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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carmine Abate, Gli anni veloci, 2008

concordanze di «in»

nautoretestoannoconcordanza
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di tutti, dei politici in particolare, che pensano solo
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avuto voglia di partire in quel momento, di fare
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così perché sta sempre in giro per i vicoli
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vicoli a giocare), ma in giro per il mondo
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figlie, non voglio morire in questo buco. E ce
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di fronte a me, in carne e ossa, come
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ossa, come quella volta in Toscana. Quel giorno sarà
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largo, spingeva gli amici in acqua o cercava di
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resistere alle loro spinte, in un’allegra lotta da
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durante tutto il viaggio in pullman per Reggio Calabria
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sbilanciare un po’ troppo in avanti e perdere subito
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Arrivò secondo ed entrò in finale per un pelo
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più sbraitare, Nicola andò in un angolo lontano del
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Ora Roma è nostra!». ¶ In attesa del buio ¶ Il
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quando si era presentato in casa Manfredi con uno
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giocava contro il Catanzaro in casa, perché c’erano
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un gol al volo in rovesciata, volando in alto
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volo in rovesciata, volando in alto come un uccello
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aveva chiesto di dormire in pensione per una notte
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e si era ritirata in cucina, togliendo il disturbo
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La cena è pronta in questo zaino: ti farò
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lei. «Facciamo un picnic in un posto che conosco
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stradina di campagna e in cinque minuti furono su
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aggiunsero una parola, immersi in pensieri di certo impegnativi
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come se avesse affogato in un colpo i pensieri
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Mangiarono con gusto e in silenzio. Non sapevano che
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Anna, perché sto bene in questo momento e non
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fu buio totale. ¶ Erano in piedi, ora, e Nicola
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si specchiasse sulle spighe, in ogni ciuffo una minuscola
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mai visto una lucciola in vita sua e, per
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carezze, le labbra incollate in baci senza respiro, gli
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che avrebbe potuto pronunciare in quel momento. ¶ Accarezzò pentito
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di lezione. Nicola è in palestra con i ragazzi
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Lo ha lasciato acceso, in modalità silenziosa, per essere
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tuo patre è più in pensiero di me, ha
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di me, ha girato in ogni pizzo del porto
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come cercare un ago in un pagliaio» dice Vincenzo
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e lasciare il motoscafo in balia della corrente. «Proviamo
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la vedono entrambi, quasi in contemporanea. Sembra un puntino
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una volta la settimana in compagnia di Nicola. Di
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il libro sul petto. In quei giorni la sua
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va bene.» ¶ Poi uscì in fretta e furia, come
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bere nei bar e in discoteca fino all’alba
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da Roma, a volte in autostop, e il divertimento
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di grappa da bere in barca, di notte, per
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da bambino, quando usciva in barca con i suoi
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linea invisibile dell’orizzonte, in attesa che il sole
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le baracche degli operai in fila lungo il mare
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avrebbe smesso di prenderli in giro. Invece, lei aggiunse
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cerimonia all’Apollo. E in effetti a pagina dodici
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vero» rispose Nicola sventolando in alto il giornale. E
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risposte sono fisse, identiche in ogni città, e dappertutto
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è la nostra Anna in mezzo ai professori, guarda
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che aveva finalmente lasciato in pace il giornale, Nicola
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gruppetto di belle ragazze in rappresentanza di tutte le
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sul cellulare. La mattina in ufficio lo tengo spento
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a Crotone?» ¶ «No, sono in macchina sulla 106, vicino a
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Manuela si fa viva in media una volta al
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e ricompare il giorno in cui le ritorna la
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mai chiesto di Anna in tutti quegli anni. ¶ «Stai
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Nicola si fa scuro in viso, srotola nervoso un
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dovuto fare Anna, entrare in un convento di clausura
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la cintura di castità in attesa che Nicola si
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davanti a un monumento in gita. Il motivo principale
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le foto le ficcava in un libro a caso
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se rievocasse fatti successi in quei mesi e ancora
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Stava sdraiato sul letto in pantaloncini da ginnastica e
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un tardo pomeriggio pigro in attesa della cena. Il
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dei vetri, dal seno in su, contornata dal verde
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con Lucio Battisti proprio in Toscana e da allora
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a leggergli i segreti in fondo alle pupille. Ma
