna suo mal grado il segue. ¶ * Mangiar volea sovra
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sovra alto ramo assiso ¶ Il cacio tolto a una
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tolto a una finestra il Corvo. ¶ La volpe il
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il Corvo. ¶ La volpe il vede: o come belle
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L’ingannevol Volpetta avidamente ¶ Il cacio addenta. Allor s
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addenta. Allor s’avvide il Corvo, ¶ Ma tardi, e
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l’accortezza. ¶ FAVOLA XIV. ¶ Il Ciabattino fintosi Medico ¶ A
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1797
ciance di grand’uomo il grido ottenne. ¶ Il re
301
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uomo il grido ottenne. ¶ Il re de la città
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un bicchier chiede, e il vero ¶ Così n’esplora
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1797
che non arte, o il saper suo, ¶ Ma la
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1797
stoltezza altrui sì chiaro il fece. ¶ Allor al popol
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1797
al popol radunato disse ¶ Il saggio re: qual è
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1797
lui fidar non dubitate il capo, ¶ A cui nessun
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1797
al vecchio pastore. ¶ SE il Principe si cangia, un
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1797
cangia, che del Prence il nome; ¶ Che ciò sia
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1797
chiede, ¶ Se doppia soma il vincitor gl’imponga? ¶ No
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1797
imponga? ¶ No, gli risponde il Vecchio. E che m
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1797
s’ugual n’ho il peso? ¶ FAVOLA XVI. ¶ Il
312
1797
il peso? ¶ FAVOLA XVI. ¶ Il Cervo e la Pecora
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1797
Un moggio di frumento il Cervo chiese. ¶ Essa che
314
1797
che inganno teme: suole il Lupo ¶ Rapir, risponde, e
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1797
FAVOLA XVII. ¶ La Pecora, il Cane e il Lupo
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1797
Pecora, il Cane e il Lupo. ¶ PEna incontra chi
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1797
lei lo chiese. ¶ Citato il Lupo in testimonio, attesta
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1797
pochi andaro, ¶ Che vide il Lupo ne la fossa
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1797
ebbe danno. ¶ * Già scorso il tempo, ed imminente il
320
1797
il tempo, ed imminente il parto, ¶ Su la terra
321
1797
meglio, ¶ Di natura deponga il grave incarco? ¶ Perchè veder
322
1797
risponde) ¶ Come, ove nacque il mal, guarir si possa
323
1797
adopra, ¶ Ed a schifarli il mio racconto insegna. ¶ * Fra
324
1797
ottien; ma allor ch’il luogo vuol per l
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1797
l’altra, ¶ Essa dice, il darò, se il tuo
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1797
dice, il darò, se il tuo valore, ¶ Me insieme
327
1797
pria creparo, anzi che il cuojo ¶ Ad assaggiar alcun
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1797
lor giugnesse. ¶ FAVOLA XXI. ¶ Il Leone vecchio, il Cignale
329
1797
XXI. ¶ Il Leone vecchio, il Cignale, il Toro e
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1797
Leone vecchio, il Cignale, il Toro e l’Asino
331
1797
gl’infingardi ancora. ¶ * Privo il Leon di forze, e
332
1797
viver suo, ¶ Qual fulmine il Cignal, col dente acuto
