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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Cesare Balbo, Vita di Dante, 1839

concordanze di «io»

nautoretestoannoconcordanza
1
1839
Allora il Genovese dice: io ho amato e amo
2
1839
sparuta vista, disse: Messere, io farei volentieri ogni cosa
3
1839
dal Petrarca, questo principio: ¶ Io scrissi già d'amor
4
1839
mie voglie smaghe, ¶ Perch'io conosco avere speso in
5
1839
scriver più di lui io vuò ritrare, ¶ E ragionar
6
1839
gravi errori: ¶ Però ch'io sono debile ed infermo
7
1839
E sanami; imperò ch'io non ho osso ¶ Che
8
1839
detto fummi: ¶ Sì, ch'io ti darò, uomo, intelletto
9
1839
l mondo puoi comprendere, ¶ Io prego che non voglia
10
1839
ciascuno mi vituperava: ¶ Perch'io mangiava, come il pan
11
1839
sua non so s'io dica forza, o rozzezza
12
1839
Nè a far questo, io vorrei, come taluno, invitar
13
1839
fra gl'Italiani. S'io m'inganno sarà error
14
1839
ora, tu 'l vedi, io ti lascio a rincrescimento
15
1839
studio di Dante! chè io mi consolerei al pensiero
16
1839
dall'intenzione. Allora possa io rimaner del tutto senza
17
1839
dell'altre cose ch'io v'ho scorte. ¶ I
18
1839
so ben ridir com'io v'entrai; ¶ Tant'era
19
1839
abbandonai.828 ¶ Ma po' ch'io fui al piè d
20
1839
solo colui, da cu' io tolsi ¶ Lo bello stile
21
1839
la bestia, per cu' io mi volsi: ¶ Aiutami da
22
1839
nvidia prima dipartilla.851 ¶ Ond'io per lo tuo me
23
1839
tu mi segui; ed io sarò tua guida, ¶ E
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1839
cu' ivi elegge! ¶ Ed io a lui: poeta, i
25
1839
tu non conoscesti, ¶ Acciocch'io fugga questo male e
26
1839
or dicesti, ¶ Sì ch'io vegga la porta di
27
1839
Allor si mosse, ed io li tenni dietro. ¶ CANTO
28
1839
Dalle fatiche loro; ed io sol uno ¶ M'apparecchiava
29
1839
che scrivesti ciò ch'io vidi, ¶ Qui si parrà
30
1839
parrà la tua nobilitate. ¶ Io cominciai: poeta, che mi
31
1839
via di salvazione. ¶ Ma io perchè venirvi, o chi
32
1839
o chi 'l concede? ¶ Io non Enea, io non
33
1839
concede? ¶ Io non Enea, io non Paolo sono; ¶ Me
34
1839
degno a ciò nè io nè altri crede. ¶ Perchè
35
1839
Perchè, se del venire io m'abbandono,861 ¶ Temo che
36
1839
e 'ntendi me', ch'io non ragiono. ¶ E quale
37
1839
tolle; ¶ Tal mi fec'io in quella oscura costa
38
1839
cominciar cotanto tosta. ¶ Se io ho ben la tua
39
1839
li solve,863 ¶ Dirotti perch'io venni, e quel che
40
1839
di te mi dolve. ¶ Io era intra color che
41
1839
Tal che di comandar io la richiesi. ¶ Lucevan gli
42
1839
già sì smarrito, ¶ Ch'io mi sia tardi al
43
1839
L'aiuta sì, ch'io ne sia consolata. ¶ I
44
1839
allora, e poi comincia' io: ¶ O donna di virtù
45
1839
brevemente, mi rispose, ¶ Perch'io non temo di venir
46
1839
Di questo 'mpedimento ov'io ti mando, ¶ Sì che
47
1839
fedele ¶ Di te, ed io a te lo raccomando
48
1839
venne al loco dov'io era870 ¶ Che mi sedea
49
1839
beneficii. E come prima io sospettava che fosse soverchio
50
1839
alla prima veduta poi io vi divenni divotissimo ed
51
1839
il nome d'amico, io penso, come forse alcuni
52
1839
la predizione di Cacciaguida: ¶ Io cominciai, come colui che
53
1839
provedenza è buon ch'io m'armi, ¶ Sì che
54
1839
è tolto più caro, ¶ Io non perdessi gli altri
55
1839
lume in lume, ¶ Ho io appreso quel che, s
56
1839
appreso quel che, s'io ridico, ¶ A molti fia
57
1839
forte agrume; ¶ E s'io al vero son timido
58
1839
il mio tesoro705 ¶ Ch'io trovai lì, si fe
59
1839
A chi la colpa? Io ne raccolgo le memorie
60
1839
grandemente lodatolo a Dante: io mi meraviglio, disse, come
61
1839
tant'ossa se cane io fossi.709 ¶ Ma, oltre la
62
1839
doveva da me ricevute, io ho con gratitudine e
63
1839
contenuto di quella lettera io rispondo; e se non
64
1839
assoluzione degli sbanditi, se io volessi pagare certa somma
65
1839
di Dante. Quella accetterò io, con passi non lenti
66
1839
entra, non mai entrerò io in Firenze. E che
67
1839
E che? non vedrò io onde che sia gli
68
1839
degli astri? Non potrò io speculare dolcissime verità sotto
69
1839
In quel loco fu' io Pier Damiano; ¶ ec. ec
70
1839
Del bello ovile, ov'io dormii agnello ¶ Nimico a
71
1839
cosa, non so se io mi dica, fu impaziente
72
1839
alquanto più oltre scrivendo. Io credo che giusta ira
73
1839
E quello di che io più mi vergogno, in
74
