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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carmine Abate, Gli anni veloci, 2008

concordanze di «io»

nautoretestoannoconcordanza
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scordati. Vi farò vedere io come si corre, brutti
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Dite che vi mando io, vi farà un buon
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fra i capelli suoi, io insieme a lei ero
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uomo. Cosa sono ora io? Cosa sono mio Dio
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canzone di Lucio Battisti: «Io lavoro e penso a
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le finestre chiuse, ma io non dormo e penso
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la felicità perfetta.” Anch’io la cercherei, caro professore
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mi hai detto. E io mi sentivo squagliare dal
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sia assurdo tutto questo? Io, in certi momenti, vorrei
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ha spinta a scriverti. Io, malgrado tutto, sono una
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tu mi ascolti come io ascolto e ascolterò sempre
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della visita, anche se io, gli dice con un
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e della vita. Anch’io però ero giovane, più
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pane vecchio? Morire pure io di solanza? Le figlie
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medichesse o professoresse, e io la penzavo uguale. Mi
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quando ero ragazza ma io avevo scelto l’altro
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forse prima di nascere. Io, non per vantarmi, ero
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suo grande occhio e io ho sorriso e penzavo
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pàtrema poteva stare squitàto. Io volevo una vita tutta
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andata come è andata. Io però non mi arrendo
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era più come prima. Io per me ero disposta
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Ho bisogno di parlarle.» ¶ «Io non so niente di
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gli disse il padre. «Io prima non lo capivo
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molte canzoni ancora inedite: «Io vi farei studiare i
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le avete?». ¶ Nicola sorrideva: «Io sì, e tu lo
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la vita, come noi. Io ti parlo del dovere
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Sono una persona seria, io.» ¶ «Ma l’altra volta
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mancavano tre esami?» ¶ «Chi, io? Hai sentito male.» ¶ No
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sapeva dire le bugie: «Io? Mai detta una cosa
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dalle nuvole ogni volta, «io? Aspetta e vedrai, caro
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vi scomodate, lo accompagno io all’ospedale». Aveva il
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per farlo mòrere, ma io gli cavo l’occhi
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colore viola della morte, io come mi sto calma
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mi ha detto. Comunque io la conosco, Anna mi
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me, li ho comprati io, con i miei soldi
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la serie A, ma io ho cominciato ad andare
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quella faccia da vòmico. Io me ne accorgo che
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so, l’ho scelta io. Ero al mercato e
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prendo un goccio anch’io per farle compagnia. ¶ Mia
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deve cercare, piuttosto sono io che dovrei cercare me
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parlato con amarezza, e io so perché. È una
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con quegli occhi delusi. ¶ Io personalmente non ce l
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avrei voluto esserci anch’io, quella notte con Rino
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stai? Sono di nuovo io, Anna, la ragazza che
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molto, anzi sono stata io a lasciarlo. Forse per
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quello. Non ho fretta, io. Prima o poi, il
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mi correrà incontro e io spero che abbia la
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Ti confesso che anch’io mi sento soffocare dalle
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come minimo “medichessa”. Mentre io ho altri sogni nella
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come stai?» gli chiese. ¶ «Io sempre bene. Anzi, adesso
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felice di ricevere anch’io una tua foto con
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me…», canta così bene, «io che ho bisogno di
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ho bisogno di raccontare io, la necessità di vivere
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tutti: «Quando Renzo morì io ero al bar». La
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assieme: «Quando Renzo morì io ero al bar», e
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poi ci verrò anch’io, sempre se mi volete
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più la mia caparbietà, io invece la tua me
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felice per te. Complimenti. Io devo solo parlarti. ¶ «Buongiorno
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un torneo di tennis.» «Io quello di calcio all
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oratorio di San Francesco.» «Io non ho vinto niente
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pregiudizi. «Come ho fatto io» dice infine con orgoglio
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Anna. Che stronza! E io che ti adoravo per
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ci posso fare niente: io ho preso da nonno
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detto che è difficilissimo. Io l’ho rincuorato: «Vedrai
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delle vittorie del figlio, «io voglio che tu cresci
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tua spocchia irritante. Stizzito io ché ti piace Rino
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interruppe il preside Regalino. «Io lo dico sempre: mens
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sta bene fuori. Offro io.» ¶ Per tutta la sera
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scuole e all’una io parto per il paese
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per cento. Però anch’io mi impegno. Più che