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1797
Poco ne va, che il Toro, del nemico ¶ Il
334
1797
il Toro, del nemico ¶ Il ventre con le corna
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1797
Se per me tu il facessi, io l’avrei
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1797
Riconosca diretto a se il racconto ¶ Chi sovvenendo altrui
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1797
adorno. ¶ Due pregi ha il libricciuol; il riso move
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1797
pregi ha il libricciuol; il riso move, ¶ E con
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1797
E con saggio consiglio il viver regge. ¶ Se’ alcun
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1797
gli sovvenga. ¶ FAVOLA I. ¶ Il Lupo e l’Agnello
341
1797
l Lupo eran venuti. Il Lupo ¶ Al fonte più
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che ingorda fame ¶ Punse il ladron a ricercar tal
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1797
Agnel risponde: affè, riprende il Lupo, ¶ Che villania il
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1797
il Lupo, ¶ Che villania il padre tuo mi disse
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1797
retto ¶ Santo primier costume il fren le tolse, ¶ Nè
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1797
non è, mal soffre il giogo: ¶ Raccontò questa novelluccia
347
1797
Giove ¶ Con tai grida il richieser, ch’e’ ridendo
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1797
l’improvviso ¶ Cader, sgomenta il pauroso gregge. ¶ Ma poichè
349
1797
Una alza a caso il capo, il guata; e
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1797
a caso il capo, il guata; e l’altre
351
1797
altre ¶ Aduna, e mostra il rege: arditamente ¶ Salgonvi sopra
352
1797
una. ¶ Vorrian fuggire; ma il timor le arresta, ¶ Nè
353
1797
pietà a Giove: ma il gran Padre: ¶ Poichè un
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1797
La Cornacchia superba e il Pavone. ¶ Per insegnarci, anzi
355
1797
Ver le antiche campagne il volo indrizza, ¶ Ove acerba
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1797
ed infelice. ¶ FAVOLA IV. ¶ Il Cane che porta la
357
1797
Capra, la Pecora, e il Leone. ¶ CHi di forza
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1797
serba; ¶ E ben chiaro il dimostra il mio racconto
359
1797
ben chiaro il dimostra il mio racconto. ¶ Una Vacca
360
1797
mole preda. ¶ Ne fa il Leon le parti, e
361
1797
guisa ¶ Lo sleal tutto il Cervo a se destina
362
1797
così dire imprese: ¶ Volea il Sole ammogliarsi, quando altissime
363
1797
petulanza Giove, ¶ Ne richiese il perchè. Ora se tutti
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1797
è priva! ¶ * A coloro il narrai, cui se fortuna
365
1797
senno avara. ¶ FAVOLA VIII. ¶ Il Lupo e la Gru
366
1797
ricompensa attendi, ¶ Doppio è il tuo errore: a’ rei
367
1797
premio propose a chi il traesse. ¶ Alfin la Gru
368
1797
dal giuramento indotta, ¶ Fidando il lungo collo al Lupo
369
1797
dolor gli toglie. ¶ Chiesto il promesso premio; il Lupo
370
1797
Chiesto il promesso premio; il Lupo: ingrata, ¶ Da che
371
1797
di mia gola impune il capo ¶ Traesti, non se
372
1797
mercè chiedi? ¶ FAVOLA IX. ¶ Il Passere, e la Lepre
373
1797
se medesimo. In brieve il mostro: ¶ * Fra gli artigli
374
1797
morte in van gemente il tragge. ¶ Benchè di vita
375
1797
schernivi, ¶ Con pari duolo il tuo destino or piagni
376
1797
or piagni. ¶ FAVOLA X. ¶ Il Lupo e la Volpe
377
1797
frode, ¶ Se poscia dice il ver fe non si
378
1797
Con brieve favoluzza Esopo il mostra. ¶ * Accusata di furto
379
1797
XI. ¶ L’Asino e il Leone, che vanno a
