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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Guido Da Verona, L'amore che torna, 1908

concordanze di «io»

nautoretestoannoconcordanza
1
1908
per le scale portando io stesso quel gran fascio
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1908
una ad una, - disse; - io le riporrò. ¶ La stanza
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1908
nemmeno più. ¶ Ed anch'io piangevo, dolorosamente. ¶ Bisognava godere
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1908
ne' tuoi cassetti, nè io qualche tuo fazzoletto fra
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1908
aperti, le biancherie sparse, io solo, senza poter comprendere
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1908
vide che avevo pianto, io vidi gli occhi suoi
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1908
desiderio di confondermi anch'io, di perdermi anch'io
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1908
io, di perdermi anch'io, per l'ultima volta
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1908
stordirmi, di ridere anch'io!... ¶ La strada fino ai
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1908
un altro partisse, non io, che un'altra donna
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1908
di lacrime, ed anch'io, sentendo che le mie
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1908
come per dire: - Chissà? ¶ - Io lo so fin quando
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1908
con angoscia; - e tu? ¶ - Io?... sei stata la sola
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1908
crudele. ¶ - Ah sì... sono io! sono io! - esclamò, crollando
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1908
sì... sono io! sono io! - esclamò, crollando il capo
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1908
il capo con veemenza. - Io sola! ¶ E poichè la
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1908
volevo dirti una cosa... Io... ¶ Ma non disse nulla
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1908
Oh, viaggio indimenticabile, dovess'io vivere mill'anni! ¶ Scesi
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1908
spalle. ¶ - Allora, se permette, io dovrei andare, per preparar
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1908
buono con me. ¶ - Ma io non c'entro. ¶ - Sì
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1908
È tutto quello che io le auguro! ¶ - L'ultime
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1908
è possibile, ti dico. Io la conosco; la conosci
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1908
sposa, lo sposa, ed io comprendo bene il perchè
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1908
A Edoarda no. Oppure io mi son fatto un
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1908
un'onestà esagerata, ed io comprendo benissimo perchè ha
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1908
Non avevo dunque ragione, io? ¶ - Scusa: ragione in che
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1908
tornato per lei, forse? ¶ - Io? Mai più! Sono venuto
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1908
Sentirai parlare di me - io di te; ma dovremo
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1908
l'hai lasciata cadere; io non possedevo la tua
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1908
no finirai con ammalarti. ¶ Io ridevo, e cominciavo a
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1908
Lazzaro mi raccontava, ed io, mollemente appoggiato alla spalliera
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1908
Su quel barroccio, dov'io sedevo, s'era seduta
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1908
ne feci una cassetta io stesso e li mandai
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1908
voluttà di avere sofferto, io, che nella vita ero
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1908
stanchi della mala sorte; io, per pigrizia, rimasi. ¶ Cominciai
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1908
proprio questo numero, ed io lasciai tutto il guadagno
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1908
bimbo ed avrei conosciuta io pure la gioia della
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1908
scrivere, egli a tremare. Io, macchinalmente, osservavo i disegni
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1908
poco il viso. ¶ - Ed io, - esclamai sorridendo - io sono
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1908
Ed io, - esclamai sorridendo - io sono venuto per prenderti
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1908
tutte le mie colpe, io, che non ho mai
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1908
anulare l'anello ch'io le avevo dato, - infatti
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1908
molto allegro! E tu? ¶ - Io? Sono partita tre mesi
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1908
ho viaggiato, ed anch'io non sono stata bene
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1908
mi conoscete affatto, - riprese. - Io non sono di quelle
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1908
pazzi, tutt'e due... io più di te. Ora
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1908
E tu? ¶ - Oh, anch'io... ricchissimo! - esclamai scherzoso. - Ho
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1908
mano e bevvi anch'io, come per stordirmi, tutto
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1908
mi conviene. Fìdati, Guelfo; io non ho mai fatto
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1908
come ora. ¶ Ed anch'io, Germano, anch'io... - profferì
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1908
anch'io, Germano, anch'io... - profferì con le lagrime
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1908
del buon tempo andato. ¶ Io villeggio a Rimini, e
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1908
questi giorni splendidamente azzurro. Io, che di solito non
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1908
una creatura fragile, ed io stesso non sospettavo in
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1908
colorito più fresco. Insomma, io voglio domandarti: non ti
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1908
questa fidanzata ideale? ¶ - Ma io, caro Guelfo, non ho
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1908
Ora cominceresti anche tu? ¶ - Io te ne parlo per
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1908
quale fai spreco; ed io stesso te ne potrei
