parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Marone, Un ragazzo normale, 2018

concordanze di «in»

nautoretestoannoconcordanza
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di ultima uscita esposti in prima fila. Di C
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C’era una volta in America avevo letto un
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perciò infilai le mani in tasca e tirai fuori
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Banfi con la mano in fronte e tanti palloni
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che leggeva un fumetto in piedi. ¶ “Ecco qui, gran
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unici soldi che avevo in un regalo per Sasà
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il portone, lo metto in ascensore.” ¶ “No, è tardi
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la conversazione. ¶ Mi allontanai in preda allo scoramento, avevo
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avrei mai visto. Tornai in piazza Leonardo e presi
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vagare per un po’ in attesa che arrivasse l
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la strada mi imbattei in un grosso cane simile
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ero seduto sul marciapiede in compagnia di un uomo
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tutto il resto passò in secondo piano. ¶ “Perché non
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mia. Qualche volta dormiva in uno stanzone nei pressi
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non si dice barbone. In ogni caso sono amici
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me, uno che parla in latino e ci piace
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notato un annuncio funebre in viale Michelangelo che mi
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stavamo tornando sconfitti e in silenzio verso casa mentre
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silenzio verso casa mentre in sottofondo la telecronaca in
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in sottofondo la telecronaca in differita del Gran Premio
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bloccò e mi guardò in cagnesco. ¶ “La salumeria cosa
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brucerò!” ribatté e corse in avanti. ¶ “Io, invece, sogno
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spalle. Eravamo appena sbucati in piazza Leonardo. “Vagabondare nello
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ribattere che, se funzionava in quel modo, allora non
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simpatico, se ne andava in giro sempre con un
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Sasà, invece, era infilato in una tuta sporca di
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aveva deciso di venire in mio soccorso: dei borbottii
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mio soccorso: dei borbottii in lontananza ci annunciarono che
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corteggiamento. Perciò si aprì in un gran sorriso e
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Fabio non lo prese in braccio. ¶ “Wow,” esclamò Sasà
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salone Viola, anche se, in realtà, di lei, come
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si sentisse a disagio in quella casa e con
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si mise a parlare in dialetto più di quanto
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una sfilza di parolacce in serie senza un vero
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alla porta, ma proprio in quel momento rientrò quel
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rispose Sasà e balzò in piedi offrendo la mano
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avesse preso la scossa. In effetti, non è che
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se ne andava sempre in giro con le unghie
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da salsicciotti che camminavano in verticale, e capii che
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zeppa di giochi e in un angolo, sotto la
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zona, con la staccionata in legno, la scritta Fort
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Feci un altro passo in avanti e lei aumentò
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di offrirle la mano in segno di pace, ma
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partì come un missile in direzione del muro. Prima
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legno. Sentivo il cuore in gola e avevo le
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Pur di non guardarla in viso e cogliere emozioni
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mentre chiudevo la porta. ¶ In realtà non sapevo se
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mondo è asciut’ pazz’!”. ¶ In ogni caso dissi la
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inverno le tartarughe vanno in letargo, e si muovono
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di una volta schizzato in aria per la paura
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Gli Scognamiglio erano già in vacanza e papà ogni
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era stato che lui, in preda all’entusiasmo per
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mia attenzione. Ero sbucato in cucina e avevo trovato
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noncurante della mia partaccia. In quei pochi minuti aveva
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credevo. Qualche giorno dopo, in realtà, mi aveva confessato
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di compiti mi rifugiai in portineria, dalla quale potevo
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disilluso, decisi di tornare in casa, anche perché la
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ciotola di crema pasticcera in mano: alla televisione stava
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televisione stava per andare in onda l’ispettore Derrick
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l’ispettore Derrick, che in famiglia amavamo molto. Lo
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amavamo molto. Lo amava, in verità, soprattutto lei, mentre
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nonno puntualmente si addormentava. ¶ In ogni caso non avevo
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Eppure non desistetti e, in attesa di incontrare di
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di scienza e cultura in generale, gli unici suoi
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dove lavorava mamma era in piazza Medaglie d’Oro
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piaceva. Poi, una sera in cui aveva bevuto un
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mi copri,” precisò subito. ¶ “In che senso?” ¶ “Ho detto
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capisco il mio ruolo in simili discorsi...” ¶ “Papà ha
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è che a mezzanotte in punto ti fai trovare
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trovare sotto il benzinaio in piazza, così torniamo insieme
