Pietro Giannone, Vita scritta da lui medesimo, 1741

presso i suoi amici in Roma. Ma io diceva

era impossibile averle. ¶ Essi, in qualificare le proposizioni, si

dell'Istoria civile, fatta in Roma, e letto il

libri che si decretano in Roma e della potestà

della potestà de' principi in non farle valere ne

più manifesto che, trattandosi in quella di varie contese

scrivendo a' loro amici in Napoli che restavano maravigliati

dicendomi che io procurassi in quel Consiglio far proporre

conoscenza; disposi le cose in maniera, scrivendo a mio

altri avvocati, miei amici, in Napoli, che il Collaterale

le giornate per trattarsene in Collaterale, coll'intervento de

doversi trattare della medesima in un sì pieno consesso

quale me lo mandò in Vienna, con avvisarmi d

e posto il tutto in oblivione e tranquilla quiete

tenea a pensione, ovvero “in costa”, siccome ivi dicesi

poi, il più versato in legge, che sentiva e

Vienna l'arciduca Carlo, in qualità di re di

Giuseppe era adoperato ed in floridezza, altrettanto sotto l

Gratz, bisognò darle ricetto in sua casa con cinque

vendemmie, quali finite, tornava in città. E sovente andava

aiutarmi ne' miei bisogni in quella corte, con preparar

me buoni uffici. ¶ Ed in effetto, leggendosi tuttavia la

meco portati. Sicché scrissi in Napoli, che, condotti a

ne mandassero, di volta in volta, più balle. E

dovea aspettar molto tempo in alienarle; poiché, oltre di

Vienna, se ne mandavano in altre città della Germania

altre città della Germania, in Fiandra, in Ollanda, Svezia

della Germania, in Fiandra, in Ollanda, Svezia e Danimarca

di Wuttemberg, ne provvide in Ungheria a molti suoi

molti suoi amici. Ed in Boemia, coll'occasione della

della dimora della corte in Praga, se n'inviarono

parlandosi di quest'opera in Praga, in un magnifico

quest'opera in Praga, in un magnifico pranzo dov

scrisse al suo agente in Vienna, che ne l

l'onore di presentarcelo in persona. Ed avendo il

que' che lo seguirono, in Vienna, verso la fine

fece segno, essendo io in ginocchio, che mi alzassi

tante persecuzioni, perché io, in quella sostenendo come suo

le quali possono legittimamente in quel regno esercitarle, non

era consecrata, e che in quella non vi era

cose, mostrando aver letto in parte la mia opera

verso la mia persona, in tutte le occasioni, benefico

nel suo palazzo, essendo in città, ovvero, nell'està

Althan, viceré; e che, in quanto alla corte di

ciò che si volessero in abbassamento delle regie preminenze

per temeraria, poiché, se in Roma non sembravano temerarie

palazzo apostolico, ma impresse in Roma, e reimpresse, poi

l'avean scritto, o in Vienna di ciò informato

ristette, mentr'io era in viaggio, contro un assente

ed il tutto posto in calma ed in una

posto in calma ed in una gran quiete. ¶ Nel

quiete. ¶ Nel mio arrivo in Vienna, trovai l'Imperadore

farlo, e ch'egli in mio nome ce l

Napoli, facendo conoscere che in ciò non doveano riputarsi

Garelli promise di volermi in ciò favorire, e venne

ciò favorire, e venne in mia casa a prendersi

il suo ritorno. ¶ Ed in effetto, pochi giorni dapoi

appartamento dell'Imperadrice. Ed in una gran sala, ove

poiché la sera, trattenendomi in casa del Riccardi, ov

quale non essendo capitato in Vienna alcun esemplare, non

tutti ne restavan almen in dubbio, ed alcuni vi

la pena, sicom'era in ciò laboriosissimo, di leggere

incontrava de' suoi amici in Vienna, ma anche ne

da Cesare da bibliotecario — in luogo del quale succedé

Napolitani, che si trovavano in Vienna addetti alla corte

di saper ben vivere in questo mondo! ¶ Partito adunque

Almarz, col quale io in Napoli avea contratta qualche

disse che, se bene in Napoli fosser cessati tanti

lasciato l'Argento ancora in aggitazione, temendo che io

e la mia opera in Vienna fossero stati ben

accolti e ricevuti; siccome, in effetto, di ciò reso

