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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Luigi Tansillo, Stanze a Bernardino Martirano, 1540

concordanze di «il»

nautoretestoannoconcordanza
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l secondo morir sovra il primiero ¶ temendo, che sì
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con bei studi ¶ contra il tempo omicida eterni scudi
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ferro e senza penna il muro ¶ scolpite d'alte
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ancor calda; ¶ e, mirando il terren tanti anni cotto
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cotto ¶ et or fiorito, il foco, onde vi scalda
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incendio ancora. ¶ 7 ¶ Or lungo il mar vagate, ove più
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che 'l giorno adduce; il qual non viene ¶ incontro
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concento par che mischi ¶ il vento e l'onda
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ch'io sento quando il mar s'ingrossa ¶ sì
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non ha riposo entro il suo letto; ¶ e la
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vota, ¶ sparge di nebbia il capo, e attorno il
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il capo, e attorno il ruota. ¶ 13 ¶ Colui che non
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posto ¶ su l'onda il piè, quando così l
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rabbia, ¶ quando di ferro il petto egli par ch
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et al nocchier cade il governo; ¶ e i venti
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sopporta ¶ esser vinta, orgogliosa il legno fiede; ¶ e batte
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vie più che altrove, ¶ il passato periglio non sgomenta
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volta a tal partito ¶ il piè mai più non
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che in terra ha il figlio; ¶ così chi passa
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più vi pensa, come il lido tocca. ¶ 18 ¶ S'io
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ne scampassi un giorno, il mar Tirreno ¶ e l
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qual Tantalo, bramoso; ¶ costeggio il mondo, e mai non
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se 'l gioco ¶ (benché il più delle volte sia
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e vi vedeste sovra il capo spesse ¶ volte le
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tutto ciò, non ave il mar sì intenso ¶ e
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grave mal, che agguagli il ben ch'io gusto
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parer angusto, ¶ non solo il mar di Spagna e
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al grande Alessandro Macedonia. ¶ 22 ¶ Il conversar suo dolce, a
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cortesia vota di fraude, ¶ il veder lui in ogni
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giovene sale, ¶ l'ingegno il guida e non l
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la sua troppo maggiore ¶ il desiarlo sol sarebbe onore
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a gloria si terrà il gran Pietro ¶ aver di
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sì bel frutto adorno il mondo, ¶ che aversi speso
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mondo, ¶ che aversi speso il fior degli anni dietro
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mondo ¶ aversi sempre conservato il nome, ¶ che si macchia
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sa come: ¶ 26 ¶ e avergli il suo signor fidato in
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ove premea l'arena, ¶ il possente Ottoman con tanto
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tor, s'io posso, il suo gran nome a
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mossi, ¶ ch'io seguo il mio signor, navighi o
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lui talvolta, ¶ che invidio il Ciel, che sì bell
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aggrada. ¶ 32 ¶ Se non fusse il desio del caro lume
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lume, ¶ che spesso turba il sonno agli occhi miei
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ne stia lontano, e il cor non si gli
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che lodarti intende, ¶ potesse il pregio dar che a
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andrebbe, ¶ che a pena il volo tuo gir vi
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Questo pensier, o scenda il sole o monte, ¶ mai
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muta ¶ stommi, dagli altri, il più che posso, occulto
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Qui, più che altrove, il buon pensier m'aiuta
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pensier m'aiuta ¶ contra il dolor, che in ogni
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ritegna: ¶ ché oggetto degno il mondo non le porge
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non le porge, ¶ ove il volto divin pinga et
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l'aprica ¶ terra cercando, il mio piacer perturba; ¶ e
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e men possa noiarmi il volgo, ¶ sovra l'estremo
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spalle là onde nasce il sole, ¶ sfogo il disio
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nasce il sole, ¶ sfogo il disio che m'arde
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qui sembra nero quanto il sol colora, ¶ e natal
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l'orecchie pie ¶ accogli il suon de le querele
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che giova, ¶ non ha il mondo cosa che ti
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Natura, se mai cangia il zelo ¶ onde le cose
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far che sia freddo il foco e caldo il
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il foco e caldo il gelo, ¶ e l'acqua
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la terra stellata, erboso il cielo, ¶ et abbia il
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il cielo, ¶ et abbia il mondo tutto nuova forma
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se stesso lunge, ¶ né il suo poter né il
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il suo poter né il mio pensier v'aggiunge
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segue di te, quando il dì mena, ¶ ha cinque
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per sì lungo tempo il duol m'uccise. ¶ 50 ¶ La
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ville; ¶ la terra, scosso il manto onde fioria, ¶ veste
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manto onde fioria, ¶ veste il color de la speranza
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era ¶ d'ogni tempo il terren fiorito e verde
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ché, s'una volta il dì l'anima spera
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tesoro ¶ maggior volea, girando il mondo intorno, ¶ che del
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che possedean questi occhi il più del giorno? ¶ E
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d'onor, che dopo il Cielo adoro, ¶ bramoso er
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cangiar soggiorno, ¶ avea ben il camin da gir lodato
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a chi, per tôrre il Ciel, qua giù combatte
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alcuna, ¶ che gisse oltra il veder, non ebbi mai
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veder, non ebbi mai ¶ il puro sguardo de' begli
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occhi santi ¶ valea tutto il gioir de gli altri
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altri amanti. ¶ 57 ¶ Or sovra il cerchio della luna quasi
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tema, che m'arrechi ¶ il ferro e 'l foco
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che qui si sechi ¶ il filo, Amor, che 'l
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vesto. ¶ Così cantando, sfogo il duolo; e intanto ¶ ecco
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ecco la tromba, ecco il fischietto: questo ¶ col picciol
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ne fan di abbandonar il lido. ¶ 61 ¶ Al gran Toledo
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che sostien di Carlo ¶ il gran pondo, com'Ercole
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mi nasconde, io ¶ adoro il volto suo nel signor