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interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matteo Bandello, Novelle, 1554

concordanze di «io»

nautoretestoannoconcordanza
1
1554
altri tanti raccontati ed io altresí dettone alcuno. Perché
2
1554
umanamente, a ciò che io amorosamente non dica, raccogliendola
3
1554
alcune lagrimette. Poi disse: - Io ho un ardentissimo pensiero
4
1554
è nato dapoi che io son giunto qui, e
5
1554
che era: - Sire, - rispose, - io non saperei che rimedio
6
1554
Ahi, dama mia cara, io mi sento di soverchia
7
1554
me non convenga che io altrui di questo faccia
8
1554
adunque che subito che io arrivai a Salberí e
9
1554
occhi vostri abbrusciarmi che io piú non sono in
10
1554
vostre mani. Ché se io conoscerò che vi piaccia
11
1554
aver di me compassione, io viverò il piú lieto
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1554
cera al fuoco consumando, io in breve finirò i
13
1554
me è possibile che io senza la grazia vostra
14
1554
ragioni dette m'avesse, io so bene che risposta
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1554
Non sará anco che io creda giá mai che
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1554
nulla mai guadagnareste, perché io non ho pensato, e
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1554
quando egli mi sposò io gli promisi, intendo candida
18
1554
in vita. E quando io pensassi di far simil
19
1554
si deve tener segretissimo. Io non voglio per ora
20
1554
le lor donne ricevessero. Io credo che manderebbero le
21
1554
amoracci. Ora secondo ch'io biasimo questi cosí sfacciati
22
1554
peste, non è ch'io molto piú non lodi
23
1554
a la donna amata; io sono di parer contrario
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1554
apportano. E ciò che io parlo de l'uomo
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1554
cosí a parlar incominciò: - Io qui, conte mio, ora
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1554
sono e perigliosi assai, io mi ritrovassi in tanto
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1554
chi altrimenti fa giudicio, io tengo che non uomo
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1554
ritrarlo non vaglio. Son io come uno che, tratto
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1554
cotanto ve n'ho io, conte mio, detto, non
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1554
perché conoscendo voi che io piú non sia mio
31
1554
mi sono, che quantunque io veggia il meglio, al
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1554
peggiore nondimeno m'appiglio. Io, ahi lasso me! io
33
1554
Io, ahi lasso me! io che i nemici miei
34
1554
cosí gloriosamente ho vinto; io che il nome inglese
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1554
tutti i mali son io e solo recettacolo d
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1554
il sangue ha sparso? Io, o conte, altro soccorso
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1554
faranno quel frutto che io, se vorrete voi di
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1554
se forse ciò ch'io vi chiederò vi parrá
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1554
onoratamente sodisfar potete, onde io v'impegno la fede
40
1554
Voi sapete pure com'io so gratificare chi mi
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1554
ne seguirá; ché se io non sono stato agli
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1554
ciò che volete ch'io faccia senza rispetto veruno
43
1554
senza rispetto veruno, ché io vi giuro ed impegno
44
1554
di tai cose sono io ubligato a servirvi, ma
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1554
può felice fare, perché io assai piú che la
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1554
caro v'è ch'io viva, adoperatevi seco che
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1554
compassione. Né crediate che io senza estremo cordoglio e
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1554
che né voi né io possiamo. Egli sí fattamente
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1554
la sua solita durezza, io m'era disposto di
50
1554
Pippa, - e certo anco io non sarei sí pazza
51
1554
sarei sí pazza che io amassi chi a me
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1554
giovine, - ella meritarebbe che io l'amassi quanto me
53
1554
Esi scritto piú volte, io punto di lei non
54
1554
Oh, - disse la Pippa, - io so che infinite volte
55
1554
ella, - perché in vero io debbo saper ciò che
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1554
se cosí fosse com'io vi dico, e ch
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1554
vi dico, e ch'io vi facessi toccar con
58
1554
altrimenti di quello ch'io vi dico. E a
59
1554
ciò che veggiate ch'io v'ho detto il
60
1554
voi direte come dico io. Ma prima rispondetemi: se
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1554
se cotesto fosse vero, io non saprei che dirmi
