Luigi Alamanni, Tragedia di Antigone, 1527

lui viva fatta chiudere in un sepolcro, la qual

nostri amici, poscia ch'in quel punto ¶ Porgendo l

gran campo nimico ¶ Fu in quella notte, non ho

l'altro fratel, ma in terra nudo ¶ L'un

vuol lasciar di fera in guisa. ¶ È nel grembo

Ma 'l miser Polinice in terra giace ¶ Nudo, abietto

nimico ¶ Al popol fatto, in sì misera morte ¶ Pien

figlio, ¶ Figlio e marito, in duro laccio avvolta ¶ Pur

noi sole alla fortuna in preda, ¶ Senza conforto alcun

più non potrò, starommi in posa. ¶ Ismene ¶ Non si

fratel morto, e lascia in pace omai ¶ Il mio

nostri, ¶ Poco sei saggia in sì dubbiosa impresa. ¶ Coro

cinto parea, tal polve in alto ¶ L'esercito movea

Né pur ben ferma in lor si sentia pietra

con dritt'occhio risguardando in terra ¶ Giove benigno e

ohimè, di vita fuora; ¶ In un colpo, in un

fuora; ¶ In un colpo, in un'ora, ¶ Morte vi

qui tutti insieme ¶ Venissimo in quest'ora a lui

ho fatti chiamar soli in disparte ¶ Da tutti gli

poi che doppia morte in un sol giorno ¶ Ambe

Ambe questi n'oppresse, in ambe sendo ¶ La man

perché mal si puote in uomo alcuno ¶ Scerner dentro

Or non andar più in là; ma se d

fussi ¶ A camminar veloce) in tal maniera ¶ La via

L'ha sotterra riposto in poca fossa. ¶ Creonte ¶ Or

altra, tal che fummo in forse ¶ Di cominciar tra

di colpa uguale ¶ Venne in sospetto, e nessun certo

questo le cittadi ¶ Rovina in tutto, e questo scaccia

vi giuro che s'in breve ¶ Ritrovando quel ch

sarà mai più ch'in queste parti ¶ Venir mi

Fatiche porge, e crudelmente in prima ¶ Con l'aratro

E così d'anno in anno avaro viene ¶ A

e ragne, ¶ Sì ch'in boschi o campagne ¶ Non

impara: ¶ Qual luce è in ciel più cara, ¶ Qual

al secol d'oro. ¶ In somma il tutto vede

lo lassa alla Fortuna in gioco; ¶ Ma chi prezzando

prezzando poco ¶ Il bene, in cure vil gli anni

ogni sospetto omai purgato in tutto. ¶ Creonte ¶ Or come

un certo sasso ¶ Fuggendo in parte ove non porte

alcuna ¶ E non turbata in volto a noi s

fu, ma poi condurre in doglia ¶ I cari signor

ond'io, senza sepolcro in terra ¶ Sprezzato avessi, a

Coro ¶ Ben si mostra in costei l'alta durezza

Costei le leggi trapassando in prima, ¶ Cominciò farne ingiuria

se stessa fuor sembrava in vista: ¶ In mille modi

fuor sembrava in vista: ¶ In mille modi e più

Ma come che felice in molte parti ¶ Sembri il

parti ¶ Sembri il tiranno, in ciò beato appare, ¶ Che

Ismene ¶ Deh fammi degna in sì misera sorte ¶ D

amici ¶ Che pur sono in parole amici altrui. ¶ Ismene

che mi fia dolce in vita ? ¶ Antigone ¶ Dimandane il

dirti. ¶ Ismene ¶ Deh dimmi, in che potrei giovarti ancora

potrei giovarti ancora ? ¶ Antigone ¶ In salvar te, perché 'l

s'è spento anco in te, ch'esser vorresti

se stesso deve ¶ Ch'in chiara e dolce età

Non sol sé posto in doglia, ¶ Ma i cari

duole e piange, ¶ Ch'in quella parte e 'n

colpa ria ¶ Versar solo in Edippo acerba pena, ¶ Se

che l'infinita ¶ Possanza in alto afferma ¶ Nulla forza

cielo ¶ Cui destinato ha in terra ¶ Morte, o perpetua

che 'l sepolcro oscuro ¶ In questa età non chiuda

di dolcezza ignuda, ¶ Pensa in femminil core ¶ Quanto possa

nell'inferno scenda, ¶ Ch'in tutta la città trovato

il mondo ingombra ¶ Ch'in vil dispregio aver gli

i regni, e questo in fondo ¶ Manda le case

case, e questo solo in guerra ¶ Porge a' nimici

