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Gian Giorgio Trissino, Sofonisba, 1524

concordanze di «il»

nautoretestoannoconcordanza
1
1524
là 've la spinge il mio pensiero? ¶ Che giorno
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1524
sorella, ¶ sfogate meco pure il cuor, che certo ¶ non
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1524
perché si sfoga ragionando il cuore. ¶ Quando la bella
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già da quell'Enea, ¶ il qual venne da Troia
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1524
molt'anni; ¶ pur dopo il variar della fortuna ¶ (sì
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1524
con sette galee passando il mare, ¶ venne a Siface
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1524
giorno ancor vi giunse ¶ il superbo Roman che l
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1524
avea vinto, ¶ chiamato Scipione, il qual volea ¶ tirar Siface
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1524
già re de' Massuli; ¶ il qual salì per questo
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1524
campo una notte acceso il fuoco, ¶ e assaliti dai
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1524
sconfitti alfin fuggiro. ¶ Quinci il principio fu dei nostri
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1524
servitù sì m'occuparo il cuore, ¶ ch'ad ogni
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1524
nostro regno, ¶ con Massinissa, il cui paterno impero ¶ era
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1524
avean preso e legato il mio consorte; ¶ ond'io
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1524
v'entrai; così disparve il sonno, ¶ che m'ha
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1524
confusa. ¶ ERMINIA ¶ Veramente, regina, ¶ il parlar vostro mi dimostra
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1524
chiaro ¶ quant'è grave il dolor, che vi tormenta
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1524
ogni fiso pensier, che il giorno adduce, ¶ partita poi
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1524
che felice stato ¶ è il tuo! che quello i
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1524
l'altro ben, che il mondo apprezza, ¶ si truova
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1524
è debile, e fallace. ¶ Il dominar ti piace ¶ mentre
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1524
che tu ragioni, ¶ ma il soverchio dolor troppo mi
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1524
troppo mi sforza; ¶ e il senso, ch'è rubello
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1524
e ottime ragioni, ¶ subitamente il lor volere ammorza; ¶ così
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1524
che mi distrugge; ¶ se il ciel pietoso questa mia
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1524
aver tanto rispetto? ¶ Che il non sapere il male
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1524
Che il non sapere il male, ¶ nol fa minore
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nol fa minore, anzi il consiglio intrica ¶ e benché
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1524
assai più tosto elegerìa il morire. ¶ Non far, signor
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1524
a pena ¶ può trarre il fiato, e ciò per
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1524
duro esordio! è vivo il mio consorte? ¶ FAMIGLIO ¶ Morto
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1524
ferit'egli, o rotto il campo? ¶ FAMIGLIO ¶ Il campo
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1524
rotto il campo? ¶ FAMIGLIO ¶ Il campo è rotto, ed
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1524
la gente in fuga. ¶ Il che vedendo il re
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1524
fuga. ¶ Il che vedendo il re, si pose avanti
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1524
la vergogna, e con il suo periglio, ¶ potesse rivoltar
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1524
che gli uccisero sotto il suo cavallo, ¶ poi con
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1524
menor prigione. ¶ Alor fu il campo totalmente in rotta
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1524
Lassa, ch'io vedo il fin di quest'impero
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1524
che mirando costei tenesse il pianto? ¶ SOFONISBA ¶ O sventurata
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1524
in doglia. ¶ Turbato è il mare, e mosso un
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1524
di pianger sempre, ¶ se il pianto vi recasse alcun
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1524
leggiadre ¶ nozze, sarà, che il sospirar m'avanza; ¶ sarà
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1524
e ch'io trappasse il mare, ¶ e mi convenga
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1524
stare ¶ in servitù, sotto il superbo freno ¶ di gente
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1524
MESSO ¶ Io narrerò diffusamente il tutto. ¶ Come il campo
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1524
diffusamente il tutto. ¶ Come il campo roman fu giunto
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1524
per minacce d'ardere il contado ¶ e por l
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1524
intenebrati a la ruina? ¶ Il campo è rotto, e
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1524
campo è rotto, e il re vostro è preso
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1524
è testimon, che tutto il male ¶ che arete, arete
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1524
Signor, so ben che il cielo e la fortuna
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1524
virtù v'hanno concesso ¶ il poter far di me
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1524
a pietà vi muova ¶ il miserrimo stato, ove son
