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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ugo Ojetti, Mio figlio ferroviere, 1922

concordanze di «io»

nautoretestoannoconcordanza
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1922
è stampato qui; ed io stesso ho altro da
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1922
quanto affetto, in fondo, io porti alla mia famiglia
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1922
giù di li e io già ne avevo venti
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1922
i governi di polso. Io gli risposi che il
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1922
citare Ippocrate: “Non sono io che guarisco il malato
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1922
anche mio figlio. Ma io ho continuato a scrivere
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1922
a questa carta bianca, io m’illudo di riuscire
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1922
equilibrio è quel che io, esagerando, chiamo ritrovare me
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1922
basta per capire che io, dopo aver cominciato a
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1922
e della mia cittaduzza, io le ho scritte, prima
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1922
sicuro per assicurarmi anche io almeno un lettore fra
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1922
questo lettore avvenire perchè io non mi sono rivolto
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1922
precisamente lui. ¶ Semplicissimo: perchè io con questo foglio istituisco
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1922
tanto bisogno che anche io, a cinquantaquattr’anni finiti
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1922
cercato di lavorare anche io nel mio piccolo con
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1922
leali ecc. come sono io. – Ma altri, forse solo
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1922
fra questi c’ero io, si consolavano: – Pazienza. Il
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1922
verità si è che io comincio a perderla questa
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1922
in questo mio bugigattolo, io mi sono ritrovato a
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1922
ancóra hai da nascere, io mi rivolgo a te
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1922
quale a questa che io ti vengo narrando, e
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1922
e t’adatterai, come io mi vengo adattando, a
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1922
per queste qualità che io non ho mai possedute
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1922
ed elogiato tanto che io devo confessare d’essermi
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1922
a soddisfarli, cioè, dico io, a incoraggiarli. La quale
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1922
proprio da me medico? Io, per dovere professionale di
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1922
loro senza capirli. E io più m’angosciavo perchè
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1922
cui ero socio anche io e dove andavo, e
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1922
assicurava scientificamente che, se io la guarivo dell’anemia
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1922
anni nella nostra città; io per tre anni curai
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1922
liberarsi dal ginnasio inferiore. ¶ Io ricorderò finchè viva, con
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1922
era sempre in ritardo: io e tutta la città
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1922
improvvisamente dispotico, voleva che io súbito, là per là
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1922
benevolenti. Qualcuno pagava ma io, s’intende, trovavo tutti
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1922
era in classe e io gli ho promesso di
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1922
T’aspetta, t’accompagno io. – M’accompagnò difatti, rimisi
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1922
dalla bicicletta alla motocicletta. Io allora non m’impensierivo
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1922
appunto perchè di meccanica io, con quasi tutti quelli
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1922
ai suoi tempi. Ma io allora non me ne
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1922
ho detto, lettore mio. Io mi cullavo allora nell
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1922
scelto la mia professione. Io faccio il ferroviere. ¶ — Che
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1922
ferroviere. Lo sai, babbo: io sono socialista. ¶ E prese
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1922
giustifico, meglio, mi defluisco. Io sono medico chirurgo, figlio
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1922
certo mia moglie ed io. Borghesi borghesi: con le
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1922
non intendo dire che io fossi offeso dal socialismo
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1922
dal Re in giù, io ero, e sono, comodamente
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1922
era troppo intelligente perchè io non sperassi fin d
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1922
arte del narrare. Ma io, caro e unico lettore
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1922
socialismo e alla locomotiva, io gli chiedevo francamente: ¶ — Ma
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1922
un monarchico costituzionale. ¶ — No. Io faccio il ferroviere perchè
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1922
il ferroviere perchè, essendo io socialista, è una carriera
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1922
mio lavoro sarò padrone io. Sulla macchina comando io
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1922
io. Sulla macchina comando io, o almeno, finchè sarò
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1922
sono tutta pratica, e io presto m’accorsi che
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1922
è rimasta indimenticabile. Avendo io detto a Giacinta che
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1922
tempo immemorabile. Sono stato io a mutare. Vi sono
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1922
che alle loro feste io avessi mangiato in vent
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1922
nostro piccolo acquedotto e io non seppi che rispondergli
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1922
ginocchio sinistro: ¶ — Caro dottore, io vorrei darle finalmente un
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1922
guerra non una parola. ¶ — Io so che ella è
