Vittorio Alfieri, Polinice, 1783

Popolo ¶ Scena, la Reggia in Tebe ¶ ATTO I ¶ SCENA

Edippo io moglie, e in un di Edippo madre

voce! ¶ io pregherei, che in me volgesser sola, ¶ in

in me volgesser sola, ¶ in me, la giusta loro

loro ira tremenda. ¶ Antigone ¶ In ciel, per noi, pietà

nemici, a miglior dritto? In me null'altra ¶ pena

al mio orribil fallo. ¶ In trono io seggo, e

volte ei chiami; ¶ benché in eterne tenebre di pianto

si appresta ¶ spettacol crudo in questa reggia, ascoso ¶ gli

son gli sdegni; e in lor qual sia più

loco ¶ l'ira, se in mezzo io sto? Deh

sul trono l'altro; in me, nel petto mio

ch'ei pur nacque in questa Tebe, ¶ ch'or

s'io spero, ¶ spero in quel che non regna

non ebbe. Ah! madre; in breve ¶ qual più tra

pompa ¶ di possente nimico: in armi ei chiede ¶ l

i lari, ¶ la reggia, in cui le prime aure

fama dunque? Oh cielo! in armi ¶ al suol natìo

all'obbedir non uso, ¶ in trono io sto. Ma

alle porte Polinice giunge: ¶ in alto ha la visiera

dello ignudo brando. ¶ Cotale in atto, audacemente ei chiede

e non per altri, in Tebe: ¶ la madre noma

nuova brama!... ¶ Col ferro in man, chiede i materni

pria... ¶ Giocasta ¶ Solo entri ¶ in Tebe; udire il vo

ch'ei l'inganno in Tebe ¶ con sé non

Ah! venga, ei venga in Tebe, ¶ tra le mie

io nol vidi!... ¶ Forse in me sola, e nel

contro tua data fede: in lui ravvisa ¶ un infelice

temerario spera? — ¶ Vedi ardire! in mia reggia ei solo

solo adunque ¶ verrà, quasi in mio scherno? E che

ed onorata tomba. ¶ Creonte ¶ In te, signor, riviver veggo

figliuol d'Edippo ¶ tornato in pregio, e da ogni

all'arme io stesso? In me quest'odio è

è costui ¶ traditor forse? in Tebe oggi che il

il mena? ¶ col brando in pugno, a che parlar

più ascosi adoprar. Possente in armi ¶ sta Polinice... ¶ Eteocle

ne assumo il carco: in me riposa; e ascolta

forse, ¶ che vedrem pace in Tebe. Un orror tale

Eteòcle nel cor, che in mente quasi ¶ di ristorar

suo pur cangi ¶ minacce in preghi. ¶ Giocasta ¶ Oggi i

più d'ogni altri, in core ¶ io far ti

tengo ¶ l'onor più in pregio, che la vita

figlio! ¶ Pur ti riveggo in Tebe!... Al fin ti

chiedesti ¶ la madre; eccola: in lei l'orrido incarco

Dimmi; quel giorno, ¶ che in queste soglie, di un

assai mi accenna, ¶ che in questa reggia alta ragion

v'hai tu madre in questa ¶ reggia? e, finché

esponi, onde ti attenti in Tebe ¶ suddito cittadin tornarne

Tebe ¶ suddito cittadin tornarne in armi. ¶ Polinice ¶ Narrar mio

parla, ed il cielo, in mio favor; sì, il

L'armi fraterne hanno in orror: fia segno ¶ a

ven priego, ¶ udite... ¶ Eteocle ¶ In trono io seggo; io

implora. — ¶ Che fai tu in Tebe? Escine dunque. ¶ Polinice

Tebe? Escine dunque. ¶ Polinice ¶ In Tebe ¶ me rivedrai; ma

Tebe ¶ me rivedrai; ma in altro aspetto: agli empi

mio: quel ferro ¶ volgete in me; son vostro sangue

irrìti tu; ma perché in armi è chiesto? ¶ E

torre, ¶ finché di sangue in me riman pur stilla

tu: ricada ¶ l'orrore in te d'iniqua guerra

sul capo mio, se in me sincero ¶ non è

tener non mi vedesse in Tebe ¶ l'avìto scettro

vieta? ¶ Polinice ¶ Prudenza. ¶ Giocasta ¶ In me non fidi?... ¶ Polinice

