parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppe Marotta, L'oro di Napoli, 1947

concordanze di «in»

nautoretestoannoconcordanza
1
1947
eccomi qua» replicai sorridendo in qualche modo: e ancora
2
1947
sera discende col paracadute in fiamme sulla piazzetta Giganti
3
1947
senso ha questo vivere in concubinaggio con la vita
4
1947
apparizione del protagonista scuro in volto, vagamente criminoso e
5
1947
esclusione di colpi, durissimi, in cui i patrocinati Carluccio
6
1947
agli occhi della ragazza, in uno stato quasi liquido
7
1947
beveva Carluccio o Michele in un bicchiere, ad occhi
8
1947
stava dicendo la terza in sostegno di un maturo
9
1947
del Purgatorio! Voi siete in questo stato da almeno
10
1947
vero, si dovette sposare in fretta la ragazza all
11
1947
finestra, fino al momento in cui — e sarà tarda
12
1947
lo raggiunga. Si ghermiscono, in un silenzio di vetro
13
1947
arguti santi locali convalideranno in chiesa il fatto compiuto
14
1947
mattina si trovavano lacrime in un fazzoletto e l
15
1947
che prima di risolversi in colpe i mali di
16
1947
una corda la suddivide in due locali, una grondaia
17
1947
suoi custodi intervennero sempre in tempo per salvarlo, determinando
18
1947
poi di colpo balzava in piedi, utilizzando frazioni di
19
1947
Vincenzo Miletto, fu impareggiabile in questo. Come era stato
20
1947
Vincenzo, che invece sanguinava in più parti, se ne
21
1947
contenuto con una voracità in ogni caso anormale, stoica
22
1947
epoca, fino al giorno in cui il vedovo poté
23
1947
un morto; i parenti in lacrime li fanno entrare
24
1947
già pensano al momento in cui restituiranno la visita
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1947
e con la morte; in nessun paese del mondo
26
1947
una rarità, per solennizzare in qualche modo il più
27
1947
che sollecitano i passanti, in nome dei morti, a
28
1947
a introdurre qualche spicciolo in certi loro bizzarri e
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1947
non va poi speso in candele e fiori per
30
1947
per i defunti, bensì in melagrane e dolci per
31
1947
fosse nato e cresciuto in un’altra città s
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1947
come la pece; immobile in prima fila, mentre la
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1947
Tutto era così naturale, in quei volti e in
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1947
in quei volti e in quegli animi e in
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1947
in quegli animi e in quelle parole come nelle
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1947
capriccioso e zelante, trasforma in fulgide mitre certe crepe
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1947
che spesso mi ritorna in mente quando vedo individui
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1947
metodo e senza distinzione; in una parola: senza stile
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1947
altri biglietti venivano acquistati, in blocco, per pochi decimi
40
1947
uno spettatore pagante. ¶ Riassumendo in sé le caratteristiche di
41
1947
tutta l’anima che in paradiso si goda come
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1947
piovra descritta da Hugo in uno dei suoi fragorosi
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1947
di cuocerlo effettivamente, né in tutto né in parte
44
1947
né in tutto né in parte: egli vi dava
45
1947
sabbie sommerse, le vele in deliquio sulla linea dell
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1947
energumeno si fece largo in tal modo fino al
47
1947
Con vostro comodo. Resto in attesa» disse il suo
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1947
di don Gennarino, come in quella del suo antagonista
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1947
idea di un angelo in castigo. Quel colore di
50
1947
occhi grandi e limpidi in cui si ripete il
51
1947
cui parla Ferdinando Russo in un poemetto, l’angelo
52
1947
il dolore delle Fontanelle. In due anni don Salvatore
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1947
a chiunque, ma esattamente, in uno scontro regolare. Chi
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1947
Luigi seppe spesso mandargli in cella sigarette e arance
55
1947
tanto vi dovevo, e in fede mi dico... una
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1947
che percorre la litoranea in carrozza non vede i
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1947
Napoli è perduta. ¶ Personaggi in busta chiusa ¶ Un mio
58
1947
semplicemente triturato e versato in una busta, sulla quale
59
1947
Discesa Sanità. Da conservarsi in luogo asciutto, lontano dalle
60
1947
schiaffo. Disse: ¶ «Non sono in collera con te. Anzi
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1947
di non aver potuto, in deroga, alla sua legge
62
1947
scontroso verso il giorno in cui si spezza un
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1947
a trasferirsi col padre in un “basso” di via
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1947
odore di campagna; fu in questo ricordo di argini
65
1947
Cammarano; e si sentiva in ginocchio su sterpi e
66
1947
capo, come un plantigrado, in modo irritante e buffo
67
1947
Il dibattito si protraeva in forme strane. Una notte
