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interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Italo Calvino, Fiabe italiane, 1956

concordanze di «in»

nautoretestoannoconcordanza
1
1956
L’indomani, un momento in cui non era vista
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1956
la giovane si cacciò in tasca un filo di
3
1956
già messo un filo in tasca! – Le frugò in
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1956
in tasca! – Le frugò in tasca e trovò le
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1956
le buttò il fagotto in fiume e disse: – Io
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1956
vestire pulito la ragazza, in stile da Regina, e
7
1956
la vita sua. Andò in guerra e alla prima
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1956
il vincitore. ¶ Lasciamo lui in guerra e pigliamo sua
9
1956
la vadano ad ammazzare in un bosco. ¶ Così fu
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1956
sapeva che doveva andare in campagna, e s’era
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1956
per farla camminare. Giunti in un punto buio, volevano
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1956
il posto. ¶ Si mise in strada vestita da uomo
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1956
la portarono con loro in una grotta. Si radunarono
14
1956
carta obbedienza al Caporale. ¶ In quel mentre entrò la
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1956
a divertirvi con noi in campagna. ¶ Vanno in campagna
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1956
noi in campagna. ¶ Vanno in campagna a caccia e
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1956
Ministro e la mise in mezzo alla tavola. ¶ – Vedete
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1956
Reuzzo e della Reginotta in mezzo, andarono a Palazzo
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1956
dalle sue parti emigrò in un altro paese e
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1956
prete. Un giorno, lavorando in campagna, trovò un grosso
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1956
prete gli disse: – Torna in quello stesso posto domani
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1956
il mio è restare in casa. ¶ Il contadino capì
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1956
discorsi, divise l’orzo in parti uguali. – Vedi che
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1956
lui l’ha letto in un libro d’incantesimi
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1956
io ho due persone in groppa! ¶ A sentir questo
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1956
dico. ¶ La moglie, tutta in un affanno, si mette
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1956
la comunione, così morirò in pace». ¶ E mulinando questi
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1956
io, anche se sono in tante; non come te
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1956
era contadino e andò in un feudo a lavorare
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1956
farli perdere li mandò in un altro feudo, dalla
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1956
si buttò a bere. In men che non si
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1956
insieme al fratello trasformato in un vitello dalle corna
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1956
ragazza e la prese in moglie, e così vivevano
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1956
i suoi figlioli, viveva in grande pena. Un giorno
35
1956
lagrime son vane, ¶ Sono in bocca al pescecane! ¶ Il
36
1956
lagrime son vane, ¶ Sono in bocca al pescecane! ¶ Il
37
1956
C’era una volta in Sicilia un Re che
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1956
c’era sull’elsa, in segno di giuramento. ¶ Dopo
39
1956
e d’argento; andò in chiesa e si fece
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1956
si sentì un fruscio in fondo alla tomba, e
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1956
gli ficcò una palla in testa stendendolo morto. I
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1956
tornavano, e ognuno portava in bocca una manciata d
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1956
chi sulla ferita, chi in bocca, chi sugli occhi
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1956
fuori pure loro. Sbucarono in un prato, tutto pieno
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1956
partirono. Andarono a Parigi in Francia, e affittarono un
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1956
la nave sarebbe stata in vista del palazzo, avrebbe
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1956
bella giovane che sta in questo palazzo, ci sono
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1956
aiutasse, per carità, perché in casa sua volevano fare
49
1956
s’affacciò il Re in persona e lo fece
50
1956
ossa le devi mettere in una corba e andarle
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1956
mele che mi pendessero in bocca: e tante rose
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1956
ciliege che ho già in bocca! – e tendeva la
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1956
vedere, – e si misero in carrozza. ¶ Arrivati là c
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1956
come prima. Si mise in marcia, con la sua
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1956
il serpente: – Presto, buttati in acqua e infilati sotto
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1956
di tramontare, la tirò in lungo, la tirò in
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1956
in lungo, la tirò in lungo, fino a mezzanotte
