parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Guido Da Verona, Sciogli la treccia, Maria Maddalena, 1920

concordanze di «io»

nautoretestoannoconcordanza
1
1920
raggio di sole. ¶ Era – io pensavo – una donna del
2
1920
del cuor suo ch'io fossi l'autentico propiziatore
3
1920
Fernandez, vizconde de Higuera. ¶ – Io lo chiamo Lord Pepe
4
1920
gonfi di soavità. ¶ Ed io non vedevo che lei
5
1920
che incendiavano il bicchiere. ¶ Io tacendo guardavo, nel fumo
6
1920
giusto e liberale filosofo; io sento, al vostro cospetto
7
1920
mie vene d'esiliato, io sento battere in me
8
1920
nei quali viviamo, ed io, nei panni di Lord
9
1920
veramente avrei voluto poter io solo avventarmi nell'Arena
10
1920
di me. ¶ Ho finito io pure con rassegnarmi al
11
1920
in quell'Arena gremita, io sentivo sopra tutto fremere
12
1920
una donna del Nord... ¶ Io le dicevo tali cose
13
1920
si sfollavano con lentezza, io vidi portar su gli
14
1920
d'una donna forestiera, io sentivo di andare incontro
15
1920
vostro e signore. Ma io, sovra un tavolino malfermo
16
1920
braccio, né volle che io la ghermissi. È la
17
1920
seno maravigliosamente caldo, ch'io pure ne rabbrividii. ¶ Tornavamo
18
1920
Casino; voi avevate perduto, io no. Tenevate il gomito
19
1920
È quello appunto che io vi dicevo, Madlen. E
20
1920
Puerta del Sol... ¶ Nondimeno io trovai delizioso il bisticcio
21
1920
molto più schietta ch'io non provi nello scrivere
22
1920
Imperio. Non già ch'io dividessi l'opinione di
23
1920
nome di «Olè». ¶ Ond'io volgevo tra me stesso
24
1920
aria di permettere ch'io facessi alla sua bella
25
1920
naturale pigrizia. Ero dunque io che a Madlen ponevo
26
1920
preferita, ed ero persino io che, talvolta, conducevo nel
27
1920
solitudine. ¶ Or accadde ch'io pure, quella sera, sentissi
28
1920
il mare, che so io, forse la scintillante statua
29
1920
nondimeno a spiegarle ch'io desideravo conoscere la bella
30
1920
la brunissima danzatrice che io le decantavo, e tornò
31
1920
certa filosofia. Non vedete? Io sono innamorato di Madlen
32
1920
scavalcare quell'intrepido ufficiale. Io vi aspetterò sul terrazzo
33
1920
gli speroni. ¶ Ecco, – ed io mi trovai di fronte
34
1920
anche per me. Vinceremo. Io torno all'albergo. Sono
35
1920
attese qualche attimo, vinse. ¶ Io dissi: ¶ – Comincia la fortuna
36
1920
meccanicamente a svestirsi. Questo io pensavo, nell'accompagnarmi con
37
1920
ragazza. Ma come potevo io perdonarle di non essere
38
1920
credo, anche del mare. Io provai, di fronte alle
39
1920
piaccio un poco anch'io? ¶ – Perché dite «forse»? ¶ Quando
40
1920
dispregio e con voluttà. ¶ Io frattanto pensai di mitigare
41
1920
è semibuia. ¶ Sedetti anch'io su l'orlo del
42
1920
mi parlava in ispagnolo, io le rispondevo in francese
43
1920
involontaria. La conclusione ch'io le proposi fu la
44
1920
fuma di pesante nebbia. Io pure fumo con iracondia
45
1920
soli, voi, Pompon ed io. Pompon, mi sono accorto
46
1920
È tempo sprecato, Madlen! Io non possiedo il senso
47
1920
biglia rossa. Ecco, ed io sbaglio tutti i colpi
48
1920
Madlen, la povera gente? ¶ Io penso talvolta alla mia
49
1920
pioggia calma e profumata io sento nascere in me