62
1554
dirmi se non ch'io deverei infinitamente amarla e
63
1554
quasi lagrimando disse: - Nicuola, io non vo' entrar ora
64
1554
afferma, quando voi vogliate, io vi prenderò per moglie
65
1554
ché in ogni cosa io ed il mio voler
66
1554
ed onore si facciano, io subito desinato che sia
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1554
bene a me quanto io a te. Io ti
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1554
quanto io a te. Io ti dissi pur l
69
1554
Anima mia, - diceva ella, - io vorrei che tu ti
70
1554
eri quella che sei, io t'assicuro che a
71
1554
te ed a Catella io faceva un tristo scherzo
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1554
abito è cotesto ch'io ti veggio indosso? Come
73
1554
venuta per veder come io tengo la casa ad
74
1554
ad ordine e come io vivo? Son dui dí
75
1554
Son dui dí che io parlai con tuo padre
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1554
disse che parleria meco. Io t'assicuro che meco
77
1554
Paolo diceva tra sé: - Io son pur oggi stato
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1554
costui si crede che io sia un suo Romulo
79
1554
a questi pensa che io sia mia sorella; ma
80
1554
l'animo tuo, ché io adatterò il tutto. - E
81
1554
e lasciatemi andare, ch'io era venuta qui non
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1554
disse: - Orsú, va, ch'io parlerò a tuo padre
83
1554
sé disse: - Domine aiutami! Io non so s'io
84
1554
Io non so s'io mi dorma o ciò
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1554
vizii grandissimi agguagliavano. Ma io crederei poter veramente scrivere
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1554
fu ammazzato. Ora se io vorrò minutamente discorrere tutte
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1554
uno dei re passati. Io che attentamente l'ascoltai
88
1554
fare che questa che io ora ho descritto sia
89
1554
a non sdegnarvi che io ardisca in sí picciola
90
1554
vero, - non giá che io non conosca la grandezza
91
1554
Ma che altro poss'io darvi? Il campo del
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1554
non potere, convien ch'io doni ai signori miei
93
1554
sacre in queste profane, io direi che il nostro
94
1554
bene o sia lecito io non lo crederò giá
95
1554
bassá, suo gran favorito. Io ve ne dirò ciò
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1554
quali, - non so giá io in quai leggi abbiano
97
1554
ad ogni tua voglia. Io non ricerco chi tu
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1554
lascia andar Lattanzio; ché io per me non sono
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1554
un'altra fanciulla innamorato. - Io, - diceva Romulo, - assai sforzato
100
1554
il suo bene, ed io amava lei molto caldamente
101
1554
lettere e messi, ed io di nulla mi curai
102
1554
ciò sia cosa che io molte volte ho sentito
103
1554
afflitta e penace vita. - Io non so questo, - disse
104
1554
fossi vestito da donna, io direi che saresti quella
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1554
rispose Romulo, - e se io fossi ben certo riceverne
106
1554
certo riceverne la morte, io ci ritornerò. - Ora lasciamo
107
1554
dare o no, perché io ho deliberato non voler
108
1554
tu vedi, - rispose Ambrogio, - io giungo ora e me
109
1554
disse: - Oimè, mamma mia, io son morta, perché mio
110
1554
facendo cosí in fretta? - Io vengo, - rispose ella, - dritto
111
1554
venuto, a ciò ch'io faccia ciò che sará
112
1554
famigli vostri sappiano cucinare. - Io ti ringrazio, - disse Ambrogio
113
1554
voglia che voi rivenissi. Io l'ho molto spesso
114
1554
con vostra buona licenza io anderò questa sera a
115
1554
dava l'animo che io averei messo Lattanzio in
116
1554
e te è intervenuto, io t'avviso che i
117
1554
quello, - soggiunse Nicuola, - che io averei voluto che fosse
118
1554
nomare, di modo che io averei potuto sperar di
119
1554
vi sia in dispiacere, io vi direi volentieri diece
120
1554
Monna Pippa, ancor che io non v'abbia mai
121
1554
servigio che meriti ch'io debbia presumer di richiedervi
122
1554
è ritornato a casa. Io vi prego che di
123
1554
farete piacer singolarissimo ed io per sempre ve ne
124
1554
mio, - disse la Pippa, - io vi ringrazio del vostro
125
1554
son molti dí che io desiderava aver occasione di
126
1554
ricercate, vi dico che io di questo vostro garzone
127
1554
nessuno né giovine, che io mi sappia. E pur
128
1554
forse, - soggiunse Lattanzio, - che io non dia qualche castigo
129
1554
rivenuto a casa; ma io v'impegno quanta fede
130
1554
e duolmi infinitamente che io non possa circa questo
131
1554
innamorato. Ma l'aver io altre volte inteso che
132
1554
Lattanzio, - volesse Iddio ch'io non amassi, ché sarei
133
1554
trovo, né pensate ch'io intenda del mio paggio
134
1554
d'una giovanetta che io amo molto piú che
135
1554
fare, e gli disse: - Io so troppo bene, figliuol
136
1554
non esser amato. Poi io so che la giovane
137
1554
