parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Pantaleo Carabellese, Il problema teologico come filosofia, 1931

concordanze di «in»

nautoretestoannoconcordanza
1
1931
che abbiamo scoperta proprio in quella alterità che era
2
1931
cioè cerchiamo di chiuderci in quella fondamentale esigenza della
3
1931
condizioni determinate, dovrà essere in qualche modo riportabile a
4
1931
pura negazione dell'io in quanto tale: è invece
5
1931
è giudizio pressochè comune in campo idealistico che «la
6
1931
io credo si trovi in Fichte, implicita in tutta
7
1931
trovi in Fichte, implicita in tutta la Dottrina della
8
1931
di esso ci metterà in grado di comprendere la
9
1931
loro molteplicità; non sorgeva in lui neppure il dubbio
10
1931
se si voglia ritenerla in contrasto con la sua
11
1931
data di tale coscienza in generale, che non con
12
1931
la nostra cara persona in opposizione con altre persone
13
1931
chiamo, Caio o Sempronio, in opposizione con tutti gli
14
1931
Caio che io sono in opposizione al Sempronio che
15
1931
ragione, quella natura, che in Kant è ordine e
16
1931
e legge, e che in Fichte è per gli
17
1931
si chiamano, e che, in quanto così si chiamano
18
1931
posizione b, c... n, in verità non v'ha
19
1931
natura il proprio posto in essa perchè ne è
20
1931
propria soggettività. ¶ Per intendere, in questa confutazione, la posizione
21
1931
libero, che è tale in quanto è principio di
22
1931
e non deve, come in ultimo fa Fichte, essere
23
1931
che è fondata «non in una particolare debolezza della
24
1931
loro intelligenza (Denkkraft), ma in una debolezza di tutto
25
1931
loro io, nel senso in cui essi prendono la
26
1931
ragione come l'unico in sè e l'individualità
27
1931
abbia il suo fondamento in persone incapaci di trascendere
28
1931
originaria. ¶ Cerchiamo di metterla in evidenza esaminando la difesa
29
1931
vostra obbiezione pare che «in questo concetto non sia
30
1931
concetto di un oggetto in generale, dell'id (des
31
1931
da anni predicando. ¶ Messa in evidenza questa eterogeneità fondamentale
32
1931
io che si trova in questa opposizione di io
33
1931
Egoità che si trova in noi stessi, vien trasportato
34
1931
trasportato a qualcosa che in quel primo porre (quello
35
1931
descritto atto, ponente non in generale ma come Io
36
1931
è nulla dell'id in me con me; nel
37
1931
egoità che io trovo in me stesso. Tu sei
38
1931
astrazione è l'Io in generale cioè il non
39
1931
è bene che metta in evidenza, giacchè spesso si
40
1931
assoluta è «attività rientrante in sè, soggetto-oggettività o
41
1931
di questa attività rientrante in sè, non è l
42
1931
non è l'oggettività in sè nella assoluta sua
43
1931
valore negativo dell'oggettività in sè. ¶ Da questa realistica
44
1931
egoità, di attività rientrante in sè, il generarsi della
45
1931
Io che sono io, in quanto escludo tutti i
46
1931
dell'Unico Io assoluto in un io determinato individuale
47
1931
chiarezza la insuperabile difficoltà in cui F. si chiude
48
1931
è individualità, la quale in quanto tale non è
49
1931
oggetto, con l'essere in sè, e così l
50
1931
senza oggetto, senza essere in sè. ¶ È naturale quindi
51
1931
diventati realisti: l'essere, in quanto è in sè
52
1931
essere, in quanto è in sè, è non coscienza
53
1931
non coscienza; la coscienza, in quanto conosce, non è
54
1931
conosce, non è essere in sè. Sembra, questa, ammissione
55
1931
che un cosiffatto essere in sè realistico non c
56
1931
l'oggetto: l'essere in sè è valso come
57
1931
è detto: l'essere in sè, oggettivo, non è
58
1931
oggettivo, non è. E in verità si doveva dire
59
1931
doveva dire: l'essere in sè realistico non è
60
1931
suo carattere di essere in sè un altro soggetto
61
1931
è spogliato dell'essere in sè. E quindi, anche
62
1931