58
1956
corona e la mette in testa a Peppi. I
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1956
Arcangelo. Venne un anno in cui non sapeva più
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1956
mica dare sua figlia in moglie a quel poveraccio
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1956
Lo faccia lasciare solo in mezzo al mare; così
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1956
notte non gli venne in mente nulla, la seconda
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1956
Difatti, arrivati che furono in mezzo al mare, il
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1956
sul mare, finché entrarono in un porto. ¶ – Venite per
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1956
Michele a Peppi, – che in questo paese non sanno
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1956
Quando la nave fu in porto, e Peppi, baciata
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1956
quattro gatti che saltarono in mezzo ai topi e
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1956
e i Consiglieri verdi in faccia. E dissero al
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1956
a San Michele sbarcò in un porto. ¶ Il Re
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1956
che perdevano li incarcerava in fondo a un sotterraneo
71
1956
ognuno alla sua casa. ¶ In quella città le fave
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1956
suo arrivo. ¶ Stavolta entrò in porto anche il bastimento
73
1956
Il Re si buttò in ginocchio e disse: – Perdonatemi
74
1956
e Nunzia. Erano poveri in canna, e il ciabattino
75
1956
gli diceva, – cosa metterò in pentola oggi? – E lui
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1956
per la minestra. Arrivarono in un feudo, e cercando
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1956
parve d’essere arrivata in Paradiso. Cominciò una vita
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1956
sciolsero la treccia e in mezzo alla treccia trovarono
79
1956
fecero le sorelle. Ma in quel momento le donne
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1956
brutte, e si trasformarono in lucertole e ramarri. La
81
1956
rovina! – disse lei scoppiando in singhiozzi. – E dove me
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1956
stette a sentire; ma in quel momento cantò un
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1956
volle andarci la Regina in persona. – Mi volete dire
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1956
Re aveva una figlia in età da marito, bella
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1956
mia, – le disse, – sei in età che bisogna maritarti
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1956
non c’è mica in tutti i paesi e
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1956
rabbia andò a chiudersi in camera sua. Il Re
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1956
gli offrirono altra roba in cambio; tutto era inutile
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1956
nell’anticamera della stanza in cui dormiva la Reginotta
90
1956
dormire; aspettò l’ora in cui pensò che tutti
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1956
La Reginotta restò sola in quella povera casa, quando
92
1956
tu! T’ho colta in fallo! Ringrazia che son
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1956
e non ti darò in mano alla Giustizia! ¶ A
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1956
una camicina e nasconditela in petto. ¶ La giovane, l
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1956
occhi e s’infilò in petto una camicina. Dopo
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1956
non mancare di metterti in tasca un filo di
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1956
piedi appoggiati al muro, in modo che occupassero meno
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1956
le lenzuola», e cominciò in fretta a tirarle via
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1956
strada videro una vecchia in un orto. – Nonna, – le
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1956
salati! ¶ La Reginella, giunta in salvo a casa di
101
1956
e si fece mettere in un quadro. Era un
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1956
stava dentro il brigante in piedi che sembrava un
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1956
carta dell’incantesimo andò in terra. Il Re all
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1956
La nipote stava sempre in casa a fare tutte
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1956
io! ¶ La ragazza tagliò in due un’altra testa
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1956
a finire tutte metà in pancia alla gatta e
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1956
Atanasia cammina cammina, capitò in un bosco e vide
108
1956
braccialetti. Se le mise in testa, al collo e
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1956
Re mandò a prenderla in carrozza, e nel banchetto
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1956
taccagna affamata, e anche in mezzo a tutte le
111
1956
fosse tagliata la testa in mezzo alla piazza. ¶ Dove
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1956
del padrino. ¶ Mentre erano in alto mare, ecco che
113
1956
sconsolato, e s’addentrò in un bosco abitato da
114
1956
delle fiere, la passò in cima a una quercia
115
1956
c’erano più bestie in giro, scese e camminò
116
1956
bosco, finché non arrivò in un punto in cui
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1956
arrivò in un punto in cui il bosco era
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1956
giovane riuscì ad arrampicarsi in cima al muro e
