Marco Missiroli, Atti osceni in luogo privato, 2015

piega sulla pagina diciannove, il libro era aperto in

delle pulizie aveva trovato il corpo. Mio padre aveva

dei dottori nessuno ebbe il mal di pancia. ¶ – C

più. Rimanemmo bocche finché il traffico in rue Froissart

la esse davanti. Sentivo il bollore delle mie guance

testa chissà dove. Suggellai il segreto. Nascimento ama nascondersi

aveva scritto Eraclito e il mio professore di diritto

Marsell mi raccontò che il maquillage a domicilio andava

Madame Marsell per aprire il Terzo Occhio attraverso la

Mi ordinò di spezzare il mazzo con la mano

non Lunette. ¶ Mi mozzò il fiato, – Come sai di

i capelli spettinati per il vento e il sorriso

per il vento e il sorriso sornione. Gli lasciai

Mi aveva fulminato con Il commesso, una storia sul

figlia ma non trova il modo. È un’anima

un’anima in allarme. Il commesso ero io, avevo

e prima di iniziare il turno mi chiusi in

l’orlo perfetto sotto il fusto. C’era la

la migliore letteratura e il destino dei prescelti. Aveva

percettiva dei circoncisi: durante il rapporto sessuale il piacere

durante il rapporto sessuale il piacere cambiava connotati. Più

Più lento, inesorabile, sconvolgente. Il fatto che la punta

la testa, stavo rifiutando il primo invito esplicito dei

e mi avvicinai. Arrotolò il quotidiano e disse J

tu es étonné. Amava il mio stupore, uno smarrimento

in ordine. Mi tolsi il cappotto e vidi che

questo lucertolone alle spalle, il morso le staccò una

del bagno, si slacciò il primo bottone della camicia

strinse, e io vidi il pallore del sesso nella

sue dita. Spinsi avanti il bacino, Lunette mi bloccò

testicoli, li sfiorava con il palmo, poi disse Ta

Avevo cominciato a perdere il mio candore, lì, dove

me stesso. Ero diventato il fuori. Ero negli altri

dettagli, ma volle sapere il disordine del mio cuore

piaceva molto. Era sposato, il solito copione. Però adesso

la verità dell’eros: il godimento. E l’approdo

tappeto Henry Miller e il suo intellettualismo sessuale. Mi

tempo. E questo era il punto che avrebbe portato

investii nell’atto mancato. Il vero amplesso è il

Il vero amplesso è il non fatto, il mai

è il non fatto, il mai avuto, lo sfioramento

lo sfioramento eterno: aspettavo il consumo della seduzione in

ferri del mestiere durante il trucco. Insieme brindavamo al

Albertine scomparsa che incorniciò il mio sabato del villaggio

del villaggio sessuale. Era il libro della Recherche che

Non parlammo per tutto il tragitto di ritorno e

Lunette aspettò che aprissi il portone, si intrufolò sulle

annerita dalla peluria rasa, il monte di Venere impercettibile

pulizie. Il prima e il dopo di un figlio

per la circoncisione. Solo il viso era scoperto, disteso

ora senza dire niente, il mio papà gelido e

aveva fatto lui con il suo bambino. ¶ Al funerale

dei Deux Magots, Philippe il maître e uno dei

triste, ora disperato. Spesso il divorzio è un capriccio

busta di plastica. Rimaneva il bagno, papà era un

solo un figlio porta il karma di un padre

mi resi conto che il tenore di vita dei

giorni lavorativi e per il doppio turno nei fine

settimana. Accettai, sarei stato il cameriere dei nuovi esistenzialisti

un successo: tre chiamate il primo giorno di pubblicazione

altri e si rifece il suo: indipendenza, modernità, restyling

un colpo aveva ritrovato il suo progressismo in guêpière

Petits Hôtels, che diventò il nido dove reincontrarsi. Ritrovammo

ultimo i vent’anni. Il lavoro mi aiutò a

da fare come conigli. Il mio amico non mi

e smesso di ballare il charleston. Possedeva la stessa

nuova impazienza nel corpo. Il suo fondoschiena sconvolse la

con la testa tra il dentro e il fuori

tra il dentro e il fuori, ascoltavo i passi

viveva Monsieur Marsell? –, sfiorò il tavolo con lo stupore

