parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppina Torregrossa, Cortile nostalgia, 2017

concordanze di «in»

nautoretestoannoconcordanza
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di raso giallo finiva in una bella scocca sopra
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giorno si era vestita in modo elegante. La figlia
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virile trascinò la moglie in pista. ¶ «Sempre di più
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sussurrò. ¶ Lei si schermì. ¶ In quel momento Maruzza fece
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le disse lui distratto, in quel momento aveva occhi
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tutto per lei e in quel momento la teneva
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le labbra sfuggenti. Fu in quel momento che, nel
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conflitto sotterraneo che divideva in due la sua famiglia
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e riservato lui, anche in vacanza trascorreva gran parte
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si poteva trovare spesso in cucina a lessare riso
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e una labiale intrecciate in uno strano scioglilingua. ¶ Il
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inverno, brunito dal sole in estate. Gli ospiti le
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la festa. ¶ Melina invece in quei giorni sembrava contenta
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presidente della Repubblica: «Italiani, in una situazione economica internazionale
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il secondo anno consecutivo in misura superiore a quella
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Moro dice che siamo in crisi, com’è che
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sta la costituzione repubblicana, in una parola, di civismo
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suonò le due, quando in lontananza si levò un
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muoveva come un mare in tempesta. Il letto correva
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dietro di lei, era in mutande e, alla vista
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scivoloso per la cera. In piazzetta i cani abbaiarono
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La gente si riversò in strada e cominciò a
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i capelli ben pettinati in un piccolo tuppo, sembrava
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colon» riferendosi al marito. ¶ In quel momento sopraggiunse la
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sopraggiunse la terza scossa. In un balzo si trovarono
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balzo si trovarono tutti in piazzetta. C’era la
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vicoli, la polvere aleggiava in nuvole lattescenti. ¶ Per alcuni
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negozi?» ¶ «Non è come in tempo di guerra, non
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agli occhi di Mario in una mortificante sequenza. ¶ “Ho
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per cambiarla, non siamo in America, dove uno piglia
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direttamente al futuro. «Siamo in crisi da un po
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poi Melina la metteva in funzione con una tale
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sospirando desiderava di trasformarsi in un elettrodomestico. ¶ La licenza
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cielo; il pomeriggio giocava in piazzetta e quando faceva
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anno singaliato, Mario, ingoffato in un cappotto di panno
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tornò al proprio posto in cima alla gradinata. ¶ Sotto
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alcuni si staccavano, correvano in avanti e poi battevano
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avanti e poi battevano in ritirata. Una certa inquietudine
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sagoma familiare. Si sporse in avanti e strizzò gli
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e le labbra spalancate in un ghigno, non si
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terra svenuto. ¶ Riprese conoscenza in ospedale, aveva la testa
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ne andarono a casa in taxi, un vero lusso
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stanzino era stato trasformato in sala prove. Anche i
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una vertigine. Quel colpo in testa aveva allentato i
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allerta è massima, ché in Italia – ma che dico
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e tu devi tornare in caserma.» ¶ «Non può essere
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che voleva essere seducente. ¶ In effetti il Mancuso era
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di carte da bollo, in caserma non ci tornò
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nuovo, avvilente silenzio. ¶ Era in onda il telegiornale: «I
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gli asili infantili sono in mano alle suore, sai
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donna portò i piatti in cucina. Proprio non lo
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bambino”. ¶ Antonio si sedette in poltrona a leggere il
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fogli, cercò la notizia in cronaca: “Il corpo di
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da sud ha portato in città. La vittima era
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che da tempo tiene in scacco la zona dell
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Antonio riprese a singhiozzare, in preda a una crisi
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ora» e lo condusse in camera. «Cerca di dormire
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buio, con le gatte in calore che miagolavano sul
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umiliare la sua donna in quella stupida posizione; e
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frequenti e violenti. Ninetta in un rigurgito d’orgoglio
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per lui: c’era in atto una crisi economica