me non fidi?... ¶ Polinice ¶ In lui, non fido: ¶ già

odio ei crebbe; e in lui dentro ogni vena

non sai tu, che in Tebe ¶ sommo infortunio è

avi tuoi: qual ebbe in Tebe scettro, ¶ e non

fratel? ch'ei venga ¶ in odio a Tebe, a

regnar si appelli. ¶ Se in me virtù nei lieti

cara la tengo. Adrasto in Argo ¶ scettro m'offre

tua: vorresti, ¶ pria che in Tebe regnar, distrugger Tebe

Sta la mia vita in te... ¶ SCENA V ¶ CREONTE

Nulla per anco è in me di fermo: assai

ver, l'udir nomarmi in Tebe ¶ nemico; e duolmi

ben vidi io sempre in te l'indol migliore

Ma sceglier puoi: ¶ sta in te; poco versarne, o

iniquo ¶ a ragion giusta. In Argo torni Adrasto; ¶ solo

ed inerme, io rimarrommi in Tebe. ¶ Creonte ¶ Ottimo sei

perduto ei già, se in sua difesa ¶ non vegliasse

già... ¶ Polinice ¶ Qual raccendi in me furor novello, ¶ quando

ei non morria che in trono. ¶ Polinice ¶ Ma spergiurar

e lo sdegno snaturato in lui, ¶ che all'un

Polinice ¶ E dal tiranno in Tebe ¶ havvi loco securo

troppo, ¶ troppo lo avanzo in ogni cosa. ¶ Creonte ¶ Ei

dic'ei, vuol testimoni in Tebe ¶ gli Argivi aver

tuoi rifiuti a forza: in alto il brando ¶ fatal

fin ratto e sicuro. In campo, ¶ spento costui, pari

tradimento ammendi. ¶ Creonte ¶ Stanno in campo gli Argivi appien

Nulla? ¶ Tutto sapranno; e in lor così ben altro

Si mostri ad Argo in alto ¶ del traditor la

rimandar l'oste nemica in Argo, ¶ dunque non fargli

morte ¶ data al genero in Tebe, assai più fiero

Ei non ingiusti patti ¶ in somma chiede: e se

cale, ¶ che il regno: in somma, le minacce prime

al sol pensier, che in trono ¶ salir può un

può un re, che in pregio abbia virtude, ¶ fremono

n'hanno ¶ ben donde in ver; che mal trarrian

ANTIGONE, POLINICE ¶ Giocasta ¶ Figlio, in te spero; in te

Figlio, in te spero; in te solo omai spero

fratel non sei? ¶ Adrasto in Argo a ritornar si

non eri dianzi ¶ tutto in parole pace? ¶ Polinice ¶ Or

scorreratti per l'ossa in udirla ¶ di morte un

dico, ¶ se non che in Argo non ritorna Adrasto

fia quegli, ¶ ch'empio in te nutre con supposte

e non s'imprenda in Tebe? ¶ Giocasta ¶ Nol creder

io ascolto; voi, ¶ che in amica sembianza a me

chi 'l sa, se in voi si annida ¶ inganno

chi 'l sa, se in voi non entra ¶ il

ma son pur troppo in Tebe ¶ tremendi nomi. A

anni, ¶ or mi ritrovo in mezzo a' miei straniero

Altri si denno ¶ Numi in Tebe invocar?... ¶ Antigone ¶ Fratello

non è la fede in Argo: io vivo ¶ securo

Or va'; ritorna, vola ¶ in Argo dunque; e sol

e sol ti affida in Tebe ¶ a chi t

Al par mi affido in Tebe ¶ a chi mi

perché voi tutti ¶ sento in me tutto? In Tebe

sento in me tutto? In Tebe altro più vero

ti amiamo entrambe. ¶ Giocasta ¶ In te rientra; io voglio

pria che spergiuro, estinto. — In Tebe strana ¶ virtù parrà

Si versi pur, ma in campo: usi gl'inganni

ah! non puoi sangue in Tebe ¶ versar, che tuo

il tuo capo ¶ ricade in Tebe ogni vendetta: arretra

di te, vedermi brama in trono? ¶ Giocasta ¶ Vero parli

pure ogni sospetto ho in bando: ¶ Eteòcle cangiossi; e

ragion più forte. ¶ Mormora in Tebe ogni guerriero, e

