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Giordano Bruno, Il candelaio, 1582

concordanze di «io»

nautoretestoannoconcordanza
1
1582
Merlino e Malaggigi? ¶ Bonifacio Io vi intendo. Piaccia al
2
1582
Scarramuré Lasciami fare, ch’io non son venuto per
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1582
Bonifacio Per certo che io ne ho avuto un
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1582
Bonifacio Che volete ch’io vi dichi? Ecco, sfortunato
5
1582
del concistoro de’ diavoli! Io voglio spendere vinticinque scudi
6
1582
che quei capelli ch’io vi dimandai per porgli
7
1582
la sposò: — quelli raccolsi io destramente sabbato a sera
8
1582
Scarramuré Or, ecco come io ho intesa la verità
9
1582
capelli di vostra moglie, io? ¶ Bonifacio Signor non; ma
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1582
capelli di donna. ¶ Scarramuré Io vi dissi, in nome
11
1582
la verità, non posso io avere quella capacità che
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1582
facilissimamente potranno accomodarsi. ¶ Bonifacio Io non mi ritrovo più
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1582
ignor] Capitano. ¶ Bonifacio Ed io ve ne prego, co
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1582
che si parta. ¶ Sanguino Io me imaginavo bene che
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1582
questi miei famigli? Però io ti ho data questa
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1582
tutta la Corte celestiale, io vi priego. ¶ Scarramuré Alzati
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1582
Scarramuré Alzati via, ché io non voglio essere adorato
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1582
essere adorato: non son io Re di Spagna, né
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1582
né Gran Turco. ¶ Bonifacio Io vi priego, abbiate compassion
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1582
in mal’ora, ché io ho altro da fare
21
1582
giamai permettuto Dio, che io avesse voluto tentar questo
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1582
queste adulazioni. Non sono io che fo misericordia o
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1582
pretenduti malfattori; del resto io non posso impacciarmi. ¶ Bonifacio
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1582
che mi essaudirrà. ¶ Sanguino Io non mi prendo colera
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1582
pur concludi presto, ch’io ti supportarò un altro
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1582
persequitate dalla giustizia... ¶ Sanguino Io comincio ad intendere costui
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1582
intendere costui. ¶ Bonifacio Ed io. Si va accostando, laude
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1582
stima e nobile,... ¶ Bonifacio Io so, mi par, gentil
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1582
per causa di donne, io son molto mal contento
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1582
cosa non posso riparare io. Costui mi è stato
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1582
da bene, non sono io che dubito. Sì che
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1582
e sappia ognuno, ch’io non lo tengo, e
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1582
Sanguino Anzi di quella io dubito più. Queste per
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1582
che cosa posso far io per voi: posso aver
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1582
spediamoci. ¶ Scarramuré Signor Capitanio, io dono una nova a
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1582
Sanguino Che nova? ¶ Scarramuré Io mi confido di far
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1582
come la cosa passa, io credo che et cetera
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1582
credo che et cetera. Io li son tanto amico
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1582
si l’è colcato, io farrò levare e io
40
1582
io farrò levare e io farrò venir cqua, e
41
1582
offeso. ¶ Bonifacio Cossì è. Io mi offero di baciargli
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1582
piedi, sin tanto ch’io non sii papa. ¶ Bonifacio
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1582
in perpetuo ubligatissima. ¶ Scarramuré Io mi confido assai, almeno
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1582
ignor] Capitano. ¶ Sanguino Oh, io non mi curo di
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1582
dui contenti e satisfatti, io non procederrò oltre, perché
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1582
non aver compassione, ancor io, di questo povero m
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1582
non si contentano. ¶ Bonifacio Io spero che si contentarranno
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1582
esser] Scaramuré mio. ¶ Scarramuré Io lo guidarrò sin cqua
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1582
cosa cossì di leggiero. Io non so che cosa
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1582