a' nimici la vittoria in mano, ¶ Ma del principe

Io vo sempre spiando in ogni parte ¶ Quel ch

sì duro il core ¶ In una opinion, pensando seco

età nel mondo avvezzo ¶ In sì giovine scuola apprender

già costei tua sposa in vita. ¶ Emone ¶ Se così

e ti giuro ch'in sì sconci detti ¶ Non

Chi non ha colpa in ciò non porti pena

Creonte ¶ Io vo' menarla in solitaria parte, ¶ E serrerolla

solitaria parte, ¶ E serrerolla in un sepolcro viva, ¶ Dandole

già basti a ritenerla in vita: ¶ Ivi il fero

affanno; ¶ Percuote d'anno in anno ¶ Al fresco tempo

augelletti il tuo strale; ¶ In terra ogni animale ¶ La

stolto è bene ¶ Chi in te ripon sua spene

nozze omai, ¶ Ma prendo in nuovo sposo ¶ L'inferno

a cui sarò congiunta in breve. ¶ Coro ¶ Tu gloriosa

Di Niobe infelice ¶ Là in mezza Frigia sovr'un

or sei tale, ¶ Ma in cotal guisa forse ¶ Sostien

padre, ¶ Dal qual cominciò in prima ¶ Sopra 'l nostro

figlio! ¶ O scelerato letto in ch'io già nacqui

Quand'io ti vidi in terra ¶ Or, lassa, è

Ohimè, del duro stato in ch'io mi truovo

far le pietre ¶ Struggersi in pianto, alcun non veggio

dissi, ¶ Poi la chiudete in quella tomba oscura ¶ Con

Pur partendo mi pasco in questa spene, ¶ Ch'amica

chieder soccorso, poi ch'in cambio ¶ Dell'usata pietà

davanti. ¶ Coro ¶ Ancor vivono in lei gli spirti interi

o mia città, rimanti in pace, ¶ O santi Dei

ora ¶ Feron la mente in noi, che saria queta

di pace amici, ¶ Vive in affanni e 'n guerra

bramoso e 'ntento ¶ Cerca in mille perigli, in mille

Cerca in mille perigli, in mille affanni; ¶ Non pioggia

ch'ei tanto apprezza, ¶ In odio allora avria quant

spene, ¶ Sol quel ch'in noi natura ¶ Richiede avendo

o santo ¶ Quel ch'in sì torbo mar tal

per ciò sei venuto in questo impero. ¶ Creonte ¶ Sempre

mio servo, ¶ Mio duce in questo ov'io son

folle, ma non stolto in tutto ¶ Si dee quel

un de' tuoi figli, in cambio ¶ Di quei due

che ne' medesmi affanni ¶ In cui pon' molti, te

T'avrò parlato, perch'in tempo breve ¶ Di pianti

al nostro albergo, ¶ Perch'in se stesso pur (restando

mondo ¶ Sol si governa in questa e 'n quella

sotto la luna ¶ Or in cima or in fondo

Or in cima or in fondo ¶ Sì com'è

orrende nido! ¶ Quante ch'in ogni lido ¶ Sparser vincendo

ogni lido ¶ Sparser vincendo in arme il pregio e

Del mondo, e lassi in vita ¶ I vecchierelli infermi

Or d'ogni cosa in un momento è privo

e Plutone ¶ Pregando ch'in ver noi posasser l

sdegni, ¶ Chiamandolo e piangendo in ver lui corse: ¶ O

il destro braccio ¶ Fermando in terra, appena alzò la

la città di pianto ¶ In casa se n'andrà

quel che si disfoga in pianti e 'n voci

afflitta per soverchio affanno ¶ In sé disfoga il chiuso

vostro ¶ Ch'ha posto in morte il figlio, ¶ Se

il figlio, ¶ Se stesso in doglia eterna: ¶ Ahi credenze

da morte acerba ¶ Spento in su 'l bel fiorir

Un ch'era morto in prima! ¶ Che di' tu

oh miser figlio! ¶ Servo ¶ In guisa d'ostia intorno

l'ira sua volgesse in voi, ¶ Come in sola

volgesse in voi, ¶ Come in sola cagion ch'uccise

involto ¶ Infra tante miserie, in tanti affanni, ¶ Viver non

Or menatemi lunge, lunge in parte ¶ Là dov'occhio

oscura, e ne conduca in porto, ¶ E rechi al

Creonte ¶ Menate questo stolto in altra parte, ¶ Il qual

te donna mia cara; in ogni loco ¶ Ho morte

pena maggior mi serba in vita: ¶ Ma che, lasso

il signor nostro) ¶ Fanno in vecchiezza altrui per pruova