Pietro Aretino, Angelica, 1535

d'Avolos, che, inestati in uno istesso ceppo, senza

durezza: ¶ Medor pur chiama in suon languido e fioco

il dí prescritto viene, ¶ in qual pianeta, in qual

viene, ¶ in qual pianeta, in qual cielo, in qual

pianeta, in qual cielo, in qual segno ¶ apparirai nel

il volo pigli: ¶ se in vece de la Libra

tuoi devoti. ¶ 5 ¶ Benché translato in ciel, forse vorrai ¶ regger

nuova cosa, ¶ tosto divolga in questa parte e in

in questa parte e in quella ¶ come s'è

tanto de gli altri in prima ¶ quanto di lei

martíri, ¶ quel dí che in mezzo de' lor cori

ei lesse l'epigramma ¶ in cui Medoro il suo

le querele pronte, ¶ mosse in tanto furor che follemente

cura di lui, restava in tal follia. ¶ 15 ¶ Ranaldo, mentre

il comun grido ascolta, ¶ in preda al duol qual

che esperienzia molta ¶ avea in amar, però fu saggio

il fatto è Sacripante, ¶ in cui fan nido i

tosto ponendo ogni noia in oblio ¶ al suon d

vento, ¶ piovino i sonni in grembo a l'ombra

e di se stesso in forse ¶ li mor la

l'alma sua langue in passione accerba, ¶ la lena

manca, ond'ei cade in su l'erba. ¶ 25 ¶ Parve

signor con un sospiro ¶ in sé riviene e fa

che s'è valore in me tu, Albracca, il

io le ‹ho› mostro in arme; ¶ ma, non che

arte ¶ tanta divinità ritrare in carte. ¶ 31 ¶ Come Angelica egli

grato, ¶ parla soave, ha in fronte maestade, ¶ Cupido par

persona ¶ d'Angelica soave in bel soggiorno ¶ non posso

lo divolga ¶ e tanto in ogni parte i passi

passi stendi ¶ che ciascuno in ver' lui gli occhi

inchina ¶ al cavaliere e in Francia andar procura ¶ per

Or l'amante, rimaso in pena dura, ¶ dice non

dice non senza lagrime in suon pio: ¶ - Chi mi

poco lontana parte), ¶ ma in questo et in quel

ma in questo et in quel clima translatarme, ¶ u

e vole ¶ et ami in terra beltà senza essempio

sole, ¶ che sen viene in ver lui e Amor

il miser Sacripante. ¶ 39 ¶ Raffigurollo in farseli vicino ¶ e nel

e nel veder come in su l'erba giace

e a l'aura in pace, ¶ et un vil

crudo e fallace!) ¶ gioisce in seno a l'empia

nostra ¶ e sé felice in ogni parte mostra. ¶ 40 ¶ Colei

le luci torte, ¶ dicendo: - In me non ha ragione

mal grado; ¶ e se in altrui le inique stelle

stelle ponno, ¶ lor forza in un mio par puote

spada inerme; ¶ et alquanto in se stesso ritornato, ¶ tenea

a piedi senz'arme, in furor volto, ¶ qual pastor

e del suo danno. ¶ 45 ¶ In presenza del sir di

di colui che nacque ¶ in sí secondo favor de

ciò che dir volea. ¶ 47 ¶ In questo Ferraú con voce

gli dei. ¶ 49 ¶ Lor mercede in su gli omeri ho

a gli occhi e in man questo arco franco

ignudo ¶ d'ogni speranza, in questa alma contrada ¶ de

questo mio viver fosco ¶ in aspro, solitario e orribil

desio ¶ veloce il porta in ogni alpestro calle; ¶ il

da sé 'l vede in oblio, ¶ perché le par

il qual l'arresta in mezo de la via

dovresti fin con Marte in ballo ¶ sol coperto d

tanto l'accora ¶ che in sé lo fa dubbiar

commesso! ¶ Tu eleggi consumar in doglia e in pianto

consumar in doglia e in pianto ¶ in solitario orror

doglia e in pianto ¶ in solitario orror, miser, te

alma ¶ ponesti l'arme in quelle mani, in quelle

arme in quelle mani, in quelle ¶ empie et invitte

donna afflitta, ¶ vedova, sola, in panni oscuri avinta, ¶ sí

che gí dianzi altera, ¶ in lei non mostra piú

il natural disegno. ¶ Statua in cui Fidia pose l

il felice ¶ seco stassi in Albracca e 'l dolce

fin suo si stette in forse ¶ e dipinse il

vita e se stessa in cortesia, ¶ 68 ¶ si condusse in

in cortesia, ¶ 68 ¶ si condusse in Albracca egli e colei

egli e colei, ¶ che in lui la luce ha

un'anima contenta, ¶ che in contemplar lo dio de

gloria. ¶ 71 ¶ Mentre la palma in fier sembiante crudo ¶ stringer

qui entraro ed usciro in schiera accorta, ¶ ciascun di

Antifor, Adrian (che aveano in seno ¶ l'imagin mia

siede a gli altri in cima: ¶ parlo d'Orlando

gli occhi or torna in dietro, ora gli gira

quelle spine, ¶ sanguigne ancora in questo e in quel

ancora in questo e in quel camino? ¶ Esse squarciaro

cavalli e dove sparse in terra ¶ son tante maglie

Roma ¶ che state sieno in questo campo parme ¶ per

la sua dea, ¶ che in don li diè se

suo silenzio lagrimoso, e in tanto ¶ con le sue

Agricane ¶ combattendo col conte in fero lutto ¶ sentí del