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1908
te ne potrei persuadere, io, che una volta l
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1908
il corruttore», e certo io considero gli uomini sotto
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1908
La mattina Edoarda ed io ci alzavamo prestissimo; in
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1908
una trottata. Edoarda guidava, io fumavo. I chilometri non
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1908
parete opposta. Lei ricamava, io, come sempre, mi riposavo
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1908
di dirle queste parole, io! ¶ Ella divenne tutta rossa
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1908
la testa sul ricamo, io gettai una sigaretta accesa
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1908
a questo discorso ed io fui lieto d'essermi
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1908
Gli altri possono accusarlo, io no. Comprendo che non
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1908
hai abbandonati per sempre? Io faccio sforzi inauditi per
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1908
logico, sì bene ch'io m'accinsi a farlo
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1908
monotona, confuso con tutti, io, che fui solo. ¶ Non
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1908
problema della lor vita. ¶ Io solo rimango, a mezzo
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1908
già una loro preda. Io quasi non vedevo, quasi
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1908
certa sua diffidenza, ond'io scrissi al Capuano, pregandolo
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1908
ho mai detto nulla, io. ¶ - Sì, tu sei molto
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1908
buona, ma non basta.... Io sento troppo che non
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1908
cosa vile; sembra che io ti faccia subire tutte
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1908
rammenterai nemmeno più ch'io viva, cosa34 farò di
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1908
te, che importa s'io divenga una donna di
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1908
che importa se pure io mi venda?... E così
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1908
desiderio di lacrime anch'io... ma ella scoteva il
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1908
nulla; quella sola son io. ¶ Feci un moto con
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1908
insostenibile, almeno a te. ¶ Io, che da lungo tempo
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1908
destino, - dissi, cercando anch'io nell'ombra quell'ombra
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1908
sogno, le ripetei sottovoce: ¶ - Io ti volevo amare per
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1908
che ti desidero ancora, io, come la prima volta
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1908
dolcemente, lentamente. ¶ - No, ascolta. Io non son stata gelosa
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1908
rimanere nella tua memoria, io sola... ¶ - Che bambina sei
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1908
t'insegna, e, se io te l'impedissi, mi
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1908
veramente le labbra. Senti: io ti voglio bene, davvero
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1908
lungo, in silenzio, anch'io. Senti: un rimedio c
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1908
vano. Ma non temere: io non son donna da
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1908
si profferisce un voto: ¶ - Io ti faccio una sola
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1908
del mio dolore. Guarda: io posso guarirmi sùbito... posso
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1908
Non puoi dimenticarmi, come io non posso dimenticare te
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1908
un'aureola splendente. Ed io, come se l'avessi
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1908
di una mortale attesa. Io non uscii di casa
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1908
delicatezza non impedì ch'io provassi un certo rossore
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1908
meno di quello ch'io stessa mi consideri... Non
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1908
Però, concedetemi di portarvelo io stesso. ¶ - Ah?... perchè? - fece
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1908
in silenzio, guardandoci entrambi, io turbato, ella curiosa. Poi
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1908
te? ¶ - Senti, Germano; quando io t'ho conosciuto, c
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1908
Poi, credi forse che io stessa, per un solo
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1908
sempre un uomo felice. Io ti conosco troppo, Germano
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1908
ho mai domandato qualcosa io? Ti ho mai domandato
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1908
alcun mezzo per trovarne? Io sono preparata a tutto
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1908
sola. Ho tanto sofferto io, tu nulla. E t
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1908
oppure una grande presunzione!... Io l'ho semplicemente subìto
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1908
chiese, offrendomi la bocca. ¶ Io mi strinsi nelle spalle
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1908
fondo non ne dubitavo io stesso, parendomi oltremodo impossibile
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1908
stranezza! Sappiate una cosa: io detesto gli uomini gentili
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1908
tepore dell'ascelle, ov'io spinsi d'improvviso, e
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1908
vestaglia sul petto, ed io l'apersi. ¶ - Oh, ma
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1908
una cosa di piume, io, con impeto, la sollevai
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1908
come andarono. Elena ed io si venne ad abitare
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1908
pistola» - mi dicevi sempre. ¶ Io, finora, quantunque navighi per
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1908
non certo il denaro io rimpiango, ma la bella
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1908
cuore l'amicizia ch'io ti mantengo immutata e
