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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Marco Missiroli, Atti osceni in luogo privato, 2015

concordanze di «io»

nautoretestoannoconcordanza
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2015
e passare in azienda, io ero nella mia stanza
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2015
torneo di bridge e io ero in cucina a
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cedette. Mamma lo raccolse, io chiesi alla Vergine di
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2015
di Milano. Loro fiorivano, io ero un frutto acerbo
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puoi startene fuori e io no. ¶ Così conobbi Marie
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avremmo preso l’indomani. Io scelsi Fellini, Marie Cary
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2015
mano e poca testa, io ero diverso. Avevo capito
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alla mia spalla e io sento le sue lacrime
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a dove ero rimasto: io che sento le lacrime
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tiene stretto, ancora, e io sento che è il
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Andammo allo stabilimento e io scelsi la cabina Fellini
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cadute passionali. Nel frattempo io avevo imparato. Interpretavo un
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2015
a mo’ di ananas. Io mi rintanai nel loculo
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per i musei? ¶ Tremai io, e tremò papà. ¶ – Allora
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la seguì nessuno e io dovetti assistere alle due
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cui ci eravamo seduti io e Marie. Sentii la
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mi fece spazio e io mi accucciai nell’angolo
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bacio sulla guancia e io mi ritrovai che camminavo
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cabina Marilyn Monroe e io lasciai la decisione a
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la pashmina al collo, io avevo una camicia di
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Emmanuel. Sforzò un sorriso, io non ricambiai e raggiunsi
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intelligente. Per Mademoiselle Rivoli io ero un immigrato che
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sedersi vicino a Hélène, io finii accanto a Camille
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ridere e risi anche io quando mi disse che
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prese la mano e io sentii cinque dita gelide
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dal fondo della navata. Io che attendo su una
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2015
Ti piace il calcio? Io che gli racconto di
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parlargli d’altro e io gli dico che papà
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per colpa di mamma. Io che non ho più
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andate come si deve: io e Antoine eravamo diventati
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per un fine settimana. Io sarei rimasto con Emmanuel
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papà e mamma tornarono io ero arroccato in me
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restammo noi tre, e io vidi i miei genitori
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di non incontrare nessuno. Io ero uscito prima da
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pazienza, Impara da Giobbe, io lo ringraziai e lasciai
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passava burro e vinaigrette, io versavo l’acqua. Aveva
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Poi mi chiamò e io lo raggiunsi. Accanto a
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Libero. ¶ Aveva ragione, e io lo sapevo. Ma non
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Batté in ritirata. E io rimasi con il mio
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di se stesso, ecco, io sentii il pericolo: il
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protagonista Giovanni Drogo ero io, e il mio deserto
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alla fine del liceo io e Antoine Lorraine avremmo
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mi consigliava due titoli, io li prendevo in prestito
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Libero, che ne pensi? Io non pensavo, guardavo sua
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finire a letto. ¶ – E io ho le scintille, Marie
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veniva ignorata? ¶ Dovevo crescere io e dovevano crescere le
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fine settimana al mese, io ero sempre invitato e
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bisogno di correre anche io, fuori dal mio deserto
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Per un’intera settimana io e Camille ci vedemmo
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l’aveva già fatto. Io tacqui sulla mia inesperienza
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imbarazzavo per come ero io, e mi imbarazzavo per
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fosse, chiamarono ancora e io vidi una mano aperta
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incontravamo ai Deux Magots. Io, Antoine, Lunette, una sua
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più e del meno, io a monosillabi, ci confidammo
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facoltà di Scienze politiche. Io passai per il rotto
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definitivamente perché ci riformarono. Io per un soffio al
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in cui la intendevo io, tra spavento e istinto
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internazionali. Volevo raccontarti questo: io e Anna l’abbiamo
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Non ho più tempo io! ¶ Marie sorrise, sentii che
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liberarmi. Antoine Doinel ero io, e anche io volevo
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ero io, e anche io volevo un mare nel
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Fellini. ¶ Stavolta la trascinai io sul divano. Era un
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rimise l’asciugamano e io crollai a sedere. Avevo
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discussioni vertevano sulla politica io imparavo da loro, anche
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un giorno alla settimana io e Marie ci vedevamo
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Rodari ai suoi piedi. Io, mamma ed Emmanuel ci
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papà a modo suo. ¶ Io mi affidai al caos
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smorfia divertita. ¶ Risi prima io. ¶ E rise lei. – È
