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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Battista Casti, Poema tartaro, 1796

concordanze di «in»

nautoretestoannoconcordanza
1
1796
e tacque. ¶ «Di tempo in tempo qualche strepitosa ¶ gesta
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1796
Scardassal la sorte ¶ cognita in tutta Mogollia divenne, ¶ e
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1796
Tommaso. ¶ Con magnifica festa in quella sera ¶ Toctabei celebrar
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1796
di far ciaschedun anno in giorno tale, ¶ e tutta
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1796
la stessa ancor Toleicona. ¶ In padiglion delizioso e vasto
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1796
padiglion delizioso e vasto ¶ in mezzo ad amenissimi giardini
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1796
Tottila e con Toto in manto acheo: ¶ pomposamente vennero
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1796
a mostrarse ¶ d’Arianna in sembianza e di Teseo
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1796
amanti coppie intanto ivano in volta ¶ pei gran viali
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1796
di color vari e in copia molta ¶ lampadi appese
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1796
corteggio. ¶ S’assidon tutti in spaziosa loggia ¶ e miran
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1796
avvampi ¶ machina eccelsa, ed in mirabil foggia ¶ n’escan
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1796
nel centro epigrafe allusiva ¶ in lucidi caratteri fiammeggia. ¶ Fate
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1796
liete danze e balli. ¶ In spettacol primiero allor s
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1796
ballo aperse. ¶ E fero in quattro certa contradanza ¶ che
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1796
loro, e ch’era ¶ in Francia e Italia allor
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1796
la spettatrice schiera; ¶ ma in mezzo alla festevole adunanza
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1796
prima giovinezza. ¶ Turachina Catuna in quel convito ¶ presso di
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Venian tutti a vederli in circuito, ¶ e s’ei
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1796
correagli intorno a corteggiarlo in folla ¶ l’ossequiosa nobiltà
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1796
ei ¶ «Ed un ingrato in me non troverai. ¶ Di
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1796
e il livore, ¶ sempre in me troverai Siveno istesso
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1796
volontieri ¶ e si richiuse in camera soletto ¶ e si
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1796
piano ¶ caddi de’ Saracini in schiavitù ¶ e venni poi
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1796
poi per vari casi in mano ¶ di Melech, del
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1796
eunuco. ¶ E giunto poscia in sì lontan paesi, ¶ tosto
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1796
colla verga sua, tuffata in Lete, ¶ di soave languor
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1796
e i lusinghieri sogni in varie forme ¶ gli empion
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1796
egli dorme. ¶ Talor pareagli in man lo scettro prendere
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1796
conquiste sue poscia distendere ¶ in contrade asiatiche e affricane
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1796
Tommaso a corteggiar corrono in folla ¶ i Grandi e
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1796
Ver Ponente Siven ponsi in viaggio, ¶ tolta, mercé Tommaso
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1796
a quel segno entraro in camera. ¶ Tutti insiem gli
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1796
Tommaso d’un assalto in pria temette, ¶ poi si
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1796
parola ¶ quei ritiransi e in mezzo della stanza ¶ si
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1796
si ferman ritti ritti in ordinanza, ¶ e qualora ei
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1796
ei li guarda essi in cadenza ¶ ossequio profondissimo gli
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1796
uscir d’affanno; ¶ poscia in pianelle e coi capelli
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1796
che di più raro in sé raccoglie ¶ Asia, Affrica
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1796
Taide e di Frine. ¶ In ogni angolo offria gruppi
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1796
fine porcellana anfora immensa, ¶ in cui d’inimitabili colori
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1796
e amico! ¶ Io possente in sì vasta monarchia! ¶ Lo
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1796
l’auge, il grado in cui mi veggio ¶ veracemente
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1796
di luglio ¶ flettonsi tutte in pari movimento ¶ all’improvviso
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1796
improvviso transito del vento. ¶ In fretta si ritira e
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1796
comparire il naso, ¶ tutti in un tempo s’inchinar
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1796
cade, ¶ assaliran la gente in sulle strade. ¶ V’è
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1796
la notte intera ¶ passa in giuochi, in bagordi e
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1796
bizzarro. ¶ Era costei, benché in età un po’ seria
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1796
di materia. ¶ Con Tommaso, in siffatte occasioni, ¶ a vero
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1796
e il menò seco in un bel gabinetto ¶ superbamente
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1796