non si ritroverà neppure in questo l'essere in
63
1931
in questo l'essere in sè oggettivo. L'oggetto
64
1931
dell'oggetto, o cadremmo in un altrettanto impossibile annullamento
65
1931
soggetto. L'oggettivismo puro, in cui ogni dogmatismo conseguente
66
1931
impossibile la coscienza, che in concreto richiede la positività
67
1931
come risulti e quindi in che consista l'alterità
68
1931
pur fermarsi ancora, come in genere nell'idealismo si
69
1931
di tale dottrina, messa in chiara luce da Kant
70
1931
contiguità (Hume e associazionisti in genere), scoprì delle leggi
71
1931
cioè la rappresentazione che in tanto è tale in
72
1931
in tanto è tale in quanto c'è il
73
1931
Nè vale a rimetterla in piedi, ritenere lo spirito
74
1931
sogno. Porre la distinzione in una maggiore coerenza delle
75
1931
imagini e rappresentazioni, ed in secondo luogo viene, in
76
1931
in secondo luogo viene, in questa distinzione, proprio a
77
1931
dell'unico soggetto assoluto. ¶ In Kant la separazione tra
78
1931
razionale, sia col porre in esso la distinzione detta
79
1931
di oggetti empirici. Giacchè in verità a costituire questo
80
1931
oggettività empirica. ¶ E quindi in ultima analisi negazione non
81
1931
ed è implicitamente posto in essa quando la si
82
1931
Questa, infatti, è soggettività in cui la coscienza è
83
1931
è bene subito mettere in evidenza, e si dovrebbe
84
1931
rifugia, giacchè, è evidente, in filosofia diritto di asilo
85
1931
è ammissibile. Noi riponiamo in discussione proprio questa pretesa
86
1931
fronte, diritto di asilo in filosofia concedere non possono
87
1931
cristallizzato criticismo, va rimessa in esame. Va giustificata nei
88
1931
sa come nate e in che distinte da quello
89
1931
cadere nelle stesse difficoltà in cui cade quello di
90
1931
puro, il puro essere in sè, dall'altra non
91
1931
la stessa egoità, proprio in quanto moltiplicazione di coscienza
92
1931
la consapevolezza dell'essere in sè» cioè la coscienza
93
1931
sè l'altro, che, in quanto tale, è appunto
94
1931
appunto l'altro soggetto. In breve importa, positiva, la
95
1931
non contrapposta all'essere in sè, ma germinante proprio
96
1931
sè, ma germinante proprio in questo, costituita da questo
97
1931
è dedotto dalla coscienza in generale, così come l
98
1931
Siccome infatti all'essere in sè si dà il
99
1931
il significato della cosa in sè naturalistica, così si
100
1931
mostrare che l'essere in sè kantiano è pura
101
1931
è negato. L'oggettività in questo senso è ridotta
102
1931
Questo processo è chiaro in Fichte, nel quale la
103
1931
nel quale la cosa in sè è dichiarata non
104
1931
Ed è visibile anche in Schelling ed Hegel, in
105
1931
in Schelling ed Hegel, in entrambi i quali le
106
1931
l'oggettività della cosa in sè è definitivamente ridotta
107
1931
sintetica appercettiva, dalla coscienza in generale. Cioè si nega
108
1931
quella metafisica dalla coscienza in generale. ¶ Ora, ravvicinando le
109
1931
metafisico, dedotto dalla coscienza in generale come ragione incondizionata
110
1931
la deduzione dalla coscienza in generale. ¶ Quando poi d
111
1931
la deduzione dalla coscienza in generale (b1) insieme con
112
1931
di questo dalla coscienza in universale. E viceversa la
113
1931
a negatività. ¶ Dalla coscienza in generale Kant non deduceva
114
1931
formale: deduceva la cosa in sè, che, anche come
115
1931
dell'oggetto come essere in sè. Dedurre l'oggettività
116
1931
a riconquistare quell'essere in sè nel quale non
117
1931
Ma proprio questo essere in sè era stato negato
118
1931
tale alla stessa coscienza in generale, la forma della
119
1931
si pensa, il modo in cui si pensa, è
120
1931
pensa, è il modo in cui l'Io si
121
1931
è poi l'autonegarsi. In sostanza, una volta ridotta
122
1931
volta ridotta la cosa in sè oggettiva a negazione
123
1931