Temprare il vero ¶ spesso in molli lusinghe al re

qui, tra gran pompa, in trono ¶ riporti ei stesso

pure ¶ temer potrei, se in sua virtù dovessi ¶ sol

sol mi affidar; ma in suo timor, mi affido

vuol parer darti; e in ciò il compiaci. ¶ Polinice

Antigone ¶ Ah! no; diffida. In cor sento un orrendo

un orrendo ¶ presagio... ¶ Polinice ¶ In breve, tornerem qui tutti

Dei. — ¶ Questo mio brando, in lor difetto, avrommi. ¶ ATTO

io la compro, e in prezzo ¶ ne do il

oggi, nel punto istesso, ¶ in cui dal trono io

brando, ho pace. — ¶ Se in Argo ancor non rimandai

non può vile invidia in me la pace ¶ intorbidar

qual vuol) sarommi: ¶ e, in qual sia terra il

havvi tra noi mortali in terra ¶ di sacro e

offrirei, nella mia reggia, in Tebe, ¶ inviolabile asilo: ma

e mal mio grado. In Tebe ¶ privati giorni in

In Tebe ¶ privati giorni in securtade trarre ¶ potrei, s

sospetto, ognor natura ¶ fassi, in cor di chi regna

cacci la iniqua diffidenza in bando: ¶ sul trono anch

Tebe ¶ spero imitarti; ma in tutt'altra guisa, ¶ che

E giusta speme ¶ nudrisci in te; speme, che mal

detto, ad ogni cenno, in voi ¶ la non estinta

ha il nome, e in sen la guerra acchiude

giura, di leggi osservatore in trono, ¶ non distruttor, salirne

lo giuro, o madre; ¶ in questo nappo è morte

un tradimento appormi ¶ osi in faccia di Tebe? E

scenda?... ¶ Or va'; sospetto in te non è; tu

ove è la forza? In Tebe ¶ re non son

gli Dei. — Possenti Numi, ¶ in questo infausto orribil punto

voti a voi: sta in quella tazza ¶ il ver

un tempo ¶ bagnar potremci in campo. Altra, ben altra

trono, ¶ per te contaminato. In un potessi ¶ strugger così

miei. — Ravviso ¶ le Furie in voi, che al nuzial

siam del delitto ¶ figli; in noi serpe col sangue

ove non venga ¶ immantinente in libertà riposto ¶ fuor delle

Tebe esci securo: ¶ abbiti in pegno di mia fé

l'ardente ¶ brama, che in petto da che nacqui

resta omai: ti aspetto in campo. ¶ SCENA III ¶ GIOCASTA

pria, poi morta. ¶ Misfatto in Tebe a farsi altro

l'un dell'altro in campo il sangue, ¶ frutto

fero martìre! io tutti in me gli affetti ¶ sento

Ma, che sarà?... Subitamente in campo ¶ il fragor cupo

Giocasta ¶ Antigone... — Deh! taci... In volto impresso ¶ ti sta

Eteòcle pria, battaglia quivi ¶ in dubbio marte ardea; che

a manca, a fronte, in guise mille, ¶ orride tutte

Ecco Eteòcle; ei balza ¶ in furia fuori del fuggiasco

tenzone. ¶ «Tebani,» (ei grida in suon tremendo) «Argivi, ¶ dal

reo furor cessate. Armati in campo, ¶ prodighi a nostro

ingiusta ¶ porrem noi stessi, in faccia vostra, in questo

stessi, in faccia vostra, in questo ¶ campo di morte

Tebani il sangue ¶ risparmia; in me, tutto in me

risparmia; in me, tutto in me sol rivolgi ¶ l

cotal vista, al petto ¶ in se stesso ritorce il

a lui la vita, in me ritorto ¶ l'aveva

Eteocle ¶ Oh madre!... ¶ dimmi;... in Tebe son io? ¶ Giocasta

ombre fastoso; ¶ me reverente in atto ombra minore ¶ vedrai

uccidi... ¶ vieni,... e ricevi in quest'ultimo amplesso... ¶ fratel

quel tuo figlio, che in tuo letto accolsi ¶ fumante

io son lor madre; in me il vipereo torci