si vedean gruppi lascivi ¶ in pellegrine forme e positure
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1796
onde, di sua riconoscenza in segno, ¶ carco d’oro
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1796
e la notte, ammantata in fosco velo, ¶ l’ombre
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1796
distese ¶ e ardean lampadi in terra e stelle in
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1796
in terra e stelle in cielo, ¶ quando Tommaso, affaticato
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1796
via ¶ fabbricarsi una sorte in sé propose. ¶ Di Catuna
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1796
umor, la bizzaria ¶ ardita in mente e furba idea
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1796
smorfia eccitò le risa in chi la scerse. ¶ Fuggendo
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1796
o lama, ¶ sperando che in tal guisa avria nel
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1796
bagascia non v’ebbe in tutto il campo ¶ pusillanime
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1796
principal suo scopo ¶ fervidi in quella man baci imprimea
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1796
Lungi è Cuslucco e in altri amor distratto, ¶ Catuna
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1796
altri amor distratto, ¶ Catuna in caldo e d’amator
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1796
i nemici eserciti affrontaste ¶ in mezzo alle fatiche e
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1796
mostri. ¶ Alla malvagità che in auge siede ¶ la timida
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1796
impiego cede ¶ ed egli, in mezzo a incestuosa tresca
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1796
i favoriti ¶ fosser locati in risplendevol posto, ¶ conosciuti dal
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1796
e riveriti ¶ e come in scopo a tutti i
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1796
tenne nascosto. ¶ Si sparse in corte allor la novità
71
1796
e incominciò a parlarsene in città. ¶ In quanto al
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1796
a parlarsene in città. ¶ In quanto al precessor di
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1796
l’avean di vita in risico; ¶ onde per lo
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1796
di Catuna, e appunto in quello ¶ essa facea promozion
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1796
presentare il general novello ¶ in qualità di favorito in
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1796
in qualità di favorito in carica. ¶ Porta tessuta d
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1796
un lampadario. ¶ Catuna stessa in quel mattin deporre ¶ volle
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1796
a lui ¶ le gemme in vaga simmetria disporre; ¶ ella
79
1796
orgogliosi, ¶ s’inchinan tutti in servil modo e basso
80
1796
poc’anzi eran giunti in Caracora ¶ per riconoscer lei
81
1796
il giogo rimanersi inulti, ¶ in lor soccorso, disperati e
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1796
indole villana; ¶ e ravvisata in quelle figuracce ¶ avresti appena
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1796
un foglio l’interprete in lor vece, ¶ ch’essi
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1796
punto saper cosa giurarono. ¶ In altra stanza poi furon
85
1796
autor, che vuol che in tutti i Stati ¶ regni
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1796
cui serve il mondo in questo ¶ secol son discretissimi
87
1796
agli occhi nostri apparirebbero! ¶ In questo mentre al suo
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1796
bacia e abbraccia. ¶ Egli in postura tal parea Rinaldo
89
1796
quando giacea d’Armida in fra le braccia, ¶ e
90
1796
ma impaccio, ¶ spesso mostrar in pubblico mi deggio; ¶ spesso
91
1796
dico e faccio ¶ che in cor m’incresce, e
92
1796
Il ciel ne appello in testimon: se mai ¶ da
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1796
che il trono ha in sé di pregio ¶ miro
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1796
arte richiede» ¶ dicea Tommaso «In te l’Asia ritrova
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1796
scaltro. ¶ Egli, che ha in man il principal potere
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1796
sostien se stesso. ¶ Cuslucco in braccio all’ozio e
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1796
sovente ¶ il vicin lago in traghettar le barche ¶ perir
98
1796
un tartaro villan che, in tutto scemo ¶ d’ingegno
99
1796
zappa al remo, ¶ e in su due piedi marinar
100
1796
sempre a piè, perbacco, ¶ in naviglio mogollo io non
101
1796
il magno ¶ commerzio esterno, in guisa tal si priva
102
1796
centenaria vecchia ha denti in bocca; ¶ e al dir
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1796
fe’ fortuna ¶ perché tenne in famiglia e mandò in
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1796
in famiglia e mandò in giro ¶ un figlio di
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1796
suoi confuso, come Achille in Sciro, ¶ e cura ebbe
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1796
non regna, chi regna in compagnia. ¶ Bello fu da
107
1796
allato cavalcar di Turachina ¶ in quella tragicomica giornata ¶ che
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1796
questa fa figura. ¶ Matrona in nobil cocchio or vuo
109
1796
se vai straniere, ¶ baciala in volto, come è l
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1796
giovani sorelle ¶ mira colà in quel cocchio ch’io
111
1796
e a nessun guarda in faccia. ¶ Scansiamci, o che
112
1796
sai, ¶ que’ due che in cocchio in fuor di
113
1796
due che in cocchio in fuor di schiera io
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1796
veggio ¶ e sembran favellar in basso tuono ¶ d’arcano