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bottiglia, quindi mi disegnai in mente il suo diario
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e mi ero imbattuto in non so quante foto
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sguardo, Bea era lì, in piedi accanto a me
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Avevamo chinato il capo in sincrono ed eravamo rimasti
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sincrono ed eravamo rimasti in silenzio. Lei, allora, aveva
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l’unico a possederla.” ¶ “In realtà qualcun altro c
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ma hai ragione, siamo in pochi. Comunque sono andato
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più talento di altre in qualcosa, persone migliori di
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esistenza della telepatia fosse in grado di leggermi nel
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costante. Secondo l’esperimento, in simili condizioni il soggetto
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perché?” ¶ Giancarlo si produsse in un’espressione stranita e
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espressione stranita e rispose: “In ogni caso non mi
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eroe,” sbottai, “nessuno è in grado di percepire un
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speciale. Mi dispiace...”. ¶ Restai in silenzio, senza sapere più
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al viso e rispondere: “In effetti, mi sembra davvero
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di nuovo. Eravamo fermi in mezzo alla carreggiata, ma
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c’erano altre auto in giro. ¶ “Prima di andare
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Lui mi guardò dritto in faccia e disse: “Se
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vento già mi sbatteva in faccia la sua voglia
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E ora ascolta questa in religioso silenzio!” ¶ Ancora oggi
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di parlare del giorno in cui finalmente riuscii a
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sicuro e il chewingum in bocca. Ma poi intervenne
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Era stata un’ora in bagno ad arruffarsi i
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prima della rapina, e in vetrina l’occhio mi
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Man che prendeva polvere in un angolo. Mi sembrava
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avidità, lo aveva messo in vendita a un prezzo
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lontano,” ripetei mentre entravo in casa a testa bassa
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anche noi dovessimo scendere in campo. Nonno Gennaro si
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e la sigaretta spenta in bocca (non gli era
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era permesso fumare neppure in quei frangenti) e papà
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e la schedina adagiata in bella mostra. Io, invece
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Io, invece, mi sdraiavo in mezzo alle loro poche
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chiacchiere e mi sentivo in qualche modo protetto. ¶ Prima
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al calcio; è che in televisione c’erano i
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di fantasia. Il nonno in questo era un mostro
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contro il giocatore che, in quella particolare posizione di
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nelle materie scientifiche anziché in cose che non ritenevo
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la bandiera dell’Italia in quella terra arida e
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posacenere, che si fece in mille pezzi. ¶ Eppure papà
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a cambiare vorticosamente canale in attesa che qualcuno si
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una scritta era apparsa in sovraimpressione su tutte le
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Il nonno era scoppiato in lacrime, liberandosi dell’enorme
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dell’enorme tensione accumulata in un mese, da quando
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ciò, mi aveva caricato in spalla per scendere in
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in spalla per scendere in strada e assistere ai
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finestra ciondolando il capo in segno di disapprovazione. Mamma
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cantava, si abbracciava. Giunti in piazza Trieste e Trento
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progetto da rincorrere e in quel periodo aveva preso
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Hogan, che capii solo in un secondo momento essere
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di Vasco. D’altronde in casa di vinili ce
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canticchiarli senza accorgersene e in breve tempo divenne anche
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papà. ¶ A volte sostavo in soggiorno davanti alla foto
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soggiorno davanti alla foto in bianco e nero di
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se avesse notato che in una piega del sorriso
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iniziato a ruotare proprio in quel preciso istante. ¶ La
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quelle giornate era stata in parte interrotta dalla novità
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ex ammiraglio della Marina in pensione che aveva deciso
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aveva deciso di mettere in vendita il suo appartamento
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era trasferita a Palermo. In quei mesi dell’ottantacinque
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per trascorrere qualche giorno in compagnia delle nipoti. In
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in compagnia delle nipoti. In loro assenza papà aveva
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fossimo saliti a piedi. In realtà non capitò mai
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realtà non capitò mai in quei mesi che la
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perché papà aveva avuto in omaggio dei biglietti proprio
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sabato pomeriggio eravamo saliti in macchina con destinazione Ariston
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film per ragazzini?”. ¶ E, in effetti, la sala era
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restava con la sigaretta in bocca (fumava poco, ma
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disse mai una parola in quei frangenti e sul
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forse l’unico che, in fondo, sentisse davvero suo
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corridoio e il pianoforte in camera da letto. ¶ Sarà
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proprio quella di entrare in una giungla, una foresta
