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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vincenzo Monti, Iliade [traduzione da Omero], 1810

concordanze di «io»

nautoretestoannoconcordanza
1
1810
finché Giove si dorme. Io lo ricinsi ¶ d'un
2
1810
strette in pugno, marciam: io vi precedo, ¶ né per
3
1810
Protènore quest'altro ¶ ch'io qui posi a giacer
4
1810
fuggir. Non so perch'io ¶ or non t'afferri
5
1810
qual di loro ¶ afferrato io m'avessi, giù dal
6
1810
sviasti a Coo, ¶ donde io salvo poi trassi il
7
1810
di queste ¶ cose ben io farò che ti sovvegna
8
1810
condotti Argivi. Esorterollo ¶ anzi io stessa a recarsi, ovunque
9
1810
brami che per prova io vegga ¶ sincero il tuo
10
1810
Achei. ¶ Né l'ire io deporrò, né che veruno
11
1810
suo secreto, e dice: Io quella riva, ¶ io quell
12
1810
dice: Io quella riva, ¶ io quell'altra toccai: colla
13
1810
ciascuno. E a Marte, io credo, ¶ il suo già
14
1810
mi vogliate condannar, s'io scendo ¶ l'ucciso figlio
15
1810
adunque ¶ la vendetta abbandona, io tel comando: ¶ ch'altri
16
1810
mio: ricordi ¶ che primo io nacqui, e che di
17
1810
dire: ¶ Ceruleo Nume, messaggiera io vegno ¶ dell'Egìoco signore
18
1810
Rea produtti, ¶ primo Giove, io secondo, e terzo il
19
1810
tu che a Giove io rechi ¶ dura e forte
20
1810
Ma ben vo' dirti io pure ¶ (e dal cor
21
1810
de' suoi ¶ alle navi io facea strage, mi colse
22
1810
aurea spada, Apolline. Son io ¶ che te finor protessi
23
1810
le navi i corridori. Io poscia ¶ li precedendo spianerò
24
1810
aste vediam di repulsarlo. Io spero ¶ che quantunque animoso
25
1810
lungamente: assisteratti il servo; ¶ io ne volo ad Achille
26
1810
di fresco, e ch'io medesmo ¶ gli adattai questa
27
1810
bei fatti al pensiero: io qui per essi ¶ che
28
1810
forti ¶ Mirmidoni concedi, ond'io, se puossi, ¶ qualche raggio
29
1810
ancor mi assenti, ¶ ch'io, delle tue coperto armi
30
1810
viver non debbe eterna. Io certo avea ¶ fatto un
31
1810
fiero un nugolo vegg'io ¶ circondar già le navi
32
1810
re giusto Agamennón! Ben io ¶ t'affermo che costoro
33
1810
Atride ¶ la voce ascolto io più dall'abborrita ¶ bocca
34
1810
seduca, né voler ch'io colga ¶ di ciò vergogna
35
1810
Alle navi ¶ l'impeto io veggo della fiamma ostile
36
1810
ché i miei forti io ti raduno ¶ Disse: e
37
1810
le mie preci adempi. ¶ Io qui fermo mi resto
38
1810
Dei ¶ rivolate alla pugna! Io di costui ¶ corro allo
39
1810
e sposa! Sarpedon, ch'io m'aggio ¶ de' mortali
40
1810
qual, lasso! mi son io, la voce udire. ¶ Di
41
1810
di che doglia ¶ trafitto io porti questo braccio il
42
1810
reggo, e mal poss'io coll'inimico ¶ avventurarmi alla
43
1810
i Licii compagni inanimando, ¶ io gli sproni al conflitto
44
1810
tu pure: e s'io con questa ¶ in pieno
45
1810
desidia. Di vigor vincessi ¶ io te quanto tu me
46
1810
quanto tu me! ben io pentirti ¶ farei del tuo
47
1810
che fra' Teucri bellicosi io stesso ¶ non vil guerriero
48
1810
terzo mi dispogli. Or io vo' dirti ¶ cosa che
49
1810
dir: Tu sempre, ancorché io porti ¶ ottimi avvisi in
50
1810
parli ¶ persuaso e davvero, io ti fo certo ¶ che
51
1810
partorisse eterna giovinezza, ¶ non io certo vorrei primo di
52
1810
ambo gli eroi ch'io chiedo, in gran travaglio
53
1810
acheo coraggio alla battaglia. Io volo ¶ colà allo scontro
54
1810
si rallenta? ¶ Benché forte io mi sia, solo poss
55
1810
mi sia, solo poss'io ¶ atterrar questo muro, ed
56
1810
col freddo timor. Non io de' Teucri, ¶ che in
57
1810
Achei; ¶ ma qui tem'io d'assai qualche sinistro
58
1810
riconosce un nume, ed io da tergo ¶ lui conobbi
59
1810
valor delle vostre armi io sperava ¶ salve le navi
60
1810
oh indegno ¶ spettacolo ch'io veggo, e ch'io