altrimenti? ¶ – Si definiva borghese. ¶ – Il comunismo è borghese. ¶ Preparai

e seppi com’era il desiderio: un assoluto groviglio

va. ¶ Era martedì. E il martedì divenne le jour

altra sala a rinforzare il nostro snobismo intellettuale o

di discussione che generava. Il primo fu L’argent

Belleville e tornai con il notturno delle tre e

la farfalla nera aveva il passo lieve e muscolare

con sua sorella, anche il gruppo dei Deux Magots

che stava succedendo. Fu il periodo più lungo di

dalla mia attività onanistica. Il sangue affluiva al cuore

Mia madre si commosse, Il mio ometto di mondo

Vosges. ¶ – Al Trocadéro. ¶ Avvertii il Café che avrei tardato

sei più andato dopo il funerale. ¶ – Le tombe sono

al vento. ¶ C’era il silenzio dei camposanti, e

camposanti, e c’era il nostro silenzio. Lunette mi

silenzio. Lunette mi diede il mazzo di gerbere e

che la rivedessi, saltammo il Martedì al cinema. In

Mi diede in prestito Il filo del rasoio di

tardi credetti di intuire il perché: il maschio percepiva

di intuire il perché: il maschio percepiva la sua

Così quelle mammelle eludevano il loro fine primitivo, l

più bieco, l’eccitazione. Il risultato erano le pareti

persona e maggiore sarà il suo grado di infelicità

tecnica di seduzione. Mancò il tempo, quando tornai a

Marsell. Ci guardammo, ressi il suo sguardo per una

una miseria, feci cadere il mio sul libro di

politiche. Io passai per il rotto della cuffia, matematica

problemi. Antoine invece era il migliore della classe in

materia tranne francese, dove il sottoscritto stupiva Mademoiselle Rivoli

affrontammo la visita per il servizio di leva: l

avremmo scampato comunque per il proseguimento degli studi, lo

mi aveva mai rivelato. Il mio Antoine in bianco

Mi portò a vedere il Louvre, una gran noia

scuola? Sono passato con il 7 e mezzo, non ti

ti dico mio papà. Il premio è il campeggio

papà. Il premio è il campeggio con gli altri

con gli altri e il Gran Premio di Imola

mani. Presi a calci il portaombrelli e mi precipitai

Café. E qui accadde il qualcosa che mi abbatté

lo sguardo. Fuggii per il boulevard e senza sosta

mia faccia scura abortì il sorriso. Lasciò la pila

disegnai cinque cerchi con il piede. ¶ Andammo nel Marais

e continuammo a percorrere il perimetro dei giardini finché

non lo rivelai perché il suo effetto era ogni

intorno al fianco e il respiro contro l’orecchio

solo, dimenticai Lunette e il suo morettino. L’oblio

si tirò su, aveva il viso stropicciato dal sonno

nuda – biascicai. – Vorrei vederti il seno. ¶ Rise come mai

rimase zitta. ¶ – Vorrei vedere il tuo seno, Marie. ¶ Non

piedi e portò via il piatto con i resti

resti di pancetta e il posacenere traboccante. Dalla cucina

un tramestio di stoviglie. Il patimento per Lunette e

corteccia cerebrale in eterno: il Big Bang della mia

i Deux Magots con il morettino di Lunette e

morettino di Lunette e il tempo che scorreva senza

in sporadiche sommosse studentesche. Il sudafricano Kriek stava battendo

mobile in radica, prese il brandy e ne versò

C’est quoi? Dove? ¶ – Il mio pene è incappucciato

raccontai la mia deduzione: il prepuzio che imprigionava l

imprigionava l’estremità era il chiaro simbolo di un

Gli ebrei avevano conquistato il mondo a glande liberato

loro, anche per questo il liceo mi stava stretto

mi stava stretto. Luc, il morettino di Lunette con

decisiva: rimani invisibile, aspetta il tuo tempo della Sorbona

catene, intanto dovevo passare il tempo nel modo più

mi limitavo a raccontare il minimo indispensabile, mentre Emmanuel

liceo. Dopo essermi accaparrato il mio Bac con 16/20 e

del mio intervento chirurgico: il 5 luglio. ¶ Entrai in sala

finale di Wimbledon conclusa il giorno prima: McEnroe aveva

in barella, lui indirizzò il saluto alle mie parti

iodio e lavaggi tiepidi. Il medico mi esplicitò un