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1947
Martiri, Giraci si adagiò in una carrozzella e per
69
1947
la sua splendida mamma in quelle tristi giornate si
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1947
regale sbadiglio. ¶ Tutto qui? In verità rimane a Giraci
71
1947
capo, come un plantigrado, in modo irritante e buffo
72
1947
modo irritante e buffo. ¶ In questa radura è stato
73
1947
addossarono con le mani in mano, per non cadere
74
1947
scuola, inviatomi come sapete in busta chiusa, e che
75
1947
gentiluomo napoletano. Egli era in quell’epoca un lindo
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1947
riconoscere la propria firma in quella imitata senza grazia
77
1947
al figlio che sperava in un estremo tentativo di
78
1947
solida porta: chiusa, culminando in atrocissime e plateali ingiurie
79
1947
se la fece condurre in meno di un mese
80
1947
senza rendersi conto che in fatto di danaro una
81
1947
infaticabile disdetta gli sedeva in grembo, non lo abbandonava
82
1947
Anzi non gli parlò in nessun modo, poiché il
83
1947
dita, quando non balzava in piedi per misurare a
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1947
anche accennato al momento in cui, svegliatosi di soprassalto
85
1947
Prospero si era messo in regola con la legge
86
1947
piedi la strada percorsa in carrozza, sgusciava nel palazzo
87
1947
portinaio. Seduti sul pavimento, in un riquadro di sole
88
1947
Sparanise contro l’equivalente in liquido secondo perizia». ¶ «Forza
89
1947
andarsene; più spesso, impersonando in lui tutte le contrarietà
90
1947
lo copriva di insulti. In tal caso il bambino
91
1947
addio. Piazzette simili esistono, in quel groviglio di alti
92
1947
cavezze nei tempi vicereali in cui lo stanzone era
93
1947
don Ersilio, venivano issati in casa per dormirvi. ¶ Legnoso
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1947
chi sputa al cielo, in faccia gli torna». Don
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1947
trionfante e si arricchirono in pochi giorni. ¶ Rividi il
96
1947
allineati ed esatti, divisi in ottave, tasti neri, e
97
1947
un coperchio di pentola in ciascuna mano. Sempre esprimendo
98
1947
gente il marciapiede, e in prima fila stavano i
99
1947
anni don Saverio viveva in soggezione. Si erano conosciuti
100
1947
annessione. ¶ Del resto, anche in servitù adolescenza e giovinezza
101
1947
dolore. Don Carmine dette in moglie all’amico una
102
1947
di investire il denaro in un negozio di vendita
103
1947
che accadde la sera in cui gli parve di
104
1947
gli telefonava la mattina in bottega per sapere che
105
1947
di eseguire difficili salti in suo onore. Quando era
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1947
suo onore. Quando era in vena, don Carmine li
107
1947
sfaccendava imperscrutabile. Che rimaneva in lei dell’amore che
108
1947
della signora Javarone; poi in attesa del pranzo parlavano
109
1947
cuore se ne andava in trucioli. Una domenica che
110
1947
soltanto chiedere un parere in farmacia, ma un medico
111
1947
un coperchio di pentola in ciascuna mano. Forse è
112
1947
che è successo oggi, in questa domenica di Dio
113
1947
giornali. ¶ Don Carmine ritrovò in pochi giorni la salute
114
1947
il piacere della sopraffazione. In questo massiccio individuo covava
115
1947
dello spettacolo. Per ricomparire in via Foria scelse una
116
1947
disse don Saverio, balzando in piedi, e tutti lo
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1947
cose possono essere scritte in questo momento negli occhi
118
1947
c’è ormai dignità in casa Petrillo; e se
119
1947
don Alfonso Corrado Mazzullo in via Conte di Mola
120
1947
e dice: «Quale onore... In che posso servirvi? Dunque
121
1947
la pioggia la trasforma in un torrente, allegre trecce
122
1947
precipizio vi si getta in certe ore il sole
123
1947
le più impercettibili dissonanze in una cuffia di radiotelegrafista
124
1947
l’apparato respiratorio è in perfetta regola, sembra nuovo
125
1947
d’aria che ha in bocca egli lo rintraccia
126
1947
e sfortunato. Si regolò in tal modo perché odiava
127
1947
il mio ultimo lavoretto in palissandro?» ¶ Il Mazzullo ora
128
1947
tutto sommato, un patibolo in miniatura. Sul palchetto, non
129
1947
al pronto soccorso; ma in generale gli specchietti vinsero
130
1947
del vecchio Mazzullo che in questo momento si contraggono
131
1947
io voglio confessarmi. Siete in obbligo categorico. Ferma, ferma
132
1947
risorto, Gesù salvatemi: sono in diritto e qui mi
133
1947
ecco gli stessi palazzi in bilico ed ecco gli
134
1947
oggi per domani sono in regola con qualsiasi legge
135
1947
io con l’alito in quella direzione. Sul serio
136
1947
Chi ha lingua va in Sardegna. Al Mazzullo basta
137
1947
folla dei “Quartieri”. Noi, in via Conte di Mola
138
1947
la terribile malattia che in dieci anni ne avrebbe
139
1947
indagine. Ma un tumore in don Alfonso Corrado è
140
1947
la gente mi guardasse in faccia e mi parlasse
141
1947
e viene a tuffarsi in mare. Il sistema rende
142
1947
sapeva niente, di te? In altri termini era successo
143
1947
agito come sempre fecero in seguito; che la sua
144
1947
che la sua grazia, in un attimo, aveva vinto
145
1947
Ovo con una curva in cui il mare si
146
1947
del primo pomeriggio. Qui, in agosto, l’aria odora
