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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, L'attenzione, 1965

concordanze di «io»

nautoretestoannoconcordanza
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1965
della sua malattia, come io sapevo ormai di certo
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1965
Santoro, come del pari io ero ormai convinto che
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che avrebbe fatto, e io sarei tornato a Roma
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simile?” ¶ “Ma quale?” ¶ “Che io desidero la morte di
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aria infelice e assorta. Io allora ho detto: “Vieni
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un poco sola.” ¶ “Ma io non volevo offenderti.” ¶ “E
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non volevo offenderti.” ¶ “E io non sono offesa. Vai
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Lui in persona.’ E io adesso faccio lo stesso
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contento di vederti?” ¶ “Anch’io.” ¶ “Lascia che ti guardi
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mai niente per interesse. Io invece non credo a
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che il buffone ero io.” ¶ “No, al contrario, ho
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che allora avevo anch’io qualche probabilità di credermi
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1965
per conto del giornale; io invece stavo fermo a
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1965
giunta tu caporedattore ed io semplice collaboratore. Permettimi anzi
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mi sono sposato anch’io. Mia moglie sarà qui
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Ti fa piacere che io sia in regola?” ¶ “No
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ti facesse piacere che io sia in regola.” ¶ Improvvisamente
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messo a ridere anch’io. Abbiamo riso insieme, l
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ridere e allora anch’io mi sono rifatto serio
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formula dell’articolo moderno. Io ti rispondo con una
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hai creato quello che io chiamo l’articolo giornalistico
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piedi. Ho guardato anch’io e ho visto che
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continuava a parlare; e io ho colto un momento
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letterato che parla, perché io ti conosco, Francesco, e
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un incarico lusinghiero. Ma io, veramente, sono specializzato in
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che a suo tempo io avevo l’ambizione di
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e così via.” ¶ “Ma io non voglio scrivere un
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riesce ad essere attento, io ti avverto: si tratta
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fatto questo pomeriggio?’ Ora io sono stato appunto con
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bene?” ¶ “Quando volete ch’io parta?” ¶ “Al più presto
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data della tua partenza. Io torno a Milano domani
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contento di rivederti?” ¶ “Anch’io.” ¶ Ci siamo abbracciati, Consolo
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lentezza. Ho detto: “Aspetta. Io non conosco alcun albergo
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e giù, Baba ed io, da un piano all
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Prima Baba e poi io, da una rampa all
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portava sul braccio; anch’io reggevo sul braccio un
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dinanzi a me, e io lo sviavo dall’oggetto
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voltata, sono salito anch’io e allora, come avevo
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preso a ridere anch’io. Abbiamo riso insieme un
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cessato di ridere, anch’io mi sono rifatto serio
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detto: “Provvidenziale, no, che io abbia dimenticato la chiave
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altra, questa volta ero io che andavo avanti. Ho
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saliti in macchina e io ho acceso la radio
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e sono rimasto attonito: io avevo baciato Baba e
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e al rapimento. ¶ Ma io, nel mio diario, non
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spasmodica. In altri termini, io certamente amavo Baba; ma
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della verità del bacio, io avevo riportato nel diario
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Baba che insiste affinché io parli con Cora e
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niente. E Baba ed io rinunziamo alla visita e
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di mio fratello ed io. A pianterreno c’era
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baciato sulle due guance; io mi sono tirato indietro
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pupa chi è?”; e io ho detto: “È Baba
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di scoprirmi affetto anch’io ogni mattina quando mi
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donna: ti sembro inquartato io o no?” ¶ Baba ha
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assonnato: “Che c’entro io?” ¶ “Sei mia nipote, sono
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testa fra le nuvole, io ho i piedi piantati
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Francesco è un poeta, io faccio l’agente di
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detto: “Te la carico io, la pipa, lo sai
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ha gridato: “Guarda che io sono gelosa, gelosissima.” ¶ Nella
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meglio farne molti, no?” ¶ “Io ne ho avuti tre
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so perché vuoi che io accompagni Francesco. Perché vuoi
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Non credo ai giuramenti.” ¶ “Io sì. Giuralo per farmi
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parlare a tuo fratello, io e Popi andiamo di
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solito modo.” ¶ “E tu?” ¶ “Io per smontarlo, mi sono
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riflettuto un momento mentre io accendevo il motore e