lo sguardo per ammirarlo: il simbolo della mia nuova

società senza diritto. Portai il libro con me all

della donna delle pulizie. Il prima e il dopo

avevano un taglio allungato, il naso era proporzionato e

secco e pallido, tranne il pisello, che pareva appartenere

gli vietò di chiedermi il bilancio delle mie esperienze

andava. Tentennai, poi vuotai il sacco: – Perché non piaccio

le scintille, Marie? ¶ Fu il sì migliore di sempre

in silenzio mentre con il piede disegnavo un cerchio

me intendo. ¶ Annuì, e il suo sorriso era un

avevo capito, almeno per il momento. La ringraziai, e

soffrivano della mia malattia: il desiderio struggente di condividere

condividere una voglia e il terrore di riuscirci. Sentivo

paura di farlo decisi il salto nel vuoto. Avevo

compagna di classe rappresentava il viatico per la catarsi

un po’ e prendemmo il gelato, poi ci fermammo

du Champ-de-Mars. Il giorno prima avevo provato

prima avevo provato con il dorso della mano e

della mano e con il cuscino, mi sentivo del

la Puglia, Lecce e il Salento. Ci ero mai

a occhi serrati. Sentivo il suo respiro caldo, schiusi

La punta della lingua, il movimento circolare e poi

goccia che fece traboccare il vaso arrivò una domenica

una manovra delicata interruppi il bacio. ¶ – Cosa c’è

ad Antoine, È morto il migliore amico e il

il migliore amico e il peggior nemico di Camus

gli avrebbe mai dato il permesso. ¶ Buttai giù la

largo e aspettammo tra il dentro e il fuori

tra il dentro e il fuori mentre qualcuno piangeva

e altri ancora cercavano il tavolo del Maestro per

corto e invece decretò il tramonto su place Saint

Simone de Beauvoir, e il rifiuto del Nobel e

la guerra di Algeria, il comunismo, l’esistenzialismo! Era

come pensate di addentare il futuro? ¶ Ci incontravamo ai

incontri lasciandoci a disposizione il suo conto aperto e

e parlavamo di libri, Il giovane Holden, che inno

era qualcosa che occupava il mio spirito più della

spirito più della conoscenza, il cervello di Lunette. Papà

all’aria, sferzava. Ballava il charleston come una farfalla

verso le sei, Philippe il maître metteva due brani

a che fare con il terrore di rivolgerle la

era riuscito a santificarne il mito. Poi accennammo a

lasciò sfuggire un Comme il est charmant. Il discorso

Comme il est charmant. Il discorso finì di nuovo

accorsi che non portava il reggiseno. Sostituii l’ultimo

assomigli a tuo padre. ¶ Il rifiuto di Lunette non

scalfì. Dopo che declinò il mio invito al cinema

invito al cinema alzai il mio livello di penetrazione

l’ironia, facevo sorridere il nostro gruppo con garbo

la farfalla nera. Diventai il solo con cui lei

mai rischiare di oltrepassare il territorio dell’amicizia. Ai

violente rivoluzioni. ¶ E poi il miracolo si completò: mi

due, poi indistinte. Anche il piacere era mutato, più

poco in ansia per il prepuzio che si rifiutava

Si faceva vento con il giornale e fissava un

gli addetti che coprivano il campo, poi niente, poi

lo ringraziai e lasciai il confessionale a tempo indeterminato

Antoine mi accolse vuotai il sacco. Mangiai con la

su uno sgabello con il piatto sulle gambe e

se aveva Lo straniero, il libro che mi aveva

chiederlo a papà. Aprii il mio quaderno di Lupin

case del Marais. Percorsi il cortile interno, un quadrilatero

del mio eros. Dopo il seno, la bocca, il

il seno, la bocca, il sedere, il mio spettro

la bocca, il sedere, il mio spettro del­l

compilare la scheda per il prestito, avrei dovuto portare

portare una fototessera, per il momento avrebbe firmato lei

polvere. Andò a prendermi il libro al piano di

un montacarichi. ¶ Tornò con il romanzo, lo protesse tra

la religione, di saltare il pasto (per quella volta

quella volta), di ricercare il consumo carnale simulando quello

abbandonati, al contrario, attendevano il patibolo? Camus aveva scritto

