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invenzioni verbali


Vittorio Alfieri, Mirra, 1786

concordanze di «in»

nautoretestoannoconcordanza
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1786
l´almo tuo nome in fronte ¶ di queste omai
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1786
Popolo ¶ Scena, la Reggia in Cipro ¶ ATTO I ¶ SCENA
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alta ¶ malinconia mortale appanna in lei ¶ quel sì vivido
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duol; mentre di giorno in giorno ¶ io dal dolor
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ed io men vivo ¶ in lei soltanto; e il
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spesso, malgrado suo, prorompe in pianto. ¶ Cecri ¶ Tanta mestizia
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pianto. ¶ Cecri ¶ Tanta mestizia, in quel cor giovenile, ¶ io
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figlia fosse ¶ del dubbio, in cui su la vicina
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a gara tutti concorreano in Cipro, ¶ di sua bellezza
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era. ¶ Turbamento non lieve in giovin petto ¶ dovean recare
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ignoti, e tanti ¶ affetti. In questo, ella il valor
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valor laudava; ¶ dolci modi, in quello: era di regno
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donna, ¶ so qual battaglia in cor tenero e nuovo
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pur tanto piacque; ¶ quando in se stessa compiacersen ella
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lieta dovea; più forte in lei tempesta ¶ sorger vediamo
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ella mai! ¶ Dal giorno in poi, sempre il suo
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ch´io la veggo ¶ in tal martìr, che dal
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poi (non udendomi ella) in sì feroce ¶ piena crescean
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fin, contro sua voglia, ¶ in pianto dirottissimo, in singhiozzi
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voglia, ¶ in pianto dirottissimo, in singhiozzi ¶ si cangiavano, ed
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si cangiavano, ed anco in alte strida. ¶ Fra il
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sola: «Morte... morte;» ¶ e in tronchi accenti spesso la
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la ripete. ¶ Io balzo in piedi; a lei corro
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parola e pianto; ¶ e, in sua regal fierezza ricomposta
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ricomposta, ¶ meco addirata quasi, in salda voce ¶ mi dice
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suo martìr, che rattenuto in petto, ¶ me pur con
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rispondea. Ma, ferma ¶ sempre in negar, dicea; ch´ogni
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per ottenerlo sta? se in sen racchiude ¶ altra fiamma
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negli anni madre, ¶ mia in amore, sorella. Il volto
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alto cor la conosco; in petto fiamma, ¶ ch´alta
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che di speme, ¶ che in fondo al cor traluce
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io m´abbia, e in calma ricomposto il volto
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tu il puoi: ma in tanto insolit´ora, ¶ né
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turbata mostrarmele. Non vuolsi ¶ in essa incuter né timor
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Su, vanne; ¶ e posa in me, come in te
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posa in me, come in te sola io poso
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al par d´essa in fero stato ¶ me pur
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vuoi ch´io sconti in lagrime di sangue... ¶ SCENA
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Non pianger donna. Udito in breve ho il tutto
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Mirra non era. ¶ Vedemmo in lei preceder gli anni
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Ma pure, ¶ s´ella in cor sen pentisse? — Odila
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pietoso ¶ ei mostra. Acceso, in oltre, assai lo veggio
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è di sue nozze; in lui, nel padre, ¶ giusto
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gliel narra; ¶ e dille in un, che a me
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un amor solo, è in noi. ¶ ATTO II ¶ SCENA
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non è l´ora, in cui chiamarti ¶ padre amato
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il primo ¶ di tutti in tutto, a senno altrui
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e par nol possa. In petto ¶ già n´ebbi
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certo, è il contegno, in ch´ella a me
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a me si accosta; in volto ¶ d´alto pallor
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interrotti, ¶ e pochi accenti in mortal gelo involti ¶ muove
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di pianto pregne, affigge; in doglia orrenda ¶ sepolta è
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di donzella... ¶ se Mirra, in somma, a torto or
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il più fido, né in più fiamma acceso ¶ del
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ogni atto, ¶ mestizia è in te. Chi della propria
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a nodo indissolubile venirne ¶ in tale aspetto. E questa
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almen dei dirmi, ¶ che in me non hai fidanza
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e che pentita ¶ tu in cor ne sei. Non
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Ma, che ti cale in somma ¶ il disperato duol
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divenni ¶ dopo, deh! dimmi; in che ti spiacqui? ¶ Mirra
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potrebbe ¶ darne ragion chi in sé l´acchiude: e