1839
alla morte sua. Certo, io mi vergogno dovere con
75
1839
in lui mi tacerò, io torrò molta fede alle
76
1839
di que' cotali ¶ Ch'io accusai di sopra, e
77
1839
smarriti. ¶ L'acqua ch'io prendo, giammai non si
78
1839
metodi diversi; questi, s'io non m'inganno, troveranno
79
1839
Dante un tesoro, ch'io mal dissi di ricreazioni
80
1839
fra le scienze umane. ¶ Io, poi, non mi fermerò
81
1839
de' miei leggitori. Ma io mi meraviglio, che tra
82
1839
vero dire, e, s'io non m'inganno, di
83
1839
sollevarvisi così alto. Ma io non mi posso tener
84
1839
è? di subito diss'io; ¶ Ond'egli: a terminar
85
1839
Di tante cose, quante io ho vedute, ¶ Dal tuo
86
1839
l'ultima salute. ¶ Ed io, che mai per mio
87
1839
non arsi ¶ Più ch'io fo per lo suo
88
1839
che della mia tomba ¶ Io esca fuora, non oscuro
89
1839
semplice colomba: ¶ Acciò ch'io essendo allora chiaro e
90
1839
che disse di sé ¶ Io che, di mia natura
91
1839
corona poetica. Era, s'io non m'inganno, tal
92
1839
per una ragione cred'io più speciale, e certo
93
1839
Dante in astronomia. Ma io non ne trovo autorità
94
1839
Genovese disse: «Messer Dante, io ho inteso assai della
95
1839
di voi corre. Potre' io avere alcun consiglio da
96
1839
voi? Disse Dante: purchè io ve lo sappia dare
97
1839
vi fu ancora. ¶ Ed io vi giuro, s'io
98
1839
io vi giuro, s'io di sopra vada, ¶ Che
99
1839
tu dicesti. ¶ Nipote ho io di là ch'ha
100
1839
essere stato più illustre: io sto pel nipote, allegando
101
1839
prima Cantica dell'Inferno; io confesso che non solo
102
1839
e d'Uguccione, ond'io mai non mi scosto
103
1839
qui indirizzarvi. Chè (secondo io intesi da altri, ed
104
1839
dubbio appariranno ai sapienti, io vengo brevemente al proposito
105
1839
monistero. Il quale avendo io veduto, e sendo egli
106
1839
il conobbi. Chè, quantunque io non l'avessi prima
107
1839
forse503 tu non vedesti. Io vi lascio tal monumento
108
1839
porto un libretto, ed io con gratitudine accettatolo in
109
1839
tal sostare. A cui io risposi: maravigliarmi di tal
110
1839
germinò a tal proposito, io prescelsi a ciò sua
111
1839
cuicumque suis. ¶ «Ma, quand'io considerai la condizione dell
112
1839
lira di che era io provveduto, e un'altra
113
1839
vacare a tali cose, io fornissi tal opera di
114
1839
la trasmettessi. Che se io non interamente enucleai quanto
115
1839
nelle parole di lui, io pur fedelmente e con
116
1839
combattenti.510 Una sola difficoltà io trovo ne' fatti ivi
117
1839
Italia, e che so io? Di queste tre allegorie
118
1839
loro immortal poesia. ¶ Se io dovessi andar a cercar
119
1839
Convito dice non esservi; io dubiterei che nel passo
120
1839
i leggitori, se, com'io, intendono poco o nulla
121
1839
al Poema in generale, io m'avvedo d'aver
122
1839
Se non eterne, ed io eterno duro; ¶ Lasciate ogni
123
1839
di Dante sovra esse: io mi vi son provato
124
1839
Il cerchio VII°, che io crederei doversi dire degli
125
1839
suoi mirabili ornamenti; ond'io me ne scuso a
126
1839
della romana gloria. Imperò, io che scrivo così per
127
1839
contro la propria città, io non saprei scusa che
128
1839
fosse rimasto un demonio. «Io credo,» rispondeva colà Dante
129
1839
avea nomato il Doria, ¶ Io credo, diss'io lui
130
1839
Doria, ¶ Io credo, diss'io lui, che tu m
131
1839
prima d'andar innanzi, io ho fretta di restituire
132
1839
in mano. ¶ Parad. VI. ¶ Io vorrei che mi fosse
133
1839
parecchi storici tedeschi,649 ed io mi vi accosto volentieri
134
1839
Fedele, su tanti scandali. «Io son fatto loquace? voi
135
1839
che d'altro, fe' io a quel da Lucca
136
1839
so che Gentucca ¶ Sentiva io là ov'el sentia
137
1839
pilucca.654 ¶ O anima, diss'io, che par sì vaga
138
1839
meco, fa sì ch'io t'intenda, ¶ E te
139
1839
grandi, anche d'altrui. Io crederei che incominciasse il
140
1839
e poscia preda; ¶ Ch'io veggio certamente, e però
141
1839
dava all'ozio: ¶ Quand'io da tutte queste cose
142
1839
questa. Ma questa, s'io non m'inganno, fu
143
1839
mette in terrore. Ed io veramente tal grido comparando
144
1839
venne ad Elicona, così io venni a Verona a
145
1839
facilmente dei miei giudizii, io fin di qua mi
146
1839
in un gran regno, io lo credo facilmente: ma
147
1839
altri suoi consorti, ¶ Diss'io, e cui più rossa
148
1839
come pal commessa, ¶ Cominciai io a dir, se puoi
149
1839