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sentimenti.” ¶ “Ma tu ed io siamo padre e figlia
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mia madre e che io sono sua figlia.” ¶ “Su
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avevo un fidanzato. E io ho risposto la verità
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sabbie dei deserti. Ma io so che questo giardino
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Questa è la matita.” ¶ Io ripeto: “Questa è la
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è una carogna.” E io mi sorprendo a dire
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inteso che Baba ed io stiamo per fare l
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andate in maniera diversa. Io mi ero recato con
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mostrarmele. Così Popi ed io eravamo usciti, eravamo andati
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su un cavalletto mentre io stavo comodamente seduto su
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e una per Baba, io le avevo accettate e
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delle tele di Popi, io avevo collocato nello studio
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poi ho ricordato: ragazzo, io avevo osservato quella roba
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di ciò che allora io pensavo e sentivo per
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perpetrata da mio fratello, io mi ero trovato, per
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tentando nel salotto mentre io esaminavo le pitture nello
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stati; la roba che io avevo immaginato accatastata nella
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di me e che io mi trovi nella necessità
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amore con me e io ti respingo.” ¶ “Insomma tu
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amore; e vuoi che io sperimenti che cosa sia
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del gioco, è che io ti respinga.” ¶ “Ho capito
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giornalista come me. Ma io non sono che un
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te ne accorgi, ma io che invece le sto
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di me, volete che io vada a morire in
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in un sanatorio. Ma io non partirò, resterò qui
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preferisco morire qui.’ Allora io le ho detto: ‘Calmati
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in montagna, Francesco ed io abbiamo già deciso che
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dici che parti ed io mi sento imbarazzata, perché
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di sanatorio; noi due, io e Baba, non tanto
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hai fatto male. Soltanto io debbo assolutamente partire.” ¶ Non
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quella insignificante normalità che io mi ostinavo tuttora a
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corruzione della mia famiglia. Io colpevole di quello che
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e che fa Cora; io colpevole di quello che
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quello che soffrì Baba; io colpevole di tutto quanto
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lei accetta di curarsi, io rinunzierò definitivamente a viaggiare
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sanatorio. ¶ Debbo avvertire che io penso sul serio tutto
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profila il timore che io non farò a tempo
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domando se per caso io non stia per ricadere
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differenza: dieci anni fa io scrivevo il mio romanzo
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febbre tutto il giorno. Io busso alla porta, entro
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del tuo secondo mestiere?” ¶ “Io non ho un secondo
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volta non dice nulla. Io continuo: “Baba dice che
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vero?” ¶ “È vero. Ma io in sanatorio non ci
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connessa con la villa, io ti prometto solennemente che
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volerlo, lo devi. Ed io ti aiuterò a volerlo
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Sto bene e tu?” ¶ “Io benissimo. E tu che
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Specie la nonna. E io mi sentivo imbarazzata perché
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ero quando Francesco e io ci siamo incontrati per
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sarà troppo tardi. Così io. Soltanto che al posto
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sulle borgate. O meglio io ho fatto in modo
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di un telefono pubblico; io sono disceso dalla macchina
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riattaccato il ricevitore e io allora mi sono mosso
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guarda qualcuno che piace. Io sono andato al telefono
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braccia nude e anch’io indossavo una camiciola senza
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in tutto lo stradone, io ho aperto lo sportello
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dandomi la direzione e io ubbidivo. Abbiamo percorso così
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amore, mi ha avvertito: ‘io faccio la sarta, con
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chiesto più niente e io ho guidato ancora un
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contro di me e io allora avvertivo sul petto
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ci siamo visti e io pensavo che si fosse
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Ma chi lo conosce? Io non ho generi.” ¶ “Ah
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neppure i tuoi parenti?” ¶ “Io non ho parenti. Non
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moglie.” ¶ “Non ho moglie, io, non ho nessuno.” ¶ A
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sulla soglia, ¶ Baba ed io sul pianerottolo, come tre
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uno scatto; Baba ed io abbiamo salutato ancora una
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avanti e indietro e io ho sentito ancora una
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riconosceva nessuno. Baba ed io l’abbiamo salutata e
