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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Federigo Tozzi, Gli egoisti, 1923

concordanze di «in»

nautoretestoannoconcordanza
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ore ed ore fisse in mente; e gli era
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desiderio e con fiducia in se stesso; sebbene chiunque
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ricompensa; ma tutto consisteva in una psicologia che cominciava
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Non si reggeva più in piedi, e gli girava
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e finì di vestirsi in pochi minuti. Prima di
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ficcarsi dentro le cose. ¶ In Piazza della Pigna non
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volte. Al primo piano, in una specie di corridoio
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le loro colonnine, fino in fondo, pareva che si
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si sfacessero lo stesso in polvere; e alcuni si
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via lontano con sè; in qualche luogo, dove non
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snervatezza. Ma, appena seduto in una poltroncina che una
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A trattoria, pago sempre in fine di mese. ¶ Si
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impedirselo, pensò: «Vorrei sapere in che consiste la realtà
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che mi facessi mandare in aspettativa. ¶ Ma al Gavinai
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si decideva a chiudersi in casa. Era anche sicuro
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con un sacco aperto in mano, vi frugava dentro
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Mentre una donna, seduta in terra, con le spalle
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ragazza, con il cappello in mano, correva lungo il
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e lo fece tornare in sè. Perchè, dunque, non
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fumava, e, di quando in quando, si vedeva il
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fuoco della sua sigaretta. ¶ In Piazza di Trevi l
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chiuderle. ¶ Un carabiniere passeggiava in cima alla salita di
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quasi invisibile nella notte. ¶ In camera, il Gavinai accese
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pozzanghera sporca, che schizzano in bocca. C’era, dentro
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di se medesimo era in pieno accordo con tutto
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gli pareva d’essere in una piazza dove non
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musicista. Avrebbe subito messo in musica certe sensazioni, invariabili
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lo perseguitava. Allora camminò in fretta, come se avesse
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pareva mai di fare in tempo. ¶ Albertina, sorpresa di
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era stupefatto a sentirsi in mezzo a questo turbine
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gli orecchi. Di quando in quando, lo guardava di
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qualche chiesa, gli venne in mente di andare ad
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ad Ara Coeli. Salì in fretta la scalinata bianca
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e due piccioni entrarono in una delle buche della
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della facciata. ¶ Quando fu in cima, si volse a
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e decise di nasconderli in qualche cassetto, inventandole che
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e quei suoni ripassavano in lui, all’inverso; come
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più a restare chiuso in casa, benchè la folla
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dove aveva la camera in affitto, passò dal Foro
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della poltrona e restò in piedi: pareva che durasse
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è vero. ¶ — Non parliamone. In ogni caso, per ora
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Ponte Milvio; e giù in fondo alla vallata, c
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Dio. Ho abolito tutto, in me. Mi sento ricco
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sento uomo perchè credo in Dio. ¶ Senza aspettare quel
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non riusciva a mettere in bocca da quanto gli
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e del mio rispetto. ¶ In quel mentre, passò un
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oramai secca, che andava in polvere. ¶ Le pecore scesero
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di teste. Poi, risalirono in su; a salti. Il
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distante e la strada in mezzo li divideva. ¶ Il
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Donne, con i ragazzi in collo, compravano alle botteghe
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tratto, il Carraresi tirò in dietro la sedia; alzandosi
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come un incendio fosco, in fondo alla via Flaminia
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Pietro. Ma non fecero in tempo: i baleni sempre
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seduta, benchè piovesse ancora. In cima, qualche coppia d
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alla pensione con lei. ¶ In treno, pareva ch’egli
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di pelo bianco. Entrarono in una vecchia diligenza; che
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pezzo acuminato di Anguillara; in mezzo ad un piccolo
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nella polvere della strada in salita. Su la porta
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lago si vedeva giù in basso; tondeggiante e turchino
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fuggire qualche lucertola. Proprio in riva al lago, ancora
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la sponda, si trovarono in mezzo ad una mandria
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sembrare di vivere così in alto, dove era il
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Perchè non le comprava, in Piazza di Spagna, ora
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giugno, l’aveva incontrata in Via Veneto, tra due
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il cuore. Ella camminava in un modo che lo
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gli occhi, non vedersi in qualcuno degli specchi che
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sbatacchiando. Un giovanotto elegante, in maniche di camicia e
