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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandro Baricco, Emmaus, 2009

concordanze di «io»

nautoretestoannoconcordanza
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Andre. ¶ Il ragazzo ero io. ¶ Era tanti anni fa
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poco che si aveva – io avevo da parte giusto
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nera – quella acqua nera. Io, Bobby, Il Santo e
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so cos’è. ¶ Beh, io non lo sapevo, disse
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Santo. Rimanemmo Luca ed io. Pedalavamo uno di fianco
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riservato una croce terribile. Io guardai Luca, lui sorrideva
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del padre di Luca. Io incominciavo a vergognarmi per
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me ne dovevo andare. Io rimasi lì. A casa
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ho visto fare così. Io e la mamma allora
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Santo, Bobby, Luca ed io. Suoniamo in chiesa. Siamo
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da bravi ragazzi, ma io lo feci soprattutto per
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fosse andata benissimo. Ma io ero l’unico a
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sapere che sarebbe successo. Io rimasi sul sofà, sotto
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dodici metri senza cuciture. Io stavo lì, ma non
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proprio mi toccava, e io pensai bene di lei
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a chiudere la porta. Io mi tolsi il plaid
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verso di me, aspettandomi. Io feci ancora qualche passo
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quello che era, perché io ero in mutande, e
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sottovalutarla, quella ragazza, disse. Io sapevo che non era
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a svignarsela, ma non io, né Luca – ci siamo
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come una domanda rischiosa. Io dissi che non sapevo
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lui vuole salvarsi, dissi io, e lei sa da
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precisa frase, e adesso io l’avevo detta. ¶ Ci
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compiangesse la sorte. ¶ Eppure. ¶ Io e lei abbiamo un
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fieri – l’ho inventato io. Ci lasciamo i bigliettini
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su il maglione. Ridevamo. Io con gli occhi chiusi
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spaventosamente convinto che neppure io dubitai fosse la cosa
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vedere un baratro che io non vedevo, così tremava
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nella mia vita, ma io non sapevo essere grata
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sì, senza che però io riesca mai a tradurla
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che ci baciammo fui io a volerlo. Tutto il
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andati Il Santo ed io, a parlare con la
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a dirle queste cose? ¶ Io aggiunsi che Il Santo
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così in fretta che io stavo giusto a guardare
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gli chiesi. ¶ Lei balla, io suono. Me l’ha
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idea, niente. Lei balla, io suono, è tutto lì
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un po’ a pensare. Io cercavo di immaginare. ¶ Per
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Faticava a spiegare, e io a capire, perché noi
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è nessuno scopo, solo io che suono, e lei
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Bobby, è solo che io me ne torno indietro
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Fammi un esempio. ¶ Tu, io, come siamo veramente, non
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I bassi li facevo io, alla tastiera. Non era
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le mani. Gli occhi, io li tenevo nello sforzo
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noi – va ricordato che io, ad esempio, avevo visto
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era qualcuno che conoscevamo, io ad esempio incontrai un
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di un problema risolto. Io, a ogni canzone che
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disse Lo so, anch’io mi stufo di ballare
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quasi a continuare qualcosa. Io e Luca sdraiati in
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più stretti e allora io mi sedetti sul letto
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non rideva più, poi io feci coi fianchi un
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dentro di sé, e io mi arresi, perché era
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Ci guardammo un attimo, io e Luca. Lui disse
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quei giorni. ¶ Più segretamente, io pensavo ancora più indietro
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Sembrava un fatto. Tuttavia io non ci credetti mai
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si fermò dove ero io. Erano giorni in cui
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il disastro, Luca e io. Hai visto Andre?, mi
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perse la vita. ¶ Allora io seppi che quel bambino
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di quelle ore mattutine. Io preferivo seguire con ordine
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del funerale – Luca ed io decidemmo di andarci. ¶ C
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noi. Prima Luca – poi io le tesi la mano
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la calma per parlare. ¶ Io non ce la faccio
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avanti così, è stupido, io non ce la faccio
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convinto. ¶ Gli dissi che io no, non ci sarei
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non sarebbe morto. ¶ Solo io sapevo il perché. Per
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lontani, e non cercarci – io, Bobby e Il Santo
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la mia fidanzata, e io andai con lei. Non
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cosa, e voleva che io vedessi. Si era vestita
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e me. Lei guidava, io parlavo. Non era sempre
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parole, lei aspettava e io dicevo, alla fine. Teneva
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punto avevo pensato anch’io di doverci andare, e
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dicevo – così, dov’era io l’avrei raggiunta, e
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il bicchiere in mano, io da lontano vidi i
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ha detto Ci vado io, e ha messo in
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che non faccio mai – io non piango, non so
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aveva voglia di parlarne. ¶ Io mi avvicinai e feci
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dove diavolo eravamo finiti, io e gli altri. Non
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stata colpa mia. ¶ Tipo? ¶ Io ero seduto lì, su
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ad andare a scuola. Io lo vedo soltanto quando
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diavolo credete di essere? ¶ Io avevo sganciato la sacca
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cavolo credete di essere? ¶ Io me ne stavo in
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sei un bravo ragazzo. Io non le volevo prendere
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lì. C’ero solo io, lì. ¶ Grazie, dissi. ¶ Poi
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quattro passi con lui. ¶ Io spingendo la bicicletta, lui
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bene. ¶ Strano ragazzo, disse. ¶ Io non dissi nulla, stavo
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Lo è?, mi chiese. ¶ Io sorrisi. Sì, è una
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senso. Si chiedeva se io potevo aiutarlo a capire
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al terzo piano, e io passavo ore alla finestra
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mi batteva sulla schiena. Io me ne stavo rigido
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farci più audaci. Non io e Luca, che seguiamo
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a casa sua – così io capii che era ancora
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logica, senza ragione. Eppure io la sapevo respiro, germoglio
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sai com’è fatta. ¶ Io non dissi niente. ¶ L
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po’. ¶ Anzi, dille che io – ma poi non disse
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strappata da loro adesso io l’avrei ricucita, ma
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nostalgia – quella che avevo io. ¶ Poi dissi tutto in
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altri, c’ero solo io. I genitori, dai banchi
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lì la frase che io ero tornato e la
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occhi su di me. Io non feci nulla. Avevo
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prima volta, che veniva. ¶ Io la odiavo, ormai, perché