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senza chiarirne il fonte, in noi l´addoppia. ¶ Pereo
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almen non mi odiassi: in tempo ancora, ¶ per la
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ch´io m´ingannava. — In me non sta (pur
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non m´odi: ma in me solo ¶ sta, che
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di un dolor, che in me supposto ¶ è in
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in me supposto ¶ è in gran parte? e che
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e che pur, se in parte è vero, ¶ origin
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fia il partir: sollievo in te... ¶ Pereo ¶ No, Mirra
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Ove conforto, ¶ se non in te, ritrovo?... A te
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pianto rattenuto... ¶ Euriclea ¶ E in tale stato, o figlia
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tempo;... ucciderammi poscia, ¶ ed in non molto... Morire, morire
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petto ¶ squarciar non ponno in sì barbara guisa, ¶ fuor
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essa?... ¶ Euriclea ¶ E chi, in veder giovin donzella ¶ in
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in veder giovin donzella ¶ in tanta doglia, la cagion
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rimedio almeno ¶ vi avrebbe. — In questo crudel dubbio immersa
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ardeano a stento, e in giù ritorto il fumo
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terrore arricciarmisi di nuovo, ¶ in ciò narrar, le chiome
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ombra ¶ di pietà vera in te, fida Euriclèa, ¶ tu
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deh! madre mia seconda, in te ritorna. ¶ Euriclea ¶ ... Oh
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d´altrui pietade. — Estinta in Cipro ¶ non vuoi vedermi
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Cipro ¶ non vuoi vedermi? in breve udrai tu dunque
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né pur viva pervenni in Epìro. ¶ Euriclea ¶ Alle orribili
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nol far; ten prego: in nome ¶ del tuo amor
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parlar di mia doglia: in me già quindi ¶ addoppiato
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lei labro il vero. In nome tuo ¶ ingiunger già
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noi forza vuol farle, in somma: ¶ quanto l´amiamo
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Ch´ella omai chiuda ¶ in ciò il suo core
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era! al sol riapparirle in volto ¶ anco un lampo
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un lampo di gioia, in vita io tosto ¶ ritornata
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cielo! ¶ Pallor di morte in volto... ¶ Mirra ¶ A me
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proci illustri ¶ Perèo scegliessi, in me cogli anni sempre
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e a lenti passi in tomba ¶ andar mi sento
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questa, ¶ incessante, insoffribile, feroce, ¶ in cui miei giorni infelici
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da´ suoi detti... ¶ Ma in somma pur, che far
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si dee?... ¶ Mirra ¶ Ma in somma, ¶ (deh mel credete
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somma, ¶ (deh mel credete) in mio pensier non cadde
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pregarvi osai di allontanarlo. In questi ¶ indugi io pur
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e indivisibil sempre, ¶ egli in me pace, io spero
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pace, io spero, egli in me gioia ¶ tornar farà
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me, del mio stato; in cui me stessa ¶ prima
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potrò più lieta, ¶ vengo in breve alle nozze: e
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parlar; ma tremo... ¶ Mirra ¶ In me più forte ¶ tornar
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forte ¶ tornar mi sento, in favellarvi. Appieno ¶ tornar, sì
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oggetti ¶ la vista; e in ciò il più tosto
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il vuoi tosto; e in un lo temi e
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vedermi, ¶ che felice sapermi in stranio lido? — ¶ Tosto, più
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me lieta madre rivedrete in Cipro, ¶ se il concedono
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Perèo dispieghi. Io sento in cuore ¶ certo un presagio
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ahi lassa!) io preda ¶ in questa reggia infausta oggi
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E tu, dolce consorte, in pianto muta ¶ ti stai
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sono ¶ di viver sempre in sconsolato pianto!... ¶ Fosse almen
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ecco, a me fai, ¶ in questa guisa, il mio
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mio fallo, o Ciniro. — In vedermi ¶ moglie adorata del
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tratta per l´addietro in Cipro ¶ dal sacro culto
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Cecri ¶ Ecco, dal giorno in poi, ¶ Mirra più pace
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cospetto. ¶ Chi sa? seguirla in altre parti forse ¶ l
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tal sentendo presagio ignoto in petto, ¶ tanto il partir
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Un fero ¶ contrasto è in me: pur, gentilezza, e
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molta; ¶ né sdegno alcuno in te destar debb´ella
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più che ne desti in noi. Sollievo dolce ¶ tu
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subito... Oimè! tremo, ¶ che in suo pensier disegni ella