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con mamma e Marie, io mi sentivo fuori luogo
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mazzo di gerbere e io lo lasciai a Monsieur
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Strinse piano, e anche io. ¶ Passò un’intera settimana
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prese da parte e io gli dissi che per
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suoi segreti presenti. Intanto io e la farfalla nera
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scoprii che eravamo solo io e lei perché Emmanuel
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allarme. Il commesso ero io, avevo già espiato abbastanza
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se ero italiano e io le risposi che la
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Arrivammo sotto casa e io mi resi conto di
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un bacio lungo, e io la toccai dalla schiena
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via di mezzo, e io rimpiansi le durezze per
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cura. Lo strinse, e io vidi il pallore del
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incontinente. Lei gemette e io abbassai le mani all
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y, lo rimangiò e io balbettai che stavo venendo
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2015
amplificò la mia gioia: io l’amore l’avevo
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2015
pari dei romanzi duri? Io e Lunette ci scontrammo
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aprì le cosce e io esplorai l’origine du
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oscillò a destra e io lo fissai sparire in
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2015
a Parigi con Anna? Io sono inchiodato qui tutta
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ragazzi: ormai sapevano tutti. Io e Lunette ci baciavamo
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2015
mio interesse calcistico. Così io e Antoine ritrovammo squarci
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Emmanuel aveva permesso che io e mamma legassimo bene
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la sua bellezza mineraria. Io e Emmanuel ci guardammo
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2015
di ripararle, e che io stesso avrei potuto affidare
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dipinte da mia madre, io perdevo la mia infanzia
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era anche questo. ¶ Così io e Lunette ritagliammo su
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che avevo percepito anche io: piacevo. Gli occhi delle
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due il possessivo ero io, tendevo a controllarla con
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gli uomini la fissavano, io sentivo piacere. Non era
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toi? ¶ – Qualche volta anche io. ¶ Tenni per me le
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era a pancia sotto, io la prendevo aggrappandomi ai
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Sapeva, e sapevo anche io, che stavo perdendo del
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presentò ancora e sia io che Lunette lo ignorammo
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ci credevo più nemmeno io. La paura aveva lasciato
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politico della gente comune, io un avvocato delle cause
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Broadway. ¶ Per le vacanze io e papà facevamo la
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il panama in testa, io nudo che la stringevo
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in estasi. Uscimmo contento io, entusiasta lei. Mangiammo un
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Lei mi cercò e io annuii, non mi infastidiva
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fissò ancora, e ancora io annuii. Permise che la
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Lunette mi cercò ancora, io sorrisi. Volevo l’intrigo
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strozzò l’eccitazione e io mi afflosciai a terra
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allontanarsi, volevo tornare anche io a Parigi. Uscimmo insieme
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aveva fatto quello che io avevo voluto. ¶ – Cioè? ¶ – Arrête
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fece una smorfia insofferente, io le cinsi un fianco
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palmi. Mi aiutò e io entrai poco alla volta
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orario e della malinconia, io e Lunette non ci
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Mi abbracciò forte e io le dissi che mi
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all’orecchio sussurrò – Anche io e tuo padre litigammo
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nostalgia. Mi urtò, e io provai sollievo solo nella
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Passai dove eravamo passati io e lei quella notte
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risolveva in modo brutale. Io ero per le soluzioni
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allo studio legale. Parlai io con uno dei soci
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Lunette. Philippe si commosse, io non versai una lacrima
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un broncio di spavento, io allungai il collo al
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un perfetto arrondissement bobo, io trovai dalmata al guinzaglio
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incredulità per il trauma. Io l’avevo saltata a
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entro due mesi verrò io. ¶ Ricorda: non avere fretta
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per la pausa pranzo, io andai in un giardino
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che era soltanto suo, io per niente, capii davanti
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battito andava allenato e io cominciai a elemosinarlo appena
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seguire il violino, e io gli rimasi alle calcagna
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aggirava tra quelle felicità, io e Lorenzo comprammo due
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non si affittava e io fui costretto a parlarne
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sulle spalle, Palmiro ululò, io non sapevo cosa pensare
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carrozzella dava i tempi, io servivo ai tavoli. E
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con un fascista e io ero al suo servizio
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cadde, di colpo, e io cominciai a guardare. La
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bestia. ¶ Diventammo confidenti così. Io le raccontai di Lunette