se puoi, fa motto. ¶ Io stava, come il frate
150
1839
strazio? ¶ Tal mi fec'io quai son color che
151
1839
colui che credi; ¶ Ed io risposi, come a me
152
1839
Se di saper ch'io sia ti cal cotanto
153
1839
ripa scorsa, ¶ Sappi ch'io fui vestito del gran
154
1839
pietra piatti. ¶ Laggiù cascherò io altresì*, quando ¶ Verrà colui
155
1839
quando ¶ Verrà colui ch'io credea che tu fossi
156
1839
tu fossi ¶ Allor ch'io feci il subito dimando
157
1839
mi cossi ¶ E ch'io son stato così sottosopra
158
1839
lui chi Francia regge. ¶ Io non so s'i
159
1839
qui troppo folle, ¶ Ch'io pur risposi lui a
160
1839
tenesti nella vita lieta, ¶ Io userei parole ancor più
161
1839
ricco patre! ¶ E mentr'io gli cantava cotai note
162
1839
Signor mio, quando sarò io lieto ¶ A veder la
163
1839
battezzati combattesse; ¶ Nè ch'io fossi figura di sigillo
164
1839
venduti e mendaci, ¶ Ond'io sovente arrosso e disfavillo
165
1839
Soccorrà tosto sì com'io concipio. ¶ E tu, figliuol
166
1839
non asconder quel ch'io non ascondo. ¶ Parad. XXVII
167
1839
Parad. XXVII. 22-66. ¶ Ed ora io ho francamente indicati tutti
168
1839
fra' documenti; onde, giudicando io a modo mio, lascerò
169
1839
all'impresa della Lastra, io lo credo per la
170
1839
Quando fui su, ch'io non potea più oltre
171
1839
li soli suoi consolatori.441 Io lascio i lettori pensare
172
1839
queste stirate scuse. Certo, io prescelgo credere al Poema
173
1839
Dante fosse un'imitazione. Io non so se allora
174
1839
me avria fallato, nè io sofferto avrei pena ingiustamente
175
1839
volte essere imputata. Veramente, io sono stato legno sanza
176
1839
è detto di sopra, io mi sia a quasi
177
1839
quanto ogni altra ch'io conosca fra quelle date
178
1839
quindi i leggitori, ch'io qui ponga la citazione
179
1839
le diverse opinioni ch'io trovo di ciò); e
180
1839
l'altro sia; ed io così credo, così affermo
181
1839
in quel mese.456 Nè io veggo ragione onde supporre
182
1839
interamente scansar di parlarne, io ne dirò brevemente. Tutte
183
1839
amor turge;473 ¶ Così vid'io la gloriosa ruota ¶ Muoversi
184
1839
che scrivesti ciò ch'io vidi, ¶ Qui si parrà
185
1839
laudevole. Dal quale, essendo io suo domestico divenuto, io
186
1839
io suo domestico divenuto, io udii487 più volte de
187
1839
dicono che Dante riprese: Io estimava veramente che questi
188
1839
ed hammegli rimandati innanzi, io adopererò ciò ch'io
189
1839
io adopererò ciò ch'io potrò di seguitare la
190
1839
Non so a quale io mi debba più fede
191
1839
un dubbio, il quale io non posso e in
192
1839
qui raffina. ¶ O, diss'io lui, per li vostri
193
1839
Guidi parlò, e disse: Io dirò cosa, che tu
194
1839
terrai crudel cittadino. E io gli dissi, che tacesse
195
1839
luogo di Giuda. E io gli risposi: che innanzi
196
1839
risposi: che innanzi che io facessi tanto tradimento, darei
197
1839
et buono stato; et io scrittore fui a queste
198
1839
tanto meno nelle politiche. Io non so se Dante
199
1839
che parteggiando viene; ¶ ov'io non saprei se paja
200
1839
Senza chiamare, e grida: io mi sobbarco.329 ¶ Or ti
201
1839
tu con senno: ¶ S'io dico ver, l'effetto
202
1839
per lo tale delitto. Io ve lo raccomando; comechè
203
1839
meriterebbe maggior pena. Ed io mi credo che usurpar
204
1839
Disse Dante: Or, ecco, io sono suo vicino; io
205
1839
io sono suo vicino; io ve lo raccomando. E
206
1839
mangiare come facesti, et io darò a te così
207
1839
vieni anzi ora? ¶ Ed io a lui: s'io
208
1839
io a lui: s'io vegno non rimango; ¶ Ma
209
1839
un che piango. ¶ Ed io a lui, con piangere
210
1839
maladetto, ti rimani; ¶ Ch'io ti conosco, ancor sie
211
1839
lasciando orribili dispregi! ¶ Ed io: Maestro, molto sarei vago
212
1839
E tu che fai? – Io l'arte mia, dice
213
1839
tu non vuogli che io guasti le cose tue
214
1839
Oh che vi guasto io? – Disse Dante: Tu canti
215
1839
non lo di' com'io lo feci: io non
216
1839
com'io lo feci: io non ho altr'arte
217
1839
arri non vi mis'io. Colui non sapea nè
218
1839
Dante, veduto costui, dice: Io non ti darei una
219
1839
venendogli fatto, prima ch'io risponda a te, chiarissimi
220
1839
è molt'anni, ¶ Rupp'io per un che dentro
221
1839
ed ordinarle; e ch'io non mi vi metta
222
1839
avea trafitto ¶ Prima ch'io fuor di puerizia fosse
223
1839
Italia e che so io; od anzi non di
224
1839