147
1947
Elena imparai ad andare in bicicletta; perché mai il
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1947
peperoni, non lo scorgo in questa cartolina? Nel settembre
149
1947
via Partenope; perciò sono in primo piano le toppe
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1947
trasformatosi, per dispiaceri intimi, in uomo della riviera. Accettava
151
1947
riviera. Accettava qualche soldo in cambio della sua storia
152
1947
soltanto a barattarle, ma in pura perdita, ma sempre
153
1947
mio terreno a Casoria in grazia di Dio. Nel
154
1947
gli misi i libri in mano e forse ne
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1947
non trovò il tifo, in una vongola. ¶ Napoli, i
156
1947
si dondolano i canotti in cui Luigi De Manes
157
1947
aspettavano che io fossi in grado di bere; una
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1947
riflessi del mare come in questa cartolina; per qualche
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1947
della Sanità sembrano alzarsi in punta di piedi per
160
1947
volta ce ne andammo in barca fra Coroglio e
161
1947
più abile di me in queste cose, potevo solo
162
1947
spinta che lo gettasse in acqua e così feci
163
1947
Manes, raggranellavamo una lira in venti e ce la
164
1947
o bizzarre, come quella in cui le donne domandavano
165
1947
tornese?», o come quella in cui lo sposo implora
166
1947
immutabile città, dalle scogliere in cammino verso Posillipo agli
167
1947
ne vuole, prima che in una canzonetta lo sposo
168
1947
tornato più devoto – conducimi in chiesa per un voto
169
1947
me». Canzonette, e nuvole in marzo, esistono a Napoli
170
1947
o nelle chitarre ma in una grossa e bruciante
171
1947
si allontana dalla casa in cui sono entrati i
172
1947
un cucchiaio d’acqua in una tazza, vi intinse
173
1947
teatro; sono due mondi in conflitto; basta è un
174
1947
addormentato fra due amici in una carrozzella che all
175
1947
vivere di morire anche in Groenlandia? ¶ A proposito, io
176
1947
e gocce di pioggia, in questa stagione, fanno a
177
1947
del suo “basso”. Aveva in braccio un grosso fornello
178
1947
generoso busto pareva reggersi in bilico, mentre l’ampiezza
179
1947
Molte cose possono accadere in otto giorni, non esclusa
180
1947
pagati alla consegna risultino in grado di contenere un
181
1947
i baffi degli artigiani in attesa di ricevere “pizze
182
1947
alla quale ho accennato in principio. Si era conclusa
183
1947
coniugi Pugliese stavano riportando in casa fornello e tavolini
184
1947
caso. «Ah Rosario, sarà in qualche pizza.» ¶ Le «pizze
185
1947
Per qualche minuto giacque in una sedia, compassionato da
186
1947
apoplessia; d’improvviso balzò in piedi, afferrò con una
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1947
un fastoso “basso” menzionato in tutte le lettere anonime
188
1947
per nessuna “pizza”. ¶ «Siete in errore. Ne ho prese
189
1947
Guarino se ne avvantaggia: in questo momento egli potrebbe
190
1947
era accesa una torcia in don Saverio; egli si
191
1947
Vittoria, sventolò le braccia in direzione dell’uomo che
192
1947
rivolgervi!». ¶ Don Saverio rientrò in casa senza elargire ai
193
1947
ci sfiorino è simultanea in noi; un odore di
194
1947
nella stanza. ¶ Ci parlerà in dialetto ¶ Quando mia madre
195
1947
troverete il mio corpo in un cimitero, accidenti se
196
1947
si aprissero, assenti o in preghiera nelle loro celle
197
1947
d’allora, noi giocavamo in sagrestia e nel coro
198
1947
che avendo una bambina in braccio non si sentiva
199
1947
che lo avevo ancora in tasca e parlai a
200
1947
forse va a gettarsi in mare. Se invece i
201
1947
quel lontano peccato rafforza in me l’amore per
202
1947
cera come un alveare, in quel casto odore ci
203
1947
fiato; vi fu trambusto in chiesa per il Te
204
1947
amava e ci capiva. In certi pomeriggi d’estate
205
1947
sono sicuro. Ci parlerà in dialetto. ¶ Il primo amore
206
1947
dolore), io per andare in casa mia, nel 1919, entravo
207
1947
casa mia, nel 1919, entravo in un palazzo di Materdei
208
1947
vetri e mi trovavo in una radura, questo è
209
1947
una passerella che finiva in un giardino; superàtili, mi
210
1947
giardino; superàtili, mi inoltravo in un sottopassaggio ai lati
211
1947
sulla punta delle dita, in mente e nel sangue
212
1947
uscio dello stanzone terreno in cui abitava con i
213
1947
ringhiera le si posava in grembo, ferro e ruggine
214
1947
carezza per lei. ¶ Fu in un tardo pomeriggio estivo
215
1947
estivo; giornate simili stanno in noi senza mai consumarsi
216
1947
è come l’anguria, in giugno, un frutto violato
217
1947
alzati, Carmela, siamo soli in fondo al mare; alzati
218
1947
urtarono e, quando entrammo in casa, o il suo
219
1947
vetro non mancavano davvero in quella stanza! ¶ Sono magari
220
1947
nascondemmo, scendendo qualche scalino, in una di quelle bocche
221
1947
se penso che proprio in quel grembo di muro
222
1947
ci scorse. Lo seguimmo in casa B., fin dove
223
1947
balcone della mia cucina; in due mesi maritò Carmela
224
1947
berretto. Vidi partire Carmela in carrozza di gala e
225
1947
vista e terribile signora, in quel tempo. Ci osservò
226
1947
e pittoresca. Era commesso in un vecchio negozio della
227
1947
un polveroso individuo, apparentemente in letargo, o almeno che
228
