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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandro Baricco, Castelli di rabbia, 1991

concordanze di «io»

nautoretestoannoconcordanza
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1991
Brath... che ne so io... è un pacco, un
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1991
di scritte, vedi?... e io credo di sapere da
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Senti, tu resta qui, io salgo un attimo... ¶ – Posso
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attimo... ¶ – Posso venire anch’io, Magg? ¶ – Dài, Pit, ma
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1991
non vuoi dirlo, eh? ¶ – Io forse lo so ma
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1991
è quel che penso io domani sarà un giorno
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1991
di tutti. ¶ – Ciao, Mormy. Io mi chiamo Jun e
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1991
con dolcezza. “Ciao, Mormy. Io mi chiamo Jun e
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1991
al contrario... sicuramente... se io parlo in un tubo
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1991
poi ridiscendono, e così io le risento... Pehnt, questo
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1991
di meno – e benché io senta le forze a
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1991
tutto e assolutamente personale. Io credo, stimatissimo Sig. Pekisch
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1991
aggiungere, senza indugi, che io condivido senza riserve il
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questo, stimatissimo Sig. Pekisch, io mi permetto di dirLe
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1991
Va be’, lo farò io il mi... ¶ – Pekisch, se
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1991
mi... ¶ – Pekisch, se vuoi io faccio il mi e
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1991
cose, okay? Lo farò io il mi... ognuno si
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1991
il mi lo farò io. ¶ – Il dottore lo faceva
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1991
anche non crederci, ma io vi dico che lei
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1991
Va be’, lo farò io il mi... ¶ – Pekisch, se
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mi... ¶ – Pekisch, se vuoi io faccio il mi e
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cose, okay? Lo farò io il mi... ognuno si
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1991
il mi lo farò io. ¶ – Il dottore lo faceva
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1991
Mmmh... ¶ – Ce l’avrò, io, una nota? ¶ – Sicuro che
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1991
il vecchio Andersson. “Che io sappia i binari non
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1991
ci vengo a fare io?” aveva protestato il vecchio
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1991
al resto ci penso io” aveva risposto il signor
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1991
molto più grandi. Ecco io penso che sia meraviglioso
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1991
è una città qualunque... ¶ – Io non posso fare arrivare
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1991
parlare di Morivar, e io ci faccio arrivare un
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1991
segreto e non sarò io a raccontarlo al mondo
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1991
come i treni, allora io dico che quel giorno
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1991
che non sentiamo... cioè, io e lei non le
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1991
ma poi non so... io non capisco molto di
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1991
anima’, così diceva... e io la penso così... non
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capisce?... E comunque... comunque io lo vidi, quella notte
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1991
c’era ancora Pehnt, io stavo di sopra e
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1991
ma... era così... e io lo vidi e non
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1991
lui là inginocchiato e io a saltellare nel fango
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vede, questo è vero, io non sapevo quasi niente
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non sapevo chi era, io... questo è vero... eppure
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sarebbe successo niente se io non fossi rimasta lì
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1991
mi strinse forte, e io l’abbracciai, e... stavamo
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1991
poi tutto il resto... io credo che Charlus avrebbe
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1991
poco prima dell’alba io scivolai fuori dal letto
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1991
Buongiorno, signora Abegg’ e io risposi ‘Buongiorno a lei
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1991
una cosa così... e io gli dissi ‘non si
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me lo avesse chiesto io avrei detto no, perché
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1991
avrei detto no, perché io ho avuto un uomo
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1991
nella mia stanza... oppure io entro nella sua... il
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ridicolo tutto questo, e io lo so che non
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abbia detto no... e io tutte le volte che
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1991
donna più bella che io abbia mai visto’, così
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mai visto’, così... oh, io ero già vecchia, allora
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lui, in quel momento, io so che era vero
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notte, ma era vero........ Io l’ho detto, una
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sapere tutte le cose... io gliel’ho detto che
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successo così, sempre... e io dico che lo scoprirà
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voglia di sapere... sa, io credo che ce la
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costruirà il signor Rail... io non ne ho mai
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non come gli piacevo io... no, scherzo, non mi
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signora Robinson ha ragione, io ho letto che ci
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vita...”, “Ho un cugino, io, che c’è andato
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teatro”, “L’ho detto io che sarà come il
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lo scordano proprio che io ci salgo su quel