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1796
Siven, dopo tai detti, in disdegnoso ¶ fosco silenzio e
116
1796
disdegnoso ¶ fosco silenzio e in gran pensier si tenne
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1796
ambasciadori ¶ e alfin Toto, in onor della padrona, ¶ con
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1796
vero dire, o donne, in Tartaria ¶ si vede ciò
119
1796
e nuove. ¶ Continuate dunque, in cortesia, ¶ a dar d
120
1796
Gengiscan quando lo vinse. ¶ In dono poi da Gengiscan
121
1796
Batù ne cinse ¶ quando in Ponente con grand’oste
122
1796
poscia andossene a Toto in sul momento. ¶ Giunto che
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1796
nel gabinetto, ¶ ove trovollo in camera soletto. ¶ Candido farsettino
124
1796
cingea; ¶ un ciuffo ha in testa, e sopra il
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1796
stessissimo parea, ¶ ma Polifemo in abito d’amore. ¶ Tommaso
126
1796
sfera, ¶ t’ho chiesto in grazia al marescial Batù
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1796
quest’è l’ora in cui mi soglio ¶ ogni
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1796
riserve teco». ¶ Tommaso, che in un uom di tant
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1796
che alfin si rende ¶ in solitaria parte ad altri
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1796
piacer gli oggetti, ¶ ed in leggiadre camerette appresso ¶ ergonsi
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1796
camerette appresso ¶ ergonsi intorno in varie fogge i letti
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1796
fece un sogghigno ¶ e in tuon parlogli affabile e
133
1796
gabinetti suoi. ¶ E andò in disparte ed un viglietto
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1796
tien le mie parole in mente fisse: ¶ Turachina altra
135
1796
fisse: ¶ Turachina altra è in camera, altra in soglio
136
1796
è in camera, altra in soglio, ¶ e deve un
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1796
qualunque fia tua sorte in quest’Impero, ¶ che solo
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1796
Vassen Tommaso e volge in sé per via ¶ ora
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1796
gli sia ¶ di scorta in tutti i non previsti
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1796
di settimana. ¶ Per introdurlo in sul vestibol viene ¶ Turfana
141
1796
e d’Amore ¶ che, in mille incontri avendo già
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1796
tal cura ella commise, ¶ in un bel camerin ch
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1796
e girato il discorso in varie guise, ¶ lo fece
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1796
ella chiedea. ¶ Ed egli in breve a lei, meglio
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1796
Catuna in questi ¶ templi in gran cerimonia o anniversario
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1796
fa l’impostura, e in quante guise e quante
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1796
l’empiezza umana!» ¶ Poscia in una cappella ottangolare ¶ la
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1796
giovinetto ¶ entro una nicchia in un marmoreo altare, ¶ che
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1796
il ritratto di Catuna in petto. ¶ Era là esposto
150
1796
e schiamazzi; ¶ e babbuassi in strane pelli involti ¶ videro
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1796
pazzi, ¶ che han piume in capo ed i capelli
152
1796
oggetti. ¶ Apprendi dunque che in questo paese ¶ dalle leggi
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1796
distintamente ¶ sopra tal punto in cortesia m’informa, ¶ poiché
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1796
cortesia m’informa, ¶ poiché in Bagdad udii parlar sovente
155
1796
tutto s’è risolto in fummo?» ¶ Cui Siven: «Né
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1796
acciò ciascun – risibil cosa! – in esso ¶ proponga il suo
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1796
compera e merca». ¶ Giunsero, in mezzo a tai ragionamenti
158
1796
e inerte, ¶ che se in più studi l’animo
159
1796
se fra lor taluna ¶ in siffatti esercizi appar più
160
1796
aduna, ¶ brillar si veggia in pubblica palestra. ¶ L’altre
161
1796
a tartaro marito irne in remote ¶ inculte region, d
162
1796
opra, e il grande in Caracora ¶ più che l
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1796
di qua sorton talora ¶ in cui scorgi talento e
164
1796
l’ascolto ¶ por sovente in deriso e ne ho
165
1796
Orcus, perché gli spuri in fascia ¶ prendon dal padre
166
1796
dimmi, Siven, è quivi in uso anch’ella?» ¶ Siven
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1796
Ben veggio ¶ il gusto in te dell’europeo paese
168
1796
a chiari segni, o in quella guisa o in
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1796
in quella guisa o in questa, ¶ sempre l’animo
170
1796
manifesta. ¶ Ben vorrebbe Catuna in Mogollia ¶ gli usi introdurre
171
1796
illustre esempio di galanteria ¶ in se stessa proporre ai
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1796
o che passa sovente in ruvidezza. ¶ Pur che ne
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1796
la natural rozzezza, e in essa scerni ¶ nell’idee
174
1796
più feroci belve; ¶ se in seno di costor s
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1796
mite e benigna, ¶ e in feroce e brutal concupiscenza
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E poiché l’hanno in lor balia ridutte ¶ con
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1796
per la città mostrinsi in aurei cocchi, ¶ spettacol scandaloso
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poco indi discoste ¶ carrozze in gruppo e guardie e
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1796
acciò non s’introduca in esso ¶ chi de’ ranghi
180
1796
mai lustro o decoro ¶ in rango sì comun, sì
181
1796
