parolescritte
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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, La conchiglia di Anataj, 1983

concordanze di «in»

nautoretestoannoconcordanza
1
1983
si illudeva di tenerlo in pugno totalmente, credeva che
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1983
il volo. Avrebbe ripreso in mano il tizzone ardente
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1983
fate si erano mutate in streghe e circi possessive
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1983
avrebbero arrestato e spedito in qualche manicomio o ergastolo
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1983
di lui, perché metteva in evidenza, in forme rabbiose
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1983
perché metteva in evidenza, in forme rabbiose e rovesciate
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1983
fatica, non soltanto perché in essa riuscivamo a ritrovare
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1983
nessuno, poteva notare che in realtà eravamo un gruppo
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1983
si concentrava un momento in silenzio, sporgendo in fuori
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1983
momento in silenzio, sporgendo in fuori il labbro inferiore
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1983
Aveva lavorato da segàz in tutti i boschi d
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1983
costante della sua vita. In Austria lui e quelli
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1983
lui, che vivevano sempre in mezzo ai boschi come
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1983
visto una grande città. In Europa e in Russia
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1983
città. In Europa e in Russia era sempre vissuto
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1983
era sempre vissuto come in fondo a un pozzo
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1983
quelle che non rientravano in esso, quasi non esistessero
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1983
di noi aveva sviluppato in sé la benché minima
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1983
fortuna, avrebbe potuto imbattersi in una pepita luccicante, ci
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1983
prima a Kirkovsk e in tutti i villaggi vicini
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1983
altro se non oro in polvere… ¶ Era anche venuto
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1983
un brillio di stelle in un cielo nero. Era
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1983
pochissimo, e quasi sempre in tono scherzoso, io avvertivo
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1983
di quelle cose che in lui indossavano la casacca
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1983
di termiti che scavi in un vecchio tronco, per
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1983
passione astrusa di ridurlo in briciole e in segatura
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1983
ridurlo in briciole e in segatura. E il grillo
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1983
ma proprio per questo in modi tanto più fermi
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1983
lasciato le sue ossa in quella terra dura, irrigidita
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1983
stavano rintanati come grilli in fondo alle loro tane
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1983
potesse servire a metterli in fuga. Qualche volta di
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1983
si scuriva sempre più, in cui le ombre erano
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1983
seghe, essa sembrava ricadere in un silenzio primitivo, originario
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1983
non bastava per dissolvere in Arrigo fastidiosi pensieri. Il
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1983
gli piaceva di più in lei era che lo
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1983
specie di turco, che in tutto il villaggio erano
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1983
quando ne veniva fuori, in fondo, non sapeva cosa
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1983
pronti a far fuoco in caso di necessità. La
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1983
non ancora, ci trovavamo in una sorta di interregno
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1983
che mi era rimasta in mente chissà come. Tutta
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1983
Tutta la mia vita in Siberia era come accompagnata
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1983
ricevuto, la conoscenza che in quell’angolo sperduto della
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1983
avevano messo su casa in America, una mia sorella
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1983
andare alla messa ortodossa in qualche modo riempiva le
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1983
faceva sentire meglio e in pace con noi stessi
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1983
cogliere e sentire fino in fondo… ¶ Ricordavo ciò che
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1983
i preti raccontavano anche in chiesa, talvolta, che gli
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1983
liturgie e le preghiere in russo andavano bene soltanto
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1983
venivano diramati, scortecciati, trasformati in fusti biancheggianti e accumulati
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1983
fusti biancheggianti e accumulati in grandi cataste, ai margini
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1983
dove il nostro finiva, in cui gli operai stavano
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1983
opera e l’ostacolavano in ogni modo. Se la
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1983
verrebbero spodestati e cacciati in esilio, e diverrebbero dei
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1983
nessuno avrebbe più creduto in essi. E cosa diventava
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1983
se nessuno credeva più in lui? ¶ Prima o poi
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1983