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1922
farle anzi una confidenza. Io so da amici autorevoli
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1922
delle sue benemerenze che io mi sono permesso di
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1922
che ci reggono. ¶ — Commendatore, io non accetto. ¶ Meraviglia, dolore
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1922
verità, non capivo nemmeno io. Dicevo di no perchè
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1922
devono ancóra essere rari. Io che nel maggio 1915 m
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1922
commendatore, grande ufficiale.... Vertigini. ¶ Io m’avvolgo spesso in
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1922
colpo dal ricordo che io dovevo quell’onorevole offerta
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1922
e no. E perchè io ho sempre vissuto in
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1922
gentilmente che potei: ¶ — Naturalmente, io ho risposto al sottoprefetto
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1922
delle decorazioni in genere, io sostenendo la loro vanità
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1922
parlò della mia carriera: io, sostenendo che aveva il
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1922
dette, come prevedevo, ragione: ¶ — Io, s’intende, come socialista
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1922
me, tu dovresti accettare. ¶ Io non osavo parlargli del
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1922
madre alle sue amiche. Io volli concludere: ¶ — Ebbene dirai
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1922
mia croce svanita e io, non sapendo da dove
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1922
mattine al primo sguardo io stesso non riconosco, tanto
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1922
un cencio di lattuga, io mi chiedevo, continuando l
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1922
uno di quegli innocenti, io gli legai al collo
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1922
ora son cavaliere anche io come il mio povero
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1922
doveva fare lo sciopero? ¶ Io non ho telefono perchè
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1922
il Comune, per quanto io mi sia sforzato a
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1922
lacerò l’aria, e io saltai in piedi. Ma
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1922
di mia moglie, mentre io di faccia a lui
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1922
artefatta cucina dei signori. ¶ Io osservavo Nestore. Tra lui
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1922
di Vittorio Emanuele secondo. Io rispetto quei re, prima
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1922
zeffiro della sua parola. Io, no. Io facevo dei
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1922
sua parola. Io, no. Io facevo dei gesti per
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1922
tranquillamente: ¶ — ....Non mangia niente. ¶ Io me n’ero accorto
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1922
era inutile che proprio io medico le stessi a
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1922
regia ma, sembra, ottimi. Io sono abituato al mio
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1922
Intendo, parlare alle masse. Io l’ho sentito a
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1922
Macchinisti. Ti ricordi, Nestore? “Io non sono un avvocato
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1922
ferroviere, sono un macchinista. Io conosco le leve che
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1922
ha lucidi e neri: – “Io non sono un avvocato
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1922
eh, ragazzo mio, che io mi ricordi parola per
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1922
prima di tutto. E io mi vanto di ricordare
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1922
veduta e toccata anche io perchè è pronto a
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1922
lo sanno: li fabbrico io. Cento operai ho nella
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1922
Roma alle 24 e minuti. Io l’accompagnai fuori. Aveva
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1922
alla Camera del Lavoro; io su al Circolo dove
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1922
e Nestore dominava, e io ridevo. ¶ Quest’altro capitolo
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1922
il cavallo dovevo tenerlo io per le mie visite
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1922
bacchettina dorata. Avevo anch’io allora, si sa, quindici
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1922
il voto di preferenza. Io, io, io! Un principio
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1922
voto di preferenza. Io, io, io! Un principio di
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1922
di preferenza. Io, io, io! Un principio di salvezza
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1922
se ci fossi stato io, quando è venuta la
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1922
dirti altro. ¶ E nemmeno io, caro lettore, voglio dirti
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1922
al suo lavoro, e io discesi nel mio studio
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1922
e del saccheggio. Giacinta, io non m’occupo di
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1922
Gliel’ho detto anche io. Non ha i suoi
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1922
maternità mancata. E poichè io non la vedevo che
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1922
La rivoluzione! La rivoluzione! ¶ Io e la sorella cercavamo
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1922
gridava, invocava ajuto, protestava: – Io sono suddito svizzero. Ricorrerò
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1922
se non le prendevo io, le prendeva un’altra
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1922
questi proprietarii li avevo io invitati a nascondere a
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1922
trarne un partito ragionevole. Io sarei uno stoico. Perchè
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1922
alla sua salute che io medico devo porre innanzi
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1922
e il signor Iddio, io che non ho a
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1922
mi volle dire; nè io, per raccogliere notizie più
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1922
che mia moglie ed io d’una cosa eravamo
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1922
stato il conquistatore; e io, che fosse stato il
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1922