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sottobanco. Era notte, e io sentii sollievo. Il primo
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nostro ufficio dovevamo esserci io e lei. Aspettai fino
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mano sullo sterno. ¶ – Frida, io, la porta era aperta
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il canotto e starcene io e lui, o mentre
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i letti, rassicuranti. E io quel giorno non lo
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intendevamo con un’occhiata, io prevedevo i miei doveri
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forse ero pronto anche io, forse era davvero la
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so, LiberoSpirito. ¶ Lo guardai. ¶ – Io e te siamo due
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E adesso al lavoro. ¶ Io e Giorgio sconfinammo in
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che avevo perso e io il figlio che non
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Lei la tenne ferma, io la feci salire e
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Accese la Vespa e io salii, Palmiro sporse il
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Smise di ascoltarmi, e io di parlare, fissavamo il
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con una nuova separazione, io che prendo l’autobus
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e uscì dalla stanza. Io non mi mossi. Se
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al mio braccio e io le vidi il taglio
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Forzava il disagio, e io con lei. La stesi
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più che riusciva. E io avevo capito che era
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quella mattina in studio io finsi una febbre da
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e ci buttammo così, io da una parte e
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il mio fianco, e io pensai all’amaca di
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Cominciò la serata e io mi godetti la meraviglia
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tutta la notte se io non l’avessi portata
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come nel pomeriggio e io scoprii che Marie russava
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2015
Prima di quell’appuntamento io e Marie gironzolammo senza
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che lo ero anche io. ¶ Riattaccai imprecando: rimaneva un
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fingeva di dormire e io sollevavo il lenzuolo. ¶ Tacqui
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me, l’abbracciai prima io. Rimanemmo così finché sentimmo
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tipo di uomo – Sorrise: – Io non farò la stessa
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testa, senza fretta, con io che mi voltavo a
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Ci muovevamo in tre, io Lorenzo e Vanessa, a
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una sera di meraviglie. Io e Mario ci accordammo
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aiuto, gli disse che io e i tavoli eravamo
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Lorenzo bussò due volte, io gli aprii e lui
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Con la stessa cadenza io e Frida scopammo. Fu
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cominciava a sgretolarsi e io mi buttai su me
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Giorgio appena seppe che io e Frida andavamo a
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finito in carrozzella. ¶ – Ma io non sono in carrozzella
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Dissi a Giorgio che io il preservativo non lo
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2015
una buona idea. Offro io – disse. ¶ Decidemmo di vederci
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ci riportò sotto casa, io e Marika salimmo. Il
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ero nervoso. ¶ – Ci penso io, tranchilo. ¶ Si guardò intorno
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2015
completò l’opera e io me lo fissai. ¶ – Proviamo
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me lo accarezzava e io allungai una mano su
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e poco alla volta io lo vidi sparire nel
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sfilò da me. E io lo vidi, bianco e
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A volte telefonava e io non rispondevo, dal mio
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nella sua macchina e io sentii la tristezza. Poi
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trasformando in linfa e io non posso interrompere questa
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seguito a una separazione. Io e Marie ne avevamo
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veloce sulla guancia e io le dissi Buon Natale
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pura formalità, poi chiacchierammo io e lei di Kubrick
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mi preparavo a venire, io la ringraziai. Ci eravamo
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busta chiusa: c’eravamo io, lei e papà seduti
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Iscriviti – Mi fissò. ¶ E io realizzai un dettaglio che
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una sera con Mario, io lavoravo sempre tranne il
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essere dell’Anteo ma io mi opposi. Volle sapere
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biglietteria, insistette per dividere, io offrii i popcorn. Prima
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alle sei. ¶ – Lo chiamo io dall’osteria. ¶ – Sarà contento
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che non volevo essere io. ¶ Giorgio mi puntò il
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me, e mi sorrideva, io socchiusi gli occhi e
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stringeva, ancora e ancora, io lo riconobbi: ero a
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sulle sue orme, anche io mi sarei concesso intorno
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solitudine: sarei riuscito anche io a trovare il mio
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Aveva quarantaquattro anni e io le volevo bene. Mi
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al suo portone e io le chiesi se potevamo
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le dissi che ero io, avevo chiesto il telefono
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italiano. ¶ Non parlò e io sentii il fruscio della
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colpo, e piansi anche io. Non per nostalgia, non
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della Gioventù comunista. E io, avevo qualcuno? ¶ Scossi la