ricercate, - rispose ella, - come io lo sappia. Bastivi che
138
1554
da voi veduta. - Veramente io non saperei che dirmi
139
1554
sapete che questa, che io di presente amo, non
140
1554
altrui - Questo non ho io a dirvi, - rispose la
141
1554
desto disse: - Monna Pippa, io voglio largamente parlar con
142
1554
è il vero che io ho amata la Nicuola
143
1554
a la finestra quando io passo per la strada
144
1554
risposta, di modo che io mi trovo aver perduto
145
1554
essendomi molto piacciuta, come io fui a l'albergo
146
1554
vi sète meravigliato che io non v'abbia mandato
147
1554
e doler che voi. Io, signor mio, giá circa
148
1554
e a quello ch'io veggio egli è ito
149
1554
la metá guasti. Ma io ve ne manderò uno
150
1554
che mi venga. Tuttavia io vi ringrazio infinitamente de
151
1554
a parlarvi di core, io averei giurato che piú
152
1554
non mi vedeste. Nondimeno io sempre v'ho avuto
153
1554
de la nostra etá, io v'ho di continovo
154
1554
un suo fratello avvenne. ¶ Io non posso se non
155
1554
il suo amante? Veramente io mi fo a credere
156
1554
fecero bene, ancor che io intenda che per la
157
1554
Ma dove mi lascio io trasportare? Voi non eravate
158
1554
eravate giá qui né io venuto ci sono per
159
1554
di Roma. Ma avendovi io promesso di narrarvi una
160
1554
veduta non l'avesse. Io vorrei adesso aver qui
161
1554
capo in ogni porta: io mostrarei loro, - perdonatemi voi
162
1554
terra? - Rispose Romulo: - Signore, io son romano, povero garzone
163
1554
alcuni, e volevano ch'io stregghiassi mule a cavalli
164
1554
a cavalli, il che io per non ci esser
165
1554
v'annegò. E perché io lo piangeva, uno spagnuolo
166
1554
modo, signor mio, che io la faccio molto male
167
1554
come tu dici servirmi, io ti terrò molto volentieri
168
1554
se tu mi sodisfarai, io ti tratterò di modo
169
1554
me ti loderai. - Signore, io ci starò, - rispose Romulo
170
1554
cosí disse: - Mamma mia, io mi ritrovo ne la
171
1554
questo mio amore che io non posso sperarne buon
172
1554
contenti prenderlo per marito, io non vivo un'ora
173
1554
perché è impossibile che io veggia che sia d
174
1554
questo mio importantissimo bisogno. Io sperava pure, veggendo la
175
1554
tu rimanessi qui ed io ti rimenerò al monastero
176
1554
favoleggiasse de' fatti tuoi? Io t'assicuro che mai
177
1554
abbia per donna riconosciuta, io non te lo credo
178
1554
che tu vuoi, che io crederò ciò che a
179
1554
ragionevolmente si debbia credere. Io so bene ciò che
180
1554
che non venga, ed io non vorrei per tutto
181
1554
volando se ne fugge? Io per me mai non
182
1554
stata cosí pazza ch'io sia voluta correr dietro
183
1554
disse: - Cara mia mamma, io conosco che tu parli
184
1554
parli molto amorevolmente; ma io ho fatto tanto che
185
1554
aver Lattanzio per marito. Io verrò ogni dí qui
186
1554
comandamento del padrone, ed io per me lo faccio
187
1554
puote, lo voglio anch'io. Però vi prego che
188
1554
guisa a dirgli cominciò: - Io non so a la
189
1554
egli, - voi mi gabbate; io non v'ho fatto
190
1554
de l'anima mia, io non so giovine al
191
1554
questo m'hanno sospinta. Io non ti vo' per
192
1554
mi sia, mentre che io viva, signore e che
193
1554
sei giorni passati, ché io lungamente tra me ho
194
1554
A cui egli rispose: - Io, signora, ne ho maritate
195
1554
farete sará meglio; ed io vi presterò tutti i
196
1554
che assai, soggiunse colui: - Io non ti vo' giá
197
1554
cosí tosto in qua. - Io non so tante Rome
198
1554
partiti, - rispose egli, - ho io, madonna, per le mani
199
1554
degnate accomodarmi del denaro, io mi delibero elegger quello
200
1554
occhio - soggiunse egli - che io vi veggio aver perduto
201
1554
alor gli disse: - Ed io vosco di core mi
202
1554
voi, dame e signori, io vi vo' narrare un
203
1554
Ma per convenienti rispetti io mi tacerò i veri
204
1554
intenda la detta lingua. Io quel dí stesso scrissi
205
1554
non giá certamente che io l'istimi cosa degna
206
1554
Al corpo di Cristo! io lo mangerò. - Pure non
207
1554
Come sta questa cosa? Io ho pur visto che
208
1554
di vederla qui. Ma io piglierò questa e la
209
1554
che per ogni modo io la devessi scrivere, il
210
1554
e morte di molti. ¶ Io vi narrerò, madama eccellentissima
211
1554
molti figliuoli dei quali io ne conosco dui, uno
212
1554
a mia figliuola, come io mi rendo certo che
213
1554
certo che tu farai. Io fra questo mezzo me
214
1554
in uno degli estremi, io porto ferma openione che
215
1554
titolo di liberale, credo io che la felice memoria
216
1554
altre mie, poi che io l'ebbi scritta, le
217
1554
al tutto sodisfece dicendogli: - Io mi chiamo Tomaso Cremonello
218
1554
servire? - Signore, - rispose egli, - io ho servito il cardinale
219
1554
sangue era procreato. Ma io non mi mossi a
220
1554
sapendo voi ciò che io sono e dove era
221
1554
vostra qui, ché certamente io averei pagato qualche parte
222
1554
siate il benissimo venuto. Io vado ora per affari
223
1554
le amorevoli dimostrazioni che io faccio a questo gentiluomo
224