giunti, avrebbero saputo risolvere. ¶ Io però continuavo a pormi
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1922
il migliore amico che io abbia al mondo e
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1922
da cartoline illustrate. Certo, io lo guardavo con l
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1922
illudevo d’essere anche io valido e armonioso ed
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1922
chiesa si vuotò. Qualcuno (io fra gli altri) senza
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1922
serio che fossi morto io, poi a pensare sul
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1922
spelacchiata borghesia alla quale io appartengo e m’onoro
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1922
dura. E posso dirtelo io che l’ho veduta
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1922
anche pel lontano avvenire. Io gli ripetevo che mio
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1922
suo partito e che io non glieli chiedevo, anzi
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1922
la Camera del Lavoro. Io sorridevo per non passare
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1922
egli restava convinto che io ero il depositario dei
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1922
diminuissero, quasi si logorassero. Io osavo paragonare quella sua
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1922
ed egli essere felice. ¶ Io, invece, da quando avevo
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1922
Non ne avevo colpa io, è vero; nè d
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1922
divisa in tre stanze. Io ero entrato, un pacco
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1922
sospiri si ripetevano e io corsi alla porta. Era
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1922
prenda con questo ragazzo. Io ho trentacinque anni e
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1922
che avrei potuto armarmi io? Solo del diritto del
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1922
notajo. S’aggiunga che io stesso mi trovavo in
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1922
apparire a pranzo, e io a mia moglie nulla
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1922
cielo al tramonto. Ma io ho sempre creduto che
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1922
è che, strattagemma come io credevo o verità come
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1922
di questo funzionario, sebbene io creda che, se egli
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1922
annuncio proprio alle frutta. ¶ Io adoro le frutta, e
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1922
peri di Poreta che io ho piantati dodici anni
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1922
giojello della natura; e io capisco perchè gli antichi
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1922
affermare il mio pensiero: ¶ — Io lo credo innocente, – ma
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1922
di credere di averle io? Non lo saprò mai
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1922
mai. ¶ Soltanto so che io, padrone di casa, se
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1922
La verità è che io avevo fatto questa domanda
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1922
e anche morale, perchè io sono modesto, per la
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1922
per dirglielo. S’accomodi. Io preferisco stare in piedi
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1922
in piedi. Bravo, bravo. Io conosco bene suo figlio
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1922
leninista, scelga lei che io non ci capisco niente
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caro signore, si sbaglia. Io non sono nè socialista
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strizzava gli occhi ammicando. ¶ — Io sono un vecchio liberale
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1922
Germania cominciò la guerra, io capii dove si andava
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1922
Italia? Nemmeno le donne. Io sono scapolo: anarchico costituzionale
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1922
perchè è un organizzatore.... ¶ — Io voglio assassinare un uomo
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1922
me e all’improvviso io gli rappresentavo la salvezza
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1922
quelli gli spiegarono chi io mi fossi, e il
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1922
lui nella stessa stazione. ¶ Io corsi da Nestore per
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1922
piccoli, da bambini. Ed io, un poveruomo impaziente che
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1922
gli avrebbe annunciato che io lo aspettavo. Roncucci entrò
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1922
memoria. Osservava ad esempio: – Io non l’ho voluta
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1922
mi sono messo anche io a cantare e ad
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1922
sua. Pensino a lavorare. Io l’ho detto anche
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1922
magari ce lo avessi io, non starei a incollare
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1922
casa per due giorni. Io non volevo parlargli della
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1922
quando fummo sulla piazza io con la mia valigetta
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1922
donne. Giungemmo e, poichè io frequentavo quell’alberghetto da
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1922
Tu sei ferroviere? ¶ — No, io sono maestro di scuola
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1922
Pietro? ¶ — Sì, nella Basilica. Io non ci sono stato
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1922
e affermò: – Vengo anche io. Anche io conosco la
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1922
Vengo anche io. Anche io conosco la basilica di
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1922
ascoltare le spiegazioni che io cercavo di dare alla
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1922
si dicevano? Per discrezione io m’allontanai verso la
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1922
del Sant’Uffizio. ¶ Ma io li lasciai lì e
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1922
costava otto soldi. ¶ Anche io partecipavo ormai da qualche
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1922
me ne offesi. Come? Io avevo, se posso dir
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1922
onore nelle mie mani; io m’ero, quel giorno
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1922
per là, sciocca addirittura; io avevo taciuto di quell
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1922