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infierito su Nicola, non in quel momento, perché aveva
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Guarda che sembra così, in realtà è un buono
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forse un pochicello ingenuo in certe situazioni; ammetto che
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erano estroversi e divertenti, in particolare uno che spiegava
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che spiegava la filosofia in dialetto e ti faceva
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faceva capire i filosofi in maniera concreta, profonda. ¶ «Beata
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un po’ si sentiva in dovere, voleva ripagare i
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per mantenerla agli studi. In certi periodi usciva solo
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a me la scuola in generale fa schifo. Ne
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Allora Anna osservò che in questo si assomigliavano, Nicola
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e l’altra viveva in Toscana), e questo era
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visto crescere la bellezza in casa come un fiore
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casa come un fiore in primavera. Erano parole sue
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vista d’occhio, sempre in giro con il suo
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guadagno da fame, scuro in faccia per il sole
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Almeno guadagnerebbe di più, in soldi e in salute
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più, in soldi e in salute mentale. Che dici
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È molto ben visto in fabbrica, dai dirigenti e
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di giovani che passeggiavano in via Vittorio Veneto, lei
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una gara importante. ¶ Entrarono in casa e si salutarono
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unico svago per entrambi, in una vita di lavoro
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al Cral erano stati in gita a Londra e
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Erano i più bravi, in particolare lei, fin da
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rientrato dall’allenamento mattutino. In casa faceva molto caldo
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a quello di rosmarino. ¶ In quel momento suonarono alla
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Rino, che quando studiavi in seminario non ti hanno
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il vicecapo, c’era in alto il sole, si
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vita come un destino, in fondo era una canzone
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andava a pesca proprio in quel tratto di mare
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divisioni tra gruppi come in altre scuole dove ha
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cavallo imbizzarrito, lo chiama in disparte e gli spiega
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perché già si vede in fuga sulla pista, i
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al vento, il cuore in subbuglio. ¶ I giorni furiosi
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Nicola voleva essere lasciato in pace. Non gli chiedevano
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università. Intanto era sempre in giro con i suoi
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occhi, spesso solidale perché in prima fila, tra i
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avanti così sarebbe finito in galera o sottoterra, o
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con bombe e pistole in Altitalia e mo’ muffisce
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Altitalia e mo’ muffisce in galera. Povere mamme che
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il padre. «Lui lottava in fabbrica quando gli operai
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senza maschere o sfacchinavano in mezzo ai gas nitrosi
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bum. Spariti per sempre, in mille pezzi. ¶ «Con l
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nonno Mariuzzo aveva dormito in una baracca di legno
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scioperi alla Montecatini, sempre in prima linea.» ¶ «Sì, ma
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che facevano era gettarsi in acqua dall’alto dei
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fa vomicàre. ¶ Tutto vero, in apparenza. Ma, a causa
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di queste convinzioni, nessuno in famiglia si era accorto
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Anna? ¶ «Ti stai sbagliando. In questo periodo sono teso
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del pube lo risucchiò in un vortice di calore
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calore, mentre gli infilava in bocca prima un capezzolo
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del Mare procedeva rumorosa in favore di corrente e
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e, avvolto da Capocolò in una vecchia coperta, fu
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mai capitato di addormentarsi in barca, neanche da bambino
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cupi e stravolti. ¶ Rientrato in casa lesse d’un
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illusioni consolatrici ¶ e noi in balia dei venti ¶ senza
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aveva spaccato la chitarra in testa per fartela dimenticare
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me sarebbe il paradiso in terra, soprattutto se mi
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rapido movimento si distese in avanti sollevando il bacino
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gli atleti erano volati in avanti, già si sentivano
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serrati, il collo teso in uno sforzo sovrumano. Eppure
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A metà gara era in testa; il professor Greco
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categoria superiore, si alzarono in piedi, cominciarono ad applaudire
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la gara di Reggio in quel momento, e il
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stessa grinta di Mennea», in preda a un’euforia
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furono portati a pranzo in un ristorante di Catanzaro
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abituato a ben altro in casa sua. Però sul
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alla frenesia collettiva: cantò in coro canzoni goliardiche, scherzò
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rilassarsi. Con il mare in bonaccia, Capocolò gli affidava
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era stracolmo di ragazzi in rappresentanza di tutte le
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dico sempre: mens sana in corpore sano.» ¶ Nicola si
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alzò le braccia titubanti in segno di vittoria: seguì