sbufferebbero e getterebbero fumo in attesa di passare? E
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1983
giorno, risolvendo di volta in volta un piccolo problema
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1983
quello di spingere troppo in là il proprio pensiero
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1983
si presenta di volta in volta, risolvendo per ordine
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1983
davanti, senza correre troppo in là col pensiero. Avevo
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1983
che, per quanto stava in me, avrei cercato d
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1983
ogni giorno come noi in ogni angolo della Siberia
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1983
che io avevo attraversato in una notte di vento
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1983
di vento, dormendo quasi in continuazione e senza riconoscerlo
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1983
arrivare, e d’ora in poi la mia vita
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1983
essa diventava significativa soltanto in rapporto a loro. Ciò
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1983
stessi vicino a loro, in quell’avventura, finché il
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1983
aveva il suo lavoro in alto, nella cava di
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1983
cosa era la stessa. In Marco le raccomandazioni di
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1983
Certe volte si guardava in giro smarrito, carico di
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1983
fin quaggiù, nella Transbajkalia, in una terra più lontana
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1983
i miei dubbi. Siamo in troppi.» ¶ «Può darsi. Ma
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1983
ma la sua presenza in certo modo si respirava
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1983
modo si respirava anche in Siberia, perché il suo
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1983
starosta ce l’aveva in casa sua, e c
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1983
Marco mangiava la cena in quattro bocconi, con la
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1983
dovessimo conoscere, per essere in qualche modo completi. Suo
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1983
hanno le giovani reclute in attesa della battaglia, timore
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1983
cara, per essere sbalzato in luoghi sconosciuti. Ma, nello
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1983
non era tale fino in fondo. Era la stessa
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1983
riuniti prima della partenza in massa, con i ferri
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1983
Gli accordi erano stretti in osteria, con una bevuta
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1983
e si guardò attorno in una desolazione universale. Senza
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1983
cuore della Siberia gelata, in un villaggio sperduto e
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1983
delle lunghissime notti siberiane, in cui si sentiva l
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1983
vide calato e smarrito in un mondo che non
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1983
il suo, sbandito e in esilio… ¶ Poi accadde che
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1983
i guanti. Erano caduti in terra, e una grossa
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1983
come fossero un’isola in mezzo agli altri. ¶ Durante
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1983
chi riusciva a tenerlo? In certi momenti diventava di
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1983
Sempre più andava irrobustendosi in lui la convinzione che
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1983
ormai sarebbe potuto andare in ogni altro luogo del
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1983
volta che era vissuto in un posto diverso aveva
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1983
La donna, di volta in volta, occupava tutto il
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1983
famiglia lasciata laggiù risorgevano in eterno, si sedevano accanto
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1983
finito questo lavoraccio. Andrò in un altro posto, dove
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1983
rivelava la sua zona in ombra, di cui sui
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1983
di trovare dei compatrioti in luoghi così lontani da
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1983
ci mettemmo a parlare in russo. Più che altro
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1983
altri, prima di finire in Russia, aveva lavorato in
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1983
in Russia, aveva lavorato in altri luoghi, per esempio
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1983
altri luoghi, per esempio in Slesia e in Baviera
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1983
esempio in Slesia e in Baviera. «Questo lavoro durerà
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1983
come le bestie, e in un cantiere o nell
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1983
quando ci hanno dormito in otto per tutta la
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1983
a niente. Si tossiva in continuazione. Se non era
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1983
l’impressione di stare in un sanatorio. Si lavorava
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1983
stato, e lo conosco in ogni particolare. Adesso, al
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1983
Adesso, al confronto, siamo in purgatorio.» ¶ Pareva che Silvestro
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1983
hai famiglia?» gli domandai in friulano, perché Katja non
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1983
sua moglie era stato in tutto due mesi. Non
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1983
Silvestro ritornò a parlare in russo. «Ha già seppellito
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1983
silenzioso, tranquillo e triste. In mezzo a tanti grandi