il principal sentiere ¶ onde in lei trionfante entra il
182
1796
che le redini ha in man di vasto regno
183
1796
calle, ¶ d’onde scopriano, in sull’opposta riva, ¶ e
184
1796
e facchini con pesi in sulle spalle, ¶ gran moto
185
1796
rovesciate o carche ¶ e in sul canal legnami e
186
1796
sol ben governati; ¶ e in quanto a ciò non
187
1796
gabelle e i dazi in tutti i Stati ¶ assoggettano
188
1796
naturale ¶ pubblica libertà; ma in Mogollia ¶ fanno troppo sentir
189
1796
innoltre, ¶ perciò i Mogolli in mezzo del cammino ¶ siccome
190
1796
i mestier restaro allora ¶ in quello stato in cui
191
1796
allora ¶ in quello stato in cui li vedi ancora
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1796
all’ultimo Occidente, ¶ e in sul serio occuparsene il
193
1796
labbro il cor sempre in contrasto ¶ e la viltà
194
1796
vagheggia, e tante miro in lui ¶ gemme che appena
195
1796
Stupide e pronte ¶ fissano in lui gli spettator le
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1796
ottenne. ¶ Sì noto è in Asia e strepitoso il
197
1796
È questo il tempo in cui regolarmente ¶ d’amante
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1796
o non s’ingolfi in rovinoso gioco, ¶ puote un
199
1796
splendore». ¶ Qui tacque, ed in Tommaso il guardo fisse
200
1796
quell’aria maschil che in te si scorge, ¶ esser
201
1796
greco ¶ rise Tommaso e in guisa tal rispose: ¶ «Io
202
1796
scherzi meco. ¶ Qualunque pregio in me natura pose, ¶ pel
203
1796
ceffo arcigno ¶ s’ingentilisce in faccia a Turachina. ¶ Mostra
204
1796
E a Toto, che in seguirla era il primiero
205
1796
primi eroi ¶ fu ritenuto in corte a desinare, ¶ onde
206
1796
corte a desinare, ¶ onde in partir cortesemente il greco
207
1796
aiutante a pranzar seco. ¶ In una er’ei delle
208
1796
dall’oste. ¶ Varie materie in mezzo alle vivande ¶ furon
209
1796
dunque di ciò che in queste parti ¶ udii, vidi
210
1796
regge. ¶ Quindi crimi impuniti in questo Stato ¶ sono le
211
1796
capriccio di quei che in auge sono ¶ pende il
212
1796
merto ed onor ponsi in non cale ¶ e sol
213
1796
non alligna o tosto in lor si spegne, ¶ che
214
1796
mole ¶ come alta rupe in mar della tempesta ¶ sostener
215
1796
vasto Impero, ¶ se inclita in armi non fosse e
216
1796
borri e lagune, o in mezzo della via ¶ rincontra
217
1796
la spada ¶ comprano chi in lor vece a pugnar
218
1796
sarete, ¶ vedendo così porsi in Tartaria ¶ le romane onoranze
219
1796
Tartaria ¶ le romane onoranze in parodia! ¶ Ma se distinguo
220
1796
aria d’ingenuità dimostra in viso ¶ e sembra Gabriel
221
1796
ti dica: «Ave»: ¶ se in suo cor d’ingannarti
222
1796
talor montar si vegga in sulla scena, ¶ la cabala
223
1796
e che sì basse in petto idee ricoveri. ¶ Mi
224
1796
mia». ¶ CANTO III ¶ ARGOMENTO ¶ In mezzo ai vari lor
225
1796
vider ponti e canali in quantità, ¶ vider palagi e
226
1796
solidezza. ¶ Dimmi: chi mai in sì remote parti ¶ portò
227
1796
sommo, e non fu in guerra mai; ¶ regge i
228
1796
così van le cose in Mogollia. ¶ Quindi vedrai dell
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1796
la dotta panca. ¶ Vedresti in quelle pubbliche assemblee ¶ Baburro
230
1796
e mal concette idee ¶ in mezzo a filosofica famiglia
231
1796
come intempestivo fiore ¶ che in suolo ingrato a un
232
1796
guerra. ¶ Pur, se talento in lui fassi palese, ¶ acciò
233
1796
il bel dell’arte in forestier paese. ¶ Ma, se
234
1796
diviene. ¶ Dimentica tai leggi: in Caracora ¶ giudicar con altr
235
1796
tuo volgi talora, ¶ tutto in grande da lunge s
236
1796
faccia ¶ a perir vanno in cavernosi pozzi ¶ o in
237
1796
in cavernosi pozzi ¶ o in nudi scogli ed orridi
238
1796
su i ghiacci esposti in cibo agli orsi, ai
239
1796
e indi sortendo entraro in un de’ sacri ¶ templi
240
1796
Talor» Siven dicea «Catuna in questi ¶ templi in gran
241
1796
scena, ¶ tutta tien fissa in lui l’attenzione ¶ l
242
1796
cosa. ¶ Non v’era in tutta quanta Tartaria ¶ anima
243
1796
e per siffatti mezzi in stabil modo ¶ fissato avea
244
1796
D’ogni mogollo era in sue man la sorte
245
1796
egli stesso i drudi in braccio. ¶ Correan vilmente a
246
1796
e la vil plebe in folla, ¶ assediando il vestibulo
247
1796
giace intanto, ¶ sconciamente sdraiato in sul sofà ¶ negli inaccessi
248
1796
sta. ¶ Spandonsi alla rinfusa in ogni canto ¶ fogli e
249
1796
e memorie a fasci, in qua e in là
250
1796
fasci, in qua e in là, ¶ e di mercanti
251
1796
canditi o frutta ¶ esce in mutande e in berettin
252
1796
esce in mutande e in berettin da letto. ¶ Allor
253
1796
getta bucce e torsi in sulla faccia. ¶ Costui l
254
1796
più fanciullo, ¶ sebben cresciuto in forze ed in salute
255
1796
cresciuto in forze ed in salute, ¶ l’influsso nel
256
1796
è affatto nullo. ¶ Teneanlo in guardia e quasi in
257
1796
in guardia e quasi in servitute, ¶ e perché avesse
258
1796
assenza, ¶ ritornò d’Occidente in Caracora. ¶ Tre giorni appresso
259
1796
sala ¶ tutta la corte in abito di gala. ¶ Sovra
260
1796
ha nella destra, e in giù scendea ¶ pompeggiando dagli
261
1796
gemme ornate e cariche ¶ in altri si vedean posti
262
1796
pennacchi e con veli in sulle zucche, ¶ e le
263
1796
rosso. ¶ Gran berettone ha in testa, e gran squarcina
264
1796
e bitorzoli e sfregi in sul mostaccio. ¶ Le donne
265
1796
tali ¶ mentre la cosa in lungo si traea, ¶ Tommaso
266
1796
e disse: «Deh, perdona in cortesia, ¶ signor, la libertà
267
1796
certo non sii nato in Tartaria; ¶ certo, come son
268
1796
Poiché fondò l’Impero in Trabisonda ¶ la fuggitiva stirpe
269
1796
ameni alla mia patria in seno, ¶ finché giovanil brama
270
1796
seno, ¶ finché giovanil brama in me s’accese ¶ di
271
1796
sostien scettro e diadema in Caracora, ¶ la fama, onde
272
1796
Chi sei? ¶ Come giungesti in sì lontan paese?» ¶ «Me
273
1796
de’ pubblici tesori, ¶ vigliacco in guerra e scioperato in
274
1796
in guerra e scioperato in pace, ¶ volge l’armi
275
1796
che stagli incontro, e in strana forma ¶ e degli
