Carlo Formichi, Guglielmo Shakespeare, 1928

sassoni e gallesi. Conosciamo l'anno in cui nacque

ci dice che faceva l'agricoltore, chi il macellaio

fede nell'onestà femminile, l'esclamazione: «pensiamo che abbiamo

Troilus and Cressida, V, 2, 114). ¶ L'argomento principe di cui

la sua lingua, ambizioso l'occhio, maestosa l'andatura

ambizioso l'occhio, maestosa l'andatura, e il suo

invase gl'inglesi, e l'uso del latino diventò

latine e di dar l'ostracismo alle sassoni: «dovranno

in cui è manifesta l'intenzione del poeta di

e creatrice per eccellenza. L'importante non è sapere

beloved) amico, lo chiama l'anima del secolo, il

un uomo nel quale l'antico onore romano si

in uno squisito poemetto l'eroica virtù di Lucrezia

di Lucrezia. In tutta l'opera di lui spira

si è voluto scorgere l'esaltazione del sentimento d

Tutto questo non significa l'apoteosi di Roma e

non capì nè amò l'ellenismo. Nei due drammi

ricorso soltanto quando scrisse l'addio di Prospero agli

sapeva il greco. Basta l'ignoranza del greco a

nasconda il Chapman, e l'anima di Shakespeare poi

ed artistico qual'è l'ellenico unicamente in onta

francese. È dubbio se l'infarinatura d'italiano di

Joan, la quale nacque l'anno stesso in cui

foresta di bestie. Timone – L'asino dunque ha rotto

birbante; un baron con l'effe; un mangiator di

non sei altro che l'impasto d'un birbante

lenone, il figlio e l'erede d'una cagna

prolungato aaaaaaah! di soddisfazione. L'odio represso può spingere

al delitto, diventare omicida. L'ingiuria che parte dai

non sudano forse? E l'untume d'una pecora

e trascurasse d'istruirsi? L'amore del sapere dovette

stessa della luce; e l'ignoranza come diabolica, ripugnante

s lost, I, 1, 113), è l'ala con cui noi

ma quello rende immortale l'uomo e lo trasforma

un dio (Pericles, III, 2, 27-31). ¶ L'ignoranza è la maledizione

e dati che creano l'erudito e ammazzano l

l'erudito e ammazzano l'uomo, il pensatore e

si ama» (Love 's l. l. I, 1, 84-87; Taming of

ama» (Love 's l. l. I, 1, 84-87; Taming of the

cioè, tenuto a vile l'amore. E l'amore

vile l'amore. E l'amore, non tardò a

vile il mondo, indebolire l'intelletto e ammalare il

Troilus and Cressida, III, 2, 139-141). L'amore ingrullisce, istupidisce, fa

fa dire a Valentino: «l'uomo che ha una

nè parte, e commise l'imprudenza di star, chissà

soltanto potesse non esserci l'età che è fra

tra un termine e l'altro se non ingravidare

carriera, e forse sotto l'influsso d'un ricordo

così non perde mai l'ascendente sul suo cuore

certo nella lotta per l'esistenza, e con queste

la diede nell'accettare l'inevitabile, nel rassegnarsi alla

cannoni che dovevano distruggere l'Armada invincibile di Filippo

gli studiosi ad abolire l'ipse dixit e ad

comico e supremamente tragico. L'uomo è figlio dei

col cuore e con l'opera a gettar le

e leale gli conquistò l'amicizia degli attori della

un falegname, aveva avuto l'idea di fondare nel

teatro e di diventarne l'impresario. La fortuna gli

di circa cinque sterline l'una, dai letterati di

portarono sulla scena, probabilmente l'anno 1590, e il pubblico

ribelle d'amore. Per l'intreccio si valse, come

essi gemelli, sono scambiati l'uno per l'altro

scambiati l'uno per l'altro e vengono a

cittadini, esigere e mantenere l'ordine pubblico più perfetto

non si ha davvero l'impressione di tempi tirannici

vivo e sincero, esalta l'eroismo del generale inglese

nel Cardinale di Winchester l'intrigante ambizioso che congiura

inserito a bella posta l'episodio di Jack Cade

panini d'un soldo l'uno si venderanno per

Dio salvi Vostra Maestà!» L'oratore continua: «Vi ringrazio

al contraente. Non è l'ape che punge, ma

giustizia! Ma, abbasso pure l'istruzione! Un povero maestro

voglio pure portare (indossa l'armatura di Sir H