1554
d'infiniti oblighi che io conosco e confesso di
225
1554
mancherá di quello che io potrò, assicurandovi che la
226
1554
facultá potrete disporre come io proprio. E non lo
227
1554
il lor debito, che io ci porrò la mano
228
1554
che facciano pensiero che io sia il creditore. - Fece
229
1554
ci è che dire, io dirò pur come morio
230
1554
parlargli. Andate pur ove io vi dico, - e comandò
231
1554
la corte fu sentito: - Io vo' pur veder chi
232
1554
la sua còlera, o io che sono re o
233
1554
son veri. Per questo io credo che nascesse quel
234
1554
che si vuole, ch'io sono di parer contrario
235
1554
esser ammesso. Per questo io che per preghiere di
236
1554
miserabil accidente. Avendo adunque io descritta questa istoria secondo
237
1554
levarmi il mio onore, io sarò astretta a partirmi
238
1554
debbo a servirvi; altrimenti io me ne ritornerò a
239
1554
ti sará. Al rimanente io metterò bene con l
240
1554
meco e lá partorirai. Io provederò di nutrice per
241
1554
a pagar mille fiorini. Io non fo mercanzia né
242
1554
de l'anno. Ma io m'avviso: se Antonio
243
1554
carta de la dote, io, moglie mia, ti farei
244
1554
a pagare, e com'io fossi fuor di prigione
245
1554
ora a casa, ed io dopo desinare prononzierò la
246
1554
la sentenza sia leggera, io dirò che astretto dal
247
1554
ingiurie mie particolari, che io di core il tutto
248
1554
la basciava ducento volte - io voglio che Fridiano faccia
249
1554
e quando mi parrá, io lo terrò fuor quattro
250
1554
mia licenza levarsene; ed io in quel mezzo potrò
251
1554
del mondo mentre che io starò in questo ufficio
252
1554
cordialmente m'amate, ed io altresí amo piú voi
253
1554
messer Neri tuo suocero io mi ci sono affaticato
254
1554
il suo amore, ed io lo so, è altrove
255
1554
le diceva: - Moglie mia, io voglio che il signor
256
1554
dicono, le quali ormai io non posso piú sofferire
257
1554
non posso piú sofferire. Io mi trovo quattro milia
258
1554
andando a la corte, io comperrò un luogo di
259
1554
chi picchia? - egli rispose: - Io son un arciero che
260
1554
era, egli gli disse: - Io ve lo dirò, ma
261
1554
gli disse: - Andate, che io verrò a corte. - No
262
1554
arciero, - egli conviene che io v'accompagni. - Ora dissero
263
1554
L'anno passato essendo io in Amboisa a la
264
1554
di molti porcelli, che io regolatamente farò cantare. - Il
265
1554
cosí gli rispose: - Sire, io ho travagliato quaranta anni
266
1554
potuto imparare A. B., io vi supplico che mi
267
1554
cagione di quelli. Pertanto io mi do a credere
268
1554
de l'amor divino, io porto fermissima openione che
269
1554
me! dove mi sono io lasciato trasportare? ché in
270
1554
che ogni volta ch'io voglio parlar de la
271
1554
m'ascoltino, massimamente se io mi metto a voler
272
1554
avermi talora ripreso che io voglia lodar la mia
273
1554
esser lodate. E se io domando loro per qual
274
1554
cagione non vogliono che io dica bene de la
275
1554
che il bergamasco. Ma io non trovo mai, - per
276
1554
il parlar suo nativo. Io non vo' giá dire
277
1554
degli ascoltanti. Cosí credo io che il parlar milanese
278
1554
può leggermente limare. Tuttavia io non saperei biasimare chiunque
279
1554
Milani si trovano. Onde io che per l'Europa
280
1554
ciò che ne sento, io reputo Milano aver poche
281
1554
e de le cerimonie, io con voi parlerò a
282
1554
voi sapete ciò che io mi sono e che
283
1554
figliuola Laura per moglie, io volentieri la sposerò, perché
284
1554
non son tali ch'io possa darle a gran
285
1554
che, la Dio mercé, io ho roba assai per
286
1554
sola, a la quale io farò conveniente dote e
287
1554
Ma per sicurezza vostra io sposerò Laura in presenza
288
1554
sei dí ancora, ed io altresí penserò ai casi
289
1554
Al corpo di Cristo! io ti farò confessar il
290
1554
pure, a tuo malgrado. Io ti caverò bene l
291
1554
crollo in giú, ch'io son deliberato che questa
292
1554
onesta, perché non son io in luogo tuo tormentato
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lo commetteste al barigello. - Io commisi il malanno che
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dia, - soggiunse il giudice. - Io non fui inteso, perché
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di questa camera, ché io vo' essaminar Fridiano. - La
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Fridiano e gli disse: - Io non so se tu
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te lo fará dire. Io vo' da te sapere
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sua, disse piangendo: - Signore, io vi dirò la veritá
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il vero che credendo io che voi foste innamorato
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questo m'inducevano, che io con lei piú volte
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di piú dissi che io ammazzarei lei e voi
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per questo dubio che io aveva a persuadendomi che