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i vetri per entrare in casa, ma il signor
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la mia piccola amica in malo modo e gli
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tentando di spiegargli che in inverno le tartarughe vanno
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amico che avevo, ma in quel momento i miei
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proprio Giancarlo a venire in mio soccorso. Ero nella
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solo che quando giunsi in strada Giancarlo era già
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Mehari, pronto a mettere in moto. Feci due passi
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dovette sentirmi perché partì in tutta fretta. Restai a
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dopo l’incontro inaspettato in salumeria, tutto si era
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alla porta del bagno in attesa che il nonno
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coglie impreparato...” mi venne in mente di dire. ¶ “Parli
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mezz’aria. Poi aggiunse: “In ogni caso a dodici
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cantautore che stai ascoltando in auto, quel certo Vasco
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lui quasi ti sentivi in obbligo di parlare solo
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conosci?” ¶ Spalancai gli occhi. In effetti, questo era un
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andare...” ¶ “Giancarlo...” ¶ “Eh...” ¶ Ero in piedi davanti a lui
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no contro i cattivi?” ¶ “In un certo senso...” rispose
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che esistano, e sono in mezzo a noi.” Mi
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interessa solo il calcio!” ¶ In quel momento mamma aprì
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madre facendo due passi in avanti e acciuffandomi per
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Aveva promesso. ¶ Quando rientrai in casa avevo sul volto
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quale lui andava sempre in giro. Lo stesso sorriso
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per caso, una sera in cui la nonna era
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era sintonizzata su Canale 5 in attesa che gli spollichini
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più difficili, così come in quelli di gioia. Appena
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calore dai genitali fino in petto e poi sul
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calamitava i miei occhi in quella spaccatura, fra quelle
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istinto ed ero corso in bagno per immobilizzarmi davanti
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tirato su i pantaloni in un istante ed ero
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istante ed ero sgattaiolato in soggiorno. La notte, però
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che il corpo reagiva in quel modo. ¶ “Bello, eh
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troppa vergogna per rispondere in modo sensato, e poi
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felpa ed eravamo usciti. ¶ “In bagno insieme ci vanno
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quando tutti erano indaffarati in qualcosa e il nonno
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per riprovarci e mettere in pratica il consiglio. Non
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e il cielo plumbeo. In mano avevo un piattino
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ogni tanto per prenderla in giro, e lei si
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con me devi parlare in italiano, lo sai.” ¶ Comunque
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e nonna erano arrivate in mio soccorso “obbligandomi” a
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riprodurlo identico. A me in verità Popeye sembrava un
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di mantello, elmo, spada in plastica, maglia di finto
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presente alla discussione avvenuta in salumeria), e cioè che
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Napoli di Ramón Díaz, in realtà, per una stagione
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fatto l’aiuto pizzaiolo in un locale del Cilento
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da mamma all’edicola in piazza, una di quelle
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piazza, una di quelle in cui una piccola sfera
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a fare il guappo in mezzo alla gente perbene
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alla gente perbene, ma in realtà era solo un
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è che crescevamo più in fretta di quanto ci
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fare mai più!” disse in tono greve dopo che
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guardando verso di lei. In realtà senza occhiali distinguevo
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durante la settimana cambiando in continuazione fra i canali
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della notte, che andava in onda alle ventitré e
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più tardi. Le sere in cui mi lasciavo rapire
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nel suo piccolo mondo in cucina, l’unico che
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un paio di nottate in bianco, fu deciso che
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ne stavamo tutti insieme in soggiorno, mamma sulla brandina
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io su un materassino. In realtà anche il nonno
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isolarmi, a farmi rifugiare in un mondo solo mio
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di vita propria, e in quel mondo, in quei
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e in quel mondo, in quei frangenti, imparai a
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supereroe, non sapevo che, in realtà, io supereroe in
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in realtà, io supereroe in parte già lo ero
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avvertirmi che era pronto in tavola, fui costretto a
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che non mi prendesse in giro o, peggio, mi
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micrometeoriti, dopo essermi imbattuto in un interessante articolo che
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uno di sole, cosa in verità non particolarmente difficile
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verità non particolarmente difficile in quel periodo dell’anno
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Quando eravamo saliti lassù in un bel pomeriggio sereno
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lingua sotto il palato, in preda a un’eccitazione
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per tutto il tempo in silenzio, cercando di dare
