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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Clarice Tartufari, Il miracolo, 1909

concordanze di «io»

nautoretestoannoconcordanza
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1909
consenso di simpatia? Sono io riuscita a trasfondere nelle
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1909
integri e audaci come io li ho sentiti palpitare
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1909
lo stile sarà, quale io l'ho voluto, schietto
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1909
tutte le mani. ¶ Quando io fossi dunque riuscita a
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1909
nell'ammirazione di te. Io ti attendo! Vieni, adorata
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1909
madre e le disse: ¶ - Io ho pregato tutto. ¶ - Prega
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1909
come un cagnolino e io non ho niente da
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1909
la mamma diceva ridendo: «Io non ho niente da
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1909
supplicò - dammelo. ¶ - Ma cosa? Io non so cosa darti
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1909
di essere diventato anch'io una bambina e rideremo
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1909
quanto conforto! Eppure spesso io tremo. Cosa avverrà di
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1909
gli basterà più? Sono ìo stessa inesperta e debole
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1909
gioie terrene ingannano, monsignore. Io credevo di essere la
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1909
con autorevolezza - mentre qui io sono l'amico della
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1909
è venuta con te? Io volevo giuocare. ¶ Domitilla Rosa
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1909
in casa tua Serena? Io voglio Serena! ¶ Bindo, largo
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1909
il tempo? Per bastare io solo a queste giornate
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1909
sembrano onestamente vantaggiose e io ho consigliato il Ranieri
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1909
del capo. ¶ - Sono anch'io di questo parere; ma
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1909
a sè. - Vuoi che io ti mandi con Titta
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1909
nuovo dentro la cassa. ¶ - Io ti ho salvata la
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1909
e ricominciavano da capo. ¶ - Io voglio fare il giuoco
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1909
cosa del Signore, e io prego con tutta l
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1909
in questa azìma, che io ho visto intridere, può
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1909
Perchè sopra il palato io sento il sapore del
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1909
fede e fa che io gusti veracemente della tua
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1909
carne e che veracemente io mi abbeveri del tuo
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1909
disse alla signora: ¶ - Penserò io a svestirlo senza interrompergli
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1909
è stato Clemente VII? ¶ - Io me ne rido de
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1909
rido de' tuoi papi! Io voglio il trionfo della
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1909
fatta i preti e io non ci credo. ¶ - No
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1909
e arruffando i baffi: ¶ - Io faccio il barbiere e
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1909
tu vieni a raderti, io ti squadernassi un foglio
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1909
fatto cinquina! Lasciatemi passare, io sono il cognato - gridava
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1909
di aver fatto cinquina io. ¶ Era proprio così, ed
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1909
va al mare e io posso anche crepar di
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1909
Eccoti la mia cartella, io te la regalo. ¶ Egli
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1909
stupore e lo sdegno. ¶ - Io? No, no, lei sbaglia
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1909
È quasi mezzogiorno e io ho la brutta abitudine
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1909
sempre più confusa. ¶ - Anch'io moltissimo - Fritz Langen rispose
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1909
dopo le prime parole. ¶ - Io mi sono addottorato da
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1909
sovrana di queste terre, io chiamo giustizia! Io, povero
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1909
terre, io chiamo giustizia! Io, povero viandante, assalito ne
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1909
alle due estremità. ¶ - Ecco, io vorrei che noi si
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1909
impeto della sua dolcezza. - ¶ - Io l'ho rapita la
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1909
una bolla di sapone. Io li conosco i miei
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1909
tu mi chiami Paterino, io devo chiamarti San Pier
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1909
scarpe nei piedi, Paterino, io te ne farò provar
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1909
Iddio mi punirebbe se io facessi questa cosa. Noi
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1909
in sè, smarritamente. ¶ - Troppo io pecco nell'orgoglio - ella
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1909
orgoglio - ella diceva contrita. - Io voglio essere umile e
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1909
quando sarà buio. ¶ - Intanto io farò il cane fedele
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1909
Fritz Langen - l'accompagnerò io a casa. Le mostrerò
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1909
piccolo cherubino - gli disse - io ti adoro sempre. Tu
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1909
decisa: ¶ - Sta bene, scenderò io in guardaroba a vedere
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1909
senza saperlo. Guai se io non fossi arrivato a
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1909
davanti all'altare. Perdona. Io sono un barbaro, non
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1909