del Gentile sta proprio in questa rigorosa esplicazione della
124
1931
Tutta; e quindi anche in questa sua estrema negazione
125
1931
oggettività, quella dell'essere in sè, era stata ridotta
126
1931
liberato l'idealismo trascendentale. In questo ridurre la logica
127
1931
di negazioni sta sempre in quella prima negazione causata
128
1931
questo processo, aver rimesso in discussione tutto il dialettismo
129
1931
contraddittorio: e ciò proprio in nome dello stesso idealismo
130
1931
Universale come Essere oggettivo in sè. ¶ Chi abbia conoscenza
131
1931
non si potrà anche in questo prodotto non producente
132
1931
Per combattere l'oggettività in sè della Natura contro
133
1931
conseguenze scettiche humiane, e in secondo luogo – ed è
134
1931
come tale nella cosa in sè, cioè nell'assoluto
135
1931
formale cioè dell'esse in mente scolastico, è invece
136
1931
costitutivo della stessa cosa in sè. Se non fosse
137
1931
fosse costitutivo della cosa in sè, non potrebbe essere
138
1931
l'inconoscibilità della cosa in sè, ma il riconoscimento
139
1931
il riconoscimento della cosa in sè nel noumeno come
140
1931
ma direi sviluppata intellettualisticamente, in quanto che fu tolto
141
1931
quando, separata la cosa in sè dal noumeno, quella
142
1931
e quindi non producente, in verità non essente: pura
143
1931
soggetto ha dell'oggetto in sè, è stata confusa
144
1931
cfr. cap. V) solo in quanto presuppone quella essenza
145
1931
essenza di quell'esse in re, che pur nel
146
1931
era separato dall'esse in mente. E questo esse
147
1931
mente. E questo esse in re si diceva realtà
148
1931
Kant determina questo esse in re come cosa in
149
1931
in re come cosa in sè, e quindi anch
150
1931
investe più l'esse in re che l'esse
151
1931
re che l'esse in mente. Quella realtà soggettiva
152
1931
se veramente vuol essere in re, deve essere l
153
1931
realismo: se l'esse in re devesi separare dall
154
1931
devesi separare dall'esse in mente, e la mens
155
1931
cosa ed invece è in questo soggetto, non è
156
1931
non noto, la cosa in sè. Nel Gegenstand della
157
1931
puri. ¶ Il dogmatico esse in re si duplica nella
158
1931
duplica nella inconoscibile cosa in sè e nel sentito
159
1931
soltanto da quell'esse in mente, che misteriosamente poi
160
1931
cose nel loro essere in re, si triplica in
161
1931
in re, si triplica in oggetto-cosa in sè
162
1931
triplica in oggetto-cosa in sè della ragione, o
163
1931
l'oggetto come cosa in sè affermata dalla ragione
164
1931
che è la cosa in sè. Questo a me
165
1931
da questo deve essere, in qualche modo, causato. ¶ Perciò
166
1931
questa essenza oggettiva un in mente e non un
167
1931
mente e non un in re: esige che l
168
1931
re: esige che l'in re sia l'assoluto
169
1931
conosciute non siano l'in re. ¶ Non si può
170
1931
dalla oggettività della cosa in sè. Quella resterebbe campata
171
1931
sè. Quella resterebbe campata in aria, mentre campata in
172
1931
in aria, mentre campata in aria non è in
173
1931
in aria non è in Kant. ¶ Solo quando si
174
1931
sia ridotta la cosa in sè a un mero
175
1931
categoria. La forma, infatti, in cui essa consiste, rimarrebbe
176
1931
concezione negativa della cosa in sè. ¶ E questa negazione
177
1931
è ridotta la cosa in sè a non-Io
178
1931
della oggettività come cosa in sè si può vedere
179
1931
può vedere con chiarezza in uno schema che si
180
1931
di questa ci dà. ¶ In Kant infatti, si può
181
1931
Il valore dell'oggetto in Kant è duplice: a
182
1931
l'oggetto come cosa in sè; noumeno) a2 logico
183
1931
deduzione: b1 dalla coscienza in generale (dalla unità sintetica
184
1931
l'oggetto come essere in sè, il noumeno, è
185
1931
deve essere l'essere in sè. Se è vero
186
1931
vero che l'essere in sè deve essere incondizionato
187
1931