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che se ne stava in disparte a divertirsi, si
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delle cose generiche. Qui in tanti hanno i capelli
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commesso in passato buttando in pista degli atleti troppo
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tornaconto personale. Nicola ubbidiva, in silenzio. Aveva fiducia nel
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sulla poltrona di vimini in cui si è seduto
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Capo Colonna, guardi, là in fondo, sulla destra. So
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rare, introvabili sui CD in commercio, e le ascoltiamo
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incipiente e irreversibile, è in perfetta forma, con un
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scherzavo. ¶ Lei è rimasta in silenzio per un po
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Poi però ho sentito in sottofondo delle macchine che
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balcone e un treno in lontananza. Me la sono
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una villetta a schiera, in un paese sotto un
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un limone che tiene in un grande vaso e
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un grande vaso e in inverno sposta nel garage
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grande lago. Insegna lettere in una scuola superiore, a
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parlare con qualcuno. ¶ Guarda, in questo momento Capo Colonna
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quanti impegni hai, ma in cuor mio speravo nel
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e ho nell’anima, in fondo all’anima, cieli
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porta e fece appena in tempo a rinchiudere la
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comparve con il borsone in mano, gli andò incontro
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era felice di rivederlo; in quel periodo cupo gli
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mi scarico alla grande in ogni senso.» ¶ Nicola non
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stesse dicendo sul serio; in città aveva la fama
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alla solita ora. Grazie in anticipo. Intanto vado a
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amare e la felicità. ¶ In te ho scoperto le
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il ricordo per sempre in me rimarrà ¶ come il
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per la tua strada in salita ¶ e lascerai per
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se la trovi interessante. In più ti mando una
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Anna. ¶ Era una fototessera in bianco e nero. Anna
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all’Upim e persino in farmacia. Dove sei, Anna
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a casa alle sette in punto. Lucia era ancora
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Arrivò a Capo Colonna in macchina assieme al fratello
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archeologico e si fermarono in una piazzola che pareva
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nome dialettale del pentolone in cui si preparava. Capocolò
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Capocolò era uno specialista in falò e nel rito
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di vino o birra in lattina. Intanto, tra le
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a tracolla, le mani in tasca, i lunghi capelli
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vedeva; ogni tanto, soprattutto in estate, Rino passava da
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passava da casa sua in compagnia di Mario, scherzava
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canzoni, si era diplomato in ragioneria ma poi aveva
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grande cantautore che abbiamo in Italia, anche se al
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Anna se ne stava in piedi accanto a Rino
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fiamme, cantavano con Rino, in attesa che Capocolò distribuisse
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soffriggere spicchi d’aglio in olio d’oliva e
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e nelle pause cantavano in coro, mescolando ritornelli struggenti
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increspato di luce dorata, in silenzio. ¶ «Rino, Rino, urgono
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dalle labbra di Rino in continuo movimento. E nelle
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grassoccia e sudata, e in su, i seni gonfi
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lontano, verso il punto in cui getterà le reti
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e bevo birra chiara in lattina, me ne frego
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suo fremito si trasformò in una smorfia feroce e
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non morire, aveva fatto in tempo a pensare. Poi
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un morto. ¶ Riprese conoscenza in ospedale. ¶ «È una brutta
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riccioli insanguinati rotolavano pesanti in una bacinella e l
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Sei stato fortunato anche in questo». ¶ «Sì, proprio una
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la fronte per perdersi in un graffio da gatto
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vedendoti questi occhi impauriti». In quel momento entrò la
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pugno di parole soffocate in gola, i denti scoperti
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gola, i denti scoperti in una smorfia furibonda. «Grazie
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Raggiunsero la loro abitazione in macchina. ¶ «Tanto in caso
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abitazione in macchina. ¶ «Tanto in caso di complicanze l
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come spighe di grano in un campo distrutto dalla
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di un disco volante in miniatura, il segno indecifrabile
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visto la fila fuori? In questo momento non posso
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testa come una fiumara in piena e la riempì
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La speranza gli morì in un acuto di dolore
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dopo le tagliatelle fatte in casa col sugo alla
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di un marrone vellutato in cui vorticava il buio
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dovrai passare tanto tempo in casa, se vuoi vieni
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stessi mobili, ma con in più uno scaffale pieno
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Per un po’ rimase in mezzo alla stanza senza
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a trovarlo Capocolò con in mano una vistosa coppola