ed Emmanuel. Poi chiesi il permesso di uscire e

un libro. Appena seppe il titolo mi diede appuntamento

Papà disse che era il suo scrittore preferito e

aveva impedito di completare il risveglio delle coscienze. Aveva

finito la Coca-Cola, il ciuffo inalberato e una

e Camus erano amici. ¶ – Il vecchietto? ¶ – Jean-Paul Sartre

Dio, l’utero e il suo progressismo avevano fatto

E io rimasi con il mio Camus stritolato nelle

Scusa tu, Libero. ¶ Riportai il libro il giorno dopo

Libero. ¶ Riportai il libro il giorno dopo. Andai alla

altrettanto sottile, si chiamava Il deserto dei Tartari e

compilare i moduli per il prestito mi accorsi che

Di quella notte ricordo il languore che il bacetto

ricordo il languore che il bacetto a Marie mi

mi aveva lasciato e il lume della torcia sotto

e mi ero messo il pigiama, mi ero lavato

seppellito a letto con il romanzo di Buzzati. Avevo

trascinata nel rifugio. ¶ Aprii il libro, c’era una

stesso, ecco, io sentii il pericolo: il protagonista Giovanni

io sentii il pericolo: il protagonista Giovanni Drogo ero

Drogo ero io, e il mio deserto dei Tartari

di essere me stesso. Il divorzio dei miei genitori

miei genitori, l’invisibilità, il timore del mondo, l

potevano cambiare la sorte. Il meccanismo era infallibile: Marie

miei riguardi: Libero, comme il est mignon, quant’è

me: carino. Dovevo rifondare il futuro su quell’aggettivo

piacessi. L’invisibilità restava il mio segno. Suscitavo simpatie

come i morti. Sentivo il seno contro la spalla

averti rovinato la vacanza. ¶ – Il bello di questa vacanza

ritrovai che camminavo verso il loculo. ¶ Andai in bagno

e mi stesi. Avvicinai il naso alle corde e

Chiudemmo con quella bellezza. Il bilancio della vacanza contò

comandamento di mio padre, il giorno della partenza: – Tu

di senso della realtà. Il comandamento che mio padre

che era stato anche il suo. ¶ Lo capii con

suo. ¶ Lo capii con il liceo. Il primo giorno

capii con il liceo. Il primo giorno papà mi

accompagnò insieme a mamma. Il Lycée Colbert l’aveva

e la certezza che il posto di banco avrebbe

rimaneva una morettina con il sedere sporgente. Si chiamava

occhiata, diventavo invisibile per il resto della storia. Dal

alla finestra. C’era il traffico parigino e un

in bagno e trattenni il pianto, quando uscii mi

lei annuiva mentre preparava il pasticcio di foie gras

nove alle dieci, tutto il primo mese di lezioni

di andare a scuola. Il risultato furono un’astenia

professori faticavano a ricordarsi il mio nome e a

che si stava impegnando il doppio per ottenere i

Antoine. ¶ Mademoiselle Rivoli rimase il prototipo erotico per il

il prototipo erotico per il primo quadrimestre. Gli sforzi

non mi sentii solo. Il mio esilio finì per

un viso bruttarello, ma il suo sorriso sconfiggeva il

il suo sorriso sconfiggeva il mio sentirmi fuori posto

avessi imparato a leggere il futuro grazie a mamma

quando mi disse che il primo giorno di scuola

l’estetica contava quanto il fattore ormonale. Camille non

forzarlo. Due giorni dopo il cinema andammo a mangiare

Camille furono i baci. Il suo petit bisou mi

passai le nottate seducendo il dorso della mia mano

una punta di lingua. Il cervello si distolse dall

Paul vicina a casa. Il prete che ci saluta

su una sedia e il Cristo che mi guarda

chiacchieriamo, figliolo? Ti piace il calcio? Io che gli

è anche la mia. Il prete che sorride e

figliolo. ¶ Un piccolo miracolo: il secondo giorno di primavera

gambe da ballerina e il seno a punta. Antoine

camera e mi baciai il dorso della mano sinistra

subito e mi mozzò il fiato, non per il

il fiato, non per il piacere: una goccia vischiosa

obbligo di confessarmi con il prete di Saint-Vincent

i castighi. ¶ – A volte il Signore perde la pazienza

osceni che vuol dire il sesso e la troppa