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ho riportata nel diario, io ho modificato la verità
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altri. Cioè nel diario io interpreto la realtà, l
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commercio della figlia. ¶ Ed io non so niente del
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tu mi piaci e io, a quanto pare, ti
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padre e figlia e io voglio assolutamente che tali
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Credo di sì.” ¶ “Beh, io ho qualche risparmio. Vorrei
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risparmi in maniera legale.” ¶ “Io ti chiedo soltanto di
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fedelmente: “Chi parla?” ¶ “Sono io Francesco.” ¶ “Francesco chi?” ¶ “Francesco
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si rivede.” ¶ “Come stai?” ¶ “Io benone, e tu?” ¶ “Bene
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e tu?” ¶ “Bene anch’io.” ¶ “A casa tutti bene
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quel pomeriggio Baba ed io siamo andati a prendere
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genitori, dove ero vissuto io stesso fino al giorno
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Mi ha risposto: “Anch’io, a cinque chilometri di
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proprio sangue turbato, mentre io gli parlato dello scontro
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di pensare: “E se io stessi vivendo una specie
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carattere sordido. In realtà io ero penetrato in una
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per ora la chiarificazione, io avessi affrontato Cora, come
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è chiaro e presente. Io so che sono suo
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fine opposto. Per esempio, io non esco la notte
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e persino ridicolo che io pensi ad un romanzo
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offrirsi a me e io sono violentemente tentato di
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il romanzo. ¶ Già, perché io sento con assoluta certezza
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Stamane, non so neppure io perché, me la sono
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amici ti attaccavano e io ti difendevo.” ¶ “Mi difendevi
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forse è venuta e io non me ne sono
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saprei.” ¶ “Tu, proprio tu.” ¶ “Io? E come mai?” ¶ “Cioè
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verrei.” ¶ Nuovo silenzio: “Allora io vado a fare alcune
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po’ d’aria.” ¶ “Ma io volevo stare solo con
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Baba è uscita e io l’ho seguita con
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un po’ di tosse.” ¶ “Io penso invece che faresti
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di cambiare aria, e io invece non posso muovermi
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lei che vorrebbe che io chiudessi la sartoria, chiamassi
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tu vorresti dire che io ho un sentimento non
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mano a Cora.” E io allora ho levato la
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piovere.” ¶ Baba ha risposto: “Io corro avanti, raggiungimi.” Si
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fare la vostra passeggiata. Io mi stenderò sulla sabbia
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di camminare.” ¶ “Baba ed io facciamo due passi e
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dire i suoi occhi?” ¶ “Io ho incontrato Baba un
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c’era la neve. Io ero già nell’ascensore
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un certo luogo e io ti presento a qualcuno
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ma meglio di me. Io mi chiamo tuttora con
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risponde al nome che io gli ho dato.” ¶ Ci
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affacciata e ha detto: ‘Io esco e torno fra
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Ci sarà venuta, ma io non l’ho notata
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blu.” ¶ “Allora chi sono io, secondo te?” ¶ “Questo non
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proprio no, per niente. Io lei non l’ho
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dove potremo incontrarci, e io sarò lì all’una
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proprio sicuro di conoscermi? Io non la ricordo per
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straordinario e di significativo; io invece partivo da una
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cercato di sfuggirmi, ma io l’ho...” ¶ “E che
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si chiama lei?” ¶ “Francesco.” ¶ “Io avevo un fidanzato, qualche
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volte che Marco ed io facciamo l’amore. Ma
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portato da Cora e io mi sono lasciata convincere
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dal mio papà, e io invece non volevo che
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volo, aveva capito che io non volevo che il
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serio di telefonargli, e io ho avuto l’impressione
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l’impressione che ero io a chiederle di conoscere
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sempre chiacchierando volubilmente e io guidando in silenzio, siamo
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che era arrivata e io mi sono fermato. Mi
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peste di Tebe, così io sono colpevole della corruzione
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persino di più.’ E io allora per farti piacere
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Sì, può essere che io abbia fatto qualche cosa
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guardarla e pensare che io di notte ci ero
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ci avevo rubato. E io invece non ci ero
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voluto interromperla, ironicamente: “Come io non ero mai stato
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era il fatto che io per un po’ di
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una casa tanto bella. Io mi vergognavo di rifare
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dritta davanti a sé: “Io ti amavo e tu