61
1810
io veggo, e ch'io non mai ¶ possibile credea
62
1810
vostro rallentar potete; ¶ ned io col vile che pugnar
63
1810
lungo, e all'urto io spero ¶ della mia lancia
64
1810
ne vieni? Andiam, ch'io stesso ¶ non di riposi
65
1810
tolte ¶ ad uccisi nemici. Io li combatto ¶ sempre dappresso
66
1810
e così d'aste io feci ¶ e d'elmetti
67
1810
un tanto acquisto. ¶ Ed io pur nella tenda e
68
1810
or sono. ¶ E neppur io mi spero in obblianza
69
1810
il valor; ché anch'io ne' campi ¶ della gloria
70
1810
ma tu il conosci, io spero. ¶ Sì, lo conosco
71
1810
tutti ¶ i mortali pur io terrotti in pregio. ¶ Prìamo
72
1810
fia del compagno, ch'io gli do, contento. ¶ Contristò
73
1810
fronte e vedrai qual io mi vegna ¶ qui rampollo
74
1810
degli anni il fiore. ¶ Io son qui solo, né
75
1810
chi la possiede. Or io dirò l'avviso ¶ che
76
1810
qui dunque rattien, ch'io là ne vado ¶ a
77
1810
rampogni. In altri tempi io forse ¶ un trascurato mi
78
1810
cor ti dice, ¶ guidami: io pronto seguirotti, e quanto
79
1810
cittade. A te predìco io poi che l'ora
80
1810
Eterno figlio ¶ così foss'io di Giove e dell
81
1810
Dunque in ira son io, come ad Achille, ¶ a
82
1810
forte ¶ della mischia non io però v'esorto, ¶ ché
83
1810
di tante schiere capitano. Io primo ¶ il tuo parer
84
1810
sia giovine, sia veglio, io l'avrò caro. ¶ Chi
85
1810
con disdegno spregiarmi. Anch'io mi vanto ¶ figlio d
86
1810
vi sono queste cose, io penso, ¶ tutte vere; e
87
1810
o meco irata, ¶ perch'io gli Achivi, e tu
88
1810
ed affetto. A questi io vado, e solo ¶ per
89
1810
a rannodarne i cuori, io mi son certa ¶ che
90
1810
eterno grado. ¶ Tosto ch'io l'abbia fra mie
91
1810
le fulgide pupille: ed io d'un seggio ¶ d
92
1810
rispose il Sonno, agevolmente io posso ¶ ogni altro iddio
93
1810
distrutto ¶ navigava da Troia. Io su la mente ¶ dolce
94
1810
con esso a perigliarmi io torni? ¶ Di periglio che
95
1810
via, mi segui, ¶ ch'io la minore delle Grazie
96
1810
a lui la scaltra: Io vado ¶ dell'alma terra
97
1810
preferti i sacrifici: ¶ ch'io né vidi giammai né
98
1810
un Dio: ¶ e temo io ben che lungamente afflitti
99
1810
risveglia, ¶ ché a Nèstore io ne vado ad esortarlo
100
1810
comando? ¶ (replicò Menelao). Degg'io con essi ¶ restarmi ad
101
1810
Nèstore Nelìde, ¶ Agamennón son io, cui Giove opprime ¶ d
102
1810
Ben più vero cred'io che molti affanni ¶ sudar
103
1810
scuoterà dal petto ¶ Or io volonteroso ecco ti seguo
104
1810
onor degno ed amico, io non terrommi ¶ di rampognarlo
105
1810
mi comparve improvviso, ed io l'ho spinto ¶ a
106
1810
parlasti e generoso. ¶ Padre io mi son d'egregi
107
1810
Nelìde, ¶ quell'audace son io: me la fidanza, ¶ me
108
1810
darai: né vano ¶ esploratore io ti sarò: né vôta
109
1810
Ferma, gridando, ¶ o ch'io di lancia ti raggiungo
110
1810
Salvate questa vita, ed io ¶ riscatterolla. Ho gran ricchezza
111
1810
a questo patto, ¶ ch'io di notte traessi all
112
1810
o segregati? Parla, ¶ ch'io vo' saperlo. — E a
113
1810
e a lui vid'io destrieri ¶ di gran corpo
114
1810
in candore ¶ mirabilmente; ed io che sempre in mezzo
115
1810
guerrier, restarmi neghittoso abborro, ¶ io né questi né pari
116
1810
tre antenòrei figli, ¶ Polibo, io dico, ed il preclaro
117
1810
ei ratto nella mischia. Io porgerogli ¶ alla strage la
118
1810
consente il voler ch'io qui compisca, ¶ combattendo co
119
1810
E Dïomede di rincontro: Io certo ¶ rimarrò, pugnerò; ma
120
1810
paragone, ¶ ti spaccerò, s'io pure ho qualche Dio
121
1810
glorïoso gridò; Ve' s'io t'ho colto ¶ pur
122
1810
finalmente! Oh t'avess'io trafitta ¶ più vital fibra
123
1810
sì gran vampo meni? Io de' tuoi colpi ¶ prendo
124
1810