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e non il cavallo”, “Io se fossi stato il
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freni te lo dico io, FRENATE MALEDIZIONE, non una
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due, al massimo, e io ti dico che metterò
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scherzi, tu credi che io sono matto e che
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ecco quel che credi. ¶ – Io credo che tu sei
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che ci faccio poi io qui... io qui da
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faccio poi io qui... io qui da solo, maledizione
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e il quarto ero io. È così che sono
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le spalle, “una volta io avevo una pelle così
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Africa. ¶ – Che ne so io, non ci sono stato
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Ehi, vecchio Andersson, sono io, svegliati... non fare questi
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questi stupidi scherzi, sono io... ¶ Andersson aprì gli occhi
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bel po’ prima che io riesca a far partire
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per farcele stare tutte. Io non so... a me
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alla fine si spacca........ io questo l’ho capito
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delle Vetrerie Rail. ¶ – Sono io. ¶ Si mette in tasca
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ma non negli occhi. ¶ – Io mi chiamo Hector Horeau
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delle Vetrerie Rail. ¶ – Sono io – rispose sorridendo l’uomo
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quegli occhi strani, disse ¶ – Io mi chiamo Hector Horeau
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questo ritaglio di giornale, io riuscirò a farlo stare
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finito l’ultimo ritocco, io farò uscire tutti... tutti
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quello, esattamente quello, finalmente, io lo so, sarà il
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Da lontano, da dovunque, io non ho fatto che
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vetro. Lì, quel giorno, io sarò arrivato alla fine
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qualcosa di meno... sì, io credo che potremo farle
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la farà, signor Rail? ¶ – Io sì. E lei? ¶ Horeau
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1991
Non c’è altro... io metto pezzi di mondo
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una cosa, signor Horeau? Io sono felice che per
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avremo la risposta. E io le telegraferò immediatamente. ¶ Stavano
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che vincerà? ¶ Horeau sorrise. ¶ – Io penso che non posso
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Rail. ¶ – Posso chiedergliela anch’io una cosa? ¶ – Certo che
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che succede ‘per caso’? Io dovrei credere che questa
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stato ‘per caso’ che io sono diventato impossibile e
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bella... pensavano così... ma io sono diventato impossibile, questa
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mi ha marcito dentro... io sono convinto che tutto
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giacca e nient’altro... io dico che ha fatto
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andare, e ci andò...... io penso che sia stato
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inventò una cosa bellissima... io lo so perché poi
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perché poi suonai anch’io quel giorno... inventò una
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possono fare miracoli e io ne sto per fare
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musica, andava così... solo io non facevo miracoli... nemmeno
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e di fiere... ma io ci sono finito proprio
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tutto studiato, a tavolino... io con la roncola in
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che mi sbuca lì... io non le volevo male
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che ci potevo fare io... magari se c’avevo
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tornati insieme, quel giorno, io e Mary... ma era
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dei binari, aspettando che io passi... ¶ Passerò... passerò... Dite
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cantare – ho avuto paura, io, me lo ricordo – terrore
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Uno che non sono io / sente la musica che
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quelle dannate pietre, e io non so perché ma
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Mormy è rimasto indietro, io gli ho gridato di
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ma lui non sentiva, io non so, è rimasto
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li ha fatti incazzare, io non so, ma quel
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era aperta la testa, io non so cos’avesse
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i binari... e allora io gli ho detto che
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è brutta gente quella, io l’avevo anche detto
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mani vuote... ma quando io ho visto saltare fuori
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anche lui, ma poi io non l’ho visto
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e fissava quei delinquenti, io non so perché, sembrava
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un gesto, niente. E io son corso indietro, perché
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sangue e altra roba, io volevo far qualcosa ma
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1991
cosa parlare, e allora io gli ho preso le
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piangere come un bambino, io non so, è che
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cosa avrà mai visto, io non lo so, lui
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applaude, la gente. Dice io l’avevo detto. Poi
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est, prezzi popolari. Sono io quello che ha immaginato
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immaginato il Crystal Palace. Io sono Rebecca. La gente
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Lui non voleva che io li leggessi, ma quand