50
1920
ciò che gli piace; io, Madlen, amo desiderare. Più
51
1920
molto neri. ¶ – La conosco io? ¶ – L'avrete veduta, suppongo
52
1920
almeno tre volte se io fossi, come tutti credono
53
1920
supporrete per caso ch'io voglia raccontare a tutti
54
1920
L'ho supposto anch'io. Ma si trattava di
55
1920
il divano dicendomi: – Sedete. ¶ Io pensavo che un uomo
56
1920
pericolo di poterlo divenire. Io cerco un uomo che
57
1920
intendere l'amore come io l'intendo. Non sono
58
1920
voi dovete perdonarmi se io non sono fra queste
59
1920
delle parole... Ora tacete. Io sola parlerò con voi
60
1920
vi darò un bacio; io sola vi darò un
61
1920
È ancora quel ch'io vado investigando. Me l
62
1920
strano è questo: ch'io sono invece molto geloso
63
1920
amene, vuol dire che io m'inganno, e la
64
1920
delle vostre dita. Nulla io potevo dirvi, né voi
65
1920
diverso dal consueto, ed io mi sentivo malato di
66
1920
me confusa, come s'io portassi qualcosa di voi
67
1920
confonde in una. ¶ Ed io non mi sentivo più
68
1920
intorno e tacitamente guardare. Io, per l'appunto, seduto
69
1920
la si comprende. – Pausa – Io mi sono accorto che
70
1920
torto. Dunque bisogna ch'io vada a Londra. Ciò
71
1920
due giorni quello ch'io sciupo in un anno
72
1920
peggiore della precedente. Ed io posso dire a Usted
73
1920
provenga dagli antichi, pure io sono profondamente persuaso che
74
1920
quel momento era triste; io lo vedevo. ¶ Ed infine
75
1920
cigolavano, accese una sigaretta. Io vidi a poco a
76
1920
e più sottili. Ma io non vi amo, siate
77
1920
involontaria, di tentazione opaca. Io risposi: ¶ – È questo un
78
1920
a dormire. Ti darò io tutto ciò che ti
79
1920
in me il successore. Io conoscevo pochissimo Litzine; a
80
1920
Nimes rispose con irritazione: ¶ – Io dunque berrò l'acqua
81
1920
tutto, caro signor Claude, io non sono per vostra
82
1920
che ancora stava trincando. ¶ – Io credo quasi di conoscerlo
83
1920
mi adora e che io adoro? ¶ – Noi sappiamo tutto
84
1920
addormenta... Solamente, volete credere? io sono ormai avvelenata... sì
85
1920
Madlen, la contessa ed io ne ridemmo di gran
86
1920
questi gravi disordini... ¶ – Provinciale io? – brontolò M.me Fellner
87
1920
soli, Madlen, Litzine ed io. Apersi una finestra perché
88
1920
domandò una sigaretta, che io le diedi. Poi, nell
89
1920
guardarono. Entrambe risero. Ma io guardavo solamente il nastro
90
1920
e nella tentazione, avvolto io pure nella ebbrezza musicale
91
1920
Ma queste che invece io guardavo, non eran forse
92
1920
Pubblica, personaggi che, dovunque io vada, mai si dipartiscono
93
1920
morbida, così trasparente, ch'io vedevo anche un piccolo
94
1920
erba fiorita. ¶ – Come dovrò io comportarmi? – domandava, perplessa, la
95
1920
le donne: ¶ – Fate com'io dico, signorina Eva. Questa
96
1920
presso me, inginocchiátevi, ch'io possa con un fascio
97
1920
meno un fiore. Ma io vi dirò, signorina Eva
98
1920
mai questa parola che io non conosco? ¶ – Ebbene, – le
99
1920
le rispose il serpente, – io vi dirò ch'essa
100
1920
piegátelo, e fate ch'io m'addormenti appoggiata su
101
1920
mormorò la signorina Eva, – io provo già il bisogno