cresciuta m'era, ¶ Fu' io a lui men cara
225
1839
belle membra in ch'io ¶ Rinchiusa fui, che sono
226
1839
ripentuti,353 ¶ Tal mi stav'io cc. ¶ Purg. XXXI. 22-67. ¶ E
227
1839
senza la sventura. Ma io mi affretto a dirlo
228
1839
il ritrassero gli antichi, io non mi sarei forse
229
1839
delle attuali o future, io non so veramente a
230
1839
Aretino, e, per quanto io sappia, il Filelfo non
231
1839
d'ira propria: ¶ Ed io dissi al Poeta: or
232
1839
con essi Dante.367 Quindi, io non mi so persuadere
233
1839
ed amicizia con Uguccione, io 'l crederei facilmente. Imperciocchè
234
1839
messer Donato Alberti? rispose: Io sono Donato; così ci
235
1839
la val d'Arno: ¶ Io veggio tuo nipote, che
236
1839
e fammi pruova ¶ Ch'io possa in te rifletter
237
1839
te rifletter quel ch'io penso. ¶ Onde la luce
238
1839
una radice nacqui ed io ed ella; ¶ Canizza fui
239
1839
e 'l Vulgare Eloquio, io 'l crederei; ma non
240
1839
Beatrice a me, com'io lo scrivo. ¶ Parad. V
241
1839
di venire a ciò, io studio quanto posso, siccom
242
1839
Convito con queste parole: «io era certo e sono
243
1839
gli scoprirono. Ed acciocchè io partircularmente non tocchi ciascuna
244
1839
colle seguenti parole: «Certo, io non affermo queste cose
245
1839
Nè creda alcuno, che io per le sopraddette parole
246
1839
tu quassù venuto? Ancora ¶ Io ti credea trovar laggiù
247
1839
Che la Barbagia dov'io la lasciai. ¶ O dolce
248
1839
che vuoi tu ch'io dica? ¶ Tempo futuro m
249
1839
Vedi che non pur io, ma questa gente ¶ Tutta
250
1839
Sol veli. ¶ Per ch'io a lui: se ti
251
1839
fosti meco, e quale io teco fui, ¶ Ancor fia
252
1839
soli forse disegnare. ¶ Ed io all'ombra che parea
253
1839
sè tutta sua corte. ¶ Io fui nel mondo vergine
254
1839
bella, ¶ Ma riconoscerai ch'io son Piccarda, ¶ Che, posta
255
1839
in alcun canto. ¶ Ond'io a lei: ne' mirabili
256
1839
si ringrazia; ¶ Così fec'io con atto e con
257
1839
Dante. ¶ In tutto, s'io m'appongo, non sarà
258
1839
grido della gente, disse: Io voglio andare a campare
259
1839
ultimi; e massimamente tentando io, quasi primo, d'ordinare
260
1839
più che trascrivere; ma io non ho cuore di
261
1839
è vendicata ancor, diss'io, ¶ Per alcun che dell
262
1839
Senza palarmi, sì com'io stimo; ¶ Ed in ciò
263
1839
tacendo il proprio nome: ¶ Io fui della Città che
264
1839
aggiunge poi: «Et trovandomi io in quello benedetto pellegrinaggio
265
1839
nelli anni suoi 1300, tornato io da Roma, cominciai a
266
1839
delle sventure di Dante. Io crederei l'uno e
267
1839
con tutta pace ¶ Ond'io, ch'er'ora alla
268
1839
Del quale priorato benchè io per prudenza non fossi
269
1839
da più cittadini, e io Dino fui uno di
270
1839
su loro terreno. E io mi trovai a scrivere
271
1839
fiorini MCCC nuovi; e io glieli portai in una
272
1839
delle condanne politiche, chè io non ardirei nemmeno riprender
273
1839
d'alcuna dimora ¶ Ch'io faceva dinanzi alla risposta
274
1839
tanta. ¶ DANTE ¶ Tanto vogl'io che vi sia manifesto
275
1839
Ritrovandomi in detto consiglio io Dino Compagni, desideroso d
276
1839
sè stato, disse: Se io vo, chi rimane? e
277
1839
chi rimane? e se io rimango, chi va? quasi
278
1839
umiliatevi a me; e io vi dico in verità
279
1839
dico in verità, che io non ho altra intenzione
280
1839
Falco di Cambio, e io Dino Compagni, Girolamo di
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e leale animo. Risposi io Dino, per commessione dei
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La lettera venne, e io la vidi, e feci
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e quando fu venuto, io lo domandai, se di
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per lo uficio ch'io tenea, e per la
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la buona volontà che io sentia ne' miei compagni
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i miei compagni e io con sagramento v'abbiamo
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parole ebbe alcuna fraude, io non debbo patire le
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Papa gli avea detto: Io non voglio perdere gli
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arrestasse. ¶ Risposemi: così com'io t'amai ¶ Nel mortal
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altra volta ¶ Là dove io son, fo io questo