non so che cosa io gli debbia perdonare. ¶ Bonifacio
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1582
voi avete fatto; ma io voglio veder del torto
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1582
venuti, signori. Vedete che io mi sono incontrato con
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1582
Viene a farne violenza. Io mi querelo di lui
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1582
perché son persona onorata. Io son Gio. Bernardo pittore
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1582
è la sua. ¶ Bonifacio Io confesso che è posticcia
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1582
cinquanta scudi. ¶ Gioan Bernardo Io non mancarrò, signore Palma
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1582
non mancarrà. ¶ Carubina Ed io, misera, ancora debbo esser
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1582
Gioan Bernardo Signore Capitano, io risponderrò, e vi dono
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1582
con lui. ¶ Carubina Ma io non ero consapevole. Io
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1582
io non ero consapevole. Io lo ho cercato e
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1582
e, si vi fusse, io mi dono ubligato ad
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1582
e da madonna Carubina io non pretendo altro, e
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1582
esser] Gio. Bernardo, che io non vi ho tanto
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1582
quel che gli conviene, io non debbo far il
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1582
perdere cosa alcuna. ¶ Carubina Io mi accorgo, che voi
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1582
tessere tutta questa tela. Io comprendo, adesso, molte cose
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1582
Gioan Bernardo Vita mia, io son tale che per
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1582
confirmiate, — ha permesso ch’io vi sii cossì a
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1582
da vostri occhii divini. Io son quello che vi
70
1582
quello che vi amo, io son quello che vi
71
1582
Carubina Oimè, che cose io veggio e sento? a
72
1582
sento? a che son io ridutta? ¶ Gioan Bernardo Priegovi
73
1582
per poco conto ch’io faccia del vostro onore
74
1582
m[esser] Gio. Bernardo, io ho ben tenero il
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1582
che sifan conoscere. ¶ Carubina Io non so quel che
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1582
per questo; queste paroli io non so come approvarle
77
1582
tantillo del vostro onore. Io liberamente mi ucciderrò, — si
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1582
sì ben necessario ch’io muoia, essendomi voi crudele
79
1582
il pelo. ¶ Consalvo S’io avesse le mani libere
80
1582
ti voi alzare? ¶ Bartolomeo Io ti ho detto che
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1582
Scaramuré, sete voi? ¶ Bartolomeo Io vi priego, lasciatene cossì
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1582
passa questo negocio? ¶ Consalvo Io avevo paroli con costui
83
1582
lui da un canto, io voglio far di modo
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1582
perché è necessario ch’io vi parli per questa
85
1582
per il camino. ¶ Scarramuré Io vi supplico, si è
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1582
Scaramuré, vedete dove sono io? Voi sapete quel che
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1582
V.S. mi perdona, io me ritiro. ¶ Scarramuré Ah
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1582
voi sete tanti diavoli! Io adesso ho sciolti m
89
1582
non si perda tempo. Io lo farrò venir cossì
90
1582
secreto. ¶ Scarramuré Fate, ch’io aspetto. ¶ Scena 16 ¶ Sanguino Olà
91
1582
hu, hu, hu. ¶ Scarramuré Io dico non il più
92
1582
dire: “Ora pro nobis”, io li ho mandate tante
93
1582
si per ogni peccato io debbo star sette anni
94
1582
Scarramuré Che volete ch’io facesse, considerando il vostro
95
1582
e che par ch’io vi abbia affrontato, e
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1582
essere ruinati voi ed io. ¶ Bonifacio Come lo avete
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1582
Lucia Oh sì sì, io so adesso qual sii
98
1582
più bello che mai: io non so se questo
99
1582
Che volevi tu ch’io sapesse di questo vostro
100
1582
e mi dimandò s’io avevo litargirio, alume, argento
101
1582
ed altre cose ordinarie; io li risposi che sì
102
1582
cose più care ch’io abbia”. ¶ Bartolomeo Queste cose
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1582
Or, che devevo far io? Voi lo dovevate conoscere
104
1582
ne die’ più. ¶ Bartolomeo Io non dubito che lui
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1582
Che volevi tu che io sapesse di fatti tuoi
106
1582
di mia bottega, ed io ti ho mandato quel
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1582
facea conoscere! Ben vedevo io che gravava più ch
108
1582
giorno che lo viddi! Io mi appiccarrò. ¶ Consalvo Va
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1582