102
1920
serpente – non importa ch'io vi dica di più
103
1920
serpente. Queste leggere cose io medesimo pensavo, presso la
104
1920
di me quel ch'io penso d'ogni cosa
105
1920
sorelle?... ¶ Nell'alba lontana – io pensavo – muoiono le bianche
106
1920
spente. ¶ Nell'alba lontana – io pensavo – una vela è
107
1920
questa povera cosa che io sono, e porta me
108
1920
terra più lontana. ¶ Ed io vi amo, rondini, perché
109
1920
albe, l'Urumea cantare... ¶ Io mi sentivo profondamente male
110
1920
un luogo estremamente noioso. Io vi dissi: ¶ – Volete fare
111
1920
la bionda Litzine? Ora io vedo sempre, dappertutto, le
112
1920
Madlen aveva molta fame, io pure; le proposi un
113
1920
veder combattere i galli. Io le spiegai ch'era
114
1920
Allora d'un tratto io le diedi un bacio
115
1920
un profumo: così ero io con voi; nell'amore
116
1920
paradiso artificiale: così ero io con voi. ¶ Nel mio
117
1920
noi, Madlen, – voi ed io, Madlen, – certo non possiamo
118
1920
credo che voi ed io, Madlen, avremmo financo paura
119
1920
nudità vostra, Madlen, che io non brami conoscere, fra
120
1920
di «mai». ¶ No, Madlen, io non desidero affatto ingommarmi
121
1920
tutta la vita... ¶ No; io sono con voi nell
122
1920
vostro Lord Pepe, anch'io salirei leggermente su l
123
1920
etera del ventesimo secolo, io non so bene come
124
1920
bene come ciò accadde, – io vidi lo sprone d
125
1920
spaventosamente. ¶ Mai, per quanto io viva, potrò dimenticare quella
126
1920
i poeti chiamano amore. ¶ Io non sono un poeta
127
1920
bella notte passa. Ma io chi sono? Io che
128
1920
Ma io chi sono? Io che faccio? Dove mai
129
1920
Raccontátemi quello che volete; io potrò ascoltarvi, potrò sorriderne
130
1920
spiegatemi la ragione, Madlen. ¶ – Io non amavo Lord Pepe
131
1920
credere al mondo ch'io fossi davvero, come invece
132
1920
odore della sua bellezza; io sentivo con una specie
133
1920
vera; una donna che io chiamerei, se dovessi darle
134
1920
dalle altre peccatrici, ch'io dissi, quasi per deridere
135
1920
la parola è questa: io sono veramente impossedibile. Tutto
136
1920
Voi dovete sapere ch'io lasciai la mia casa
137
1920
dovete nemmeno credere ch'io viva con il denaro
138
1920
con il denaro altrui. Io sono ancora molto ricca
139
1920
della sera d'autunno; io mi sentivo a disagio
140
1920
a' miei sensi; ed io le guardavo come si
141
1920
e grande, nella quale io stesso riuscivo quasi a
142
1920
sole, di sole... ¶ Né io volevo essere per lei
143
1920
spesso dalla sola impostura. Io penso che un tal
144
1920
quanto ciò paresse incredibile, io sentivo con esattezza che
145
1920
di gioie troppo lievi. ¶ Io compresi perfettamente che una
146
1920
mi raccontava queste cose, io l'ascoltavo; anzi, per
147
1920
del tutto ammissibile. ¶ Era – io pensavo – una donna che
148
1920
non cerca l'amante. ¶ Io pensavo: – «E questa non
149
1920
lontani, voi da me, io da voi, Madlen, e
150
1920
bene; sia come volete; io non ho preferenze; partiremo
151
1920
mi disse ancora Madlen. – Io non sono mai stata
152
1920
deridere ogni cosa, ed io vi amo perché siete
153
1920
una certezza definitiva. Ma io, quando penso ad una