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1524
sian, quante si furo; il mio costume ¶ è di
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1524
alcuno oltraggio. ¶ CORO ¶ Rinforzate il pregare, alta regina; ¶ che
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1524
primo colpo. ¶ SOFONISBA ¶ Signore, il vostro ragionar soave, ¶ che
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1524
si rallegra. ¶ Però seguendo il ragionar di prima, ¶ vi
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1524
Dio, quanto ci rende ¶ il dar salute a gli
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1524
a cui se fosse il mio volere avverso, ¶ mi
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1524
e ben dovessi abandonarvi il regno. ¶ E per maggior
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1524
dato favore ¶ a racquistare il mio paterno impero, ¶ che
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1524
non vo', però che il bene ¶ solo si deve
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1524
perch'egli è bene; ¶ il quale è il fin
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1524
bene; ¶ il quale è il fin di tutte l
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1524
l'opre umane. ¶ SOFONISBA ¶ Il premio è pur quel
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1524
non dubito già, ma il gran disìo ¶ mi sprona
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1524
santa luce ¶ s'adorna il cielo e si ristora
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1524
cielo e si ristora il mondo, ¶ il cui certo
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1524
si ristora il mondo, ¶ il cui certo viaggio ¶ sì
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1524
belle cose adduce, ¶ che il viver di qua giù
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1524
ritondo, ¶ infinito ed eterno, ¶ il dì dopo la sera
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1524
poi l'autunno e il verno, ¶ onde la terra
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1524
onde la terra e il mare ¶ s'empie di
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1524
antica pace". ¶ Ahi troppo il divinai, ¶ che pace ferma
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1524
soverchie spese ¶ ha visto il caro albergo impoverito; ¶ chi
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1524
lassa v'ha perso il padre, ¶ chi il figlio
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1524
perso il padre, ¶ chi il figlio, chi il fratello
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1524
chi il figlio, chi il fratello, e chi 'l
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1524
sangue i rami e il dorso; ¶ e per udir
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1524
de la sua vita il corso, ¶ lasciando i corpi
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1524
colpi sì mortali ¶ ferirci il ciel, com'or par
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1524
vi s'aggiunge peso? ¶ Il re nel campo è
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1524
speranza ¶ ancor ne mostra il volto; ¶ che il nuovo
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1524
mostra il volto; ¶ che il nuovo re par volto
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1524
e quasi, a dire il ver, meco mi pento
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1524
tempo ¶ con molta gente il re, che voi chiedete
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1524
di farci ¶ parimente sapere il vostro nome. ¶ LELIO ¶ Lelio
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1524
capitano, ¶ tengo nel campo il più sublime onore. ¶ CORO
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1524
vi siete, ¶ però che il glorioso nome vostro ¶ è
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1524
Non è pensier, che il suo potere intenda. ¶ LELIO
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1524
LELIO ¶ Narrami un poco il matrimonio tutto. ¶ MESSO ¶ Dirollo
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1524
sopra a riposarsi. ¶ Allora il re stette sospeso alquanto
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1524
infamia abandonare ¶ sì tosto il preso suo primo consorte
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1524
a cui la diè il Senato. ¶ Oltre di ciò
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1524
far ciò che comanda il mio signore. ¶ Riferita che
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1524
fu questa risposta, ¶ subito il re n'andò sopra
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1524
si tacesse. ¶ Ma racchetato il vulgo, un sacerdote ¶ si
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1524
un prezioso anello. ¶ Appresso, il sacerdote riparlando ¶ disse a
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1524
gli sposi: "Pria che il sol s'asconda, ¶ fate
101
1524
Giove". ¶ Poi, come tacque il vecchio sacerdote, ¶ udì la
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1524
ch'a l'uomo il ciel concesse, ¶ val più
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1524
ciò che ha detto il sacerdote, ¶ come subitamente mi
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1524
presente moglie di Siface; ¶ il qual esser intendo dei
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1524
opera non degna. ¶ MASSINISSA ¶ Il fei con buona e
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1524
Voglio più tosto che il ben far mi noccia
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1524
ci sia, quant'è il sapere; ¶ e che non
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1524
del popolo di Roma, il qual l'ha dato
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1524
qual l'ha dato ¶ il regno, e vi può
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1524
che in questa vita il dolce alcuna volta ¶ si