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fragile. Perciò quella mattina in Senato, quando Parri concluse
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fa con un genitore in difficoltà – ché nelle famiglie
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circostanze. ¶ Alla sera, tornato in caserma, Mario si chiuse
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dopo, il presidente salì in macchina, il carabiniere corse
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uomo che qui, come in ogni continente, anche il
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ignoranza, la sopraffazione. E in questa aspirazione irresistibile, e
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questa aspirazione irresistibile, e in questo dovere impellente per
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più tesa e attenta in questo mondo in positiva
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attenta in questo mondo in positiva evoluzione, e di
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rispondere, girandosi per guardarlo in faccia. ¶ «Si vede dagli
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tirati. “Pare un Cristo in croce” considerò lui rimanendo
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croce” considerò lui rimanendo in equilibrio sul bordo della
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arbitrio e alla prepotenza, in cui ogni sfera di
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liberatore; è uno Stato in cui lo stesso potere
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Sette» rispose, «è già in seconda elementare.» ¶ «Allora è
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proposto per la promozione. In questi anni hai studiato
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Talvolta essa si trasforma in un sentimento di appartenenza
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appartenenza e si traduce in abnegazione. Mario la riconoscenza
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pensò lui, poi scattò in piedi e corse a
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carriera. Passati il Natale in grazia di Dio, e
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figlia.» ¶ Capitolo 20 ¶ Melina stava in giardino quando Mario arrivò
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un bacio educato. ¶ Entrarono in casa. Maruzza rimase a
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ne avesse paura, e in fondo aveva ragione, perché
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averlo mai visto neanche in fotografia. Con gli occhi
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si trasformò di botto in un sorriso luminoso. Altro
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fondo rossiccio come saette in un cielo notturno. ¶ La
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Mario, si mostrò subito in tutta la sua eccentrica
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bronzea, una bocca aperta in un sorriso largo, che
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presenza della tv produsse in piazzetta profondi cambiamenti. I
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fatti che aveva orecchiato in quegli anni passati a
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un sussurro, che crebbe in forma di sospiro, e
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non farlo arrabbiare e in alcune occasioni fu premurosa
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che seguiva ovunque, persino in bagno, osservandolo rapita mentre
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C’erano dei giorni in cui Maruzza era così
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un uovo fresco. Altri in cui la gelosia si
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delicato dell’anice mise in movimento la sua memoria
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memoria e le venne in mente zia Ninetta: “Caspita
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di vaniglia. ¶ «Adesso mettiamo in pace il cuore e
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è stata dura. Lavoravo in casa di un vecchio
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mi portavo il cibo in camera. Non sai quanto
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per ridurre il pollo in pezzi piccoli e intanto
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I miei galletti vanno in bicicletta, perciò non sono
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così secca da attaccarsi in un niente al fondo
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bambina aveva l’acquolina in bocca e sperava di
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finiti i compiti, correva in quel cucinino a rimpinzarsi
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le era sembrato ottimo. ¶ In quel calderone di razze
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dopo la messa, filava in piazzetta a giocare con
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triangolari. Alla fine scoppiavano in un applauso e in
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in un applauso e in una risata aggraziata, mostrando
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alla vita senza riserve. In quella piazzetta densa di
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sull’Albergheria e corse in chiesa a inginocchiarsi ai
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camminando con le mani in tasca, le gambe scomposte
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sfida, il mento proteso in avanti e il collo
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a sinistra e finiva in un pianerottolo quadrato; la
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L’aveva scoperto casualmente in uno di quei pomeriggi
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sua giacca s’impigliò in uno sperone; uno squarcio
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lavoro nostro?» lo prese in giro l’aguzzino e
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l’aguzzino e scoppiò in una risata gutturale. ¶ «Se
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proprio non gli veniva in mente niente. Stanco e
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Lo svegliò un cazzotto in mezzo al petto, unico
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botta, finché il capo in persona interruppe il pestaggio
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il ragazzo e scattò in piedi. Cercò nel buio
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le onde si frangevano in bianca schiuma. In quel