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1983
cose si sentiva messo in un angolo come una
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1983
un momento all’altro, in seguito a una malattia
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1983
il ragazzo era passato in casa dello zio, e
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1983
e sparire. V’erano in lui curiose duplicità e
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1983
eppure se la immaginava in viaggio in luoghi lontani
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1983
la immaginava in viaggio in luoghi lontani, assieme alla
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1983
ogni traccia, e continuava in eterno a camminare, fuori
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1983
gli raccontò che anche in Friuli aveva sentito parlare
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1983
era ritornata risanata. Sentivo in Falalej qualcosa di risonante
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1983
che riuscivo a riconoscere in modi dispersi e sempre
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1983
Quel disegno era sepolto in me, e io tiravo
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1983
avere le sue origini in un sogno fatto da
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1983
dimenticata, che andasse riscoprendo in sé dei riti, che
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1983
di emigranti. La pista in mezzo alla taiga era
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1983
di giorno si modificava in un fiume di fango
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1983
impossibili. ¶ Ero un po’ in sospensiva, in attesa che
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1983
un po’ in sospensiva, in attesa che apparisse il
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1983
tartari, a portarlo più in là. ¶ Appena arrivati ci
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1983
un po’ di ufficio in un’isba, e fummo
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1983
ogni cosa veniva decisa in maniera autonoma dall’impresario
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1983
un ingegnere, anche se in realtà sarebbe dovuto avvenire
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1983
momento della costruzione soltanto in teoria. Nessuno li aveva
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1983
se stessero a Mosca, in qualche palazzo ben riscaldato
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1983
giù per i cantieri, in taràntas, per seguire i
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1983
ponti e di opere in pietra era ancora di
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1983
dall’altra. A sud, in direzione della Mongolia, c
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1983
noi il lavoro consisteva in due cose soltanto, abbattimento
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1983
avevamo fatto i boscaioli, in passato, così come eravamo
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1983
la taiga a trasformarsi in un acquitrino, ma i
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1983
piccola zona di cielo in più. ¶ Certe volte provavo
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1983
silenziosamente a nevicare. Guardai in su, come tutti, e
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1983
a Ekaterinburg avevamo abitato in una casa di legno
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1983
tal forest come mai in tutta la loro vita
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1983
architettura bizzarra, che troneggiava in mezzo ad una delle
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1983
treno si fosse rimesso in movimento, dopo essersi fermato
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1983
taiga. ¶ Cominciammo a muoverci in ogni direzione nell’isba
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1983
di ferro smaltato, ficcate in una rientranza della parete
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1983
conosciuto bene nel periodo in cui avevo lavorato a
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1983
la scopa e irruppe in cortile per cacciare uno
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1983
Gli uccelli si levarono in volo gracchiando. Nell’orto
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1983
lane nere, che suscitava in lei un ribrezzo istintivo
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1983
lei una forte curiosità. ¶ In un angolo dell’isba
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1983
più, che mi guardava in modi strani e assenti
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1983
Katja non lo badava in nessun modo, come non
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1983
terrore insopportabile, e scatenava in lui i tremori della
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1983
era stata per lei, in realtà, quella della morte
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1983
stare allegro non andava in casa del vecchio Anataj
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1983
del vecchio Anataj, né in quella di Gurka, che
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1983
aveva lavorato per decenni in un cantiere di barche
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1983
invece da Nasarka. Sapeva in anticipo che qui non
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1983
foresta, cercando di dimenticare in essa l’assillo che
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1983
suo matrimonio. Nasarka diventò in tal modo uno dei
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1983
si erano avventurati troppo in là, e si erano
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1983
era intaccato dalla dimenticanza. In certo modo era come
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1983
vicino al fiume o in qualche capanna di cacciatori
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1983
come faceva da vivo, in casa o nella taverna
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1983
di riaffermarne la proprietà in qualche modo strano e
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1983