dell'oggetto dalla coscienza in generale vale proprio per
188
1931
essa sola, delle cose in sè, ed evitare così
189
1931
fenomeno con l'essere in sè. Senza questa esigenza
190
1931
forma. Tale il giudizio in cui la conoscenza si
191
1931
che l'oggetto assume in quanto conosciuto. ¶ Riepilogando dunque
192
1931
l'oggetto come cosa in sè (valore metafisico) è
193
1931
neppure ricostruirlo. Il concreto in tanto è tale, in
194
1931
in tanto è tale, in quanto implica la Critica
195
1931
e si afferma autonomo in ciascuna forma dell'attività
196
1931
attività spirituale; il concreto, in quanto ha in sè
197
1931
concreto, in quanto ha in sè la Critica, non
198
1931
proprio sviluppo. La Critica in quanto tale cerca soltanto
199
1931
stessa concretezza anche svanirebbe? In breve: come è possibile
200
1931
cosa è la fil.? in Riv. di fil., 1921). Ed
201
1931
capitalizza ma si consuma in sempre nuovo sforzo. L
202
1931
Platone e gli Spinoza. ¶ In questo ridursi a sforzo
203
1931
questo ridursi a sforzo, in questo rinunziare ad essere
204
1931
si può, senza cadere in un illuminismo intellettualistico e
205
1931
non esaltazione del soggetto in quanto tale. Non è
206
1931
filosofia moderna non soltanto in quel che ha di
207
1931
di valido ma anche in quella che, appunto per
208
1931
dell'oggetto come cosa in sè è ritenuta il
209
1931
filosofico moderno dopo Kant, in quello che certamente fu
210
1931
concetto erroneo ancora racchiuso in questa premessa. ¶ Esso non
211
1931
assolutamente «l'uno» (coscienza in genere) di fronte al
212
1931
realistico di oggetto suscitò in lui il problema critico
213
1931
lo svilupparsi della Critica in metafisica, ed apparve quindi
214
1931
deduzione da quel concetto in campo critico. ¶ 10. L'alterità
215
1931
uno chiamerebbero anche questo in loro compagnia. In breve
216
1931
questo in loro compagnia. In breve: alterità importa moltiplicazione
217
1931
identifichiamo con l'alterità in quella sua realistica concezione
218
1931
consentire dei soggetti costringenti in essa la propria molteplicità
219
1931
è sempre l'essere in sè che è presente
220
1931
interiorità non esteriorità; «essere in sè» e quindi costitutivo
221
1931
costitutivo anche di ciò in cui è presente come
222
1931
è dunque lo «spezzarsi in esseri distinti, di cui
223
1931
conto di quel che in verità, nella concreta verità
224
1931
si può dire, impegnato in una esigenza non propria
225
1931
potrà e forse dovrà, in questo suo essenziale atomismo
226
1931
dell'oggetto come cosa in sè dipenda dal conservarsi
227
1931
vogliamo entrare con voi in questa disputa sottile. ¶ C
228
1931
perchè è concettualità, esse in mente, e non esse
229
1931
mente, e non esse in re. Riconoscere la pura
230
1931
è prodotto. La categoria, in quanto oggettiva, non è
231
1931
presupposta negazione della cosa in sè, e quindi il
232
1931
il concetto universale un «in re», perchè è un
233
1931
re», perchè è un «in mente». Quindi la dimostrata
234
1931
dell'oggetto come cosa in sè (l'«in re
235
1931
cosa in sè (l'«in re»). Non si può
236
1931
la negazione della cosa in sè cui sono connessi
237
1931
La distinzione tra cosa in sè e oggetto conosciuto
238
1931
essa, tra l'esse in re e l'esse
239
1931
re e l'esse in mente. ¶ Ora è noto
240
1931
dava proprio all'esse in mente che rappresentava l
241
1931
è nato per risolvere in un qualche modo il
242
1931
estreme conseguenze, quell'imbarazzo in cui la Critica veniva
243
1931
Critica come metafisica solo in quanto critica; non è
244
1931
quindi confondendo l'essere in sè assoluto di quest
245
1931
di coscienza. ¶ L'essere in sè, dopo la indagine
246
1931
la rivoluzione critica potè in esso disvelare. ¶ Ponendo capo
247
1931
per oggetto l'essere in sè, ma tra la
248
1931
primo ha esplicitamente messo in luce, e la scientificità