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che andiamo a pescare.» In quel momento Lucio stava
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che nascondeva una cicatrice in una ruga profonda. Quest
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il padre, troppo spesso in infermeria, mesi e mesi
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arrivato. Era partito benissimo, in serie C e poi
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Under 18, ala sinistra titolare: in un torneo in Inghilterra
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titolare: in un torneo in Inghilterra aveva fatto un
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a queste rovesciate, saliva in cielo, gli sembrava di
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consumati che si spegne in salita. A parte i
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alle gare che avrai in primavera. Se scendi sotto
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serio, la coppola ancora in testa, la ferita che
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era suo padre e, in più, uno che di
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dai gelati che amava in tutte le stagioni e
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il pallone si trasformava in una farfalla: si capiva
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ora: a festa o in pantaloncini e ciabatte o
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lavoro della Montecatini, entrava in campo e smistava passaggi
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disse, «grazie, pa’», e in cuor suo lo ringraziava
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annoiando a stare sempre in casa?». ¶ «No, leggo molto
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il tempo mi passa in fretta.» ¶ Ma era vero
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gambe vogliosi di esplodere in una corsa liberatoria, e
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più preziosa. La teneva in testa anche quando era
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precisa, la più brava in geografia. ¶ Pur di togliersi
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forse il più bravo in alcune materie, ma non
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campo sportivo, a volte in spiaggia sotto gli occhi
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la voglia di ritornare in forma il più presto
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vestito blu con cravatta in tinta, sempre convincente e
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errori che ho commesso in passato buttando in pista
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con tutto il cuore in una tua risposta, magari
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ultimo tratto, mentre sale in seconda lungo tornanti che
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Il paese è immerso in un bosco di lecci
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bosco di lecci come in un nido caldo, a
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tanto è luminoso. ¶ Parcheggia in piazza e, come scende
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Sono tutti vecchi, seduti in fila su un muretto
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ombra. «Buongiorno» gli dicono in coro. Lui risponde: «Buongiorno
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vento che invece scorrazzava in piazza. Poi però, quando
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ha un alone profumato in cui si tuffano api
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mamma sua. Trasìti, è in cucina.» E dà una
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gusti. Ma tu niente. In quel periodo le era
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una surrescàta nel cielo in un giorno d’estate
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so parlare col core in mano. Un giorno è
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manco se mi inchiodano in croce come Nostrosignore. E
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mi sbatte la porta in faccia e mi grida
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con chi gradiva, pure in paese, ché il patre
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lauria che ha preso in tre anni e menzo
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e non come fanno in tanti qua da noi
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una treìna di vote in tutto, a casa tua
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necessario, non una parola in più o in meno
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parola in più o in meno, e dopo tre
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addio all’anno venturo, in estate o a Pasqua
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ha bevuto con lui, in silenzio. «Potrei avere un
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accompagnarlo lungo i vicoli in salita. ¶ L’eterno studente
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Nicola guardò il padre: in effetti non aveva più
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calciatore; nelle rare uscite in bici annaspava, però conservava
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impazzite, hanno già perso in partenza, sono figli di
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ogni volta. ¶ «Lascialo mangiare in santa pace, a Mario
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due occhi da cagnetta in calore.» ¶ «Chi? Anna?» ¶ Mario
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sibillina: «Torno alle cinque in punto. Ah, l’avevo
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nulla, se non camminare in fretta: gruppetti di tre
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ragazzi dietro, si dirigevano in fila verso il corso
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ciao Nicò, ciao, ciao. In realtà si sentiva un
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dal pensiero del fratello: in quel momento lo detestava
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La ferita ¶ Successe tutto in pochi attimi, una settimana
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e Nicola era uscito in macchina con il suo
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volevano fare un giro in città, poi sarebbero andati
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Vincenzo arrotolando la voce in un falsetto da donna
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Si sentiva bene. Fischiettava, in apparenza felice. Gli piaceva
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piaceva osservare le immagini in movimento, le facciate delle
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strada e il cielo, in un orizzonte di sogni
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lo inseguivano dappertutto e in quel momento erano lì
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guidatore aveva il sole in faccia, non si rese
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dell’altro guidatore aprirsi in un lampo di incredulità
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Greco lo avesse cronometrato in quel momento, si sarebbe
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E suo padre entrò in quel momento, avvisato mentre