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dorma, ¶ tal stupidezza ha in volto e milensaggine. ¶ Cuslucco
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lui. ¶ Gli dee Catuna in parte e vita e
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e regno, ¶ e noti in Caracora i fatti sono
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Così passò d’un in un altro amore ¶ finché
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del sovran favore, ¶ Cuslucco in breve a screditar pervenne
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indica canna a sostenersi in piedi, ¶ e nei vivi
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faccia magra ¶ giovanil foco in vecchia età gli vedi
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sa qual Proteo cangiarsi in varie forme. ¶ Le maritime
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Mira colui che ripiegato in su ¶ ha il picciol
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quel fier che, canuto in gioventù, ¶ par della bella
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sol perché l’inimico in faccia a lui ¶ fuggì
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E quel pacchion, che in modi triviali ¶ e con
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de’ popoli frattanto ¶ resta in balia del caso e
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di là far poscia in Circassia tragitto. ¶ Vaga cosa
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il veder Zelmira bella ¶ in arnese guerriero e in
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in arnese guerriero e in viril veste ¶ che si
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che si tenea leggiadramente in sella; ¶ e creduta un
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fatto pulito. ¶ Non trovandolo in letto, ogni recesso ¶ ricercarono
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Sberleffe ¶ che non ha in tempo gli ordini eseguiti
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mariti ¶ ei fu dannato, in luogo di Tommaso, ¶ nelle
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Ma lasciamo il Califfo in Babilonia, ¶ – che troppo ho
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Babilonia, ¶ – che troppo ho in odio quel crudel carnefice
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che già fu guattero in Francia. ¶ Dormiron poi per
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e poscia si rimisero in viaggio ¶ con più tranquillità
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dei Corasmin, che allora in quei paesi, ¶ abbandonando le
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e assaltavan la gente in sulle strade; ¶ e in
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in sulle strade; ¶ e in tali incontri fer sì
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scogli impetuose, ¶ e ora in copia cader dall’alte
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incontro uscir di quando in quando ¶ orse rabbiose ed
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di pietra». ¶ Ragionavan costoro in guisa tale ¶ ed erano
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circasse squadre ¶ per ritenere in freno o per punire
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prigionier gli presentò. ¶ Fiero in sembiante stavasi costui, ¶ le
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per savio universal consiglio, ¶ in Oriente a ritornar s
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un vivo foco e in ella ¶ pien di concupiscenza
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novello ¶ contenta fu, che in lui virtù ritrova, ¶ e
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giunse allor di Batucano ¶ in qualità d’ambasciator papale
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di grand’affari, ¶ e in ogni sua commission diè
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a tutto l’ordine ¶ in quei tempi di briga
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di disordine. ¶ D’Europa in Asia e principi e
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Boristene, il Tanai, e in riva al Volga ¶ Batù
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ambasciador si deve, ¶ scritto in latino, su gran pergamena
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parlar meco». ¶ Per ispiegargli in che l’affar consista
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e procurò di porgli in buona vista ¶ del Papa
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della Santa Sede, ¶ e in tutto secondò, da buon
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né trasgredito; ¶ ma che in compenso dell’argento e
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posson mancar d’oggi in domane – ¶ ei concedea spiritual
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di lui ¶ non era in tai materie istrutto e
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ripetendo: ¶ «Amico, a rivederci in Caracora!» ¶ Mesto restò Tommaso
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Piancarpino ¶ ver Caracora posesi in cammino. ¶ Di grazia, donne
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che, giunto un giorno in Mogollia, ¶ di nuovo non
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novella, ¶ e ordina pronto in Mogollia ritorno. ¶ Non altri
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le tende ¶ e porsi in marcia alfin Batù comanda
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Calmucchi erranti; ¶ e vide in solitudine converse ¶ le città
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al duce mogol, che in lui rinvenne ¶ valor guerriero
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lui fosse contento ¶ mostrollo in guisa autentica e solenne
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impera ¶ quando Batù fa in Mogollia ritorno. ¶ Fra prenci
