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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Luigi Tansillo, Stanze a Bernardino Martirano, 1540

concordanze di «io»

nautoretestoannoconcordanza
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più che d'ingegno, ¶ io fuggo da le Donne
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che ne van serene; ¶ io, dal ciel dilungandomi che
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tratto; né camino, ¶ ch'io faccia, scorgo per l
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l'ondose strate: ¶ gissene io pur, e l'aspro
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tranno; ¶ e là 'v'io bramo men, più tosto
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rispetto ¶ di quel ch'io sento quando il mar
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insignorir si vede. ¶ Et io non dico de la
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il lido tocca. ¶ 18 ¶ S'io ne scampassi un giorno
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pendere e l'antenne; ¶ io direi mille mali in
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in brevi carmi, ¶ ch'io provo in mar, su
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agguagli il ben ch'io gusto ¶ quando a colui
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in mar mi trasse io penso, ¶ e 'l trovo
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lui m'appago. ¶ 23 ¶ S'io lo guardo nel mar
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attendo ¶ per tor, s'io posso, il suo gran
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lodar, di lui scrivendo ¶ io, che suo vivo, a
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Dico adunque, tornando ond'io mi mossi, ¶ ch'io
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io mi mossi, ¶ ch'io seguo il mio signor
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mercé, mi si procaccia. ¶ 30 ¶ Io mi godo, fra gli
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e fa che desiando io mi consume; ¶ forse più
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consume; ¶ forse più riposato io me n'andrei ¶ su
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v'apprezzi? ¶ Nessun, che io creda; ond'io, d
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che io creda; ond'io, d'ambedue senza, ¶ d
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mi consolo: ché, s'io guardo al duro ¶ cor
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vadane pur da lunge, io vo sicuro, ¶ che quel
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fia d'altrui. ¶ S'io guardo al vostro; né
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spero men, più presso io sono, ¶ de l'inchiostro
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lei, qualor avien ch'io ne diparta, ¶ perch'ella
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mi lascian mai, dovunque io vado; ¶ o quando piovon
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aggrado. ¶ Del cordoglio ch'io porto sfogatrici ¶ quelle sono
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che su l'arena io smonte, ¶ allor più che
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isoletta, ¶ dal mar saltando, io me ne corro in
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tornando alle lasciate Muse, io sciolgo; ¶ e, bramoso di
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giro, ¶ non guardi s'io mi mora o s
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mi mora o s'io mi viva, ¶ né del
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né del martiro: ¶ et io, di seno in sen
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te stessa vaga: ¶ et io, che tutto amando in
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color mille, ¶ allor ch'io feci l'empia dipartita
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la speranza mia. ¶ 51 ¶ Et io da te, ne' cui
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si toglie, ¶ acciò ch'io viva lungamente in doglie
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occhi miei, mentre ch'io vidi, ¶ vita de' spirti
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spirti miei, mentre ch'io vissi, ¶ oimè, per quanto
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Cielo adoro, ¶ bramoso er'io; senza cangiar soggiorno, ¶ avea
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gl'inchiostri. ¶ 56 ¶ Sì contento io vivea di mia fortuna
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ne' regni di Marte, io temo punto, ¶ da te
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disiar onesto; ¶ mercé sper'io da te, dopo che
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spogliato, che mal grado io vesto. ¶ Così cantando, sfogo
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a lui mi nasconde, io ¶ adoro il volto suo