parolescritte
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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Elda Lanza, La bambina che non sapeva piangere, 2016

concordanze di «il»

nautoretestoannoconcordanza
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Mia figlia ha seguito il lavoro di John, ha
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un carattere forte, come il mio, temo. Ma è
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continuando gli studi e il lavoro di suo padre
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della sua relazione con il barone De Brusset?» ¶ «No
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parlare?» ¶ «Glielo sconsiglio, e il suo avvocato le dirà
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la stessa cosa. Tuttavia il suo avvocato può chiedere
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la sua storia con il barone e la nascita
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esagerato mazzo di peonie, il mio fiore preferito, con
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sarebbe partita per Boston il mattino seguente, all’alba
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maniglia esterna della porta il cartoncino ‘Do not disturb
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conto della moglie…» ¶ «Con il barone?» ¶ «Cosa vecchia. Ma
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aveva appeso alla maniglia il cartellino per non essere
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Parigi?» ¶ Paola si tolse il berretto e si sedette
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a prenderla in albergo. Il suo albergo a Siena
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albergo a Siena è il Grand Hotel, l’aspettano
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tutto Aurora, è lei il fenomeno. Buon lavoro. Ho
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no, figurati. Ho giù il taxi che mi aspetta
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fino a quando vide il taxi sparire dietro una
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curva. Allora rientrò, chiese il conto e si preparò
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Non può perdere nemmeno il Duomo del 1100, lei conosce
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di sì. C’è il Santuario di Santa Caterina
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con un pennarello rosso. «Il Museo archeologico… ecco, è
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archeologico… ecco, è qui. Il Palazzo Piccolomini…» ¶ «Si fermi
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è solo quella. È il terzo locale, glielo scrivo
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buona ma c’è il meglio di Siena. Se
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tavolo singolo. Quando disse il suo nome, gli mostrarono
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Quando si alzò, dopo il caffè e il limoncello
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dopo il caffè e il limoncello offerto dalla ditta
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Sedici ¶ Alberto De Brusset ¶ Il mattino seguente, poco prima
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sedile posteriore. ¶ «Questo è il suo bagaglio, signor avvocato
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di alberi giganteschi, che il vento scomponeva; sui pendii
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magnifico, tutto coltivato». ¶ «E il barone è solo?» ¶ L
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centinaio tra contadini, viticoltori, il lattificio, i prodotti caseari
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è tutto suo, è il podere Oxa d’Allieri
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lui. L’è lui, il barone, che ha fatto
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barone, che ha fatto il miracolo. L’è opera
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lunghi sul collo e il viso abbronzato. ¶ «L’avvocato
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verso di lui con il braccio teso. ¶ Salì i
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da dedicare agli ospiti». ¶ Il barone gli sorrise. Aveva
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le lenti fumé, e il naso dritto e carnoso
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tutta fatica risparmiata. Venga». ¶ Il salotto era piccolo, con
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preferisce qualcosa di fresco?» ¶ «Il caffè va bene, grazie
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lontananza, e si stirò il gilet con le mani
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E mentre gli serviva il caffè e la spremuta
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se ne interessa ma il marchio Allieri ora balla
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mi sono alzato con il canto del gallo. Ho
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a mungere, a fare il formaggio, a potare le
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molto. Magari domani torna il sole. Di questa faccenda
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pochi clienti rimasti. ¶ «Sono il suo avvocato, mi scusi
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ritirò i soldi, contò il resto. Con malagrazia e
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bancone, in attesa che il ragazzo gli facesse il
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il ragazzo gli facesse il caffè. La donna che
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delle brioche si tolse il grembiule e la cuffia
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Gilardi. «Lei è davvero il suo avvocato? Non è
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giornalista?» ¶ «Certo, sono davvero il suo avvocato…» Fece per
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che Gilardi suppose essere il marito. ¶ «Tienila chiusa tu
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giorno… Mi si stringe il cuore, lo sa anche
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scarso di whisky, appena il fondo. Ma lei voleva
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fondo. Ma lei voleva il vino, strillava… Per non
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novanta numeri veniva fuori il novantuno» interloquì il marito
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fuori il novantuno» interloquì il marito dal banco. ¶ «Sì