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dove io son, fo io questo viaggio; ¶ Ma a
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egli a me. . . . . . . . . . . . ¶ . . . . . . . . . . . . . …Ed io: se nuova legge non
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Lo mio maestro ed io, e quella gente ¶ Ch
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maggior cura; ¶ Così vid'io quella masnada fresca108 ¶ Lasciare
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s'eterna ¶ E quant'io l'abbo in grado
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abbo in grado, mentre io vivo, ¶ Convien che nella
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ed in ozio; ed io non vidi mai niuno
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ben onde; ¶ Chè s'io fossi giù stato, io
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io fossi giù stato, io ti mostrava ¶ Di mio
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bene fermi; il perchè io vi consiglio, che voi
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cavaliere: Se noi perdiamo, io voglio morire nella battaglia
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suo diventa vano,140 ¶ Arriva' io, forato nella gola, ¶ Fuggendo
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la mia carne sola. ¶ Io dirò 'l vero, e
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l mi toglie; ¶ Ma io farò dell'altro142 altro
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petto la croce. ¶ Ch'io fei di me144 quando
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aggiugne: ¶ E così vid'io già temer li fanti
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pensato alquanto di lei, io ritornai alla mia deboletta
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camera s'accorsero che io piangea, per lo pianto
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per isvegliarmi, credendo che io sognassi, e diceamni: Non
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entro quel punto, che io volea dire: O Beatrice
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occhi, e vidi che io era ingannato; e con
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e con tutto che io chiamassi questo nome, la
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potero intendere. Ed avvegnachè io vergognassi molto, per alcuno
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mi domandavano di che io avessi avuto paura? Ond
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avessi avuto paura? Ond'io essendo alquanto riconfortato, e
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imaginare, risposi a loro: Io vi dirò quello che
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vi dirò quello che io ho avuto. Allora dal
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questa gentilissima.156 » E qui io non so se parrà
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mio primo amico ed io ne sapemo bene di
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quasi vidua domina gentium. Io era nel proponimento ancora
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morta! ¶ E mentre ch'io la chiamo, mi conforta
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donne mie, per ch'io volesse, ¶ Non vi saprei
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dir bene quel ch'io sono; ¶ Sì mi fa
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par che mi dica: Io t'abbandono; ¶ Veggendo la
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tramortita. ¶ Ma quel ch'io sia, la mia donna
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il si vede, ¶ Ed io ne spero ancor da
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lasso, mi rimembra ¶ Ch'io non debbo giammai ¶ Veder
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Veder la donna ond'io vo sì dolente, ¶ Tanto
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La dolorosa mente, ¶ Ch'io dico: Anima mia, chè
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di paura forte, ¶ Ond'io chiamo la morte, ¶ Come
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quando avea consentito ciò, io mi pensava siccome dalla
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diletto della mia anima, io rimasi di tanta tristizia