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amico. Se glielo chiedo io, non si tira indietro
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stato un piacere. Sono io che ti devo ringraziare
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resistere, di non partire, «io sogno» ha detto, «che
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bello del mondo». E io ho avuto voglia di
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figlio: «Hai sentito, Nicò? Io non me le invento
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di finire. «Purché paghi io.» ¶ «No, che hai capito
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un posto che conosco io. Tu mi devi solo
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per averti portato qui.» Io ti ringrazio già, cara
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calma quando sono agitata.» ¶ «Io non fumo, grazie, non
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possono crescerci le alghe. Io a Tonino gli credo
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anni ho cercato anch’io la colonna d’oro
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non lo trova nessuno, io me lo vedo che
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biglietto o un segno. Io però non ci ho
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Non preoccuparti, ma’, vado io a dare un’occhiata
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giorni prima della scomparsa. ¶ “Io sottoscritto Marco Floriani lascio
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hai trascorso l’estate? Io ti immagino spesso con
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boschi di braccia tese”. Io camminavo, preda dei venti
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bacio affettuoso. ¶ Tua Anna ¶ Io, troppo musone? Io, arrabbiato
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Anna ¶ Io, troppo musone? Io, arrabbiato con il mondo
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futuro davanti a te, io non ho dubbi dopo
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se la scorderà mai. Io l’ho capito appena
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quello che volete, offro io. Dobbiamo festeggiare alla grande
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padre, «vi avevo invitati io.» Per poco non litigarono
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di un bacio. E io correvo verso il traguardo
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sguardo da Nicola. E io, di fronte al tuo
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te l’ho dato io, mi ha fatto giurare
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buio profondo degli abissi. Io voglio vivere, vivere correre
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Ve l’avevo detto io che faceva successo. Sempre
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non può essere veritèra. Io a mio figlio lo
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lacrima. Infine disse, implorante: «Io non voglio deludervi. So
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della fronte». ¶ «Sì, ma io…» stava dicendo Mario. ¶ «Niente
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morendo dalla voglia. E io più di lei». ¶ Un
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mia penzata suicida, ma io ho insistito: «Di’ la
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i miracoli esistono, dicevo io dopo e piangevo dalla
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accussì, non sono paccia: io credo ai sogni, più
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affucàto, non come credevo io, un incidente, sì, morto
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Te l’avevo detto io». Nicola ascolta con trepidazione
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mare. Come lui sperava. Io vado ché tengo un
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cioterìe. Lui è vivo. Io l’ho insognato. Se
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di tempo, pensa, vengo io a farlo rinascere. ¶ Gli
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vado più in bicicletta», «Io, da quattro», dicevano ora
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e c’ero sempre io con te, a difenderti
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Sempre insieme, tu e io. ¶ Nel bene e nel
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erano tutti santi. Però io, grazie alla Montecatini, diceva
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da due mesi e io non trovo pace. Mi
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la mia mano, mentre io aspettavo… Come può uno
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tu che puoi!». ¶ «Ma io non mi stresso, faccio
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un futuro lontano. ¶ «Ma io, quella, la conosco» esclamò
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rivolto ad Anna, disse: «Io vado al bar di
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di piazza Navona e io lo sapevo da sempre
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assomigliamo molto. Solo che io sono più alta». ¶ Fa
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diversi anni: gliene parlo io quando vado a trovarlo
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Ti sentirai più leggero…» ¶ «Io sto bene così. Anzi
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di vita, ti prego. Io so cosa voglio e
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un lavoro, una sistemazione, io sono sempre in giro
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alla tua carriera sportiva. Io per te vengo dopo
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sono più duri. ¶ «Anch’io» risponde lui. ¶ «Sì, per
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la sera prima, canticchiava Io scriverò di Rino, «perché
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gli sorrise, conciliante. E io senza volerlo ho cominciato
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lì né altrove, e io ti aspettavo invano, sul
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un liceo di Trento. Io di te so tutto
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dopo tutti questi anni?». ¶ «Io non ho mai smesso
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Perfetto. Ho fame anch’io. Mangiamo assieme» conclude lui
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una caduta nell’inferno. Io lo capisco, però esagera
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ci voglio andare anche io». Oppure, durante la lezione
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una questione genetica, pa’, io e Mario abbiamo preso
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sera senza meta. E io, Anna, ero arrabbiato e
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ora lo sto curando io personalmente». Come se con
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vino e olio. ¶ «Anch’io ho una cosa per
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virtuosi ci farà scialare, io non mi sbaglio mai