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cel sofferisse il core. In giovin mente ¶ grande ha
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e sol ti adopra in lei vieppiù far lieta
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La tua pristina gioia in volto chiama; ¶ e, col
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dolor parlarle, ¶ vedrai che in lei presso a finir
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a lieta pompa ¶ disponti in breve; e in un
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disponti in breve; e in un (pur troppo!) il
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ara, ¶ a Cipro tutta in faccia andar non vuolsi
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partir ratto ¶ ostacol fora. In questa reggia, gl´inni
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MIRRA ¶ Mirra ¶ Sì; pienamente in calma omai tornata, ¶ cara
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della dolce figlia? ¶ solo in pensarvi, oimè! morir mi
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amata!... Ah! tale ¶ durezza in te, no, non creda
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io chiesta avrei... Ma, in ciò son salda... ¶ Euriclea
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questa che quasi ora in lasciarci mostri... ¶ Pur, se
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se pur mai riedi, in tomba ¶ mi troverai: qualche
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un tanto sposo; ¶ tutto, in breve, son certa, appien
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non mai men parli, in breve svelto ¶ fia da
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miei genitor; né cosa, in somma, alcuna ¶ delle già
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un giorno! — ¶ Pur, benché in cor lusinga omai non
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entri ¶ d´esserti caro, in mio pensier son fermo
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te giova; a porre in opra, ¶ a prevenir tutti
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io son presto: e in ciò soltanto ¶ la mia
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Mirra e te stesso in un conosci e apprezza
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Amor sue fiamme ¶ porrammi in cor, tosto che sgombro
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abbine, ed ampia, oggi in veder ch´io scelgo
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al mio core ¶ stanno in note di fuoco omai
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tutti, ¶ al sacro rito. In sul tuo viso è
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Numi ¶ certo abbiamo propizi. — In copia incensi ¶ fumino or
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incensi ¶ fumino or dunque in su i recati altari
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non altera; ¶ Donz. ¶ lasciarci in terra la tua immagin
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sana, ¶ Vecchi ¶ e madre in breve di sì nobil
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tua prostràti ammanta; ¶ e in due corpi una sola
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vieppiù turbarsi ¶ la veggo in volto?... Oh qual tremor
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lor templo degli sposi in petto; ¶ e indarno sempre
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tutte ¶ le Furie ho in me tremende. Eccole; intorno
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entrambi, ¶ che ti tradisti in tempo! Omai disciolta ¶ sei
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Donne, a sé medesma in preda ¶ costei si lasci
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sovr´essa ¶ vegliate intanto. — In sé tornata, in breve
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intanto. — In sé tornata, in breve, ¶ ella udrà poscia
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tu stessa. Io sono ¶ in senno appieno; e ciò
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vo´ sempre ¶ d´ora in poi sul tuo viver
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ah! pria sepolti ¶ voglio in tenebre eterne gli occhi
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favello; ¶ una incognita forza in me favella... ¶ Madre, ah
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digiun tuo lungo ¶ nasce in te il vaneggiare. Ah
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vieni; e al tutto ¶ in me ti affida: io
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il mio sdegno; ed in prova, al venir lenta
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rilevante arcano havvi nascoso ¶ in questi suoi travagli. O
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il mio immenso affetto, in parte almeno, ¶ ora è
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prova estrema, ¶ le asconda. In suon di sdegno ella
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n´hai (pur troppo!) in questo dì fatale ¶ a
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muovi; ¶ e disperati, e in un tremanti, sguardi ¶ al
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indarno. Assai ben chiara ¶ in mezzo al dolor tuo
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ne merti; e che in me cessi ¶ l´immenso
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stanze ¶ solo, e sepolto in un muto dolore, ¶ ei
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esser debba ¶ lo sdegno in lui, l´odio, il
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ah! tutto, ¶ sì tutto in te mel dice, e
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il nieghi;... ¶ son figlie in te le furie tue
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io convinto. ¶ È certo in un son io (pur
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il turbamento ¶ cotanto è in te;... tale il tremor
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fera ¶ la vergogna; e in terribile vicenda, ¶ ti si
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puoi, senza pur trarci in tomba. — ¶ Qual ch´ei
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ponno ogni persona umìle ¶ in alta e grande: e
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paterne braccia. — Oh cielo! in atto ¶ di forsennata or