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un numero, mi pare il ventisette, che non usciva
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tutti i suoi guai. Il ventisette non esce, se
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esce, se era quello il numero. Continua a non
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ogni volta la posta, il ventisette esce. Doveva vederla
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lì e abbiamo capito. Il giorno dopo qui non
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vede da vent’anni. Il resto, la pistola, gli
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gli spari, le urla, il sangue… è tutto un
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come quello di ammazzare il proprio padre che non
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chiese se poteva scrivere il suo nome. ¶ «Ma certo
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un gesto Gilardi estese il saluto anche al marito
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Puntando la pistola verso il padre?» ¶ «Una colluttazione… Qualcuno
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scena su questa ipotesi. Il fatto che abbia preparato
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fatto che abbia preparato il bagaglio della figlia mettendoci
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non ti fa nascere il sospetto che volesse farla
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lei. Altro?» ¶ «No, per il momento. Lì va tutto
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Io sto partendo». ¶ «Prego…» ¶ Il cameriere sistemò il tavolo
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Prego…» ¶ Il cameriere sistemò il tavolo aggiungendo un coperto
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gli chiese quale fosse il suo onorario per questo
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smontarlo e a rimontarlo, il mio gioco non ha
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fece più vedere. Capisce il genere?» ¶ «Sì, è un
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fatto anch’io». ¶ Con il bicchiere del vino in
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ricetta originale, e sorrise. «Il filetto così piaceva anche
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lui. A lui piaceva il meglio di tutto. A
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lui. Ci aveva lasciato il suo indirizzo in America
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veniva spesso per assistere il fratello, quello che è
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chiamava Alberto, che era il maggiore, aveva mantenuto il
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il maggiore, aveva mantenuto il lusso dei suoi genitori
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al fratello un letto, il nostro, una poltrona della
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maestranze e ai soci il barone De Brusset come
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mani, abili e bellissime. Il suo anello… Era un
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slanci. Scriveva poesie, disegnava il mio corpo… mi scusi
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in America, ho ricucito il rapporto con John e
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periodo successivo, è stato il direttore esemplare della fabbrica
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amico perfetto di John, il mio sottoposto – dipendeva da
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molto a Nuccio, ha il suo cervello, molte delle
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tu possa accettare con il sorriso sulle labbra la
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per la precisione, suono il campanello. Gilla mi viene
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Milano ad agosto, con il cappello in testa e
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i tacchi?» ¶ Mi tolgo il cappello e mi spettino
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bocche spalancate, e dentro il vuoto. Casse e scatoloni
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scatoloni per terra. Soltanto il tavolo e due sedie
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fine agosto mi scade il contratto e hanno bisogno
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le spalle. «Vedremo, bevi il tè, che si scioglie
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tè, che si scioglie il ghiaccio». Beviamo, e io
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essere compatita. Oltretutto con il patrimonio che ho sotto
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patrimonio che ho sotto il sedere. Allora le dico
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la cucina pulita e il frigorifero rifornito. La coppia
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me a Capalbio storce il naso e si licenzia
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mangiare, lei ci mette il resto. Le cose sembrano
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Carolina sapeva disegnare perché il nonno era un artista
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lezioni di pianoforte perché il nonno era un musicista
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Carolina era spiritosa perché il nonno… e quando le
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sempre con rimpianto. ¶ Passa il primo anno: in estate
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televisione e sembra contenta. Il secondo anno… lei lavorava
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mezzogiorno. Questo per tutto il tempo in cui Gilla
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che Gilla nascondeva sotto il lavandino, in cucina. Sono
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ormai si è fatta il vuoto intorno. ¶ E così
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lei si scolava durante il giorno. La nostra cantina
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me l’ha detto il portinaio. È arrivata a
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tre, questo ha detto il portinaio alla polizia. ¶ Il
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il portinaio alla polizia. ¶ Il resto lo sa anche
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poi…» ¶ «Già, buon pomeriggio». ¶ Il custode stava chiudendo il