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riceve, e gala fu in quel giorno. ¶ A Tommaso
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e gran palagi fabbricaro in quella ¶ colle colonne e
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essendo il figlio anche in età minore, ¶ dal popolo
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essi di mostrar bravura ¶ in brevissimo tempo li rendea
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istrione ¶ grand’eroe rappresenti in sulla scena, ¶ tutta tien
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ARGOMENTO ¶ Tommaso Scardassal passa in Soria ¶ sotto Tibaldo, e
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sen fugge con Zelmira in Circassia ¶ e al campo
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spirto umano ¶ – ch’ora, in pensarvi, sembrano improbabili – ¶ nel
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d’illusioni entusiastiche, ¶ ed in truppe a perir correan
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Or mentre dell’Europa in ogni banda ¶ erasi sparso
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per andar coi crociferi in Levante. ¶ Era ei grande
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se qualche difetto era in Tommaso ¶ fu che un
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a Corke e passò in Francia. ¶ E giunse in
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in Francia. ¶ E giunse in tempo appunto che adunata
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dal primo lor destino, ¶ in Terra Santa baldanzosi e
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questi. ¶ Giunti que’ giovinastri in Palestina ¶ cominciarono a far
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che insoffribili agli amici. ¶ In questo mentre presso Gaza
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specifica la storia – ¶ mandò in dono al Calif di
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cattolici romani. ¶ E soltanto in Bagdad regnava alfine, ¶ che
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Babilonia antica, ¶ della Mesopotamia in sul confine, ¶ onde ancor
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d’infinito popolo attirava ¶ in Babilonia un gran flusso
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fra le donne, o in ozio. ¶ Meriti tai non
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particolari. ¶ Gia per esempio in tutti i pleniluni ¶ a
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fede a ogni domanda. ¶ In pubblico era assai religioso
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il favor del Calif in breve ottenne ¶ e in
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in breve ottenne ¶ e in corte uom d’importanza
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costruir da Semiramide, ¶ che in forma d’uom vestì
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ove venir al fresco in sulla sera ¶ le donne
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amabilissima Zelmira, ¶ che tutte in grazia ed in beltà
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tutte in grazia ed in beltà sorpassa. ¶ E il
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sempre un’ansia inquieta in cor gli lassa, ¶ ed
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caso – ¶ non men godeva in riguardar Tommaso. ¶ E quindi
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furtiva avide occhiate, ¶ che in cor di donna amor
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ei solea portar sempre in scarsella. ¶ Ne fece in
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in scarsella. ¶ Ne fece in fretta un modellin di
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sodo e più maiuscolo ¶ in lui ritrova che lo
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e malato allor stavasi in letto; ¶ e della malattia
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dimostrar glielo volle anche in quel caso ¶ e destinollo
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designato. ¶ Tu non cercasti in me l’oro e
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per crudel sventura mia, ¶ in breve con un zif
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Disse Zelmira allor: «Dunque in lamenti ¶ vanamente così vorrem
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padre ¶ è principe potente in Circassia, ¶ che in premio
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potente in Circassia, ¶ che in premio di valor sposò
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portaron via; ¶ e ritrovando in me beltade e vezzo
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crede un tantinello anche in Gesù; ¶ onde non troverà
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fa lo stesso, ¶ che in circostanze tai tutto è
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è permesso». ¶ E perché in pria s’era egli
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cose già che vanno in regola. ¶ Tommaso da Zelmira
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alfin si parte, ¶ volgendo in suo pensier l’arduo
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suo bagaglio, ¶ come avviene in tai casi, in furia
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avviene in tai casi, in furia e in fretta
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casi, in furia e in fretta, ¶ per innocente equivoco
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e seco lui, scendendo in riva al fiume, ¶ con
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l’arti ¶ fioriscon tutte in quelle estreme parti. ¶ La
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bocca aperta ¶ s’aggruppa in cerchio e avidamente ascolta
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la gonnella ¶ e se in testa ha la cresta