dalla tua bocca – John l'operaio (sottovoce): Per la

del fiato che appesta l'aria, in Coriolano (IV

disprezza con ragione e l'altra insulta senza nessuna

teatro shakespeariano è Bruto, l'eroico repubblicano che alla

in politica: Bruto è l'uomo più inconcludente di

nella Tempesta, là dove l'ingenuo Gonzalo descrive a

per imperialismo s'intende l'aspirazione di veder la

contrastato, del nostro globo. L'Enrico VIII, l'ultimo

globo. L'Enrico VIII, l'ultimo dramma di Shakespeare

patriottismo di Shakespeare fa l'impressione d'essere d

possa fare a meno l'uomo politico. Dalla politica

sempre lontano, e per l'uomo politico, ossia per

che faceva quando creò l'uomo politico; e a

parlare di sè, lui l'illetterato compatito per la

piedi in una Università, l'istrione ammesso per carità

letterato ufficiale, insorge contro l'impudente homo novus, e

gl'inglesi il teatro: l'espressione della opinione pubblica

Stato, magari solo con l'arma del ridicolo. Il

che i rimatori invocano». L'amicizia fu, dunque, uno

rappresentare in Riccardo III l'emulo di Tamerlano, la

squisito poeta lirico mediante l'Adone e la Lucrezia

tragedie: il Riccardo III, l'Andronico, il Riccardo II

secondo Enrico IV e l'Enrico V), nei quali

è fortunata se non l'allegria: perchè finalmente, contro

amarezza e di aprir l'animo al buon umore

la neurastenia, la bile, l'ipocondria, la misantropia e

che, finita la guerra, l'imboscato torna sano e

sano e salvo, mentre l'eroe che ha compiuto

chiama? Non importa; è l'onore che m'incita

Già, ma se poi l'onore mi recide qualche

spingo avanti? Può, allora, l'onore riappiccicarmi una gamba

una ferita? No. Dunque, l'onore non ha nessuna

No. Che cosa è l'onore? Una parola. E

Lo ode? No. Dunque, l'onore è impercepibile? Evidentemente

salvar la pelle accetta l'infamia, ed infamatasi ricorre

la sua condanna contro l'applicazione stolida e crudele

summum jus summa iniuria, l'umanità ricevesse di nuovo

quanto più potente è l'uomo: si addice al

forza del potere temporale, l'attributo della venerabilità e

nel 1596, gli morì Hamnet, l'unico maschio che Anna

mentre metteva a partito l'ingegno per far ridere

dal più felice successo. ¶ L'invidia era ormai completamente

quale non dovette essere l'orgoglio di Anna di

vendette la giustizia, tradì l'amicizia, adulò i potenti

passato? Non era più l'ora di ridere nè

particolari. Nel dramma shakespeariano l'uomo ha il tempo

lettori, di avere riprodotto l'opera di lui così

dubbio la loro asserzione. L'in-folio del 1623 fa

ci dicono: «questa è l'opera sua», e non

abominare gli uomini e l'esistenza. Ma Hamlet, Lear

esperienza delle lotte passate, l'angoscia conosciuta del pericolo

della gioia e dischiudenti l'occhio indagatore del fondo

consorti: Rosencrantz, Guildenstern, Osric. L'imbecille, che inconscianiente tiene

male per il male, l'ambizione soprattutto spinge gli

farsi credere da Otello l'uomo più onesto di

e Edmund vedano crollare l'edificio delle loro nequizie

il valoroso Otello e l'innocente Desdemona. Lady Macbeth

il venerando Duncan e l'onesto Banquo sono periti

ai quali c'è l'oppressore che ti fa

ufficio che t'insolentisce, l'ignorante e l'incompetente

insolentisce, l'ignorante e l'incompetente che calpestano il

calpestano il tuo merito, l'ingrato dal cuore di

respinge e disprezza, straziandoti, l'amore che le offri

nella società, inganno, ingiustizia. L'uomo dipinto sulla tela

tela equivale in fondo l'uomo in carne e

il giudice che condanna l'usuraio fa lo strozzino

non c'è forse l'aiuto degli dei? Gli

dalla zoppa sovranità, che l'arte ha la lingua

i passi che fanno l'apoteosi dell'uno e

qui rinchiusa. Benedetto sia l'uomo che risparmia queste

mie ossa». ¶ Egli e l'opera sua fanno ormai