all'arcivescovo di Valenza in mia lode e commendazione

anche di gran sollievo in paese stranio, perché, convenendo

perché, convenendo la sera in casa sua molti Napolitani

allegre. Sicché io, ora in quella del Riccardi, ora

quella del Riccardi, ora in questa, alleggeriva i passati

per i romori accaduti in Napoli dopo essersi la

mia opera pubblicata, pervenutine in Roma più essemplari, cominciò

Santa Sede ingiuriosa. Sedeva in quella il pontefice Innocenzio

qualche ora del giorno in leggerla, e che non

più intimi famigliari, prorompesse in dire, che piacesse a

proibirlo, quando non fosse in tutto conforme alle massime

censura, che potessero qualificare in essa alcuna proposizione ereticale

regno di Napoli, sicome in altri paesi che non

suoi successori. All'incontro, in quel decreto non si

qualificatori avesser potuto ravvisare in essa alcuna proposizione ereticale

eresia. Ciascuno sa, che in Roma si è introdotto

autori ed i lettori in maggior confusione ed oscurità

mai questo libro volesse in qualche contesa allegarsi, ancorché

fattasi poi della medesima, in Parigi, una nuova e

nuova e magnifica ristampa in foglio, stimò il padre

nascoste. E d'allora in poi, si fecero più

sicché niuno, ancorché posto in sublime grado, poté, poi

della mia Istoria, fatta in Roma, venne ardente desìo

Althan, viceré, di aver in mano le censure de

stimolava a procurarle, scriveva in Vienna che si sarebbero

il nunzio che risiedeva in Napoli era rimproverato da

voluminosa che si travagliava in Napoli, e che almanco

ultimo ad avvisarla, quando in Roma n'erano venute

Ond'egli, per compensare in parte alla negligenza a

curiali istessi, non volle in ciò mostrarsi oziosa e

lui, ed egli avesse in quella curia fatte sue

stette, se ne morì in Napoli di vecchiaia, non

giovava se, col libro in mano, faceva veder l

erasi sdegnato e che in pena di tanto oltraggio

protezione ed aiuto, lasciandogli in continue calamità e miserie

secondo il solito, doveva, in pubblica celebrità, farsi il

superstizioni, le quali pongono in balìa altrui la sicurezza

e distinte. ¶ Vedendosi adunque in sì gravi pericoli, col

aiuto che potesse scamparmi in Napoli da sì fiera

che mi eran fatti in Napoli, per opra de

il primo a mandarlo in Vienna all'arcivescovo di

per quest'opera seguìti in Napoli, non fosse ivi

leggendosi da persone dotte in quella corte, si sarebbero

più, al mio arrivo in Vienna, conobbi essere stata

s'era dato tutto in balìa di questo suo

framezzava nelle liti ed in quasi tutti gli affari

efficace mezzo, per addormentarlo in qualche sorpresa, che si

e che l'Argento, in vece di reprimer l

sabato di maggio, che in quest'anno 1723 veniva a

generale dell'esercito, ed in somma grazia presso il

per Fiume o Triesti. ¶ In questo mio viaggio da

io cambiassi nome, poiché, in passando per gli alberghi

io proseguiva il viaggio in un galesse, conducendo meco

che io avea conosciuto in Napoli, chiamato don Tommaso

venuto a caricar sale in quelle marine, il quale

partire. Ma, di giorno in giorno, per suoi affari

dalla casa, erasi ritirato in luogo ignoto e lontano

essendo seguìto, tutto era in calma ed in quiete

era in calma ed in quiete. ¶ In Barletta, ancorché

calma ed in quiete. ¶ In Barletta, ancorché io procurassi

d'un accesso, essendo in questi giorni passato per

Oira, altri erano entrati in sospetto che fosse il

finché finisse il carico, in un casino che per

buona sorte m'incontrai, in quell'osteria, con un

avendogli più volte scorsi in più viaggi fatti nella

rimaso per pochi giorni in un'osteria d'un

Francesco di Paola, detti in Vienna “paulani”, finché dal

portò a leggere. Ed in quelle lessi non pur

cursore della sua curia in mia casa col monitorio

lasciarlo a chiunque trovava in casa, e che stesse

accertassero che io era in viaggio per l'imperial

perché il vicario avea in testa in tutte le