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viengli di più strano in bocca. ¶ Così, sulla piazzetta
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si ride. ¶ Or mentre in guisa tal pel mondo
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fondar colonia; ¶ e or in città non fabbricate ancora
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alleato assiste, ¶ né mai in tant’opre ov’ella
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o d’alleanza ¶ ed in qualunque affar di conseguenza
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altrui. ¶ Imperciocché, vedendo tutto in grande ¶ e prevedendo ciò
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da confin remoto: ¶ che in fisica non sol, ma
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non sol, ma anche in politica ¶ il contracolpo è
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far del chiasso. ¶ Ed in quei tempi il provvido
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entrar volle per terzo in quella danza; ¶ ma si
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tre mesi omai che in Caracora ¶ più manifesto alcun
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e che d’allora in poi più non potesse
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di restarsi neutral determinata ¶ in quella guerra ai Stati
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Re buon’alleata, ¶ perciò in favor di quel di
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od altro tale, ¶ protesta in solennissima maniera ¶ in faccia
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protesta in solennissima maniera ¶ in faccia a tutto il
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e il sacerdozio ¶ guerra in Europa da gran tempo
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di lor deponga e in lei si fidi, ¶ ch
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foglio, ¶ papa Innocenzo era in Lion di Francia ¶ contro
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Ma siccome la forza in tutti i tempi ¶ ha
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crociata; ¶ ma pria che in Caracora ei pervenisse ¶ già
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è il mondo tutto in cruccio ¶ e si sprezza
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a non voler entrar in questi guai, ¶ ma far
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questi guai, ¶ ma far in Mogollia quel che le
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lasciar gli altri guerreggiar in pace. ¶ È molto natural
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e segretari, ¶ perch’essi in lingua franca avean con
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soccorsi. ¶ D’Europa insomma in tutti i ministeri ¶ si
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e indietro andar corrieri ¶ in diligenza e gran sollecitudine
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nei politici arcani, e in questa sfera ¶ molti i
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qual, sebben si risolvesse in vento ¶ – come talor vanno
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di Batù tropp’era in Occidente ¶ la funesta memoria
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ancor presente. ¶ Insomma, sempre in moto è di Catuna
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e simili ragioni, ¶ come in questa mia storia hovvi
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voto ¶ e dall’araba in tartara favella ¶ imprende version
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che valle a voto. ¶ In rustica magion poi s
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che volle condur seco in quel viaggio, ¶ e paggi
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grandi affar confida, ¶ mentre in sua assenza Goatù l
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urbane milizie Azum governa, ¶ in cui bontà, sì rara
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cui bontà, sì rara in altri, annida; ¶ ma l
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estingue. ¶ Caiucco e Voliamisa in Caracora ¶ restar, ma senza
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d’impero, inquieta ognora, ¶ in lor non soffre ombra
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restarsi anche impegnò Cuslucco, ¶ in cui sa ben che
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un apostata t’infama. ¶ In sì spinoso e delicato
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un dì ch’ella in non so qual convito
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ed animo servile ¶ spesso in que’ tempi a corteggiarlo
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Catuna il ricevette ¶ assisa in trono sotto il baldacchino
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provvisto, ¶ se avea profeti in corte e dava oracoli
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che più rare e in pregio sono, ¶ da Turachina
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Turachina a lui mandate in dono; ¶ vari autografi inoltre
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autografi inoltre e manoscritti ¶ in linguaggio mogol, chinese e
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le pelli avean recate, ¶ in scarsella la man tosto
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poiché s’accertò che in altre mani ¶ la borsa
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che non t’accada in avvenir lo stesso; ¶ e
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fe’ dar del danaio in abbondanza. ¶ Oltre tal beneficio
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È noto quai dissidi in quel paese ¶ furon di
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lor fu vano. ¶ Anzi, in mezzo al furor di
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la man gli baciava in ginocchione ¶ e poscia gli
