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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Battista Casti, Gli animali parlanti, 1802

concordanze di «io»

nautoretestoannoconcordanza
1
1802
apologhi isolati che preventivamente io aveva composti, e che
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1802
scritto; ¶ Che se passabilmente io vi riesco, ¶ Mi dican
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1802
ministro, ¶ E sia pur io bestia ignorante e sciocca
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1802
Le politiche idee, qual'io d'esporle ¶ Ebbi l
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1802
usurpin tanti. ¶ Legittimo padrone io non ricuso; ¶ Serva chi
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1802
e sciolti; ¶ Nè comprend'io qual trista idea ti
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1802
vuol, te lo dich'io, ¶ Su di me riposartene
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1802
Quell'assemblea, come diss'io, contraria ¶ Non mostrossi del
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1802
accordo; ¶ E, ciò ch'io lodo, è furbo e
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1802
compia il suo mestiere, ¶ Io buffon per natura, o
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1802
ognun vede, senza ch'io l'aduli, ¶ Che il
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1802
lui talor lo sguardo io volgo, ¶ E difettuzzo alcun
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1802
seconda legge: ¶ Onde cred'io citasse il Can legale
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1802
noi, ¶ Un geloso segreto io vo' svelarve; ¶ Non me
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1802
me ne fate autor, io non vo' guai, ¶ Massime
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1802
che a certe smorfie io credo poco. ¶ Solo la
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1802
Ma pregi più massicci io sottometto ¶ Al giudizio del
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1802
se ragion non manca, io non iscuso ¶ Chi la
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1802
susurri: vo' baciarti anch'io. ¶ Ora, se il ciel
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1802
passo ¶ (Poichè, secondo giustamente io penso, ¶ Passar a un
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1802
è cosa seria. ¶ Ed io di più scommetterei che
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1802
l'ho udito anch'io; ¶ Sì, sì, gli ha
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1802
te pertanto confidar vogl'io ¶ L'onor, la gloria
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1802
sopra di me riposa; ¶ Io farò che di te
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1802
vendicativo; ¶ Ma questi difettuzzi io non li conto ¶ De
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1802
alcune ¶ Bestie, senza ch'io quelli o queste nomini
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1802
esame ¶ Di molti ch'io per brevità non nomo
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1802
già, ti prego, ¶ Ch'io tel proponga perchè è
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1802
Ragion per cui tenermi io debba al peggio. ¶ Ma
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1802
pretesto. ¶ So però ch'io propendo all'episodio, ¶ E
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1802
cosa avrem, di che io non dubito, ¶ Un vocabolo
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1802
un po' vendicativo, ¶ Com'io già vi dicea, da
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1802
è che con chiarezza io ve lo spieghi; ¶ Perocchè
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1802
e in teorica ¶ Amante io son dell'esattezza istorica
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1802
ragion di quel ch'io dico veda, ¶ E che
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1802
è. ¶ Ma rispondere poss'io: Tigre significa ¶ Sì femmina
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1802
lui: ¶ Ma poeta son io, e non causidico, ¶ E
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1802
puoi, già tel diss'io: ¶ Te propizio destin serba
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1802
stesso. ¶ Ma inutili spargo io parole vane: ¶ Chiunque il
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1802
lor follia pentire. ¶ Cert'io lasciarmi abbacinar non soglio
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1802
almen per poco, ¶ Ch'io prenda fiato e mi
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1802