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1965
invece non è così, io ci ho le prove
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1965
Gianna?” ¶ “Sì, sono stata io.” ¶ “Ma perché l’hai
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1965
mi amavi più perché io avevo cessato di esserlo
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l’avrei licenziata.” ¶ “Ma io ho ricevuto altre visite
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marito.” ¶ “Avranno pensato che io stavo dietro di te
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1965
Mica faccio la ruffiana, io.” ¶ “Ma tu hai detto
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tue idee di allora, io invece le ho cambiate
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1965
non esiste.” ¶ “Diciamo così.” ¶ “Io invece non sono cambiata
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1965
per lo meno che io la sentivo come tale
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uomo, che poi sarei io, amando Baba, commetterebbe un
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1965
Baba, commetterebbe un incesto.” ¶ “Io non so niente di
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1965
basta.” ¶ “Molto giusto. Ma io non parlavo di me
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1965
E che c’entro io?” ¶ “Può anche darsi che
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chi ti dice che io desideri il male di
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1965
tanto per dire.” ¶ “Anch’io ho detto tanto per
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Me lo domando anch’io.” ¶ Siamo stati zitti un
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1965
hai detto, sì. Ma io l’ho dimenticato. Quasi
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capisco.” ¶ “Beh, per esempio, io ho fatto seriamente a
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perché non il tuo?” ¶ “Io che c’entro? Non
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c’entro? Non sono io a fare la proposta
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1965
ma Cora; non sono io a tirare in ballo
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1965
ma Cora. E insomma, io mi limito ad ascoltare
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1965
figlia quattordicenne e che io in questa casa ci
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1965
oggettivamente vera, sarebbe che io amo Baba.” ¶ “No, non
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nella casa di appuntamenti. Io potevo anche parlare di
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1965
precede negli uffici. Qui, io firmo un registro e
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1965
Cioè, ero pur sempre io che Cora sei anni
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1965
vero che non ero io.” ¶ “Ma che c’entra
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1965
non è vero che io pianifichi, come tu vorresti
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1965
mio sentimento per te. Io ti voglio veramente bene
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1965
è martedì e anch’io, come Robinson, sono stata
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1965
davanti a me. Sono io che magari debbo scappare
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1965
è perché ci sono io, è perché è prudente
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1965
non avere schifo, sono io, non ti pare?” ¶ “Questo
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1965
davanti a me e io lo vedo e lo
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il bagno, e poi io debbo asciugarla e fregarla
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1965
rivelato un secondo motivo: io volevo vedere la casa
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1965
veniva praticato giornalmente. E io amavo Baba perché, con
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da sola, o meglio io ho frenato quasi senza
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1965
sono andato avanti anch’io, ho oltrepassato il tratto
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1965
anni prima; dall’altra io avevo preso con me
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1965
fossero diverse e distinte, io avvertivo che erano collegate
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1965
fare il suo mestiere; io avrei ripreso a viaggiare
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1965
simile a Santoro. ¶ Certamente io avrei potuto rifiutare questa
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1965
pure dopo un giro, io ero adesso tornato al
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1965
insieme, tu, Baba ed io, molte altre cose: usciremo
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pur avendo una famiglia.” ¶ “Io avrei preferito continuare così
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cosa?” ¶ “Ti avverto che io ho la mia vita
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1965
sono per questo.” ¶ “Ma io non ho niente. Perché
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1965
E che c’entro io?” ¶ “Ricordi che dieci anni
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1965
mia conversazione con Baba, io abbia trovato sul comodino
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1965
sarebbe bene che anch’io ti regalassi qualche cosa
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1965
qualche cosa?” ¶ “Sì.” ¶ “Ma io non so quello che
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1965
Non preoccuparti. Ho pensato io a tutto.” ¶ “Che vuol
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1965
regalo l’ho comprato io per te. Tu mi
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1965
che ho speso, e io ti darò il regalo
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1965
Finalmente ci separiamo e io guardo Baba non senza
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1965
so, e forse anch’io ti amo. Ma è
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1965
Tu penserai forse che io ti imponga una specie
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1965
Cora, Baba, Santoro ed io. Santoro è un giovanotto
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1965
desiderio della regista. Ed io, per qualche momento, ho
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1965
che Baba vuole che io sia: un padre affezionato
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1965
fondale di cartapesta, e io non posso fare a
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1965
nel mio bicchiere e io nel suo, alla maniera
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1965
se volessi potrei anch’io al più presto essere
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1965