quelle tragedie era seppellita in lei stessa, e Katja
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1983
a loro, si impantanava in malinconie umide e scure
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1983
a fornirla, a tenerla in ordine. Marco si era
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1983
di pulizia, di stare in una casa sistemata come
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1983
casa sistemata come se in essa ci fosse una
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1983
potessimo espiarla e rimetterci in pari. ¶ Sia Bastiano che
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1983
per spassarsela come fossero in vacanza, bensì per lavorare
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1983
paesani e imprecando rabbiosamente in una lingua sconosciuta. Sapevamo
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1983
macchia, ed era entrato in una banda di rubatori
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1983
figura maestosa ci metteva in soggezione, e temevamo che
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1983
che ci facesse entrare in casa sua, era di
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1983
Ma tutto era ancora in alto mare, e ci
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1983
scimitarre pendenti alle cinture… ¶ In quei pochi giorni di
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1983
di vuoto di lavoro, in attesa che venisse il
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1983
con me e scoppiare in clamorose risate. Notai presto
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1983
un treno per andare in una città lontana o
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1983
fatto il suo discorso in modi appassionati, ma pieni
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1983
diceva però che fosse in disgrazia delle autorità, e
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1983
un taràntas per portarlo in una casa di matti
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1983
e altri vecchi erano in tutto e per tutto
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1983
aspettavo. Da quando stavo in Russia mi ero fabbricato
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1983
ancora di mettere piede in un cantiere. La ferrovia
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1983
il treno si fermò in mezzo alla pianura. No
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1983
Durante il viaggio anche in me era avvenuta una
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1983
e non sapevamo più in quale direzione proseguire. Quello
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1983
gente del villaggio mormoravano in confidenza, da bocca a
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1983
sognavano neppure di andare in esplorazione davanti o ai
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1983
loro non lo facevano in russo, ma in lingue
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1983
facevano in russo, ma in lingue a me del
200
1983
capire che ero capitato in mezzo a una vera
201
1983
identificarne uno, perché sia in Europa che in Russia
202
1983
sia in Europa che in Russia avevo lavorato con
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1983
a vivere nella taiga, in luoghi freddi e inospitali
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1983
sentito parlare… ¶ Marco era in certo senso rassicurato che
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1983
neri che si muovevano in cerchio lentamente. Marco me
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1983
che mise subito radici in lui. Il mio sorriso
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1983
e oscillanti. Ero entrato in un mondo in cui
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1983
entrato in un mondo in cui non v’erano
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1983
si addiceva. Mi pareva, in modi più forti che
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1983
che mai, di essere in viaggio da tutta la
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1983
persone, allo stesso modo in me interveniva un elemento
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1983
vicino a un fiume, in una radura del bosco
213
1983
diventavano brillanti, si perdevano in lontananze indefinite e si
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1983
per tanti mesi ricoverato in quell’ospedale, né era
215
1983
ferrovia, non ci imbattevamo in un solo cantiere. Forse
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1983
russo mi disse che in antico la città era
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1983
distanze. ¶ Ancora una notte in una stazione di posta
218
1983
e postiglioni, e ripartimmo in piena notte. Qualunque cosa
219
1983
raggiunto nemmeno Irkutsk. ¶ Correvamo in una pianura senz’alberi
220
1983
a sé, per vedere in viso i modi della
221
1983
era segno di lavori in corso, né disboscamenti, né
222
1983
accucciato dietro una porta, in attesa di essere notato
223
1983
come se tutto rientrasse in una misteriosa armonia, senza
224
1983
a perdita d’occhio in una vasta piana disboscata
225
1983
Un grosso cane stava in piedi sopra un pozzo
226
1983
con gli occhi giallastri, in cui si condensava tutta
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1983
suoi lontanissimi antenati vivevano in libertà, prima che uno
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1983
una nicchia per sopravvivere in qualche maniera. Poiché ero
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1983
i capelli grigi lanciati in tutte le direzioni, come
230
1983
erba secca, e gesticolava in continuazione, con movimenti eccessivi
231
1983
soluzione quasi la leggesse in un giornale. Cominciò a
232
1983
miraggio. Era probabile che in un modo o nell
233
1983
che va a stare in casa della sposa perché
234
1983
coraggio di farsi vedere in osteria. Bastiano non apriva
235
1983
silenziosi, per averlo portato in quel paese fuori del
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1983
averlo trasformato da operaio in vagabondo. Forse in nessun
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1983