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eccesso ¶ e aggiunser che, in segreto e fuor di
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due giorni interi andonne in cerca. ¶ Egli ne fu
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il popolar furore. ¶ E in breve Piancarpino in Caracora
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E in breve Piancarpino in Caracora ¶ racquistossi la stima
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allora ¶ giungean d’Europa in quella capitale, ¶ ove di
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formar, statua o modello ¶ in tela, in bronzo, in
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o modello ¶ in tela, in bronzo, in gesso, in
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in tela, in bronzo, in gesso, in pietra dura
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in bronzo, in gesso, in pietra dura ¶ e fermezza
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chi la bisavola, ¶ esporgli in mostra per bear le
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l’opra servil, sdegnò in ritratti ¶ sempre copiar fisonomie
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atroce! – ancor la finse ¶ in forma di Faustina in
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in forma di Faustina in braccio al drudo. ¶ Catuna
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avea ogni cosa. ¶ Altri in mezzo alla Gloria ed
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e por si vede ¶ in ciaschedun de’ due sentieri
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sentieri il piede. ¶ Altri in veste viril rappresentolla ¶ che
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veste viril rappresentolla ¶ che in su destrier pomposamente armato
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mostrasi Semiramide mogolla: ¶ splendele in testa il beretton gemmato
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ha sul volto, e in atto umile ¶ l’incensa
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il quadro più famoso in Oriente ¶ emblematico in tutto
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famoso in Oriente ¶ emblematico in tutto e singolare ¶ opra
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valsente. ¶ Stizza il pennello in man gli pose, e
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che insiem si ritrovaro in Caracora. ¶ I portenti dell
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emisfero. ¶ Vaso di contumelie in man tenea ¶ e in
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in man tenea ¶ e in sulla fronte scritto era
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è la Fama e in testa ha una corona
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vento. ¶ D’immascherati Vizi in lontananza ¶ mirasi numerosa comitiva
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tripudia e danza; ¶ e in fondo della vasta prospettiva
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di vederlo ottenne; ¶ e in poter di Cublai, per
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portarono i lor quadri in Mogollia, ¶ e aborti di
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ignoranza loro. ¶ Tanta è in lor l’ignoranza e
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l’ignaro pittorel tele in gran copia ¶ e cara
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l’informe copia; ¶ e in breve di siffatte porcherie
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diessi a brutti vizi in braccio ¶ e d’infamia
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canali imbocca e cade ¶ in profonda cloaca o fogna
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sen corre a scaricarsi in quell’opaca ¶ fogna del
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famosi in verso o in prosa ammira il mondo
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ma con quanti ed in arti ed in scienza
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ed in arti ed in scienza ¶ fiorirono in quei
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ed in scienza ¶ fiorirono in quei tempi in Occidente
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fiorirono in quei tempi in Occidente, ¶ fra’ quai gran
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imperator secondo, ¶ che umanamente in corte sua l’accolse
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accolse ¶ e trattò seco in tuon gaio e giocondo
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E fu d’Europa in Mogollia condutta ¶ nelli scaffali
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due anni e giunse in Caracora ¶ che nel gran
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vescia imitar della padrona, ¶ in fatti adulator nonché in
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in fatti adulator nonché in parole, ¶ fe’ pur lo
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a fregi d’oro, ¶ in pergamena e in marocchin
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oro, ¶ in pergamena e in marocchin legati, ¶ onde al
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sull’altro gli ammonta in stanza oscura, ¶ ove i
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gran mastri ¶ l’opere in Mogollia non eran lette
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filastroccole leggea. ¶ Onde fatto in suo onor strambo poema
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bizzarra guisa!» ¶ E dava in questo dir scrosci di
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la cagion, e se in cammino ¶ sinistri incontri gli
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che fan strepito tanto in Tartaria? ¶ Ben io tosto
500
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la croce ed armansi in difesa ¶ dell’Evangelo e