ragiona la mente? Ignoro io forse ¶ che nell'armi
125
1810
co' Teucri, ma ben io t'affermo ¶ che questa
126
1810
rotti ¶ dal Telamònio Aiace: io ben lo scerno ¶ all
127
1810
teli oppresso, ¶ sì ch'io pavento, ohimè! che più
128
1810
pugna. Il vidi ¶ ben io da tergo, e Macaon
129
1810
veglio, ¶ né obbedirti poss'io. Tremendo, iroso ¶ è colui
130
1810
hai qui condotto. ¶ Or io mel so per me
131
1810
quel fior m'avess'io d'anni e di
132
1810
e di forza, ¶ ch'io m'ebbi allor che
133
1810
gli Elèi fiera contesa! ¶ Io predai con ardita rappresaglia
134
1810
Nelèo ¶ prodi guerrier rimasto io solo in Pilo ¶ con
135
1810
occultommi i destrieri. Ed io pedone ¶ v'andai scorto
136
1810
delle due genti, ed io primiero uccisi ¶ (e i
137
1810
la medica virtù. Questo io trafissi ¶ coll'asta, e
138
1810
fuggîr d'ogni parte. Io come turbo ¶ mi serrai
139
1810
e qui l'estremo io spensi. ¶ Da Buprasio frattanto
140
1810
il divo Ulisse ed io Nestorre, entrambi ¶ al regal
141
1810
cibo e di bevanda, ¶ io parlai primamente, e v
142
1810
che in questo stato io t'abbandoni. — Il cinse
143
1810
il nostro scampo, ¶ ben io vorrei che questo intervenisse
144
1810
del fosso, allor, cred'io, ¶ niuno in Troia di
145
1810
sebben lontano. Ti prometto io poi ¶ (e sacra tieni
146
1810
in tua man porrollo io stesso, un tripode, ¶ o
147
1810
già fervido e corrente? Io non rimango ¶ di far
148
1810
veloci cornipedi, ché tosto ¶ io ne vo dentro alle
149
1810
il cimiero, riderà quand'io ¶ nel folto apparirò della
150
1810
meco ¶ ad inegual cimento. Io lo protesto, ¶ e il
151
1810
seguirà le mie parole, ¶ io loro fiaccherò sotto la
152
1810
per cagion de' mortali: io nol consento. ¶ Di loro
153
1810
guerra i duri ¶ esperimenti. Io vel dichiaro (e fôra
154
1810
tuoi sdegni ¶ sollecito son io, no, s'anco ai
155
1810
dispetto ¶ vagabonda ti porti, io non ti curo, ¶ poiché
156
1810
Dàrdani, Teucri, Collegati, udite: ¶ io poc'anzi sperai ch
157
1810
ne resta. ¶ Spero ben io, se Giove e gli
158
1810
alle mura, o s'io coll'asta ¶ saprò passargli
159
1810
Sole. ¶ Così immortal foss'io, né mai vecchiezza ¶ violasse
160
1810
giorni, ed onorato ¶ foss'io del par che Pallade
161
1810
l'udîr tutti. Or io ¶ dico a te di
162
1810
potresti de' miei figli. Io dunque ¶ che di te
163
1810
lo farai coll'eseguirlo. Io dunque ¶ ciò che acconcio
164
1810
pensiero ¶ di quel ch'io penso e mi pensai
165
1810
il nostro avviso. ¶ Ben io, lo sai, con molti
166
1810
Pelèo la meni. ¶ Doterolla io medesmo, e di tal
167
1810
grado e d'anni ¶ io gli vo sopra; lo
168
1810
si mandino i legati. Io stesso, o sire, ¶ li
169
1810
grand'uopo: benché irato, io v'amo ¶ sovra tutti
170
1810
ancidere gli Achivi. Or io di forte ¶ timor la
171
1810
nel cuore: ¶ ma ben io dirò netto il mio
172
1810
e l'operoso. ¶ Ed io che tanto travagliai, che
173
1810
il meschinello ¶ augel son io, che d'esca i
174
1810
nol si ritolse almeno. Io sol del mio ¶ premio
175
1810
mio ¶ premio fui spoglio, io solo; egli la donna
176
1810
tienla in pregio, siccom'io costei ¶ carissima al mio
177
1810
quell'Ettorre ¶ che, mentre io parvi fra gli Achei
178
1810
nullo ¶ più conflitto vogl'io con quel guerriero, ¶ nullo
179
1810
prenderolla in mia consorte io mai. ¶ Serbila ad altro
180
1810
ravvivar la fiamma? ¶ Meco io porto (la Dea madre
181
1810
morte innanzi tempo, ed io ¶ lieta godrommi e dïuturna
182
1810
come, ahi come poss'io, diletto figlio, ¶ qui restar
183
1810
alla mia cura. ¶ Son io, divino Achille, io mi
184
1810
Son io, divino Achille, io mi son quegli ¶ che
185
1810
vivanda ¶ domestica gustar, ov'io non pria ¶ adagiato t
186
1810
in suo rancor, non io ¶ t'esorterei di por
187
1810