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Il custode stava chiudendo il portone. ¶ «Mi scusi, lei
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gli scompigliò i capelli. Il custode gli indicò la
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di fronte. «Se attraversa il viale, lì dove passano
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ci sono alcuni negozi. Il fruttivendolo, vicino c’è
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fruttivendolo, vicino c’è il macellaio che vende anche
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per bambini c’è il prestinaio, che vende anche
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Con malizia aggiunse: «Anche il bar, quello con la
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buongiorno». ¶ Per pochi minuti il fruttivendolo era ancora aperto
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li dimostrava tutti malgrado il travestimento. ¶ «Stiamo chiudendo» gli
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rivolto alla signora con il fiocco in testa, che
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sa, lei che è il suo avvocato?» ¶ «Sì, lo
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signora, che deve chiudere il negozio, e lei continua
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ora». Non voleva perdersi il teatrino. Gilardi sorrise. ¶ «Bene
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sono di Napoli». ¶ Alzò il braccio per salutarle e
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uscì. Gli sembrò che il vento fosse aumentato e
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aumentato e minacciasse pioggia. ¶ Il negozio successivo era il
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Il negozio successivo era il bar con la tenda
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ora; al centro stavano il bancone e le vetrinette
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di cartelle e giochi, il botteghino del lotto e
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del caffè quando ormai il locale si stava svuotando
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Floris? È sua sorella?» Il tono aggressivo fece voltare
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mia madre doveva portare il grembiule blu. Io non
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l’autista: la principessa, il barone e il figlio
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principessa, il barone e il figlio. Uno solo dei
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era in giro per il mondo a far guai
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è morto in America. Il figlio era il padre
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America. Il figlio era il padre di Gilla. Anche
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con i suoceri, dopo il viaggio di nozze. Ha
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ma era bella davvero. Il padre del barone era
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modo? E qui arriva il momento in cui sua
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sarebbe tornata più. Aveva il mento che le tremava
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la baronessa aveva lasciato il barone e si era
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baronessa aveva scoperto che il barone la tradiva e
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figlia. Lei lo adorava. ‘Il mio papà…’» ¶ «E non
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le bastava suo padre. ‘Il mio papà…’» ¶ «Lei pensa
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elementari. Veniva in casa il maestro Patti, uno lungo
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me le ha pagate il barone, che disegnava bene
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con tutti dieci. Sa il francese, perché in casa
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casa parlavano francese, per il nonno che veniva da
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gente venuta da tutto il mondo… non immagina le
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gente. Tutti piangono, anche il barone, ma Gilla guarda
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questa casa la venderanno. Il nonno vuole partire, dove
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lascerà andare, vedrai». Fece il faccino furbo, socchiudendo gli
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anch’io. Lui è il mio papà». ¶ «E quelle
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io resterò sempre con il mio papà». ¶ «Invece?» ¶ «Invece
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se l’avesse vista il giorno prima, Gilla l
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dal cruscotto stava guardando il padre con gli occhi
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quanto le devo per il puzzle…» ¶ «Offre la ditta
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meglio». ¶ «Dove si svolgerà il processo, lo sapete già
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Grazia Borghi». ¶ «Grazie». Raccolse il sacchetto con il puzzle
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Raccolse il sacchetto con il puzzle, e mentre la
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bordura e case basse. ¶ Il custode, in divisa, l
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acconciati dietro la nuca, il sorriso sgraziato, i gesti
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da me?» ¶ «Lei ha il diritto di non rispondermi
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la faccio convocare con il suo avvocato. Scelga lei
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anche la fronte. ¶ «Portaci il carrello che ho preparato
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preparato io: sai fare il caffè? È tutto pronto
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I tappeti avevano attutito il rumore del carrello: un
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Comunque, quando nasce Carolina il padre modello la riconosce
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la riconosce, vuole dare il nome alla bambina, ma
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si complicano. Quel Floris…» ¶ «Il marito della madre». ¶ «Macché
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chi fosse tra tutti il barone, ma lei si
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averla tanto sfottuta, ma il vero disastro comincia qui