1947
provinciale. Allora egli balzava in piedi; sorrideva, ammiccava, salutava
229
1947
ammiccava, salutava, si trasformava in un rostro vellutato, in
230
1947
in un rostro vellutato, in un morbido uncino, in
231
1947
in un morbido uncino, in tutto ciò che di
232
1947
trasferire l’impacciato forestiero in uno dei penzolanti vestiti
233
1947
ringhiera di balconcino percorsa in ogni senso da approssimative
234
1947
Il Roseto. Ma era in corso di stampa il
235
1947
fossi riuscito a inserire in un sonetto quattro rime
236
1947
stringendosi al tipografo come in un quadro di Tranquillo
237
1947
redazionali, a tarda sera in Galleria. Mia madre mi
238
1947
Ubaldo G. M. manovrava, in quelle baruffe, un suo
239
1947
privarsi della mia collaborazione in ogni sede. ¶ Oppure fu
240
1947
all’anno, ma sempre in un bel mese, mi
241
1947
sapeva come parlarmene. ¶ Abitavamo in via Purità a Materdei
242
1947
davano sul vico Neve. In che senso, neve? Era
243
1947
albicocca. Perché vico Neve? In un attimo quel nerissimo
244
1947
solo con mia madre, in quel tempo, essendosi sposate
245
1947
grande letto d’ottone in cui ero nato, di
246
1947
punto appartenevo agli strozzini. In quel periodo essi erano
247
1947
della Compagnia del Gas in via Chiaia, ce li
248
1947
trovavamo improvvisamente addosso; avevano in una mano il libretto
249
1947
che servono le cambiali?». In meno di un anno
250
1947
era così, mia madre, in un attimo le lacrime
251
1947
stato il mio padrigno. In poche settimane dissipai le
252
1947
salami di pasta larga, in cui se li espongono
253
1947
Dopo aver frugato dovunque in cerca di qualche miracoloso
254
1947
sorbito, condendolo col sale in un piatto, il poco
255
1947
il poco olio trovato in una bottiglia; erano finite
256
1947
da Montecarlo, da Montecarlo in piccole banconote francesi. Cara
257
1947
dissepolta per essere messa in un loculo. Non volli
258
1947
che specificava l’ora in cui l’avrebbero riesumata
259
1947
sembravamo sventurati mentre eravamo in realtà completi e felici
260
1947
su quel cranio bianco in cui erano cominciati e
261
1947
posso crederci. Ormai, trasformatesi in rimpianto perfino le speranze
262
1947
otto cercano la casa in cui abitano da poche
263
1947
onda così e così in mezzo al mare?» perché
264
1947
diventare; fummo indecifrabilmente avvertiti, in una lingua straniera, che
265
1947
amano veramente, i fratelli, in una famiglia oppressa dalla
266
1947
chi non mangiasse rancore, in questa casa, resterebbe digiuno
267
1947
tanto bene! ¶ Si cresce in un momento, se è
268
1947
appena alzata glieli avvolgeva in uno scialle che subito
269
1947
di mia sorella come in uno specchietto; sull’opposto
270
1947
guardava troppo Maria, feci in casa e fuori scenate
271
1947
e Maria; il tempo in cui essa mi aveva
272
1947
e partì. ¶ Da allora, in più di vent’anni
273
1947
è tutto. Lei risiede in una città dove io
274
1947
non mie che stringerai in punto di morte, le
275
1947
ci riportò a casa in un istante? Ti ricordi
276
1947
e olio si determina, in una casa meridionale, quando
277
1947
pane raffermo nei cassetti in cucina, ci sono sempre
278
1947
e caldo d’inverno; in casa mia optavamo generalmente
279
1947
infine, e si mangia. In casa mia vigeva l
280
1947
stendere la tovaglia: consideravamo in lutto la tavola, più
281
1947
libica; ma le ore in cui la ruota della
282
1947
novene a cui partecipò in mezzo secolo mia nonna
283
1947
contenta quando mi prendeva in braccio per insegnarmi i
284
1947
i santi, mi baciava in fronte se alla domanda
285
1947
il fondo del piatto, in modo che si fermassero
286
1947
i miei ricatti. Io in quel tempo ero proprio
287
1947
per te una poesiola in cui nonna rimava con
288
1947
e malinconico sapore riaffluisce in noi e veramente ci
289
1947
Marotta aveva voluto sposare in seconde nozze una sartina
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lui; inoltre, nell’epoca in cui gli arridevano salute
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sfuggirle e mi rifugiavo in terrazza. ¶ Sui muretti crescevano
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nel paese di Sandokan. ¶ In casa, mia madre riempiva
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dei medicinali che respirai in quei mesi, se non
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tua disperata vigilia. Senonché, in attesa che i parenti
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paterna. Quirino fu ospite in casa mia per tutto
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Ma non si sentivano in grado di obbligarsi a
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loro. Nessuno poteva assumersi, in circostanze così dolorose e
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lacrime che lo teneva in vita, ma soltanto un
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mia madre, scioglietele. Cantava in un cortiletto, stirando biancheria
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imprevedibile gesto fosse latente, in lui, fin dalla sera
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lui, fin dalla sera in cui mio padre si
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padre si assopì finalmente in pace, mentre mia madre