che tu puoi, ch’io non ti stimo un
110
1582
Bartolomeo Oimè, che farrò io? come ricuperarrò li miei
111
1582
ricuperarrò li miei scudi, io? ¶ Consalvo Fate come ha
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1582
che ti voglio aggiutar io a levarti la pazzia
113
1582
amor de Dio, ch’io sono assassinato! Aggiuto, aggiuto
114
1582
bene, come sono conosciuto io. ¶ Bartolomeo Andiamo in Vicaria
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1582
che le ho liberati io. ¶ Sanguino Strengile bene co
116
1582
trovarmi in Vicaria. ¶ Mochione Io vo. ¶ Sanguino Caminate, via
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1582
con Consalvo? ¶ Mochione Signor, io non so. V.S
118
1582
S. mi perdoni, ché io ho fretta di andar
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1582
de la Signora; ed io solo non potrò far
120
1582
uscita di costoro, che io abbia modo de intrattenergli
121
1582
siete voi birri ed io priggione da Vicaria, come
122
1582
voi sete cardinali ed io papa. Prendete, prendete, e
123
1582
faccia: perché tutto cavarrò io da questo mio socio
124
1582
in questo bene, che io fo, venghi a perdere
125
1582
è lume, aspettatemi ch’io venghi a ritornarvi il
126
1582
Gioan Bernardo Andate, ché io le aspettarrò cqua, al
127
1582
poco ha mancato ch’io non dicesse qualche biastema
128
1582
queste iscusazioni, scelerato, che io ti conosco, e le
129
1582
insieme. ¶ Gioan Bernardo O io sono io, o costui
130
1582
Bernardo O io sono io, o costui è io
131
1582
io, o costui è io. ¶ Bonifacio Questo è un
132
1582
di noi dui è io, io o tu? non
133
1582
noi dui è io, io o tu? non rispondi
134
1582
Voi siete voi, ed io sono io. ¶ Gioan Bernardo
135
1582
voi, ed io sono io. ¶ Gioan Bernardo Come, io
136
1582
io. ¶ Gioan Bernardo Come, io sono io? Non hai
137
1582
Bernardo Come, io sono io? Non hai tu, ladro
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1582
la signora Vittoria? ¶ Carubina Io son sua moglie, m
139
1582
è fatto Gioanbernardo? ¶ Carubina Io non so. Dicalo lui
140
1582
l’età. ¶ Bonifacio Ed io ho mutato abito, per
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1582
de ingiurie: lasciami che io faccia i miei negocii
142
1582
starrò in cervello. ¶ Bonifacio Io vi priego, perdonatime; perché
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1582
hanno conosciuto che sono io. ¶ Carubina Fatelo per amor
144
1582
ché è impossibile che io faccia passar questa cosa
145
1582
che non si liquefaccia; — io certamente arrei fatta qualche
146
1582
fatta qualche pazzia ch’io non ardisco tra me
147
1582
faccia? non credete ch’io ve sia amico alle
148
1582
ha carlini dentro. ¶ Marta Io dico di quella di
149
1582
Marta Volete dir ch’io son cosa da frati
150
1582
frati, ser coglione? ¶ Bonifacio Io ve dirrò d’avantaggio
151
1582
Non voglio dir questo io, ma qualche vostro degno
152
1582
burle, madonna Marta mia. Io so che voi sapete
153
1582
agiutassi a farmi vittorioso. Io gioco con mia moglie
154
1582
mio marito, ditegli ch’io l’ho mandato a
155
1582
manco bisognoso? — Meschina me! io lo dico, io lo
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1582
me! io lo dico, io lo so, io l
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1582
dico, io lo so, io l’esperimento. Ero più
158
1582
dal canto del prete, io spero di ricevere la
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1582
sì, questo è cossì: io ho perso peggio che
160
1582
sì; dice alla fine: — Io non ho di questa
161
1582
diavolo in casa, ch’io voglio andar a risolvermi
162
1582
esaudita, mal per me! io non ho core di
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1582
marioli: è bene ch’io m’affretti. ¶ Scena 11 ¶ Manfurio
164
1582
ne gli Erasmi adagiani, — io sono allucinato! — voglio dire
165
1582
restitutionem attinet. — Or, avendo io per un grand’intervallo
166
1582
gli argumenti coi quali io dovevo confonder costui, tandem
167
1582
una vetula, dicendomi, s’io volevo far ivi ingresso
168
1582
Allor de necessitate consequentiae io conclusi: — Ergo forte sono
169
1582
de dire adesso, — che io medesima, al presente, mi
170
1582
più vostro che suo! Io me gli mostrarrò tutta
171
1582
de l’incanto. ¶ Carubina “... Io mi liquefaccio tanto, che
172
1582
trovarete aperta. Tra tanto io darrò una volta per
173
1582
bene. Resta sol ch’io faccia avisato m[esser
174
1582
da birri. ¶ Gioan Bernardo Io le ho veduti or
175
1582
bottega di un cimatore. Io starrò in cervello, che
176
1582
Liberamus domino. Credete ch’io sii tanto poco accorta
177
1582
ba. ¶ Lucia Gran mercé! io ho bisogno d’altro
178
1582
Or è bene ch’io mi parti da cqua
179
1582
perché lui lo accomodarrò io. ¶ Scena 15 ¶ Manfurio Poi che
180
1582
colloquio habet lenocinii specimen. Io istimo questo pictore aliquantolum
181
1582
casa reggia. ¶ Manfurio Domini, io sono un maestro di
182
1582
non mi verberate, perché io fuggiva di esser veduto
183
1582
perché mi bussate pure? Io vi ho detto che
184
1582
dice la messa. ¶ Marca Io dubito che costui non
185
1582
stravestito. ¶ Corcovizzo Cossì credo io. Domine abbas, volimus comedere