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una boccata e spinse il fumo da una parte
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arredatrice, non era più il momento, ormai le case
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e neppure troppo esperta. Il padre modello mantiene la
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passò la mano sotto il mento due volte. «Niente
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mi sono messa pure il cappellino in testa e
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marito mi stava imponendo il divorzio». ¶ «Non si può
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signora con voi?» ¶ «Con il barone? Un anno… un
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tornava». ¶ «Durante quelle assenze il barone era gentile con
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sparire, lei invece voleva il frutto del loro amore
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una cornice di brillantini, il filo di perle, la
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fresca di parrucchiere e il trucco ben studiato per
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fatto quattro moine con il marito un po’ scemo
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E qui gli ripeté il racconto che gli aveva
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aveva fatto la custode: il licenziamento, il barone rimasto
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la custode: il licenziamento, il barone rimasto con la
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capito che potevo sistemarmi. Il barone aveva molti anni
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La pelliccia di visone, il cinema, le vacanze in
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lui mi ha strappato il giornale. Ce l’aveva
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e mi trovava con il suo programma del pomeriggio
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a lui, che era il padre? Perché non l
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guida del telefono, con il nome della Scotti, lo
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dica balle, mi faccia il piacere». ¶ A Gilardi la
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parlato di sposarvi?» ¶ «Con il barone? Certo, a chiacchiere
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io sono rimasta con il… insomma, a terra, caro
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insomma, a terra, caro il mio avvocato. Non ha
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guardi, era un giovedì. Il barone ogni giovedì andava
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giocare a scacchi con il generale in pensione. Qualche
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era giovedì e suona il telefono. Strano: da quando
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fondelli». ¶ «C’è sempre il figlio del macellaio» azzardò
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giovedì». ¶ «Sì. Quando suona il telefono». ¶ «Buongiorno, c’è
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telefono». ¶ «Buongiorno, c’è il barone? Posso parlargli?» ¶ «Lei
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quella che gli scalda il letto, oltre a lavare
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di venire a prendere il tè sabato pomeriggio, dopo
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i biscotti, ho preparato il tè, ho tirato fuori
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E non le salvi il collo, a quella lì
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la testa, poi alzò il braccio per segnalare al
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si aprì automaticamente e il custode, in giacca e
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in politica. Sotto sta il figlio e al primo
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non ammetteva dubbi, ma il custode gli fece di
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L’avvocato camminò con il naso in aria ad
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provocanti, le vetrate colorate, il Conservatorio dove una volta
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di tono più modesto. Il negozio tutto a colori
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carte, la donna dietro il banco alzò appena la
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avvocato. ¶ Un sorriso illuminò il viso della donna. «Santo
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aperti. Puoi tornare domani?» ¶ Il ragazzo fece di sì
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di là, non è il salotto dei De Brusset
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caffè, per me è il primo della giornata». Ora
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Si va ad ammazzare il proprio padre perché lui
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aveva evitato con cura il tipico rumore della tazzina
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di porcellana che incontra il piattino. Una strana donna
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Avvocato?» ¶ «Sì, sono avvocato. Il padre della loro bambina
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si è ricchi. Forse il loro amore non bastava
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vicina che quando lavora il pomeriggio la porta da
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hanno parlato con Carlo, il loro maggiordomo, e con
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era seduta Gilla, ecco il segno del suo corpo
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gambe, la schiena contro il muro. Qui è caduto
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le sagome riconoscibilissime. Qui il sangue. Là la pistola
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trovata ugualmente. Questo è il primo mistero, non c
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qui sotto c’è il cancello che conduce al
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scala in discesa verso il garage». ¶ «Impronte?» ¶ «Nessuna. La
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colpa mia, io faccio il mio mestiere: e curo
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stretta di mano e il saluto d’ordinanza. «Ha
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un piccolo frigorifero oltre il tavolo, nascosto alla vista