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camicia e la stecca in mano, fece un passo
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che ci aveva messo in più. ¶ Guardandosi dietro, con
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io a farlo saltare in aria! Tornerei a Roma
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mettendosi a raccontare che in quel momento aveva una
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fino all’alba biancheggiante in fondo alle strade, quando
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le cose sarebbero andate in un altro modo. Ma
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mandria di cavalli pascolava in un campo vicino: scodinzolavano
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fossero radi e quasi in fila. Dopo il ponte
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ciuffi di verde grigio. In mezzo, vi brillava uno
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gridò: ¶ — Quando sarai tornata in te, me lo dirai
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che quando sarai tornata in te, me lo dirai
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a chiudersi, come folli, in quei desiderii, che sembravano
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la strada per salire in tranvai. ¶ Ed ella, in
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in tranvai. ¶ Ed ella, in silenzio, decise di non
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più? Perchè era salita in treno? I chilometri non
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prima fermata, non fece in tempo a decidersi; benchè
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ricordava d’avere sonnecchiato in treno; affranta da una
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colpevole. ¶ Balenava e folgorava in alto, dietro il Campidoglio
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della pioggia si cambiava in una trasparenza tranquilla. Ma
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alla nascita della coscienza; in un momento di soavità
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fosse stato fedele come in quel momento gli pareva
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volerle bene. Non trovava in sè nessuna giustificazione; ed
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si sentiva innocente, e in sè stesso non trovava
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poca gente; e, giù, in basso, a Porta del
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di bene, Albertina? ¶ E, in fretta, per paura di
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dunque, non aveva niente in sè; che potesse allungarla
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sentiva affaticare; e anche in campagna gli persisteva qualche
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anche con la faccia in mezzo alla strada. ¶ Mentre
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quasi se ne scordava. In quanto agli altri amici
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ostinava sempre di più in quell’idea di farlo
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ma il Papi, cambiò in meglio quel che avrebbe
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gli si mutò quasi in odio. Ma ne soffriva
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non lo capisse fino in fondo. Non era possibile
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di tutto per cambiarla in una delusione lacerante come
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perfino di poterlo consigliare in molte circostanze; e, ora
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vita sempre peggiore e in mezzo alle più forti
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quella mezza verità; perchè in certi momenti aveva quel
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giovinezza. Infatti, si credeva in diritto di farlo soffrire
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che una breve striscia in terra. Gli acquedotti sparivano
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e, allora, guardando Roma, in fondo alla pianura, gli
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posto! Eccola: era lì; in fondo alle siepe! Proprio
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stata ancora una bambina. ¶ In certi momenti, si sentiva
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si contentavano di pensare in un modo insignificante, come
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certe giornate, si stendeva in un campo, e gli
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parlasse a nessuno; e in istrada guardava la gente
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stato ferito a morte in quel momento. ¶ Lasciò la
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del piombo appena tagliato. In un avvallamento, di cui
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madri, belando, li lambivano in fretta; per togliere il
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lo disubbidiva. ¶ Camminò più in fretta, umiliato e offeso
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spuntare un fiore. ¶ Entrando in Roma, si sgomentò. ¶ CAPITOLO
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mai avvenuto. ¶ Tuttavia, credeva in quella gaiezza; e si
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gomiti su la specchiera, in piedi, senza essersi tolta
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destò prestissimo; si vestì in fretta, con le mani
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ne soffriva e ritirarsi in un convento; perchè egli
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scontenta. Alla fine, escì in istrada; ma non sapeva
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della pioggia; restati tesi in aria. Camminava a testa
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e, per non stare in strada, prese una carrozza
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lei, con i vassoi in mano. ¶ Soltanto quando fu
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fu un’altra volta in camera sua, le parve
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perdono a Dario; magari in ginocchio! Ma dovette mettersi
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altri. ¶ Allora, essendosi trovato in Trastevere, dove era andato
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eventi che s’incontrano in una grande città; rasentando
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lavorare sono subito distinguibili in mezzo alle torme dei
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Quanti lasciava a Roma in simili presunzioni! A casa
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non pensarci, non fu in tempo, sentendo aprire la
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proprio sentimento, perchè aveva in sè una chiarezza; che
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loro amore doveva nascere in quel momento stesso; e