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scompigliò i capelli e io le feci spazio, si
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disse – Mi dispiace – e io mi accorsi che si
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giorno – ripeté, e anche io adesso guardavo lo spiraglio
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2015
nell’archivio. Quando arrivò io ero già lì. Mi
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2015
perderla Mario per averla io. Dal mio ritorno parigino
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conoscere un’amica divorziata, io conquistai la ragazza del
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2015
di riavermi a colazione. Io mi buttavo su incontri
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2015
pour son Libero. E io lo sentii, il piccolo
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Sostavamo davanti alle vetrine, io la aspettavo, mi aspettava
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di quel lunedì che io e Anna concludemmo con
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viaggio in Kenya e io fissai il corpo che
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segreteria si interruppe e io con lei. Mi ritrovai
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2015
al cinema di Lunette. Io e Anna camminavamo senza
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2015
Non salì mai e io non le chiesi mai
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2015
di Monsieur Marsell e io le raccontai della separazione
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2015
giorno della Vigilia. E io come stavo? ¶ Io affrontavo
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E io come stavo? ¶ Io affrontavo giorni di bilanci
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di un aspirapolvere e io quella sera l’avrei
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2015
persone che avevo intorno. Io e Anna guardammo cinque
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2015
nel non volerla sostituire. ¶ Io e Anna ci trovavamo
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2015
dissi che volevo farlo io. Mi concentrai sulle braccia
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stanchezza del cloro e io un senso di terrore
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2015
lei, mi guidò e io entrai, la fissavo accogliermi
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2015
perfetto. Mi tenne così, io la presi quanto potei
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2015
e senza ritegno e io rimanevo sbigottito da come
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a pancia sotto e io potevo scorrere due dita
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ne stava in disparte. ¶ Io e Anna iniziammo a
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Lorenzo si accovacciò e io lo vidi pregare. ¶ Ci
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2015
altrimenti l’avrei fatto io. Chiamai Antoine, ma non
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vedermi, glielo dissi anche io e solo alla fine
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2015
come li facevo sentire io, e per la sensazione
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2015
feriva. Mi distolsi, anche io cercai la finestra, Mastroianni
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2015
e chiese due biglietti, io cercai di farla desistere
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2015
nell’atrio, lì, dove io e papà ci eravamo
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tutte le altre, e io l’avevo vista annuire
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i miei spostamenti e io mi sentii bene: ero
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asciugò i capelli, e io mi sforzai di leggere
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una scusa, mamma capirà. ¶ – Io la devo incontrare, Libero
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giusta, la cercai anche io. ¶ – Al destino – disse Anna
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il calice. Bevemmo solo io e Emmanuel, che confidò
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la sfida al futuro, io le guardai bene: il
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sera avessi chiesto anche io a mia madre di
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2015
quella cena parigina che io e Anna avremmo chiamato
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mise via, come feci io quando vendemmo l’appartamento
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2015
apprendimento che Anna e io avevamo studiato per il
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2015
O a Palermo, quando io e i ragazzi disertammo
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immigrati mezzi analfabeti, e io vincevo una pizza doppia
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2015
come l’avevo pretesa io e mi abbuffavo delle
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2015
non si addomesticò mai, io nemmeno. Trovammo il nostro
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2015
instillato la devozione e io non l’avevo saputo
258
2015
incontrati fuori dalla Statale, io e Anna passeggiammo tra
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2015
mamma avesse mai fatto. Io ero in blu, portavo
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2015
aveva cercata sotto casa. Io lo avevo chiamato e
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2015
marito affidabile dovessi essere io. Un pomeriggio, dopo essere
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2015
studio. Emmanuel la rincorse, io rimasi e chiesi quanto
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2015
mise a letto e io andai a salutarla prima
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su tutto. Avrei telefonato io stesso al dottor Lévy
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2015
intima. Mamma rise, e io sentii la sua risata
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preparare all’idea ero io. Per fortuna avevo ancora
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neonato, visto che né io né lei avevamo voluto
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davanti a me e io che osservo gli uomini
269
2015
una forma scomposta e io la ricalcavo con la
270
2015
sorriso travolgente. ¶ Come potevo io, suo figlio, starmene lontano
271
2015
scegliere, Libero. Ecco perché io e tuo padre ti
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2015
Le sto perdendo anche io le gambe, Giorgio. ¶ Sorrise
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2015
casa senza salutarmi. Andai io sul pianerottolo a riprenderla
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cambiare idea e anche io, niente di più difficile
275
2015
porse il microfono e io lessi le righe scritte
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2015
finì a terra e io feci lo stesso con
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2015
si mise sopra e io la tenni lassù, immobile