antico, ¶ che quale avvenne io qui fra tutti amici
188
1810
figliuola, di quell'Ida io dico ¶ che tra' guerrieri
189
1810
bisogno. ¶ L'onor ch'io cerco mi verrà da
190
1810
gli rispose Achille, ¶ ottimo io sento il tuo parlar
191
1810
saprò la furia rintuzzarne, io spero. ¶ Sì disse; e
192
1810
de' Troiani? Assai tem'io ¶ che alcuno imprenda d
193
1810
nella Licia avvegna ¶ ch'io mai porti i miei
194
1810
deh! rimanti alquanto, ond'io d'un dolce ¶ vino
195
1810
Corri dunque a placarla. Io ratto intanto ¶ a Paride
196
1810
par mi sembra ¶ ch'io ti risponda, e tu
197
1810
attendi che dell'armi io mi rivesta, ¶ o mi
198
1810
o mi precorri, ch'io ti seguo, e tosto
199
1810
Dei, ¶ stata almeno foss'io consorte ad uomo ¶ più
200
1810
mi raggiunga ¶ anzi ch'io m'esca di città
201
1810
pianto? ¶ Orba del padre io sono e della madre
202
1810
Tebe distrusse: ¶ m'uccise, io dico, Eezïon quel crudo
203
1810
pensier; ma de' Troiani io temo ¶ fortemente lo spregio
204
1810
terra mi ricopra, ¶ ch'io di te schiava i
205
1810
ti giunsi ¶ sollecito, tem'io, come imponesti. ¶ Generoso timor
206
1810
così, Palla gli rispose: io scesi ¶ fra i Troiani
207
1810
valente ¶ a singolar certame. Io ti fo certo ¶ che
208
1810
onorino del rogo. Ov'io lui spegna, ¶ ed Apollo
209
1810
e senza onore. ¶ Ma io medesmo, io sì, contra
210
1810
onore. ¶ Ma io medesmo, io sì, contra costui ¶ scenderò
211
1810
metterà volentier, se dritto io veggo, ¶ le ginocchia in
212
1810
di che lutto ricoprirsi io veggio ¶ la casa degli
213
1810
figliuol! ché non son io ¶ nel fior degli anni
214
1810
nessun si mosse. ¶ Ma io mi mossi audace core
215
1810
Voi, mentre l'armi io vesto, al sommo Giove
216
1810
vi piace, ché nessuno io temo, ¶ né guerriero v
217
1810
in guerra non lasciommi, io spero, ¶ la marzïal palestra
218
1810
sangue di che nato io sono. ¶ Disse; e gli
219
1810
è pellegrino? ¶ E anch'io trattar so il ferro
220
1810
e a manca anch'io girar lo scudo, ¶ e
221
1810
destrier. Né già vogl'io ¶ un tuo pari ferire
222
1810
i congiunti, gli amici. Io nella sacra ¶ città rientro
223
1810
il senno. Ma ben io qui schietti ¶ i miei
224
1810
sensi aprirò. La donna io mai ¶ non renderò, giammai
225
1810
Troiani. E un'altra io reco ¶ di lor proposta
226
1810
ad Ilïone Apollo ed io ¶ edificammo con assai fatica
227
1810
insieme il secondate, ond'io ¶ l'opra, che penso
228
1810
afferrando di mia mano io stesso, ¶ nel Tartaro remoto
229
1810
che degli Dei son io ¶ il più possente. E
230
1810
vostre posse. Ma ben io, se il voglio, ¶ la
231
1810
di Troe, che dianzi io tolsi ¶ d'Anchise al
232
1810
dirà gonfio d'orgoglio: ¶ Io fugai Dïomede, io lo
233
1810
orgoglio: ¶ Io fugai Dïomede, io lo costrinsi ¶ a scampar
234
1810
tu, no, fin ch'io respiro, ¶ d'Ilio le
235
1810
mettete ¶ le generose forze. Io non m'inganno, ¶ Giove
236
1810
quando emerso a vista ¶ io sarò delle navi, allor
237
1810
qualcun si risovvegna, ¶ ond'io que' legni incenda, e
238
1810
vi porge, il dolce io dico ¶ frumento, e l
239
1810
cotal preda ne riesce, io spero ¶ che ratti i
240
1810
disonor carco volesti? ¶ Pur io so ben, che quando
241
1810
onta carco in Argo ¶ io tornerommi, e lasceremo ai
242
1810
cavalieri veloci in pregio io tegno, ¶ sia nella guerra
243
1810
lui lo duce: Atride, io qual già pria ¶ t
244
1810
egregi ¶ de' loricati Achivi, io non v'esorto, ¶ (ciò
245
1810
al certo bramerei pur io ¶ quelle forze ch'io
246
1810
io ¶ quelle forze ch'io m'ebbi il dì
247
1810
i primi, ¶ perché primi io vi chiamo anche ai
248
1810
Ulisse, ¶ né sgridarti vogl'io, né comandarti ¶ fuor di
249
1810
fuor di stagione, ch'io ben so che in
250
1810
e senti ¶ ciò ch'io pur sento. Or vanne