249
1931
conoscenza dalle altre forme in cui l'attività spirituale
250
1931
essere invece l'essere in sè. Ed è appunto
251
1931
sarà mai l'essere in sè, perchè sarà sempre
252
1931
sarà lo stesso essere in sè, che invece la
253
1931
non sarà mai l'in sè: questo già Kant
254
1931
sente chiaramente. L'essere in sè, invece, non può
255
1931
voler trovare l'essere in sè nell'essere della
256
1931
della inconoscibilità dell'essere in sè. L'essere ín
257
1931
in sè. L'essere ín sè è invece proprio
258
1931
Critica), che l'essere in sè è vissuto nel
259
1931
la pensabilità della cosa in sè pur nella sua
260
1931
ripetere che quella cosa in sè che noi non
261
1931
non conoscere la cosa in sè. Là pensabilità della
262
1931
Là pensabilità della cosa in sè kantiana non è
263
1931
che questo vivere l'in sè nella concreta coscienza
264
1931
scienza sia l'essere in sè. L'inconoscibilità kantiana
265
1931
della irriducibilità dell'essere in sè a scienza, presa
266
1931
che non è affatto in sè ma è proprio
267
1931
viene astratto dalla relazione in cui vive e quindi
268
1931
e quindi così (cioè in quanto astratto) generalizzato, e
269
1931
generalizzato, e l'essere in sè che è il
270
1931
di Aristotele, la cosa in sè di Kant, è
271
1931
teniamo saldo all''essere in sè che vogliamo conquistare
272
1931
dell'essere come essere, in tutte le forme in
273
1931
in tutte le forme in cui si concretizza, può
274
1931
non confondere l'essere in sè con l'essere
275
1931
quale pur tale essere in sè si realizza; – ci
276
1931
nella immanenza dell'essere in sè. Potremo quindi definire
277
1931
insieme delle indagini che in questo volume presento, l
278
1931
limitati dall'altra sempre in base alla fondamentale scoperta
279
1931
critica della ragione pura in critica del giudizio. ¶ La
280
1931
oggetto da conoscere, che, in quanto cosa che è
281
1931
metter capo alla contraddizione in cui si chiude il
282
1931
dell'essere, mettendo così in evidenza l'astrattezza dell
283
1931
l'immanenza dell'essere in sè, come puro oggetto
284
1931
possibile l'essere concreto. ¶ In tanto la Critica kantiana
285
1931
escludendo l'assurdo realistico, in quanto, proprio con questa
286
1931
soggetto, quando si domandava in qual modo questo potesse
287
1931
fronte alla quale Reinhold, in conseguenza, si meravigliava che
288
1931
E così la Critica, in quanto tale, non vorrà
289
1931
uno parte dalla cosa in sè, che è inconoscibile
290
1931
non ne ha: è in verità senza principio e
291
1931
caratterizza più la Critica in quanto scienza preparatoria della
292
1931
metafisica, ma la Critica in quanto è essa la
293
1931
filosofia. ¶ Però la Critica in tal modo elevata a
294
1931
a scienza assoluta è in contraddizione con sè stessa
295
1931
la inconoscibilità dell'essere in sè. Quando poi si
296
1931
della Critica è dunque in assoluta contraddizione con la
297
1931
con la quale essa in Kant si qualifica quando
298
1931
di scienza del conoscere in quanto questo ha per
299
1931
per oggetto l'essere in sè. Io, dice la
300
1931
oggetto inconoscibile, l'essere in sè: la scienza, appunto
301
1931
conoscere. Così quell'essere in sè della Critica, perdendo
302
1931
trascendentale. Se l'essere in sè è l'inconoscibile
303
1931
quale scienza dell'essere in sè (oggetto del conoscere
304
1931
Perdutosi assolutamente l'essere in sè, perchè si è
305
1931
processo che abbiamo messo in evidenza, vediamo che esso
306
1931
evidenza, vediamo che esso in fondo consiste nella sostituzione
307
1931
tratta da indirizzi opposti in contrarie formazioni escludentisi reciprocamente
308
1931
soprasensibile, perchè ricercava l'in sè, che, come tale
309
1931
la scienza dell'essere in sè. Con la Critica
310
1931
della filosofia, la quale, in questo suo problema interno
311
1931