media del 6,76; ero ancora il preferito di Mademoiselle Rivoli

avevo smesso di leggere il futuro con le carte

fatta scura, e anche il mio cuore: presagiva violente

mi pizzicava lo zigomo – Il mare che cerchi sarà

Grand Liberò. E noi il tuo arcipelago. ¶ Quando arrivammo

nei bagagliai, mamma aveva il trucco sbavato e una

tifava Saint-­Germain e il suo libro preferito era

Francia, non mi piaceva il calcio ma amavo John

e andavo matto per il purè di patate. Ero

anni ed era morta il giorno del mio compleanno

Grand? ¶ Avrei voluto fare il lavoro di papà o

avuto grandi amori? ¶ Bevvi il jus d’orange e

in avanti e trascinò il mio sgabello fino al

grande seno. Premeva contro il mio sterno, più della

lato destro. Potevo usare il braccio sinistro con una

del polso. Ritrovai lì il senso pratico di papà

intera esistenza. Aspettai che il resto della casa si

Trascorsi l’attesa preparandomi il pensiero, a dodici anni

stava nel tenere sollevato il gomito ed essere il

il gomito ed essere il John McEnroe dell’onanismo

io sento che è il momento, preparo la carta

che rimarrà asciutta, do il colpo di grazia, la

le piastrelle turchesi dietro il lavello e nessuno di

Papà smise di mangiare il suo croissant e mi

strizzò l’occhio. Fu il primo sigillo della nostra

sigillo della nostra alleanza. ¶ Il secondo arrivò al mare

maglietta e mi toglieva il cappellino, – Avanti Grand Liberò

decennio. Mi lasciò con il suo secondo sigillo, e

per primo e terminai il pilone occidentale della Tour

la mia testa, e il mio eros: Dio, l

eros: Dio, l’utero, il sentore che mi sarebbe

Deauville era celebre per il glamour, le ambizioni piccolo

i parvenu. Anche per il gioco, certo, e la

mi convinse a prendere il mio quaderno per annotarmi

accompagnano chi muore con il tamburo; Lucia, baciarla o

Rimasi a dondolare sotto il fico. Emmanuel e Marie

le mischiai e tagliai il mazzo con la sinistra

un successo schiacciante. Fu il momento che decise il

il momento che decise il mio destino a Deauville

Avevo imparato a interrogare il futuro quando vivevamo a

Stavamo a Porta Venezia, il quartiere della borghesia giovane

che le avevano inculcato il culto delle premonizioni in

Emmanuel e Marie, preparò il suo coup de théâtre

di colpo, vestiti come il giorno prima. Lei aveva

occhi gonfi, lui fumava il sigaro e fece strada

e fece strada verso il ristorante. Rimasi indietro di

asso di spade diede il primo segnale quando mi

e me lo porse. Il rimmel le era colato

e andai ad appoggiare il bicchiere sul tavolo. Poi

Beata chi ti sposa. ¶ Il vestito le era salito

gamba destra le lambì il fianco sinistro, le mani

come l’utero sia il principio della modernità. Versò

principio della modernità. Versò il brodo di gallina e

al bambino, le sfuggì il sorriso triste. Lui continuò

meraviglie del cosmo. ¶ Era il 1975 e abitavamo a Parigi

di un mese prima, il giorno del trasloco nella

donna sposata e inginocchiata, il grande seno incagliato nel

seno incagliato nel vestito. Il grande seno che sfioravo

aveva chiesto mamma con il rossetto fresco. ¶ – Tutto bene

accarezzato e avevo intuito il movimento di liberazione. Avanti

avevo saputo come andava il mondo e come sarebbe

mia vita. ¶ Dalla liberazione il mio carattere cambiò. Il

il mio carattere cambiò. Il battesimo erotico mi rese

papà diceva Cher Libero. Il Caro anteposto al nome

la mia famiglia e il modo esatto di interpretarla

me era diversa e il mio nuovo spirito mi

Non ho mai dimenticato il pomeriggio in cui papà

Aveva una camicia bianca, il panama sgualcito e due

lasciò sfuggire che era il piatto preferito di Manù

Papà era uscito per il suo torneo di bridge

in cucina a finire il puzzle della Pantera rosa

mi disse che ero il suo ometto di mondo

avrei scelto con cura il mio migliore amico e