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i vostri ci vennero, io pensando che voi foste
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entrasse. Altro non saprei io che dirvi, perché nel
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dirvi, perché nel vero io non ho pratica di
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è crimen laesae maiestatis. Io credo, se voi non
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egli cosí gli disse: - Io non so giá qual
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ti fosse dapoi che io venni in questa magnifica
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la morte mia, come io da la confessione di
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ammazzarmi? Adunque non potrò io il dí e la
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bisogno? Ma mettiamo ch'io non vi voglia andare
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particolare, e che forse io ami qualche gentildonna che
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de' calere? Sarò dunque io da te nei miei
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caso nostro. Questi dí io fui avvertito che uno
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come hai confessato, ammazzare. Io intendo seguir quello che
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ella soffra d'ascoltarmi, io non dubito punto che
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non debbiate giudicar che io non sia tanto colpevole
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che tu vuoi, ché io ti ascolterò pazientemente. Che
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levatosi cosí disse: - Messere, io v'ho giá detto
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ho giá detto come io dubitava che voi amaste
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dinanzi a casa mia. Io conoscendomi aver bellissima moglie
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ne dubitai quanto che io vedeva in voi e
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d'una nostra vicina, io nol credeva; onde è
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che in casa mia io possa star armato come
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muro, ché essendo, com'io era, in quel sospetto
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quel sospetto, che deveva io altro fare? E voi
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che sia possibile che io procuri che tu sia
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con la moglie liberato. Io ho visto il tuo
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è assai brutto; tuttavia io parlerò qui col signor
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mio conforto, perdonami, ché io conosco che sono tutta
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parlar con vostro marito. Io ho avuto a far
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che voi parliate insieme. Io vi dirò brevemente il
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attendiamo a le future. Io ho veduto il vostro
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tre anni sarai bandito. Io spero che Ferraguto guarirá
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male di quello che io credeva. Io teneva per
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quello che io credeva. Io teneva per fermo, avendo
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seco. Come tu sai, io aveva altre volte deliberato
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giova credere, son vivi, io ti do la fede
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amorevole e diletta figliuola. Io adunque voglio che tu
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meni, a ciò ch'io possa a grandezza loro
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rimena Guglielmo, al quale io intendo far del bene
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infinita allegrezza e maraviglia. Io non so qual fosse
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l'amicizia nostra ho io sempre desiderato che qualche
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potesse farvi conoscere quanto io v'ami e sia
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tu vedrai ciò ch'io ti farò. Io dubito
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ch'io ti farò. Io dubito assai di mia
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l'uscio al giudice. Io vo' che tu mi
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il vino, perciò che io non piglierò cibo alcuno
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questa frenesia, disse: - Messere, io son debitrice di far
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vi mancherò di niente. Io non credo giá che
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pisane, per quello che io ci intesi quando stava