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1956
bestie feroci. ¶ Di lassù in cima, il giovane, come
120
1956
belle damigelle, e tutte in silenzio, gli prepararono una
121
1956
lui una bella vita in quella città silenziosa. Una
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1956
Una notte, mentre dormiva in quel Letto Reale, vide
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1956
mare? – domandò alla gente. ¶ – In questa città ce ne
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1956
compari s’è perso in mare, e il padre
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1956
e due si ridussero in miseria. ¶ Il giovane, sentito
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1956
e salvo. ¶ Tutti balzano in piedi. Come impazziti di
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1956
pane? Mi sono sperso in questa contrada. ¶ Il padrone
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1956
e venne avanti con in mano un bastone di
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1956
punte di bronzo incatenate in cima. Il ragazzo se
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1956
paura, e si nascose in una macchia. Il giovane
131
1956
e latte ¶ Ti spaccherei in due parti esatte! ¶ Allora
132
1956
e latte ¶ Ti spaccherei in due parti esatte! ¶ e
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1956
mestolata, se la cacciò in bocca e subito diede
134
1956
subito diede una bastonata in testa al Mago che
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1956
che lo fece cascare in terra morto. ¶ Spacca la
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1956
alla vaccaria. Lo ricevettero in trionfo. Il padrone voleva
137
1956
Imperatore e gliela mise in capo dicendogli: – Tu sii
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1956
coi buoi, sempre intrombato in viso, quando incontrò il
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1956
l’apprensione che ho in cuore che mi fa
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1956
otto pani, il berretto in capo e andò al
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1956
e andò al paese. In un pianoro, due campieri
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1956
avanti. ¶ Arrivato che fu in un paese di passaggio
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1956
di lavorare e finire in un giorno una salma
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1956
la figlia del Re in moglie; se è sposato
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1956
trovare la fortuna? Va’ in giardino, troverai una bella
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1956
di tutte e nascondertela in seno. Lei ti dirà
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1956
il cavallo: si rannicchiò in un punto dove non
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1956
la sua sposa? – Proprio in quel momento sentì il
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1956
oggetti e ora siamo in lite per spartirceli. Dicci
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1956
il vento, e arrivò in cima alla montagna del
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1956
a bere, la sua in mezzo a loro. Saltò
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1956
i dodici cavalieri trasformati in cavalli, prese tutte le
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1956
Gesù e San Pietro in Sicilia ¶ I. Le pietre
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1956
Sicilia ¶ I. Le pietre in pane ¶ Quando il Maestro
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1956
volta si trovarono affamati in mezzo alla campagna e
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1956
quella pietruzza, si trovò in mano un panino, e
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1956
carichi hanno avuto pane in abbondanza. ¶ Ripresero il cammino
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1956
Arrivò San Pietro, piegato in due sotto il masso
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1956
perché aveva la madre in fin di vita, e
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1956
racconta che ai tempi in cui il Maestro camminava
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1956
fece notte per via in una campagna. ¶ – Pietro, e
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1956
non ci credo. Entriamo in questa locanda. ¶ E Gesù
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1956
mangiarsi i suoi fichi in santa pace. ¶ Passarono anni
164
1956
Morte? Promettetemi di mandarmi in Paradiso, e io stappo
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1956
Il locandiere fu lasciato in vita ancora qualche anno
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1956
un’unghia di bene in vita sua! Tutto quel
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1956
afferri e tirala su in Paradiso. ¶ Calò un Angelo
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1956
di San Pietro ripiombò in fondo all’Inferno. ¶ (Palermo
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1956
sola, e da allora in poi: tic e tac
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1956
figura ¶ E domani è in sepoltura. ¶ Viene il malandrino
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1956
volere, di nascosto o in palese, dovevano lodare il
172
1956
teneva sempre sotto chiave in un quartiere del suo
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1956
Reuzzo, e il pertugio in quel muro dava negli
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1956
Dea vicina, si rivestì in un lampo e chiamò
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1956