380
1797
volta inganni, ¶ Da chiunque il conosce è avuto a
381
1797
col giumento; ¶ Di fronda il copre, e che con
382
1797
tentan fuggir; ma impetuoso ¶ Il Leone le assale, e
383
1797
indi stanco, a se il richiama, ¶ Ed a lui
384
1797
che ti sembra? ¶ Tanto, il Leon soggiugne, che se
385
1797
Di tue ricchezze prendi? Il tutto ho meco. ¶ Rari
386
1797
nuotando; i più sommerge ¶ Il grave peso, e ciò
387
1797
S’avviene, e appena il suo parlar lo addita
388
1797
destina. ¶ Con la tabella il vitto accattan gli altri
389
1797
a caso s’incontrò il Poeta, ¶ E meco, disse
390
1797
che resta? ¶ FAVOLA XXII. ¶ Il Monte Partoriente. ¶ VIcino a
391
1797
con alte grida, ¶ Tutto il mondo tenea sospeso un
392
1797
intrattengo; ¶ Nulla fatico, ed il miglior mi godo. ¶ Ch
393
1797
mi ricorda, allor che il grano ¶ Per il verno
394
1797
che il grano ¶ Per il verno sollecita raccolgo, ¶ Veduta
395
1797
hai pronto, ove bisogno il chieggia; ¶ Ciò che vuolsi
396
1797
Mi disfidi la state, il verno taci, ¶ Allor che
397
1797
verno taci, ¶ Allor che il freddo intirizzita a morte
398
1797
tua alterigia doma. ¶ * Segna il racconto quei che finte
399
1797
studj ¶ Fra gli uomini il narrai; or quanto i
400
1797
parlai poc’anzi, ¶ Stabilì il prezzo, e in loco
401
1797
la feconda ¶ Vena frenando il corso, qual si suole
402
1797
e l’onta alto il trafigga, ¶ Per non farsi
403
1797
le tazze, l’apparato ¶ Il convito, la casa empion
404
1797
ad un servo, che il Poeta ¶ Faccia sì, che
405
1797
Simonide ¶ In fretta parte: il piede ha fuori appena
406
1797
la vita. ¶ FAVOLA XXV. ¶ Il Poeta. ¶ MOlto ancor mi
407
1797
rimane, e ad arte il lascio ¶ Pria perchè esser
408
1797
Cotai studj seguir, abbiane il come. ¶ Benchè sia ricca
409
1797
noi, ¶ Mancar vedrassi chi il lavor ne imprenda. ¶ Quel
410
1797
tuoi, ¶ Tanto ne ruba il tempo, immantinente ¶ Se li
411
1797
rechi, più ancor godronne il frutto. ¶ Finchè un po
412
1797
etade ¶ Or or mancante, il tuo soccorso appresta. ¶ Che
413
1797
allor che morte ¶ Imminente il comun tributo esiga? ¶ Ma
414
1797
un reo convinco ottenne; ¶ Il merta ben, se un
415
1797
ben, se un innocente il chiegga. ¶ Queste son le
416
1797
ciò che fe, che il giusto ammette ¶ E allegrezza
417
1797
chiedi, qual è? dirallo il tempo. ¶ Lessi fanciul cotal
418
1797
fin ch’avrò senno. ¶ Il fine del libro Quarto
419
1797
restasse altrui la messe: ¶ Il mio pensier quando entro
420
1797
fama indi ritrarre? ¶ Ha il suo pensar ciascun, ha
421
1797
molte autore: ¶ Nuovo è il racconto, è la materia
422
1797
lode ottenni. ¶ De’ Dotti il plauso di ritrarne io
423
1797
di ritrarne io bramo. ¶ IL POETA. ¶ SE in avvenir
424
1797
in avvenir d’Esopo il nome incontri; ¶ Poichè a
425
1797
accresca a l’opra, il posi. ¶ Siccome avvien, ch
426
1797
folla, ¶ Come costume ha il volgo, a lui s
427
1797
De la mutata sorte il cuor lor punga; ¶ A
428
1797
cura, ¶ Perchè ad essi il mancar non sia dannoso
429
1797
Commedie illustre autore, ¶ Menandro, il di cui volto è
430
1797
è la veste: ondeggia il passo; ¶ Molle d’unguenti
431
1797
Molle d’unguenti è il crine. Il vede appena
432
1797
unguenti è il crine. Il vede appena: ¶ Chi è
433
1797
si cangia tosto. ¶ Manca il rimanente. ¶ FAVOLA II. ¶ I
434
1797
II. ¶ I Viandanti, e il Ladro. ¶ FAcean viaggio due
435
1797
Masnadier gli assale, ¶ Chiede il danaro, o lor minaccia
436
1797
minaccia morte. ¶ Lo afferra il prode, e forza a
437
1797
opposta, ¶ L’uccide incauto. Il vede l’altro appena
438
1797
gittata ¶ La Penola, che il braccio rattenea, ¶ Ove è
439
1797
braccio rattenea, ¶ Ove è il ribaldo? (dice:) mostrerogli ¶ Con
440
1797
cotal aita ¶ Recato avestù, il prode a lui soggiugne