251
1810
In vero ¶ né compagno io gli fui né testimone
252
1810
al mio parlar. Non io, ¶ se il re supremo
253
1810
pugna gli Achei, non io lo biasmo. ¶ Fia sua
254
1810
mio feritor: dammi ch'io spegna ¶ questo ventoso nebulon
255
1810
nebulon che grida ¶ ch'io del Sol non vedrò
256
1810
Troi pugna securo; ¶ ch'io del tuo grande genitor
257
1810
è il mortale ch'io dico, il bellicoso ¶ figliuolo
258
1810
disvìa ¶ le veloci saette. Io gli scagliai ¶ dianzi un
259
1810
spensi: e irato quindi io temo ¶ qualche nume. Non
260
1810
che il giorno ch'io partii, gli eccelsi ¶ nostri
261
1810
vivo sangue ¶ ne trassi io sì, ma n'attizzai
262
1810
e queste briglie, ¶ ch'io de' corsieri, per pugnar
263
1810
briglie, ché coll'asta ¶ io del nemico sosterrò l
264
1810
a far prova ¶ s'io di lancia ferir meglio
265
1810
feritor), né a lungo, io spero, ¶ vivrai: la gloria
266
1810
rispose l'eroe); ben io m'avviso ¶ ch'uno
267
1810
qui troppo t'avvolgi, io porto avviso ¶ che tale
268
1810
il tuo cocchio, ¶ ond'io salga all'Olimpo. Assai
269
1810
della città. Ma niuno io qui ne veggo, ¶ niun
270
1810
noi venuti in sussidio. Io che mi sono ¶ pur
271
1810
esorto alla battaglia, ed io medesmo ¶ sto qui pronto
272
1810
costui, ¶ benché qui nulla io m'abbia che il
273
1810
prostri. Tu morrai: son io ¶ che tel predìco, e
274
1810
giusta degli Achei commette? ¶ Io ne son dolorosa: e
275
1810
forsennato aizzâr. Padre, s'io scendo ¶ a rintuzzar l
276
1810
ma guerriero; e quando ¶ io gli vietava di pugnar
277
1810
venuto ¶ ambasciatore a Tebe io co' Tebani ¶ ne' regii
278
1810
tuo fianco del pari io qui ne vegno, ¶ e
279
1810
iddio, se tua difesa io sono. ¶ Sorgi, e drizza
280
1810
né certo ¶ d'altronde io penso che il tuo
281
1810
suo torto consigliar. Non io ¶ vo' per questo patir
282
1810
riscatto avrai. Figlio son io ¶ di ricco padre, e
283
1810
la vostra gagliardìa, mentr'io per poco ¶ men volo
284
1810
se' qualche Immortal, non io per certo ¶ co' numi
285
1810
egli visse. All'armi io dunque ¶ non verrò con
286
1810
ôr, che in serbo io posi ¶ nel mio partir
287
1810
farmi ricordo, ché bambino io m'era ¶ quando ei
288
1810
che rotti vi periro. Io dunque ¶ sarotti in Argo
289
1810
te con quest'occhi io qui non vegga, ¶ te
290
1810
mio sommo ¶ darti aita io potrei. Duro egli è
291
1810
entrato ¶ d'Agamennón, quant'io t'impongo, esponi ¶ esatto
292
1810
ascolta. A te vengh'io celeste ¶ nunzio di Giove
293
1810
mandato a te son io ¶ da Giove che dal
294
1810
dove lice, i sentimenti. Io dunque ¶ comanderò che su
295
1810
al vento le vele, io vel consiglio, ¶ alla dolce
296
1810
sommo Atride ¶ so ben io lo perché: donato il
297
1810
sbracci a maledirlo. Or io ¶ cosa dirotti che vedrai
298
1810
di Telemaco il padre io più non sia, ¶ mai
299
1810
di Giove la promessa. ¶ Io ti fo certo che
300
1810
sprezzar l'avviso ¶ ch'io ti porgo. Dividi i
301
1810
Apollo, ¶ ch'altri dieci io m'avessi infra gli
302
1810
gran lite Achille ed io d'una fanciulla, ¶ ed
303
1810
d'una fanciulla, ¶ ed io fui primo all'ira
304
1810
con infranta lena. ¶ Qualunque io poscia scorgerò che lungi
305
1810
al suol di Prìamo io getti ¶ gli alti palagi
306
1810
condottieri. ¶ Della turba infinita io né parole ¶ farò né
307
1810
e sol le navi io canto. ¶ Erano de' Beozi
308
1810
ne sovrasta. Molte pugne io vidi, ¶ ma tali e
309
1810
e tante non vid'io giammai ¶ ordinate falangi. Numerose
310
1810
ragion mi rampogni, ed io t'escuso. ¶ Ma quel
311
1810
se t'aggrada ¶ ch'io scenda a duellar, fa
312
1810
primo offeso mi son io. Fra' Greci ¶ bramo io
313
1810
io. Fra' Greci ¶ bramo io pur diffinita e fra
314
1810
prova e senza fede ¶ io conosco i suoi figli