orme. ¶ Da quella sera in poi, il Reuzzo aspettò
176
1956
un angelo. Si vestì in un lampo, gridando: – Consiglio
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1956
che sia morto, mettetelo in mezzo alla chiesa, e
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1956
Questa è la madre! ¶ In quel momento si fece
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1956
il Reuzzo si buttò in mezzo, e disse: ¶ Fermati
180
1956
Re! ¶ E si sposarono in quella stessa chiesa. ¶ (Entroterra
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1956
martello, si mette tutto in spalla, e comincia a
182
1956
sale e la trova in letto. – Aggiustatemi questa scarpa
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1956
mio marito trovi tutto in ordine. ¶ La ragazza si
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1956
ragazza finse d’andare in un’altra stanza e
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1956
e se ne stava in panciolle tutto il giorno
186
1956
e lo tirò su in un sorso, dritto dritto
187
1956
reale per esser passati in rivista. Tutti concorsero, e
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1956
piaciuto gliel’avrebbe dato in sposo. Prima sfilarono tutti
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1956
continuarono da soli. ¶ Arrivarono in un posto solitario, tutto
190
1956
per uno e metterli in piedi in fila contro
191
1956
e metterli in piedi in fila contro il muro
192
1956
catasta e li metteva in piedi appoggiati al muro
193
1956
Diavolo. Da quel giorno in poi non guardò più
194
1956
Signora, dolcemente, gli rispose in rima: ¶ Vigna ero e
195
1956
il Re si sedette in disparte con i due
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1956
i due sposi e in confidenza raccontò loro come
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1956
di rosmarino. La mise in un bel vaso, e
198
1956
giorno il Re sbrigava in fretta gli affari dello
199
1956
dello Stato e andava in giardino con lo zufolo
200
1956
fratello per tante ore in giardino con lo zufolo
201
1956
guerra, andarono a frugare in camera sua e trovarono
202
1956
Lo presero e andarono in giardino. La più grande
203
1956
per la campagna. Era in un bosco quando venne
204
1956
E il giardiniere rannicchiato in cima all’albero rabbrividiva
205
1956
c’è di nuovo in giro? – chiese la Mamma
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1956
vuoi che ti senta in mezzo al bosco! ¶ – Allora
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1956
tua cuticagna, bollirli insieme in una pignatta; e ungere
208
1956
quel discorso col cuore in gola. Appena il Mammo
209
1956
per prima cosa va in giardino con lo zufolo
210
1956
calmi, entri un momento in casa e le faccio
211
1956
che la pianta era in realtà una bella ragazza
212
1956
contentezza. Si misero subito in viaggio e «bum! bum
213
1956
mise una gran curiosità in corpo, e poi una
214
1956
la mandò a chiedere in sposa. Non voleva dote
215
1956
ho capito. ¶ La piantò in asso in pieno teatro
216
1956
La piantò in asso in pieno teatro e se
217
1956
con un diavolo incorporato in corpo cade malata, il
218
1956
mia reale figlia avrà in premio la sua reale
219
1956
cannonate? ¶ – Entra una nave in porto, e spara a
220
1956
e tre si misero in cammino ed era sempre
221
1956
portarvi a dormire». Entrammo in una casa solitaria e
222
1956
alle mie spalle. Ero in uno stanzone in mezzo
223
1956
Ero in uno stanzone in mezzo al quale c
224
1956
sono sempre qua!», gridai. In quel momento sentii fare
225
1956
bonaccia e restammo fermi in mezzo al mare. Le
226
1956
ciascuno. Finimmo per restare in due: io e il
227
1956
Io m’ero messo in testa che se toccava
228
1956
l’ammazzai. Lo tagliai in quattro pezzi: e uno
229
1956
fa rizzare i capelli in testa. Dovete sapere che
230
1956
locandiere con uno scalpello in mano, e lo sguattero
231
1956
locandiere posò lo scalpello in testa al morto, lo
232
1956
Ora devi salire lassù in cima. ¶ – E come faccio
233
1956
volta. Devi andare lassù in cima e buttarmi giù
234
1956
il picciotto nella pelle. In quella un’aquila che
235
1956
un’aquila che volava in cielo vide la pelle
236
1956
artigli e la sollevò in cielo, col picciotto dentro
237
1956
lui mi lascia quassù in cima e non posso
238
1956
giù, e si trovò in un bellissimo palazzo. Era
239
1956
e siamo stati cambiati in cavalli dal Mago Savino
240
1956
Savino. Da’ le bastonate in terra e noi nitriremo
241
1956
di Corte fu rimandato in Spagna a prendere la
242
1956
fu tenuta quattro mesi in un palazzo a imparare
243
1956
di Corte, poi partì in carrozza per il Regno
244
1956
di sella ed entrò in carrozza. Figuratevi la gioia
245
1956
Regina suocera la prese in simpatia. Disse in un
246
1956
prese in simpatia. Disse in un orecchio al figlio
247
1956
obbediente, s’affacciò. ¶ Passava in quel momento per la
248
1956
così con le mani in mano? Sapete cosa dovete
249
1956
gira e lo pianta in asso, e si va
250
1956
paesani e di andare in giro per i caffè
251
1956
cosa dicevano i popoli. In un caffè di questi
252
1956
Reuzzo camuffato, di discorso in discorso, gli andò a
253
1956
fu pronta: si buttò in mezzo e gli levò
254
1956
viaggio, il bastimento giunse in vista d’una terra
255
1956
restò sola. ¶ Si rifugiò in una grotta e lì
256
1956
da fare e lei in un batter d’occhio
257
1956
capace a dipingere uccelli in aria39 e gli diede
258
1956
carta da copiare: e in un momento gliela copiò
259
1956
fosse stato suo figlio in persona. – Benvenuto, Vicerè! ¶ – Ai
260
1956
affari che c’erano in sospeso, e ai popoli
261
1956
Ebbene, chiudete questo Milord in una stanza, – diede ordine
262
1956
la salvò e portò in Brasile, fu dato il
263
1956
