Aldo Palazzeschi, Il re bello, 1921

che a vent'anni, io mi sento oggi più

me, levati, levati pure, io sono addirittura smembrato, mi

ti sembra davvero che io sia il tuo Re

con questi occhi possa io impossessarmi della tua piccola

tu sei felice.... ma io.... io.... — lasciando la spalla

sei felice.... ma io.... io.... — lasciando la spalla rattrappita

in atto di disperazione — io.... no! Nulla è per

è nei miei sensi, io sono il Re, intendi

ce l'ho anch'io il seno, guarda, come

Sì, sì, ma voi.... ¶ — Io io io.... io. Così

sì, ma voi.... ¶ — Io io io.... io. Così doveva

ma voi.... ¶ — Io io io.... io. Così doveva finire

voi.... ¶ — Io io io.... io. Così doveva finire. ¶ — E

perchè crede sempre che io sia il Re, e

vedere che cosa sono io, ma lei è tanto

baracca! Ve lo giuro io! — Poi rabbonendosi, quasi supplichevole

sempre volle ritornare ed io volli lui solo, e

vostra lunga carriera, e io ne sono un bell

dove ce l'ho io, il popolo, non sareste

me, c'intendiamo? perchè io, non ne posso più

più che un'ombra, io ingrosso tutti i giorni

che non siete altro. Io.... non sono nulla.... non

non lo so nemmeno io che cosa sono, sento

me se benedice, e io sono così? Che colpa

Che colpa ne ho io? Che feci mai? All

carezze e di affetto, io.... eccomi qui, non sono

lo so più neppure io che cosa sono.... ¶ — Coraggio

Eh! ci volevo proprio io, Maresciallo, per salvare la

non averglielo mai veduto. Io so tutto di lei

c'è cosa ch'io non conosca, che non

la prima nube. Ed io sono costretto a mescolare

un dubbio sapete, perchè io sono sicuro di lei

angolo del suo armadio. Io, stamane, sono andato per

oggetti del genere, ma io vidi ogni cosa, so

mente bizzarra, squilibrata, ed io so invece quanto essa

nessuno, avete ragione. Se io avessi un figlio, vedete

figlio, vedete, una figlia, io le direi: va', ponile

grande una cosa piccola. Io stamane la vestii, ed

stamane la vestii, ed io debbo completare la mia

portatemi, portatemi da lei. ¶ Io rispetto il tuo ultimo

volete proprio sapere? Ebbene, io so quello che c

la tua anima». ¶ *** ¶ Ora io la vedo quella donna

ma non osò. — Vado io dall'americana! ¶ — Drusilla t

demonio in questo momento. ¶ — Io non mi meraviglierei che

collare al fico! Vado io dall'americana! ¶ — Fermati sai

quanto verso mio padre io non nutrissi sentimenti di

sfogo». ¶ Leggendo questa lettera io pensavo: perchè ha rattenuto

anche di meno. ¶ — Ma io non ci penso. Sono

Perchè ci pensi. ¶ — Sfido io, cosa vuoi, si vedono

il mio amico parlava io pensavo: ma perchè? Perchè

dimenava, sbuffava, si giustificava, io pensavo: ma perchè? Perchè

ma perchè? Perchè? Perchè? ¶ Io mi domando perchè oggi

età che ci separava. Io ho ora giusti ventiquattro

è assolutamente necessario ch'io subito vi dichiari che

Ella vi è morta, io, avutane stamani per caso

la morte qua dentro? Io mi domandavo guardandomi attorno

che per l'appunto io, di tutti i suoi

notizia; nello stesso tempo io mi trovo in questa

della sua definitiva scomparsa.... Io sono affondato in questa

alla quale ho assistito? Io ho avuto questa fortuna

nulla per lei. Se io fossi ammalato di necrofilia

ancora da lei. Se io credessi nell'altra vita

e sbiadita lassù.... Invece io non posso far nulla

il fascio delle rose?... Io non riesco neppure a