vicario avea in testa in tutte le maniere volermi

parte anche contumeliosa. Sicché, in brevi giorni, io potei

e metter l'autore in maggior confusione, scovrendogli nuovi

lor provincia sicché, ed in Napoli ed in Lecce

ed in Napoli ed in Lecce, non si parlava

la faccia del luogo, in re presenti maggiormente si

stampe più allegazioni, poiché in una dell'avversario si

le fallacie, si ponesse in più chiara luce, con

le mie villeggiature. ¶ Erasene in Napoli morta una vedova

chiesa amministrata da preti, in Napoli, chiamata di Santa

preti tosto si poser in possesso de' beni, credendo

per conseguenza la chiesa, in vigore del testamento, non

e l'altra metà, in vigor della consuetudine, appartenersi

da questi alla madre. In effetto, da quel tribunale

l'immissione alla chiesa in vigor del testamento, ma

beni, che come antichi, in vigor della consuetudine si

de' beni assegnatigli convertito in denaro, perché, impiegato in

in denaro, perché, impiegato in Puglia ne' loro paesi

ebbi tal acquisto, ridussi in istato migliore quell'abitazione

mattutino e vespertino esercizio in camminare per quelle campagne

dell'ore si consumava in proseguire il lavoro dell

e perché, anche dimorando in città, poco solea farmi

Ed io gli lasciava in questi pensieri, per non

tempo che dovea impiegare in emendare e corriggere le

pur si tolse, surrogando in sua vece un grappolo

la presa risoluzione, poiché, in tutto il corso di

al presente, che sono in età molto avanzata, mi

de' fratelli, ebbi verginella in mio potere; e non

che io avea posta in città, in sicura custodia

avea posta in città, in sicura custodia di donne

cose domestiche: io riposavo in lei, né mi dava

Vienna, ella volle chiudersi in monastero con la bambina

consiglio di poter avere in sua casa una stamperia

formola da essi introdotta in concederla, non si restava

cause vinte mi posero in istato, oltre di mantener

non m'abbandonò mai in altri miei bisogni e

dell'opera, questi, che in gran parte coll'occasione

ma molto più perché in essa si sostenevano i

a pubblicarsi l'opera in Napoli nel mese di

fatti condurre gli essemplari in mia casa, al numero

tanti se ne imprimerono in carta ordinaria, ed altri

ordinaria, ed altri cento in carta reale, col ritratto

della città di Napoli, in nome della quale mi

un dono d'argento, in memoria della loro gratitudine

e ministri, che componevano in Vienna il Consiglio di

curando d'essersi posto in chiara luce l'origine

la città erasi posta in tanta agitazione e curiosità

si parlava di altro in tutte le piazze e

occasione di trattarne, sicome in due luoghi l'ebbi

più, poiché, inoltrandomi, entrava in maggior vastità e, come

maggior vastità e, come in un vasto e profondo

sciagure che, ancorché giunto in porto, mi stavano preparate

Spagna (che io, prima, in quelle settimane che dimorò

quelle settimane che dimorò in Napoli, donde passò all

veder più volte mangiare in pubblico, fra la corona

Aulisio l'era entrato in tanta grazia che, se

cose non avessero portato in Napoli quel cangiamento, che

d'andarmene ad abitare in alcune stanze di quello

mese di settembre solea in Napoli far ritorno. ¶ Tali

far ritorno. ¶ Tali studi, in questi principi, poiché non

gli altri, conducendomi sovente in casa del reggente Gennaro

I ¶ L'anno 1707 portò in Napoli grandi cangiamenti e

la città di Napoli, in breve tempo si vide

allora re, che teneva in Barcellona sua sede regia

romano, detto Carlo VI. ¶ In questa rivoluzione di cose

avea il conte Daun), in luogo de' medesimi rifar

Consiglio di Santa Chiara. ¶ In questo passaggio i giovani

mia natura fu sempre in ciò inetta e mal

me, perché l'Argento, in alcune proprie sue cause

e, infra l'altre, in una causa di precedenza

di Martiniz, se bene in vigor della plenipotenza datale

avesse creati tanti ministri in Napoli, nulladimanco dal re