settimana dopo. Quando suonò il campanello si precipitò mio

utero e la Francia? ¶ – Il silenzio, il maquillage e

la Francia? ¶ – Il silenzio, il maquillage e Dio. ¶ Prese

maquillage e Dio. ¶ Prese il rossetto dalla borsa e

in salotto. Restai con il volto affondato nel suo

che mi chiamassero per il roast beef con le

tutto di quella sera: il cambiamento dei posti a

mi guardò mai e il saluto tra lui e

ringraziarla della cena. ¶ Quando il nostro ospite se ne

andò, mamma si tolse il rossetto e osò una

indomani avessi voluto conoscere il Creatore. ¶ Accettai, anche se

lei rispose che era il momento di andare. Si

andare. Si era messa il tailleur grigio, per questo

discreto, se non per il terzo bottone del giacchino

perché molti uomini rischiarono il torcicollo per guardarla. Trovammo

finì di dirlo e il bottone cedette. Mamma lo

e mamma scelsero Deauville, il litorale dei parigini con

avevamo una Peugeot 305 e il terrore di passare le

costume nuovo. ¶ Lo indossai il giorno della partenza, un

presentammo tutti, quando fu il mio turno lei esclamò

essere le Grand Liberò. ¶ Il grande Libero. Tentennai e

spalla di Marie e il suo collo bianco. Possedevo

a sinistra e allargai il campo di visuale. C

meno collo, c’era il profilo del seno. Era

qualche mese prima – Manù, il più affascinante professore di

affascinante professore di Parigi. ¶ Il mio carattere docile nascondeva

Bach e di come il mal d’amore nel

Chiedevo permesso sulla soglia, il mio pouf diventò solo

cercavamo di spiegarci perché il cielo di Milano non

quello di Parigi aveva il cobalto e il bianco

aveva il cobalto e il bianco, non le vie

Frida respirava lenta, sollevò il viso verso di me

bagno dopo aver lasciato il nascondiglio, e a sfogare

l’altra si sistema il colletto della camicia. Assomiglia

adesso dimmi: come stai? ¶ Il tuo Grand ¶ Lorenzo si

vennero a prendere suonando il clacson dall’inizio di

io salii, Palmiro sporse il collo a giraffa. Partimmo

Partimmo così, e per il tragitto restammo in silenzio

tra la ferrovia e il cimitero Monumentale. Imbucai e

Lorenzo mi raccontò che il padre aveva trovato una

io di parlare, fissavamo il cartellone dell’amaro Ramazzotti

dell’amaro Ramazzotti e il vuoto intorno: l’Assunta

ore successive a perlustrare il quartiere Isola e la

si offrì di mettere il resto con il contributo

mettere il resto con il contributo di suo padre

un sogno ancora vivido: il brasiliano di New York

libri, le riunioni fervide, il cinema, la foga dell

dell’eros, l’inconsapevolezza, il rischio. Il tennis era

l’inconsapevolezza, il rischio. Il tennis era finito nella

magia, dov’era finita? ¶ Il furto dell’Assunta si

passò in ufficio con il suo doppiopetto a lamentarsi

cause, dov’era finito il nostro spirito battagliero? E

pensando a dei tagli. Il risultato fu un picco

Aspettai un’ora, presi il Camus che tenevo nel

e andai nell’archivio. Il nascondiglio era chiuso, bussai

sedetti accanto. Rimanemmo zitti, il manifesto di Hopper era

e io le vidi il taglio sul pollice, era

L’avrebbe riconciliata con il nostro lavoro. Ne avremmo

la galleria Vittorio Emanuele, il protagonista era colpevole eppure

cinema Anteo a vedere il mio primo film in

di nuovo famelica. Forzava il disagio, e io con

tempo, le salii sopra. ¶ – Il preservativo, Libero. ¶ La ignorai

mi tramortì. Avverai così il sogno della tapparella. ¶ Desiderai

lei mi redarguì per il preservativo mancato e disse

quando le avevo chiesto il consiglio per i miei

della notte. ¶ Mi destarono il suo profumo al muschio

una nostalgia acre, prese il centro dello sterno e

Ricordo che vagai per il monolocale, tirai fuori la

calda e rimasi sotto il getto. Glielo dissi: Mi

stesa in piccoli cerchi, il rasoio leggero leggero. Mi

nell’appartamento del Marais il giorno in cui era

Marsell. Mi vestii con il completo che sceglieva per