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E parmi ricordar che io ci udissi dire che
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cosa è questa ch'io odo? - La Giovanna alora
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come v'ho detto, io non credo che madonna
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guardia schifa rea ventura". Io penso se ci è
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Ferraguto, come tu sai, io amo la moglie di
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ed ella me; ma io non ci posso, come
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armato, di modo che io non mi ci posso
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uno spiedi in mano. Io so bene ch'essendo
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che ti seguano, ed io a quella medesim'ora
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ne farai tante che io, al corpo di santa
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notte per la contrada, io gli farò uno scherzo
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seco e vuoi ch'io abbia il chiazzo a
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a l'uscio; ma io nol comporterò. Se voi
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Se voi sète pisani, io son luchese. Fa che
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son luchese. Fa che io ti veggia piú a
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ci è mal nessuno. Io mi credo che voi
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far l'ufficio suo? Io ho pur sentito dire
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volermi governare. Che fussi io stato in letto con
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maladetta quell'ora che io mai vi presi per
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dosso per battermi, ché io non ve lo sopportarei
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gli occhi del capo. Io non faccio cosa che
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alora al giudice rispose: - Io non son bandito, ma
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persona non ci alloggiò. Io non so quello che
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prima ve ne accorgerete: io vi farò ben confessar
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veritá. - Messere, - disse ella, - io son pisana come voi
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diceva tra sé: - Veramente io son stato in grandissimo
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lo conosceva gli disse: - Io ho sentito messere che
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Vedi, - disse il giudice, - io vo' serbarmi a darti
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veritá, la quale so io bene che converrá che
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mi dar materia che io con tormenti contra te
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contra te incrudelisca, ché io mal volentieri la mia
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tiratela in alto, ch'io farò bene che confessará
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mercé con dire: - Messere, io non so altro se
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e fiori; i quali io imitando, questi pochi frutti
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acqueto e respiro; s'io lo veggio m'infiammo
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cerco e desio. Quando io l'odo parlare, il
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lassa me! che dico io? che penso? che farnetichi
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si sono. Oimè, se io potessi, ché non sarei
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mal mio grado ove io non vorrei mi sospinge
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il contrario vuol ch'io faccia, e sí fieramente
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lascia. Or che ho io a fare con Aleramo
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piú del convenevole amarlo. Io quello amar debbio il
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converrá molto tosto che io i miei giorni miseramente
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miseramente finisca. Vorrò dunque io non essendo ancora maritata
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è grande. Pur che io seco stia, io non
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che io seco stia, io non potrò star se
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si voglia: basta che io non udirò quello che
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dirá. Ed ancor che io udissi dir mal di
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che poi? forse che io sono la prima che
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vorrá. Oh come sono io sciocca tra questi miei