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1908
fino all'autunno. Ma io con molte ragioni tanto
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1908
ci davamo del tu. Io risi e non volli
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1908
qualcosa, ti pare? ¶ - Bada! Io ti dico solamente: bada
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1908
vi odiate a vicenda. ¶ - Io non la odio; lei
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1908
Intanto ha creduto che io volessi farle perdere il
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1908
sui casi miei. Certo io potevo servirgli a qualcosa
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1908
prospettiva non mi attrae. ¶ - Io vado a Trouville, poi
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1908
entro la settimana prossima io me ne vado. ¶ - È
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1908
ebbi voglia di piangerne io stesso. La strada era
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1908
un discorso al quale io non sappia rispondere. Gli
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1908
nascosto. ¶ - Può darsi. Quand'io non vedo chiaro... ¶ - Precisiamo
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1908
servito a nulla, perchè io conosco le tue condizioni
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1908
pena; tanto più che io sono un buon confessore
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1908
gli dissi - che finora io sono sempre stato un
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1908
non vuol dire che io mi creda un briccone
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1908
di mettere il nostro io sovra una bilancia. Senti
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1908
sono stato più volte io stesso, nella mia vita
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1908
dei pregiudizi è grande. Io, vedi, li ho tutti
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1908
prima. Intanto permettimi ch'io ti faccia un ritratto
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1908
insomma, che c'entro io con Petronio! Che c
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1908
se hai fretta, concludiamo. Io sono verboso; non è
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1908
luce. ¶ - E tu? ¶ - Ed io ti dico: Caro Guelfo
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1908
e quest'uomo son io, il quale ti dice
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1908
Vuoi ritentare la prova? Io possiedo per te qualche
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1908
di armi proibite, perchè io non vorrei ferirmi per
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1908
esempi. Cosa dovrei fare io? ¶ - Questa volta un viaggio
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1908
vi fosse un pericolo, io stesso non lo affronterei
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1908
qualche rimprovero a farsi? ¶ - Io, mio buon amico! io
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1908
Io, mio buon amico! io stesso. E per la
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1908
di nessuna i vantaggi. Io, per esempio, non sono
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1908
che scuola siete? ¶ - Oh, io non mi sono mai
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1908
assai più cose ch'io non desiderassi. Un giorno
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1908
credi tanto fanciullo ch'io possa temere le cattive
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1908
che ne sai tu? ¶ - Io?... nulla. Una semplice intuizione
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1908
nel modo più assoluto. Io, per esempio, che per
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1908
sciocchezza per lei. Solamente io sono un uomo pratico
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1908
di venerazione, che so io, per quel giovane pittore
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1908
il tutore la insidiava, io, ve lo confesso, mi
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1908
presa». - «Qua la mano!» - io le dico. Ed il
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1908
Più tardi, che so io, qualche frase allegra, un
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1908
sempre, mi lasciò fare... ¶ Io spinsi la crudeltà contro
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1908
aver mutato parere; ch'io partissi pur solo, e
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1908
passano come le farfalle. Io, da un lato, quando
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1908
è una cosa gaia. Io sto sui palcoscenici, ossia
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1908
dileguandosi tra la folla. ¶ Io pure discesi. Per qualche
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1908
Più tardi, che so io, qualche frase allegra, un
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1908
così concitato... - ella osservò. ¶ - Io? Nulla. Credo che t
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qualche ordine alla domestica, io mi diressi verso la
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a fare le provviste io stessa. ¶ - Tu? Ma ti
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di fare le compere. ¶ - Io? Perchè no? ¶ - Non mi
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certa che riuscirò. ¶ - Invece io non ti vedo sotto
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E tu lo sai? ¶ - Io sì. ¶ - Dillo dunque. ¶ - No
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odio! - inveì con asprezza. ¶ Io, non volendo venir meno
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Dunque, perchè dovevo ignorare io quello che altri sanno
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Vedi come sono tranquillo io? ¶ - Tu simuli! Tu mi
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1908
tavola. ¶ - Oh, sentite, Clara, - io feci; - ho scordato di
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1908
voce una preghiera sommessa; io stetti un poco incerto
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giovine. All'età vostra, io mi domanderei ancora se
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un uomo straordinario, ed io vi ammiro, credetemi, vi
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1908
chiama il vivere. Invece io, che volete? mi stanco
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1908