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pelle bianchissima, quasi trasparente. Io le chiesi Quale fine
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Uno dei violinisti disse Io da qui me ne
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giorni prima che morisse... io ho visto Mormy... io
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io ho visto Mormy... io ho visto mio figlio
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non abito più lì. Io mi sono sposato, Pekisch
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non voler pensare che io sto qua e non
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storia? ¶ ... meravigliosa, davvero meravigliosa. Io nemmeno mi immaginavo come
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crederci, l’ho fatto io. E Dora, si capisce
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Comunque c’entro anch’io. E quando diventerà grande
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Pehnt ¶ Ascoltami bene, Pehnt, ¶ io posso anche sopportare l
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Un nome vero, dico. Io non son mica nato
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la vuoi sapere tutta, io un nome ce l
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e mi ha detto, Io mi chiamo Franny e
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tu? Che ne sapevo, io. Stavo togliendomi i pantaloni
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E poi Pekisch sono io. Che c’entra lui
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Non me lo merito. Io mi chiamo Pehnt, e
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è mai arrivata. E io adesso sono qui. Ho
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è la mia vita. Io lo so che non
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mondo che si merita. Io forse ho capito che
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forse proprio per questo, io ci sto bene. A
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proprio obbligatorio essere eccezionali? ¶ Io non lo so. Ma
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della propria mediocrità. E io sono uno di quelli
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vide Jun. ¶ E pensò: io vivrò con lei. ¶ Jun
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si annunciava tempesta. Stranezze. ¶ – Io mi chiamo Dann Rail
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Dove vai? ¶ – E tu? ¶ – Io da nessuna parte. Io
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Io da nessuna parte. Io non parto. ¶ – E cosa
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quella nave, e allora io le chiesi “Tornerai?” e
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lei rispose “No”. E io dissi “Allora non credo
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finisce per pensare se io non bacio questa donna
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questa donna impazzirò. E io pensai: se non bacio
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che ti ho raccontato io. Vedrai che ci casca
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a quelle storie lì.” ¶ / Io non ho mai detto
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laggiù. ¶ / Sant’Iddio, Andersson, io non so come bisogna
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deve portare laggiù e io... io sono riuscito a
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portare laggiù e io... io sono riuscito a non
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che si chiamava Esther, io sono riuscito a portarla
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tornerà a Morivar: e io la lascerò andare. Gliel
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Andersson, lo so anch’io che sembra un’assurdità
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nella sua vita, e io non ci posso fare
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tu, Mormy e perfino io, tutto il resto non
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sul molo di Morivar, io non dimenticherò mai due
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perché mi ama. E io non glielo ruberò solo
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per farlo. Adesso sono io che vado lontano. E
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quel che c’era io l’ho visto, guardando
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Uno spettacolo. Maledetti vigliacchi. Io non vi avevo fatto
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niente. Volevo solo vivere, io. Ma non si può
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bastardi. Crepate. Crepate. Crepate. Io vi vedrò crepare, uno
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sorrisi. È questo che io voglio. Vedervi crepare, voi
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che i miei desideri. Io sono Hector Horeau e
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è stata una bestemmia. Io disprezzo il vostro destino
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che vi spezzerà sarò io, l’angoscia che vi
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che vi consumerà sarò io, il tanfo dei vostri
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dei vostri cadaveri sarò io, i vermi che si
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le vostre carcasse sarò io. E ogni volta che
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dimenticherà, lì ci sarò io. ¶ Volevo poi solo vivere
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serale per dire allegramente ¶ – Io la conosco quella canzone
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ponte, mi sorrideva e io scendevo in cabina. Dopo
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senza pagare il biglietto. Io ho scelto quello di
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ha il mio corpo, io ho una cabina della
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ed era Tool. Così io mi alzo e vado
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cambiato faccia. Era invecchiato. Io però l’avevo aspettato
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Eravamo praticamente cresciuti insieme, io e Tool, in quello
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ferrovie. Una cosa strana. Io lavoravo all’emporio, da
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Ho una bella voce, io. Avrei potuto cantare in
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Era morto, suo nonno. Io non l’avevo mai
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era una faccia bellissima. Io andai a lavorare nel
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la notte prima. E io pensai: ha deciso di
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era tutto diverso. E io son partita. Mio padre