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1524
credea ricever laude ¶ (che il dare aiuto altrui, quando
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1524
ch'egli a tutto il mondo è manifesto, ¶ come
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voi fe' lega. ¶ Onde il Senato lor, che pur
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1524
per aver costei, ¶ lasciaivi il regno, e quasi ancor
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chi non si ricorda il beneficio, ¶ è ben di
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1524
ho nel prenderla servato ¶ il modo e il tempo
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servato ¶ il modo e il tempo, che devea servarsi
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1524
ell'era mia nimica; ¶ il che niegh'io; perciò
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che non è saggio il medico, che vede ¶ che
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1524
medico, che vede ¶ che il mal vuol ferro, ed
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1524
intorno ascolta, ¶ presuma porre il piè dentro a la
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1524
ben da chi procede il torto. ¶ CATONE ¶ Sarìa ben
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1524
di lungo. ¶ Io dirò il vero a voi, sia
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1524
farassi ¶ ciò che sarà il voler del capitano. ¶ Voi
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1524
mi credeva esser venuto ¶ il fin de l'angoscioso
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1524
ch'io veggio che il novello aiuto ¶ si va
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1524
m'inganna. ¶ Ma se il ciel mi condanna, ¶ so
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1524
non ti par molesto ¶ il pregar che li miei
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1524
te ne priego; e il cuor, quantunque mesto, ¶ si
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1524
i buoni ingegni e il volgo, ¶ con loro anch
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1524
arme; ¶ onde mi sento il cuor farsi di ghiaccio
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1524
e temo sì, che il campo non trabocchi ¶ ne
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1524
luogo vien prima, è il misero Siface, ¶ di cui
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1524
e ombra. ¶ O come il vidi in gloriosa altezza
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1524
Ben quanto è più il favor de la Fortuna
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1524
faccia guardia; ¶ e solo il re se ne rimanga
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1524
però questo conforto, ¶ che il maggior mio nimico ora
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1524
son io, ¶ sa che il morir non gli è
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1524
servo. ¶ SCIPIONE ¶ Catone, udiste il ragionar che ha fatto
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1524
fatto ¶ Siface, e come il dir di Sofonisba ¶ gli
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1524
che s'apparecchia ¶ contra il vostro disìo machina grande
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1524
SCIPIONE ¶ Ben venga Massinissa, il cui valore ¶ è degno
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1524
io feci; ¶ che veramente il fei con molta fede
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1524
null'altra cosa, ¶ che il conoscere in me qualche
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prima a pormi amore; ¶ il quale amor da poi
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1524
volentier me lo ricordo: ¶ il resto voglio poi, che
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1524
voi stesso ¶ più tosto il ripensiate, che a narrarlo
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1524
volta la mente, ¶ vincete il vostro cupido disìo; ¶ e
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1524
ma pietà forse, e il non pensar d'errare
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1524
sapete ben che primamente ¶ il padre di costei me
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1524
l'arme, ¶ e passò il mar con più di
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1524
che ancor non è il terz'anno, che Siface
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1524
punire un buon per il peccare altrui. ¶ SCIPIONE ¶ Chi
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sapesse ove si fosse il torto, ¶ e udisse il
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1524
il torto, ¶ e udisse il parlar che avete fatto
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madre. ¶ E come prima il regno de' Massuli ¶ (ch
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1524
semplice promessa ¶ non face il matrimonio; voi giamai ¶ non
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1524
era veramente di Siface; ¶ il quale è stato con
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1524
da Cartagine, né avesse ¶ il padre capitanio dei nimici
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1524
Roma, e pregheremo che il Senato ¶ per le vostre
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1524
fate dunque come ¶ pare il meglio, pur che abbiam
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1524
un modo, ¶ che servi il voler vostro e la
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1524
le feroci tue saette il fianco. ¶ Ogni valore al
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1524
lacrime, or sospetto, ¶ secondo il variar d'altrui costumi
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1524
che la distrugge; ¶ onde il mal segue e 'l
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1524
non le lasciare ¶ senza il tuo aiuto; deh non