della monarchia di Spagna, in beneficio del re Carlo

avvertite da Giacomo Gotofredo in quel suo accurato trattato

E passata quest'allegazione in altre mani, e letta

di Martiniz, appena trattenutosi in Napoli tre mesi, mal

consigliere Argento di scrivere in difesa del regio editto

disciplina. ¶ Entrò l'Argento in questi studi affatto nuovo

applicatosici con quest'occasione, in breve tempo ne divenne

Si aggiunse che, conosciuta in Barcellona l'eminente sua

l'eminente sua dottrina, in premio di questa sua

del cardinal Grimani, seguìta in Napoli, e dopo l

Borromeo, fu nuovamente mandato in Napoli per viceré. Si

alla chiamata de' vescovi in Napoli d'ordine de

contese, di poter porre in più chiara luce i

sempre uguale ed uniforme, in alcuni punti mostrandosi forte

alcuni punti mostrandosi forte, in altri debole, e più

bisognò pensare di collocarla in matrimonio quanto più presto

sicome, co' beni rimasi in Ischitella, datele congrua dote

passò a far domicilio, in casa di suo marito

padre, pensai farlo venire in Napoli, perché nella sua

figliuoli. Io era già in istato di poter soffrire

contrario, fece gran rumore in Napoli, la qual mi

cittadini di San Pietro in Lama col vescovo di

antichi d'ulivi già in più inventari numerati, i

avvocato del vescovo volle, in una scrittura data alle

assai sciapita, verbosa ed in gran parte anche contumeliosa

dal cospetto degli uomini in questa solitudine, per maggiormente

del suo divino ingegno, in que' pochi monumenti che

già da avvocato, ma in qualità di ministro, essendo

sua prerogativa e parlare in pubblico, con le porte

del patrimonio regale. Ma in questa parte certamente che

trattare e di scrivere in qualche causa, imitando, per

buona sorte portava che in qualche causa si dovesse

avea letto essere esaminato in una delle sue allegazioni

adornava i miei scritti, in guisa che, al paragone

cominciava allora a tessere. ¶ In cotal guisa avanzandomi ne

Lecce, i quali conoscendo in me qualche abilità, e

povera mia casa, sostentarmi in Napoli nel miglior modo

modo che poteva; confortandomi in queste mie strettezze l

mie strettezze l'aver in mente quel savio detto

noto; ed essendo occorso in una di doversi scrivere

alle stampe. ¶ Di tempo in tempo, come suole avvenire

delle nuove, mi posi in istato di far venire

istato di far venire in Napoli un mio fratello

studi di filosofia, poi in quelli di legge e

di Marano. E poiché in questa causa occorreva disputarsi

feudale, lasciata da' defunti, in vigore delle quali, i

nel regal palazzo, ed in una ben ornata e

scelta materia, non meno in prosa che in versi

meno in prosa che in versi o rime, ed

versi o rime, ed in più lingue: greca, latina

Cirillo, professore di medicina in quella università, profondo filosofo

Cartesio istesso inculcata: che in filosofia niuno dee astringersi

sua scorta e guida, in investigando l'opre stupende

esperienza. ¶ E d'allora in poi stimai leggerezza o

morale, la quale, peregrinando in questo mondo, ci potesse

delle quali deesi camminare, in passando questo mar procelloso

di duri scogli. ¶ Ed in vero nelle mie fiere

filosofia, che per me, in tante calamità e sciagure

il dotto Cirillo che in quel semestre insegnava nel

dallo scolo che, cadute in quel sabbione, fassi delle

la risolva e converta in piccioli minuti rivi. ¶ III

un'accademia nella quale, in certi stabiliti giorni, si

essendosi proposto di doversi in più lezioni esporre la

di altre nazioni succedute in Italia a' Romani, e

auctoritate iuris Romanorum etc., in Napoli allor rarissimo ed

di Napoli, senza dilungarmi in altri remoti paesi. Poiché

che ciascuno dovea raggirarsi in quella provincia ov'era

vari e multiplici regolamenti. In questo concetto maggiormente mi

di Verulamio, il quale, in quel savio suo libro

de' quali, per essere in Napoli rari e sconosciuti