Fanny che pure vive. ¶ Io non sono che un

è una cosa simpaticissima, io la provo per la

senza dubbio, come posso io spiegare questo fenomeno e

ve lo posso spiegare io questo? Sono io addentro

spiegare io questo? Sono io addentro nei segreti della

al suo smagliante sbocciare. Io credo che tanto la

amare. ¶ — Puoi pensare che io lo sarò domani forse

ci posso pensare. ¶ — Neanche io sai potrei sopportare il

Quanto credi Maurizio ch'io possa rimanere così? ¶ — Sempre

pezzo di carne. Lettore, io ti supplico, aiutami a

strinsero la mano — Bene, io spero di poterti rivedere

Ma quant'anni ho io?... E quel tipo che

fece dei due signori, io mi sono servito della

qua a noi. ¶ — Ma io l'ho trovato. ¶ — Per

perduto qualche barrocciaio. ¶ — Ma io.... ¶ — Ma io.... ma io

barrocciaio. ¶ — Ma io.... ¶ — Ma io.... ma io.... date qua

io.... ¶ — Ma io.... ma io.... date qua, eppoi sappiamo

occorre spiegarsi troppo. ¶ — Ma io ho rischiato la vita

erano fichi secchi, ma io l'ho preso quando

fu addosso incuriosito, nè io so perchè mi venne

donna fuggì spaventata ma io potei subito distinguere che

minacciosa, aspettava quello che io avrei fatto. ¶ E proprio

fatto. ¶ E proprio mentre io pure lo osservavo incapace

Ma.... non so davvero, io non mi sono accorto

può essere entrato certamente, io stavo per uscire ero

presto agli altri piani io richiusi. ¶ Appena mi voltai

guardava senza dir nulla. ¶ Io andai su e giù

Rimanevamo in quella stanza io e lui e la

le riusciva di cominciare, io sentivo che bisognava dire

il mariolo. Ma siccome io lo avevo salvato per

aspettava in fondo ch'io gli aprissi la porta

arrivando a comprendere che io avevo incominciato a ragionare

sicuro di quello che io sentivo per lui, mi

già da molto tempo, io ero rimasto tante volte

legato a me come io a lui. E quando

senza gratitudine strisciò ratto, io richiusi. Aprii la finestra

che cosa avrà pensato, io non ho mai potuto

la porta uscì indignata. ¶ — Io me ne vado via

Mettersi a tali cimenti. Io non intendo di combattere

Sia chi si voglia io me ne vado.... ¶ — Ma

via, gli ho aperto io, l'ho mandato via

l'ho mandato via io. ¶ — Io non voglio saper

ho mandato via io. ¶ — Io non voglio saper tante

terra a cercarvi sotto, io ridevo credendo che cercasse

cosa sotto il mobile, io non me ne ero

l'aveva buttata. E io che non lo sapevo

E sulla sua fronte io leggevo bene: «rubo». ¶ — Un

cervello: «Se un giorno io troverò il capo di

del suo momento critico. Io non pretendo certo di

le teste maritali, perch'io pretenda di volerci portare

E Anna? E Agnese? Io le aveva dimenticate. Come

dimenticate. Come saranno? Forse io le ho incontrate per

perchè le ho fatte io, perchè ho sofferto nel

Quella donna sarà spietata, io mi sono vendicato su

sulla mia tomba, ed io a pochi passi da

tiene mi abbandonerà, che io non resisterò e non

ripetere ai suoi amici — io vi vorrei vedere un

la ruggine, volete ch'io lasci arrugginire una stirpe

Non sembra dunque ch'io conduca le puledre sul

sembra. Può darsi ch'io equivochi. Pensate ch'io

io equivochi. Pensate ch'io non posso neppure servirmi

giovialità delle sorelle. ¶ — S'io non fossi la donna

e senza prole, sissignori, io e quel valentuomo c

giusto, ogni volta ch'io era per partorire, egli