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frangevano in bianca schiuma. In quel mare che conosceva
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profumo di alghe, e in sottofondo le urla dei
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divincolarsi. Più si muoveva in maniera scomposta, più la
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finita” si disse. ¶ Bloccato in un limbo senza tempo
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ebbe l’impressione che in quella voce vibrasse una
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gli fermò le parole in gola. Le costole, fratturate
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gola. Le costole, fratturate in più punti, avevano bucato
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più di un seno in boccio, di un ventre
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Si trovava, la donna, in una fase di passaggio
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che l’aveva trasformata in una artigiana di successo
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i suoi ultimi risparmi in sete e pizzi, s
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indimenticabile la “prima volta”. In quelle sofisticate trasparenze ognuna
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di ciondolare per casa in vestaglia; usciva solo perché
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parte della vittima. ¶ Fu in una di queste passeggiate
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di scatto e scoppiò in una risata fragorosa. ¶ «Aò
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te non si vede in giro dai tempi di
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vogliamo parlare della guerra in Vietnam?» ¶ L’uomo non
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ascoltava attento, addentrandosi timidamente in un territorio così profondo
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lui se ne stava in poltrona con le mani
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Mi trovo un lavoro in fabbrica: operaio specializzato. Allora
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lui non faceva nemmeno in tempo a chiedere della
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l’hanno per vizio in questa famiglia di scappare
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una virrina, si rintanava in cucina. Apriva il barattolo
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Ne aveva vista una in un negozio di via
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capitare che faccia indigestione, in quei casi gorgoglia come
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frangeva contro il vetro in onde decrescenti. ¶ «Meglio di
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Poi, piegando la testa in avanti, le sussurrò nell
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Melina lo aveva guardato in cagnesco, ma non c
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aveva cominciato a spostarsi in lungo e in largo
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spostarsi in lungo e in largo. ¶ «Non pare una
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casa come un pesce in un acquario. Intanto, impegnata
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abitanti dell’Albergheria emigravano in cerca di fortuna. Gli
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Una mattina, Melina era in giardino ad accudire Lola
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attirò la sua attenzione. In prossimità del castelletto dell
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all’azzurro. ¶ «Un randagio in più» bofonchiò lei. ¶ A
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Le foglie secche, ammucchiate in un angolo, bruciavano lentamente
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terra indurita. Lei rientrò in casa ma ogni tanto
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degli amarilli, a dimora in attesa della primavera. ¶ Quando
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caldo. ¶ «Dicembre è crudele in questa città» disse lui
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di un diamante» rispose in un italiano perfetto, non
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avessero una patata calda in bocca. Da dove vieni
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Comparve dopo poco, stringendo in mano una valigetta di
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hai fatto a entrare in Italia? Alla frontiera ci
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Pensa che quando ero in Russia, una volta mi
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si è sentito male. In ospedale le cure non
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per niente era laureato in Economia. «Per montarla ci
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presa dalla solita diffidenza: «In cambio cosa vuoi?». ¶ «Nulla
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un cumulo di mobili in stile. I poveri erano
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estero, la maggior parte in Germania e in Belgio
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parte in Germania e in Belgio, cercando fortuna negli
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non si faceva vedere in giro. Qualcuno diceva che
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per gli immigrati che in quegli anni stavano aumentando
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Chiara, dormendo per terra in giacigli di fortuna, finché
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un vicolo si trasformasse in portico, o l’androne
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androne di un palazzo in cortile. Si trattava di
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di città, dove era in atto lo scempio della
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di fare il missionario in Africa, ora non aveva
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pantaloni corti che mettevano in bella mostra le sue
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figli e mariti lontani. ¶ In quel periodo le Sette
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Madame Binah Kourouma arrivò in piazzetta attirata proprio dalla
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da un cannolo arrugginito in una pila di pietra
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marito. ¶ Si avvolsero insieme in una coperta e si