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due sorsi e posò il bicchiere sul tavolo. «Mi
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trovata che strillava con il morto davanti e la
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lei a sparare». Riprese il bicchiere e bevve un
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infatti di vedere perfettamente il vestibolo. «Be’, io sono
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mi arriva una… suona il citofono, il barone apre
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una… suona il citofono, il barone apre, entra e
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un po’ insieme, bevono il tè che gli ha
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Abitava qui da molto il barone?» ¶ «Da molto, sì
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molto, sì. Tantissimi anni, il barone è arrivato qui
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qui ci viveva con il barone. Poi dopo un
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persino un bastone con il pomo d’avorio, pensi
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la loro cameriera, quando il posto è rimasto libero
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dove dormiva ha conquistato il letto matrimoniale e lì
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scema: è rimasta con il sedere per terra». Alzò
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piedi. C’è sempre il figlio del macellaio qui
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Lei lo sa che il barone lavorava come direttore
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Milano? Ma ora succede il patatrac, me l’ha
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la signora Margaret e il marito tornano in Italia
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la fabbrica che dirige il barone. Tutto bello, tutti
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e senza un no, il John Scotti si sveglia
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La Pina sospetta che il marito, che è di
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la figlia, che porta il suo nome, ma butta
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nome, ma butta fuori il barone. Fine della storia
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suoi conti, almeno venticinque. Il barone aveva sessantasei anni
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ultimo compleanno ad aprile, il sei. E ne avrà
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storia di sua madre. Il barone era convinto che
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non lo sapesse neppure il padre, ma ho i
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mantenere i segreti è il mio mestiere». ¶ «Già, comunque
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da noi». ¶ «Ma qui il tempo passa… si rende
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indirizzo, e aggiunse anche il suo numero di cellulare
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Pina si sedette buttandosi il soprabito dietro le spalle
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disse subito. Attese che il cameriere servisse il tè
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che il cameriere servisse il tè, addentò un pasticcino
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chiedere». ¶ «Quando ha conosciuto il barone?» E intanto la
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la tazzina tenendo alto il mignolo: magari per mostrargli
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la signora Scotti e il barone, abitavano in quella
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un albergo. Era per il marito, credo. Lui era
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anni aveva?» ¶ «Ventitré, era il mio primo lavoro, ma
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mangiare e dormire. Lì il posto c’era, lei
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madre, e non era il suo. Lo sapeva?» ¶ Max
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sapeva che Floris era il cognome di tale Egidio
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puntò l’indice contro il petto. «La sa una
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provo. Grazie». ¶ Era arrivato il taxi. Gilardi salì e
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Del tutto diverso anche il suo ufficio, una stanza
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spesso a contatto con il pubblico: tailleur grigio e
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tra le due finestre, il divano a cubi di
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cubi di pelle marrone, il tavolino con il piano
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marrone, il tavolino con il piano di cristallo, due
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Gilardi le sorrise. «Forse il nostro caffè non le
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accusata di aver ammazzato il proprio padre, che non
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accennò di sì con il capo. «Ecco, lui era
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di fronte. «C’è il nome sulla targhetta, deve
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spalle e Gilardi verificò il biglietto sul quale aveva
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sul quale aveva scritto il nome che gli aveva
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Per un attimo fissò il cielo, oltre la finestra
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assistevo ai provini con il regista, e Gilla ci
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asciugò le labbra con il dorso della mano. «Ma
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un attimo a fissare il vuoto. «Io sono omosessuale
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le ha portato via il video, s’è fatto
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sotto contratto Terry Sanchez, il più grosso affare dello
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reagisce lei?» ¶ «Gilla? Con il sorriso sulle labbra. Io
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dire che portava sfiga il passo è breve. Lei
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con sua madre e il nuovo marito della madre
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lui è Egidio Floris, il marito di mia madre