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di nero, rivoltandoli interminabilmente in un pentolone, i nostri
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a riprendermela. ¶ La casa in cui ci trasferimmo era
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una porta-finestra dava in una esigua striscia di
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un po’ che serviva in quella casa, mia madre
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un campanile, nel giorno in cui la giovane vedova
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femmine, viene chiesta ufficialmente in moglie da un grosso
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che mi ero trasformato in uno qualsiasi degli oggetti
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ad aspettare mia madre in Via dei Mille, presso
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serviva il caffè, entrò in una folata di pioggia
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forme come le mamme in realtà non sono che
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che le si tarlassero in bocca. Se una vedova
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parole ti si tarlavano in bocca. ¶ «I miei tre
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il cugino prete. «Avranno in lui un secondo padre
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Mia madre si sedette in mezzo a noi, ed
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quella mattina lo scialle in cui lo vedevamo avvolto
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l’avvocato Marotta morisse in pace; essi non tornarono
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La casa del conte, in Via dei Mille, era
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mia madre, nella stanza in cui essa lavorava; ogni
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per andarmelo a leggere in un remoto ripostiglio, tendevo
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giorni, o dei momenti, in cui le posizioni sembravano
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di M. poteva avere, in quell’epoca, trent’anni
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il caffè situò bene in vista una cartolina raffigurante
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il vassoio all’ecclesiastico in attesa della tazzina o
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della tazzina o ritirarsi in fretta, deliziò il conte
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da stiro e oscurarsi in volto. Corsi ad aprire
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sulla soglia. ¶ Io ricordai, in quel momento, i quattro
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a sognare il matrimonio, in quel tempo: ma più
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Mia madre ne rinvenne in gran numero nei miei
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corridoio, fino alla camera in cui il conte a
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il cameriere pontificio che in abito di gala illuminavano
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studi, che pertanto cessarono in quello stesso anno. C
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è di lui, ora? In qualche corridoio ultraterreno, per
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donativi a Dio ma in considerazione del fatto che
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diciotto anni; il tempo in cui ero operaio del
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quanto, forse, si troverà in questo libro. ¶ Nella vita
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durare poco o molto) in cui la sua materia
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gole d’uccelli. È in quest’acqua lieta, non
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quest’acqua lieta, non in quella imbronciata, che bisogna
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taralli” si mangiano appunto in canotto, abbandonando i remi
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cui forse si abusa in queste pagine. Ma siamo
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ramo smosso si ricompone in fretta, più che mai
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Porta Venezia e piansi in Corso Sempione; ma quando
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rimase appoggiata al banco in cui sedevo, con la
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marmisti, che espongono lapidi in bianco, pronte ad accogliere
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lo stesso trapassato, desunto in tre dimensioni da fotografie
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per lei, coi fiori in mano. D’inverno bisogna
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sera giocava a bocce in un’osteria di Porta
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non esistono che apparentemente, in superficie, il cimitero di
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bisogna andare. Mi dirigo in fretta verso l’uscita
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secchio. Sul tram semivuoto, in attesa della partenza, l
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Napoli ¶ Nel maggio del 1943, in una sua lettera da