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arancio che si alternavano in giocosi arabeschi. Le lavò
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della festa e sedettero in silenzio davanti alla porta
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a causa del Burulì. ¶ In quella branda scomoda dove
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annuì e orgogliosa passò in rassegna i barattoli di
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cipolla. ¶ Nelle settimane successive, in piazzetta la fila degli
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cucchiaio, lo faceva roteare in aria, poi con gesti
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conoscesse. Quello la sollevò in aria e lei felice
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campanile di Santa Chiara, in fretta aveva fatto il
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Melina se ne stava in cucina, a lucidare pentole
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di Natale…» ¶ Antonio era in piedi tra i ciuffi
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L’altro si frugò in tutte le tasche. ¶ «Insomma
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Ninetta desiderò di morire in quel momento, sarebbe stato
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dove lui l’aspettava in un basso senza finestre
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la bocca umida atteggiata in un broncio sensuale. ¶ La
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pure lui anche se in modo meno evidente. Da
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galantuomo. ¶ Don Ciccio Rizzo in quel periodo ebbe bisogno
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realizzare nuovi progetti. Era in atto il sacco di
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il pollice alla gola in un gesto molto eloquente
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disse alzando le mani in segno di resa. ¶ «Mi
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fiducia.» ¶ Capitolo 12 ¶ Ninetta entrò in sagrestia trafelata. ¶ «Devo parlarle
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crescendo senza padre e in un quartiere come questo
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Tanti uomini sono andati in Germania a lavorare, lasciando
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cotta e la ripose in un alto armadio tarlato
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là delle parole percepiva in Ninetta un dolore disperato
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virgola, congiunzione. Quando è in ballo la felicità di
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caratterizzato i miei anni in seminario. Ora pesa su
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Ricordo che volevi andare in Africa. È per questo
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dopo, Don Ciccio Rizzo in persona venne a battere
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e Taccitedda si trovò in seria difficoltà. Così la
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postale diretti a Napoli. In mare aperto, l’ansia
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spelacchiati e si condensava in una sorta di sinistra
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spugnosa. Lo infilò furtivo in tasca: sarebbe servito nei
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sentimento. ¶ Pochi metri più in là, l’acqua sgorgava
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aria, frammentandosi all’apice in gocce trasparenti che rotolavano
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come lui. Le ripose in tasca insieme al sughero
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Guagliò, ti trovi bene in caserma?» ¶ «Signorsì.» ¶ «Sei proprio
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mentre l’ufficiale sembrava in vena di conversazione. ¶ «Ricimi
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pure quando ero bambino. In quei momenti mi compare
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la pancia si mette in movimento e se non
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e se non corro in bagno finisce che, con
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sedermi, finisco per terra. In quei momenti mi pare
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e continuò a parlare in un sussurro: «Pensavo che
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stato lui, quanti problemi in meno; persino di me
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sua mancanza di riservatezza. In pochi minuti aveva rivelato
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dal presidente del Consiglio in persona, perciò tu Palermo
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adesso la vedi solo in fotografia.» ¶ Mario incurvò le
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l’ingresso, si trovò in un cortile bianco che
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un chiostro. Un collega in alta uniforme lo accompagnò
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vuoto pneumatico. ¶ Fu lasciato in un salottino dalle luci
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C’era un Cristo in croce al centro di
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e scosse la testa in segno di diniego. Non
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che è! La guerra in Vietnam, quel piccoletto agli
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accompagnava a messa, rimanendo in piedi all’ultima fila
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bruciare con fiamma costante. In poco tempo apprese una
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prima volta che qualcuno in divisa si presentava nella
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Rimase come un baccalà in quella posizione, aspettando che
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accomodi» e lo condusse in cucina. ¶ Versò il caffè
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Sembrava una ragazza perbene in visita a una vecchia
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poi una sigaretta sbirciando in direzione dell’alcova. Allentati
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da allora.» E scoppiò in una risata sguaiata. Poi
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i bottoni della giacca. ¶ In un attimo allentò la
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sedia, le gambe lunghe in avanti, il sesso duro