mi sono risparmiato neppure io. No, credetemi, ciò che
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1908
siete un uomo sospettoso. Io vi diverto qualche volta
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con un gesto blando. ¶ - Io - mi rispose tranquillo, - sono
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1908
feci con noncuranza. ¶ - Ebbene, io non desidero di meglio
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1908
quello che vi dico io. Mi piacerebbe fare di
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1908
di Clairval, avvicinandosi, mentr'io stavo discorrendo con alcuni
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1908
grande pregiudizio in fondo. Io ricordo lo sdegno di
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1908
il denaro sul tappeto. ¶ - Io sono sfortunatissimo al giuoco
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1908
se volete, - mi disse. - Io metto venticinque luigi e
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1908
proposito, sentite una cosa: io vi chiamerò Domini, Domini
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1908
non posso accettare. ¶ - Sentite, io sono superstiziosa, e voglio
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1908
tavola da giuoco, ed io facevo intanto qualche riflessione
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1908
di lire, senza ch'io potessi esimermi dal dividere
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1908
è una terribile iettatrice! ¶ Io risi; ella pure. Le
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1908
ve lo avessi regalato io... Va bene? ¶ - Assolutamente no
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1908
su questo vassoio ch'io porto!» - disse, alzando il
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1908
impallidir entrambi, Elena ed io, guardandoci. ¶ All'ombra di
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Che sarebbe avvenuto? Nè io volevo domandarlo a me
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1908
assai turbati, Elena ed io, nell'attesa del triste
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1908
per le nostre nozze. Io, per quel giorno, vorrei
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1908
quel tempo ero bella io pure: adesso non lo
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1908
bellezza maravigliosa. Certamente, se io fossi come lei, mi
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1908
fatto questo, Germano, ed io mi sono lasciata travolgere
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1908
tutti i suoi fiori.» ¶ «Io non credo più a
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1908
che dicono «addio?» Perchè? Io mi sforzo d'immaginare
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1908
Perchè sono tanto ricca io, che non ho bisogno
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1908
e comunque tu voglia, io sarò sempre tua.... Perchè
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1908
hai bisogno del denaro, io ne possiedo molto e
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1908
un suo cappello primaverile; io leggevo ad alta voce
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1908
può anche abitarvi? ¶ - Certo. Io vi sono stato già
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1908
e il faceto, mentre io gli mettevo davanti la
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1908
ho pur dovuta mettere io quando gliel'ho data
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1908
un piccolo re. Mentr'io sono, viceversa, il disordine
211
1908
sarebbe che dire! Ma io, vede, non la penso
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1908
penso a questo modo. Io, questa volta, signor conte
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1908
e si direbbe ch'io vengo qui per saltarle
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1908
trovi a mal partito io per lasciarle fare i
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1908
parlato in cento. Ed io, che avevo il torto
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1908
quelli, e nel frattempo io saprò mettere le cose
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1908
no! ¶ - Caro signor conte, io so benissimo come stanno
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1908
mal partito come son io trascuri per un capriccio
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1908
ho sempre detto anch'io! - rispose il Rossengo, alzando
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1908
domani se volessi! Ed io, lo dico a voi
221
1908
già che ne parliamo, io vado un poco per
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1908
luccicore intenso. ¶ - Lo credo io! con quel po' po
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1908
ne ho dovuto aver io, e molta, per ottenere
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1908
accordo, se vuole. ¶ - Ma io non ho promesso neanche
225
1908
ebro. ¶ - Chi beve, dico io! Su bevétene ancora un
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1908
vuol vedermi brillo perchè io rimetta le cambiali a
227
1908
divisa in due parti, io! Se m'ubbriaco da
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1908
di tasca un taccuino22. - Io le rispondo ben chiaro
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1908
accenno intorno all'accaduto. ¶ «Io ti rendo la parola
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1908
si ridussero al nulla. Io stavo per contare tra
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1908
ciglia una lacrima silenziosa. ¶ - Io - seguitava - son tra quelle
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1908
poi con fermezza, nè io credevo di poter ostacolare
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1908
alcun avvenire da offrirle. Io medesimo, giunto verso i
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1908
ella voleva essere attrice, io volevo con ogni mezzo
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1908
l'ora della colazione. Io silenzioso, ed ella gaia
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1908
dalla base, appunto perchè io stesso ne intravvedevo la
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1908
Grévier. ¶ - Oh, - mi disse, - io conosco assai bene la
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1908
Il prossimo!... Ebbene se io vi dicessi che son
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1908
ancor abbastanza amici perch'io possa dirvi il mio