le spalline ridotte, indossai il suo montgomery di una

des Petits Hôtels con il numero trovato nella scheda

confidò di conoscere bene il Diario e di ricercare

Alleggerivo e assistevo. Ero il signore dell’archivio, il

il signore dell’archivio, il mio modo di catapultare

diede una nuova prospettiva: il caos sotto di me

sotto di me era il nostro groviglio, l’ordine

e fece per ridarmi il libro, lo rifiutai: era

desiderabile. Si tenne stretto il romanzo e prese la

le era salita sopra il ginocchio. ¶ – Non sarei in

sarei in grado. ¶ – E il resto? –, trangugiai il mio

E il resto? –, trangugiai il mio Tegolino, – Il sesso

trangugiai il mio Tegolino, – Il sesso della protagonista intendo

della protagonista intendo. ¶ Assaggiò il suo, – Chi non lo

era riuscito a stabilire il peso della solitudine, ricavandone

ugual modo si incontrano, il risultato sarà la neutralizzazione

a entrambe potrebbero rivoluzionare il loro corredo psicoemotivo, sviluppando

psicoemotivo, sviluppando solide intese. Il risultato fu un lavoro

un lavoro premiato con il massimo dei voti all

dissi che era perverso. Il giorno in cui Frida

mancava. E questo era il motivo autentico per cui

avevo scritto: Antoine era il mio luogo emotivo, non

troppo. Da lui volevo il lasciapassare per un rifugio

per l’avventura. ¶ Confidai il mio fermento a Palmiro

mi guardò storto. ¶ Presi il mio bastardino in braccio

e mentre mi mordicchiava il bavero del giubbotto gli

suo modo di mettere il naso verso il nuovo

mettere il naso verso il nuovo, ecco, forse ero

e mi annunciò che il gruppo dei Deux Magots

spirito, ecco la verità. Il mio cuore non tratteneva

gli accennai del nascondiglio: il peso della mia solitudine

del bene. O maltrattarvi. Il rischio si accetta per

rischio si accetta per il sublime. Devi farla sentire

stessa barca. ¶ Disse così: il rischio si accetta per

rischio si accetta per il sublime. Mi chiese se

freccette prima di aprire il locale. Accettai e facemmo

Lui evitò di essere il padre che avevo perso

avevo perso e io il figlio che non aveva

ricevetti la chiave per il nascondiglio di Frida. Me

mi guardò stranita, presi il bollitore e glielo diedi

naturali. Le dissi che il biancospino si sposava con

di rotta. ¶ Frida guardò il bollitore e la confezione

e disse Accomodati. ¶ Bevemmo il biancospino, Frida procurò del

mia presenza. Mi sentivo il secondo Buddha del nascondiglio

le consigliai di vivere il distacco dal fidanzato come

senza mare. Venni invitato il pomeriggio dopo e il

il pomeriggio dopo e il pomeriggio dopo ancora, finché

dei pouf, lei caricava il bollitore e aspettavamo il

il bollitore e aspettavamo il gorgoglio commentando poco il

il gorgoglio commentando poco il lavoro, più le nostre

sistemò la camicia, – Rispetti il tuo nome? ¶ Arrivavo da

e minacciò di prendere il primo aereo se non

lei si commosse, sei il mio ometto di mondo

che ti sostiene. Sondò il terreno sull’università, stavo

Le risposi tacendo, spostai il discorso su quanti cani

servire mi fermavo con il notturno in viale Toscana

Favole al telefono? Ricordi il Trocadéro e il Louxor

Ricordi il Trocadéro e il Louxor? Ricordi la poltrona

e i biglietti sotto il cuscino? Le chiesi se

porto di pomeriggio, conosci il charleston? ¶ Erano giorni di

per la prima volta: il monolocale era un buco

un frigorifero da hotel. Il lusso era un telefono

la vidi piangere. Successe il giorno in cui avevamo

fianco che singhiozzava. Era il lavoro? No, il lavoro

Era il lavoro? No, il lavoro non c’entrava

guance e si soffiò il naso. Poi disse che

stava mandando a monte il matrimonio. Amava il suo

monte il matrimonio. Amava il suo fidanzato, ma voleva

sgretolamento del suo rapporto, il futuro marito in Timberland

allora che le consigliai Il filo del rasoio. Lo