un mercante restò orfano in giovane età con la
264
1956
al Re di Portogallo in questi termini: ¶ Ho letto
265
1956
cedermelo come Segretario perché in Spagna non c’è
266
1956
e verrai anche tu in Spagna –. La sorella scoppiò
267
1956
Spagna –. La sorella scoppiò in pianto. E lui: – Per
268
1956
sempre come un dito in un occhio. Buttò uno
269
1956
sentire cosa si diceva in giro di questa giovane
270
1956
perché stava sempre chiusa in casa. Passavano i giorni
271
1956
conto d’averla già in tasca, quella prova. ¶ La
272
1956
com’era, di stanza in stanza, vide dov’era
273
1956
li tagliò; li legò in una cocca di fazzoletto
274
1956
il Bracciere che camminava in lungo e in largo
275
1956
camminava in lungo e in largo. La vecchia gli
276
1956
Vennero le guardie, presero in mezzo il Segretario e
277
1956
Segretario e lo portarono in carcere; e gli dànno
278
1956
s’imbarcò e andò in Spagna. ¶ Giunta in Spagna
279
1956
andò in Spagna. ¶ Giunta in Spagna, sentì le trombe
280
1956
a correre, si gettò in mezzo alla folla e
281
1956
e virtuosa, la volle in moglie. ¶ Loro restarono felici
282
1956
Bracciere di mano dritta in tanto tempo che stava
283
1956
del Bracciere manco. Proprio in quel momento la Signora
284
1956
era tipo da mettersi in mostra, s’era ormai
285
1956
per chiudergli la porta in faccia, ma il Re
286
1956
Reale. ¶ La cameriera cadde in ginocchio. – Grazia, Maestà! Non
287
1956
tu mi faccia vedere in viso la Principessa, e
288
1956
carezzarla, ma s’arrestò in tempo. ¶ La stette a
289
1956
appiccicate. Quando si ritirò in camera sua, se le
290
1956
non riesco ad aprire. ¶ In men che non si
291
1956
bastone con la palla in cima. ¶ Torna il Principe
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Tutti, mia moglie! ¶ Arrivò in camera sua e si
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una bambina?» e andata in aperta campagna, la posò
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cespuglio d’erba bianca.36 ¶ In quella campagna stava un
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una bambina che stava in un cespuglio d’erba
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bianca. L’eremita prese in braccio la bambina, e
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aveva trovato la bambina in un cespuglio d’erba
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può restare così sola in campagna questa bambina? Io
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salutò l’eremita, prese in sella Erbabianca e la
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suo Regno, si trovava in compagnia di Principi e
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per tutto il tempo in cui voi mancate, io
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lì che passeggiava triste in volto, quando s’avvicinò
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si metta l’animo in pace: penso io a
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abbracciò e le disse in un orecchio: – Figlia mia
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Quando il Cavaliere ebbe in mano questi peluzzi e
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danaro e si mise in viaggio. Il giorno stabilito
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a trattare con lei in persona. ¶ – Allora, Maestà, ascoltatemi
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il mento sul petto, in silenzio. ¶ Senza porre tempo
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silenzio. ¶ Senza porre tempo in mezzo il Re fece
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trovarono una giovane gettata in terra, ferita, più morta
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moglie, la giovane tornò in salute; ma per quante
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una pianura deserta. E in mezzo alla pianura, raggiunse
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la notte lo colse in una pianura deserta. Vide
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entrò. ¶ Lasciamo questo padre in cerca della figlia, e
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viva? Sarà morta? Io in questo palazzo senza di
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ho pace; mi metterò in giro per il mondo
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la notte lo colse in una pianura deserta. Vide
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dal suo viaggio, entra in casa aspettandosi di trovare
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Alì, la troveremo anche in capo al mondo e
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bambina! ¶ E si mise in cammino. In una pianura
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si mise in cammino. In una pianura deserta la
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ognuno nei propri pensieri. ¶ In mezzo alla stanza c
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una bellissima giovane stesa in terra, ferita. Se la
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subito afferrò Alì, appena in tempo per impedirgli di
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sopra e si buttarono in ginocchio davanti al divano
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Padre mio, dovete mettervi in testa che io mi
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per l’universo mondo in cerca di questa donna
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cerca di questa donna. In capo a un anno
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di lacchè. Uno andò in un Regno, uno in
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in un Regno, uno in un altro, visitarono tutti