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1908
un conto esatto; mentre io, fin dal principio, ebbi
241
1908
e l'altra, perchè io non so dividermi e
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1908
troppo... Lo vuoi sapere? ¶ Io tacqui, gelido. ¶ - Come sei
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1908
te!... ho fatto questo, io! ¶ E v'era in
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1908
di questi viaggi ch'io la conobbi. ¶ Ma la
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1908
sogno d'avvenire. ¶ - Se io facessi un quadro di
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1908
ancora avuto un amante? ¶ - Io no, signora Gräfe, - le
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1908
uomini? Per noi. ¶ - Ma io non l'ho mai
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1908
quello che ti dico io, se poi fosse un
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1908
che alla sarta provvedo io stessa! Credo, in verità
250
1908
anzi me lo domandò. Io credetti bene di rispondere
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1908
non voglio. Lo renderò io stessa quando potrò. D
252
1908
andrete via. ¶ - Credete ch'io partirò di nuovo? ¶ - Lo
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1908
fino al dolore, - Elena, io non credevo ancora che
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1908
prego; l'ho portato io per tanti anni, anche
255
1908
disse: ¶ - Va... sii felice. Io non ti rivedrò più
256
1908
Elena, la dolcezza che io proverò nel chiudere gli
257
1908
complessa di menzogne, ch'io stesso non mi raccapezzavo
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1908
ne ha voluto sapere. Io non sono tanto ricco
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1908
se ti piacerà guarire.... Io penso che questa cura
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1908
abitazioni chiuse. ¶ Elena ed io spesso non osavamo interrompere
261
1908
signore. La dentatura parla. Io l'ho pagata quaranta
262
1908
gastaldo; - se voi salite, io la tengo ben forte
263
1908
verso il mare. ¶ - Guarda, - io dissi ad Elena, segnando
264
1908
felice. ¶ - Ecco, - ella riprese; - io mi ricordo ancora tutto
265
1908
per eccitare il cavallo, io che ridevo, tu anche
266
1908
ci venisse dietro, continuamente; io che mi stringevo contro
267
1908
Vedi come rammento bene? ¶ Io l'avvolsi d'uno
268
1908
per la prima volta, io, che avevo portato con
269
1908
con un leggero inchino, - io vi conosco e voi
270
1908
Più di Germano, signora. Io possiedo tutti i vizi
271
1908
Sì, ancora una cosa, - io dissi. - E un cuore
272
1908
è un eremo che io ben conosco, il quale
273
1908
Era una buona compagna, - io rammentai, - quantunque avesse il
274
1908
brividi della sera. ¶ - Pensa! - io dissi a Fabio; - più
275
1908
veduto com'è grande? ¶ Io risi; ella si raccolse
276
1908
freddo silenzio, aspettando ch'io parlassi. ¶ Ora costeggiavamo il
277
1908
una causa ben definita. Io penso al dopo, amico
278
1908
inganni se credi ch'io non sappia essere imparziale
279
1908
era di sùbito impallidita. ¶ - Io, - disse, battendosi le due
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1908
due mani sul petto, - io stesso, vedi, ho amata
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tragica! Ridi! Ne rido io stesso! ¶ - Perchè non me
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chiesto un aiuto, che io non ti seppi rifiutare
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Vedi, - continuai, ansimando forte, - io non sono un eroe
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ottenuto come un'elemosina? ¶ - Io credo infatti che avrà
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no, Fabio: non credere! Io la conosco bene. L
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specie di manìa sentimentale. Io non sono per lei
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dire a sè medesimo: «Io sto compiendo un'azione
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mai paura della vita, io! ¶ - Sarai felice almeno? - egli
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orlo del piatto; se io ridendo lo battevo leggermente
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appartenevano, cose che adoperavo io solo. Erano le scatole
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tenuto conto! Così, quand'io venivo, Edoarda faceva ella
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rimanemmo soli, Edoarda ed io, nel mezzo della corte
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là dalla corte. ¶ - Sopra, - io scelsi, pensando che le
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fianco lo spazio dov'io sedevo di consueto per
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così dolci... Qualche volta io ti leggevo un libro
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sola... ti ricordi? ¶ - Sciocchezze! - io dissi mentalmente. Ma ebbi
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più. Vedi, Germano, anch'io darei non so cosa
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potessi rispondere: ¶ - Pensa ch'io t'amo ancora terribilmente
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terribilmente! Non ho dimenticato, io!... Vedi, mi consumo tutta
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me! Credi forse che io non lo sappia? Finora
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tuo pensiero è altrove; io ti dò noia; non
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non lo comprendo6 neppur io. ¶ - Dimmi, - ella fece, posandomi
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Il resto, che so io, è stato un semplice
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potermela togliere quando volesse. Io gli ho risposto, per
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tanto poterti guarire! Ma io... cosa sono io per
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Ma io... cosa sono io per te? ¶ - Sei anche
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Sono talmente seccato! ¶ - Ma io ti potrei forse... ¶ - No
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lasciamo le solite fiabe! Io vi propongo l'affare
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mi rispose con soavità. ¶ - Io direi che sono le
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inutili. Entro la settimana io partirò da Roma per
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campanello squillò, ed aprendo io stesso la porta vidi