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mia madre…» ¶ «Aveva rifiutato il cognome di suo padre
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anche Rinaldi che faceva il papà felice. Quel giorno
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a poco a poco il locale cominciò a vuotarsi
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locale cominciò a vuotarsi, il brusio delle voci a
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a diminuire: finché arrivò il caffè. ¶ «Chi è Savina
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agenda l’indirizzo e il numero telefonico di Savina
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credere». Strinse nel pugno il gufo che aveva appeso
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per uscire? Si ricordi il documento». ¶ «Grazie, sì». Si
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Gilardi si avviò lungo il corridoio. Ma prima di
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braccio, senza voltarsi. ¶ Sette ¶ Il mattino seguente, alle nove
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riguardavano, veniva indicato come ‘il barone’. ¶ L’ispettore, con
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La casa è questa, il barone abitava al pianterreno
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velluto rosso cremisi. Anche il lampadario in ferro battuto
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sinistra un corridoio costeggiava il giardino e conduceva a
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figlia era qui con il padre, ha aperto la
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tutte chiuse perché era il dodici di agosto, faceva
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noi, quando siamo arrivati». ¶ Il salone che aveva davanti
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era stato apparecchiato per il tè: belle tazze di
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persone, dopo aver bevuto il tè insieme, si fossero
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quella porta ci fosse il bagno. Richiuse e finalmente
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con sé, ha teso il braccio, da qui, e
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e si è tirata il padre, ormai morto, sulle
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gesso in terra e il contorno dei corpi disegnato
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Non lo sorprese quindi il buio che lo accolse
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che lo accolse, né il totale silenzio. Evidentemente Paola
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quella. Se lo ricorda il suo studio?» ¶ «Allora?» Prese
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verso quello che era il solaio… Mi posso permettere
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architetto. Dove c’era il solaio ora ci sono
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Giornalista?» domandò, avviandosi verso il proprio studio e facendogli
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la tv, allora: è il fenomeno del momento. Stiamo
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soprattutto non ne aveva il carattere. Lavorava con me
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dopo le prime indagini il tribunale ci ha concesso
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all’Istituto neurochirurgico. Considerato il migliore in Italia». ¶ «Come
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nostra figlia. Ha perso il lavoro in televisione… Si
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un mare di sangue, il corpo del padre sulle
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che continuavano a definire il salotto d’attesa e
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poco a poco, spianando il faccino a un sorriso
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mamma?» ¶ «Papà è buonissimo». Il suo tono era risentito
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credere che abbia ammazzato il nonno. Non posso…» e
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in squadra». Si soffiò il naso e strinse le
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qui… Ho già avvertito il professore. Se volete andare
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che sia preoccupata per il piantone, la questura… la
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muro. ¶ La stanza conteneva il letto, già pronto per
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verso lo spogliatoio e il bagno. Davanti alla finestra
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lo sguardo fisso verso il cielo oltre la finestra
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che dimostrava cent’anni. Il viso distrutto e senza
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in una retina bianca, il camice accollato, le mani
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che continuava a fissare il cielo, come se la
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Max deve parlare con il dottore. Vieni, tesoro. Andiamo
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Max scosse la testa. «Il processo invece lo faranno
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mi ha raccontato Rinaldi il movente sembra debole». ¶ «E
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oggi ti si stringe il cuore, capisco la disperazione
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Sergio, altrimenti avrebbe fatto il broncio. «Vi fermate lì
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Rinaldi». ¶ «Andiamo bambini, che il nonno ci aspetta. Ciao
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della tv che ammazza il padre. Tra l’altro
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ancora suo padre». ¶ «Sì, il delitto è sempre la
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si sarebbe perso se il dottor Perrini, con il
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il dottor Perrini, con il quale aveva appuntamento alle
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taschino: ‘Radiotelevisione Italiana’ e il nome, che non riuscì
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con questo ora apra il cancelletto e può entrare
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hall chiusa da vetrate il giovanotto gli indicò gli
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era aperta. ¶ «Si accomodi. Il dottor Perrini viene subito
