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Vincenzo Monti, Iliade [traduzione da Omero], 1810

concordanze di «ira»

nautoretestoannoconcordanza
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1810
del Pelìde Achille ¶ l'ira funesta che infiniti addusse
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d'Apollo è l'ira: ¶ se di preci o
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corruccioso. Offuscavagli la grande ¶ ira il cor gonfio, e
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quegli indarno ¶ fremerà d'ira alle cui tende io
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o se domasse ¶ l'ira, e chetasse il tempestoso
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o Diva, ¶ benché d'ira il cor arda, il
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Deh pon giù l'ira, Atride, e placherassi ¶ pure
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padre coll'ossequio l'ira, ¶ onde a lite non
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supremo acerba è l'ira, e Giove, ¶ che al
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io fui primo all'ira. Ma se fia ¶ che
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di Marte destiam l'ira e il desìo. ¶ Assentì
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per l'onde, ¶ l'ira vitando e il minacciar
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della tolta ¶ Briseide l'ira si smaltisce in petto
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Telamonio, mentre ¶ perseverò nell'ira il grande Achille, ¶ il
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inoperoso, e sempre spirante ira ¶ contro l'Atride Agamennóne
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de' superbi Teucri, ¶ l'ira temendo del figliuol d
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non fiatò. Ma l'ira ¶ non contenne Giunone, e
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via ¶ ritiriamci, evitiam l'ira del nume. ¶ In questo
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numi acerba è l'ira. ¶ Così d'Anchise il
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n'attizzai più l'ira. ¶ In mal punto spiccai
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suo sangue steso ¶ l'ira di Marte sazierà. Ciò
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a tentar: Padre, senz'ira ¶ un fiero caso udir
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ritrasse il piede ¶ l'ira evitando dell'arciero Apollo
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andrai tu meco in ira? ¶ Va, le rispose delle
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invase: Sciagurato! il core ¶ ira ti rode, il so
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diran: Costoro duellâr coll'ira ¶ di fier nemici, e
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non tutti ¶ cadan nell'ira tua disfatti e morti
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allor che monta in ira, ¶ di forte genitor figlia
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represse; ¶ ma sciolto all'ira il fren Giuno rispose
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l'oziosa si svegli ira d'Achille ¶ il dì
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liete di bei prati Ira ed Antèa, ¶ l'inclita
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se depor vuol l'ira. ¶ Placar si lasci: inesorato
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la trista una volta ira deponi. ¶ Ti sarà, se
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città, Cardamile ed Enòpe, ¶ Ira, Pèdaso, Antèa, Fere ed
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si svegli una giust'ira ¶ e un avvisato diffidar
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vano. ¶ Inesorata è l'ira mia. Fenice ¶ qui rimanga
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tua partenza, se nell'ira immoto ¶ di niuna guisa
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d'Ellade abbandonai, l'ira fuggendo ¶ e un atroce
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Ormeno. Era di questa ¶ ira cagione un'avvenente druda
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Carco allor della sacra ira del padre, ¶ non mi
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di por giù l'ira, e all'uopo ¶ degli
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i preghi, ¶ onde l'ira, che pria giusta pur
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non potean. Ma l'ira, ¶ che anche i più
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ed indomata è l'ira ¶ che a te pose
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tuo parlar; ma l'ira ¶ mi rigonfia qualor penso
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l'armata? o d'ira ancor ripieno ¶ il cor
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Achille, e la tenace ¶ ira funesta scuoterà dal petto
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si prende di quell'ira il padre ¶ che in
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allor l'Atride ¶ con ira di lïone, a sé
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fier molossi, così l'ira instiga ¶ de' magnanimi Troi
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fo certo ¶ che l'ira degli Dei ti tolse
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ospital sprezzata la tremenda ¶ ira che un giorno svellerà
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Eterni Dei! ¶ Dunque in ira son io, come ad
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Achille, poiché tutto l'ira ¶ gli tolse il senno
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Achille neghittosa è l'ira. ¶ Ma d'Achille non
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Si scagliò questi con ira ¶ contro Acamante che del
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Inetta è la nostr'ira ¶ contra Giove, o Celesti
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Dei terrore. ¶ Arse d'ira Nettunno, e le rispose
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volta porrò freno all'ira, ¶ e cederò. Ma ben
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pari alla tua, ¶ l'ira, o funesto valoroso! E
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nell'obblìo; ché l'ira ¶ viver non debbe eterna
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le navi la mia ira vi tenne, ¶ fêste a
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ti cadde una tant'ira. ¶ Questi biasmi in accolta
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la strada stimolate all'ira ¶ da procaci fanciulli, a
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Pelìde avesse ¶ deposta l'ira, e l'amistà ripresa
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cui porresti una grand'ira in seno. ¶ Ché s
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il gemito e l'ira. E Glauco il suo
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infiammi, amici, una giust'ira il petto; ¶ non patite
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l'impeto e l'ira che la spinse. ¶ Come
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ch'ei dirotto nell'ira innanzi a tutti ¶ furiava
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guerriero retrocesse e l'ira ¶ schivò del nume che
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e Minerva anche nell'ira ¶ commendata l'avrìa. Tanta
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non mi cómpia ¶ l'ira de' numi la crudel
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Tal si fu l'ira che da te mi
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Parca e dall'aspra ira di Giuno. ¶ Così pur
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dalle mura. Finché l'ira in petto ¶ arse a
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venduta ¶ da che l'ira di Giove i Teucri
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la rabbia e l'ira: ¶ tal si cruccia il
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Achille, maggior surse l'ira, ¶ e sotto le palpèbre
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trafitti Achivi, ¶ mentre l'ira io covai, morso il
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Io qui depongo ¶ l'ira, né giusto è ch
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l'Atride ¶ mosso all'ira, né mai per farmi
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di dolore e d'ira ¶ rompeasi il petto; e
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Ed oggi, ¶ che d'ira egli arde per l
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col vero, ¶ spinte dall'ira, affastellando il falso? ¶ Me
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fuoco, in cui soffia ira divina, ¶ una cittade incende
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il porta furor, rabbia, ira e brama ¶ di sterminarli
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rispose acceso ¶ di grand'ira il Pelìde). A questa
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piede, ¶ dall'alta condannato ira di Giove ¶ di ria
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e gonfio di grand'ira, orribilmente ¶ guatando intorno, nelle
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il cor di feroce ira il Pelìde ¶ impetuoso. Gli
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che di qualche celeste ira cagione ¶ io non ti
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da Giove abbandonato all'ira ¶ degl'inimici nella patria
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l'amico ¶ sempre d'ira infiammato il re Pelìde
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Preso alfin da spietata ira, le gole ¶ di dodici
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lucente sferza. ¶ Lagrime d'ira e di dolor le
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di doglia e d'ira Menelao. L'araldo ¶ misegli
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te cedo, ¶ deposta l'ira, io stesso. Unqua non
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di dolore e d'ira, ¶ sì che la sua