Mamsell' Pfefferkorn. ¶ - I confetti io li voglio - Serena le
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1909
quali confetti vai parlando? Io non ho confetti. ¶ - Sì
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1909
l'ultimo respiro. Dunque io vi considero persona di
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1909
più tardi che cosa io posso fare per voi
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1909
sempre rivolto al bimbo: ¶ - Io ti dico questo, Ermanno
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1909
vederti mai più? Se io parto sarà per non
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1909
Tu per gridar ed io per far i fati
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1909
altrimenti, ve lo dico io, vi si rivolterà contro
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1909
orlo della tavola, desolatamente. ¶ - Io so perchè la minestra
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1909
sorriso: ¶ - Tu sei sciocchino. ¶ - Io sono molto contento che
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1909
ingrossando la voce. ¶ - Anch'io sono cieca - Serena rispondeva
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1909
il mondo è, e io sono tanto sconsolata. ¶ Domitilla
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1909
col piccolo pugno chiuso. - Io sono colpevole, e il
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1909
padre - ella ripetè, singhiozzando - io ho peccato senza che
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1909
di coglierla in fallo. ¶ - Io credo, io credo - ella
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1909
in fallo. ¶ - Io credo, io credo - ella ripeteva con
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1909
unico mio conforto, e io, amandoti come ti amo
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1909
con molta pacatezza: ¶ - Se io fossi un gambero e
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1909
nostra piazza fosse acqua, io volendo andare avanti fino
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1909
una mano del bimbo. ¶ - Io invece facevo un sogno
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1909
fosse diventato vescovo. ¶ - Anch'io, anch'io! - Serena gridò
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vescovo. ¶ - Anch'io, anch'io! - Serena gridò fieramente - anch
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1909
Serena gridò fieramente - anch'io voglio starti accanto in
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1909
Ti sarebbe dispiaciuto se io fossi morta? ¶ - Naturalmente. ¶ - Oh
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1909
zia Domitilla Rosa: ma io non ci credo. ¶ - A
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1909
incontro la tua biga. Io avrei voluto un carro
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1909
contentavano delle bighe; ma io preferisco andare a piedi
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1909
più che avevo ragione io. Orvieto sorge sopra le
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1909
discutere, di non vedere. «Io credo, io credo», mormorava
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1909
non vedere. «Io credo, io credo», mormorava prosternato davanti
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1909
sono orgogliosi di te. Io non so che dirti
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non so che dirti! Io sono felice. ¶ Ermanno le
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1909
Questo veramente pensavo anch'io. La signora pare sorella
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1909
Ermanno. ¶ - Ecco, signor professore, io le presento il mio
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1909
che faranno i futuri io debbo presupporlo. ¶ - Più o
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1909
devono capire - egli diceva - io non posso paragonare a
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1909
esiste e li circonda. ¶ - Io divido il mondo e
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1909
Sarebbe come se, allorchè io ero tanto piccolina e
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Che colpa avrei avuto io se, nell'errore, avessi
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1909
impingui. ¶ Bindo Ranieri proseguì: ¶ - Io, e ambirei che in
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1909
beneplacito tale spazio, e io l'abbrevio per questo
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1909
filo di voce. ¶ - E io? E io? - ma si
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1909
voce. ¶ - E io? E io? - ma si pentiva del
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domandava con gaiezza infantile. ¶ - Io? Si figuri, può immaginare
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1909
bastare lei solo. ¶ - No, io solo non basto; è
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1909
aggiusta le sue faccenduole, io faccio una corsa qui
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di chi vuole che io parli? Lei ha ancora
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1909
archeologo. ¶ - Sì, credo anch'io che farò buona riuscita
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1909
siamo d'accordo, ma io non voglio sposare lei
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1909
evasiva, con circospetta diplomazia. ¶ - Io dovrei serbarti rancore - Pericle
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prega di capire? Capisco io e mi basta. ¶ - Che
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imperiosa la rivelazione dell'io, non già meschino ed
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buon Gesù, concedi che io patisca ancora in memoria
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andare in collera, Ermanno! Io non rido per te
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vedi? ¶ - Tante lucciole. ¶ - Anch'io! Sono grandi come stelle
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è bello di notte! Io amo la terra, il
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non come zia Domirò! Io amo le cose per
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non servono a me, io le trovo stupide e
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1909
ho adoperato la frusta io medesimo, perchè la carrozza