315
1810
maggior decoro, né mortale io mai ¶ degno di tanta
316
1810
che mi strugge. Or io ¶ di ciò che chiedi
317
1810
Sovviemmi il giorno ch'io toccai straniero ¶ la vitifera
318
1810
vitifera Frigia. Un denso io vidi ¶ popolo di cavalli
319
1810
avean le tende, ed io co' miei m'aggiunsi
320
1810
tempo ¶ ambasciatore Ulisse, ed io fui loro ¶ largo d
321
1810
Alessandro, ¶ negheran di pagarla, io qui coll'arme ¶ sosterrò
322
1810
ed Achei: ¶ alla cittade io riedo. A qual de
323
1810
di tutti i numi! Io mi sperai punire ¶ di
324
1810
moglie o ancella; ¶ ch'io tornar non vo' certo
325
1810
sciagurata! non far ch'io t'abbandoni ¶ nel mio
326
1810
mio disdegno, e tanto io sia costretta ¶ ad abborrirti
327
1810
certo a dismisura. Or io ¶ negli argolici petti e
328
1810
del pari vincerò pur io, ¶ ch'io pure al
329
1810
vincerò pur io, ¶ ch'io pure al fianco ho
330
1810
che su veloci antenne ¶ io ti rapìa di Sparta
331
1810
A questo patto ¶ Troia io pur t'abbandono, e
332
1810
dell'eteree stelle, ¶ niuna io m'aggio più cara
333
1810
il mio disegno, ¶ ch'io pur son nume, e
334
1810
e a te comune io traggo ¶ l'origine divina
335
1810
traggo ¶ l'origine divina, io dell'astuto ¶ Saturno figlia
336
1810
morto tu mi fossi, io dunque ¶ giurai l'accordo
337
1810
poscia più ti colga io mai; ¶ ché forse nulla
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1810
giovenchi ¶ e di caprette io t'arsi i fianchi
339
1810
Atride, or sì cred'io volta daremo ¶ nuovamente errabondi
340
1810
ti riveli lo sdegno? Io t'obbedisco. ¶ Ma del
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1810
Apollo a Giove caro io giuro: ¶ nessun, finch'io
342
1810
io giuro: ¶ nessun, finch'io m'avrò spirto e
343
1810
gl'impiaga, ¶ sol perch'io ricusai della fanciulla ¶ Criseide
344
1810
Criseide il riscatto. Ed io bramava ¶ certo tenerla in
345
1810
me condutta ¶ vergine sposa, io la prepongo, a cui
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1810
meglio; ¶ ché la salvezza io cerco, e non la
347
1810
compenso, ché de' Greci io solo ¶ restarmi senza guiderdon
348
1810
la tua preda, ed io ¶ della mia privo rimarrommi
349
1810
Se non daranla, rapirolla io stesso, ¶ sia d'Aiace
350
1810
ira alle cui tende io vegna. ¶ Ma di ciò
351
1810
Per odio de' Troiani io qua non venni ¶ a
352
1810
a portar l'armi, io no; ché meco ei
353
1810
al tuo d'averlo io già mi spero ¶ quel
354
1810
pur, se t'aggrada. Io non ti prego ¶ di
355
1810
ritorno, ¶ ai Mirmìdoni impera; io non ti curo, ¶ e
356
1810
e da' miei fidi ¶ io la rimando accompagnata, e
357
1810
la bella ¶ tua prigioniera, io stesso; onde t'avvegga
358
1810
onde t'avvegga ¶ quant'io t'avanzo di possanza
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1810
veder l'onte? Aperto ¶ io tel protesto, e avran
360
1810
rispose dalle luci azzurre: ¶ io qui dal ciel discesi
361
1810
solo ¶ di parole contendi. Io tel predìco, ¶ e andrà
362
1810
dal ciel), per questo io giuro, ¶ e inviolato sacramento
363
1810
me siete entrambi; ¶ ed io pur con eroi son
364
1810
vile: ¶ ned altri tali io vidi unqua, né spero
365
1810
questi, a lor preghiera, io spesso ¶ partendomi da Pilo
366
1810
secondo mie forze anch'io pugnava. ¶ Ma di quanti
367
1810
del suo comando. Ed io ¶ potrei patirlo? Io no
368
1810
Ed io ¶ potrei patirlo? Io no. Se il fêro
369
1810
cenno tuo ligio foss'io. ¶ Altrui comanda, a me
370
1810
me non già; ch'io teco ¶ sciolto di tutta
371
1810
né pur una, ¶ s'io la niego, t'avrai
372
1810
Brisèo. Se il niega, ¶ io ne verrò con molta
373
1810
verrò con molta mano, io stesso, ¶ a gliela tôrre
374
1810
l'oracolo d'Apollo. Io tosto il primo ¶ esortai
375