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era ridotto a vivere in un “basso” a Mergellina
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di notte trova ospitalità in casa di un suo
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una dentiera, non potendo in mancanza fumare la pipa
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debolmente; e del resto in quell’epoca, a vent
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cattivo spumante nei conviti in cui dissipava un patrimonio
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il poeta «una carta in mano a un avvocato
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stupefatto popolino il vicolo in cui era stato un
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gli ufficiali giudiziari: e in realtà era stato sul
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il catino di legno in cui ammiccavano come cento
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acuti; era un duetto in un a solo, che
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vetro sulle statuette sacre, in tutte le case vicine
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il bambino si svegliò in cielo. ¶ «Non era neppure
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Per impedirgli di dare in escandescenze, i medici dovettero
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rasserenato don Ignazio era in questo imbattibile. Accompagnava saltellando
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che lo fece, come in un terribile alterco; ma
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a sonare la chitarra. In primavera, il muro a
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di rado si imbattevano in un loquace conoscente che
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s’intende. Il sottoscala in cui don Ignazio dormiva
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che prodigiosamente si diffondono in tutta Napoli e che
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all’estero. Ricompare improvvisamente in una lettera di mia
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sua disgrazia. Figuriamoci. Tu in un’ora qualsiasi dello
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lascino o no, e in attesa che ti assegnino
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che scavalcavano le colline, in tutti i pericoli che
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napoletani intingeranno le dita in questa cara acqua benigna
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ritorna puntualmente ogni anno; in questa giornata, dovunque io
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ceri e di ghirlande: in casa apro le finestre
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perché non abbiamo morti in comune; le portai in
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in comune; le portai in dote questo defunto avvocato
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morti diversi, che ciascuno, in caso di necessaria separazione
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con le loro mani in mano. ¶ Fu un’idea
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altra, che ci portò in un qualsiasi vecchio edificio
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più forte di tutto in lei. Eventualmente depositerà nella
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li ha. Si pettinava in un balconcino dei “Quartieri
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cappello sulla nuca, soffiò in alto il fumo della
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miseria poteva ancora riprodurre in quei vicoli; da una
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e il suo piacere in una gigantesca trombetta di
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o non si lamentasse in pubblico, non fosse per
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esclamativo dei modi, come in un monumento alla fortuna
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parola, non solo sta in piedi ma disgraziati conteneva
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di vederla stessi leggendola in un malinconico libro; l
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far saltare e raccogliere in tre o quattro curiosi
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divenne l’intero mondo in quei lunghi minuti. Conoscevo
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era un proiettile caduto in mare, uno zampillo rosso
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i soldati pensando che in pochi giorni ti avrebbero
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disponete senza volerlo come in un rozzo fregio. Tu
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la comunione. Sono qui in ginocchio, veramente contrito nel
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queste cose mentre cammino in via Dante e improvvisamente
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ci stava giusto giusto. ¶ In giugno Napoli si spalanca
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sovvertito istinto che proprio in una notte di giugno