poi, qualor vi piaccia, io sarò pronto ¶ A riprendere
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1802
loro ¶ (Che d'animali io parlo solo); e quella
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1802
Poneasi, e dir parea: io re ti creo. ¶ Le
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1802
scrupoli sai ben ch'io non mi picco, ¶ Franco
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1802
del grande non vogl'io ¶ Altra misura aver che
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1802
ella ha per titol Io. ¶ Io! ripiglia il Lion
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1802
ha per titol Io. ¶ Io! ripiglia il Lion certo
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1802
bestia e Dio ¶ Dell'Io senton la forza portentosa
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1802
Riceve solo da quell'Io le attive ¶ Sue facoltà
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1802
sire ¶ Le meritate lodi io celebrai; ¶ Che grati sempre
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1802
dai primi dì, com'io dicea, ¶ Che formossi la
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1802
Anticipatamente or qui vogl'io ¶ Tutto il seguito espor
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1802
Se poi sincero fosse, io nol dirò; ¶ So ch
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1802
punto ove poc'anzi io vi lasciai. ¶ Poichè alla
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1802
La Scimia e, come io vi dicea, trovollo ¶ Fra
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1802
in aria ¶ Persuaso son io ch'ei non l
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1802
per dire; ¶ Che s'io volessi in tuon grave
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1802
udito fu: ¶ Caro Scimmiotto, io non ne posso più
60
1802
Airone. ¶ Da quelle bestie io non saprei dir come
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1802
di cui per altro io non m'impegno ¶ Quel
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1802
nè del suo regno ¶ Io qui l'esatta storia
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1802
Perciò tai prenci anch'io venero e stimo; ¶ E
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1802
come di buon core io lor vorrei ¶ Gli elogi
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1802
E per costante esperienza io veggio, ¶ Che ognun che
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1802
che invan m'accend'io di santo zelo ¶ Contro
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1802
venia punito. ¶ Pur essendo io nell'esattezza istorica ¶ Stitico
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1802
passo ¶ (Tenetevelo a mente), io vi prometto ¶ Che il
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1802
aggiusta. ¶ Così talor vid'io rinchiuso matto, ¶ Che i
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1802
Poichè da ciò, come io dicea, proviene ¶ Male immenso
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1802
omai per certa cosa io tenga ¶ Ch'educazione ai
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1802
sì strana; e anch'io stupisco. ¶ Forse a ciò
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1802
sue ragioni ella ebbe, ¶ Io però non le so
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1802
grazia alla regina fosse. ¶ Io scrupoli non vo' di
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1802
vero ¶ Mossa creder vogl'io la Lionessa, ¶ Che, assai
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1802
e sola esser cred'io ¶ Per cui quella tutrice
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1802
che in acconcio viemmi, io vi vo' dire. ¶ Ella
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1802
E benchè sappia anch'io che non si de
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1802
è supplire. ¶ Il tema io tratterò che sceglierai, ¶ Sotto
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1802
tutta la gloria avrai, ¶ Io quella d'obbedire ai
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1802
il titol ebbe. ¶ Non io descriver, come pur vorrei
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1802
può: le ho vedut'io; ¶ E di tanti scrittor
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1802
circostanze esporre. ¶ Poichè, com'io dicea, rimosso venne ¶ Il
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1802
fosti, ¶ Arbitro degli affari, io non richiesi ¶ Splendide grazie
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1802
investigar non deggio; ¶ Pur io, negli occhi tuoi, di
