Francesco Abate, Getsemani, 2006

state buoni, ci penso io a tirarvi fuori. ¶ Andò

quelle macchinette elettriche, so io come tornare in forma

pensi tu ci parlo io con Renato... ¶ - Ma se

all'altra cena almeno io non ho tenuto il

due orette, che pure io ho imparato a venderli

Va be' Antonio, allora io vado, ci vediamo domani

di balbettare: ¶ - Amò, perdono... io ti stavo chiamando dal

diventano infiniti. ¶ - Ti accompagno io in moto. ¶ Che era

e il suo lui. ¶ - Io e il mio Lui

essere sicuri di dire: io mangerò l'elefante. ¶ E

Avanti, tutti insieme, ripetiamo: io mangerò l'elefante... io

io mangerò l'elefante... io mangerò l'elefante... ¶ Ma

tutti insieme a me: io mangerò l'elefante, io

io mangerò l'elefante, io mangerò l'elefante, su

si levò, prima timido: - Io mangerò l'elefante. ¶ Poi

elefante. ¶ Poi più convinto: - Io Mangerò L'Elefante. ¶ Poi

L'Elefante. ¶ Poi travolgente: - IO MANGERÒ L'ELEFANTE, IO

IO MANGERÒ L'ELEFANTE, IO MANGERÒ L'ELEFANTE, IO

IO MANGERÒ L'ELEFANTE, IO... ¶ * * * ¶ Meno un chilo è

un civilista, un amministrativo, io divorzista ma anche altro

signorina Moro, Tabasso... ¶ - E io cosa ho detto avvocato

con 'sto colore dico io te li dovevi tingere

te li dovevi tingere? Io capisco una che si

qualcosa di simile neppure io lo so che sono

cielo, mi scusi, dico io che testa che ho

allora ora ti racconto io una storia. ¶ - Avevamo in

Dove era lui, ero io, mi ero fatta fare

Il finale è che io cucino e mi mangio

e l'inganno. E io la tengo segreta la

padre, l'ha salvata. ¶ - Io ho una mente malata

ho una mente malata? Io ho una mente malata

via di casa? E io te lo avevo detto

visto tutto gonfio. Anche io c'ho gli occhi

Renzì, grazie Renzì, allora io vado, buon Ferragosto Renzì

mai per lei e io neppure. E poi gliel

niente di più. ¶ - Procedo io con il signor Sainas

che facciamo cugino? Ora io vado al centro commerciale

lo meriti, sto qua io a pranzo. ¶ Efrem guarda

vai ci sto qua io oggi. ¶ - Va bene, come

trovare una casa. ¶ - E io non te le scasso

tesoro, ti adoro. ¶ - Anche io amore, ciao. ¶ Velena resta

sa chi è. ¶ - Buongiorno. ¶ - Io sono Efrem. ¶ E lei

una moneta. ¶ - Allora buongiorno, io vado. ¶ - Buongiorno Efrem, buongiorno

vetro e plastica. ¶ - Sono io... ¶ La porta d'ingresso

affannata. Ma limpidamente riconoscibile. ¶ - Io chi? ¶ Velena lo vorrebbe

sin su a casa. ¶ - Io, Efrem. ¶ - Cazzo ci fai

che colpa ne ho io... ¶ Efrem prova a sostenere

testimoni, e se anche io sono sicuro che qualche

ai suoi rituali, che io rispetto, sia ben chiaro

rispetto, sia ben chiaro, io rispetto... ¶ E guarda Elena

li tiene a bada. ¶ - Io ho pensato a un

svantaggio... lo immaginavo... perché io ho pensato se mi

fastidi. ¶ - Sì Mario... ¶ - E io non voglio che nulla

neppure tutto. Quasi nulla, io gli ho girato l

perché non sono bastato io... ¶ Eccolo qua Antonio nello

una malattia brutta, e io nulla c'entro. ¶ Avrebbe

si tenga la casa, io non ci riuscirei più

Carrus, non è che io mi sia fatta un

lei? ¶ - Sì, avvocato Moro, io, nascosti all'edicola. ¶ - Foto

E i miei nervi, io, li so tenere saldi

Moro. No, mi spiace, io non sono un uomo

carte, tornerò a firmare. Io non sono un uomo

tiepida diventa calda. ¶ - Sì io... hai parlato con il

insieme. ¶ - Va bene che io sono nuovo di qua

scritto in francese ma io sono sicura che lei

avevamo anche pensato, anzi io ne ero certo. Ma

bella coppia, ecco. Invece io come sai ho più

euro in più? Ma io dove li tiro fuori

lasciamola vivere dove vive, io in quella casa non

è in moto e io il mio lavoro l

lasciamola vivere dove vive, io in quella casa non

metanfetamina pervitin metadrina. ¶ - E io mi sono convinta di

Tu lo sai che io sono laureata, lo sai

di aver esagerato. ¶ - Ecco, io ero laureata, ero perché

il contratto perché arrivo io? Ma quelli mi dicono

a sua scelta. Quindi io mi dico va bene

Allora sai che faccio io Efrem? Mi metto gli

aggiunta nei drink. ¶ - Quindi io che faccio? Vado lì

della sua nomina. Quindi io vado lì e le

suoi studenti. ¶ - E tu? ¶ - Io sono qua, in questo

propria rabbia, abbandonare l'io narrante, per un'analisi

altro, l'altro tuo io. ¶ Gatto quasi piagnucola e

Capo Cerchio. ¶ - Ci penso io, vado io, ma per

Ci penso io, vado io, ma per favore smettetela

i gomiti sulle ginocchia. ¶ - Io non sono uno... ¶ Poi

tutte le porte e io di porte ne ho

andare pure avanti. ¶ - Ecco io... io credo che noi

pure avanti. ¶ - Ecco io... io credo che noi dobbiamo

l'ho letto anch'io, esiste l'ormone del

Scusa Professò. ¶ - Ti faccio io le mie scuse. ¶ E

sono gli altri, loro. - Io mica ho la possibilità

ma alla fine osa. ¶ - Io andavo a farmi una

brillano. ¶ - Buona idea, offro io però... ¶ Gli allunga braccio

mano sulla spalla. - Offro io, non sento ragioni, ragioniere

sparato un colpo, noi... io tre. ¶ Il veleno di

per la coda. ¶ - Be', io mi sono comprato la

Belvedere. Ma bastiamo noi, io, te... ¶ - Noi due? ¶ - Fammi

due? ¶ - Fammi finire, Antonio. Io te e Cinzano, che

gli ho dovuto salvare io le chiappe: quel rincoglionito

proprio rotto le palle... io me ne vado... ¶ E

farai? ¶ Antonio non risponde. ¶ - Io devo andare al lavoro

alle spalle andando via... ¶ - Io non ho sbattuto nessuna

nessuna porta. ¶ - Signora Maggio, io credo che se ci

ma lasci che sia io a scegliere. ¶ Al e

a monte, lo dicevo io, lo dicevo... ¶ Antonio lo

proprio voglia e gusto. ¶ - Io mi fido, basta che

una questione di principio. ¶ - Io ci sto. ¶ Da Efrem

lavoro. E vengo pure io... ¶ E Renzo fissa Antonio

occhi. ¶ - Allora, Efrem, quando io muoio, perché che muoio

muoio lo so più io di te, non farmi

panico. ¶ - Lo avevo detto io che bisognava tenerlo fuori

Moro, lasci che sia io a scegliere. ¶ Mara pensa

per sempre. ¶ - ... ci penso io a tirarvi fuori da

tu un avvocato affermato, io un misero questurino. Che

azzurro, piatto. E anche io sono felice, ora che