1810
parole. ¶ Nel patrio tetto, io ben lo mi ricordo
376
1810
stella il dì ch'io ti produssi ¶ i talami
377
1810
espugnarne il voler speranza io porto. ¶ Partì, ciò detto
378
1810
che temer; fa ch'io mi sappia ¶ se fra
379
1810
fra le Dee son io la più spregiata. ¶ Profondamente
380
1810
Ma quel che lungi io voglio ¶ dai Celesti ordinar
381
1810
non ti seduca; ch'io la vidi, io stessa
382
1810
ch'io la vidi, io stessa, ¶ sul mattino arrivar
383
1810
Sempre sospetti, né celarmi io posso, ¶ spirto maligno, agli
384
1810
invitte mani nelle chiome io t'abbia. ¶ Disse; e
385
1810
fra' Troiani; o ch'io ¶ col ferro ti trarrò
386
1810
ma dolce ¶ farò ben io di quei meschini il
387
1810
e co' suoi forti, io sol da molti oppresso
388
1810
comando d'un nume, io mi ritraggo. ¶ Pur se
389
1810
che in qualche parte io trovi ¶ il magnanimo Aiace
390
1810
Glauco, favelli ¶ così superbo? Io ti credea per senno
391
1810
d'Aiace lo scontro io non sostenni. ¶ Né la
392
1810
sostenni. ¶ Né la pugna io, no mai, né il
393
1810
tolte ¶ all'ucciso Patròclo, io mi rivesto. ¶ Disse, e
394
1810
tolte con oltraggio. Or io ¶ d'alta vittoria ti
395
1810
raccese: Udite, ¶ collegati: non io dalle vicine ¶ cittadi ad
396
1810
pronti petti. Di tributi io gravo ¶ in questo intendimento
397
1810
morto Patròclo, a questi io cedo ¶ la metà delle
398
1810
pugna. ¶ Né sì tem'io per Pàtroclo, che parmi
399
1810
imiti degli eroi ch'io vidi ¶ d'ogni cimento
400
1810
cocchio ¶ il Prïàmide Ettorre: io nol consento. ¶ E non
401
1810
vampo ne meni? Or io nel petto ¶ metterovvi e
402
1810
alle navi Automedonte. ¶ Ch'io son fermo di far
403
1810
le lucenti ¶ briglie, ch'io scendo a guerreggiar pedone
404
1810
i destrier: fa ch'io ne senta ¶ l'anelito
405
1810
di lancia un colpo ¶ io pur: del resto avrà
406
1810
i primi ucciso, ¶ Pode io dico figliuol d'Eezïone
407
1810
avviso! A lui, cred'io, ¶ ancor non giunse dell
408
1810
e dicesti: Alle navi io l'ho spedito ¶ verso
409
1810
E pur gl'imposi io stesso ¶ che risospinta la
410
1810
infelice ¶ di fortissima prole! Io generai ¶ un valoroso incomparabil
411
1810
spinsi su le navi io stessa ¶ a pugnar co
412
1810
tristezza si pasce; ed io, comunque ¶ a lui mi
413
1810
Pàtroclo è già spento? Io lo pregiava ¶ sovra tutti
414
1810
sovra tutti i compagni; io di me stesso ¶ al
415
1810
le care arene, ed io crudele ¶ né Pàtroclo aïtai
416
1810
della terra mi seggo, io fra gli Achei ¶ nel
417
1810
morte, ¶ venga pur, ch'io l'accetto. Il forte
418
1810
di Giuno. ¶ Così pur io, se fato ugual m
419
1810
raggio mattutino, ¶ e recherotti io stessa una forbita ¶ bella
420
1810
udiste. Al grande Olimpo ¶ io salgo a ritrovar l
421
1810
che d'armi or io mi cinga il vieta
422
1810
debellar gli Achivi, ¶ ed io pure vegliar godea le
423
1810
le cose avverran com'io v'assenno. ¶ L'alma
424
1810
voraci avoltoi. Deh ch'io non oda ¶ sì rio
425
1810
lo secondi, ¶ né patirollo io mai. Teucri, obbediamo ¶ tutti
426
1810
vuol, funesta. ¶ Non fuggirollo io, no, nell'affannoso ¶ ballo
427
1810
parole il dì ch'io diedi ¶ a Menèzio il
428
1810
t'arreco in prima io qui d'Ettorre, ¶ del
429
1810
Di te nacque, cred'io (cotanto l'ami), ¶ l
430
1810
del suo simìle; ¶ ed io che incedo degli Dei
431
1810
irata ¶ macchinar qualche offesa io non dovea? ¶ Mentre seguìan
432
1810
e riverita. ¶ Inóltrati, perch'io pronta t'appresti ¶ le
433
1810
il banchetto ospital, mentr'io veloce ¶ questi mantici assetto
434
1810
sospinge, se pur farlo io possa, ¶ e il farlo
435
1810
Mi nacque un figlio. Io l'educai gelosa, ¶ e
436
1810
figlio su le navi io stessa ¶ spedii di Troia
437
1810
dinega il ritorno; ed io non deggio ¶ nella pelèa