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del tessuto come papaveri in un campo di cotone
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e la prese lì, in piedi, menando colpi violenti
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indietro, le membra contratte in uno spasimo, la mente
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abbraccio. ¶ Mario si rivestì in fretta, si frugò nelle
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piccola né ritardata. Cresceva in modo regolare sotto lo
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il rombo dei tuoni in lontananza, il gorgoglio della
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minna e gliela ficcava in bocca a forza. Di
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A forza di notti in bianco, il suo cervello
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suo cervello stava andando in pappa e lei si
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lei si era trasformata in una fantasima, con due
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a che si trovò in piedi. Buttò avanti un
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precoce» considerò e corse in cucina: «Dobbiamo fare festa
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zucchine fritte, involtini; mise in tavola i piatti buoni
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il piatto e mangiamo in grazia di Dio.» ¶ Melina
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occhi e si chiuse in un silenzio scontento. ¶ Maruzza
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albicocche rotolarono sul pavimento in ogni direzione. ¶ La piccola
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dovere di carabiniere, consumò in breve la sua debole
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loro musi si toccavano in un bacio delicato. Sembravano
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con il fiato grosso in prossimità del Gianicolo. La
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degli spazi aperti diventava in cima al colle una
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ne tornava a dormire in caserma, ché nella casa
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e tendaggi. Si sistemò in pizzo sulla sedia, la
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ne mise un pezzo in bocca e aspettò che
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raffreddore. Chiunque sarebbe guarito in poco tempo, ma non
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e lo spedì dritto in infermeria. ¶ Quando lo vide
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per alcuni giorni visse in uno stato stuporoso, cullato
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fu mandato a Palermo in convalescenza. ¶ «Guagliò, statti bbuono
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assisteva a quelle scenate in silenzio, evitava di reagire
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ti porta lontano lontano, in un posto bellissimo. Ti
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attimi trasformandoli di colpo in anni. Della giovinezza aveva
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era un armadio disordinato in cui si accatastavano volti
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sai, che chi sputa in cielo, ’n faccia ci
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sbattendo la porta, ché in quella casa pareva di
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mostaccioli se ne stavano in bella mostra sui marciapiedi
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delle lenze; le lanciavano in avanti con gesti ampi
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imbiancarsi. ¶ Un uomo sbucò in quel momento dalla vicina
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incamminò con sensuale lentezza in direzione del Foro Italico
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anche, la bocca schiusa in un sorriso di felicità
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le bloccò le parole in gola. ¶ «Volete una sigaretta
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un gruppo di militari in libera uscita. ¶ «Fermati!» urlò
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non voleva contrarre obblighi. ¶ In quegli anni, nel mandamento
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loro, la prendevano bonariamente in giro, ché non la
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su se stesso, balzò in avanti e senza dire
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piazza di Santa Maria in Trastevere. Appoggiato al muro
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la moglie: un Colosseo in miniatura dentro una bolla
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diverse. ¶ Mario prese posto in uno scompartimento vuoto, appoggiò
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come inchiostro, anche se in superficie si alleggeriva in
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in superficie si alleggeriva in un riflesso argenteo. Più
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del treno lo trascinarono in un sonno agitato. Si
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aveva vista. ¶ Mario arrivò in piazzetta delle Sette Fate
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di frutti spaccati. Entrò in punta di piedi, pregustando
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il viso soave atteggiato in un’espressione di bambina
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sulla pancia liscia arrestandosi in prossimità del sesso, non
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del letto. Rimasero disorientati in quella posizione, poi Melina
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mani per tenerla ferma, in un attimo si slacciò
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Cominciò quindi a muoversi in modo scomposto, mentre lei
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altri di passione pazza, in cui la mordeva, la
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raccontare brandelli della vita in caserma; la moglie lo
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accompagnarlo: «Una donna sola in giro a quest’ora
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tornò con il cuore in pezzi. La capitale lo
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sentì al riparo come in un bozzolo caldo. “Sette
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L’amico era impegnato in una strana ginnastica che
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i pantaloni fluttuavano come in assenza di gravità. Mario