sotto i Longobardi; ed in tanta oscurità, non era

primi Normanni che vennero in Puglia, e gli altri

imperadori d'Oriente, ed in Occidente ne' Capitolari di

de' romani pontefici, dovea in Occidente investigarsi dopo la

di cose seguite, spezialmente in Italia, dopo il lungo

e portentosi cangiamenti seguiti in Europa. Onde, sicome sursero

altri antichi. Ma poiché in questa parte si eran

parte si eran fatti in Francia gran progressi, volli

Così, proseguendo di passo in passo, secondo l'ordine

chi potesse prestarmigli, essendosi in Napoli pochi anni prima

spesso andarci e consumare in quella l'ore de

mia adolescenza era venuto in Napoli nell'età dell

sua avea dovuto passarla in quella di ferro, nella

il primo ad illuminarmi in cose di solida filosofia

altre scienze; ma poiché in Napoli la prima filosofia

gassendisti si mutaron poi in cartesiani. ¶ Io, per compensare

e sommo contento, ravvisando in quelle una solida e

la qual, per ciò, in quella filosofia s'insegnava

gentilità, per mostrare che in tutto il resto la

i quali allora erano in Napoli rarissimi, e, buona

filosofo gassendista. ¶ A confermarmi in questa dottrina si aggiunse

confermata, mi tennero fermo in questa filosofia, dalla quale

La Comedia di Dante, in questi princìpi, non in

in questi princìpi, non in tutto arrivò a piacermi

poeta finisse di piacermi in tutte le sue parti

ed appena mi restarono in mente i principali fatti

toscani che aveano scritto in prosa, il de Angelis

né misura, né modo in trattargli, ma spinto da

di esercitarmi col corpo in camminare, ma star sempre

ma star sempre fisso in casa, col tratto del

sentiva più quando era in quiete che in moto

era in quiete che in moto, e finalmente a

da che era arrivato in Napoli, ne' quali avea

di sei anni mantenermi in Napoli e somministrarmi anche

di dottore, non era in istato di potermi di

degli studi, sicome è in altre città, ma dal

secondo è l'istituto, in presenza del collegio, alcune

mi posero una berretta in capo ed un anello

me ne spediron diploma in carta pergamena, col suggello

il dopo desinare andando in sua casa per studiare

d'inestimabil acquisto: trovai in lui profonda erudizione e

prete dell'oratorio, istituito in Napoli dal padre Caracciolo

Niccolò alla carità, presiedeva in una particolar congregazione dov

Ond'io mi ascrissi in quella congregazione, e non

di non por fiducia in alcune vane superstizioni ed

alcune vane superstizioni ed in altre appariscenti ed estrinseche

sant'Agostino, se bene in quell'età mal comprendessi

comprendessi la mistura che in quelle osservava di cose

stessa natura, la quale in ciò non gli fu

di Procida, e poi in Puglia, presso la città

la città di Melfi, in una terra chiamata Candela

son persuaso che, sicome in me non furono estreme

quindi, e per alleggerire in parte la noia e

passar la loro [vita] in questo mondo liberi e

grave e pesante cielo, in terreno servo e soggetto

triboli; e molto più in questi tempi ne' quali

il mondo fosse positus in maligno. ¶ Se, adunque, in

in maligno. ¶ Se, adunque, in essa non vi leggeranno

per guida e scorta in passando un mare sì

riuscire di loro utile, in leggendo nel corso della

di maggio dell'anno 1676, in una terra del monte

poco che non tornassi in quello stato nel qual

grave, così, quelli cessati, in breve tempo tornai al

rimanente di sua vita in quiete e riposo, questi

costrutto da antichissimi tempi in Ischitella sua patria, e

fama di dottrina, che in quella provincia si avea

io capace), nulladimanco produssero in me questo buon effetto

buon effetto che, giunto in Napoli, mi disposero a

mi fecer dimenticare quanto in que' tre anni confusamente

Coeli viceré. ¶ I ¶ Giunsi in Napoli ne' princìpi del

di legge che erano in quella città, mi mandarono

legge civile e canonica in casa d'un lettore

lette ed osservate. ¶ Posto in questa confusione ed intrighi