186
1582
Cristo! ¶ Manfurio Nego, nego. Io non dico quel che
187
1582
importa parlar con ineruditi! — io dico del geno che
188
1582
mio,... ¶ Bonifacio Ricordatevi ch’io son Bonifacio, ho ho
189
1582
Lucia Vi giuro ch’io mi dismentico di esser
190
1582
si alcuno, pensando ch’io sii Gio. Bernardo, ho
191
1582
hi hi hi, — ché io bisogna che mi finga
192
1582
Bonifacio Cara mia Lucia, io ho, ho ho ho
193
1582
ascella, vedete. ¶ Manfurio Ed io la mia giornea non
194
1582
ha egli imposto ch’io vadi a decernere del
195
1582
favore d’agiutarmi, ch’io non abbia pensiero di
196
1582
scudi o altra moneta, io ve li lasciarò. Io
197
1582
io ve li lasciarò. Io sparmiarò la fatica del
198
1582
guadagnarete sei grani ¶ Manfurio Io non il fo lucri
199
1582
dirà il mio Mecena? Io gli risponderò, con l
200
1582
et praeter intentionem”. ¶ Barra Io credo che si contenterà
201
1582
raggioni son queste vostre. Io ve dimando: Perché è
202
1582
scola. ¶ Sanguino Subito ch’io ebbi imparata la B
203
1582
non mi conoscete? ¶ Manfurio Io vi ho [visto] alcune
204
1582
mio discepolo Pollula. ¶ Sanguino Io son quello, signor domino
205
1582
domino Magister. Sappiate ch’io vi son servitor, ed
206
1582
vi sarà ingrato ed io, da parte mia, vi
207
1582
insieme, perché lo trovaremo. Io so certissimo il loco
208
1582
non mi abbia visto, io ho veduto lui fuggire
209
1582
l’acqui, far ch’io possa amar un che
210
1582
moglie di Bonifacio? ¶ Lucia Io gli ho tutta la
211
1582
facil cosa del mondo! Io gli dirò che parli
212
1582
cossì in furia, Signora. Io burlo con Lucia che
213
1582
baia m[esser] Bartolomeo. Io sono inamorato, io sono
214
1582
Bartolomeo. Io sono inamorato, io sono incatenato. Voi fate
215
1582
per li nominativi ed io per li aggettivi, voi
216
1582
la vostra alchimia ed io co la mia, voi
217
1582
al vostro fuoco ed io al mio. ¶ Bartolomeo Io
218
1582
io al mio. ¶ Bartolomeo Io al fuoco di Vulcano
219
1582
vi fu: ancor ch’io maneggi miei affari con
220
1582
il contrario, dopo ch’io arrò compassato i miei
221
1582
basta”. — Veggio venir Lucia: io ve la lascio. Ho
222
1582
di venire: bisogna ch’io vi vadi. ¶ Bonifacio Andate
223
1582
vadi. ¶ Bonifacio Andate, ch’io ho da raggionar con
224
1582
Oh, misser Bonifacio dolce, io non ho tempo di
225
1582
un Santo Padre. ¶ Lucia Io dico che la nostra
226
1582
ah, questo non crederò io, ah ah ah ah
227
1582
son quindici anni ch’io la conosco, tanto piccolina
228
1582
son certa, adesso che io lo bramo e per
229
1582
piangere! Non è ch’io non credesse quel che
230
1582
Lucia Cangiata? cangiata? S’io non l’avesse reprimuta
231
1582
ritrovarvi in casa vostra. Io li dissi: “Folla che
232
1582
gli avete mostrati, ed io gli ho donati ad
233
1582
sono in purgatorio, che io esser possa giamai senza
234
1582
co i quali, facendo io una via e dui
235
1582
più felice giorno ch’io abbia veduto in tutta
236
1582
quel bellissimo volto ch’io tanto adoro, che tien
237
1582
potremo andar insieme, ed io v’introdurrò dentro la
238
1582
Voi avete benissimo pensato. Io ho la persona né
239
1582
sua non bisogna ch’io la vadicercando, perché penso
240
1582
che costei me dice, io credo di aver approssimata
241
1582
volta: va’ via; forse io arei smaltito di quella
242
1582
volte: via via; ed io ho udito dire da
243
1582
per isperienza: — dunque, — dissi io intra me stesso, — costei
244
1582
piè; e forsi che io gli piantarò un’altra
245
1582
si t’offendo: s’io te dico che non
246
1582
ah ah, sequita, ch’io voglio tacere sin a
247
1582
gli dicesti? ¶ Barra Allor io, con una bocca piccolina
248
1582
mio, tu vuoi ch’io mora? e perché vuoi
249
1582
e perché vuoi ch’io mora, perché ti amo
250
1582
me? Cagnazzo traditore, s’io avesse un pugnale, adesso
251
1582
che ci vegga”. S’io avesse avuta la testa
252
1582
S. Sparagorio, o s’io fusse stato il più
253
1582
muovere un sassolino, s’io non voglio”. Or dimmi
254
1582
Barra Andate via, ch’io ancor ho da parlar
255
1582
Non è cosa ch’io possa tener ascosta a
256
1582
Che ti ho detto io? non ho io divinato
257
1582
detto io? non ho io divinato? ¶ Pollula Leggete pur
258
1582
cqui si contiene. Toh, io ne ho letto pur
259
1582
settimana. ¶ Pollula Cossì credo io: le donne voglion lettere
260
1582
e possedano quel che io intendo e possedo. Erbe
261
1582
paroli gli saltainbanco, ch’io per me non fo
262
1582
più di vinti tornesi; io voglio andar prima che
263
1582
sappia questi negocii. ¶ Bonifacio Io non dubito di lui
264
1582
In nome del diavolo, io procedo per via d
265
1582
danari. ¶ Scarramuré Ah ah, io so, io so. Adesso
266
1582
Ah ah, io so, io so. Adesso la scaldarà
267
1582
matassa, a fin che io rimanghi col credito con
268
1582
Volete che le legga io? ¶ Manfurio Minime, perché non
269
1582
di varie lingue. S’io avesse cenato, ti risponderei
270
1582
contendere contra”. ¶ Gioan Bernardo Io dono al diavolo quanti
271
1582
intus et extra. ¶ Pollula Io le so tutti, e
272
1582
Excellenzia vada avanti, ch’io vi seguirrò a presso
273
1582
corso con l’aceto, io dissi: “Non ti vergogni
274
1582
Furfante, ladro, mariolo”, dissi io, “pensi ad aver a