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poi, adagiando il figlio in macchina e intuendo che
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intuendo che non era in pericolo di vita, che
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televisore, vede Lucio Battisti in bianco e nero che
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e da magre ragazze in minigonna. Una voce fuori
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si svolgeranno il 12 settembre in forma strettamente privata per
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ombre: un colpo secco, in alto a destra, sulla
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segreti. Al centro, stampigliata in blu, campeggiava la dicitura
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e qualche cartolina. ¶ Entrò in casa. Dalla cucina fuoriusciva
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alici e triglie affogate in un mare d’olio
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Bene, ho preso otto in matematica…» rispose il ragazzo
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stanza con la lettera in mano. ¶ La grafia era
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frettoloso quando si incrociavano in cucina o fuori dalla
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separava le loro stanze in un oceano infinito e
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e dei tanti posti in cui aveva abitato. Poi
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Poi se ne tornò in cucina con una tovaglia
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quel giorno: tagliatelle fatte in casa al sugo di
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spezie di ogni tipo, in una giungla fitta fitta
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una giungla fitta fitta in cui riusciva a muoversi
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tegole capovolte. Nicola mangiava in fretta, pensieroso. A quell
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e poi lo infilava in bocca senza far cadere
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come se gli leggesse in faccia il turbamento provocato
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presto lo avrebbe scaraventato in una strada senza ritorno
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niente più. Del resto, in quel periodo lui viveva
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di sogni, di scatti in avanti. ¶ Erano i primi
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un giorno: volavano via in fretta, troppo in fretta
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via in fretta, troppo in fretta, mentre lui si
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mattina proprio alla velocità, in una sfida continua contro
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distratta della sua età in quelle corse furiose. Gli
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campionati italiani o magari, in futuro, alle Olimpiadi. Lui
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madre, due dita tese in un timido gesto scaramantico
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sfrigolava di insetti come in estate. Cominciò a riscaldarsi
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Poco dopo, sulla pista in terra battuta, si potevano
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ombra correre velocissimi e in una manciata di secondi
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il piede sinistro rimbalzava in avanti senza posa. Poi
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erano involati all’indietro in onde leggere, tornavano a
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prossima corsa. ¶ Nicola arrivò in classe con i capelli
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di donne; era brillante in tutte le discussioni e
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le discussioni e opaco in filosofia: entrava in classe
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opaco in filosofia: entrava in classe e si metteva
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di Aristotele e trasformati in perle astruse; e il
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dovrei dormire, adesso, qui, in quest’aula stretta e
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quel millesimo di secondo in cui incrocio lo sguardo
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svolazzare come un uccello in una gabbia di legno
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TV» che saresti passato in zona, ho chiesto il
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capisco: sembra un’anima in pena, sempre in giro
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anima in pena, sempre in giro con il suo
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contadino e, di tanto in tanto, manovale. Ha tre
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assurdo tutto questo? Io, in certi momenti, vorrei scappare
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lo farò, vedrai), vivere in un mondo più moderno
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tanti sacrifici per mantenermi in pensione. Una curiosità: uno
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che non si arrendono. In nessun luogo. ¶ Prima degli
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perdeva altro tempo: montava in bici per primo e
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di felicità che tratteneva in gola dal mattino. ¶ All
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aspettarlo, lui li superò in volata e alzò le
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visto fare ai campioni in televisione, rischiando di andare
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giocando per quindici anni in squadre di serie C
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una pensione per studentesse, in casa trasìva un poco
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mare. ¶ Da quel giorno in famiglia si parlò sempre
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piombo e il fosfato in polvere. I primi mesi
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e solo raramente andava in bici con i figli
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vero nome lo conoscevano in pochi. In città lo
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lo conoscevano in pochi. In città lo chiamavano Capocolò
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tempio di Hera Lacinia. ¶ In estate si portava anche
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atletici riuscirono a saltare in acqua con la forza
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voglia di crescere più in fretta e di lasciarsi
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piccolo Mennea!» esclamò, e in quel momento si mise
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quel momento si mise in testa di farlo diventare
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della Gioventù, anche se in apparenza non aveva niente
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imponente, l’indice sempre in movimento, e dirigeva i
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di riscaldamento, coinvolse Nicola in una gara con il
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erano finite. Nicola notò in salotto una ragazza imbronciata