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abbia la faccia scura. ¶ - Io? Manco per sogno! ¶ Entrammo
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nervi; ma pur troppo io sento le voci che
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stare quello che penso io, per adesso. Ma ieri
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quella povera Edoarda». Invano io m'affaticavo a spiegare
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Macchè! Non può essere! Io trovo che ci s
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di scegliere la minore. Io, purtroppo, non sono mai
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e tu credi ch'io non abbia pensato a
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insomma; perchè, da solo, io non vi riuscirò mai
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emanasse dalla sua persona. ¶ - Io? proprio io ti debbo
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sua persona. ¶ - Io? proprio io ti debbo aiutare? - domandò
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vuoi. Dille ciò ch'io non posso dire; abbi
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con l'altra, naturalmente? ¶ Io risposi di sì col
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presso, mi guardò. ¶ - Ecco: io non decido mai a
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m'invase, come s'io fossi per la prima
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si fermavano a guardarla; io stesso la contemplai con
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sfuggivano dietro la nuca. Io le sedetti accanto, e
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era sembrato. ¶ - E tu? ¶ - Io non lo sono più
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Perchè quando ti bacio «io?» Forse ti baciano anche
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lasciare il loro velo. Io, per esempio, quando posseggo
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diverti ad ingannarmi ed io cerco di non lasciarmi
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posso. ¶ - Cioè? ¶ - Cioè... nulla! Io so molte cose che
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ti curare del come io lo sappia. Ma so
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una voce dura, levandosi, - io non avrei fatto questo
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hai creduto questo? ¶ - Ma io non so niente! Non
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Devi anche pensare ch'io non sono avvezzo a
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avevo dimenticato. Leggevo anch'io, vicino al fuoco, un
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pone alla sua cintura. Io accendo una sigaretta, la
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viso. ¶ - Temete forse ch'io divenga troppo indiscreto? che
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ella stessa chiamarsi così, io vivevo nell'ardore di
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tristezza, mi disse: ¶ - Anch'io vorrei forse restare, ma
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è tanto bizzarra! ¶ - Elena, io farò in modo che
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súbito mordace. Ma no!... io trovo questa una cosa
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Quelle, per esempio? ¶ Anch'io volsi da quella parte
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perchè mi guardate così? ¶ - Io?... - fece trasognata. - Non saprei
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scelse un cappello ch'io le consigliai caldamente, perchè
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ultima... la più bella! ¶ Io mi strinsi un poco
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spalle. ¶ - Povero Guelfo, - continuò; - io vi conosco bene, perciò
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vero che vi esaspera? Io non so come stiano
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la voce velata, - se io fossi ancora la vostra
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le labbra congiunte. ¶ III ¶ Io vi pongo una domanda
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più semplice ancora, dirle: ¶ «Io non ti amo più
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di sonnolenza morboso ch'io solevo chiamare «il letargo
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uno dell'altro, ed io stesso non riuscivo a
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in dono al portiere. Io, poichè non vantavo sopra
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rovescio! Si vede che io, con le Vergini, son
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a non aver fortuna. ¶ Io risi, e gli dissi
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rasciugar gli occhiali. ¶ Ed io, tolta la rosa dall
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ridere lo molestava; ed io per esasperarlo insistetti. ¶ - Vedi
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Questo fiore?... Ah no! - io dissi, distribuendo le carte
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disse un po' livido. ¶ - Io non millanto mai, - risposi
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volta so pungere anch'io. ¶ - Insomma ti avverto che
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fissandolo in faccia. ¶ - Ed io t'ingiungo di smettere
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chiarore della fiamma, cade. ¶ Io m'inginocchio davanti a
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una mano: ¶ - No! Sono io che non voglio! ¶ Allora
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ambiguo sorriso. ¶ - Penserete ch'io sia pazza, non è
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ripete, un po' convulsa. ¶ - Io non ho fidanzate, o
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simulata. ¶ Dopo aver letto, io taccio un momento, poi
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un giorno voi ed io si sarebbe riusciti a
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cosa è troppo triste. ¶ - Io v'aiuterò, - ella disse
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indipendenza. ¶ - Sapete, - le dicevo, - io mi domando sempre come
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si ricordano nemmeno più. Io, che la conoscevo appena
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giorni il piccolo Whisky? - io dicevo, schioccando le dita