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1524
trista, ¶ che ci conturba il cuore? ¶ Né forse quella
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nube nozze non aranno ¶ il disiato effetto? ¶ Che cosa
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manca la forza, arroge il danno; ¶ e colui, ch
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1524
è suggetto, ¶ mal può il suo signor vincere a
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1524
lite. ¶ Già non avrebbe il re la mente inferma
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1524
ogni segno men buono il cor m'affanna. ¶ Questo
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1524
affanna. ¶ Questo veder, che il re non si dimostre
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1524
piange e si distrugge il cuore. ¶ Scena II ¶ SERVA
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1524
arìa ben detto ¶ che il Sol non vide mai
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1524
ecco un di Massinissa, il quale un vaso ¶ d
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1524
a la regina: ¶ "Madonna, il mio signore a voi
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1524
mano, e prese arditamente il vaso; ¶ e poscia disse
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1524
nuova sposa volentieri ¶ accetta il primo don ch'a
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1524
che più le aggradirìa il morire, ¶ se ne la
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1524
posta quella giù, prese il canestro ¶ con altre oblazioni
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1524
anzi ch'io muoia ¶ (il che sarà, prima che
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1524
che sarà, prima che il sol si corchi) ¶ io
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1524
servar questo mio germe; ¶ il quale e senza padre
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1524
d'affamati lupi. ¶ Difendete il suo onore e la
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1524
ove senza tardar prese il veneno, ¶ e tutto lo
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1524
rivoltare in questi panni ¶ il corpo mio, e darli
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1524
postasi a seder sopra il suo letto, ¶ sospirò forte
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1524
letto mio, ¶ ove deposi il fior de la mia
190
1524
a la sua morte. ¶ Il qual fatto che sia
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1524
sommo onore; ¶ che merita il valore, ¶ e l'opre
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1524
Dio, che le governi, ¶ il cui valor può fare
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1524
l'orecchie mi risuone ¶ il suon de' tuoi lamenti
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1524
e le virtù, che il ciel v'ha date
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1524
come tuo questo fanciullo; ¶ il quale io spero che
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1524
Crudele, or non sapete il nostro amore, ¶ e quante
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1524
chiamarmi alora, ¶ crudel, quando il venen vi fu recato
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1524
dissi nulla, quando presi ¶ il tosco, non voler averlo
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1524
parenti miei tu narrerai ¶ il modo e la cagion
200
1524
sia negata. ¶ Così passerà il tempo, in fin che
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1524
sorella mia, primieramente ¶ prendi il mio figliolin da la
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1524
fra tanta doglia? ¶ SOFONISBA ¶ Il tempo suol far lieve
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1524
men grave ¶ ci pare il mal, che solamente s
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1524
nel vigesim'anno. ¶ SOFONISBA ¶ Il bene esser non può
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1524
in via. ¶ ERMINIA ¶ Alzate il viso a questo, che
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1524
avanza. ¶ Meglio è certo il morire ¶ che il viver
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1524
certo il morire ¶ che il viver troppo: a che
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1524
in altra guisa. ¶ Ma il ben, ch'altrui divisa
209
1524
fragil, come vetro; ¶ e il male è forte, e
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1524
ruina mia non truova il fondo. ¶ CORO ¶ Pon freno
211
1524
veggio ¶ Massinissa venir verso il palazzo. ¶ Scena II ¶ MASSINISSA
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1524
MASSINISSA, CORO, ERMINIA ¶ MASSINISSA ¶ Il grave pianto, e il
213
1524
Il grave pianto, e il lamentar, ch'udia, ¶ mi
214
1524
che Sofonisba ¶ abbia preso il veneno: onde, ohimé lasso
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1524
Dunque ella prese subito il veneno? ¶ CORO ¶ Ella nol
216
1524
non stette molto. ¶ MASSINISSA ¶ Il servo, che 'l portò
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1524
CORO ¶ Lassa, che quando il ciel destina un male
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1524
terra ¶ m'asconda eternamente il suo bel volto. ¶ CORO
219
1524
Spesso ci sta nascoso il ben che avemo, ¶ né
220
1524
CORO ¶ Ogni cosa mortale il tempo abbassa, ¶ e rilieva
221
1524
novella sposa, ¶ prima che il sol s'asconda entro
222
1524
che mi farà diletto il compiacervi; ¶ che l'amor
223
1524
che v'è noto il mio bisogno; ¶ e che
224
1524
prieghi; ¶ ché chi vede il bisogno de l'amico
225
1524
l'amico, ¶ e aiutare il può, ma i prieghi
226
1524
ne la terra vostra; ¶ il che, son certo che
227
1524
par tranquilla e lieta, ¶ il ciel ne manda giù
228
1524
ruina. ¶ E talor, quando il mar più si rinforza
229
1524
e men si spera, il suo furor s'acqueta
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virtù divina ¶ è posto, il cui non cognito costume