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arte di Gramatica che io avea, e un poco
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forse senza divino imperio; io che cercava di consolare
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de' frodolenti, dice così: ¶ Io aveva una corda intorno
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questa benedetta infintanto ch'io non potessi più degnamente
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che poeta o letterato, io lascerei l'assunto di
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vita bella: ¶ E se io non fossi sì per
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gran virtù, dal quale io riconosco ¶ Tutto, qual che
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ogni mortal vita,32 ¶ Quand'io senti' dapprima l'aer
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più belli, e che io porrei qui, se fosse
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Soldano di Nocera, che io non voglio pace o
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che in breve, o io manderò lui in inferno
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petto. ¶ Poi sorridendo disse: Io son Manfredi, ¶ Nipote di
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di Gostanza Imperadrice; ¶ Ond'io ti prego che, quando
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Di due punte mortali, io mi rendei ¶ Piangendo a
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d'Italia. Ma, dico io, già erano corrotti gli
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altri.39 Ma non sapendo io scostarmi dal primo, era
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comandava molte volte, ch'io cercassi per vedere quest
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quest'Agnola giovanissima; ond'io nella mia puerizia molte
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Costei, dunque, cotale quale io la disegno, o forse
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verso quella parte ov'io era molto pauroso, e
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maravigliosa visione... E pensando io a ciò che m
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ciò fosse cosa ch'io avessi già veduto per
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un sonetto, nel quale io salutassi tutti i fedeli
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fu risponditore quegli ch'io chiamo primo de' miei
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me, quando seppe che io era quegli che ciò
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distrutto questo Amore? ed io sorridendo guardava, e nulla
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la quale tanto tempo io aveva celiato, convenne che
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paese molto lontano: perchè io quasi sbigottito della bella
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ne disconfortai, più che io medesimo non avrei creduto
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se della sua partita io non parlassi alquanto dolorosamente
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d'amoroso tesoro; ¶ «Ond'io pover dimoro, ¶ «In guisa
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quelle che incominciano: ¶ Ballata, io vuo' che tu ritrovi
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molte mie sconfitte. Ed io pensando presso di loro
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leggiadro parlare; sicchè quando io fui giunto dinanzi da
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che guardavanmi aspettando che io volessi dire. Altre v
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questa tua beatitudine? Ed io rispondendo lei, dissi cotanto
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con altro intendimento. Ond'io pensando a queste parole
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inferno ai mal nati: ¶ Io vidi la speranza dei
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prosegue: ¶ Ma di' s'io veggio qui colui che
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intelletto d'amore. ¶ Ed io a lui: io mi
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Ed io a lui: io mi son un che
