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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Camillo Boito, Il maestro di setticlavio, 1891

concordanze di «io»

nautoretestoannoconcordanza
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e siamo mortali (anzi' io me ne sto già
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non volesti darmelo; ed io ne avevo urgenza per
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ti preme è che io non pericoli in alto
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avesse risposto di sì, io non lo vorrei sposare
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tre settimane potrà cantare. Io intanto sono spacciato. Senza
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ci fosse un ostacolo. Io ignoro assolutamente che cosa
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non capitavi sarei venuto io a destarti" brontolò l
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altro per il capo io. Volevo chiederti un consiglio
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non potresti accettare tu?". ¶ "Io? Sei matto. Ma lasciamo
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o no? Sono stato io la bestia di mettermi
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Venezia. Bisogna pure che io consegni il manoscritto al
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fido di te". ¶ "Troverò io il compratore. Ad un
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potevo. Che colpa ho io se la ragazza non
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gli svaghi mondani? Potevo io chiuderla in un convento
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preteso troppo. Sono stato io l'egoista: non ho
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inverno. Sarebbe bella ch'io me la pigliassi con
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faccio mica la spia io. Vada ad informarsi dove
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si può dire che io da oggi non appartenga
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la cagione del trambusto". ¶ "Io credevo anzi che si
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intende ella di dire?". ¶ "Io, niente di male. Quello
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alla fossa, come sono io, non si ha diritto
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Me lo domanda, maestro! Io rinnegare una verità matematica
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per abbracciare l'errore; io abbandonare un metodo, che
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esageriamo. Te lo insegnai io il setticlavio più di
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gli errori del passato. Io temo, a dirtela schietta
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di me, per quanto io la preghi e scongiuri
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Ma sai che, sebbene io ti veda troppo di
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si può dire ch'io non abbia più comperato
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Giovanni mi raccontava, ed io tremavo di spavento, che
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scordavo di mangiare. Bevevo, io che sono sempre stato
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sorriso tutta bontà; ma io non avevo fame e
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affatto al mio signor io, non sapevo vincere l
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sottovoce, mi chiese s'io voleva confessarmi. Gli occhi
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farsetta da carnevale. ¶ Allora io pigliai da lato la
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con pazza gioia ed io accompagnavo con tanto felice
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le mie ambizioncelle anch'io, caro nipote. Quando andavo
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principio. Bisogna dunque ch'io metta un poco di
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è una svolta ch'io non ricordi, né una
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Regalateli a me, ch'io li dono a Dio
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Dopo una pausa ripigliò: ¶ "Io era giovane allora, bella
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ogni cosa, e se io la tempestassi d'interrogazioni
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mio casato e ch'io ero pronipote del Beato
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portava tanto oro, ch'io duravo fatica a spenderlo
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una duchessa di Milano. Io, che mi divertivo a
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i monti, ma che io non avevo ancora veduto
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chitarra fu sul rogo, io, al rischio di bruciarmi
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era così fitta, ch'io appena distinguevo il corpiciattolo
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a camminare assai lenta. Io le andavo dietro senza
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di andare incontro anch'io al nuovo Curato, che
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questi monti. Permetterà ch'io venga a discorrere spesso
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mia buona Menica ed io, che siamo troppo vecchi
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solito, nella sua poltrona. Io leggevo. Tutt'a un
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di profano piacere, che io vagheggiavo, e che può
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Don Antonio, bisogna ch'io ti plachi. ¶ Interrogai il
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siate troppo lontani, perch'io vi possa vedere mai
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ai quali si legge: Io scrivo queste righe abbarbagliato
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alla realtà; e allora io mi gustavo di nuovo
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fare, discorrevano tra loro. Io intanto, assottigliando quanto più