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1802
desio tralucer veggio; ¶ Consiglio io non darò, ma sol
87
1802
detti tuoi m'opposi io sol, ma invano; ¶ Trarre
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1802
ragion non ne chiegg'io; ma poi, ¶ Se mal
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1802
seco, era a delitto. ¶ Io schiettamente d'ignorar confesso
90
1802
se non perchè vogl'io: ¶ Penda l'opinion dal
91
1802
compensa. ¶ Ma che parl'io? Merto e virtù s
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1802
catena accenni e dica: ¶ Io sono, al par dell
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1802
e del bisavo, ¶ Son io, non t'ingannar, sono
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1802
Siccome poi convien ch'io vi favelli ¶ Tanto de
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1802
Questo punto schiarire alquanto io voglio. ¶ Il Can regio
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1802
Asin disse: ottimamente fatto; ¶ Io sottoscrivo a quanto dice
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1802
sostien la Scimia, ¶ Anch'io l'approvo, e parmi
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1802
Asin: dignitade e senno io trovo ¶ In ciò che
99
1802
il Toro, e anch'io l'approvo. ¶ Ultima alfin
100
1802
a dir: convegno anch'io col Toro. ¶ Che dell
101
1802
lei: Quel che diss'io ridico, ¶ E veri i
102
1802
Poscia ripiglia il Cane: Io ben conosco ¶ Il rio
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1802
tanto onore ambisco anch'io; ¶ Al luogo fisso andran
104
1802
forte, ed i babbei io scaltro; ¶ E in somma
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1802
gli sta sul collo. ¶ Io discuter non vo' presentemente
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1802
non era affatto indifferente. ¶ Io lo so ben che
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1802
uscisse è un fatto. ¶ Io di color, ch'aman
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1802
al mio figlio? ¶ Ed io, credula bestia, io, bestia
109
1802
Ed io, credula bestia, io, bestia buona, ¶ T'accordo
110
1802
al basso, ognor ch'io vo', ti sbalzo. ¶ Di
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1802
sillogismi l'Asino impiegasse, ¶ Io non trovo scrittor che
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1802
offenda! ¶ Ma che dich'io! non sol colei mi
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1802
fare; ¶ Qui pertanto cred'io che stia a suo
114
1802
quel che ho detto ¶ Io detto l'ho di
115
1802
di fatto: ¶ Ma ben io so che il dir
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1802
tolga il ciel ch'io censurar pretenda ¶ Le belle
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1802
cose vere, ¶ Per quanto io faccia, non le so
118
1802
orecchie. ¶ Lo so anch'io che vi son de
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1802
che penso e credo, ¶ Io lo vo' dir: su
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1802
critici istanti: ¶ Dunque, com'io dicea nell'altra strofa
121
1802
Questo secondo esempio esser io stimo ¶ Un'ideal ripetizion
122
1802
ma poi caro pagollo. ¶ Io non so se la
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1802
dal mio re spedito io sono ¶ Alleanza reciproca a
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1802
ciò mente e consiglio io scorga, ¶ Il suo di
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1802
l'ho sospettato anch'io. ¶ L'Ajo si sa
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1802
a spettri, ombre, fantasmi io credo poco, ¶ Pur se
127
1802
sia però, se giusto io stimo, ¶ La maniera e
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1802
vinto una battaglia. ¶ Vinto io battaglie? il principin riprese
129
1802
battaglie? il principin riprese ¶ Io mangio, bevo, dormo e
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1802
E il Lioncin: dunque io non perdo mai? ¶ E
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1802
il dubbio è giusto, io te lo sciolgo; ¶ Perdite
132
1802
intenzion giudica il cielo: ¶ Io, che per altro son
133
1802
cui risulterà che s'io rampogno ¶ Certe soverchierie, non
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1802
allor d'esser tradito. ¶ Io vo' sperar che fra
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1802
dicea, ¶ Quant'ora accade, io l'ho predetto ognora
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1802
altrui talenti rispettar vogl'io, ¶ Se mi si lascia
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1802
pur l'abilità ch'io vanto, ¶ Di grazia, men
138
1802
Lo che per altro io non gli so approvare