don Giovanni Spinelli, erudito in tutte le scienze, e

studi di Napoli, profondo in tutte le scienze ed

che chiamano inforziato, dividendole in quattro trattati, leggendone in

in quattro trattati, leggendone in ciaschedun anno uno e

a' nuovi discepoli, che in ogni anno ivi concorrevano

poi da lui, o in casa sua, ovvero, dopo

ovvero, dopo la lezione, in quella mezz'ora che

tralasciando, dopo la lezione, in quella mezz'ora, di

dimandare, per non lasciarmi in secco conducevami seco a

che dovea io tenere in regolare i miei studi

di Ottavio Augusto; ed in cotal maniera, si avrà

conservò i nomi ed in gran parte le opere

di fatiche — sicome io in processo di tempo sperimentai

andarla rintracciando e metterla in più chiara luce. ¶ Per

ed a' nuovi domini in essa stabiliti, dopo la

e proseguendo di passo in passo, secondo la cronologia

nuovi regni e repubbliche in Europa. ¶ Per quattro anni

ed ordine, avea divisi in cinque libri, e che

regni e nuovi domini in essa stabiliti. ¶ Preso adunque

di Napoli. ¶ Ma poiché in Napoli chi aspira al

trite vie, m'incontrava in maggiori oscurità e tenebre

accompagnarlo che io faceva in sua casa dopo terminata

queste nuove altre compilazioni in Europa fatte. Da' miei

differente. Ebbi estremo contento in conoscere che, per saperne

Molto più ciò poneva in chiara luce il Codice

Da ciò conobbi che in Occidente tutt'altro fosse

asseriva, ma si riducevano in ciarle, prediche ed esclamazioni

buoni costumi di scrivere in Napoli al conte di

che dovea esserne avvertito in Napoli, e spezialmente dal

chi ce la desse in Napoli, imponendogli che l

che s'era stampato in Napoli, di Gregorio VII

fosse adorato per santo in tutto l'universo orbe

di questi uffici, che in Francia, Germania ed altri

Argento, il quale ed in Napoli e mentr'era

anche minute, che accadevano in Napoli, dell'opera satirica

il zio di mandare in Roma un suo fratel

papa; né volevano disgustar in minima cosa quella corte

figliuolo di una sorella, in Roma, sperava d'avanzarlo

il libro e proporlo in Collaterale, finalmente vi si

rimasero attoniti e sorpresi, in sentire tante contumelie e

leggergli, tenergli, vendergli, o in qualunque modo avergli, anche

città di Napoli ed in tutto il Regno, ed

padre Sanfelice, che dimorava in Roma, per mezzo del

non ponesse più piede in Napoli e nel regno

e nel regno ed in tutti i domini dell

esattamente adempito. ¶ Ed essendosi in esecuzione del riferito decreto

gli essemplari che aveano in mano del secretario del

del Sanfelice erasi stampata in Roma ed introdotta nel

sua imperial corte, mandando in Vienna l'opera intera

notizia di quanto erasi in Roma scritto al cardinal

pochi libertini l'aveano in odio, e che l

della Città, che invigilano in quest'affare. I quali

rappresentata per suoi eletti in San Lorenzo, con pubblica

dovuta, e che ridondava in gran beneficio del pubblico

quale, accompagnato dagli eletti in pubblica forma, si portò

del conte di Harrac in Napoli, tornando a Vienna

fermò per qualche settimana in Roma, mi disse che

risposta. ¶ Ma mentre erasi in questo, ecco che da

furon mandati più pieghi in Vienna, drizzati al nunzio

dal Sanfelice e stampata in Roma, nella quale, con

e fatte render grazie in nome del pubblico al

villeggiatura di Pettersdorf, pensai in quella solitudine, lontano da

e' rapporta. E sicome in Francia non erano mancati

unite insieme e ridotte in un picciol volume, che

di fede, nella quale, in XII articoli fondamentali professava

suo illimitato potere. Dapoi, in altri IX articoli secondari

ordini religiosi si leggevano in tante leggende, e spezialmente

ingiurie, passando non pure in iscritto, ma in istampa

pure in iscritto, ma in istampa, poiché erano praticate

questi dubbi si apparteneva, in più classi ridussi le

e gravi contumelie, che in tutta l'opera erano

evidenza; e, sopra tutto, in quelle cose che e