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tracce delle meteoriti che in quei giorni erano transitate
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accucciato al mio fianco in silenzio, emozionato perché in
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in silenzio, emozionato perché in cuor suo avrebbe potuto
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costretto a svelargli che, in realtà, i frammenti si
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che riuscivamo a raccattare in giro, soprattutto a scuola
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se non Arthur Fonzarelli, in arte Fonzie, quello di
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che se ne andava in giro con il giubbino
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Angelo. Il suo arrivo, in realtà, era stato preceduto
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di fare un passo in avanti. ¶ “È la moto
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nella portineria, un pomeriggio in cui papà era intento
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nella salumeria di Angelo, in un orario morto. A
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spesso vuota il pomeriggio in quanto la mamma di
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quel volto impassibile che in alcune occasioni incuteva anche
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di pelle rossa, e in quei casi me ne
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Sasà non scendeva più in negozio è che aveva
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genitori parlarne una sera in bagno, il luogo deputato
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e Bea non era in casa, li seguivo con
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oggi e papà è in giro per consegne...”. ¶ Le
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finita la scuola, ma in quel periodo Angelo era
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inchino e si infilò in silenzio dietro al bancone
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da lei per portarla in salvo ed ero incespicato
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noi necessitiamo di credere in qualcosa di superiore,” mi
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lo pagano...”. ¶ “Da quando in qua sei amico di
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senza salutare. ¶ “Scommetto che in camera hai il poster
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con la sala giochi in casa”, e mi strizzò
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valido motivo per prendere in giro le persone, se
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dirti che d’ora in avanti non sarai più
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marciapiede. ¶ Avrei voluto richiamarlo, in fondo era l’unico
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in una famiglia povera, in una casa che era
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pure. Un pomeriggio ero in porta, come sempre pronto
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poco si era messo in testa di essere Zico
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sua schiena, facendola apparire in tutto il suo splendore
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e decisi di restare in silenzio. ¶ Viola era a
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mia timidezza per portarla in salvo e farle sentire
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mi scoppiasse a ridere in faccia. E poi con
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di una vasca, ma in quel bugigattolo di bagno
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e ben presto sprofondai in una crisi senza ritorno
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discorso: “Mimì, domani torni in classe, mò nun è
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se ne andava sempre in giro con magliette scollate
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magliette scollate che mettevano in risalto la sua dote
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la vedevo tornare sempre in moto dietro a un
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lacca, il chewingum perennemente in bocca, e aveva una
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stiamo vivendo noi adesso, in un giorno del cacchio
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credi uno buono.” ¶ Rimasi in silenzio, offeso, lei per
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Adesso avrai qualche chance in più con Viola...” aggiunse
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muretto con due compagne, in attesa di entrare in
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in attesa di entrare in classe. Frequentavamo la seconda
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seconda media, anche se in sezioni diverse, e Sasà
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Bea, che la mattina in bagno, mentre si preparava
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serio è perché proprio in quel momento aveva telefonato
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l’angolo. ¶ Quando fu in casa, si sedette con
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a tavola con noi in attesa che la moglie
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divertiva sempre a mettermi in imbarazzo, non mi guardò
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che se ne va in giro vestito comme ’a
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che non credete più in nulla se non nel
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ne ha una copia in portineria.” ¶ “E per quale
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e mi allontanai nero in volto. Ero nervoso, certo
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Nick Kamen (che spopolava in tv soprattutto grazie allo
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si sfilava i jeans in una lavanderia e si
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esistesse qualcuno sulla terra in grado di strappare un
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il pomeriggio ero caduto in una crisi profonda. ¶ “È
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precisò: “Li prendo solo in prestito”. ¶ Avrei potuto ribellarmi
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nulla. Poi mi imbattei in un manichino che indossava
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verso l’uscita laterale. In meno di due secondi
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Ci calammo i berretti in testa e uscimmo per
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del negozio era divelta in un angolo, ciononostante dall
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e uscì di nuovo in strada. A tredici anni
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anni Sasà già era in grado di vedersela da
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giubbino mi accorsi che in mano avevo un fumetto
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insubordinazione. ¶ Trascorsi un’ora in cucina, in piedi sotto
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un’ora in cucina, in piedi sotto la flebile
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pensiero altrui, a entrare in contatto con le persone
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e fermezza. Tutte cose in cui eccellevo. ¶ Più volte