275
1582
Signori gentil’omini, perdonatime, io non voglio offendervi da
276
1582
voi uccidere, traditore”: dissi io; e con questo puosemo
277
1582
la fu buona. — Ma io che non so tanto
278
1582
giocar tu? proponi”. Dico io: “A stracquare a pall
279
1582
giocamo a tre dadi”. Io gli dissi, che a
280
1582
farlo e voi ed io”. Gli dissi: “Giocamo a
281
1582
falsa”: disse lui. Ed io soggionsi: “Al sangue dell
282
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col prior de’ diavoli!” Io dissi: “Al sangue delle
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vorrai?” In conclusione, comincio io a pagarlo co le
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S. Rocco, che né io l’ho più uditi
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Sanguino A punto voi io andavo cercando. Siamo per
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profitto, o spasso almeno. Io mi voglio vestire da
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m[esser] Bonifacio, sarrò io che verrò, come a
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per la borsa. ¶ Corcovizzo Io, per me, porto i
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rimedia al mio male, io son morto. ¶ Scarramuré Sì
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morto. ¶ Scarramuré Sì come io vedo, voi sete inamorato
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è: non bisogna ch’io vi dica più. ¶ Scarramuré
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ritrovate. ¶ Bonifacio A punto, io non mi ricordo quando
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ed ore compurarò ben io più distintamente, quando col
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Fate di sorte ch’io accape il negocio, e
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Bonifacio Come per fascinazione? io non intendo. ¶ Scarramuré Idest
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intender questo: che voglio io prima esser grato a
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dio. ¶ Bonifacio Andiamo, ch’io veggio venir l’uomo
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toccano punto l’intellecto. Io vorrei veder l’oro
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E sa lui che io sono stato rubbato e
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dire. ¶ Cencio E però io, non avendo il modo
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piaciuto far cossì. Quando io sarò morto, che mi
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d’oro? ¶ Gioan Bernardo Io mi dubito che l
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sai quel che fece? io tel saprò dire. — Costui
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sì fatta gaglioffaria. Ingannar io? fars’ingannar m[esser
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non ha voluto ch’io toccasse cosa alcuna; ma
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lui. Non bisogna ch’io mi fermi cqui sino
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scrigni. “Mia fé”, dissi io “penso che questi presto
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però va’ via, ch’io non voglio accostarmi a
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di Febo, lascia ch’io te dia un bacio
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di dolcezza, prima ch’io dichi la mia colpa
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questi che al presente io son per dimostrarvi, cqui
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propinquae et remotae. ¶ Ottaviano Io dico: quale è il
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sunt operienda arcana: ecco, io explico papirum propriis elaboratum
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descrisse, alla cui imitazione io questo domestico porco vo
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che non ho poco io del fonte caballino absorpto
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la sapienza. Credete ch’io non sarei minus foeliciter
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prava elocuzione, non farò io, perché factae enumerationis clausulae
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piace, che sarrebbe s’io vi dicesse cosa che
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in mano, dicendogli che io sono implicito in altri
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La gran pecoragine che io scorgo in lui mi
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parte; e ditegli ch’io non posso vedermi sazia
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per fargl’intendere ch’io li porto grand’amore
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disse Gradasso. Cossì potesse io guidar il Re o
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aspetta, tempo perde. S’io aspetto il tempo, il
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di Santo Leonardo, ch’io non ti piantasse un
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ve si raccomanda; ed io vel raccomando cossì, come