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fede che sempre ho io in voi avuta, Rodegonda
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veduta, m'assicurano che io certi miei pensieri con
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che, voglia o no, io son sforzata piú che
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pare che quanto piú io mi vi affatico, egli
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la memoria di lui io possa vivere. E a
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mi veggio, che se io seco non mi trovo
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cose segua, o ch'io impazzisca o mora. Chiederlo
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dite? Volete voi che io in questa mia vecchiaia
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accese, a ciò che io, a voi e me
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che si voglia, ché io sono paratissima il tutto
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e grandissimo animo sopportare. Io so molto bene che
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chi dá loro legge? Io amo Aleramo, sí, e
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cerca di darmi, ed io non so chi si
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1554
ha cinquanta anni, ed io sedeci ancora non ho
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come saria possibile che io amassi questo vecchio re
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mai? Or poi che io veggio che voi né
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punto non vi cale, io per me stessa provederò
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vi tormentate piú, ché io vederò con qualche buon
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E pur convien ch'io ami. Questa è una
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debolissimo. Ma che vo io raccontando costoro che amarono
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è uomo non ama. Io perciò, che uomo sono
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chi vorrá dire che io mal faccia ad amar
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voglia si può conoscere, io son certissimo che indarno
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amo. Ma come potrò io le mie passioni farle
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Egli converrá pure che io la lingua snodi e
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pena per lui soffro. Io gli dirò pur la
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1554
l'armi in mano. Io mi sono assai affaticato
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non la vuol intendere. Io per levar tutti i
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tengono per mio figliuolo. Io l'ho domandato i
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per altri nomi nomati, io mi son messo in
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piú che sempre che io veggio Guglielmo che sí
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lassa me! che debb'io fare? Onde cosí subito
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le proprie mani strangolarvi? Io sin da fanciulla fui
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padrone quando ritroverá che io cosí poca guardia e
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ve lo dica, ché io per me non mi
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non spargiate qualche lagrima. Io per me mi sento
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mirarla. Ma che vado io d'una in una
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Ferma, viator, il passo: io son colei ¶ che credendo
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mano conciò un prete. Io vi ho lungo tempo
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senza compassione. Ma volendo io narrar il caso com
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gelosia non fossero manifesti, io mi sforzarei quanto nocivi
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una novelletta. Onde avendo io il suo ragionamento e
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mia, detto e ridetto, io non conosco in questa
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imposto m'avete ch'io dica il mio parere
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geloso o gelosa ama, io vi dirò liberamente ciò
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il mio parere, affermando io che cosí mi pare
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e lo nudrisce credo io che sia la confortatrice
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dal mio fermo proposito. Io non niego che amore
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se stesso? Certo, che io mi creda, nessuno. Ma
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un nostro provenzale essendo io in Avignone. Fu adunque