poteva sembrare arbitraria. Ma io cercavo non tanto la
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1965
Infatti, anche ammettendo che io fossi il diretto responsabile
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1965
detto che proprio perché io sapevo del mestiere di
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1965
capire a Cora che io sapevo del suo mestiere
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1965
Va bene. Domandami ed io ti risponderò.” ¶ “Il romanzo
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1965
incontrati fino al matrimonio. Io vorrei sapere...” ¶ Mi sono
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1965
in realtà volevo sapere? Io avrei dovuto interrogarla sulle
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sapere perché, secondo te, io mi sono innamorato di
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1965
saprai tu.” ¶ “E se io non la sapessi?” ¶ “Come
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1965
facciamo così? No?” ¶ “Beh, io ci ho le mie
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1965
una certa cosa e io a un certo punto
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1965
può anche essere vero. Io cercavo... cercavo qualche cosa
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1965
nel senso che dico io, vuol dire schietto.” ¶ “Schietto
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1965
non lo è.” ¶ “E io che c’entro?” ¶ “Beh
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1965
che c’entro?” ¶ “Beh, io avevo allora certe idee
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era il fatto che io fossi povera e anche
282
1965
siamo guardati, o meglio io ho guardato lei: e
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dello stesso genere. E io, per farti piacere dovevo
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1965
la tua zoccola. Veramente io non avrei voluto, perché
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aver detto queste cose.” ¶ “Io no, che non l
286
1965
dicevi quando qualche volta io mi scusavo con te
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1965
andati almeno quattro volte! Io ci ero cresciuta nella
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1965
di quelle casette. E io ho dovuto faticare non
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e semplice di attenzione. Io sentivo che ero disattento
290
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essere più. Poiché anch’io avevo la stessa idea
291
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disattenzione più completa. E io mi rendevo conto che
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1965
di darmi. Anche perché io non aspiravo affatto a
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di intravedere questa causa. Io avevo cercato di narrare
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che vi si agiva. Io, avevo infatti riscontrato che
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non sapevo perché neppure io, che la lettera diceva
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come: “Sono affari loro, io non c’entro”; né
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stanza. ¶ Non sapevo neppure io perché ero entrato, dal
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avevo acquistato e collocato io stesso: il letto di
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Cora è tua moglie, io la tua figliastra, questa
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prima di tutto che io non so niente o
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sua casa?” ¶ “Non ero io, no.” ¶ “E chi era
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sì.” ¶ “Insomma, mettiamo che io abbia una vita fatta
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che ha fatto, ma io non posso rimproverarle quello
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di sapere tutto. E io non posso dirti che
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è mia madre e io sono sua figlia.” ¶ “Tutto
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dire? fa un’eccezione. Io sono stata una di
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a leggere, come se io non ci fossi. L
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È una cosa seria. Io... non sono quella di
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davvero un’altra Baba. Io per lo meno lo
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di vivere con Cora, io avevo chiamato tra me
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il nulla e che io ero turbato non già
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erano rivelate inautentiche e io mi ero dato al
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era lei, Baba; e io sentivo che potevo amarla
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incarnava molte cose che io credevo di avere dentro
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me e Baba. Ora io mi rendevo conto che
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nome di incesto, probabilmente io non l’avrei desiderata
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franchezza: “Lo penso anch’io.” ¶ “Io ti ho stretto
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Lo penso anch’io.” ¶ “Io ti ho stretto la
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detto con sufficiente sincerità: “Io non chiedo di meglio
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parli è impossibile.” ¶ “Eppure io la faccio la vita
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tieni tanto a che io sia affettuoso con Cora
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senso che credi tu.” ¶ “Io non credo niente.” ¶ “Io
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Io non credo niente.” ¶ “Io non l’amo perché
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ornare la camera. Ma io debbo ancora aspettare, presto
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inchino bene educato; ma io la guardo criticamente con
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anch’essa corrotta ed io, come Edipo, avevo interrogato
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colpevole della corruzione ero io. Soltanto, e qui i
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male in bene. Ma io? Io dovevo contentarmi di
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in bene. Ma io? Io dovevo contentarmi di sapere
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era ancora possibile. ¶ Infatti: io avevo deciso di tenere
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venuta questa idea: se io avessi lo stesso tenuto
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immaginazione morbosa, macchinosa. ¶ Ma io mi trovavo, purtroppo, o