salutava fredda come se io fossi un estraneo, anzi
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1922
essere capelli di signori: io me ne intendo. E
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1922
il nome del parrucchiere. ¶ Io stesso che conoscevo nome
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1922
chiese gentilmente: ¶ — Che desideravi? ¶ Io, al solito, ero distratto
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1922
investitura è fresca, perchè io, fossi in lui, mi
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1922
bisogno. Entra quando vuole. ¶ Io corsi dal sindaco che
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1922
dovere è di salutarmi. Io sono l’onorevole Pazzotti
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1922
l’ufficiale. Questi sillabò: ¶ — Io non ho cappello, signor
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1922
No, onorevole signor deputato, io non ho cappello. Io
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1922
io non ho cappello. Io ho un berretto. ¶ L
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1922
Ministero degl’Interni, – dissi io al vetturino. ¶ Ma il
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1922
in piazza della Rotonda, io ripensai al mio sindaco
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1922
come parlano i re. Io gli chiesi il permesso
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1922
avrebbero usate maggiori premure. Io cercavo intanto di spiegare
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1922
Fuma dolce lei? Sigarette? Io non fumo, purtroppo: ordine
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1922
Se non ci sarò io, ci sarai tu al
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1922
Pazzotti si guardò attorno. Io seguivo ansioso il suo
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1922
sputò in strada. Mentre io scrivevo il telegramma, i
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1922
consigliò: ¶ — Caro Pazzotti, perchè io possa procedere tanto verso
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1922
popolo. Tu scrivi, e io procedo. Fulmineamente. Stasera stessa
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1922
salta in mente? Che io volessi dirti che non
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1922
che non sapevi scrivere? ¶ Io aspettavo col foglio in
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1922
fai un rapportino e io me ne occupo súbito
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1922
cappella dell’ospedale, – corressi io. ¶ — Al sussidio per la
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1922
colmò di rose. ¶ Ma io ripartii nel pomeriggio. ¶ XI
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1922
mi trovo al riparo, io mi sento tranquillo come
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1922
Che altro occorreva perchè io aprissi gli occhi? Mi
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1922
reazione? Per quanto bene io, dopo tutto, voglia al
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1922
detto, lettor mio, che io da molti anni ho
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1922
Caro filosofo senza paura. Io povero mediconzolo più umile
216
1922
uomini mediocri come sono io, come sarebbe bene che
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1922
sarebbe bene che nemmeno io fossi, come purtroppo sono
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1922
carne dura. Si difenderà. ¶ Io, certamente, senza Nestore sarei
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1922
della sala di lettura, – io ho bisogno d’un
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1922
oscillare a pendolo, – ed io aspettavo con ansia il
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1922
la proposta di lui io perdevo per sempre la
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1922
punto stesso in cui io dovevo opporgli un rifiuto
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1922
Mi sembra di no. ¶ — Io purtroppo non ho l
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1922
importante si è che io non posso accettare d
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1922
suo padrone romano. Anche io già ne provavo un
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1922
clientela la conoscevo anche io perchè spesso, nei casi
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1922
rilasciassi il certificato medico. Io glielo davo gratis, perchè
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1922
fianco. ¶ Ora quella mattina io ero appena giunto col
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1922
portata in campagna. Ma io mi ci seggo di
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1922
giovani. ¶ — Diciamo sessantamila lire. ¶ — Io gliene faccio offrire trentamila
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1922
compromesso non lo firmo io. ¶ — Ma al momento della
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1922
dieci ettari in montagna, io fossi stato un grosso
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1922
socialista nè ferroviere.... ¶ Quando io, cercando la soluzione d
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1922
bicchiere d’un fiato. Io sorseggiavo il mio: ¶ — E
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1922
e due le faccende. ¶ Io credo che la forza
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1922
infermo, avevo più paura io di lui che lui
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1922
storia del blocco. ¶ Ma io d’un fatto soprattutto
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1922
uno di loro mentre io tagliavo la calca per
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1922
mi sento acqua anche io. Nè per governo intendo
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1922
o un ceffone. Che io fossi un borghese, un
241
1922
ecco il conto che io sindaco ne faccio. Guardate
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1922
Tu li hai veduti? ¶ — Io non c’ero. M
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1922
scandali. ¶ — Andiamo dal sindaco. ¶ — Io torno a casa. ¶ — Vieni
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1922
Pascone ha la serva. Io ho promesso a mia
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1922
e sta in pena. ¶ Io non sono e non
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1922
parve un’ombra. E io con un pacchetto di
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1922
E vergognati. Qui comando io. ¶ — Comanda, comanda, – e la
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1922
avrà alzato per ripararsi. ¶ — Io non ho alzato niente
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1922