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capacità telepatica. La cosa, in realtà, non nacque dal
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infatti, mi ero imbattuto in un documentario sulla trasmissione
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occhi e mi persi in mille congetture, ipotetiche teorie
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papà, sempre più nero in volto. ¶ “Ti attraggono i
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i soprannomi che avevano in vita queste persone. Li
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Mi alzai e corsi in camera da letto, dalla
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fino ad allora rimasto in silenzio, “chiudi chella cosa
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non fare quel gesto in casa, ché il Signore
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con una nenia che in famiglia eravamo ormai abituati
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anche papà si sentì in diritto di farsi contagiare
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mollare la presa e in breve tutti ridevano come
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faceva mettere i piedi in testa da nessuno, era
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anche perché di giorno in casa non ci potevo
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credessimo, e a unirci in quel contesto per lo
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le sue Timberland impomatate. In realtà credo invidiasse il
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A quei tempi erano in pochi a potersi permettere
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permettere una sala giochi in casa e Fabio Iacobelli
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qualcuno le avesse soffiato in faccia un mucchietto di
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e mi facevo rosso in viso. ¶ Un giorno pensai
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punizione di Sasà (che in quel periodo aveva preso
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papà continuassero a spendersi in parole di elogio per
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Perciò quel giorno, rientrato in casa dopo la pallonata
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nonna mi portò subito in bagno per sottrarmi alle
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settimana me ne andai in giro con l’occhio
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compagni mi tenevano comunque in disparte perché mi giudicavano
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soprattutto, come detto, parlavo in modo strano. E strano
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di Quark, che andavano in onda il pomeriggio. Perfino
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bizzarro e mi prendeva in giro, anche se mamma
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giro, anche se mamma, in realtà, credo fosse fiera
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subito di smetterla, ma in realtà un po’ mi
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con Sasà si tenevano in piedi grazie a un
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capitavano giorni che infilavo in ogni discorso termini tipo
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della mia vita. Custodivo in quegli anni un bozzolo
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un giorno mi prese in disparte. “Ué, ma ti
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atteggiamento snob”, diceva spesso. In effetti, non è che
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sul loro cammino sono in genere l’amore e
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mi imbattei di nuovo in Giancarlo, anche se fu
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e non potei mettere in atto alcun piano perché
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gatto randagio che assomigliava in tutto e per tutto
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portone, proprio nell’istante in cui Sasà calciava l
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volto, fece un passo in avanti e recuperò il
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Super Santos, il corpo in perpendicolare, come aveva detto
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entrambi e si tuffò in auto. ¶ “Uagliò,” ci chiamò
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mostrandoci due soli denti in bocca. ¶ “Già, sì, è
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dei Russo si svolgeva in cucina, l’unica stanza
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la pallonata di Sasà (in arte Dirceu), mi scivolavano
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gli mancavano parecchi denti in bocca). “Cricetidi o non
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E il dibattito “animali” in casa Russo era morto
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volumi di Spider-Man in mio possesso, con loro
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arrivava il nonno che in quei mesi faceva di
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vita di ragazzino nato in una famiglia povera, in
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capito ¶ che non vivremo in eterno. ¶ Alda Merini ¶ Giancarlo
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e se ne andava in giro con una strana
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alla fine rinascono sempre. ¶ In ogni nuova storia. ¶ Trenta
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cartellina pure questa verde in una mano, il cellulare
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cerca di conquistarne qualcuno in più ostentando sicurezza. ¶ “Russo
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Carnevale e ci troviamo in una strada chiusa dietro
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visto tutto. Poco più in là una volta c
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ancora di più. Ma in fondo, a pensarci, le
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migliore amico, spesso parcheggiava in seconda fila ed era
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era costretto a uscire in fretta e furia dalla
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tutta la strada correndo in retromarcia, come se si
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come se si trovasse in un circuito. Era bravo
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Era bravo a guidare, in effetti, ma vorrei vederlo
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padre inchiodò la macchina in mezzo alla carreggiata dopo
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papà non avesse frenato in tempo, lo avremmo investito
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ho saputo della casa in vendita, non ho potuto
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di mattonelle che rientrano in quel vuoto una volta
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Sì, proprio trenta. E in quei trenta piccoli quadrati
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nel mio piccolo mondo, in una piccola casa, una
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copiosa. ¶ “È sul mobile in camera da letto, sali