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non avrebbe dovuto. ¶ «Sì, il dottor Perrini? Sono Massimo
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fece un cenno con il capo. «Mi scusa un
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verso di loro, interrompendosi. ¶ Il dottor Perrini fece un
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Milano. Qualche trasmissione, poi il parto. Noi l’abbiamo
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la bambina, ha fatto il bravo papà, e subito
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gentile, educata… Aveva fatto il secondo anno di architettura
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lingue come io so il romanesco di casa mia
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De Brusset! Questo era il cognome dei documenti. Floris
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dei documenti. Floris era il cognome del secondo marito
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Vuoi che ti faccia il racconto delle mie ragioni
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e che lei avrà il loft a sua disposizione
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non è un problema. Il problema sei tu». ¶ «Va
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fece una carezza sotto il mento per farle capire
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hai… Non giocare con il fuoco, lo sai anche
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proposta è tua». ¶ «Sei il mio eroe, non finirò
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che mi porti via il marito». Risero. E finalmente
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Sant’Agata ballavano, annunciando il loro fidanzamento, davanti a
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compiuta’, pensò, mentre avviava il motore. ¶ ‘Ora devo pensare
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problema, è urgente’. Guardò il cellulare, c’erano due
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nostro studio ha fatto il praticantato e ora ha
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superato gli esami con il massimo punteggio. Un gran
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suoi dubbi, gli mancava il corpo di Olga, i
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si salutarono. ¶ In studio, il giorno dopo, era prevista
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di leggere qualunque cosa. Il libro è qualcosa che
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di venire». ¶ Aziz, con il puntiglio che lo distingueva
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sua cartelletta e aprì il computer. ¶ «Lascia stare, dicci
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cosa hai saputo». ¶ «Sì… Il barone non c’era
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annotava le cifre che il figlio le passava in
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dall’Italia, lui ringrazia il fratello per avergli offerto
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Gilardi lo guardò, mordendosi il labbro inferiore come faceva
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allungò le gambe sotto il tavolo. «Allora?» ¶ «Sono suoi
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volante. «Mio Dio… Se il suo Gilardi ha visto
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anche Laura, che seguiva il caso. Sul tavolo Giacomo
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penso che Allen fosse il cognome di un patrigno
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emigrati in America e il ragazzo è nato lì
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Ecco, dopo ti prendo il nome. Famiglia di petrolieri
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barone. Tutti mormorano, ma il becco è l’unico
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con lei in tutto il mondo dove tiene conferenze
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Amanda era a Baltimora il dodici di agosto?» ¶ «No
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ragazza va avanti con il lavoro del padre, quasi
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America apposta per uccidere il barone, causa di questa
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Voleva i soldi per il suo lavoro e li
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e quel soggiorno con il tavolo… te lo ricordi
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benedizione?» ¶ «No… tu sei il mio testimone. Noi ci
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sempre potuto contare. «Sarò il tuo testimone» gli promise
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uccidere sua madre, perché il barone?» ¶ «Già… ma siccome
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vederti e…» ¶ «Attenta, probabilmente il mio telefono è sotto
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una notte insieme, perché il giorno dopo lei si
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Stava ridendo. ¶ Gilardi spense il motore e si girò
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madre. Potrei dirti che il pensiero non mi ha
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io provo per te. Il mio è un mestiere
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che questi occhiali e il foulard legato dalla testa
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avvocato e dovrei raggiungere il prefetto che mi sta
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fare, ora, per raggiungere il Grand Hotel?» ¶ «La sua
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Sulla maniglia esterna appese il cartellino ‘Do not disturb
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tavolo un po’ appartato. Il locale era caratteristico e
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e teneva a sottolineare il recupero di alcuni valori
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vicina a me per il resto della mia vita
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la macchina e spense il motore. Si girò. Con
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due dita le sollevò il mento. «Guardami». Olga aprì
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Ma non osò ripetere il nome. ¶ «Lei è la
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domandò. Come se chiedesse il permesso di poterla chiamare
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la sua proposta. «Se il professore è d’accordo