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su tutti i fronti. In meno di dieci minuti
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della sua famiglia e in particolare della figlia Anna
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viaggiare, si era arrendùta in partenza, poverina. Anche quel
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la ragazza sarebbe rimasta in pensione per tutti gli
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portato un pane fatto in casa più una bottiglia
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da zzà Pina, abita in quella casa vascia, dietro
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un pezzo di carta in quattro anni solamente, una
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poi campo e sono in salute, potrai fare l
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con sguardi furtivi e in apparenza indifferenti, Anna squadrava
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d’ombra sul viso. ¶ In quella trama di sguardi
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intrecciano per qualche secondo in un’unica melodia allegra
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attimo se la immagina in disparte e imbronciata come
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vacanza alle Cinque Terre in compagnia di una delle
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che poi si sfilaccia in brandelli di pentimento, addirittura
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brandelli di pentimento, addirittura in rimorsi taglienti. ¶ Fuori, l
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per lui: “Mi ritorni in mente bella come sei
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più… Un angelo caduto in volo, questo tu ora
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questo tu ora sei in tutti i sogni miei
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anni non compare più in pubblico, nemmeno in televisione
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più in pubblico, nemmeno in televisione, e le sue
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capelli radi, gli occhi in primo piano e, appena
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da quattordici anni, benché in tutto quel periodo avesse
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automobilisti si siano fermati in un raccoglimento collettivo. Non
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volte interrompendo il programma in corso e continuando poi
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traguardo invisibile. La storia, in cui era coinvolto suo
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affranto di prima. Rimette in moto e la sua
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sua Alfa 146 si avvia in direzione sud ruggendo rabbiosa
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offre. «Sono tue» dice in attesa del peggio. ¶ Lei
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unica cosa da fare in quel momento era respirare
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disse. «Nicola è ricoverato in una clinica romana.» ¶ Anna
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di parole: «Male. Male in tutti i sensi, povero
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anche se lui spera in un miracolo. Tu lo
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Capocolò. ¶ Anna gli raccontò in breve che stava bene
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Nicola che era ritornato in pista per gli allenamenti
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che fisicamente si manteneva in forma, abbronzato già ad
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testa e radi capelli in cima. Dov’era andata
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spesso con ironia, anche in classe ai suoi alunni
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brizzolata, tenuta all’indietro in onde leggere con la
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Alle donne innamorate e in gamba non interessa quello
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che cresceva di giorno in giorno assieme alla chiazza
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Sì, ogni tanto, soprattutto in estate, saliva in macchina
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soprattutto in estate, saliva in macchina e partiva verso
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che Anna, mettendo piede in paese e abbracciando la
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del padre il giorno in cui aveva consegnato alla
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la chiusura erano scese in campo intere famiglie, i
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intere famiglie, i Manfredi in prima linea: Mario capeggiando
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verso la legalità. Ma in quel settembre dei fuochi
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suoi coetanei avevano ottenuto in anticipo una misera pensione
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senza mai risalire fino in bocca. Allora lei scendeva
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circolazione, ricostruirsi una vita in un mondo in cui
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vita in un mondo in cui nessuno la conosceva
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crescere la sua bambina in santa pace. Di un
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la separazione dal marito, in un periodo di sconcerto
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La chiamavano “la Mogol in gonnella” per come sapeva
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che sfuma i fatti in colorazioni memorabili e sfronda
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più vivi.” ¶ Stavano passeggiando in riva al mare, Lucio
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che si erano visti in Toscana. E lei, è
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le disse. E snocciolò in breve le altre sue
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stelle e l’universo – in casa aveva un potente
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parole fissando di tanto in tanto il mare, quasi
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agli occhi, la timidezza in fondo alle pupille, il
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dai capelli ondulati, sembravano in attesa di qualcuno dalla
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che il vento sricciolava in tutte le direzioni. Correvano
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E lei non fece in tempo a darsi una
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dal nero profondo e, in un attimo, liquido come
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notte. ¶ Anna si svegliò in un bagno di sudore
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Prende le rose bianche in mano: «Non dovevi disturbarti
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un paradiso questa zona in primavera» ammettono entrambi. ¶ A
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chiusura della Montecatini andava in giro come un disperato
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da allora pare rinato. In pochi mesi il pancione
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è sparito. Per mantenersi in forma ha rimesso a