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la neve, se non in televisione, nei film, mai
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mare e che volavano in coppia per superarsi a
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neve tra le auto in sosta finché non ci
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non potevo saperlo, ma in seguito ho capito che
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tua vita, arrivano spesso in punta di piedi e
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c’ero io. ¶ Vivevamo in un bilocale con cucina
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e siccome di spazio in casa non ce n
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stanza con i miei, in una brandina che papà
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condomino. Beatrice, invece, dormiva in soggiorno, in un’altra
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invece, dormiva in soggiorno, in un’altra branda che
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gran sorriso e con in mano un paio di
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ad aprirsi una videoteca in piazza fornita anche di
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di fumetti, che leggevo in genere il pomeriggio dopo
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guardare l’immagine recuperata in una delle riviste che
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zitt’,” aveva risposto lei in malo modo, “’o guaglione
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stessa storia più volte. In breve avevo cominciato a
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i giorni, inoltre, parlavo in modo forbito, utilizzando spesso
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di Dirceu ¶ Insomma, ero in fissa con i romanzi
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che ci eravamo imbattuti in lui, dicendomi che quel
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di jeep, ma più in stile cartoon, con il
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un po’ spiazzato poiché, in effetti, non è che
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sportello, ma lo fermai in tempo. “Comunque mi piace
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la retromarcia e sparisse in fondo alla strada. ¶ Tornai
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si stava rivelando vincente. ¶ In attesa che il progetto
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di fumetteria della videoteca in piazza, mi sistemavo in
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in piazza, mi sistemavo in un angolo e iniziavo
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per i clienti e in quel modo li avrei
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i messaggi di morte. In realtà il motivo della
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me, che credeva fortemente in qualcosa. Le idee vere
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mai.” Poi si mise in cammino verso il nostro
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di chiedere: “Non vai in vacanza tu?”. ¶ “No, ho
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che fai, dove vai?” ¶ “In Puglia,” dissi subito, fiero
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preso dalla mia vicenda in questo momento. Solo che
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chi te le mette in testa tutte queste fesserie
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potenti che c’è in giro, se non la
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I Quindici ¶ Il viaggio in Europa alla fine non
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attirato la mia attenzione in via Suarez (dove era
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moto con accanto Bea in piedi. Gli sorrisi e
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a Sasà, che era in colonia e mi mancava
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Puglia non mi reggevo in piedi perché avevo passato
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uscita dalla sua bocca. In soggiorno era sceso il
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nonna. ¶ “Io non credo in Dio”, e nonna Maria
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allora mi era venuto in mente di narrare anche
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telepatia e di come, in realtà, con il passare
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sta!” esclamò papà, rosso in viso, quando mamma si
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nozze che non vado in vacanza. Perciò me la
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Cinque minuti dopo salimmo in auto e ci allontanammo
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commossi dalla finestra. E in effetti era una gran
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e ci sorrideva. Bea in quei giorni era insopportabile
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rispondeva quando veniva chiamata in causa. Aveva un atteggiamento
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contagiata, soprattutto quando arrivammo in autogrill, e allora lei
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casello ci imbattemmo anche in un venditore abusivo di
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del viaggio lo trascorremmo in compagnia dei Righeira, la
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la sua Cosa succede in città, canzone che avevo
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inoltrato e filammo dritti in albergo. La mattina dopo
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mattina dopo, alle dieci in punto, eravamo allo Zoosafari
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tanto euforico; e infatti in un momento di grande
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qui parliamo di esemplari in cattività...” ¶ “Ma comm’ fa
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voluto ribattere che Beatrice, in realtà, non aveva mai
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dei ragazzi senza avere in casa, a portata di
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propria cultura. ¶ Io ero in estasi. Mamma era andata
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Rosario Russo si tramutava in un affare da cogliere
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risposto: “Per la cultura in questa casa ci sarà
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sguardo compiacente del rappresentante. ¶ In quei due anni l
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che per la cultura in questa casa ci sarebbe
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e poi aveva sentenziato: “In ogni caso, non ridare
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orecchie che si muovevano in continuazione, tipo radar. Anche
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suonò il clacson perché in tal modo, secondo lui
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voltato per farsi fotografare in primo piano, chiusi gli
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un dispiacere, anche se, in realtà, sapevo bene che
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sfottò di Beatrice. ¶ Mentre in auto andava in scena
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Mentre in auto andava in scena il solito teatrino