di raggiungere l'essere in sè e quindi di
312
1931
che la stessa Critica in quanto filosofia trascendentale, cioè
313
1931
dica che questo essere in sè, che col suo
314
1931
la negazione dell'essere in sè nega l'oggetto
315
1931
della filosofia, ma solo in quanto essa ha già
316
1931
e presentare l'essere in universale, l'in sè
317
1931
essere in universale, l'in sè (§ 1). ¶ Il problema che
318
1931
unica del loro errore in un permanere di un
319
1931
una soluzione dell'antitesi, in cui si dibatteva Kant
320
1931
ci ritroviamo senz'altro in questa antitesi tra il
321
1931
l'inconoscibilità dell'essere in sè, e l'esigenza
322
1931
uscire da questa contraddizione, in cui la Critica come
323
1931
Critica nel suo sviluppo in idealismo trascendentale: questa valorizzazione
324
1931
Critica, affermazione della cosa in sè da una parte
325
1931
imbarazzo di questa contraddizione in atto e voleva uscirne
326
1931
scoperta. Kant ebbe soltanto in Hegel la sua piena
327
1931
inconoscibilità dell'essere (cosa in sè). Ma è veramente
328
1931
la noumenicità dell'essere in sè come puro oggetto
329
1931
la riduzione della cosa in sè ad Idea. In
330
1931
in sè ad Idea. In breve, risultato della Critica
331
1931
dimostrazione che l'essere in sè è l'oggetto
332
1931
all'antico ontologismo realistico, in vista del quale Kant
333
1931
pensabile, è assolutamente inconoscibile, in quanto è principio della
334
1931
la noumenicità dell'Essere in sè e cioè il
335
1931
scopre che l'essere in sè non può non
336
1931
che si è messa in evidenza tra Critica e
337
1931
risulta la stessa cosa in sè (cap. IV), la
338
1931
rivalutazione dell'argomento ontologico in campo critico (cap. IX
339
1931
Nata per mettere oralmente1 in esplicita evidenza il principio
340
1931
trascendentale e cioè filosofia in quanto ha a suo
341
1931
La critica è perciò, in generale, riflessione sulla trascendenza
342
1931
non ci sarebbe neppure in questi, perchè mancherebbe il
343
1931
tal sapere come filosofico in tutte le eventuali sue
344
1931
problema gnoseologico si trasforma in logico e quindi in
345
1931
in logico e quindi in etico. Ed è così
346
1931
che studia l'essere in quanto essere, e le
347
1931
per oggetto l'essere in quanto essere, in universale
348
1931
essere in quanto essere, in universale e non in
349
1931
in universale e non in particolare». Cito la definizione
350
1931
denominare, è l'essere in universale e quindi l
351
1931
che ogni quid, che in qualche modo sia, l
352
1931
che ogni pensante, che in qualche modo pensi, la
353
1931
intesa, è ineliminabile: è in tutto ciò che è
354
1931
cfr. p. es. Schelling) in questa esclusione dell'altrui
355
1931
esclusione dell'altrui cioè in una pura e semplice
356
1931
scienza nel momento stesso in cui pone sè distinta
357
1931
non si voglia negare in modo assoluto ogni riferimento
358
1931
c'è l'essere in universale; c'è un
359
1931
è la sua unicità. ¶ In un modo o in
360
1931
In un modo o in un altro quindi l
361
1931
quello della metafisica; e in chi sa, c'è
362
1931
immutabile, non fenomenico ma in sè. Anche Kant vuole
363
1931
Kant, è stata soltanto in idea: un reale sapere
364
1931
e kantianamente l'essere in sè e quindi soprasensibile
365
1931
esplicitamente pone l'essere in sè, che perciò è
366
1931
ed esclude l'essere in sè. Risultato dunque della
367
1931
la inconoscibilità dell'essere in sè, pure in una
368
1931
essere in sè, pure in una netta ed esplicita
369
1931
deve essere di quell'in sè, di quell'essere
370
1931
tutti, e quindi ponente in tutti un sapere metafisico
371
1931
sfugge invece proprio noi in quanto sapienti. ¶ Pure Kant
372
1931
è ricerca dell'essere in sè nella sua universale
373
1931
visto, si era messo in una contraddizione da cui
374
1931
elevato il grido antimetafisico in nome del positivo fatto