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1802
al timon del ministero io sono, ¶ Non coprirà cotanta
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1802
caso tolte. ¶ Certamente non io, cui noto è assai
141
1802
la Volpe disse ¶ Non io di te sospetterò giammai
142
1802
l'ami tu, ch'io l'amo; ¶ Che se
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1802
arresti o scrupolo imbecille; ¶ Io sicura assai più massima
144
1802
Can, son Cane anch'io. ¶ Poi, pel decor del
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1802
altro strigar potrò, s'io voglio. ¶ Fallo, i Levrier
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1802
mi guida: ¶ Conciosiachè... s'io son sì presso al
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1802
tua mercè Gran Ciamberlano io sono. ¶ Conciosiachè... la mia
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1802
riconoscenza ¶ So separar ben io dalla politica, ¶ E faccio
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1802
lascia da parte; ¶ Tal io son qual ognor mi
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1802
rispose: ¶ Nulla propor degg'io, ma se tu brami
151
1802
Pur con nobil franchezza io vo' confondere ¶ Chi gli
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1802
pasca e cubi, ¶ Dicendo: io do, tu dai; rubo
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1802
do, tu dai; rubo io, tu rubi. ¶ Ma se
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1802
Or si permetta ch'io ragioni alquanto ¶ Sul discorso
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1802
Can barbon: Quel ch'io dovea fec'io; ¶ Salvo
156
1802
ch'io dovea fec'io; ¶ Salvo è l'onor
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1802
è, per dirtela, ch'io bramo ¶ Veder che storia
158
1802
a richiamarvi ¶ Ciò ch'io dicea, che del presago
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1802
teologiche materie, ¶ Che brevemente io qui stringo e raccorcio
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1802
Da quel Corvo, cred'io, l'augure etrusco ¶ Apprese
161
1802
Onde, fra quelle bestie, io ben m'avveggio ¶ Che
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1802
s'ammetta. ¶ Convengo anch'io che assurdità sì strane
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1802
funesti lampi. ¶ Ahi, che io veggio sgorgar d'alpestre
164
1802
veri o finti poi ¶ Io nol dirò) li scrupoletti
165
1802
tu intendesti? ¶ Ed egli: Io non udii che cose
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1802
grida; e quei: son io, sei cieco? ¶ Della Volpe
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1802
bestia erasi accorta ¶ Com'io già m'era accinto
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1802
entrar non osò meco. ¶ Io dignitosamente allor disciolsi ¶ Ogni
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1802
a riposare; ¶ Dalla padrona io vo, che impaziente ¶ L
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1802
nè aver potrei ¶ Anch'io l'onor di presentarmi
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1802
E la Volpe, ghignando: io sì, il conosco; ¶ Nome
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1802
si muove. ¶ E non io dunque in fiero tuon
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1802
feroce altierissima Reggente ¶ Non io fatta ti sembro a
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1802
ir meglio, a ch'io ne penso: ¶ Ma vedeasi
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1802
ognor, qual essere dei; ¶ Io qual Nume ti venero
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1802
gabinetti delli tempi nostri, ¶ Io me ne appello ai
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1802
Perciò potente ipocrita vid'io, ¶ Se zel, religion, pietà
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1802
confondo; ¶ Più vi medito, io men v'intendo, e
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1802
confin del mio nulla io mi concentro. ¶ Al ciel
180
1802
o cielo, tu soffri, io nol comprendo. ¶ Ma che
181
1802
fatte, a vero dire, ¶ Io non saprei, nè di
182
1802
esser gran Capitan: stupite? Io no. ¶ Pianser d'accoramento
183
1802
adatti, ¶ Dicea: collega amico, io ti prevengo ¶ Che non
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1802
vuol rompersi il collo, io nol ritengo. ¶ Accettar dunque
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1802
Per mera gelosia, cred'io, di brocco ¶ Dalla Volpe
186
1802
ebbe: ¶ Già compresi, interruppe, io qui non piaccio, ¶ Affretterommi
187
1802
S'era colà Virgilio, io son d'avviso ¶ Che
188
1802
non fosse, credereste ch'io, ¶ Che ho pur la