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che avrei potuto assimilare in un unico giorno di
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che riproducevano i trulli in miniatura. Ad aspettarci c
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volta mi ero messo in testa di effettuare un
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sonno con una polifasica. In sostanza Leonardo era solito
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io mi ero sentito in dovere di dire la
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di dire la mia: “In realtà ci sono sempre
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ne puoi ammirare tante in questi giorni perché non
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dimensioni. Se consideriamo che in uno spicchio di cielo
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anche duecentomila galassie, siamo in grado serenamente di affermare
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serenamente di affermare che in ogni sperduto angolo dell
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quante stelle ci sono in cielo! E, poi, che
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risposto: “Ne ho due in verità...”. ¶ “Sentiamo...” ¶ “Il primo
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e, anche se nessuno in casa ha il coraggio
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è più un sogno in realtà, è di conseguire
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cura per i tumori, in tal modo guarirei anche
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aveva interrotto, “voli troppo in alto e rischi di
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iniziato a battermi forte in petto. ¶ “Se non l
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un pallista!”. ¶ Ero rimasto in silenzio e lei aveva
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lei aveva cambiato argomento. “In ogni caso, le stelle
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Invece chi lo sa in quale campeggio romagnolo del
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saperlo, può essere che in questo momento stia anche
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ancora mi era rimasta in bocca dopo il bacio
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agosto continuavano a girare in tondo nelle proprie bocce
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marciapiede e guardavano fisso in direzione del mio palazzo
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per capire cosa facevo in casa d’altri? E
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due fossero stati agenti in borghese? ¶ All’improvviso ero
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dal panico, avevo salutato in fretta Morla, afferrato la
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si contavano le volte in cui aveva promesso di
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aveva raggiunto nostra madre in bagno (le due facevano
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permesso di seguire Mauro in giro per l’Europa
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Loredana Russo dal gabinetto, in preda a una crisi
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per continuare il litigio in santa pace. Quando la
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non si era trovato in mezzo agli spari. ¶ “È
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era voglia di festeggiare in casa Russo. Voglia di
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tutti gli italiani, che in quegli anni non sembravano
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di vino annacquato. ¶ Almeno in casa Russo. ¶ Dopocena Bea
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di rintracciare Giancarlo, che in genere tornava a quell
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che iniziavano a ronzarmi in testa da quando Matthias
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chiese mamma appena sbucai in soggiorno. ¶ In un momento
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appena sbucai in soggiorno. ¶ In un momento di grande
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a farmi scendere vestito in quel modo in pieno
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vestito in quel modo in pieno agosto a lei
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c’è?” commentò papà in un primo momento. ¶ Lo
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che se ne vada in giro così, di modo
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che ogni tanto comparivano in piazza; sapevo bene che
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capii di essere solo in quella battaglia impari e
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era traccia. Incappai soltanto in una coppia che si
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casa proprio nel momento in cui donna Concetta risaliva
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Mai stato più serio in vita mia,” risposi deciso
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non avrebbe notato mai. ¶ In quel mentre Mauro si
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guardando la televisione, e in casa si è accesa
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a cambiare le cose in meglio”, e si passò
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cosa rispondere, anche se in cuor mio sperai con
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del Piedone. ¶ “Già, ma in questo periodo sono troppo
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pomeriggio, digiuno, senza soldi in tasca e con le
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spalle e il viso in fiamme. “Disgraziato,” disse mamma
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dicendo: “Come devo fare in questa casa? Sembra che
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di jeans di Bea in mano, e le sorrisi
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io mi devo recare in questo luogo solo che
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vana: il giorno seguente in casa mi sorridevano tutti
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finestra. “Esci,” disse perentorio. In mano aveva un sacchetto
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I capelli?” chiesi sbigottito. ¶ In genere le nostre acconciature
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vieni?”. ¶ “Ok.” ¶ “Cosa porti in quel sacchetto?” chiesi per
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rispose e mi condusse in piazza Medaglie d’Oro
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Braccobaldo e si trovava in via Cilea, lontano da
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e non ricordo se, in effetti, fosse proprio uguale
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tempo si andò trasformando in un cespuglio di rovi
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rovi. ¶ Ma il giorno in cui misi piede per
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con sguardi fieri, gomma in bocca e jeans arrotolati
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te ne vai ancora in giro con il caschetto
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Carmelo alzò le mani in segno di resa. ¶ Quando
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e io annuivo divertito. In realtà in cuor mio