operaio in vagabondo. Forse in nessun altro momento della
238
1983
po’ di farsi vedere in quell’arnese, perché era
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1983
le bretelle di cuoio in mostra sopra di essa
240
1983
Anataj, che ora stava in una nuova e più
241
1983
genere, ed esso fosse in qualche modo previsto e
242
1983
che possedevo poteva stare in una sacca da viaggio
243
1983
cosa che avevo veramente in più, rispetto all’epoca
244
1983
e della mia corporeità, in cui tutto funzionava nel
245
1983
bastava appena per vederci in faccia. Con rammarico notai
246
1983
ghiri o scoiattoli. Quasi in seguito a un risveglio
247
1983
scorgevo quello che eravamo in realtà, tre friulani solitari
248
1983
con la famiglia lontana, in una città che si
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1983
selvatici spuntavano come ortiche in un orto. Mi sarebbe
250
1983
fiero e coraggioso, e in lui tracimava di continuo
251
1983
a lavorare da muratore in una città dell’Ucraina
252
1983
andato a far mattoni in Bassa Baviera. Una volta
253
1983
a sentirsi debolissimo, e in poche settimane era tornato
254
1983
paio di scarpe ancora in buono stato. Altri ragazzi
255
1983
non finita, sia pure in modi differenti dalla prima
256
1983
trattasse, e stava eternamente in allarme, come potesse capitargli
257
1983
di trovarsi tal forest, in un luogo forestiero, che
258
1983
siberiana. Ormai quell’impresa in qualche modo era andata
259
1983
sentivo che qualcosa entrava in tensione dentro di me
260
1983
Io conoscevo, sia pure in modi svaniti e dissolti
261
1983
ombre vaghe, che erano in definitiva le immagini del
262
1983
muraglia del futuro. Andando in Siberia avremmo avuto uno
263
1983
Poi finii per capitare in un ufficio dove un
264
1983
ai lavoranti. Potevamo presentarci in ognuno di essi. «Vi
265
1983
lavorava a scavare gallerie in rocce che scendevano a
266
1983
per pezzo il tracciato in luoghi dove non esistevano
267
1983
volevo veramente, arrivare più in là di loro? Era
268
1983
stralunate, e si mise in moto il mio gusto
269
1983
non soltanto perché andavamo in Siberia, ma neppure perché
270
1983
neppure perché era venuto in Russia. Aveva il viso
271
1983
dal suo ambiente svegliava in lui una nervosa perplessità
272
1983
e subito eravamo scattati in piedi. Bastiano non era
273
1983
non sembrava vi riuscisse. «In piedi! È ora di
274
1983
che ci aveva gridato in lingue diverse di alzarci
275
1983
Sul treno pareva immerso in un lago di amarezze
276
1983
viso segnato di solchi in ogni direzione, come una
277
1983
si potesse grattar via in nessun modo. Il treno
278
1983
quanto piuttosto il periodo in cui era stato sotto
279
1983
raggiungere una caserma solitaria in un paese di montagna
280
1983
orlo e il fucile in mano, nelle notti fredde
281
1983
guardavano incuriositi, sentendoci parlare in friulano, e una volta
282
1983
passabilmente le sue frasi in russo, aveva subito fatto
283
1983
vita potesse veramente svolgersi in quelle solitudini… ¶ A volte
284
1983
unica cosa viva e in movimento in un’immensità
285
1983
viva e in movimento in un’immensità addormentata. Marco
286
1983
visto caprioli o daini in fuga, ma Bastiano scuoteva
287
1983
da quando ero entrato in Russia la prima volta
288
1983
nel vento. Mi venne in mente il fratello di
289
1983
pensieri si rivolgevano piuttosto in direzione della sua gravidanza
290
1983
la madre, appena sono in grado di cacciare da
291
1983
quando l’avevano messo in pensione. Kostja si era
292
1983
s’era dovuto esiliare in Siberia da sé, per
293
1983
da bambina. Ti vengono in conseguenza del tuo stato
294
1983
cornacchie, e lei cadde in un pianto inconsolabile. Le
295
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ferrovia che veniva costruita in Asia e ai suoi
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l’opera era entrata in profondità nella coscienza del
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studenti, e di gettare in loro il desiderio di
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passavano le loro giornate in infinite discussioni per scegliere
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certo numero di viaggi in ferrovia. Certe volte si
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suo padre era già in pensione, e le pareva
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e le speranze che in essa aveva riposte. Per
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ad accettare dei sacrifici in più dei tanti cui
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di allegra sorpresa. Era in Russia da un anno
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quella era l’epoca in cui gli stagionali ritornavano
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che era l’epoca in cui era abituato a
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col suo russo sgangherato. In ogni suo gesto risuonava
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Si era sentito subito in amicizia con Irina, come
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con Irina, come vedesse in lei una di casa
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evento di cui eravamo in attesa, perché mancavano solo
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gli ingegneri che stavano in cima all’impresa venivano
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reggia di Mosca o in qualche villa della Crimea
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perché non era più in grado di lavorare e
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ferita di scimitarra, ricevuta in guerra. L’operaio aspettava
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a prendere il tè in un chioschetto di legno
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allo Zar, ed era in aspettativa dei suoi effetti
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giustizia, che si esalava in suppliche e petizioni, le
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dopo scritte, parevano perdersi in un burrone senza fondo
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aveva le sue radici in un istinto remoto. Nelle
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recuperando nel momento stesso in cui le lavoravo. Incidendo
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Guardava davanti a sé in modi attenuati, esitanti, come