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di questi Grandi andò in Spagna; prima cosa, si
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figlia di gente caduta in bassa fortuna e non
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si fa mai vedere in giro. ¶ – E come possiamo
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le disse, – da me in spezieria c’è un
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La madre, che era in strettezze, parlò alla figlia
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tutti i Grandi andati in giro per il mondo
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alta voce. Non vedendolo in casa, si fece sulla
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per la città e in un’ora la frugarono
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ismaelita, a nome Giumento, in viaggio per i suoi
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un bambino che era in mezzo al bosco. Noi
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di sua moglie. Venne in Spagna. La fama d
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e sua madre. Giunto in loro presenza, raccontò loro
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non ti veda più in questa casa! ¶ – Ma, madre
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Tu sei stato trovato in mezzo a un bosco
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disperato, giunse a sera in un bosco. Si buttò
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gli comparve un vecchio in malo arnese, con la
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disse il vecchio. – Andiamo in Spagna. Tuo padre sono
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rimetterci». Prese il vecchio in groppa al suo cavallo
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suo cavallo e giunsero in Spagna. ¶ Si presentò dal
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posarsi un po’ più in là. La ragazza s
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e la Reginella dietro. In mezzo al bosco c
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colomba con una tovaglia in bocca? ¶ – Sì, – rispose il
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camminare, e mentr’era in una campagna e piangeva
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serve. ¶ Così si misero in cammino e arrivarono alla
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quel giovane. Le Fate, in un batter d’occhio
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Maestà, se mi volete in visita, dovete fare un
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la guardava col cuore in gola per paura di
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era, perché voleva chiederla in sposa. ¶ – Ditegli, – rispose la
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come la pece, e in quel momento gli venne
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quel momento gli venne in mente che poteva assomigliare
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fava! Ora la pianto in un vaso, e verrà
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poi pianterò le fave in un catino e ne
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a tre anni, prendo in affitto un orto, pianto
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vorrei anche vostra figlia in moglie. ¶ – Ah. E come
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la dote fu fissata in duemila onze di moneta
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di moneta d’oro in contanti, lenzuola e biancheria
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e continuarono il viaggio. ¶ In un altro feudo, successe
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con la pala piantata in mezzo, poi le scuderie
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carrozze, e infine passarono in rivista i lacchè e
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quando lo vedeva entrare in barca diceva: – Padre, prendimi
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con sé a pescare in mezzo al mare. ¶ In
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in mezzo al mare. ¶ In mezzo al mare il
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pulito, mise il pesce in una cesta su un
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di Re a chiederla in sposa. Il padre, che
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Ma Pippina aveva Pidduzzu in cuore e disse a
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Maestà, – fece Don Pidduzzu, – in questo modo mi mandate
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la Reginetta fu chiusa in un monastero, facciamo conto
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La sua finestra dava in un pozzo di luce
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scese e si trovò in una galleria tutta d
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libro diceva di nuovo: «In mezzo c’è una
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fu presa e portata in Turchia. Don Pidduzzu e
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alle guardie che lui, in cambio della libertà, avrebbe
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a Palermo, e subito in carrozza a trovare Pippina
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che non stava più in sé dalla gioia. Il
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e ficcarono il gallone in fondo a un canterano
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lavandaia col Reuzzo era in confidenza e gli disse
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palmo di gallone, e in tutto il Regno non