confortavo, egli sbuffava: ¶ — So io chi è stato. Ma
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1922
Ma non denunzierò nessuno. Io devo dare un esempio
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1922
non denunziare nessuno perchè io voglio col mio sangue
252
1922
giunti a questo scandalo. Io sono una Torricelli. I
253
1922
a fare il capopopolo, io volevo venire da lei
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1922
definitiva. Posso aver figli io? Ho trentasei anni, sono
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1922
lei m’assicura che io posso essere madre, io
256
1922
io posso essere madre, io un figlio l’avrò
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1922
davanti allo specchio. Ma io un figlio, un figlio
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1922
calda e soffocata ruggiva: – Io un figlio l’avrò
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1922
come suonasse un tamburo. ¶ Io per calmarla cercavo di
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1922
perchè doveva fuggire. E io glieli ho dati. Avrebbe
261
1922
oscura. Mi fermai anche io per santificarmi in tanta
262
1922
a quell’ora. Ma io sentivo che gli animi
263
1922
tornandomene solo a casa, io non avevo più la
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1922
avrei pur dovuto procurargliene io, con la mia mezza
265
1922
oramai per l’oliveto io avrei, chi sa, dovuto
266
1922
lasciare le Ferrovie. E io sono tornata súbito a
267
1922
Giacinta, Giacinta, avevo ragione io, quando dicevo che Nestore
268
1922
sulle orecchie. Ma, mentre io mettevo sul letto il
269
1922
suo lato e ch’io dal mio troppo premessi
270
1922
mia la padrona sono io, – e con un gesto
271
1922
nostro piccolo acquedotto ed io, bestia, non seppi che
272
1922
uno, due, tre. E io mi sbigottivo a vedere
273
1922
e l’Italia sarei io. Su per questa scaletta
274
1922
più di salire. E io, e l’Italia, li
275
1922
Il generale tagliava tagliava. Io morivo dalla voglia di
276
1922
Ora avvenne che, mentre io m’avviavo a tornare
277
1922
polvere. Quelli attorno, e io pel primo, ci salvammo
278
1922
fresca, profumata di menta, io tornavo a ripetermi il
279
1922
dove e come morire, io vorrei morire all’aperto
280
1922
irreparabile. E dovevo proprio io, nelle mie eterne contraddizioni
281
1922
tra propositi e azione, io che m’ero tanto
282
1922
carbone e della rettorica, io che avevo palpitato di
283
1922
possesso d’un oliveto, io che avevo palpitato di
284
1922
contro; dovevo, dico, proprio io adesso sospettare di lui
285
1922
testa fuor dal cofano, io dissi per celia: ¶ — Nè
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dissi per celia: ¶ — Nè io nè Matteo la si
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cotognata, e vino vecchio. ¶ Io aspettavo che Nestore cominciasse
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a Roma alle otto. ¶ Io narrai per filo e
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e di crude, che io, solo borghese tra quei
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non sanno fare altro. ¶ Io guardai Nestore: ¶ — È certo
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la Smac. ¶ — Scusate, – feci io, – che cos’è la
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fabbrica, la fabbrica che io rappresento a Roma e
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sei dato alle automobili? ¶ — Io? E me lo chiedi
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se era vero che io fossi socialista, e m
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inguantata un mentino: “Anche io sono tutta per Lenin
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contratto. Tu lo sai, io non parlo mai che
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pensato a te? ¶ — Sono io che ho pensato a
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giorni feci da ingegnere io; e al loro ritorno
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vadano al Governo, – soggiunsi io conciliante, – e che abbiano
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sputare fuori dalla finestra. Io m’ostinai, gentilmente: ¶ — Anche
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stato semplicissimo. Mastiotti ed io, coi danari di Mastiotti
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mio carrettino. L’accompagno io fino ai Concimi: c
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spese di noi borghesi. Io so che, se continua
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più vicino, gli rispondevo io. Interessare, anzi cointeressare gli
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secoli fa: “Non sono io che guarisco il malato
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m’occuparono la fabbrica, io gli chiesi venti volte
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m’è amico, essendo io giunto prima degli altri
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c’è sui terreni, io un olivete così te
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tutto, dal fatto che io firmavo in nome mio
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ha da aggiungere che io, davanti a un notajo
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a dichiarare che ero io “la persona da nominare
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prendere un vérmutte. Pago io. Devo pagare io. ¶ E
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Pago io. Devo pagare io. ¶ E s’uscì col
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ha sofferto, sa. Ma io sono contenta: un’altra
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la nomina a cavaliere, io già sentivo che mi
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s’era sbagliata, che io ero entrato in quella
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che fossi furbo? E io mi sentivo furbo: quel
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alla fine, convincere Dio. Io medico ho veduto molti
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sull’educazione della gioventù, io spiegherei nel primo capitolo
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minuti convinta che anche io ero riuscito ad ingannare
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si credeva sincera, come io cominciavo a credermi furbo
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da un’ora e io non avevo ancóra il
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per credermi furbo anche io, per agire da furbo
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agire da furbo anche io, come mi sono convinto
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anche di questa che io stasera mi vengo improvvisando
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ne accorgo, sa risparmiare. Io che non ho mai