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macchinosa, bensì avvenimenti reali. Io non avevo immaginato proprio
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casa di Cora; e io adesso ero davvero seduto
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accadendo certe cose; che io dovevo agire; e che
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come se in realtà io rinunciassi alla sola ragione
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bensì: “Ma ero proprio io colui che ha fatto
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fatto quelle cose, ero io oppure un altro?” ¶ La
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sinistra a quello conservatore, io mi comportai un poco
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può facilmente immaginarlo. Ora io avevo fatto un poco
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E d’altra parte io avevo bisogno di una
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era mia moglie. Ora io viaggiavo per non stare
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era proprio questo che io non volevo fare o
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capace di fare. Così io ero giunto alla conclusione
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procinto di crollare. Così io: mi occupavo, nei miei
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un ortolano. Perché poi io, giovane borghese, figlio di
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primo incontro con Cora, io mi innamorai. Il mito
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intermedio durante il quale io passavo a Cora del
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la sua vita e io la mia. Che bisogno
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bene come era adesso, io a casa mia, lei
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e russa? Che ho io a che fare con
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inautentici. Ma questi avvenimenti io non li avevo inventati
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recente. Il protagonista ero io; la ragazza del popolo
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cui vivevo e agivo io stesso. Dunque, una volta
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paragone, era come se io avessi ad un tratto
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tornare al mio romanzo: io sentivo che il mio
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formulavo questa riflessione scoraggiante, io sapevo che Cora stava
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l’avevo fatto; sì, io avevo amato Cora, l
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alla mia ambizione letteraria, io avevo liquidato tutta la
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stata un’azione e io mi sentivo ormai del
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al giorno ed ero io che dovevo dirti di
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osai contraddirla, lei riprese: “Io lo so che cos
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riprese: “Come vuoi; allora io propongo che facciamo in
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vivi per conto tuo, io non ti obbligo più
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le spese di casa. Io ti sistemerò il letto
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se non ci fossi. Io però mi occuperò di
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donna che diceva: “Buongiorno, io sono Gianna.” ¶ “Gianna chi
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era possibile dissimularmi che io facevo l’amore con
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la donna e pensavo: “Io sto morendo, sì sto
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da una parte e io dall’altra. Tenni la
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lei si assopì e io la guardai mentre dormiva
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rotondità dei fianchi; ma io sapevo che ondeggiava non
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diversa. Ora appunto questo io cercavo nei miei viaggi
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lasciava che la superficie. Io ero, dunque, un viaggiatore
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non in quanto fossi io stesso, intimamente, superficiale. ¶ Questa
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qualche rispondenza nella realtà. Io viaggiavo molto, come ho
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sonnambulo. In altri termini io, forse, dormivo, come si
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risultato delle mie riflessioni. ¶ Io avevo amato Cora o
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appunto la morte. Adesso io non me la sentivo
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di fare del tutto. Io ero stato sul punto
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amare Cora. Ma ora? Io ero convinto, dopo il
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viaggio e l’altro. Io ero dunque in tutto
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maniera di sentire. Così io in casa mia. Io
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io in casa mia. Io non ignoravo Cora come
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Ma al tempo stesso io sapevo che non era
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passanti; e di tutti io avrei potuto supporre ragionevolmente
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altro di quello che io non potevo fare a
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come un altro.” ¶ “E io ti ho dato ragione
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un mestiere facile.” ¶ “Però io sono sicuro di una
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si possa credere.” ¶ “Ma io sono convinto, dimmi se
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che tu sappia che io mi rendo conto dell
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vita. E che, ciononostante, io sono venuto qui per
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curarti.” ¶ “Non pensarci neppure, io non mi farò visitare
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e da me.” ¶ “E io invece ti dico con
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della sua religione; e io detestavo egualmente sacerdotessa e
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tieni tanto a che io vada a curarmi in
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mandarmi via. Certe cose io le capisco.” ¶ L’ho
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esiste, e del resto io sto per partire di
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notare che Cora ed io eravamo separati da molti
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al momento del delitto io mi trovavo in Iran