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O frate, issa82 vegg'io, diss'egli, il nodo
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dolce stil nuovo ch'io odo. ¶ Io veggio ben
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nuovo ch'io odo. ¶ Io veggio ben come le
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poeti d'ogni tempo: Io mi son un che
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s'ammirano: ¶ O, diss'io lui, non se' tu
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parte.83 ¶ Ben non sare' io stato sì cortese ¶ Mentre
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sì cortese ¶ Mentre ch'io vissi, per lo gran
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E che? Non potrò io d'ogni dove mirare
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ire a farsi belle. ¶ Io vidi una di loro
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e si ritrasse; ¶ Ed io, seguendo lei, oltre mi
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pinsi. ¶ Soavemente disse ch'io posasse: ¶ Allor conobbi chi
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in poi. Del resto, io scrivo per gli uomini
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perduta pei leggitori s'io attendessi ad insegnare loro
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ricevuti benefizi o feudi. Io m'accosterei a questa
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calo. ¶ Bellincion Berti9 vid'io andar cinto ¶ Di cuoio
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Gli antichi miei ed io nacqui nel loco, ¶ Dove
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vostra giustizia.25 ¶ Quivi fu' io da quella gente turpa
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fuggir lor danno, ¶ Com'io, dopo cotai parole fatte
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stelo; ¶ Tal mi fec'io di mia virtute stanca
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cor mi corse, ¶ Ch'io cominciai come persona franca
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le parole tue, ¶ Ch'io son tornato nel primo
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non si trae, che io sappia, da nessun altro
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avvertiti fin ora, ch'io sappia, sotto tal rispetto
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due soprannomi. Come leggo io, colla sola soppressione di
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traduzione dell'italiano; nè io mi saprei mai capacitare
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si possa fissare precisamente. Io prenderei a seguir anche
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al dì d'Ognissanti. Io tornai più volte dall
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stato attuale della questione, io penderei a credere questo
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s'affatica a ciò. ¶ [329] ¶ Io mi sobbarco – per – mi
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della vita di Dante, io peno a credere che
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e non breve. Se io avessi speranza di terminare
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XX. ¶ [549] ¶ Canti XXI, XXII. Io non aggiungo note storiche
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che sarebbono troppe s'io volessi far conoscere ognuno
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Canti XXVIII, XXIX. Quantunque io fugga anche più che
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osservata dagli interpreti (ch'io sappia), simile a un
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od opere su Dante. Io sarei felice di por
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nel Poema, Inf, XVI, 106-108: ¶ Io aveva una corda intorno
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reale. ¶ [834] ¶ Intendi in prosa: Io era giovane sì, che
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leggi in prosa: Onde io giudico per tuo bene
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questo. ¶ [861] ¶ Se del venire io m'abbandono è chiaro
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de' versi giovanili. ¶ [874] ¶ Quantunque io non entri nelle lezioni