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dapoi come monsignor venga, io gli farò intender il
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gli disse: - Signor capitano, io ti priego per amor
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quale egli si sia, io crederei che il mio
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mio parere, so ben io ciò che di questi
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soggiunse: - Signora mia, se io fossi messer Lorenzo Toscano
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fossi messer Lorenzo Toscano, io non vi vorrei per
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signora altresí ridendo disse: - Io dirò pur il parer
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brigata molto piacque. Onde io, che a quei ragionamenti
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Ma che altro posso io donarvi che carta ed
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donna, se n'astiene. ¶ Io non potrei dirvi, molto
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sí perché dapoi che io pratico in casa vostra
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ci vengo mai che io non mi parta con
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Son molti dí che io ho sentito dire in
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senza ricercarne altrui, ché io fui piú e piú
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se parlando di continenza io vi porrò qui in
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gli disse: - Messer Luchino, io son povera figliuola e
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1554
a gli disse: - Messere, io sono qui presta a
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1554
volte indarno avete ricercato. Io metto il corpo mio
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1554
od il Vivaldo, ché io per me non sarò
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di molte; la quale io scrissi e nel libro
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al presente. Ora che io mi truovo un poco
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generose famiglie d'Italia? Io non vo' ora raccordar
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impresa fatta. Che dirò io de l'altro vostro
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molto maggior contento penso io, e cosí giovami di
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si conviene. E se io ad altri di voi
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1554
di voi stesso, so io bene ciò che veritevolmente
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1554
valor vostro eguale. Ma io non voglio esser tenuto
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lodandovi in faccia, essendo io sempre stato da simil
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1554
pur il tempo che io possa veder le vostre
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hai e desideri che io ritorni al giogo antico
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1554
mia e farai quanto io vorrò, depuon questo sensuale
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cessi Iddio che mai io pensi fare ingiuria al
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1554
ci fosse, evvi che io la mia fede a
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1554
suoi mi ama, ed io lei come il cor
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1554
sé: - Perché mi voglio io disperar cosí fieramente per
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ha seguitata, e perché io non l'abbia voluto
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1554
è dimostrato. Che so io ch'egli, se un
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vincere. Bisogna adunque che io un'altra volta tenti
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1554
che non ho fatto. Io non deveva mai proporli
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1554
in una camera ed io gli avessi gettate le
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1554
non vi sia grave, io vi direi volentieri in
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tra alcuni gentiluomini ove io mi trovai. Era quivi
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molto piacque. Il perché io quella secondo il mio
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1554
vi faccia certo che io sono quel vostro Bandello
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sia per isperienza visto, io non reputo se non
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1554
voi sète mal informato. Io vi son buon amico
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1554
e la donna vostra io la tengo onestissima. Beviamo
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1554
del cunio del re, io vi confesso esser quivi
500
1554
convenevole risposta data. Né io ora voglio questionare quanto