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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Savinio, Tutta la vita, 1945

concordanze di «io»

nautoretestoannoconcordanza
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Chirico e ci sono io. Iniziatori dunque per quanto
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Il surrealismo per quanto io vedo e per quanto
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faccia grigia, da quando io ero bambina, da quando
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erano ancora in vita. Io l’avevo sempre veduta
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ritorno si avvicinava, e io volevo che nulla in
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immollato dal suo sudore. «Io», pensa questo uomo fallito
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su una occasione mancata, «io in quella casa per
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è stato il pioniere: io gli terrò dietro». Lodovico
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bado rischio di diventare io stesso donna, e dolorante
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mutamento, e dunque morte! Io offro agli uomini la
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E che pensiero delicato! Io mi ero fatto il
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dire: ¶ «Belli! bellissimi! Ma io pensai: tra poco costoro
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pianessa piena di uova?». ¶ «Io... non saprei, commendatore» si
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voce che diceva: «Nìvulo, io sono tuo fratello». E
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suo. Gli disse: «Nìvulo, io sono tuo fratello. Nostra
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mal formato morì e io rimasi soltanto anima. Ora
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ancora un bambino. «Né io» ella diceva, «né gli
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nemica a tutto quanto io amo e stimo, e
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amica di tutto quanto io odio e disprezzo; e
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più a lungo: sono io che ti ho parlato
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alcuni minuti prima che io potessi accettare per vera
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il telamone. «Così ora io me ne posso andare
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della mezzanotte, da che io e questo mio compagno
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e del dolore, mentre io e il mio collega
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mi sono convinto che io, e così tutti noi
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ti par giusto che io mi stia ancora a
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ospitano uomini stupidi...». ¶ «Né io m’incarico delle altrui
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È proprio questo che io voglio. E se potessi
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appunto che tu uscissi». ¶ «Io? E perché soltanto me
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una leggera luce che io conosco. Di giorno è
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rotonda e indifferente. Allora io cristianamente dissi: «La casa
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Casa della Stupidità, che io trascrissi nel mio taccuino
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per vedere meglio, poiché io per natura non sono
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entrare assieme con me. Io so di aver una
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a questa inaudita grossolanità, io penso alla piccola cerimonia
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bello e malinconico che io mi conosca. Penso alla
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continua a premere violentemente, io d’un tratto mi
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in un silenzio perfetto. Io per natura sono facilmente
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all’altro, ma egualmente io continuavo a non guardare
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di viaggio consentiva che io mi dimenticassi di lui
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mia sopportazione. Solo parlare io non lo udivo, ma
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che egli non pronunciava io egualmente sentivo il peso
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da me stesso, e io dovessi faticare a trattenerle
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pensa lui sento che io stesso lo penso? ¶ Viene
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faccia diventa guardabile e io sento che bisogna guardarla
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saracinesche, si denudano, e io guardo la faccia del
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da guardare di quanto io avevo pensato. È una
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sono scesi senza che io quasi me ne accorgessi
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così insostenibilmente melensa che io non la posso guardare
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un mare morto. Tuttavia io la guardo, perché intanto
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sopportare. ¶ Ogni volta che io vado in viaggio, mia
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da cannoncino da montagna. Io non so mai a
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lieta o triste, che io talvolta cerco di preconoscere
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quel vino per punizione io non lo bevo. ¶ Uccidere
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puntino e infine sparisce, io affacciato al finestrino sotto
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insopportabile compagno di viaggio io non riuscirò a sbarazzarmi
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compagno di viaggio sono io stesso. ¶ E il viaggio
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non è quello che io credevo: è «il viaggio
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astuzia mi soccorre ancora. Io penso che se non
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compagno di viaggio sono io stesso, potrei fare a
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la sua tanta bellezza io riconosco te, Maria. ¶ La
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con scrittura infantile. «Anch’io voglio essere chiusa dentro
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di là che piange... Io non sapevo che anche
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voce aggiunge: ¶ «Non importa. Io so chi ha parlato
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è per pudore che io abbasso la frangia quando
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scopa. No. Troppe cose io ho vedute nella mia
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genere. No. La frangia io la tiro giù per
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Risponde la nonna: ¶ «Questo io non lo posso dire
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calda in questo salotto, io me ne vorrei di
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non potete sapere, ma io che ero coetanea della
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vita della mia padrona io sola la conosco in
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altri mobili Ottocento, perché io, senza vantarmi, posso dire
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e le rughe; ma io che la conobbi ai
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tempi, vi so dir io che donna era, e
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amante dell’amore che io avessi mai conosciuta». ¶ Una
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della povera signora Teresa io sola la conosco in
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mia prima molla rotta io la debba al ballo
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una poltrona da salotto io fossi una poltrona da
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in questa casa. Sfido io che la povera signora
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A questa vecchia poltrona io sono affezionata e poi
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facessi come tu dici, io non solo tradirei me
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ampio e comodissimo, come io stesso ebbi modo di
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dei suoi amori, riconosco io stessa che per gli
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al commendatore, credeva che io le portassi buono. Ma
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le portassi buono. Ma io, beninteso, non parlo che
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certa quale gelosia. Come! io, la sua compagna! io
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io, la sua compagna! io, la sua confidente! io
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io, la sua confidente! io che per “reggere” i
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Che importa se ancora io sono piccolo?... E poi
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lo dite voi che io sono piccolo... E che
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di voi... Credete che io non lo sappia?... È
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faccia severa... Credete che io non abbia scoperta la
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statue dei cimiteri. Ma io so che non è
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scoprire il vostro trucco... Io lo so... La vostra
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vi ho sentiti, quando io non volevo mandar giù
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potete punire, perché ora io sono malato... Ho guardato
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non eravate serii mentre io vi guardavo e voi
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voi non sapevate che io vi vedevo... E ridevate
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Tante altre volte, se io entro all’improvviso nella
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ci impedite di giocare... Io lo so che voi
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che domani mi alzerà... Io ci ho creduto perché
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alzerà... Ha capito che io ho capito che non
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di dirlo ancora... Ma io mi alzerò lo stesso
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posso più aspettare... Tanto io lo so che aspettare
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cattive no, perché ora io sono malato... E anche
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se me lo impedite, io mi alzerò lo stesso
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messo a letto... Se io non vado a sorvegliare
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giorno di più e io sarò più grande... Sarò
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La Vigia dormiva e io provai ad alzarmi dal
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non ritornerò... Tanto, finché io sto a casa qui
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di fare quello che io voglio, e che non
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Devo partire... Lo so... Io so dove andrò... Se
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i miei genitori e io devo ubbidirvi?... Così dite
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vi fa comodo... Ma io ho capito che è
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quando vedrete quello che io avrò fatto dopo che
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Mi vorrà bene e io la proteggerò... E tutta