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risate dei compagni. Che in realtà rivede poco dopo
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realtà rivede poco dopo in piazza Pitagora, a gruppetti
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non aveva mai fatto in tutti quei giorni. Alle
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deve aggiungere una sillaba in più. ¶ Dopo cena, Nicola
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Che c’entrava Anna in quel momento? «Ciao, ci
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che Rino era stato in altri locali e alle
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forte che poteva, disse in seguito, e udì il
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pallone, la Volvo accartocciarsi in un momento. ¶ Rino fu
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fu trasportato al Policlinico in fin di vita. Doveva
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argini come un fiume in piena. Non riusciva più
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pallidi, gli occhi lucidi in cui si specchiava quella
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dovuto celebrargli il matrimonio in quella stessa chiesa; disse
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sorella di Rino scoppiarono in lacrime, mentre i fotografi
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diceva Nicola, «calmati», e in quel momento, Anna, ti
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momento, Anna, ti vidi in mezzo alla folla, non
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più anziano di te, in giacca e cravatta, ti
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e piccante, di uscire in barca con Capocolò. Quegli
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Se non ti rimetti in forze vincerai una coppa
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e aggiunse: «D’ora in avanti sarai tu la
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di lutti e malumori. In faccia era scuro e
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Mario se ne stava in disparte, intento a rielaborare
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le mani come anime in pena. “Caro Lucio, sono
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agonismo a tempo pieno. In Italia non aveva rivali
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da zero, Anna, rimettersi in discussione lealmente. Dare alla
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di Formia, le gare in giro per l’Italia
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i dirigenti della Montecatini. In questo periodo di crisi
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che se non stiamo in guardia, prima o poi
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lo convinse a sposarsi in chiesa, con grande gioia
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sposalizio, Nicola era seduto in prima fila con i
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capelli, povero lui, e in controluce si vedeva già
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da ragazza, quando stava in pensione a casa Manfredi
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frase che gli venne in mente, l’inizio di
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di regalo, si prese in cambio la bomboniera, baciò
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figlio vietava di uscire in macchina con gli amici
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la palla, lo pressavano in due o tre come
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a superare gli avversari in velocità e a crossare
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bassa. Con un balzo in avanti. Un balzo e
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colpì la palla, prese in pieno il ginocchio sinistro
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ossa che si spezzavano in più punti sotto i
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quattro, cinque metri più in là. Era incredibile: non
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lui parve di entrare in un’altra dimensione: vedeva
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i chiodi nelle ossa, in una stanza d’ospedale
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le vacanze di Pasqua in santa pace, per riposarsi
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voglia di essere risucchiata in un’epoca che vorrebbe
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storia segreta la riguardava in prima persona. ¶ Nicola non
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te. Insegno educazione fisica in una scuola media di
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Crotone e tu lettere in un liceo di Trento
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salto al mio paese, in estate, mi avresti trovata
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mi sono messo pure in viaggio, ma non era
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sei cambiata per niente». ¶ In effetti tra i due
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un po’ Nicola rimane in silenzio ad ammirarla, poi
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ricordare, vuole essere lasciata in pace, e finalmente trova
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passione ritrovata. ¶ Quella sera in pizzeria Nicola fece finta
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anche i giorni successivi, in casa o al bar
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vitale importanza”, baciava Anna in modo esagerato, ogni momento
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studiando molto, voglio prendermi in fretta questa benedetta laurea
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sistemazione, io sono sempre in giro per le gare
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vita cambierebbe, ma non in peggio: noi siamo giovani
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rosa di riconciliazione e in cambio aspettava un bacio
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la sistemò con cura in un bicchiere come aveva
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che si era accumulata in quei giorni nella pancia
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te e di noi in questi pochi giorni che
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due pizze e festeggiamo in casa» disse Nicola ancora
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inginocchiato davanti a lei in modo plateale, non aveva
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il treno, realizzò che in tutti quegli anni non
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attraverso i loro occhi, in quel momento non riusciva
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intero. Mosse le labbra in una piega imbronciata e
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Me ne sono accorta in questi ultimi tempi. Mi
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Rino Gaetano mise subito in moto e s’infilò
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non reagì. Era scuro in volto: volevo finalmente parlarti
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dentro si stava tramutando in grinta esplosiva, la condizione
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la strada vittoriosa sui 100. In quel periodo solo Mennea