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poteva raccontare del figlio in arrivo senza che venisse
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osservò le due signorinelle in posa: una secca, dai
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i ragazzini ci prendono in giro e ci assicutano
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stava per lo più in branda, cercando il modo
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di Sandro Pertini, sfilarono in corteo con gli animi
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Il battaglione fu messo in libera uscita. Il Mancuso
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hanno trovata per terra in casa. Aveva vicino un
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rimproverò. «Tuo figlio sta in viaggio e tu fai
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Melina cercò di mettersi in piedi, le gambe erano
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attorcigliato attorno alla gola. In compenso aveva la testa
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di casa, entrò proprio in quel momento ed ebbe
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la vita a tenerla in pugno e non il
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di demerito, che avrebbe in futuro pesato come un
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suo stato di servizio. In compenso lui si sentì
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moglie se ne stavano in silenzio, ognuno con i
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ereditaria, vuol dire che in famiglia c’è una
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disse Mario appena entrato in casa. ¶ «I miei parenti
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piedi, la fece volare in aria, ballò con lei
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maschio» si scusò Melina in un sussurro. ¶ Lui, spazientito
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Ma come ti viene in mente una tale minchiata
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bottiglia, che si ruppe in mille cocci. ¶ Non sapeva
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Prufissuri era stato trasformato in un albergo di quart
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macerie di San Pietro in Vinculis non erano ancora
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androne buio, i balconcini in ferro battuto, i fili
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Che volete?» domandò burbera. In tanti anni di professione
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giorno e spesso sfociavano in litigate chiassose; i carabinieri
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piazzetta delle Sette Fate, in una casa a due
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cui imitava gli sguardi in tralice, le movenze morbide
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I coetanei lo prendevano in giro, ma lui non
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arido e pietroso. ¶ Fu in quel periodo che abbandonò
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la scuola per navigare in mare aperto. ¶ Libero da
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contro i muri più in alto che poteva, a
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era sempre aperto e, in compagnia degli amici, esplorò
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Provò pure a infilarsi in una delle armature di
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arabeschi del prezioso pavimento in ceramica di Vieste. ¶ Erano
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di malavoglia si rifugiava in quella casa più vuota
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passione, ma si percepiva in lui una tensione estrema
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Scuderi, detto ’u Prufissure, in cerca d’aiuto. L
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gli apriva la porta in vestaglia e pantofole e
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quando il professore scattò in piedi e corse alla
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a fior di labbra in direzione di Mario, quindi
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solide come colonne, inguainate in calze sottili, tenute su
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tratto Nica si lanciò in un forsennato galoppo e
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nausea manco avesse navigato in un mare in tempesta
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navigato in un mare in tempesta. Una cosa quel
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delle strade erano scritti in tre lingue diverse, a
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come se ogni vocale in più costituisse moneta sonante
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sento» le spiegò mettendole in tasca i pochi spiccioli
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la testa ovattata come in un sogno. Si fermò
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frutta con l’acquolina in bocca. ¶ «Caspita, 1200 lire al
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vestito nuovo, un dolce, in fondo aveva solo sedici
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istinto allargò la bocca in un sorriso, scoprendo i
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seria» lo apostrofò, paonazza in viso. ¶ «Pure io» rispose
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piaceva, anche se tutto in lui parlava di povertà
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che non le apparteneva, in quelle spalle ossute ripose
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dobbiamo mettere alcune cose in chiaro.» ¶ Mario aveva fretta
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vigore insensato e violento. In quei momenti immaginava di
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a infilare la testa in un secchio d’acqua
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Mario quando lei entrò in chiesa. Il pizzo la
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la chioma lucida scendendo in complicati drappeggi attorno al
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piedi di entrambi. Spiccavano in quella scala di grigi
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Lei se ne stette in disparte alla testa del
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e alla sera crollava in un sonno pesante. Gli