438
1810
nella tristezza, né giovarlo io posso. ¶ Dagli Achivi ottenuta
439
1810
Apollo, ¶ esaltandone Ettorre. Or io pel figlio ¶ vengo supplice
440
1810
capo gli starà, com'io di belle ¶ armi fornito
441
1810
divoratore de' guerrieri uccisi ¶ io ne terrò lontano. Ov
442
1810
saettarla il giorno ¶ ch'io saccheggiai Lirnesso, e mia
443
1810
Achivi, ¶ mentre l'ira io covai, morso il terreno
444
1810
petto ¶ necessità ne domi. Io qui depongo ¶ l'ira
445
1810
né giusto è ch'io la serbi eterna. ¶ Tu
446
1810
più sonora verrìa meno? Io volgo ¶ le parole ad
447
1810
notturna Erinni ¶ commisero, non io. Essi in consiglio ¶ quel
448
1810
Divi e Dive, ascoltate; io vo' del petto ¶ rivelarvi
449
1810
poiché Giove il volle, io vo' del pari ¶ farne
450
1810
tenda Ulisse ¶ ti promise, io darotti: e se t
451
1810
acconciamente espresso ¶ tuo ragionar. Io giurerò dall'imo ¶ cuor
452
1810
vanne, Ulisse, e trascelto, io tel comando, ¶ de' primi
453
1810
fate ¶ ressa di cibo? Io, qual si trova, all
454
1810
nell'asta me vinci, io te nel senno, ¶ perché
455
1810
per desìo lascivo unqua io non posi ¶ sopra la
456
1810
intatta. ¶ Mi mandino, s'io mento, ogni castigo ¶ serbato
457
1810
amico ¶ d'una meschina! Io ti lasciai qui vivo
458
1810
tu giaci, e digiuno io qui mi struggo ¶ del
459
1810
le cime d'Olimpo io qui mi resto ¶ l
460
1810
arde per l'amico, io temo ¶ non anzi il
461
1810
aspro conflitto, ¶ e presto, io spero, dal valor del
462
1810
dura impresa t'assumesti, io spero; ¶ ch'altra volta
463
1810
ti riparasti. Col favore io poi ¶ di Giove e
464
1810
oggi ¶ lo faranno, cred'io, come t'avvisi. ¶ Va
465
1810
avvisi. ¶ Va, ritìrati adunque, io te n'assenno, ¶ rientra
466
1810
tenti, Enea rispose; anch'io ¶ so dir minacce ed
467
1810
vista i miei, ned io li tuoi. Te prole
468
1810
della bella equòrea Teti. Io nato ¶ di Venere mi
469
1810
contento non vorrà, cred'io, ¶ separarsi ed uscir di
470
1810
Ecco il sangue ch'io vanto. Il resto scende
471
1810
figlio d'Anchise! ed io stimava ¶ falso il suo
472
1810
ardimentosi. ¶ Per forte ch'io mi sia, m'è
473
1810
e questo petto ¶ potranno, io tutto vel consacro, e
474
1810
posarmi un sol momento. Io vado ¶ a sfondar quelle
475
1810
temete le borie: anch'io saprei ¶ pur co' numi
476
1810
nel mezzo. Ad incontrarlo io vado ¶ s'anco le
477
1810
l'armi della lingua io pure, ¶ e conosco tue
478
1810
avvenir può forse ¶ ch'io men prode dal sen
479
1810
ferma, ei grida: umilemente io tocco ¶ le tue ginocchia
480
1810
sacro ¶ tuo supplice son io, pensa, o divino ¶ germe
481
1810
ora ¶ tre volte tanti io ti varrò redento. ¶ È
482
1810
in odio a Giove io sono. Ahi! che a
483
1810
sorte attende; ché non io già spero, ¶ poiché nemico
484
1810
d'uno stesso alvo io non nacqui ¶ con Ettor
485
1810
voi sempre ¶ fuggendo, e io sempre colle stragi al
486
1810
bellicoso Pelegon. Di questo ¶ io nacqui, e basta. Or
487
1810
ti lodavi rampollo, ed io di Giove ¶ sangue mi
488
1810
che vuoi; ma non io degli spergiuri ¶ Teucri l
489
1810
vita od esso od io. ¶ Sì dicendo, coll'impeto
490
1810
quest'onda! Ah ch'io la fugga, e poi
491
1810
d'Apollo! Oh foss'io morto ¶ sotto i colpi
492
1810
il Fato che sommerso io pèra ¶ d'oscura morte
493
1810
gran Divi, Minerva ed io Nettunno, ¶ né Giove il
494
1810
uguagliarsi agli Dei. Ben io t'affermo ¶ che né
495
1810
qualche gorgo ¶ voraginoso. Ed io di negra sabbia ¶ involverò
496
1810
le tremende tue fiamme. Io di Ponente ¶ e di
497
1810
allentar la forza ¶ s'io non ten porga con
498
1810
nullo resiste ¶ de' numi: io cedo alle tue fiamme
499
1810
gareggiar, non vedi ¶ quant'io t'avanzo di valor
500
1810
tiranno ne dava. Ed io di Troia ¶ l'alta