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del vivere quotidiano. Probabilmente io non mi rassegnavo all
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termini, in quei fogli, io non avevo soltanto immaginato
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di segreto di cui io stesso finora non ero
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d’altra parte, che io avessi immaginato che mi
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vicenda di Cora. Sì, io ero una bella anima
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di un romanzo. Ero io che odiavo Cora; ero
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che odiavo Cora; ero io che amavo Baba; nessun
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Baba; nessun altro che io. E in fondo ai
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averlo accettato e praticato, io reagivo uccidendo per punizione
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vendicatore del proprio onore. Io ero il vero assassino
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nascondevo dietro di lui), io immaginavo di trovarmi, al
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dell’immaginazione dell’azione. Io facevo continuamente una cosa
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onore ed invece ero io che le uccidevo. Attribuivo
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e reggipetto neri; e io ho potuto allora giudicare
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Ma perché dovrebbe morire?” ¶ “Io spero che non sia
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funzionava. Cora sarebbe morta; io sarei stato liberato, senza
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ciò che è nascosto. Io appartenevo chiaramente alla seconda
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personaggio del romanziere. Se io volevo davvero un giorno
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Questo qualche cos’altro io l’avevo soppresso per
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sarai il dottore e io il paziente. Ma al
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contrario delle sedute psicoanalitiche, io starò seduto qui, alla
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letto, si è distesa. Io sono rimasto fermo dov
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se era vero. E io ti ho detto che
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Che cosa?” ¶ “Semplicemente che io sapevo già da dieci
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la lettera, cioè nel 1952, io non avevo più alcun
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fin da principio, ma io...” ¶ “Ma tu?...” ¶ “Sarebbe troppo
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a se stessa che io, come dire? non le
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direbbe così. Ma tu?” ¶ “Io ti dico invece: per
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Ma non è vero. Io so e ho sempre
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Sì, ma sono stata io stessa a dirti queste
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nello specchio, Baba ed io ci siamo innamorati l
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ti ha detto: ‘guarda io ti ho visto, ti
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stesse ragioni.” ¶ “E cioè?” ¶ “Io non volevo essere indotto
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tentazione, e così lei; io per i miei motivi
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genere di insensata normalità? Io credevo che Baba facesse
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con una figlia, perché io non mi sentivo padre
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donna che ama, perché io sapevo che questo rapporto
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completo di quello. Sì, io ti amo e certamente
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perché l’amore che io provo per te nella
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nella rinunzia all’azione. Io ti amo di questo
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ha molta importanza che io non ho mai fatto
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arrivata quel giorno e io prima di allora non
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ne fosse il motivo, io mi ero disinteressato di
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in secondo luogo perché io davvero amavo Baba, e
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recandomi alla sua casa, io avevo soggiaciuto egualmente ad
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prima faccia della conclusione io avrò un romanzo drammatico
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realmente avvenuto. Ma questo io non lo dirò, perché
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non era necessario che io ritornassi subito a Roma
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E mi accorsi che io desideravo soprattutto arrivare a
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idea mi ripugnava infinitamente. Io non volevo restaurare nulla
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quello che era e io ero quello che ero
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si mosse. Salii anch’io nella mia macchina, Baba
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di Cora, Santoro ed io; ma facemmo appena in
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guardando in su; e io pensai ad un tratto
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disse a Santoro: “Paolo, io vado via con lui
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con slancio filiale e io con passività paterna; quindi
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padiglioni, di minuscole casette; io mi trovo presso una
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mia madre Cora e io le debbo tutto, e
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per sua figlia, e io le voglio bene e
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era realmente accaduto. Ora io avevo scritto la parte
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non era necessario che io ricavassi un romanzo dal
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dal diario; senza accorgermene io il romanzo l’avevo
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protagonista che sarei stato io e tanti altri personaggi
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protagonista del diario, non io che tenevo il diario
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bell’e pronto perché io non vi avevo raccontato
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realtà. Nel mio diario io avevo raccontato, in fondo
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per sapere perché vivevo. ¶ Io avevo scritto il mio