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non sapete quel ch’io voglio dire? siete tanto
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tanto semplicetta voi? ¶ Vittoria Io non ho queste malizie
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fina, come posso esser io, sete come può essere
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fratel mio: vedi ch’io non ho altr’unghia
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di certo tratto ch’io gli feci; oggi, allora
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feci; oggi, allora ch’io credevo che si fusse
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asino al lione; ma io non voglio che la
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lavorar più dentro; ed io lavoravo co lei a
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grazia, fatemi ridere, ch’io n’ho gran voglia
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detto una volta: no, io non arrei più parlato
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signora sempre onoranda ¶ Ed io a chi dedicarrò il
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destino, ti piace ch’io intitoli il mio bel
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s’è voltato, — dico io, — a chi riguarda, a
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cieli mi concedano ch’io effettualmente possi dire: “Surgam
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perché, dall’altro canto, io spero di ricovrare il
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la mutazione è vera, io che son ne la
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in conserva. Tanto che io, con servir simil canaglia
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un appiccato. In conclusione, io voglio andar a farmi
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sollennissimo pedante, detto Manfurio. Io mi assicuro che le
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apollinesco, — poco mancò ch’io non dicesse polledresco. ¶ Vedrete
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ch’i’ m’iscuse. Io credo che, si non
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uscir col bidello? — Ed io vi rispondo: — Il mal
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un bidello. Volete ch’io vi dica chi è
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voletelo sapere? desiderate ch’io vel faccia intendere? Costui
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il Candelaio. Volete ch’io vel dimostri? desiderate vederlo
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e dicon poi ch’io son povero gentil omo
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son povero gentil omo. Io ti dico, in nome
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tu? ¶ Ascanio Signor sì; io vo. ¶ Scena 2 ¶ Bonifacio L
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mi fugga quella ch’io stimo e adoro? perché
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lei a me, come io son cossì strettissimamente a
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sciolto. ¶ Bonifacio Forse ch’io son solo? uh, uh
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occhi molli. — Diavolo! — dicevo io, — a costui non è
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cosa gli va bene; io so che non fa
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ripieno. ¶ Bartolomeo Oimè, ch’io son troppo crudamente preso
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tempo e loco. ¶ Bonifacio Io ho vissuto da quarantadue
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ma cenere; e s’io fusse stato in luoco
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cossì. ¶ Bonifacio Fate ch’io finisca il mio discorso
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a proposizio. Allora, essendo io ito a spasso a
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che n’avesti giamai. Io vo a negociar per
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dirlo a cinquant’altri. Io dubito con questo amore
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bocca, a fin ch’io possa dire”. Ed io
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io possa dire”. Ed io dico che quest’orazione
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Comandate altro, domine magister? io vo oltre per compir
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de urbano? parlatemi che io v’intenda, ché vi
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voi siete accordati, ed io rimagno fuori come catenaccio
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ancora noi, perché, benché io non sii atto di
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di pignata grassa; ed io sono come il rognone
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si non fusse ch’io ti porto tanto amore
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punto suttili come lui. Io, per me, di rima
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m’intendo; pure, s’io posso farne giudicio, dico