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ruota cominciò a girare in suo favore: e un
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tutta contenta si mise in viaggio con Cavalieri, e
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mutò fortuna, e andò in miseria. Ormai tirava avanti
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misero a piangere: – Figlia, in quale miseria sei nata
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mano, se le infilò in petto, si fece prestare
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un guardinfante e corse in Vucciria.27 Compra questo, compra
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fate sorelle. Portarono Pippina in carrozza e la presentarono
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meglio e lo confuse in mezzo agli altri tre
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fuori e le andò in un occhio: – Ahi! Che
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e pigliamo Baldellone che in Francia menava vanto delle
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ragazza così bella. Ritornò in Francia e lo raccontò
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trovò la famiglia tornata in gran fortuna, si fece
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di Francia la voleva in sposa. Erano tutti contenti
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invidia, e si mise in testa di farla cadere
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testa di farla cadere in disgrazia e di diventare
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Quando la nave giunse in porto, egli fece sbarcare
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fece sbarcare la sorella in una lettiga tutta chiusa
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nel giardino, e scoppiò in lagrime. Ed ecco dall
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Baldellone. – Sono anch’io in grande sfortuna! – e le
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tutti, che le vadano in veleno! Dopo tre giorni
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il marito. S’affacciarono in silenzio e videro un
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Accostati e guardami –. E in così dire sollevò il
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la fanciulla si trasformò in serpe e sgusciò via
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aveva detto. Appena ebbe in mano il nastro bianco
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S’attaccò la treccia in testa e da allora
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testa e da allora in poi non ebbe più
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sempre pronta a mettersi in mostra, si vestì in
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in mostra, si vestì in un batter d’occhio
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che io dovevo prendere in moglie e che tu
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al passato, andiamo piuttosto in giardino a vedere che
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moglie e sposò Pippina in pompa magna. ¶ (Palermo) ¶ 151 ¶ Caterina
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ogni cosa che succedeva in casa aveva da dire
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sua madre, sta chiusa in casa come un gatto
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una sferza coi chiodi in punta. Insegnava a tutti
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volle andare. Si veste in gran tenuta, entra, trova
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Mi voglio sposare! Voglio in moglie Caterina la Sapiente
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Reuzzo che ti vuole in moglie. Tu che dici
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la mia sorte, sono in fondo a un trabocchetto
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Là affittino un palazzo in faccia al palazzo reale
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rispose. ¶ Venne il Reuzzo in gran tenuta, fecero molte
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che affittassero un palazzo in faccia al palazzo reale
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sapete? Al mondo siamo in sette ad assomigliarci!29 ¶ E
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una a Genova… ¶ – Eh! In sette dobbiamo assomigliarci a
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principe e principessa e in carrozza di gala andò
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Re, smarritosi, si riparò in un casolare solitario. ¶ Nel
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dalla fame. Si buttò in un prato e tanto
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ebbe addentata, si trasformò in un asino. «Se sono
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bocca e si trasformò in un’asina. Il giovane
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accorgesse che era lei. ¶ In groppa all’asina, arrivò
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groppa all’asina, arrivò in un posto dove c
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quel che si aveva in corpo ed ella sputò
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madre andò a segno: in un momento, Cola diventò
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la gola da rana. In terra Cola non ci
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giorno, un marinaio, andando in barca al largo, se
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di ritorno. Raccontò che in fondo al mare aveva