189
1802
Ma qui convien ch'io faccia pausa alquanto, ¶ E
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1802
E mentre a proseguir io m'apparecchio, ¶ Rinforziamo io
191
1802
io m'apparecchio, ¶ Rinforziamo io la voce e voi
192
1802
è chi possa, ed io lo so per prova
193
1802
o voglia o no. ¶ Io che ognor, per esempio
194
1802
a farsi in pezzi; ¶ Io che ognor da spettacolo
195
1802
vegga ben, benchè sent'io ¶ Tutta l'atrocità di
196
1802
li frequenti eccidi umani. ¶ Io dicea dunque che la
197
1802
inerte e sciocco, ¶ Anch'io soggiunse opino anch'io
198
1802
io soggiunse opino anch'io pel blocco. ¶ Ma il
199
1802
basti sol di dire, io voglio, ¶ Acciò tutto si
200
1802
prevengo ¶ Che ambasciador straordinario io vengo. ¶ Ebben la Lince
201
1802
più adagin, vuoi ch'io mi rompa il collo
202
1802
solo a me spetta; ¶ Io successor, erede e principino
203
1802
successor, erede e principino, ¶ Io dar risposta deggio, ed
204
1802
dar risposta deggio, ed io vo' darla; ¶ Poi si
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1802
lei stessa. ¶ E son'io dunque un cavolo, un
206
1802
tolga il cielo, ¶ Ch'io t'abbandoni a frenesia
207
1802
No disse il Gatto, io son d'opinione, ¶ Che
208
1802
presume ¶ Volle la Lionessa, io men compiacqui; ¶ E quando
209
1802
d'esporla al rischio, io tacqui; ¶ Poichè debbe ciascun
210
1802
digression, ma breve assai: ¶ Io son d'accordo che
211
1802
Convien per altro ch'io convenga e accordi ¶ Ch
212
1802
i malcontenti (in ch'io li biasmo) ¶ Poco subordinati
213
1802
eravi a dire. ¶ Non io se cento bocche e
214
1802
saprò; ciò che dich'io, lo faccio. ¶ Così col
215
1802
di risa; ¶ Ben volentieri io mi sarei trovato ¶ A
216
1802
Riman l'amata spoglia, io non ho requie; ¶ A
217
1802
lugubri estremi offici ¶ Renderle io vo' con onorate esequie
218
1802
A domandarla al vincitore io stessa. ¶ E come, o
219
1802
vuoi, vuoi dunque ch'io ¶ Dei rubelli in balia
220
1802
Oh! se stato foss'io bestia in quei tempi
221
1802
conchiude: I doni ch'io ti porto ¶ Prendi, che
222
1802
E quegli allor: doni io non curo o cerco
223
1802
Alcune far riflession vogl'io; ¶ E s'esse giuste
224
1802
Or qui vi domand'io: di questi duo ¶ Qual
225
1802
le geste a esaltarne io m'apparecchio, ¶ Qual lieve
226
1802
sul trono. ¶ Ah! ch'io massime tali avea spremute
227
1802
un freno, ¶ Riverito uditorio, io lo preveggio, ¶ Le cose
228
1802
siccome la morte, s'io non fallo, ¶ È nella
229
1802
Per la cura ch'io n'ebbi assidua e
230
1802
scemi. ¶ Ma sicuro son io che il Gran Cucù
231
1802
asinina scuola. ¶ Ivi, cred'io, del figlio e del
232
1802
riempì d'alto spavento. ¶ Io non saprei dicea qual
233
1802
la tua causa utile io creda. ¶ La Lionessa in
234
1802
vaglia. ¶ Sì, vinceremo alfin, io ten prevengo; ¶ A riparar
235
1802
ripiglia il perfido animale: ¶ Io fra i ribelli tra
236
1802
maneggio ¶ L'Allocco avesse, io poi spiegar vi deggio
237
1802
ciel, quando una cosa io narro, ¶ Di storico il
238
1802
tanto è singolar, ch'io vi confesso ¶ Che in
239
1802
ha messo. ¶ Perchè, diss'io perciò fra me sovente
240
1802
non sperate poi ch'io debba fare ¶ Per minuzie
241
1802
apologia di quel ch'io dico. ¶ Del fianco oriental
242
1802
Medico aver, ma persuaso io sono ¶ Che per ambasciador
243
1802
stimo ¶ L'Asino anch'io la Volpe allor dicea
244
1802
grand'imprese destinata sei, ¶ Io gli affari a trattar
245
1802
tu l'armi, ed io gli affari, ¶ E le
246
1802
il Porco elegger fece. ¶ Io non so dir per
247
1802
talenti? ¶ Scegliere un porco! Io resto inver stupito, ¶ Fra
248
1802
Esperienza, a quel ch'io veggio, ¶ Non hai del
249
1802
fare il faccendiere, ¶ E io trovo in non far
250
1802
Richiedersi, in due motti io te l'insegno. ¶ Ad
251
1802
sol quel che dich'io, nè fallerai; ¶ Lascia le
252
1802
Servirem, tu nulla facendo, io tutto. ¶ Mentre il Can
253
1802
mica non è ch'io qui dimostri ¶ Che di
254
1802
soltanto è ciò ch'io dico; ¶ E se mai
255
1802
Guardar con occhio indifferente io voglio, ¶ Purchè alfin alcun
256
1802
pubblica assicuri. ¶ Ah ch'io preveggo ben, bestie infelici
257
1802
E vediam se quant'io dissi in astratto, ¶ O
258
1802
insolenza; ¶ E deboli chiam'io quei che non sanno
259
1802
esser dee sempre escluso. ¶ Io pur anche talvolta ai
260
1802
i studi miei subordinati io resi ¶ Alle regnanti massime
261
1802
filosofica lontani. ¶ E persuasa io son che non men
262
1802
pratica. ¶ Come amfibia, cred'io che i sette capi
263
1802
il Can: chetati, Porco, io parlar vo'; ¶ E il
264
1802
disse: ¶ Potentissime bestie, anch'io fui regio; ¶ Ed esser
265
1802
O bestie potentissime, voll'io. ¶ I liberi quadrupedi non
266
1802