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per trasformare le emozioni in sentimenti, e il malessere
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libera uscita si mise in cerca di lei. ¶ La
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di lei. ¶ La trovò in un appartamento misero, pieno
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di un caseggiato popolare in cima a viale di
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Mario stentava a riconoscere in quella signora trascurata, con
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Sono obbligato a vivere in caserma. Più avanti chissà
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le sue poche cose in una valigia e a
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di Mario, che batteva in controtempo rispetto al ritmo
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al ritmo della musica. ¶ In quei momenti i suoi
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accolta come una figlia; in fondo aveva appena sedici
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nell’abitazione della zia in attesa di una soluzione
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Giovanni Leone s’insediò in una mattina caldissima di
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i lavori del congresso in tv e quel 25 novembre
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alla lunga, mette fatalmente in crisi la democrazia…» ¶ Fu
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crisi la democrazia…» ¶ Fu in quel momento che squillò
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Corse alla tv giusto in tempo per sentire le
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e le labbra schiuse in un sorriso. ¶ Se lo
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i suoi amici, arrivati in Sicilia senza soldi né
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rinnovato ardore. ¶ La raggiunse in punta di piedi, le
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magnanima, ravviando i capelli in un gesto di inconsapevole
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di più». ¶ Melina scattò in piedi all’improvviso, perdendo
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lasciando volutamente la frase in sospeso perché lei la
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come una gemma preziosa in una rete di filigrana
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di legno, si apriva in una facciata grigia e
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Moro. Sono certo che in questi anni, vicino a
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ancora risenta della botta in testa, ma deve essere
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ha bisogno, venga qui, in me troverà un padre
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a raggiungere il cornicione in grovigli arruffati. ¶ L’intonaco
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stanno con due piedi in una scarpa.» ¶ «E i
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non esiste!» ¶ «Insomma viviamo in paradiso?» scherzò Mario. ¶ «Quasi
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di accorgersi di come in tanti anni era cambiata
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con doloroso stupore che in quel mandamento carabinieri e
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e polizia erano tenuti in nessuna considerazione. L’arte
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fosse tornato. Giocava tranquilla in piazzetta, il pranzo lo
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pranzo lo trovava regolarmente in tavola, la casa era
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e le parlò piano in un orecchio: «Lo sai
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sei babba!» la prese in giro Sofia e corse
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mia madre sono guai.» In casa sua non le
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si erano già evolute in farfalle e, piene e
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li porta la cicogna in ospedale. Mia mamma è
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mestruazioni”». Si addentrò poi in una minuziosa descrizione dell
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lungo elenco di raccomandazioni: «In quei giorni non ti
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una pisciata di cavallo. In quei giorni lì, se
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C’era qualcosa però in quel racconto che non
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afrore pungente. Quell’organismo in trasformazione, cominciò a non
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era davanti alla tv, in attesa della solita puntata
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violento nelle budella. Corse in bagno, seccata che l
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la costrinse a piegarsi in due. ¶ Scoprì allora che
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zucchero. Quindi le mise in mano un pacco di
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nel mondo degli adulti in caduta libera, e nessuno
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uomo?» ¶ Maruzza, la pancia in subbuglio per via di
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e strizzato le labbra in mille piccole pieghe. «Meglio
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le nere sono fatte in modo diverso!» ¶ Madame le
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le si era rattrappita in una smorfia di strazio
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che da quel momento in poi avrebbe sanguinato a
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e iniziò a controllarla in modo ossessivo. Se la
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amiche, pretendeva di accompagnarla, in strada non voleva più
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pesanti e il cuore in affanno. Un tiepido sole
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Sembrava che il diavolo in persona si fosse impadronito
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chiese con il cuore in gola. ¶ Accese la televisione
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angolo, la posso arrotolare in vita e accorciare quanto
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dei saponi che usava in grandi quantità, le dita
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La ragazza si sciolse in quel contatto che percepiva