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l’acqua calda e in certi punti c’erano
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si tuffò di lassù in cima. Il Re aspettò
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sguardo, e la buttò in mare. – Va’ a prenderla
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lenticchie, e Cola scese in mare. ¶ Aspetta, aspetta; dopo
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e tornò a casa in pensieri. – Che avete, papà
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di cose da mangiare in quantità, e diede ordine
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bel ramo di datteri in un vaso d’argento
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imbarca e si trova in mezzo al mare, gli
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cambiò, e col vento in poppa tornarono al porto
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di datteri, lo piantò in un vaso d’argento
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alzan le vele, e in tre giorni di viaggio
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il grembiule, rifece capolino in fondo al pozzo, rimise
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ordinò di stare più in guardia d’ora in
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in guardia d’ora in poi, sennò guai a
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come un leprotto; corse in giardino ma era già
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strecciava, chi la vestiva: in un momento l’ebbero
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ai piedi, si mise in carrozza, andò al palazzo
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casa con la porta. ¶ – In che strada? ¶ – Nella vanedda
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dove stava. Lei salì in carrozza, ma, quando s
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oro: ma stavolta tirò in faccia ai servitori, e
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è l’ultimo ballo: in un modo o nell
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quale com’era prima. ¶ In un batter d’occhio
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Re, – m’hai preso in giro per due sere
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il palazzo; si ridussero in una casupola; tutto andava
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Regina di Spagna, caduta in bassa fortuna per la
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va a rovescio? Avete in casa una figlia che
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e finché la terrete in casa non potrà mai
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dorme con le mani in croce. Stanotte andatele a
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trovate con le mani in croce, dovete mandarla via
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dormiva con le mani in croce. – Ah, figlia mia
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madre con la candela in mano e gli occhi
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dorme con le mani in croce… E questa sfortunata
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campagna. Prima d’entrare in un paese, si fermò
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e di farla dormire in bottega, in mezzo ai
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farla dormire in bottega, in mezzo ai sacchi. I
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che si lamentava come in sogno. – Svergognata! Questo non
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Gnà Francisca li mise in un canestro e li
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si vide bella pulita in quel modo, cambiò da
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Il suo regno passava in eredità a quel Re
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morto e di stampare in tutti i paesi la
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fece scrivere la notizia in tutti i paesi, e
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tutta la Corte era in festa. Venne il giorno
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un bambino. Lo mise in una gabbia di ferro
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disse: – È l’ora in cui mio padre s
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la zappa e va in campagna. ¶ – Ah, figlia di
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voleva dare sua figlia in sposa a un serpente
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a dare la figlia in sposa al Re serpente
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la sposa: – L’ora in cui mio padre torna
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ora è? ¶ – L’ora in cui mio padre si
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ora è? ¶ – L’ora in cui mio padre chiama
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me. ¶ Venne l’ora in cui a Corte si
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un tratto si trasformò in uccello, un uccellaccio grande
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La Principessa si mise in cammino e il garzone
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comandò un bel palazzo in faccia a quello del
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su un palazzo così in una notte! ¶ In quel
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così in una notte! ¶ In quel momento la Principessa
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la Principessa s’alzò in piedi e s’affacciò
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di giovane! La voglio in sposa! ¶ – Va’ va’, chissà