che mi avea scritte in abscondito, affinché la correzione

potessi leggerle se non in istampa, e dopo che

i mobili e postolo in ordine, si passò, verso

nella solita villeggiatura. ¶ Ed in quest'anno il nuovo

della secreteria spagnola. Ed in Medeling fu assignato al

villeggiatura. Ad alcuni reggenti, in questo primo anno, dispiacque

conobbero quanto l'abitare in tal tempo a que

avea donato un palazzo in Medeling, che poi ridusse

Medeling, che poi ridusse in magnifica forma, possedeva questo

il possesso al presidente, in nome del Consiglio che

comprò. E da indi in poi, quivi ebbe ferma

con altri amici. Sicché, in que' due mesi, godeva

seri che ameni studi. ¶ In questi tempi, divolgandosi sempre

speranza d'essere impiegato in Vienna in qualche carica

essere impiegato in Vienna in qualche carica (poiché gli

poiché gli Spagnoli prevenivano in occuparle tutte, ed i

perché almanco potessi tornare in Napoli con posto conveniente

d'avvocato, ed ottenerlo in que' medesimi tribunali, o

me suggerito che, rimandandomene in Napoli con carica, Sua

Napoli mandavano alla corte in occasione di vacanze, il

che, trovandosi l'Harrac in Napoli, avrei potuto dal

da Sicilia erasi portato in Napoli, dopo esserne partito

di sei mesi. Onde, in questo tempo che l

a Vienna, procurai che in mia raccomandazione gli parlasse

ricordarglielo, e di mettermi in nota fra gli altri

da Roma era uscita in due tomi in–quarto

uscita in due tomi in–quarto, la confutazione dell

travagliato per tanto tempo in Napoli, era passato in

in Napoli, era passato in Roma per darla alle

che questo gesuita stesse in ciò occupato, ma poiché

più volte erasi portato in Roma, e comunicato co

restringere, con mezzano carattere, in un picciol volume, si

si volle far comparire in due in–quarto, valendosi

far comparire in due in–quarto, valendosi d'un

ben si fosse impressa in Roma e, come ivi

Colonia. ¶ Il gesuita Sanfelice, in forma di più lettere

malvaggio, concubinario, non meno in iure che in facto

meno in iure che in facto, villano, dottorello, leguleio

appigli alla sua, dimostrata in quelle lettere, ed apprenda

della Chiesa, ch'egli in essa cotanto inculca. Procura

essa cotanto inculca. Procura, in queste tre ultime lettere

Indice, nel quale divide in più classi le proposizioni

leggeva almanco si mettesse in dubbio, non potendolo riscontrar

furon da Roma trasmessi in Napoli molti essemplari, i

Avvisi che sogliono stamparsi in Napoli si additava il

non mancarono di mandarmene in Vienna un essemplare, tosto

dalla pena che avea in aspettandolo, credendo che, dopo

eziandio perché da Roma in Vienna non si mandava

Indice. I quali, capitati in mano d'alcuni gesuiti

e siciliani, ch'erano in Vienna, questi (poiché i

Bolagno. Fu veduta allora in Vienna una cosa mostruosa

meno che ridicola; poiché in questa giunta, che si

giunta, che si teneva in casa del presidente, si

e furon tutti concordi in rifiutar la minuta; e

scherno, non si ritenevano, in vederlo, d'esclamare: ¶ Viva

al lor intento, se in questo affare ci avesse

Stato, la qual dovesse in tutte le maniere finirla

altro pensavano, che invilupparsi in questi intrighi; e del

i dettami di Roma. ¶ In questo, essendo io dalla

villeggiatura di Pettersdorf ritornato in città, sentendo le tacite

rimesso alla Conferenza (che, in sostanza, era agli stessi

che dava le armi in mano a' pontefici di

ruinarlo, moderarlo e disporlo in quella maniera, che essi

quella giurisdizione, ch'esercitavano in quel tribunale, cesserebbero tutte

Questo mio parlare pose in curiosità i reggenti ed

o d'impedimento. ¶ Composi in men di due mesi

due mesi la scrittura, in forma di rappresentazione a

Greci; e succeduti essi in luogo degli imperadori di

all'esterior politia ecclesiastica in tutte le chiese al

delle chiese di Sicilia, in quel tempo tutte sottoposte