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mia impazienza, e allora io ho riconosciuto le quattro
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forse, tra un'ora, io eccomi qui per deporre
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ci vogliono uomini; ma io, sventuratamente, ho quattro donne
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si chiama Vanna; anzi io la chiamo monna Vanna
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1909
Mi dica di lei! ¶ - Io? Niente - Vanna rispose, ed
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può mai sbagliare e io sono il professore Fritz
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ha voluto morire e io non ho il tempo
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Bindo Ranieri: ¶ - Prego! Sono io diventato un filisteo? ¶ Bindo
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a Vanna: ¶ - Prego! Sono io diventato un filisteo? ¶ Vanna
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inebriami delle tue pene! Io sono l'innamorata del
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ti sposerai - egli disse. ¶ - Io non voglio sposarmi a
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non si ama e io amo te, non lui
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palma. ¶ - Perchè un'assurdità? Io sempre pensavo che tu
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origine dei mali, e io ti sarei stata sempre
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1909
aspra. ¶ - Tante cose; se io non avessi la speranza
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1909
mio avvenire è segnato. Io mi sono vincolato a
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Tu hai ventidue anni, io ne ho diciotto. Il
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la interruppe con violenza. ¶ - Io ho per me la
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accento, come scrutandosi - ma io ho dovuto capire che
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e del nostro carattere. Io ti conosco perchè ti
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1909
Villa rientrò. ¶ - Fra giorni io tornerò in seminario. ¶ - E
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tornerò in seminario. ¶ - E io partirò - Serena rispose - andrò
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1909
una visita. ¶ - È inutile; io non sento il bisogno
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tornare e se torna io le farò saltare una
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Monaldeschi. Il mio nome io devo difenderlo. ¶ Ella si
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Il Signore ti perdoni; io, in questo momento, non
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vostra madre piangesse, quando io sono giunto quì, mandato
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Voi sapete quanta affezione io vi porti, mio buon
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questo, non vi ostinate. Io vi ho abbandonato per
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non andranno perduti, monsignore. Io le sarò degno discepolo
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a Firenze. Desideri che io ti saluti il Perseo
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facesse impietrare di paura. Io, viceversa, mi sono impietrato
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Tu per gridar ed io per far i fati
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freddo che taglia, ma io avevo bisogno di parlarti
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ed ella riprese: ¶ - Figliuolo, io mi trovo sola e
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carriera da te scelta, io dovevo sacrificarmi e metterti
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mie poche spese e io ti lascerei l'uso
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lo rendeva egoista. ¶ - E io? Hai pensato che io
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io? Hai pensato che io non avrò famiglia, non
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cura di me? Se io ammalassi dovrei languire solo
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No, Ermanno, a questo io non avevo pensato. ¶ - Ebbene
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puoi dunque vedermi invecchiare. ¶ - Io volevo ammassar bene per
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capo della famiglia sono io e non voglio che
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posto, dal momento che io rimango al mio. ¶ Monsignore
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attuare un progetto che io non trovo logico. Ecco
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torto il suo figliuolo. Io l'osservo con occhio
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di poca pietà filiale. Io posso garantirle invece che
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Essa lo interruppe violenta: ¶ - Io penso che mio figlio
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grembo della Chiesa, e io non voglio aver dato
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al prefetto: ¶ - Bisogna che io parli col signor rettore
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Signor rettore, bisogna che io parli subito con monsignor
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gesto affabile, glielo impedì. ¶ - Io chiedo scusa per questo
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del suo pastore, e io non ho creduto porre
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i vostri migliori propositi. Io sono qua per ascoltarvi
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della volontà tremava, disse: ¶ - Io dubito, e contro il
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dalla Chiesa emana luce. Io vi dico, in verità
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Sì. Nutro una fede. Io non sono la pomice
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In voi parla Satana. Io v'impongo di umiliarvi
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Ermanno Monaldeschi - egli disse - io vi giudico impegolato nella
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figlio del tuo amore. Io ti giuro che sarò
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Natale, signora. ¶ - È freddo. Io ho la tosse - Vanna
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c'è bella musica. Io ci voglio andare, perchè