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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Sandro Veronesi, Una giornata con Manlio Cancogni [introduzione a "Azorin e Mirò" di Manlio Cancogni], 1996

concordanze di «in»

nautoretestoannoconcordanza
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e ci andava insieme in barca a vela con
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possedeva un talento internazionale in ogni sport praticabile al
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bagno Toscano, colossale stabilimento in cemento a due piani
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pong, bigliardini e flipper in abbondanza, e dall’altra
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il mio regno conviveva in pace: il Sommariva di
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limite di questo territorio, in una vecchia casa sulla
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emozionante fin dal momento in cui mi ha comunicato
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nel vedermi quasi sdraiato in terra, mi suggerisce divertita
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tanto per conoscersi, perché in realtà non ci conosciamo
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lui, Cancogni, ha conosciuto in gioventù, frequentato per anni
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manoscritti destinati ad ammuffire in un cassetto, io cercavo
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tanta fortuna avrebbe trovato in seguito, nell’era della
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società, ripudiandone ogni fondamento in maniera talmente radicale che
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dare ai suoi personaggi, in quel riuscire a schivare
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tragedia che ha preso in pieno i vari Werther
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quella d’avanguardia. Vanno in cerca di muri scrostati
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intorno sono sereni, perché in ogni momento si danno
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rivista «Botteghe Oscure», che in sommario presentava anche L
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a vedere la luce in volume, insieme a un
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aggettivo “importante”. Il racconto, in sé, non abbisogna di
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vera è andata sovrapponendosi in maniera perfino inquietante al
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romanzi scritti da giovani: in assenza di un’autobiografia
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futuro. ¶ *** ¶ «Andiamo un po’ in su», è la risoluzione
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sono le Apuane, colpite in questa estate da due
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che si è rovesciata in mezz’ora su queste
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alle poche case rimaste in piedi. Sopra, incombono i
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Cancogni veniva da piccolo in vacanza: è qui che
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la macchina, mi guida in un breve giro del
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alimentari e ci mettiamo in marcia sulla mulattiera che
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Mosca. Era il periodo in cui, con il governo
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ravvisato una certa freddezza in Bilenchi, mentre invece Cassola
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un modo di andare in tasca alla politica». Così
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marcia, che ora prosegue in silenzio perché finalmente anche
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erta che si accenna in lontananza. Riprende a parlare
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di tuoi prieghi cortese/in Fano, sì che ben
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la sua voce risuona in tutta la vallata, moltiplicandosi
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tutta la vallata, moltiplicandosi in morbidi echi lontani. E
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quell’analogia l’avesse in mente dall’inizio: «Oh
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ruminando e sì mirando in quelle,/mi prese il
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c’è un tratto in falsopiano e siamo arrivati
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ragazzo travolto dall’alluvione in queste valli, e non
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là, e un rifugio in muratura, anonimo, vasto, disadorno
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un quarto d’ora – «in silenzio», specifica Cancogni – prima
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passo per passo, e in discesa, effettivamente, è più
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così che da lì in poi la sua andatura
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a Milledgeville, anni fa, in Georgia, a vedere la
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lo sono appena immaginato, in un finto reportage scritto
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le sei e mezza. ¶ In macchina, verso Fiumetto, riprendiamo
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quanti ne ha vissuti in terra: non ricordo nemmeno