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la zia. ¶ - Nessuno ch'io sappia, - risposi, volendo riderne
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giornali, perchè voi, naturalmente... ¶ Io mi precipitai a raccogliere
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eccitandosi. - Dovrò pure parlar io, visto che tu taci
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sbrigarvela a modo vostro; io, dopo tutto, non c
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Whisky, qui! ¶ Nel frattempo io camminavo a passi concitati
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sera prima Elena ed io avevamo desinato fianco a
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palmo della mano, perchè io vi spegnessi la mia
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spegnessi la mia sete? Io solo avevo dalle sue
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sua vita ero passato io solo, ma come un
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E d'altronde perchè io, come essere umano, avrei
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anima. Dopo avere amato io non saprei che odiare
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aveva detta una parola. Io stavo sul divano ch
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mani congiunte lo ricinse. Io passai un braccio sotto
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Hai creduto che anch'io, come tutto quello ch
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te ne ricordi? quand'io t'ho accompagnato alla
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stata la fine. ¶ - Ma io... ¶ - Non dire nulla, non
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Non è tutto ancora. Io, che sono stata sempre
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se dovessi disperarmene anch'io... Ma non temere: sono
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d'un pianto convulsi. ¶ Io, che l'avevo ascoltata
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mi hai risparmiata. ¶ - Elena, io non t'ho fatto
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silenzio, - cosa vuoi ch'io faccia? Che mi umilii
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è nulla... è nulla! Io ho fatto di più
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fatto? che hai fatto? ¶ - Io, - balbettò - io, quando tu
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hai fatto? ¶ - Io, - balbettò - io, quando tu partivi, ero
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mio... ¶ Ella tremava, ed io le conoscevo quel tremore
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movimento così brusco ch'io temetti si fosse almeno
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la vita. Sai ch'io gioco piccolo, piccolo... che
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è... gli è... che io... francamente... insomma, ti apro
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amico, gli è che io, neanche oggi, non sono
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nulla, come speravo. ¶ - Oh, io, ti ho detto... ¶ - È
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raccontò della sua vita, io della mia, senza dirci
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faccende che gli premevano; io rimasi un poco a
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miei cavalli al Pincio; io, quand'eravate signorina, mi
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ho buona memoria anch'io! ¶ Ella sorrideva nell'ascoltarmi
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quella stessa forse ch'io rammentavo tappezzata d'una
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spirito e veramente cortese! Io, quella sera, mi sentii
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accivettava mezza Roma, ed io, sebbene per mio conto
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che le avevo scelto io: soave. ¶ Al Pincio qualche
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entrava in un negozio; io non spingevo la temerità
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raccontate tu. ¶ - Un po' io, un po' gli altri
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E come? ¶ - Che so io? lo sguardo più duro
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vuoi che ne sappia io! - esclamò egli, con il
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un'estatica paura. Ed io, rimasto solo, mi scossi
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provocare il caso ch'io dovessi rispondere a Edoarda
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queste? Sei pazzo ora? ¶ Io feci con le labbra
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suo sdegno. ¶ - Insomma, insomma, io non capisco più in
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che colpa ne ho io, se, andando a visitare
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e non parlò più. ¶ Io mi feci con somma
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non lasciarla sola, ed io, volgendo il capo, vidi
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sia finito, quando invece io, dopo la prima volta
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che a voi? Quand'io vi desidero in un
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specie di cocciutaggine ripresi: ¶ - Io fui certo il più
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uomo vi domanda perdono... ¶ - Io non vi devo perdonare
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qualche centinaio di metri, io guardando sopra il collo
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caccia è lontana. ¶ - Ma io debbo ritornare, intendete? lo
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la vostra amante. Ed io dovrei... ¶ - Insomma, Edoarda, vi
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e vedermi soffrire; ma io v'ho fatta quella
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Ma bisogna pure ch'io mi trovi al «meet
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mille volte più bella! Io non ho cessato mai
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la prima sera... ed io ti facevo già la
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si chiamava la bimba: io sapevo il suo nome
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conto!... Non volevo credere. Io, che pensavo di ritrovarti
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di non riconoscermi... ed io son uomo assai discreto