tante figlie. ¶ — Volete ch'io ricominci il mio lavoro

quel sangue? Credete ch'io potessi vivere con una

queste piscione? Vedremo se io sono una donna! ¶ Si

sulla testa di qualcuno. ¶ — Io spero che le mie

poteva durare di più, io mi sarei data la

proposte onoratamente? Volete ch'io metta le mie creature

un cane! Queste creature io le ho dovute precipitare

sviluppo naturale! Dovranno pentirsene! Io allora farò loro l

sul muso! Credete ch'io voglia essere la rovina

Fuori della mia casa? Io sono furibonda! Non conosco

ben saputo farlo rispettare io, quel povero baggiano! La

precipizio a occhi chiusi, io mi troverò sul lastrico

vive a Belluno? Ho io ragione di darmi la

Dove? Fra i selvaggi? Io vi ripudio tutte! Io

Io vi ripudio tutte! Io non ho più famiglia

andate all'inferno, ch'io non vi veda mai

veda mai più, ch'io non senta mai più

mio sangue nelle vene, io sono un pesce fuor

viscere? Si direbbe ch'io fossi stata conciata nel

voi non ne vogliate, io non mi fiderei per

Ecco la mia creatura! Io potrò almeno sfogarmi un

fare un temporale solo. ¶ — Io non ho più che

abbandonarmi, mi seguirebbe s'io me ne andassi al

accidente qualsiasi, dove posso io alloggiare quella banda? Vedete

come tante cialtrone. Oh! Io non sarò certo il

paterna. ¶ — Venite, mio caro, io sarò il vostro benefattore

a vivere senza, affatto. Io.... sono dispostissimo a darvi

è accaduto senza che io me ne accorgessi, ti

più lieti. — Giacomo Leopardi! — Io vi sento esclamare. Ebbene

con voce tremante, commossa — io non ho più che

come ad una figliola, io non posso pensare nemmeno

campa un giorno, ma io sono in condizioni migliori

E se un mese.... io non avessi da darti

Rosina. ¶ — Oh! — Aggiunse poi — io non le voglio più

cosa. Bisogna, naturalmente, che io rinunzi alla mia camera

salottino da lavoro? ¶ — E io dove vado a dormire

e la mia cassina io sono contenta.... c'è

pieno d'amore. — Sicuro, io che ho gente mille

mie, la compatisco, ma io voglio dire che una

me la fate, sono io che la faccio a

la casa di Nazareth! Io non faccio il portiere

di salutare! Cosa sono io, la sua serva? L

quest'altra vergine ch'io non indugerei a chiamare

dubitare. In trent'anni io ho saputo insegnare alla

per porgere coraggio. ¶ — Senta, io le faccio una raccomandazione

effetto, cosa vuole, anch'io sono vecchia, se ci

poeta. — Avrei potuto accompagnarla io, tenerle compagnia, avremmo vegliato

casa. ¶ — Signorino mi raccomando, io vado via. — Il poeta

notte poverina, ha capito? io volevo che mandasse me

questi giorni, facciamo così: io fra poco vado a

Ehi! L'avevo detto io! Ci siamo addormentati! Ehi

subito uno più bello, io invece.... — La giovine madre

riderebbero dietro? Mia cara, io ti giuro che non

noi: prenderne uno, scriverò io a Vincignano per informazioni

alla madre di Cesare io stessa.... ¶ La madre di

fare lo sbaglio che io non vorrei fare, cioè

che feci con Beppino, io non volevo a tutti

se no dice che io sono una madre snaturata

rimane fissato che appena io mi sono sgravata gli

avrebbe dato il responso. ¶ — Io mi accontento del collo

di essere venduto ma.... io non ho voluto esporlo

disse la zitella — poverino.... io cercavo una bambina.... ¶ — Ma

gli vuol vene. ¶ — Ma io cercavo una bambina.... — Intanto