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di una città edificata in corsa da un ciclope
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che gli si torcevano in mano come anguille: le
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così, col pane. ¶ Oppure, in giugno, tutti sono sulle
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ricomincia filosoficamente a scavare in altri punti, vuol vedere
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sono tutte da leggere in greco e in latino
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leggere in greco e in latino come pagine di
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un attimo dopo erano in acqua, recidevano o sellavano
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Rivolgo improvvisamente il discorso in dialetto napoletano a settentrionali
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mentre piglio un taxi in viale Monza, di ciò
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si vede dal Bertolini in giugno, quel fluido continuo
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nottetempo, non sorreggessero ormai, in qualche non lontana cucinetta
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proprio sotto il tegame in cui bisbigliava il ragù
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domenica, nobili parole latine in memoria di Bernardo Tasso
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origine che vuole ma in realtà riassume, o meglio
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guappo” era esente perfino, in tram, dall’obbligo di
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fatti di sangue e in cui egli aveva avuto
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rasoio che fulmineamente trasformava in uno “sfregio” il pacato
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la discussione, il “dichiaramento”, in un approssimativo italiano piuttosto
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approssimativo italiano piuttosto che in dialetto, osservando un’altera
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quelle della postulante, generando in lei una vaga fiducia
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virtuosamente deposto sulla soglia in un raggio di sole
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infatti quella di socio in un’impresa di pompe
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Tutte le ditte specializzate in questo pubblico servizio disponevano
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si sedeva col fiasco in grembo sulla soglia del
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mattina ; poi lo condusse in varie case e retrobotteghe
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che erano rimasti illesi in tragici conflitti, “guappi” che
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sopravvissuti a laparatomie, perivano in un banale investimento ciclistico
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uno e centomila, ma in nessun modo gli riuscì
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affidarono la loro difesa in clamorosi processi. ¶ Don Ciccio
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l’altro era balbuziente; in tram gli fecero pagare
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vicoletto di Port’Alba in cui si era esiliato
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barbiere per il tempo in cui lo fu, un
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soglia della sua bottega in via Nuova Capodimonte, con
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era giunti a questo in casa Scarano: che il
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diffuso quotidiano locale, indirizzata in abbonamento a non so
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fui io a scovarlo in una taverna della Pignasecca
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cinque lire per convertirle in vino. ¶ Abbozzando un suo
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si aspetta un verdetto in Corte d’Assise; voi
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gli dissi, vi siete in un certo senso immolato
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che avete poi sperperata in pochi giorni, senza riflettere
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Che a nessuno venga in mente di dedicarsi alla
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e galloni e fregi, in cui predominavano forse il
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la tradizione esigeva sovrattutto, in quell’abito, sperpero e
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di avervi informati che in via Tribunali apriva i
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i “putipù” e consistono in una asticciuola le cui
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cameriera emiliana che serviva in quella casa di forestieri
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grumo di straducce nere in cui sole e pioggia
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arrivano a toccar terra: in quella penombra la signora
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Sofia è stato fondato in data odierna... solo oggi