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Sembrava voglioso di lanciarsi in ogni direzione, e si
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al contrario non riusciva in nessuna maniera a farci
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considerandoci le sue garanzie in carne ed ossa. Certe
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o di volpe. Solo in certi punti, accanto a
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Irina adesso stava sempre in casa perché il parto
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Non riuscivo a tenermi in un luogo solo, e
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le donne che scendevano in cucina a prendere qualcosa
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avessero. M’ero insinuato in quella casa con una
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notturna me li ricordo in una rapida successione, come
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scale, scuotendo la testa in modi rassegnati. Solo allora
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bosco si spingevano fino in città. Una luce estenuata
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tra gli alberi, con in cima i nidi di
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isbe sperduto nella pianura. In lontananza si vedevano appena
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spesso mi era accaduto in passato. Qualcosa di infinitamente
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per fermarmi e ancorarmi in un luogo. Tutti i
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mia solitudine. ¶ Mai come in quel momento avevo avvertito
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giorni della mia vita in cui mi sentii felice
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mente, e prendesse forma in me una strana paura
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rotonde e la croce in cima. Ero come nuovo
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suono sottile, che creava in me improvvise lietezze. Perché
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grigie o nere, come in una fotografia. Oppure io
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vivere e per lavorare. In gola avevo la voce
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definitivo. ¶ Avvertivo di trovarmi in un paese immenso. In
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in un paese immenso. In ogni lato si estendevano
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era ragione che restassi in quella città. ¶ Non provavo
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o tentare di rientrare in possesso di quello di
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di un tempo. Dormivo in un alberghetto da miserabili
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come fossi uno scolaro in vacanza. Mi guardavo spesso
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granoturco, incominciava a smarrirsi in un grigio stopposo. Erano
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po’ allungati, come se in lei ci fosse qualche
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Può darsi.» ¶ Ci pensavo in quel momento per la
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conservato diligentemente la moneta in tutte le mie migrazioni
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lavorare tutti i giorni, in un ambiente ristretto, che
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chiaro. Forse era morto in guerra? ¶ «No, no, è
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popolo russo avrebbe preso in mano la propria sorte
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dove si poteva dormire in pace, senza temere irruzioni
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né apprensioni. ¶ Trovai lavoro in un cantiere dove si
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che veniva costruito lontano, in un luogo dove, per
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lo più a distrarsi in un mondo fumoso e
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era sempre assente, come in contatto con qualcosa d
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un poco che stavo in quella casa, per tramiti
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di Kostja. Si trovava in un villaggio della regione
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della regione del Bajkal. «In Siberia, Valeriano… Ma ci
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Valeriano… Ma ci pensate? In Siberia…» mi diceva Irina
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di Irkutsk, ed era in grado di fornire conoscenze
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non lo potevano attraversare in una sola tappa. ¶ Irina
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riguardava la Siberia apriva in me risonanti vestiboli di
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discorsi non pareva rintanato in un posto preciso, ma
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tempo s’era sollevata in me una necessità di
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di finire lei stessa in Siberia. Nutriva la paura
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che l’avrebbe condotta in Siberia senza neppure sapere
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sua zia sembravano riascoltare in continuazione dentro le cavità
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pareva di essere ritornato in possesso di qualcosa di
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Forse per questo persisteva in me l’impressione di
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che cercavo di entrare in un certo discorso, lei
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accettare l’evento unicamente in forza del fatto che
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grandi notti di Ekaterinburg, in cui Irina diventava una
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non sapere più nemmeno in quale direzione si trovasse
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insetti che la scavavano in ogni direzione e la
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come lui, che stavano in paesi vicini e lontani