il boschetto indi vicino ¶ in atto trappassar dolce e

il meschino ¶ si giace in terra d'ogni pompa

sole o pioggia affliga in loro stelo, ¶ non pallidezza

seco si tolse ¶ e in piú gioconda parte i

partiro e giunser tosto in parte ¶ ch'il timore

e chiaro si ripone ¶ in bel gorgo ch'onora

parea ". ¶ 91 ¶ Or la sorte in un tempo ad ambo

favella sola; ¶ e perché in lei celeste ambrosia scorse

lei celeste ambrosia scorse ¶ in mezo a i labbri

trabocca. ¶ Ella parla e in lui tien le luci

sole. ¶ 96 ¶ Quegli occhi affige in lui, quegli occhi dove

Cupido tene, ¶ quegli occhi in cui, tosto che 'l

il foco suo mísole in seno, ¶ dileguò i Sonni

l'un l'altro in bocca l'anima spirando

bocca l'anima spirando. ¶ 103 ¶ In questo il Sonno, lusinghier

curi del ciel chi in terra vive ¶ felice amando

il gioco amoroso, e in quel momento ¶ che de

medesimo ben ch'è in paradiso. ¶ 2 ¶ O beati color

ch'hanno duo cori ¶ in un sol core e

core e due alme in un'alma, ¶ due vite

un'alma, ¶ due vite in una vita, e i

i loro ardori ¶ quetano in pace graziosa et alma

estivo gelo ¶ si rendono in Albracca, ove un corriero

l'avea di clima in clima ¶ con parlar breve

lagrime e sospir traendo in prima. ¶ Fattole udir ch

suo presto ritorno ¶ entrò in camin ne lo spuntar

il suo sposo ¶ entrò in Parigi con l'essempio

tempio ivi maggior, sospese in alto, ¶ l'arme smagliate

ver l'essalto) ¶ et in un titol d'or

piacque al buon Carlo, in un momento ¶ fu de

ne le case reali, in seggio altero ¶ tra i

robusti Carlo scorse, ¶ che in terra il padre par

par l'aggia Medusa in un momento ¶ converso in

in un momento ¶ converso in marmo, sí contempla fiso

alme innamorate. ¶ 19 ¶ Alda, che in altro foco unqua non

di quel ch'accese in lei pudico amore, ¶ sente

desio nel casto core; ¶ in due rose vermiglie trasformarse

aere e 'l silenzio in uno ha rotto, ¶ ond

fortuna, ¶ e certo, quando in terra il ciel mi

dio; ¶ ma il nido, in cui con pompa altera

porte un dí corse in ire sciolte ¶ con un

possendo io al core in mezzo ¶ l'ardente imago

per gran bisogni, et in man mia ¶ del sepolto

oscura via ¶ solinga andai -. In questo il pianto lava

caro ¶ che l'alma in seno e il lume

mio padre ha vita, ¶ in guisa d'uom ch

disnodò la sua lingua in tai parole: ¶ 34 ¶ " Donna, io

passò d'un coltello ¶ in grembo a me, semplice

il mio regno converso in piú ruine, ¶ e, gravida

mio morir, fe' pormi in su le spine, ¶ a

dier luogo e caddi in l'erba ¶ che sotto

effigie serba ¶ del padre in viso e nulla non

al cor passomme quando in quel si tinse, ¶ e

Fui rivestita, et ecco in aureo vaso ¶ il duro

che l'avea sculto in seno, ¶ che per me

mosse, ¶ anzi stimai che in lei mia gioia fosse

petto Amore, ¶ 47 ¶ Amor, che in mezzo al mio desio

mio signor nel petto, ¶ in vista dolce, a quella

ogni morte ¶ trar femmi in mar; ma l'alme

miracolo piú sdegno ¶ crebbe in colui de la mia

inuman zelo ¶ accender fece in sua presenza un foco

è acceso, e mentre in mezzo a quello ¶ era

costei ". ¶ Mia morte è in l'aria e giú

il ferro non taglia in me rivolse, ¶ onde s

con donna afflitta e in giovenetta etade ¶ non si

io fui ¶ e viva in crude tenebre sepolta. ¶ Le

io soffri' vederlo ora in altrui ¶ mai non potrei

non piagne o sospira in luce tetra ¶ è in

in luce tetra ¶ è in carne e in ossa

è in carne e in ossa una insensibil petra

una insensibil petra. ¶ 56 ¶ Stetti in quel nuovo et empio

piú il pietoso vento in vano ¶ fece il colpo

ond'io mi sento in crude braccia torre ¶ e

quando la mia persona in alto apparse. ¶ 60 ¶ Già le

il mio sposo degno ¶ in tal compassione a un

pietà santa ¶ per fare in me, dopo gli strazii

calda, ¶ di me pietoso in tante fiamme ardea ¶ che

cori, ¶ e sol pensando in me par che s

son teco, signore, e in paradiso ". ¶ 66 ¶ Ei con le

pensier gli avea ¶ spiegato in mente ogni mia pena

de' suoi patri ¶ vedesse in cener gir gli antiqui

atri ¶ che dovea lacerarmi in feri scempi, ¶ et a

le propie membra abruciare in quel loco; ¶ pargli che

credendo che venga seco in ira ¶ pallido fassi, gelido

piovevan da gli archi in schiera forte ¶ per rompermi

Io il sento molle in gelido sudore, ¶ freddi ha

racontata, ¶ ma le parole in bocca le rompea, ¶ facendo