441
1797
creduto a le parole il core, ¶ Più valor ne
442
1797
tue folli minacce, e il ferro ascondi, ¶ Se chi
443
1797
diè grave ceffata. Essa il dileggia: ¶ Se morte dar
444
1797
lungi da offesa è il mio pensiere. ¶ Ma te
445
1797
avvertita offesa, ¶ Quella che il caso fe’, punir si
446
1797
E’ sì ’l rigetta: il don mi fora grato
447
1797
a pochi. ¶ FAVOLA V. ¶ Il Giullare, e il Villano
448
1797
V. ¶ Il Giullare, e il Villano. ¶ SPesso i mortali
449
1797
tenaci, ¶ Finchè chiaro argomento il fallo scopra. ¶ * Cura d
450
1797
la cittade aduna; ¶ Fassi il teatro a la gran
451
1797
La stessa novità silenzio: il capo ¶ Repente in sen
452
1797
seno asconda. ¶ Ch’apra il mantel si grida. Ei
453
1797
si scopre: d’applausi il ciel rimbomba. ¶ Vide il
454
1797
il ciel rimbomba. ¶ Vide il gioco un villan, e
455
1797
l’avrà vinta; e il dì vegnente, ¶ Che molto
456
1797
farlo, accerta. ¶ Maggior fassi il concorso; prevenuto ¶ E’ il
457
1797
il concorso; prevenuto ¶ E’ il volgo a favorir del
458
1797
a favorir del primo il giuoco; ¶ Tal che al
459
1797
s’asside. ¶ Ecco entrambi: il Giullar primo grugnisce; ¶ Suona
460
1797
Suona a l’intorno il plauso, e un lieto
461
1797
lui strigne l’orecchia il Villan furbo, ¶ E n
462
1797
ed alte grida. ¶ Che il Giullar molto meglio imita
463
1797
Giullar molto meglio imita il verre, ¶ E che l
464
1797
scacci, ognuno esclama. ¶ Apre il seno il Villano, e
465
1797
esclama. ¶ Apre il seno il Villano, e mostra il
466
1797
il Villano, e mostra il porco. ¶ E sì additando
467
1797
quai giudici voi sete. ¶ IL POETA ¶ MOlto da dir
468
1797
offendono le arguzie. ¶ Per il che, coerede dabbenissimo, ¶ Nome
469
1797
tal favella: ¶ Favorir volea il ciel, ma nol consente
470
1797
a vuoto adatto è il motto ¶ FAVOLA VII. ¶ Il
471
1797
il motto ¶ FAVOLA VII. ¶ Il Principe trombettiere. ¶ CHi per
472
1797
prende ¶ Opinion, ch’oltre il dover lo estolle; ¶ Agevol
473
1797
a guarir mentre incomincia; il volgo ¶ De’ spettator’, qual
474
1797
lor desio ¶ E capriccioso il vuol, lo attende al
475
1797
l’atteso giorno: ecco il teatro ¶ Fremer per lui
476
1797
attende, altri assicura. ¶ Tolto il sipario, terminati i tuoni
477
1797
tuoni, ¶ Qual peregrin costume il vuol, parlato ¶ Avean gli
478
1797
gli’Iddii; allor che il noto canto ¶ Al Trombetta
479
1797
o Roma: hai salvo il Prence: Voce ¶ Risuona, che
480
1797
Prence: Voce ¶ Risuona, che il teatro empie di gioja
481
1797
onor suo lo reca il buon Trombetta, ¶ Ed a
482
1797
baciamani. ¶ L’ordine Equestre il folle error conosce, ¶ E
483
1797
s’intuoni ¶ Di nuovo il canto: al suolo il
484
1797
il canto: al suolo il buon Trombetta ¶ Si profonde
485
1797
Che chiegga la corona il volgo stima; ¶ Ma poichè
486
1797
la veste, e bianco il piede; ¶ Che presolo pe
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1797
L’Occasione dipinta. ¶ LIeve il corso, la man di
488
1797
Nè pur se Giove il segua, afferrar puote; ¶ La
489
1797
ci diero. ¶ FAVOLA IX. ¶ Il Toro, e il Vitello
490
1797
IX. ¶ Il Toro, e il Vitello. ¶ TOrnar per foro
491
1797
tu nascessi ¶ Io già il sapeva. * Il motto a
492
1797
Io già il sapeva. * Il motto a quello è
493
1797
e ammenda. ¶ FAVOLA X. ¶ Il Cacciatore, e il Cane
494
1797
X. ¶ Il Cacciatore, e il Cane. ¶ UN Can, cui
495
1797
accetto, ¶ Con l’etade il primier valor perdette. ¶ Un
496
1797
e si rinselva. ¶ Irato il cacciator, lo sgrida. Il
497
1797
il cacciator, lo sgrida. Il vecchio ¶ Sì latrando soggiugne
498
1797
deluse ¶ Non l’animo, il valor: ciò che già
499
1797
ciò scriva ben, Fileto, il vedi. ¶ Il Fine del
500
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ben, Fileto, il vedi. ¶ Il Fine del Libro Quinto