375
1931
fece sempre più esplicito in sè e nelle sue
376
1931
quindi evidente la contraddizione in cui il pensiero kantiano
377
1931
e liberarla dalla contraddizione, in cui, coll'esplicito risultato
378
1931
e schietto essere, come in sè, è fuori della
379
1931
necessariamente scienza dell'essere in sè, metafisica e dogmatismo
380
1931
La metafisica dell'essere in quanto necessariamente dogmatica è
381
1931
dogmatica è condannata anche in nome dell'idealismo kantiano
382
1931
kantiano e non soltanto in nome dell'agnostico positivismo
383
1931
della inconoscibilità dell'essere in sè, la scienza divenne
384
1931
aveva voluto scoprire, e in realtà aveva scoperta, e
385
1931
devesi, ciò che è in sè e da sè
386
1931
voi, seguendo Agostino, ricercare in voi stesso tale essere
387
1931
cercherete e magari troverete in voi stesso tale essere
388
1931
l'incondizionato che è in me. E dovrete quindi
389
1931
ammettere che quell'essere in sè, che vi sta
390
1931
sta di fronte almeno in me, è irraggiungibile (agnosticismo
391
1931
ritroverete certo quell'essere in sè incondizionato che andate
392
1931
del soggetto, ed essere in sè nella sua esigenza
393
1931
la falsità del supposto in essa risulti chiara a
394
1931
liberato dalla irraggiungibile cosa in sè, liberandosi però anche
395
1931
accomunato nella negazione cosa in sè ed oggetto. E
396
1931
unicità, o la coscienza, in quanto affermante nella sua
397
1931
come falsa coscienza anche in questa affermazione che fa
398
1931
relativo è impensabile. Concependo in questa contrapposizione l'Assoluto
399
1931
bisogno di avere immanente in sè e non contrapposto
400
1931
impossibile come relativo. Giacchè in tanto è possibile relazione
401
1931
tanto è possibile relazione, in quanto c'è unicità
402
1931
ancora vedere l'essere in noi stessi; siamo ancora
403
1931
oggettivo che io ritroverò in me, non è solo
404
1931
alternativa è, dunque, falsa. In entrambe le proposizioni di
405
1931
chiarezza che l'essere in sè, che invano andremo
406
1931
là da noi, è in noi stessi, e mentre
407
1931
stessi, e mentre è in noi come essere presente
408
1931
attesta essere l'essere in sè. E ci appare
409
1931
Quando io quindi ricerco in me la cosa in
410
1931
in me la cosa in sè, è chiaro che
411
1931
che quella stessa cosa in sè che voi in
412
1931
in sè che voi in voi stesso ritroverete. Quel
413
1931
ogni ente, deve essere in me, come in ogni
414
1931
essere in me, come in ogni cosa; essa sarà
415
1931
non è nè, come in fondo il Cartesio realista
416
1931
un salto del cogitans in un mondo di essere
417
1931
chiuderebbe Cartesio, persona pensante, in sè come singolo, che
418
1931
di armonia prestabilita metterebbe in rapporto con gli altri
419
1931
della formula cartesiana sta in una affermazione di autocoscienza
420
1931
riscoprire, sta perciò proprio in quell'ergo che lo
421
1931
dimenticare. ¶ Questo oggettivo essere in sè, la cui scoperta
422
1931
pensiero speculativo, noi riscopriamo in questa identificazione della cosa
423
1931
questa identificazione della cosa in sè con l'oggetto
424
1931
l'oggetto puro. ¶ Essere in sè, che fu già
425
1931
da Kant: la cosa in sè come l'essere
426
1931
attivo soggetto, ma cosa in sè. L'assoluto oggetto
427
1931
oggetto è la cosa in sè. La nostra scoperta
428
1931
nostra scoperta è già in Kant. ¶ La dialettica negazione
429
1931
soppressione idealistica della esperienza in quanto realismo. ¶ Risultato del
430
1931
la riduzione della cosa in sè, cioè della cosa
431
1931
cioè della cosa proprio in quanto tale, all'oggetto
432
1931
si confonda la cosa in sè con l'apparenza
433
1931
vecchio concetto di cosa in sè come oggetto puro
434
1931
a scoprire questa cosa in sè come tale, bisogna
435
1931
che io mi profondi in me, nella mia oggettività