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fiasco passava di bocca in bocca, sempre più rannuvolato
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vi guarda, qualcosa ha in lei principio o fine
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che col sangue circola in noi. Don Peppino era
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vostro tempo. Eccomi, appunto, in un bell’impiccio per
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voi faceste o sta in Shakespeare o è opportuno
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è opportuno non parlarne in pubblico. Nella migliore delle
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il proprio indirizzo! Proclamò, in modo che nessun dubbio
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del tempo, sembrano trasferirsi in un’antica stampa. Porta
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soglia della sua casa, in via Fonseca, mentre dice
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venticinque e il settanta. In confidenza, li volevo tenere
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vecchia faccia si mette in movimento per esprimere il
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per descriverli mentre percorrono in berlina di gala via
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lotterie popolari che mettevano in palio un oggetto, o
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proposito era così comune in quell’epoca a Napoli
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nomi autentici) pensasse che in fin dei conti il
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matita sull’orecchio, accarezzava, in tasca, il pezzetto di
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angolo dei piccoli laboratori, in cui il sole rattoppa
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ma col loro contenuto in regola, e materassi e
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i più disparati oggetti; in mancanza d’altro, oppure
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un suo armadio, dicendo: ¶ «In un cassetto trovasi erroneamente
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Ciro, nel momento stesso in cui sospirava: «Mi fai
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novanta giovani complici (ma in coscienza donna Carmela ammise
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turistica Manfredini. ¶ Questo avvenne in un tardo pomeriggio di
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muso contro i ginocchi. In quel momento si udì
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il novanta, che era in ritardo da quarantanove settimane
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stanza, poi riapparve stringendo in una mano il guinzaglio
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altra una valigia. ¶ «Acqua in bocca» disse, allontanandosi, alla
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Ciro. ¶ «E allora carte in tavola. Mi dispiace di
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Vi siete introdotto abusivamente in casa mia, uscite subito
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Bianchina, trattenendo l’animale in casa Manfredini. Don Ciro
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peggiore delle ipotesi rispondono in sede legale dell’identità
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odorava di sportelli. Viveva in un “basso” di via
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fatuo sorriso che era in possesso del documento; nel
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e diceva: ¶ «Dovresti andare in America e diventare un
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l’anno che andasti in America? Un mese prima
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ricchi, senza figli: abitavano in una villetta a Capodimonte
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e appagata che scorgeva in donna Carmela? Accadde comunque
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a rivelare come stavano in realtà le cose; ma
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più adatto a ottenere in primo luogo che non
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Se ben ricordo, diceva: ¶ «In nome di Dio, fate
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semplice calcolo. Sono conosciuto in questo rione, sì o
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quanti ne ho richiesti, in undici anni, per gli
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leggere? Qui tutto è in regola. Siviero Luisa me
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la mia risposta.» ¶ Fu in questo momento, se non
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e gridò: ¶ «Non andai in America! Sempre fra queste
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via Materdei – perché proprio in quei giorni cambiai casa
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a Mergellina. ¶ Il miracolo ¶ In un qualsiasi vicoletto della
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Bernardo la serviva, compunto in volto e vagamente melenso
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colloca il suo deschetto in un angolo del nudo