154
1920
mi guardava come se io possedessi di lei quasi
155
1920
senso di purificazione. Ed io mi domandavo se la
156
1920
intendere la vita. ¶ Ma io ripetevo a me stesso
157
1920
e disse agli inguaribili: – «Io vengo a voi, per
158
1920
una continua leggenda. Ed io vi consiglio, Madlen, di
159
1920
voi comprenderete, Madlen – ed io pure sentirò con voi
160
1920
altro la genuflessione. ¶ Or io vi conduco ad intendere
161
1920
sera, – la sera che io vi conobbi, tra il
162
1920
ed ora vi rispondo: ¶ «Io vado, traverso il piacere
163
1920
lady Madlen. Purtroppo, quando io giunsi a Biarritz, l
164
1920
Biarritz! ¶ – È quello ch'io dicevo appunto al Commodoro
165
1920
quella d'un Fariseo. ¶ Io pensavo intensamente al neo
166
1920
borsellini enormi e semivuoti, io pensavo intensamente al neo
167
1920
seduta stante uno chèque. Io non guardai nemmeno la
168
1920
il caso volle ch'io vi riconoscessi, mentr'eravate
169
1920
loro. Quella che dice: «Io debbo godere nel tormento
170
1920
tormento;» – quella che dice: «Io debbo umiliarmi nel piacere
171
1920
amor profano, ed ero io stesso pieno d'infernalità
172
1920
dalla rupe inesausta. ¶ Ed io mi lasciavo portare come
173
1920
vigili occhi di profanatore. ¶ Io sentivo a poco a
174
1920
nella mia carne spenta. Io, diviso da ogni voluttà
175
1920
monaci la deserta solitudine, io, che discinta e nuda
176
1920
cella qualche ape morta, io, desolato come la rassegnazione
177
1920
Pepe, voi siete – come io ben conosco – l'ultimo
178
1920
ciò che pesa. ¶ Ed io vi dico: – Non ridete
179
1920
bufere di baci. ¶ Ed io ne so la causa
180
1920
gli avete sorriso, ed io, con l'udito fino
181
1920
in un uomo solo. ¶ Io pure amo i fantini
182
1920
Pepe non aveva sonno; io neppure. Madlen e Litzine
183
1920
forte giocatore di carambola. Io, sbadato, nervoso, illogico, perdetti
184
1920
moglie sposata per interesse. ¶ Io dovetti ricorrere a tutta
185
1920
come per incanto. Mentr'io temevo di vederlo trascendere
186
1920
docile, distratta e sapiente... ¶ Io mi ricordavo l'alba
187
1920
terra più lontana. ¶ Ed io vi amo, rondini, perché
188
1920
chiamavano «ius primae noctis»?... Io rimasi lì, con la
189
1920
al supplizio frate Savonarola, io, senz'ascoltarlo, guardavo le
190
1920
un braccio, e pianse, io, su per le scale
191
1920
cominciai a piangere anch'io. ¶ Non so bene cos
192
1920
ragione. Ora, quel giorno, io dovevo costruire una certa
193
1920
che Dio la maledica! ¶ Io gli domandai: – James, perché
194
1920
tratto indovinare molte cose. Io dunque mi proposi di
195
1920
intensa. Udivo parlare sottovoce. Io, non so perché, mi
196
1920
quello dietro il quale io stavo, e non avrei
197
1920
forme del suo corpo. Io, veramente, non avevo mai
198
1920
il suo respiro caldo. Io non risposi. Mi toccò
199
1920
la fronte, i capelli. Io non risposi. «Che fai
200
1920
la mia bocca, non io. «Perché sei venuta, Madlen
201
1920
cacciandosi via le mosche. Io gli portavo zucchero e
202
1920
profumo che ora portate?» ¶ Io, con un singolare disagio
203
1920
miei. Quando mi guardava, io provavo con irritazione la
204
1920
I miei capelli brillavano; io lo sentivo; le mie