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lo tennero a lungo in una segreta, gli fecero
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alla fine fu bruciato in piazza, sopra un mucchio
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mi avevano camminato davanti, in giro per il mondo
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volte, sudati, ci mettevamo in ferma come bracchi, e
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egli era sempre tirato in direzioni contrarie. Oppure il
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Mentre io mi smarrivo in strani pensieri, i compagni
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i rubli d’argento in un cofanetto di legno
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la compiacenza di sapersi in una situazione di opulenza
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che tale le pareva in rapporto alla povertà universale
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aveva bisogno di avere in prestito un pud di
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a passare la parola. ¶ In certe cose Ajdym era
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somigliano tra loro. Eppure in lei era sempre viva
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noi, l’avrebbe portata in città, e che avrebbe
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lei e l’avevano in simpatia. ¶ A Eroska chiedeva
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ghiaccio, che il fiume in disgelo trascinava con sé
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si mise a guardare in su, per non perdere
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I viottoli si trasformarono in torrenti di fango, almeno
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lavoro ricominciava. Il rivedere in giro i carri, i
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spirito si gonfiava e in esso qualcosa si sgelava
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si sgelava, si rimetteva in cammino, come dopo una
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perché altrimenti si metteva in moto il meccanismo dell
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ferrovia per trasportarle più in là, in zone dove
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trasportarle più in là, in zone dove non si
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carri da Ulan Ude. In certi giorni ve n
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trasporto dei materiali, mentre in realtà il treno arrivava
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impresa della ferrovia era in certo modo contro la
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tutto nel mondo procedeva in maniera vacillante e provvisoria
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Un ponte provvisorio, insomma, in attesa di quello definitivo
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arrivo dei materiali. ¶ Ma in tal modo le cose
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ferrovia, prima di realizzarsi in modi definitivi, doveva creare
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dentro di esso come in un labirinto. Paradossalmente mi
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forza bisognava bere fino in fondo il calice amaro
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sacrificio, qualunque fatica, ma in nessun modo si doveva
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un vizio di logica in tutto questo? E come
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E come si poteva in pari tempo pensare alla
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dello Zar. Egli stava in cima di un’immensa
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non funzionavano si traducevano in un malanimo diffuso e
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Ma tutto ciò, talvolta, in qualche maniera, superava il
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di coloro che credevano in lui, e stavano dedicando
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ci veniva mai. Anche in forza di questo racconto
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era sempre altrove, impegnato in altre faccende, e non
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conservare la propria fiducia in un palco vuoto, in
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in un palco vuoto, in un’assenza, anche se
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lui. ¶ Eppure, sotto sotto, in alcuni continuava a sussistere
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lineamenti di un tempo. ¶ In Marco essi non erano
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La figura dell’Imperatore in lui era sempre la
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rinunciare al ritorno, restare in Russia per sempre, e
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al popolo. Come sempre, in Russia, esse avevano troppa
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cosa nascondevano, e avvertivo in esse il secolare desiderio
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desiderio di giustizia saliva in esso dall’istinto, e
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uomo che era stato in casa di Anataj, e
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Silvestro se ne uscivano in una risata rauca e
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ubriaco, ed era venuta in casa della sua giovane
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ripresi dopo due giorni, in un boschetto cresciuto chissà
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guardata un bel poco in cagnesco con l’altra
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ripreso la propria strada, in direzione opposta, con i
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la bevanda fu pronta in un attimo. Mise sulla
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e che aveva perduto in modi strani e dolorosi
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Stemmo per qualche tempo in allegria, finché cominciarono a
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tacito accordo, perché eravamo in esilio. Giocammo un po