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più comodo luoco, dove io possa prender la decima
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fine, bisogna ch’ancor io sia partecipe de’ frutti
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farai mai più; ed io mai feci quel ritratto
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manco è possibile ch’io possa farlo più; questo
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lanterna. — Quanto al ritratto, io lo farò quanto prima
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servito. Si desiderate che io vi faccia bello, è
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una; si volete ch’io vi ritragga, è un
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far cosa buona, ché io, per questo, verrò a
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uno e l’altra. Io verrò quanto prima. ¶ Sanguino
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denti. Ma che dico io? deve esser iscusata la
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al presente l’ho io isperimentato. Quantunq[ue] questo
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porta, sin tanto ch’io non sii risoluto da
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sorte conobbi a mattina ¶ Io che riposo morto Giacopone
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siete presto ritornati. ¶ Ascanio Io le ho rancontrati che
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che sii difficile. ¶ Scarramuré Io, per non avervi trovato
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voi; lasciate prima che io e m[esser] Scaramuré
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diavolo d’altro nome. Io ho udito chiamar Panzuoltolo
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in nome del diavolo, io non vi ho mandato
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ha tanto pregato ch’io aspettasse un poco da
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del stravestimento di costui. Io sì per farvi piacere
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di omo. Signor Capitano, io mi querelo ancor di
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Gioanbernardo mio, quello che io ho fatto, e fo
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farmi esser stimato ch’io fusse insieme con sua
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esser] Gio. Bernardo mio: io ancor vi priego che
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Dio avanti gli occhii. Io sapevo bene che voi
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venuto sin cqua, s’io non vi parlavo in
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esser] Gio. Bernardo mio, io mi offero obligato a
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che per vostra mercé io ho il mio onore
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sono congionte insieme. ¶ Bonifacio Io vi dimando mercé e
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gonna, per farlo Madalena. Io dico che se gli
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vi si comanda. ¶ Scarramuré Io vi priego che gli
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voi, madonna Carubina? ¶ Carubina Io, per questa volta, gli
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fo, Carubina mia,... ¶ Carubina Io son vostra, ma voi
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trovarrete in fallo, perché io non farrò fallo. ¶ Barra
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Gioan Bernardo Messer Bonifacio, io son cristiano, e fo
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professione di buon catolico. Io mi confesso generalmente, e
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perdoni in cielo, ed io ti perdono in terra
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ed oltre di ciò, io giuro, con ambe le
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alzate al cielo, ch’io non ho comesso altro
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accetto per amico. ¶ Bonifacio Io vi sarrò sempre amico
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a voi, Madonna. ¶ Carubina Io dunque vo, per farvi
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di non cascare. ¶ Bonifacio Io me guardarrò bene. ¶ Sanguino
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prendere”: rispose. Carubina soggionse: “Io lo conosco di buon
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per cambiarli. ¶ Manfurio Minime, io non ho altrimente veruno
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Nil mali vobis imprecor: io non vi impreco male
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Corcovizzo, da’ fermo. ¶ Corcovizzo Io do. Taf, una. ¶ Manfurio
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una ad una, ch’io t’intenda, e guarda
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Manfurio Oimè, che farrò io? erano in rei veritate
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esse coniectos, — sì come io per ritrovarmi al fine