205
1920
de' miei libri. Ed io ridevo. Egli no. Egli
206
1920
quasi mai di religione. ¶ Io non ero più innocente
207
1920
d'improvviso dal parlare. Io pure. Si taceva. Tra
208
1920
di rumore) – una mattina io stavo scrivendo su quella
209
1920
sola mia confidente. Né io potevo dimenticare quella notte
210
1920
neanche un rumore. ¶ Ma io sentivo perdutamente il desiderio
211
1920
che fra due sorelle. Io mi chiamavo Madlen, ella
212
1920
Anzi, ella ne parlava; io no. Io l'ascoltavo
213
1920
ne parlava; io no. Io l'ascoltavo. L'ascoltavo
214
1920
a poco, senza che io me ne avvedessi, ella
215
1920
ad ogni momento. Ma io, per non essere indiscreta
216
1920
pallide. ¶ Alle volte, mentr'io mi nascondevo sotto i
217
1920
costretta a prodigarmi... ¶ Talvolta io stessa la trattenevo a
218
1920
tra muro e muro; io non potevo star ferma
219
1920
Allora una péndola suonò. Io mi levai; ella pure
220
1920
rapidissimi fiocchi neri. Ma io stessa mi sentivo come
221
1920
vidi andar via rapidamente. Io restai qualche attimo ferma
222
1920
anima. Non ero più io, non conoscevo più me
223
1920
come loro; addormentarmi anch'io, tranquilla, con le due
224
1920
l'orlo del letto. Io non pensavo all'amore
225
1920
ingombrava tutta una spalla. ¶ Io chiusi gli occhi. Non
226
1920
mia bocca umida, mentr'io sentivo, ed ella pure
227
1920
a me, lascia che io ti tocchi, e sarai
228
1920
viene dal dolore.» ¶ Ed io sentivo il grande spirito
229
1920
eravamo tornati, Madlen ed io, nonostante le beffe del
230
1920
di là uscirei, acceso io pure dalla demenza dei
231
1920
portatori di fiaccole, servo io pure dell'idolo scintillante
232
1920
del pellegrino inginocchiato. ¶ Ed io pure sentivo qualcosa di
233
1920
specie di sogno meraviglioso io pensavo alla liberazione dai
234
1920
vieta... ¶ E questo, ch'io vedevo, era uno splendido
235
1920
tuo guanciale profumato...» ¶ Or io vedevo, nel celestiale dirupo
236
1920
uccisi amavano la vita. ¶ Io vedevo i lor occhi
237
1920
spada ferma del trucidatore, io sentivo sopra tutto fremere
238
1920
la sintesi della vita, io scoprivo il senso voluttuoso
239
1920
nel delirio del miracolo, io, chiudendo gli occhi, ripensavo
240
1920
tormento, e la notte io v'attendevo, nella stanza
241
1920
superiore alla possibilità, ed io stesso me ne accorgevo
242
1920
ai divini taumaturghi. ¶ Ed io mi sentivo impallidire come
243
1920
folgorante, per gridare anch'io, con la sua stessa
244
1920
pannocchia del grano... ¶ Ed io non mi sentivo più
245
1920
avido e scandolezzato, mentr'io gli dirò che siamo
246
1920
diácono Ralph... ¶ Tu ed io guarderemo tacendo il pallore
247
1920
delle parole... Ora tacete. Io sola parlerò con voi
248
1920
Good bye, Friend... ¶ Ed io vedrò – tu vedrai – la
249
1920
oltre. ¶ Nell'alba lontana – io pensavo – anche le stelle
250
1920
grano... ¶ Nell'alba lontana – io pensavo – una vela è
251
1920
questa povera cosa ch'io sono e porta me
252
1920
lontani, tu da me, io da te, Madlen, e
253
1920
tu ridiverrai per me, io per te, Madlen, il
254
1920
Magdala!... ¶ Nell'alba lontana – io pensavo – una vela è
255
1920
via – tu per me, io per te, Madlen – chissà