sostengo, ¶ Nè pubblica son io bestia di stato; ¶ Come
267
1802
guai ¶ L'altrui voler, io nol compresi mai. ¶ Non
268
1802
conferma il ver ch'io dico. ¶ Parlo di mali
269
1802
esista, ¶ A quella uniformarmi io non rifiuto, ¶ Siasi real
270
1802
Che si mantenga anch'io richiedo e bramo ¶ Sovra
271
1802
esecutivo ¶ Poter riconcentrar anch'io vorrei; ¶ Ma ovunque poni
272
1802
padrone. ¶ Onde non solo io pienamente approvo ¶ Il voto
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chiaro e dimostrar poss'io ¶ Che ogni poter non
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D'inezie tai risponde io non m'impaccio. ¶ Girando
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parlare ¶ Ovvia ragion, ch'io non isforzo o storco
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Nemico capital de' realisti, ¶ Io qui non vo' ragionamento
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sbaglio, ¶ E parmi udirti: io ben di voi più
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disdegna. ¶ Sa ognun quant'io la monarchia promossi: ¶ Ma
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non potrò cangiare anch'io? ¶ Deciderete voi se false
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ragion mendico; ¶ Per prova io parlo e testimon di
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esperienza è ciò ch'io dico; ¶ Se esempi ancor
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ciascun, ciascun osserva; ¶ Altro io dirò, di che non
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e quel che diss'io, solo lo dissi ¶ Perchè
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vicende ¶ Delle parlanti bestie io vi narrai, ¶ Gli odj
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svanir le mie speranze io veggio. ¶ Ella è ben
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giudicar da quel ch'io scrivo ¶ E dai discorsi
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incontrastabil veritate ¶ Voi supporre io non vo'; ma in
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neppur certe gran bestie io tolgo. ¶ Nè pochi ritraea
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catene. ¶ Due verità traggh'io da tutto ciò: ¶ Primo
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che finir dovessi anch'io. ¶ Ma v'è tradizion
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si salvò? vel dirò io. ¶ Autor contemporaneo e cucuista
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cosa un pochettin bizzarra; ¶ Io non dico di no
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forse: che i grandi io non ignoro ¶ Ostacoli che
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voi far nota, ¶ Ond'io le trassi; perchè in
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nuovi, ¶ Che parlanti animali io non vi trovi. ¶ Nè
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Sotto quella simbolica corteccia. ¶ Io per lo vostro onor
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Per una solennissima pastocchia. ¶ Io pertanto che sono in
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se dicea, trar copia io posso, oh come ¶ Tra
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il resto ¶ D'Europa io mi farei famoso nome
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tua colpevol brama ¶ Complice io farmi? io quello, di
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brama ¶ Complice io farmi? io quello, di cui femmi
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s'ignori. ¶ Se ottengo io version che non paleso
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Quale influsso, dicea, sent'io? la mia ¶ Costanza cede
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e me scrittore avrai; ¶ Io delle sacre tavole in
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animai parlanti. ¶ Or comprend'io, diceva, or comprend'io
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io, diceva, or comprend'io ¶ Perchè il divin Visnù
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che quando ¶ Un fatto io narro, frottole non spargo
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prova del mio detto io vi domando ¶ Qual de
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fe' a me nota, io la fo nota a
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opre di quell'autor io non ho viste; ¶ Ma
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altro uso. ¶ Posto quant'io dissi fin qui, che
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o di Dei (s'io vo' le ignote ¶ Origini
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prego in oltre, s'io ¶ Non posi pria, come