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e vagassi alla cieca in pianure piene di neve
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andare a chiamarlo, ma in quella il vecchio rientrò
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e l’avessero dimenticato in un angolo trascurato dal
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Vi prego» disse sottovoce, in friulano, e tutti lo
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posto. ¶ Marco era rosso in viso, sudava, ma Ajdym
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e uscimmo dall’isba in fila indiana, con la
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sentito. Era ancora rosso in viso, e pareva che
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eravamo spessissimo da Ajdym. ¶ In quei giorni Ajdym stessa
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inclinazione per l’agricoltura, in quel tempo l’aveva
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che l’aveva trasformata in modi uniformi in un
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trasformata in modi uniformi in un luogo adatto solo
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alla luce della luna, in preda a una disperazione
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piccoli ventri, a cadere in lunghi sonni e sbalordimenti
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i pozzi della steppa. ¶ In ognuno il respiro era
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inedia con un boccone in gola, che non aveva
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flagello non era arrivato in tutta la sua intensità
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nonno e sua nonna. In lui si erano concentrate
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come fosse sempre esistita. In certo modo Anataj lo
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storia con Baltim, e in tutto ciò che faceva
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unico amato. Sentì nascere in sé una sorta di
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necessità. Forse ogni cosa in realtà era scritta, doveva
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capriccioso della propria libertà, in realtà non avevano fatto
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fucile. Colpiva uno scoiattolo in volo tra un albero
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Si diffuse di villaggio in villaggio, fino a Ulan
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Ude e anche oltre, in tutta la Transbajkalia, fino
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lontano perché era vestito in modi diversi, e persino
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quando gli uomini erano in vena di confidenze, e
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perché, anche quando eravamo in molti in casa sua
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quando eravamo in molti in casa sua, era verso
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sangue, nella parte più in ombra del suo spirito
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mi faceva ricadere curiosamente in una condizione infantile, e
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accadeva perché ero giunto in un luogo dove l
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che vanno a riprodursi in un punto preciso dell
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senza fallo, e avesse in se stessa, nel proprio
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che andava molto più in là della volontà dello
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era venuto a confluire in quello della ferrovia, e
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quello della ferrovia, e in certo modo faceva tutt
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anni sarebbe ancora continuato, in una terra straniera e
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a costruire una ferrovia in terra straniera, poteva essere
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di cui io andavo in cerca era la Siberia
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in una serena disperazione, in un angolo trascurato dell
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colori delle cose suscitava in lui un’emozione nuvolosa
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sbrigliare i suoi sogni in quella direzione. Sapeva che
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stesso ogni tanto andava in cortile e ne sgranava
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passava una corrente silenziosa, in un verso e nell
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nuovo mettessi il piede in quella zona scivolosa e
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potuto trasformarmi di nuovo in un essere svanito, spaventato
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Nebbiosamente sentivo che era in fondo anche una questione
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e che dipendeva almeno in parte da me di
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che cantava e ballava in tutti i teatri d
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la vide. Si arrossò in viso, si passò la
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più presto. Era tempo… ¶ In attesa della primavera facevamo
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e lo trovammo sepolto in una strana inerzia. Pareva
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taiga si fosse manifestata in lui con la cancellazione
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chissà quanto tempo. Era in atteggiamento fiero e solenne
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averla scampata bella. ¶ Rimettemmo in sesto la stalla e
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un effetto del disgelo. In primavera gli strati soprani
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ferrovia perché, mentre lavoravamo in casa e trafficavamo con
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questo e con quello, in realtà erano i cantieri
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potesse svolgersi soltanto laggiù, in mezzo alla taiga e