436
1931
mia oggettività. ¶ La cosa in sè importa interiorità e
437
1931
ricercare adunque la cosa in sè, non deve la
438
1931
deve invece penetrare intimamente in sè. Non si capisce
439
1931
ed assoluta appunto perchè in sè, io debba cercar
440
1931
non avessi anche un «in sè» e cioè un
441
1931
che è la cosa in sè, deve essere in
442
1931
in sè, deve essere in me come in ogni
443
1931
essere in me come in ogni cosa. E che
444
1931
stesso essere, la cosa in sè che dà oggettività
445
1931
infinite cose che paiono in sè proprio in questa
446
1931
paiono in sè proprio in questa loro infinita molteplicità
447
1931
infinita molteplicità, sono invece in sè nella unità loro
448
1931
Chi ancora testè vedeva12 in questa opposizione tra cosa
449
1931
appunto perciò è cosa in sè. Ciò che non
450
1931
si vede, nella trasformazione in pregiudizio di ciò che
451
1931
sia una cosalità (essere in sè, cioè assoluta unicità
452
1931
ma anche la cosa in sè, nello stesso preciso
453
1931
concreto di coscienza. Cosa in sè, quindi, che nel
454
1931
attuarsi non si rivolge in se stesso, scindendosi dalla
455
1931
stesso, scindendosi dalla cosa in sè dopo l'urto
456
1931
non è più cosa in sè: l'ha attuata
457
1931
nella alterità. La cosa in sè, che è l
458
1931
è impossibile se l'in sè non è nell
459
1931
ancora eliminata la cosa in sè realistica. ¶ Non è
460
1931
è stata eliminata, abbiam in parte già visto, neppure
461
1931
dogmatico parte dalla cosa in sè, come a sè
462
1931
che non esige cosa in sè. ¶ Si è sostituito
463
1931
il riconoscimento della cosa in sè nell'oggetto. ¶ Senza
464
1931
Dinglichkeit), cioè l'essere in sè, nella persona, e
465
1931
nell'ammissione della cosa in sè ma nella falsa
466
1931
ci sia di vero in questo dualismo che così
467
1931
intolleranza, nega la critica, in quanto esso è realismo
468
1931
ontologismo, che la cosa in sè si riconosca nell
469
1931
religiosa, per l'altro in un contingente attivismo storicistico
470
1931
e che, se ha in sè come suo momento
471
1931
filosofica, non si risolve in questa: o la concretezza
472
1931
ogni sua storia rinneghi, in quanto già in possesso
473
1931
rinneghi, in quanto già in possesso definitivo del vero
474
1931
della cogitatio per fonderla in questa, ma anche, costrettovi
475
1931
che conoscono, le cose in sè che dovrebbero essere
476
1931
primo togliendo la cosa in sè e ponendo come
477
1931
io. Intendere la cosa in sè come oggetto puro
478
1931
si vede la cosa in sè nell'oggetto puro
479
1931
Kant, intendete per cosa in sè, l'essere in
480
1931
in sè, l'essere in sè, cioè l'essere
481
1931
fosse riconosciuto, come cosa in sè, l'oggetto di
482
1931
senz'altro la cosa in sè è accettare il
483
1931
concetto contraddittorio di cosa in sè e finire col
484
1931
chiaramente che l'oggettività in sè è proprio l
485
1931
negazione berkeleyana, egli riaffermò in modo nuovo l'universale
486
1931
purezza, diventa cioè cosa in sè, puro oggetto, quando
487
1931
dimostrazione sia già implicita in Kant o in questo
488
1931
implicita in Kant o in questo non ci sia
489
1931
proprio la stessa cosa in sè senza residui e
490
1931
l'oggetto di coscienza, in quanto tale, era riconosciuto
491
1931
scolastico; ma la cosa in sè, che si riteneva
492
1931
secondo col far riconoscere in questa singolare determinazione la
493
1931
che pur così sarebbero in sè, e quegli oggetti
494
1931
inadequazione. ¶ Finchè la cosa in sè non è l
495
1931
l'oggettività della cosa in sè; ma proprio questa
496
1931
la distinzione tra cosa in sè come oggetto fuori
497
1931
di coscienza come cosa in noi si chiarisce invece
498
1931
assoluto, universale, unico, (cosa in sè che è l
499
1931
la sua origine prima in quella che è la
500
1931
realismo; e la cosa in sè non è più