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montagne. Il vento mulinava in piccoli vortici e agli
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tira e molla, entrarono in un negozio della via
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quelli della madre, sperando in un cenno di approvazione
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Mario le aspettava ansioso in giardino. «Dove siete state
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lui laconico e rientrò in casa senza dire altro
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altro. ¶ Delusa, Maruzza corse in camera sua, si buttò
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intero, comprese le autorità. ¶ In quel triste maggio del
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del 1972 c’era Mario in prima fila, era lui
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passati dal suo ritorno in città, era molto invecchiato
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platea e rimbombò fino in piazza. ¶ «Brava» si complimentò
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fringuelli vocianti si alzò in volo e si allargò
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volo e si allargò in ogni direzione. ¶ Teresina rimase
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Lanciò uno sguardo rabbioso in direzione del pubblico, un
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scosse energicamente la testa in segno di rifiuto. Le
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infilò la mano destra in tasca, agguantò il foglio
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se la tirò dietro in malo modo. «Amuninni» ripeteva
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sembrava una semplice adolescente in crisi, c’era qualcosa
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era qualcosa di disperato in lei; e qualcosa di
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la gente si guarda in cagnesco. Pure i bambini
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accalcava con un piatto in mano, i bambini seduti
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mano, i bambini seduti in cerchio facevano il loro
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un amico.” ¶ «Dobbiamo fare in fretta. Che dici, parliamo
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è il verme e in che direzione indagare.» ¶ «Già
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propri occhi il male in tutta la sua crudezza
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ripeteva, la bocca atteggiata in una piega amara. ¶ La
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non aveva più fiducia in lei? ¶ * * * ¶ Carabinieri in borghese
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fiducia in lei? ¶ * * * ¶ Carabinieri in borghese erano comparsi nei
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accompagnava tenendoli per mano. «In casa manca sempre qualcosa
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a fare la spesa in quell’ora tarda in
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in quell’ora tarda in cui i negozi erano
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arrestare» implorava, «ma fate in fretta, quei poveri picciriddi
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avere le prove, altrimenti in galera non ci vanno
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no…». ¶ Mario sentì salirgli in gola un’onda acida
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bambini erano nel retrobottega, in piedi su una brandina
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Se lo ammazzi finisci in galera!» ¶ Dovette faticare per
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se ne stavano rintanati in un angolo. Cercò di
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essere terribile» considerò Mario. «In nome dell’amore i
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camicetta sottile che metteva in evidenza i piccoli seni
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Lo sapevo!» gridò sventolando in aria una scatolina di
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e tirava le gambette in preda alle coliche gassose
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considerò, poi tranquilla e in pace con se stessa
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attesa della cena uscì in giardino a cercare pace
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Il marito era entrato in quel preciso istante. ¶ «Ti
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Ti ricevi gli uomini in casa! Ecco perché a
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Le donne erano entrate in casa in attesa dei
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erano entrate in casa in attesa dei mariti. La
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contorno del viso drappeggiato in tante piccole rughe, come
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ntamata con il bicchiere in mano e poi lo
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scarpe prima di rientrare in casa. La sua bambina
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mattinata, perché era nata in un’alba trasparente, mentre
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pregava qualche isolato più in là, nella vecchia chiesa
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Palermo erano state trasformate in sinagoghe e poi in
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in sinagoghe e poi in chiese; ora il corso
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sapeva cucinare la carne in modo fantasioso, usare le
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per riportare la calma in piazzetta. ¶ Melina adorava quel
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di esseri umani sempre in attesa ora di un
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di un familiare perduto in un viaggio avventuroso. ¶ La
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ogni sera si stemperava in una minestra calda, in
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in una minestra calda, in un canto sussurrato. Nella
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Trattava tutti dall’alto in basso, anche se aveva
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misericordia. Mise tre piatti in tavola, guardò le stoviglie
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a farmi i gattini in un altro posto» scherzò
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è e io sono in ritardo» rispose quella. «Torno