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raccontarci molte cose. Anch'io ne ho tante, che
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sbadiglio enorme. ¶ - Dunque, - riprese, - io son venuto in primo
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creditore molto smemorato, ma io son anche un debitore
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pensare anche all'anima! Io son divenuto un uomo
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la ruggine. Bisogna ch'io ti galvanizzi un poco
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più tardi ne riparleremo. Io me ne vado. ¶ - No
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in questa città inesauribile. ¶ Io l'invitai al nostro
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criticare tutto quello ch'io faccio, in un modo
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perchè questo non serve! Io, bada bene, per tanti
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mi dai del poliziotto, io te lo dico recisamente
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Se tu divieni bisbetico io non ne ho colpa
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ha confidata nessuno; ma io me l'arrogo, nel
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troppo il sostenuto perchè io non sono affatto in
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fai... ¶ - E tu, allora? ¶ - Io?... Ma è tutt'altra
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riesci a comprendere ch'io voglio confondere la mia
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avere secreti! Tu ed io, io e te, fa
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secreti! Tu ed io, io e te, fa lo
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Qualsiasi cosa m'accada, io te la racconto, e
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sorriso. ¶ - Ecco, ed invece io non voglio! Pretendo che
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esempio, ne avessi bisogno io, te lo direi sùbito
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a pensare come penso io, a volermi bene come
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come te ne voglio io. Tutto è lecito fra
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lecito fra noi, perchè io sono la stessa cosa
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però non bisogna che io dimentichi... ¶ - Invece bisogna dimenticare
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da troppe altre cose. Io, vedi, non ho ancora
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non puoi credere com'io senta il bisogno di
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Te lo giuro. ¶ - Ed io non ti credo! Bada
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l'ho lasciato supporre io stesso: ma tu, per
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di controsensi! Del resto io non posso che invidiarti
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se mi sbaglio, pazienza! ¶ Io lasciai cadere il discorso
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va, cercala tu pure. Io corro di nuovo al
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prego. Ed ora, ch'io la cerchi è inutile
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cavallo. N'ho vedute io d'assai peggiori nella
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Caro Guelfo, sii giusto. Io non lo conosco nemmeno
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cosa ha dell'inverosimile... Io non me ne capàcito
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Ora certo partirà sùbito. Io dovrei parlarle, vederla, scriverle
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Ecco quel che vedo io. ¶ Mi fermai di schianto
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Eh... perchè... lo so io il perchè! Inutile per
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cosa: vuoi andar tu? ¶ - Io?... Se non conosco nessuno
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ora vado. E tu? ¶ - Io passeggio qui e t
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un perno. ¶ Tutto questo io rammento con singolar precisione
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va tu a pranzare; io mi dirigo verso la
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idee, null'altro. Anch'io penso a te. ¶ - Cosa
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Un po' tremando, anch'io m'avvicinai; le tesi
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un padre, parlandole piano. Io rimasi finchè il treno
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forse orrendo quello ch'io faccio - amore mio, - ma
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disprezzerai anche tu, Germano42? Io, dentro di me, ne
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trascinasse verso di te. Io son nata per volerti
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diverso: volevo rinnovarmi, vivere io pure una vita rumorosa
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devi comprendere senza che io lo dica. Noi dobbiamo
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così, tutto quello ch'io sento, ch'io penso
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ch'io sento, ch'io penso, quand'anche fosse
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ho tanto sofferto anch'io, che mi sembra quasi
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i morti parlano, ed io, quando verrai per seppellirmi
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si può dunque parlare. ¶ Io non ti conosco di
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un palazzo, che so io? il custode d'una
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tracannare. In questo modo io sarò per te un
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neppure te n'accorga, io ti farò dalla morte
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terra un uomo quale io fui. In verità sono
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è la parola ch'io vidi splendere su la
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urbanità, poichè non posso io rispondere con le mie
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le belle frasi ch'io ti suggerisco parranno quasi
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sebbene quest'uomo che io seppellisco porti con sè
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un marito fedele, nè io vorrei farla soffrire in