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quartierino con un’infermiera, il dottore che verrà a
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giorno. Io ho fatto il liceo, e poi l
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poi decidi». ¶ Carolina arricciò il naso. «Mi piacerà di
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infermiera ad avvertire che il professore aveva finito la
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e che poteva riceverli. ¶ Il professore disse quello che
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sottoponendo sarebbe terminata entro il mese successivo e soltanto
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che le è necessario». ¶ Il professore accennò anche alla
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stessa finestra, come se il tempo non fosse trascorso
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oltre i vetri rinforzati, il vuoto: era il cielo
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rinforzati, il vuoto: era il cielo. Per tutti, ma
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labbra socchiuse, quasi bianche, il respiro passava con un
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anno può andare. Per il prossimo anno, se Gilla
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io ti aspetto. Lascio il mio numero di telefono
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a trovarmi». ¶ Era arrivato il momento dei saluti. Olga
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sole, calando, batteva contro il parabrezza. Dal cruscotto Olga
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le coprivano a metà il viso, come una mascherina
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già in coda verso il casello del Telepass. Tornato
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aveva ragioni per odiare il barone». ¶ «Ne aveva, secondo
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a Milano. O magari il barone ha battuto cassa
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cassa, alzando la voce… Il rischio per loro è
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abbia un appuntamento con il padre tra un paio
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a colazione. La piscina, il corpo nudo sotto l
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Era stata lei. Aveva il coraggio e la forza
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questione dell’eredità. Aveva il movente e l’occasione
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disperazione. ¶ Gli occhialoni neri, il foulard in testa. Ora
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Gli occhialoni neri e il foulard. ¶ «Va a casa
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Gilardi era ricominciata con il ritmo che conosceva. Insieme
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a mettere a posto il nostro appartamento. Dovremo avere
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aveva in mente per il suo futuro. ¶ «Come stai
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ha detto di aspettare il vostro bambino, era molto
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sembra un supermercato… pure il ghiaccio, che me ne
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toscana?’ pensò Liciuzza, grattandosi il mento. ‘Chi mi sta
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Tuttavia lo salutò con il solito bacio sulla guancia
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neppure tu…» ¶ «Hai ragione, il tempo m’è volato
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aveva paura. E, dato il carattere che conoscete anche
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anche senza!» E alzò il bicchiere per brindare alla
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che cosa succede?» ¶ «Niente, il solito. Io voglio tornare
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è difficile indovinare che il problema sia tra di
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pezzo. Comunque, questo era il primo punto, e l
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Agata, non subito. E il secondo punto?» ¶ «Non so
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casa non mi piace…» ¶ «Il tuo loft meraviglioso? Ne
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cose ci dividevano, compreso il processo a tuo padre
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Grazie, amore. Buonanotte». ¶ «Buonanotte…» ¶ Il mattino seguente, dopo essere
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in studio a organizzare il programma dei giorni successivi
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dei giorni successivi per il lavoro sul caso di
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visto quant’è bello il giardino con tutti questi
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stiamo mettendo a posto il quartierino qui abbasso… che
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quello che era stato il suo studio, vide Paola
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bene?» ¶ «Sì… hai visto il tuo studio?» ¶ Entrarono. Del
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piace?» ¶ «Bella. Lavori tu il vetro?» ¶ «Piccole cose, sì
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I bambini sono felici. Il nonno è felice, è
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poi nell’ultima settimana il trasloco è stato facile
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No, nessuno. C’è il mio lavoro, ci sono
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di nuova costruzione, incontrarono il vecchio Gilardi. «Ehi, figlio
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problemi ci sono?» disse il padre. ¶ Gilardi si girò
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notte che ballai con il principe’… Pa’, ti prego
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capirai che non è il caso. È la creatura
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a colazione, ma troverò il momento e il modo
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troverò il momento e il modo. Vogliamo andare? Ti
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finestra. Poi torna dove il padre è morto e
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regina e un cavallo…» ¶ «Il complice». ¶ «Sì, il complice
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cavallo…» ¶ «Il complice». ¶ «Sì, il complice». ¶ «E se non